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22.05.2025
POSIDON premiato agli European Innovation Procurement Awards
Il progetto europeo POSIDON PCP (POlluted SIte DecontaminatiON Pre-Commercial Procurement) si è aggiudicato di recente il prestigioso secondo posto nella categoria “Innovation Procurement Initiative” agli European Innovation Procurement Awards 2025, conferiti dalla Commissione Europea.
L’appalto pre-commerciale POSIDON, guidato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale di Trieste, rappresenta un esempio significativo e pionieristico di appalti pubblici con un impatto concreto, in cui Area Science Park ha giocato un ruolo centrale nel coordinamento del progetto e delle attività tecnico-scientifiche relative alla procedura dell’appalto per lo sviluppo di soluzioni innovative di decontaminazione di due aree industriali complesse: il sito delle Noghere a Trieste e la penisola di Zorrotzaurre a Bilbao, quest’ultima al centro di un ambizioso piano di rigenerazione urbana firmato dallo studio Zaha Hadid Architects.
Agendo per conto del Comune di Bilbao e di altri tre importanti appaltatori – SPAQUE (Belgio), CEA–Consiglio Comunale di Vitoria Gasteiz (Spagna) e Baía do Tejo (Portogallo) – l’Autorità Portuale di Trieste, con il supporto della partner di progetto esperta in procurement dell’innovazione Sara Bedin, ha acquisito, attraverso un appalto pubblico pre-commerciale, servizi di ricerca e sviluppo innovativi nel campo della decontaminazione in situ del suolo, concentrandosi su siti fortemente contaminati da idrocarburi e metalli pesanti.
“POSIDON, caratterizzato sin dalle sue fasi iniziali come progetto ad elevata innovatività, è un esempio concreto di trasferimento dei risultati della ricerca al mercato con l’obiettivo di rispondere a esigenze reali, come quella di sviluppare e testare sul campo tecnologie innovative per la decontaminazione di suoli in aree industriali inquinate – commenta la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo -. L’efficace collaborazione tra attori diversi, lo scouting di soluzioni tecnologiche e innovative nei laboratori di ricerca e l’utilizzo dell’appalto pubblico pre-commerciale sono gli ingredienti che hanno contribuito al successo del progetto rendendolo un modello di riferimento europeo”.
Avviando un processo competitivo fin dalle prime fasi – dalla progettazione concettuale, passando per lo sviluppo iniziale, fino ai test sul campo su larga scala – POSIDON ha reso possibile l’emergere di nuove tecnologie in situ, che non solo superano lo stato dell’arte attuale (e, di fatto, sono state brevettate), ma sono anche pronte per l’implementazione sul mercato o per un’ampia diffusione commerciale. In particolare, le soluzioni selezionate per la fase di sperimentazione in campo hanno dimostrato risultati promettenti.
La soluzione Soil-Omic con tecnologia BIOflushing®, già a mercato, è un protocollo avanzato che combina trattamenti biologici e chimico-fisici, integrando la metagenomica con l’ingegneria ambientale per decontaminare suoli e falde acquifere da inquinanti organici e inorganici. Sviluppata da TESECO, BIOflushing è una tecnologia che utilizza impianti e sistemi idraulici specializzati per la biostimolazione, la bio-amplificazione e il lavaggio chimico di terreni saturi e insaturi. I risultati ottenuti hanno confermato l’efficacia del processo e dell’impianto dedicato alla degradazione del petrolio e degli idrocarburi policiclici aromatici, nonché per la rimozione dei metalli pesanti sia da terreni saturi che insaturi.
Erase, invece, sviluppata dal consorzio guidato da HCP ITALIA è una soluzione modulare brevettata in fase di affinamento finale e sviluppo pre-mercato, che tramite elettrodi e iniezioni, riduce inquinanti organici e inorganici.
POSIDON ha ricevuto finanziamenti dal Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito dell’Accordo di sovvenzione N. 776838. Il contenuto di questo comunicato stampa riflette solo il punto di vista degli autori e l’Agenzia esecutiva ‘European Research Executive Agency (REA)’ non è responsabile per qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni in esso contenute.
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Servizi per l'Innovazione
22.05.2025
Startup Marathon IV: al via il contest per le imprese innovative
Prende il via la sesta edizione di Startup Marathon, iniziativa dedicata a startup, pmi innovative e spin-off universitari promossa da Area Science Park, UniCredit Start Lab e Fondazione Comunica. Un progetto che negli anni ha consolidato un network di decine di incubatori, acceleratori, università e altre organizzazioni che supportano lo sviluppo d’impresa in tutta Italia, che hanno dato la possibilità a più di 200 tra le migliori startup in tutta Italia di conoscere e farsi conoscere da importanti pmi, corporate e investitori italiani e internazionali partner della manifestazione.
Il format prevede infatti che a “presentare” le proprie migliori startup, pmi innovative o spin-off, candidando loro a partecipare a Startup Marathon, siano proprio le organizzazioni di supporto. Una modalità che consente di riunire le proposte innovative più interessanti sul panorama nazionale in due programmi distinti: una startup competition e un programma di matching B2B mirato.
