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Infrastrutture di ricerca

15.02.2023
Parte “Alla ricerca”: il nuovo podcast su scienza e innovazione in Friuli Venezia Giulia
Sei episodi per esplorare il ruolo della ricerca di base come elemento cruciale per l’innovazione e la sostenibilità: questo l’obiettivo del nuovo podcast nato dalla collaborazione tra Area Science Park, Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP), Rai FVG e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e che sarà trasmesso a partire dal 21 febbraio all’interno della trasmissione  “RADAR – Segnali dalla scienza, dalla cultura, dalla società” di Radio Rai FVG e successivamente in streaming su Rai Play Sound. Il Friuli Venezia Giulia è una regione particolarmente ricca di ricercatori e ricercatrici che lavorano nei laboratori delle università, degli enti di ricerca e delle imprese del territorio, ma il loro impatto è molto più che locale. Il podcast “Alla ricerca – storie di scienza e innovazione dei laboratori del Friuli Venezia Giulia” mira appunto a raccontare la qualità, la varietà e la multidisciplinarietà che caratterizza la ricerca in regione, e lo fa utilizzando uno stile colloquiale così da rendere il tema accessibile anche a un pubblico lontano al mondo scientifico. Protagonisti della prima puntata il mare e i suoi suoni, sia quelli naturali che quelli causati dalle attività umane, raccontati oggi in anteprima all’Antico Caffè San Marco da Marta Picciulin, ricercatrice dell’Istituto di Scienze Marine-CNR di Venezia e collaboratrice dell’Area Marina Protetta di Miramare. Sei episodi in totale in cui Gioele Lecquio e Pierluigi Masai, per circa dieci minuti, accompagnano gli ascoltatori attraverso le voci degli esperti alla scoperta della comunicazione quantistica, dell’inquinamento acustico, dell’invecchiamento sostenibile, dell’agricoltura 4.0, dell’idrogeno verde e del monitoraggio dei cambiamenti climatici. 21 febbraio – “Echi nel Golfo: l’inquinamento acustico sottomarino”. Con Paolo Diviacco (OGS); Marta Picciulin (CNR-ISMAR di Venezia; WWF AMP Miramare); Gianluigi Rozza (SISSA); 28 febbraio – “Fenomeni estremi: previsioni (in)certe?” con Nikola Holodkov (Area Science Park); Erika Coppola (ICTP); Francesca Gallina (ARPA FVG); Sergio Nordio (ARPA FVG); 7 marzo – “Idrogeno verde: una risorsa energetica” con Nicola Seriani (ICTP); Rodolfo Taccani (Università degli Studi di Trieste); Marta Boaro (Università degli Studi di Udine); 14 marzo – “Tra quantum? La rivoluzione della comunicazione quantistica” con Iris Paparelle (CNR-INO); Antonio Lanza (SISSA); Rosario Fazio (ICTP); 21 marzo – “Invecchiamento sostenibile: realtà o utopia?” con Laura Rizzi (Università degli Studi di Udine); Raffaella Rumiati (SISSA); Danilo Licastro (Area Science Park). 28 marzo – “La nuova rivoluzione agricola: tra microrganismi e intelligenza artificiale” Con Vittorio Venturi (ICGEB); Laura Nenzi (Università degli Studi di Trieste); Federico Longobardi (WiforAgri); “Alla ricerca” è un progetto nato dalla collaborazione tra Area Science Park, Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP), Rai FVG e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), con il supporto di ARPA FVG, CNR-INO, CNR-Ismar, ICGEB, OGS, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine, WiForAgri, WWF AMP Miramare. Il podcast è scritto e condotto da Pierluigi Masai e Gioele Lecquio, alunni del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA, e curato da Riccardo Cicconetti, programmista multimediale di Rai FVG.