Confermato dopo la prima edizione dello scorso anno, il programma Open innovation B2B è studiato per consentire alle aziende partner della manifestazione di presentare le proprie esigenze di innovazione a cui risponderanno le startup, che possono a loro volta essere candidate direttamente per intercettarle. A quelle che proporranno le soluzioni più idonee sarà data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione.
Le iscrizioni al contest seguono un processo analogo ma distinto, indicato sul sito startupmarathon.it. Alla chiusura delle candidature, a settembre, un gruppo di startup verranno selezionate per presentare il proprio video-pitch a una platea di investitori e imprenditori durante lo Startup Marathon Digital Day, in programma il 23 ottobre nell’ambito della rassegna DIGITALmeet. Durante l’evento digitale verranno selezionate le 10 finaliste che si sfideranno in una pitch competition il 20 novembre nella Tower Hall di UniCredit a Milano. A valutare i progetti sarà una giuria composta da rappresentanti dei partner di Startup Marathon e da un Comitato scientifico composto da esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduto da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network.
Le realtà vincitrici saranno accompagnate in un percorso orientato alla ricerca di grant e di finanziamenti, oltre che allo sviluppo di prodotti e servizi in grado di generare fatturato e occupazione. Alla startup prima classificata verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.
Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park. Verrà stilata una classifica anche per le organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato al’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste.
«In sei anni Startup Marathon è cresciuta conservando lo spirito pratico delle origini: oggi rappresenta un punto d’incontro solido tra chi sviluppa tecnologia e chi la cerca per innovare. L’introduzione, lo scorso anno, del percorso Open Innovation B2B ha affiancato al contest un canale di collaborazione diretta che sta già mostrando risultati concreti, a conferma di quanto le due anime dell’iniziativa si potenzino a vicenda. È proprio nella rete consolidata negli anni tra organizzazioni di supporto, startup e partner industriali, che risiede il vero valore di questa iniziativa: creare le condizioni perché le migliori tecnologie nate in Italia possano trovare mercati, capitali e occasioni di collaborazione, generando impatto e nuova crescita per il tessuto economico dei territori», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park.
«Siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno la Startup Marathon attraverso UniCredit Start Lab, la nostra piattaforma di business dedicata a startup e PMI innovative che da oltre dieci anni continua ad accompagnare in percorsi di crescita centinaia di realtà ad alto contenuto tecnologico. La Startup Marathon rappresenta per noi un’occasione preziosa per valorizzare il talento imprenditoriale italiano verso un futuro più sostenibile. Un gioco di squadra nel quale crediamo fortemente perché fondato sull’obiettivo comune di creare connessioni nazionali e internazionali tra le migliori tech company italiane e chi può trasformare le loro idee in soluzioni concrete», aggiunge Francesca Perrone, Head of ESG & Start Lab Italy, UniCredit.
«Startup Marathon continua a distinguersi come punto di riferimento nel panorama italiano dell’innovazione, coinvolgendo partecipanti provenienti da contesti territoriali eterogenei, dalle aree più sviluppate a quelle più svantaggiate. L’iniziativa si inserisce perfettamente nell’ecosistema nazionale composto da incubatori, acceleratori, parchi tecnologici e università, con l’obiettivo di valorizzare le migliori idee imprenditoriali italiane», afferma Gianni Potti, Presidente di Fondazione Comunica e ideatore di DIGITALmeet. «In un Paese dove la presenza di investitori nel settore startup resta limitata, eventi come Startup Marathon si rivelano fondamentali per sostenere progetti che, senza un supporto concreto, rischierebbero di non trovare sviluppo. Da sempre, l’impegno è quello di promuovere imprese dinamiche e innovative, creando opportunità di crescita per le aziende e di occupazione per i giovani».
Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono Soundsafe Care, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che combina robotica e ultrasuoni per il trattamento non invasivo dei tumori, Katakem, spin-off dell’Università di Catanzaro che accelera lo sviluppo di nuove molecole, CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.
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Servizi per l'Innovazione
20.05.2025
Open Innovation@IP4FVG: c’è tempo fino al 9 giugno per aderire
È stata prorogata al 9 giugno la scadenza per l’adesione alle call del programma Open Innovation@IP4FVG di Area Science Park in collaborazione con ELIS Innovation Hub, nato per supportare lo sviluppo di progetti di innovazione aperta tra startup, spinoff e PMI innovative in risposta alle esigenze di medie e grandi imprese, con l’obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese italiane e favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale dinamico e orientato al futuro.
Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività e dei servizi di IP4FVG – EDIH e si focalizza su tecnologie digitali avanzate per l’ottimizzazione dei processi dell’intera catena del valore, per la riduzione dell’impatto ambientale e per la sicurezza informatica, attraverso due call: Call 4 Business Need, per medie e grandi imprese, e Call 4 Solution, dedicata a startup, spin-off e PMI innovative.
Grazie al programma, aziende e solutori innovativi lavoreranno insieme per 12 settimane al co-sviluppo di un Proof of Concept (PoC), un progetto pilota o un prototipo che consenta di testare le soluzioni innovative e valutarne l’efficacia, l’applicabilità e la scalabilità.
Il percorso sarà guidato e supportato in ogni fase dagli esperti di Area Science Park ed ELIS Innovation Hub fino alla validazione della soluzione. Grazie ai fondi PNRR del progetto IP4FVG-EDIH, le medie e grandi imprese che rientreranno nel programma potranno accedere a finanziamenti agevolati fino all’80% per partecipare al percorso di sviluppo del proprio PoC, del valore di 40.000€ ciascuno.
Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3, sovvenzionato dall’Unione Europea – Next Generation EU e ha l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte delle imprese.
Maggiori informazioni sugli ambiti e sul percorso sono disponibili a questo link.
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Servizi per l'Innovazione
13.05.2025
Il Premio Bernardo Nobile compie 20 anni e si rinnova
Compie vent’anni il Premio Bernardo Nobile, promosso da Area Science Park per valorizzare l’utilizzo delle informazioni scientifiche e tecniche contenute nella documentazione brevettuale all’interno di percorsi di ricerca e innovazione. Con l’edizione 2025, il Premio si rinnova proponendo sei riconoscimenti e affrontando temi di grande attualità.
La XX edizione del Premio, dedicata alla memoria di Bernardo Nobile, creatore e primo responsabile del Centro PatLib di Area Science Park, si è rinnovata prevedendo la valorizzazione di studi e metodologie per l’analisi di dati e informazioni, sia legati alla proprietà intellettuale sia relativi a tecnologie di potenziale alto impatto. In particolare, le principali novità riguardano:
studi che valorizzino l’utilizzo di documentazione e informazione brevettuale, anche mediante analisi con Intelligenza Artificiale (AI) di dati, informazioni e processi relativi alla Proprietà Intellettuale (PI);
studi e/o analisi di scenario e/o foresight tecnologico aventi a oggetto tecnologie “deep-tech”, con particolare riferimento al loro impatto e/o valorizzazione.
L’iniziativa, realizzata con il coinvolgimento dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali (AIDB), assegnerà 6 premi in denaro, per l’importo di € 2.500 ciascuno, ad altrettanti laureati e/o dottori di ricerca che siano risultati vincitori nelle seguenti tre categorie:
Categoria n. 1 e n. 2, rispettivamente per tesi di laurea magistrale o specialistica e di dottorato di ricerca dove sia esplicitato l’uso di brevetti come fonte di informazione, eventualmente anche analizzando le opportunità derivanti dall’impiego di tecniche di AI nella ricerca, processamento e analisi di dati e informazioni o nella gestione di processi legati alla PI;
Categoria n. 3: per tesi di laurea magistrale o specialistica e/o dottorato di ricerca che abbiano esplorato l’impatto e/o la valorizzazione di tecnologie “deep-tech”, eventualmente anche con analisi e studi di foresight, forecast o analisi anticipatoria nei settori:
a. Scienze della vita
b. Scienze dei materiali
c. Tecnologie digitali avanzate
d. Filiere energetiche verdi
La scadenza per la presentazione delle candidature è il 30 giugno 2025.
Tutti i dettagli e il bando completo sono disponibili qui.
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Servizi per l'Innovazione
08.05.2025
LIFE IN-PLAN: la pianificazione integrata possibile
L’azione del progetto europeo LIFE IN-PLAN per lo sviluppo di piani territoriali che integrino gli aspetti energetici, climatici e della mobilità sta cominciando a dare i suoi frutti nel favorire pratiche virtuose di pianificazione da parte dei Comuni mirate al raggiungimento della neutralità climatica.
Ne è un esempio il comune di San Vito al Tagliamento (PN), con cui IN-PLAN sta attivamente collaborando, affiancando il suo team di esperti al personale comunale nella redazione integrata di Piano Regolatore Generale Comunale, Piano Generale del Traffico Urbano, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, Masterplan del Verde e Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
“Abbiamo accolto con grande favore il progetto IN-PLAN perché, come comune aderente alla Rete dei Comuni Sostenibili, riconosciamo l’importanza della pianificazione integrata e sistemica che coinvolge una pluralità di attori con diverse sensibilità e competenze. Tale approccio garantisce una visione d’insieme e una coerenza che possono essere ottenute solo attraverso il dialogo, il confronto e la collaborazione, come abbiamo già potuto sperimentare in un primo incontro con tutti i progettisti che ci stanno accompagnando nella redazione dei diversi piani.” dichiara Federica Del Frè, consigliera delegata del comune di San Vito al Tagliamento.
Strumenti molto utili in questa direzione sono la IN-PLAN Practice, la IN-PLAN Checklist e le Linee Guida per un Piano di Gestione Dati, che rappresentano un supporto concreto per le amministrazioni pubbliche e gli operatori del settore nell’attuazione di una governance multilivello.