genomica idrogeno verde Infrastrutture di ricerca mitigazione climatica
11.02.2023
Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: Area partecipa all’iniziativa MUR ‘Il perché di una scelta’
“La scienza è un modo per conoscere le cose, per vincere le proprie paure”. “Mi affascina scrutare materiali nel profondo”. “Ho studiato fisica per capire il mondo e la racconto per provare a migliorarlo”. “La scienza descrive un mondo senza confini e mi piace l’idea di continuare a stupirmi proprio come facevo da bambina”. “Credo nella ricerca”. “Contribuiamo al progresso!”. Senso della scoperta, emozione, ma anche volontà di assecondare una vocazione. Sono alcuni dei messaggi lanciati da 20 ricercatrici in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Il video è realizzato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con la collaborazione degli Enti di Ricerca italiani: Area Science Park; Agenzia spaziale italiana (ASI); Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA); Istituto nazionale di astrofisica (INAF); Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE);  Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRiM); Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN); Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS).. Le 20 ricercatrici hanno voluto lanciare il loro messaggio. Un incoraggiamento a seguire le proprie passioni e inclinazioni, per promuovere la formazione e le carriere scientifiche per le donne e le ragazze, e per raggiungere una parità di genere. Un momento di riflessione e, al contempo, uno stimolo alla comunità internazionale nel perseguire obiettivi di parità di genere in termini di opportunità educative, di formazione e di carriere scientifiche per le donne e le ragazze, rimuovendo gli ostacoli che si frappongono. Tra le 20 ricercatrici coinvolte anche Regina Ciancio, ricercatrice di Area Science Park,  esperta microscopista che studia i materiali. “Mi affascina scrutare i materiali nel profondo” ha raccontato Regina nel video “il perché di una scelta”. La Giornata è indetta dall’Unesco con l’obiettivo di riconoscere il ruolo determinante che le donne svolgono nelle discipline STEM, le discipline tecnico-scientifiche. E questo per contrastare il divario di genere che caratterizza ancora la presenza femminile anche in questo ambito. Guarda il video
Infrastrutture di ricerca materiali innovativi ricerca
19.12.2022
All’Università del Salento incontro tra i team di ricerca di BIO Open Lab
  Due giorni per consolidare le reti di collaborazione avviate tra i gruppi di ricerca e per presentare le attività dei giovani assegnisti: si è tenuto nei giorni scorsi all’Università del Salento un incontro di “BIO Open Lab”, progetto che potenzia l’infrastruttura di ricerca distribuita CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium) realizzando un sistema integrato di attrezzature e strumentazioni di ricerca dedicate a indagini nel settore della ricerca biologica e biomedica. L’incontro è stato ospitato dal Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” ed è stato introdotto dai professori Lucio Calcagnile e Rosaria Rinaldi, coordinatori di sede del progetto. Accanto a UniSalento, protagonisti i partner Area Science Park e Università degli Studi di Salerno. Gli interventi dei relatori – dottorandi, assegnisti, ricercatori e professori – hanno riguardato l’utilizzo del microscopio Holo-TEM, strumento di punta situato presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” UniSalento, che ha previsto il singolo più ampio investimento pari a 4,35 milioni di euro; le tecniche innovative di spettrometria di massa applicate nei laboratori del Campus di Baronissi dell’Università di Salerno; i risultati conseguiti dal Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park. Il prossimo incontro del progetto si svolgerà nel corso del primo semestre del 2023 presso l’Università degli Studi di Salerno. “BIO Open Lab” sviluppa un sistema a supporto dell’indagine clinica, racchiudendo idealmente il percorso della conoscenza del singolo attore molecolare (proteina o metabolita), partendo dalla sua analisi strutturale tramite esperimenti di biologia strutturale con microscopia olografica elettronica, passando attraverso la sua mappatura istologica con tecniche di imaging mediante spettrometria di massa fino ad arrivare alle metodologie di indagine genomica ed epigenomica che hanno come focus il “sistema di controllo” di tutto il meccanismo di espressione proteica. Il progetto aumenta notevolmente le capacità scientifiche dell’infrastruttura nel settore delle scienze della vita, offrendo agli scienziati la possibilità di accedere a strumentazioni all’avanguardia con la possibilità di sviluppare nuove tecniche e nuovi paradigmi, con un notevole impatto sull’efficienza ed eccellenza della ricerca biologica. Il progetto è approvato all’interno del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 e cofinanziato dall’Unione Europea tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.  
Bioopenlab CERIC Comunicati Stampa Infrastrutture di ricerca
06.10.2022
A Trieste l’edizione 2024 del Big Science Business Forum: occasione di incontro internazionale tra le principali infrastrutture di ricerca e il mondo dell’industria
Sarà Trieste a ospitare, nell’autunno del 2024, la prossima edizione del BSBF, Big Science Business Forum, congresso internazionale focalizzato sull’innovazione tecnologica, punto di incontro tra ricerca e industria che unisce le principali Infrastrutture di Ricerca Europee. Dopo Copenaghen nel 2018 e Granada nel 2022, il capoluogo giuliano sarà nel 2024 la città del Big Science Common Market; grande player internazionale che progettano e realizzano strumentazione con tecnologie di ultima generazione potranno incontrare  a Trieste tecnologici, ricercatori e responsabili di grandi infrastrutture di ricerca. Il forum, che si svolgerà presso il centro congressi di Porto Vecchio di Trieste, sarà un’occasione di incontro e confronto sui temi e le esigenze in tecnologie d’avanguardia connesse alla Big Science, anche alla luce dell’importante investimento in infrastrutture di ricerca attivato nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il progetto risultato vincitore della competizione europea è stato fortemente voluto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed è frutto di un lavoro condiviso con l’ente nazionale di ricerca Area Science Park, l’ILO Network Italia, coordinamento Nazionale degli Industrial Liaison Officers presso le grandi organizzazioni internazionali della Big Science (CNR, ENEA,INAF, INFN) e PromoTurismoFVG. L’annuncio, con il conseguente passaggio di testimone, si è svolto oggi a Granada nel corso della cerimonia di chiusura dell’edizione 2022 che ha visto la presenza di più di 1.100 partecipanti e di 190 espositori. A raccogliere il testimone l’Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolon che ha così commentato la notizia: “Un successo per il Friuli Venezia Giulia, e per la città di Trieste in particolare, che diventa una volta di più protagonista di un evento internazionale di primissimo piano. Agevolare l’incrocio tra le prospettive di sviluppo delle aziende e gli obiettivi delle grandi infrastrutture di ricerca significa infatti imprimere una significativa accelerazione ai processi di innovazione e allo sviluppo economico.” Il progetto candidato dalla Regione Friuli Venezia Giulia è stato scelto tra una rosa di proposte presentate da diverse nazioni europee. “Il successo di questa candidatura è il successo del sistema Trieste-città della scienza con la sua rete interconnessa di istituzioni scientifiche, università, enti e infrastrutture di ricerca di livello internazionale. La vera forza accelerante della ricerca e dell’innovazione in una regione cerniera dell’Europa centro-orientale, qual è il Friuli Venezia Giulia, sta infatti proprio nella rete di collaborazioni tra queste istituzioni” ha commentato la Presidente di Area Science Park, prof. Caterina Petrillo, a margine dell’annuncio e ha aggiunto “Questa candidatura, voluta da una Regione da sempre attenta a coltivare le eccellenze del proprio territorio, è stata costruita grazie alla collaborazione e al know how degli enti, primi tra tutti il Sincrotrone Elettra Trieste, che ospita la sede internazionale dell’infrastruttura europea CERIC-ERIC, e il Free Electron Laser FERMI, centri di ricerca all’avanguardia al livello europeo. Ma questo è solo l’inizio di un percorso che ci vedrà impegnati, assieme alle altre istituzioni scientifiche del territorio, nella realizzazione di un congresso che vuole essere un’occasione di incontro e confronto tra ricerca e industria su scala internazionale”. Quello delle infrastrutture di ricerca è un settore molto strategico per il nostro Paese; sono numerose, infatti, le grandi infrastrutture di ricerca internazionali cui l’Italia partecipa contribuendo spesso in fornitura in-kind, ovvero pagando la propria quota di Paese partner attraverso la realizzazione e l’installazione di strumenti e servizi tecnologicamente all’avanguardia. Questa modalità di partecipazione ha importanti ricadute sul sistema industriale nazionale e delle imprese di filiera che sono invitate a partecipare alle gare avendo la possibilità, oltre al ritorno diretto, di qualificarsi come fornitori di riferimento nel mercato internazionale delle infrastrutture di ricerca. “Non dimentichiamo, inoltre, che una infrastruttura di ricerca, nella fase di costruzione, è prima di tutto un cantiere edile in cui implementare soluzioni tecnologiche innovative nell’impiantistica, nel design, nella scelta dei materiali e della sostenibilità energetica” ha spiegato la Presidente Petrillo “Il recente, importante investimento fatto in infrastrutture nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con l’impegno di mantenere l’operatività delle facilities per non meno di dieci anni, rende ancor più urgente disporre di una network che realizzi un collegamento efficace tra le necessità delle infrastrutture e il sistema dei fornitori. BSBF a Trieste affronterà questi temi realizzando un’efficace piattaforma di confronto e incontro tra infrastrutture di ricerca e imprese”.