“La IN-PLAN Practice offre una guida completa con esempi di buone pratiche e un approccio passo-passo per integrare efficacemente le politiche energetiche, climatiche e di pianificazione territoriale – spiega Fabrizia Salvi di Area Science Park -. La IN-PLAN Checklist fornisce un quadro di riferimento strutturato sotto forma di domande guida per migliorare i piani esistenti o in fase di sviluppo, valutando la coerenza delle misure previste nei diversi piani come dimostra il lavoro in corso con il Comune di San Vito al Tagliamento. La checklist, infatti, vuole essere una guida al ragionamento per sviluppare misure integrate che tengano in considerazione anche gli effetti – sia positivi che negativi – che queste possono avere sui settori diversi da quello su cui agiscono prevalentemente. Può essere usata anche in una fase preliminare alla redazione dei piani per considerare diversi aspetti di una problematica e scegliere di affrontarli in modo multidisciplinare”.
L’importanza di questi strumenti, con un particolare focus sull’approccio “data-driven”, e le esperienze di diversi enti locali, Università e centri di ricerca sono stati al centro dell’evento organizzato il 2 aprile 2025 a Padova, nel contesto del Forum Duezerocinquezero, in collaborazione con il progetto LIFE NECPlatform e il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane. L’incontro, che ha visto la partecipazione di esperti e stakeholder, ha rappresentato non solo un’occasione per presentare le metodologie e gli strumenti IN-PLAN, ma soprattutto un’opportunità per discutere le sfide della pianificazione integrata nell’ambito del National Coalition Group (NCG) di IN-PLAN. Si tratta di un tavolo di discussione nazionale che offre ai vari stakeholder l’opportunità di confrontarsi e formulare proposte e raccomandazioni sulla pianificazione integrata da condividere successivamente con i decisori politici nazionali e che coinvolge diverse realtà, tra le quali Area Science Park, il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e i Comuni di Padova, Prato e Narni. Durante l’evento sono state presentate proposte per il NCG, focalizzandosi sull’importanza di una pianificazione territoriale integrata “data-driven” e affrontando le barriere alla progettazione integrata, la gestione dei dati e le forme di governance.
Il progetto LIFE IN-PLAN, co-finanziato dall’Unione Europea, prosegue il proprio lavoro fino a marzo 2026. C’è ancora la possibilità per Comuni e Province di aderire come pilota e ricevere il supporto degli esperti di Area Science Park nell’integrazione dei piani testando la metodologia e gli strumenti sviluppati dal progetto.
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Servizi per l'Innovazione
07.05.2025
Aperte le iscrizioni al Master in Data Management and Curation
Sono ufficialmente aperte le candidature per l’edizione 2025–2026 del Master in Data Management and Curation (MDMC), il corso di perfezionamento post-laurea promosso da Area Science Park e SISSA, che forma una nuova generazione di professionisti specializzati nella gestione avanzata dei dati secondo i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable).
Nato dalla collaborazione tra due eccellenze del panorama scientifico nazionale, MDMC si rivolge a laureati triennali, magistrali o del vecchio ordinamento desiderosi di acquisire competenze teoriche e pratiche essenziali per affrontare le sfide dell’Open Science, dell’Intelligenza Artificiale e della Data Governance nei contesti di ricerca e industria.
Il programma, della durata complessiva di 10 mesi e interamente in lingua inglese, include 8 settimane di lezioni intensive in presenza a Trieste, un tirocinio pratico di sei mesi in laboratori ed enti partner, e un progetto di tesi finale. L’approccio didattico si distingue per la metodologia “FAIR-by-design”, che integra l’applicazione pratica dei principi FAIR sin dalla progettazione dei dati, formando figure versatili come Data Steward, Data Curator, Data Engineer e Research Data Manager.
Le iscrizioni sono aperte fino al 10 giugno 2025. La selezione sarà basata sulla valutazione dei titoli e, se necessario, su un colloquio online. Sono previste importanti agevolazioni economiche per i candidati più meritevoli, tra cui esenzioni complete dalla quota di iscrizione di 4.500 euro e contributi finanziari fino a 3.000 euro.
Maggiori informazioni sul programma e i requisiti di accesso sono disponibili su questa pagina: https://www.areasciencepark.it/call/mdmc/
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Infrastrutture di ricerca
27.03.2025
Open Innovation@IP4FVG: due Call per co-creare soluzioni innovative
Rafforzare la competitività delle imprese italiane e favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale dinamico e orientato al futuro grazie alla co-creazione di soluzioni innovative sviluppate da startup, spinoff e PMI innovative in risposta alle esigenze di medie e grandi imprese.
È con questo ambizioso obiettivo che Area Science Park, nell’ambito delle attività e dei servizi di IP4FVG – EDIH, e in collaborazione con ELIS Innovation Hub, lancia il programma Open Innovation@IP4FVG, attraverso due call: Call 4 Business Need, per medie e grandi imprese, e Call 4 Solution, dedicata a startup, spin-off e PMI innovative.
Grazie al programma, le aziende selezionate lavoreranno insieme, per 12 settimane, al co-sviluppo di un Proof of Concept (PoC), un progetto pilota o un prototipo che consenta di testare le soluzioni innovative e valutarne l’efficacia, l’applicabilità e la scalabilità.
Il percorso sarà guidato e supportato in ogni fase dagli esperti di Area Science Park ed ELIS Innovation Hub fino alla validazione della soluzione. Grazie ai fondi PNRR del progetto IP4FVG-EDIH, le medie e grandi imprese selezionate potranno accedere a finanziamenti agevolati fino all’80% per partecipare al percorso di sviluppo del proprio PoC, del valore di 40.000€ ciascuno.
I percorsi di co-innovazione dovranno focalizzarsi su tecnologie digitali avanzate per l’ottimizzazione dei processi dell’intera catena del valore, per la riduzione dell’impatto ambientale e per la sicurezza informatica.
Il programma sarà presentato il 15 aprile dalle ore 15.00 presso la Sala Pasolini della Regione Friuli Venezia Giulia a Udine: durante l’evento, aziende e startup potranno aderire al programma, incontrarsi, approfondire il tema dell’Open Innovation e partecipare a sessioni di networking mirate a favorire collaborazioni a lungo termine.
Il programma rientra tra i servizi di IP4FVG-EDIH, iniziativa finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3, sovvenzionato dall’Unione Europea – Next Generation EU, che ha l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi.
Maggiori informazioni sugli ambiti e sul percorso sono disponibili a questo link.
Per registrarti all’evento di presentazione del 15 aprile a Udine, clicca qui.
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12.03.2025
Riciclo delle Terre Rare e brevetti
La Cina rappresenta il mercato più attrattivo per i brevetti nel settore del riciclo delle terre rare (REE), con un numero di richieste di brevetto significativamente superiore rispetto ad altri Paesi. È quanto emerge dallo studio “Innovation in rare earths recycling: A quantitative and qualitative analysis of patent data” che, attraverso un’accurata analisi dei dati sui brevetti, offre un’analisi approfondita sull’innovazione nel settore del riciclo delle Terre Rare.
Le terre rare sono elementi fondamentali per la transizione digitale e la decarbonizzazione, utilizzati in tecnologie chiave come batterie, turbine eoliche e dispositivi elettronici. Tuttavia, la loro estrazione ha un forte impatto ambientale e la catena di approvvigionamento è altamente concentrata in pochi Paesi, rendendo il riciclo una soluzione strategica per garantire un accesso sostenibile a queste risorse, per ridurre la dipendenza dalle importazioni e per limitare l’impatto ambientale dell’estrazione mineraria.
Secondo la ricerca, pubblicata su Resources Policy e condotta da Area Science Park (Riccardo Priore e Marinella Favot) e Università Milano-Bicocca (Marco Compagnoni), la Cina si conferma il mercato più dinamico nel settore del riciclo delle REE e le università cinesi risultano essere i principali attori dell’innovazione, dimostrando un forte impegno nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il recupero di questi materiali. Tuttavia, gli Stati Uniti e il Giappone emergono come leader tecnologici, con brevetti più citati e con una maggiore protezione internazionale delle loro invenzioni, segno di un’innovazione tecnologica più avanzata e rilevante a livello globale.
L’Europa, invece, mostra segnali di stagnazione sia nel numero di brevetti che nella loro qualità. Per colmare il divario con i principali attori del settore, sarebbe necessario un maggiore sostegno all’innovazione attraverso investimenti pubblici, incentivi alle aziende e collaborazioni internazionali. Inoltre, la revisione delle politiche di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), ricchi di materie prime critiche, è fondamentale per rendere l’economia circolare più efficace, migliorando la raccolta dei rifiuti, potenziando gli impianti di riciclo e incentivando l’uso delle materie prime seconde.
“Questo lavoro – afferma Riccardo Priore, del Centro Patlib di Area Science Park – rappresenta una tipologia innovativa di supporto, tramite analisi statistica dei documenti brevettuali, a varie tematiche correlate alle attività di ricerca in ambito accademico. Lo studio sulle dinamiche di innovazione nel settore del riciclo delle terre rare rappresenta un punto di partenza importante per sviluppare strategie più efficaci nel settore del riciclo delle REE, con implicazioni significative per l’autonomia strategica dei Paesi importatori e per il futuro dell’economia circolare globale”.
In un contesto di crescente domanda di terre rare, la capacità di riciclo diventerà infatti sempre più cruciale per ridurre la dipendenza dalle importazioni e mitigare l’impatto ambientale dell’estrazione. I risultati dello studio suggeriscono che, per restare competitivi, i paesi occidentali dovrebbero intensificare gli sforzi nel settore del riciclo, promuovendo innovazioni di qualità e investendo nella transizione verso un’economia più sostenibile.
Link al paper
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Servizi per l'Innovazione
10.03.2025
Sbloccare l’Idrogeno verde: puntare su ricerca e riciclo
Per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero”, tecnologie emergenti come l’idrogeno verde sono fondamentali. Tuttavia, la produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi dipende da materie prime critiche (CRM), la cui domanda è in aumento mentre l’offerta rimane concentrata in pochi Paesi. Lo studio è stato presentato nel corso della conferenza tenutasi a Lubiana “IRTC25: From Raw Material Policies to Practice”, supportata dall’EIT RawMaterials (Unione Europea) e dal dipartimento Federale per gli Affari Economici (Svizzera). La ricerca condotta da Area Science Park (Riccardo Priore e Marinella Favot) e Università Milano-Bicocca (Marco Compagnoni) nell’ambito del progetto North Adriatic Hydrogen Valley – NAHV, ha esplorato due aspetti chiave: l’innovazione tecnologica nell’idrogeno verde attraverso l’analisi dei brevetti e la valutazione della criticità delle materie prime necessarie.