big science Infrastrutture di ricerca infrastrutture di ricerca
05.10.2022
In mostra a Milano “The Sentinel Immune Self”, l’opera realizzata durante la residenza artistica in Area Science Park
Un’opera d’arte immersiva che fa navigare lo spettatore all’interno di diversi livelli di un mondo acquatico. Una simulazione in tempo reale ispirata al sistema immunitario umano e ai recenti lavori scientifici sulle possibili reazioni dell’organismo alle microplastiche presenti nel nostro sangue. “The Sentinel Immune Self” è il progetto artistico dell’artista danese Sissel Marie Tonn, inaugurato il 4 ottobre a Milano presso MEET Digital Culture Center, il centro internazionale per l’arte e la cultura digitale sostenuto da Fondazione Cariplo. Inserita nella collettiva “:REWORLD” l’opera è il frutto della residenza artistica ospitata nel corso di quest’anno da MEET Digital Culture Center e da Area Science Park. L’artista, infatti, ha avuto l’opportunità di collaborare con i ricercatori dei Laboratori di Genomica ed Epigenomica e del Data Center Orfeo dell’Ente nazionale di ricerca, grazie al supporto del programma europeo S+T+ARTS, l’iniziativa che esplora il potenziale della collaborazione tra Scienza, Tecnologia e Arte. L’opera, che resterà in mostra a Milano fino al 30 ottobre, si evolve grazie a un narratore interattivo che accompagna il pubblico in un viaggio di simulazione nel proprio corpo. Alla fine ci svelerà che gli esseri umani non solo trasformano il mondo, ma ne sono a loro volta trasformati.   Ulteriori informazioni qui: > https://www.meetcenter.it/it/event/reworld-repairing-the-present/ > https://www.meetcenter.it/it/reworld-gli-artisti-in-mostra-a-meet/  
arte e scienza Infrastrutture di ricerca residenza artistica S+T+ARTS
14.09.2022
InCIMa4: presentati i risultati finali del progetto alla 2° Conference of Smart Materials a Salisburgo
Comprendere le possibili applicazioni della grafite quale nuovo materiale da costruzione studiando le sue qualità ignifughe; comprendere la possibilità di applicazione nella decorazione d’interni del legno carbonizzato o studiare la sua resistenza agli agenti atmosferici al fine di non influire sul suo valore estetico. Sono alcune delle sfide affrontate da 13 PMI italiane ed austriache che hanno aderito al progetto inCIMa4, che ha dato loro libero accesso a delle infrastrutture di ricerca di eccellenza nella sintesi e nella caratterizzazione dei materiali quali Elettra Sincrotrone Trieste, Salzburg University of Applied Science (FHS) e Paris-Lodron Universitat Salzburg. Grazie a dei laboratori specializzati in tecniche di imaging a Raggi X e spettroscopia vibrazionale, sono state effettuate misurazioni su diverse tipologie di materiali con applicazioni in molteplici settori quali l’agroalimentare, la bioedilizia, le lavorazioni marmoree, il packaging alimentare e rivestimenti polimerici. Attraverso la caratterizzazione multi-tecnica e multi-scala dei materiali è infatti possibile comprenderne le proprietà funzionali e dare nuova vita agli stessi attraverso la realizzazione di prodotti innovativi e sostenibili. L’esperienza delle PMI che hanno aderito al progetto inCIMa4 sono state illustrate durante la  “2° Conference for Smart Materials” che si è tenuta a Salisburgo dal 12 al 16 settembre 2022 con l’obiettivo di allargare la possibilità di accesso alle infrastrutture di ricerca coinvolte ad altre realtà industriali anche dopo la conclusione del progetto inCIMa4. InCIMa4 è un progetto finanziato dal Programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 con una partnership composta da tre grandi infrastrutture di ricerca quali Elettra Sincrotrone Trieste, Salzburg University of Applied Science (FHS) e Paris-Lodron Universitat Salzburg  e tre organismi intermedi ITG-Innovation Salzburg, Area Science Park, t2i – trasferimento tecnologico e innovazione.   Guarda il video del progetto inCIMa4  
inCIMa4 Infrastrutture di ricerca infrastrutture di ricerca materiali
08.09.2022
Vetrina nazionale per Trieste e per il Sistema Area Science Park su Rai Uno
La contaminazione tra il mondo della scienza e quello dell’arte; l’utilizzo di linguaggi diversi, ma in qualche modo complementari; le attività principali dell’ente nazionale di ricerca Area Science Park e del laboratorio di luce Elettra Sincrotrone Trieste. Di tutto questo si è occupata la trasmissione di Rai1 “A Sua Immagine” che ha dedicato un’intera puntata a Trieste e al racconto delle sue peculiarità. La puntata, andata in onda sabato 3 settembre, ha esplorato diversi aspetti e luoghi del territorio giuliano: dalla regata velica “Barcolana” ai luoghi storici e di culto, come la cattedrale di San Giusto e il Castello di Miramare, passando per l’Antico Caffè San Marco. La conduttrice Lorena Bianchetti e la sua troupe hanno dedicato ampio spazio anche al racconto della ricerca e dei suoi protagonisti e, in particolare, all’incontro tra Arte e Scienza.  Area Science Park sta, infatti, portando avanti, nel contesto del programma europeo S+T+ARTS, una sfida lanciata agli artisti europei per esplorare nuovi scenari in cui l’arte e la cultura si fanno interpreti delle trasformazioni che la scienza introduce nella vita di tutti i giorni . Dall’interazione tra gli artisti selezionati e i ricercatori di Area Science Park, impegnati in particolare nei campi della genomica e della data science, settori di punta in cui l’ente sta continuando a investire, sta nascendo infatti un’animazione immersiva e interattiva che tratta il tema sempre più attuale dell’inquinamento da microplastiche e della sua influenza sulle specie viventi. Un’opera che a breve sarà svelata a Milano, presso il Meet Digital Culture Center. Su questo tema Lorena Bianchetti ha intervistato Valentina De Grazia, responsabile del progetto e Francesca Cuturello, data scientist. Delle attività di ricerca di Area e dell’attenzione al personale hanno invece raccontato la Presidente di Area, Caterina Petrillo, e il Direttore Generale, Anna Sirica. La puntata si è chiusa all’interno del grande laboratorio Elettra Sincrotrone Trieste, dove i ricercatori e le ricercatrici che si occupano di beni culturali hanno mostrato in che modo la scienza può essere di supporto all’arte, nell’analisi e la protezione delle opere.  
dati genomica Infrastrutture di ricerca scienza e arte
02.09.2022
Fisica quantistica: eccezionale misurazione delle “oscillazioni di Rabi” grazie al laser FERMI
L’andamento periodico con cui gli elettroni degli atomi scambiano energia con la radiazione laser è noto da quando la teoria è stata presentata per la prima volta nel 1955 da Autler e Townes. Il fenomeno, denominato “oscillazioni di Rabi”, è stato da allora sperimentalmente osservato nei più diversi ambiti della fisica, tuttavia solo per le radiazioni a lunga lunghezza d’onda e questa è tuttora un’osservazione chiave nella comprensione dell’interazione radiazione-materia. Oggi una nuova ricerca condotta da un pool di ricercatori di varie nazionalità e istituti ha permesso di osservare la manifestazione di tali oscillazioni su una scala dieci volte più piccola rispetto al passato. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. L’articolo uscito il 17 agosto che vede Saikat Nandi dell’Istituto Lumiere Matiere di Lione come primo autore, ha coinvolto 29 ricercatori provenienti da Italia, Francia, Svezia e Germania. Gli impulsi laser ad alta intensità necessari per l’esperimento sono stati generati dal laser a elettroni liberi FERMI a Trieste, presso il centro di ricerca Elettra Sincrotrone Trieste. L’oscillazione coordinata di elettrone e radiazione laser può essere paragonata a un bambino che salta la corda. Quando il bambino è in aria, l’elettrone si trova in un cosiddetto stato eccitato, mentre quando il bambino è a terra, l’elettrone si trova nello stato fondamentale (in inglese, “ground state”, dove “ground” vale letteralmente “suolo”). L’energia del campo laser oscilla, proprio come una corda da salto, e costringe l’elettrone a “saltare”. “La novità sperimentale è che le oscillazioni di Rabi sono state misurate a lunghezze d’onda dieci volte inferiori rispetto a quanto mai raggiunto prima, e questo è stato possibile grazie alla luce ultra brillante di FERMI, ad oggi l’unica sorgente al mondo a