Per identificare le tendenze globali nell’innovazione dell’idrogeno verde, sono stati analizzati i brevetti relativi a tecnologie chiave come le celle a combustibile e gli elettrolizzatori. Inoltre, è stata valutata la criticità delle materie prime necessarie per queste tecnologie, basandosi sulla lista delle materie prime critiche dell’UE.
Grazie al Centro PatLib di Area, lo studio ha utilizzato un database di brevetti (PATSTAT) nell’arco temporale dal 2000 al 2023, concentrandosi su:
tendenze temporali nei brevetti per celle a combustibile e elettrolizzatori
i paesi in cui è più forte l’interesse verso la protezione della proprietà intellettuale su questi temi
materie prime critiche più utilizzate e loro tendenze nel tempo.
Il quadro emerso è il seguente:
le domande di brevetto per le tecnologie dell’idrogeno sono aumentati notevolmente, raggiungendo il numero di 5.380 domande depositate nel 2022 (dato potenzialmente in crescita), per un totale di oltre 45.600 domande di brevetto dal 2000 al 2023 (si ricorda che periodo di segretezza della pubblicazione delle domande è di 18 mesi)
Cina, Giappone e USA sono i territori maggiormente interessati alla tutela legale (tramite brevetto) della produzione o della commercializzazione di tecnologie chiave dell’idrogeno verde
il 13% dei brevetti menziona almeno una materia prima critica, con Nickel, Platino e Litio come le più importanti per entrambe le tecnologie (celle a combustibile ed elettrolizzatori).
La conclusione dei ricercatori è che, se da un lato l’aumento dei brevetti evidenzia una spinta globale verso soluzioni basate sull’idrogeno verde, dall’altro la dipendenza da materie prime critiche come Nickel, Platino e Litio solleva preoccupazioni legate ai rischi di approvvigionamento, alla volatilità dei prezzi e alle dipendenze geopolitiche. Per garantire una crescita sostenibile delle tecnologie dell’idrogeno, sarà cruciale sviluppare nuova ricerca su materiali alternative e, allo stesso tempo, strategie e filiere di riciclo efficaci.
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Servizi per l'Innovazione
05.03.2025
Riciclo dell’Ittrio dai rifiuti elettronici: un’opportunità per l’industria farmaceutica
Una soluzione innovativa per il recupero e il riutilizzo dai rifiuti elettronici dell’ittrio, elemento chimico raro e critico, arriva da una ricerca di Area Science Park e Università di Udine, presentata alla conferenza “IRTC25” a Lubiana. Lo studio, condotto da Marinella Favot, Roberta Curiazi e Antonio Massarutto, dimostra come l’Ittrio triflato (Y(OTf)₃), un catalizzatore ampiamente utilizzato nell’industria farmaceutica, possa essere prodotto in modo economico ed ecologico a partire da materiali di scarto.
L’ittrio e i suoi composti svolgono un ruolo cruciale in numerosi processi chimici e tecnologici nel settore farmaceutico. Questo elemento è utilizzato come catalizzatore in reazioni chiave per la sintesi di intermedi farmaceutici, come l’idrolisi, la condensazione e le reazioni di ossidazione e riduzione. Grazie alla sua elevata efficienza, l’ittrio triflato in particolare permette di ridurre i tempi di reazione e di migliorare la resa dei processi chimici, rendendolo indispensabile per la produzione di molecole complesse alla base di molti farmaci.
Oltre al suo impiego come catalizzatore, l’ittrio trova applicazione in tecnologie avanzate come i laser a stato solido, utilizzati in dispositivi medici per chirurgia e diagnostica (laser YAG – Yttrium Aluminium Garnet), in tecniche di imaging medico (tra cui la tomografia a emissione di positroni – PET) e in materiali biocompatibili utilizzati in dispositivi medici. Inoltre, l’ittrio è impiegato nella produzione di ceramiche, schermi video LCD (Liquid Crystal Display) e al plasma, tubi a raggi catodici (CRT), catalizzatori per autoveicoli, lampade fluorescenti, magneti permanenti, leghe metalliche per batterie nonché nelle fuel cells ed elettrolizzatori (tecnologie chiave dell’idrogeno verde) principalmente come ossido di ittrio stabilizzato con zirconia (YSZ).
Riciclo dell’ittrio dai rifiuti elettronici: una soluzione sostenibile
La ricerca presentata alla conferenza “IRTC25” si concentra sul recupero dell’ossido di ittrio presente in piccole quantità nei rifiuti elettronici, trasformandolo in ittrio triflato attraverso un processo in tre fasi: sintesi del catalizzatore, filtrazione e rimozione dell’acqua. Il prodotto finale, sebbene non purificato al 100%, si è dimostrato efficace ed economicamente sostenibile rispetto all’acquisto di ittrio triflato puro sul mercato.
“Il processo di riciclo non solo riduce la dipendenza dalle materie prime vergini, ma rappresenta anche una soluzione vantaggiosa dal punto di vista economico – spiega Marinella Favot di Area Science Park –. Infatti, il recupero dell’ittrio dai rifiuti elettronici è più conveniente rispetto ai tradizionali metodi di smaltimento, soprattutto quando il prezzo del materiale recuperato supera i costi di raccolta e trattamento”.
Questa ricerca è stata seleziona per un pitch al “Talent meets Industry” di Apple e Mckinsey e rappresenta un passo importante verso un’economia circolare più sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e sociale legato all’estrazione di terre rare e migliorando la resilienza delle catene di approvvigionamento. Tuttavia, rimangono alcune sfide da affrontare, come la volatilità dei prezzi dei materiali puri e la necessità di sviluppare infrastrutture per il trattamento dei rifiuti elettronici in Europa. In un contesto globale in cui la domanda di materiali critici come l’ittrio è in costante aumento, il riciclo dei rifiuti elettronici si conferma come una strategia chiave per garantire un futuro più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale, anche nella produzione farmaceutica.
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Servizi per l'Innovazione
08.01.2025
Una guida per la pianificazione integrata di energia, clima e territorio
Una Linea Guida per supportare le autorità locali e regionali in Europa nella redazione, implementazione e monitoraggio di piani territoriali che integrino gli aspetti energetici, climatici e della mobilità, mirati al raggiungimento della neutralità climatica in un’ottica di governance multilivello.
L’ha redatta il team del progetto IN-PLAN, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, per sostenere le autorità locali che spesso incontrano difficoltà nel tradurre gli obiettivi climatici in azioni concrete.
La metodologia IN-PLAN suggerisce un approccio integrato e collaborativo che combina piani settoriali (relativi, ad esempio, ad energia rinnovabile, mobilità sostenibile e adattamento climatico) e piani urbanistici in un’unica strategia di pianificazione del territorio. Inoltre, promuove la collaborazione tra livelli di governo locali, regionali e nazionali, favorendo una maggiore coerenza e la destinazione di adeguate risorse per le azioni climatiche. Il tutto in linea con iniziative europee come il Green Deal e la Legge Climatica dell’UE, a supporto degli obiettivi di riduzione delle emissioni e di neutralità climatica.
Diversi gli elementi chiave della Linea Guida IN-PLAN, co-creata, sviluppata e testata con 15 autorità locali in Italia, Croazia, Irlanda, Romania e Svezia, ed ora in fase di implementazione e diffusione in altri 30 Comuni europei:
Pianificazione integrata: inserisce gli obiettivi energetici e climatici nei piani di sviluppo territoriale, affrontando temi chiave come la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili e l’adattamento climatico;
Impegno politico: garantisce la collaborazione tra governi locali, regionali e nazionali per ottenere supporto a lungo termine e risorse dedicate per iniziative sostenibili, in un’ottica di governance multilivello;
Sviluppo delle competenze: fornisce un programma di formazione in due fasi dapprima ad agenzie per l’energia ed il clima e consulenti che poi assisteranno governi locali e regionali nello sviluppo dei propri piani territoriali, garantendo così il trasferimento delle conoscenze e la replicabilità del modello IN-PLAN in tutta Europa;
Checklist user-friendly: le checklist guidano i comuni nel processo di integrazione degli obiettivi energetici e climatici nei loro piani territoriali, assicurando che vengano pianificate e implementate misure efficaci per il raggiungimento della neutralità climatica.
“Mentre il cambiamento climatico continua a presentare sfide senza precedenti, è fondamentale che i governi locali dispongano di strumenti che non solo siano allineati con le politiche nazionali e dell’UE, ma che rispondano anche alle specifiche necessità dei loro territori. – spiega Fabrizia Salvi di Area Science Park -. Nonostante gli ambiziosi obiettivi di neutralità climatica, molte autorità locali e regionali si trovano ad affrontare sfide persistenti nel tradurre questi obiettivi in azioni concrete”.
Mentre l’Unione Europea punta alla neutralità climatica entro il 2050, uno strumento come l’IN-PLAN practice fornisce alle città e alle regioni gli strumenti necessari per compiere proattivamente passi in avanti verso un futuro sostenibile, garantendo che gli obiettivi climatici non siano solo fissati, ma anche raggiunti attraverso azioni concrete e integrate. Questo strumento di supporto è già in fase di sperimentazione con 15 autorità locali e regionali, definite “Fari”, e ulteriori 30 comuni saranno coinvolti come “Piloti”, permettendo di adattare e replicare la metodologia in tutta Europa.
Il Comune di Prato, che partecipa alla mission europea “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030”, sta sperimentando l’armonizzazione del nuovo Piano Strutturale Comunale con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile secondo le linee d’azione indicate nel Climate City Contract. “Nel 2022 è stata definita una struttura di governance per coordinare urbanistica, mobilità ed energia che ha sviluppato delle linee programmatiche per la redazione del Climate City Contract – spiega l’architetto Riccardo Pallini, dirigente del Settore Mobilità e Infrastrutture -. Queste indicazioni sono state anche la base per la redazione del nuovo Piano Strutturale e di un nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS); in questo modo il tema della mobilità sostenibile era già presente nelle linee programmatiche di indirizzo per la redazione del nuovo Piano Strutturale ed il nuovo PUMS del Comune di Prato si potrà così sviluppare in stretto rapporto con gli indirizzi del Piano Strutturale e del Climate City Contract”.