possedere la purezza spettrale richiesta.” dice Carlo Callegari, capo della stazione sperimentale “Low Density Matter” dove si sono svolte le misure. FERMI è il Free-Electron Laser gestito da Elettra Sincrotrone Trieste, un laser estremamente innovativo costituito da una struttura sotterranea di 350 metri e basato su un acceleratore lineare di elettroni, operativo per gli utenti dal 2012: è un’eccellenza unica del territorio in cui opera e per l’Italia, e compete a livello globale con tutti i paesi che oggi investono per essere all’avanguardia nella ricerca scientifica nei più svariati campi della scienza. All’esperimento, che è stato possibile condurre proprio grazie alle caratteristiche uniche di FERMI, il team di ricercatori italiani ha contribuito con la messa a punto della macchina, della stazione sperimentale, e con la raccolta dei dati. I risultati ottenuti aprono la strada a misure simili praticamente su tutti gli atomi e le molecole. Dal 22 al 26 agosto si è tenuto al TCC Trieste Convention Center la Conferenza internazionale FEL2022, la quarantesima edizione della Conferenza internazionale dedicata al laser ad elettroni liberi (FEL è acronimo di Free-Electron laser), ovvero il congresso annuale dei massimi esperti di questi laser che rappresentano una delle espressioni più avanzata della tecnologia delle sorgenti di luce. La conferenza, che l’anno scorso è stata rimandata a causa della pandemia, quest’anno ha festeggiato la quarantesima edizione e l’arrivo di circa 300 partecipanti tra ricercatori e aziende collegate, provenienti da tutto il mondo. Organizzata e promossa da Elettra Sincrotrone Trieste, alla cui guida è stato saldamente in questi importanti anni di sviluppo il prof. Alfonso Franciosi, Presidente e Amministratore Delegato, la conferenza prevede oltre a giornate intense di confronto scientifico, anche che 150 dei migliori scienziati che lavorano in altri istituti analoghi visitino FERMI per coglierne le specificità tecniche e le innovazioni che la rendono unica in termini di purezza della luce prodotta.  
Comunicati Stampa FEL fisica quantistica Infrastrutture di ricerca Rabi sincrotrone
15.07.2022
Comunicazione quantistica: Area firma una convenzione quadro con Porto di Trieste, Università, Sissa e Consiglio Nazionale delle Ricerche
Utilizzare le proprietà quantistiche per codificare e proteggere dati e comunicazioni in modo assolutamente inviolabile, tramite la cosiddetta crittografia quantistica, è una delle sfide in campo scientifico e tecnologico che avrà maggiore impatto politico e sociale nel nostro futuro. Tutti i Paesi avanzati studiano, infatti, come rendere sicure le proprie comunicazioni, sia terrestri che satellitari, perché saranno sempre più pervasive ed esposte a cyber attacchi. La città di Trieste con alcuni dei suoi centri di formazione e ricerca e il porto compie un passo avanti in questo ambito grazie a un accordo innovativo, unico in Italia, focalizzato proprio sulla comunicazione quantistica. A siglarlo il Porto di Trieste con la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), l’Università degli Studi di Trieste, l’Area Science Park e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR. L’accordo nasce su spinta dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che guarda con particolare interesse a possibili processi di sperimentazione delle nuove tecnologie quantistiche nei settori dei trasporti e della logistica. Partendo dalla convinzione che il Friuli Venezia Giulia è una Regione in cui coesistono centri di eccellenza nel settore della ricerca scientifica con solide collaborazioni internazionali, unitamente a uno dei maggiori hub logistici su scala europea come il porto di Trieste, è stato naturale per l’Autorità di Sistema Portuale attivare un dialogo con le principali Istituzioni di settore. Finalità quella di promuovere nuove iniziative congiunte di studio e di applicazione della comunicazione quantistica nel settore dei trasporti e della logistica portuali. La convenzione costituisce il nucleo di un “cluster” dedicato a tali attività di disseminazione informativa, ricerca, sviluppo tecnologico e test applicativi il cui obiettivo è aprirsi quanto più possibile alla partecipazione di ulteriori soggetti interessati, pubblici e privati, nei settori della R&S&I e del trasporto e della logistica internazionali, con potenziali ricadute anche sul piano delle attività produttive. L’accordo prevede, in particolare, la possibilità di creare partenariati ad hoc per lo sviluppo e l’implementazione di progetti pilota su catene logistiche selezionate di interesse per il sistema portuale dell’Adriatico Orientale. La comunicazione quantistica rappresenta una modalità avanzata per favorire la trasmissione di informazioni e dati in maniera intrinsecamente sicura. Due copie della stessa chiave vengono generate a distanza, mediante lo scambio di singoli fotoni tra i due punti terminali della comunicazione. Se un hacker, ad esempio, tenta di intromettersi nel processo di creazione della chiave per copiarla, inevitabilmente modifica il processo stesso. Questa modifica viene rivelata in tempo reale e il protocollo di distribuzione delle chiavi viene immediatamente interrotto, fino al ripristino della sicurezza nel canale di comunicazione. Si tratta dunque di una tecnologia estremamente promettente grazie ad altissimi livelli di sicurezza che può trovare applicazione sia attraverso la fibra ottica, che lo spazio. Ed è proprio l’estrema rilevanza di soluzioni in grado di permettere lo scambio di dati in modo intrinsecamente protetto a diventare di importanza primaria anche per il funzionamento delle catene logistiche. Tra i firmatari della convenzione la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, che nel corso dell’incontro ha dichiarato: “La presenza nei nostri campus di infrastrutture di ricerca e tecnologiche, quali un laboratorio di sequenziamento associato a un data center per l’analisi dei dati di genomica e laboratori per l’analisi della materia alla scala atomica, uniti alle comprovate competenze in scienze della vita e data science, ci permette di avere un approccio multidisciplinare alla ricerca” ha raccontato la prof. Petrillo, che ha poi aggiunto: “Questo approccio lo applicheremo anche nello studio della Quantum Information. Abbiamo, infatti, un programma di studio sulla natura quantistica di processi biologici, come le mutazioni nei virus. Le nostre competenze e infrastrutture saranno al servizio di questa iniziativa”.  
comunicazione quantistica Infrastrutture di ricerca piattaforme tecnologiche
12.07.2022
Infrastrutture di ricerca e per l’innovazione: la programmazione europea
Apostolia Karamali, Head of Unit, R&I Actors and Research Careers, ERA & Innovation, Directorate-General for Research and Innovation della Commissione Europea ha visitato oggi Area Science Park per conoscere le principali attività dell’ente e recarsi presso alcune delle infrastrutture di ricerca presenti nei campus. Accolta dalla Presidente di Area, Caterina Petrillo, e dal direttore della Struttura Ricerca e Innovazione, Stephen Taylor, Karamali ha incontrato anche Lawrence Banks, Direttore Generale dell’ICGEB-International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, Alfonso Franciosi, Presidente e CEO di Elettra Sincrotrone Trieste, Giorgio Paolucci, delegato italiano della General Assembly di CERIC-ERIC, Giorgio Rossi, coordinatore dell’infrastruttura di ricerca per le nanoscienze NFFA-Trieste e NFFA-Europe e Salvatore La Rosa, capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Università e Ricerca (MUR). L’incontro non è stato solo un’occasione per conoscere l’ecosistema di infrastrutture, laboratori e aziende presenti in Area, ma anche per discutere di opportunità e strategie da sviluppare in ambito europeo. Karamali ha, infatti, presentato le priorità e le prossime azioni che la Commissione Europea intende intraprendere per rafforzare il ruolo delle infrastrutture di ricerca e dell’innovazione e svilupparne l’integrazione con le piattaforme tecnologiche. A conclusione dell’incontro, la delegazione ha visitato presso il campus di Basovizza laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park, il Sincrotrone “Elettra” e il Free Electron Laser Fermi.
Infrastrutture di ricerca infrastrutture di ricerca innovazione
10.02.2022
11 Febbraio: International Day of Women and Girls in Science
Una giornata per promuovere la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nelle scienze, in materia di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali. È con questo obiettivo che nasce nel 2015 la Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Area Science Park sostiene la parità di genere promuovendola tra il personale dell’ente di ricerca come pure tra gli addetti dell’intero sistema e attuando iniziative che permettano di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Una di queste, la prima in ordine cronologico, è stata l’aver attivato nel 2005 un asilo nido presso la sede di Padriciano dedicato, in modo prioritario, alle figlie e ai figli di ricercatrici, ricercatori e addetti alla ricerca che lavorano nei due campus. Inoltre, entro fine aprile sarà redatto il Piano di Uguaglianza di Genere o “Gender Equality Plan” (GEP); mentre nel periodo estivo saranno realizzati laboratori scientifici dedicati a bambine e ragazze per far sì che tutte abbiamo la possibilità di sviluppare i propri talenti, magari in ambito scientifico. L’ente nazionale di ricerca, infine, rappresenta comunque una “mosca bianca” nel mondo scientifico e accademico italiano con il 67% di donne sul totale del personale (118 su 189) di cui l’82% ha una laurea (il 31% in stem) e il 20% ha il dottorato di ricerca e un Presidente e un Direttore donne. “Il nostro ente è un’eccezione, viviamo una situazione che definirei privilegiata, dato che in Area ci sono tante donne e la maggior parte con un alto tasso di scolarizzazione” commenta la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo che aggiunge “Di fatto, esistono barriere, legate spesso a modelli culturali, che riducono per le donne le possibilità di accesso ai livelli apicali della carriera e questo vale soprattutto per l’ambito scientifico. Negli anni la situazione generale è migliorata anche grazie alla crescente sensibilità sul tema di genere. Penso che molto ancora si possa fare attraverso interventi sistemici e strutturali da parte delle istituzioni e degli Stati a supporto delle famiglie per ridurre il carico di assistenza che grava sulle donne, facilitandone così l’inserimento nel lavoro e dando loro una prospettiva di carriera che vada oltre il primo impiego”. In occasione della Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza e per promuovere la formazione e l’educazione in ambito STEM, la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, ha partecipato a un incontro, organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, assieme a Roberto Battiston, professore di Fisica Sperimentale dell’Università di Trento Qui è possibile rivedere l’incontro “Be a scientist: tra identità di mestiere e parità di genere”: Area Science Park partecipa, infine, alla campagna lanciata dal MUR, Ministero Università e Ricerca per promuovere la giornata dell’11 febbraio con un video in cui l’ente si impegna a portare avanti iniziative per sostenere le scienziate di domani. Qui il video del Direttore Generale Anna Sirica:
donne e scienza Infrastrutture di ricerca ricerca
04.02.2022
Novartis Farma S.p.a. visita Area Science Park
Una delegazione della Novartis Farma S.p.a., multinazionale svizzera che opera nel settore farmaceutico, la seconda più grande al mondo per fatturato, ha visitato Area Science Park con l’obiettivo di conoscere l’ente e le sue attività di ricerca e sviluppo. Ad accogliere Ottavia Barboni, Novartis Biome Italy Lead – Digital Office, e Francisco Garcia, Chief Digital Officer, il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica, a cui si è unita poi la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo.  La delegazione, accompagnata da Ketty Segatti, Vice Direttore, Direzione Centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e Franco Scolari, Responsabile Cluster Life Science FVG, ha, incontrato,  il Vicedirettore Generale e Direttore Struttura Innovazione e Sistemi Complessi,  Stephen Taylor, che ha presentato l’ente e le attività legate alla trasformazione digitale delle imprese attuate attraverso il digital innovation hub IP4FVG. Delle Piattaforme Scientifiche e Tecnologiche, dell’infrastruttura di ricerca avanzata per il sequenziamento del genoma e del Data Center Orfeo presenti nel campus di Basovizza, ha raccontato il Direttore Istituto Ricerca e Tecnologia, Stefano Cozzini.  La delegazione ha poi visitato, sempre nel campus di Padriciano di Area, l’ICGEB, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia. Novartis Italia ha di recente siglato un protocollo d’intesa con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di un polo dell’innovazione nell’ambito della salute attraverso una partnership pubblico/privato.
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