A Narni è stata attivata una collaborazione interdipartimentale per affrontare le sfide della complessità. “È importante per i Comuni medio-piccoli avere la possibilità di apprendere buone pratiche, anche se attuate in Comuni grandi, che poi vanno adattate alla situazione locale, cercando di superare alcune barriere amministrative – afferma Giovanni Rubini, assessore alle Politiche Ambientali -. Sono necessari un cambiamento culturale e una semplificazione normativa; servono competenze, una visione di lungo termine, la possibilità di dialogo con le Regioni ed i Ministeri ed un ruolo centrale di coordinamento da parte delle province. Anche la disponibilità di risorse è un problema e se si vuole incentivare lo sviluppo di piani di monitoraggio andrebbero previste delle premialità che favoriscano i Comuni più virtuosi.”
Anche la città di Padova è impegnata nell’implementazione di piani integrati ambiziosi per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030. “Per affrontare le sfide dell’implementazione di piani integrati ambiziosi servono dati ed un approccio intersettoriale – dice il dottor Giovanni Vicentini, funzionario tecnico del Settore Ambiente e Territorio -. Non tutti i dati sono detenuti dai Comuni e solitamente, pure al loro interno, ciascuna area dipartimentale possiede dei dati che potrebbero essere utili anche ad altre. I dati sono essenziali per elaborare un quadro conoscitivo dettagliato e le barriere non sono tecnologiche.”
La Linea Guida sarà oggetto di ulteriori approfondimenti anche all’interno del Tavolo Nazionale di Discussione (National Coalition Group) del progetto IN-PLAN, attività avviata a dicembre 2024, offrendo un’opportunità unica per i vari stakeholder di confrontarsi e formulare raccomandazioni sulla pianificazione integrata da condividere successivamente con i decisori politici nazionali. La partecipazione al Tavolo, che non richiede alcuna adesione formale, è concepita come uno spazio aperto di discussione e confronto e prevede ulteriori incontri online nel corso del 2025.
La Linea Guida IN-PLAN è disponibile qui.
Ulteriori informazioni sul progetto IN-PLAN sono disponibili qui.
Comunicati Stampa
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28.11.2024
Ricerca: rafforzata collaborazione scientifica Italia-Serbia
Si rafforza la collaborazione scientifica tra Italia e Serbia. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro serbo della Scienza, dello Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione, Jelena Begović, hanno inaugurato a Trieste presso Area Science Park il secondo Forum Scientifico Italia-Serbia, con la partecipazione di oltre 100 ricercatori dei due Paesi.
Il Forum è stato un importante momento di scambio e confronto tra esperti e policy maker del settore scientifico dei due Paesi, un’opportunità per condividere ricerche innovative, esplorare nuove collaborazioni in ambiti scientifici e tecnologici di maggiore interesse, quali la biomedicina e l’intelligenza artificiale.
Al termine di un incontro bilaterale, i ministri hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale si conferma l’importanza della cooperazione nei settori della ricerca e dell’innovazione, sulla base del MoU firmato a Belgrado nel 2023, e la promozione della mobilità dei ricercatori, il supporto a programmi congiunti di ricerca, ed eventi scientifici bilaterali.
Nel documento è stato evidenziato, inoltre, il grande successo del primo bando su progetti di ricerca congiunti focalizzati ai seguenti settori: High Performance Computing e Big Data, Intelligenza Artificiale, Tecnologie agroalimentari ed Economia Sostenibile. Le oltre 80 domande ricevute sono in corso di valutazione e i progetti prescelti verranno co-finanziati dai due Paesi (per un totale di 2 milioni di euro) a inizio 2025.
L’appuntamento odierno prosegue il percorso iniziato a marzo nel 2023 a Belgrado quando Area Science Park ha partecipato alla prima edizione dello Science Forum. A dicembre 2023, poi, in occasione dell’Innovation Forum, è stato siglato, sempre nella capitale, un Memorandum d’intesa tra Area Science Park e i parchi scientifici e tecnologici di Belgrado, Niš, Čačak e Novi Sad, a ulteriore sviluppo di una consolidata cooperazione con la Serbia iniziata nel 2015 per attività di assistenza tecnica nei campi del trasferimento tecnologico e dello sviluppo economico. L’obiettivo è mettere a fattor comune capacità scientifiche e tecnologiche, come quelle generate dalle infrastrutture di ricerca e dalle piattaforme tecnologiche, ad esempio su temi quali le scienze della vita, la transizione energetica e i materiali innovativi.
“Il forum scientifico Italia-Serbia rappresenta, per Area Science Park e per tutto il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, un’importante occasione per rafforzare le collaborazioni tra i due Paesi e creare nuove opportunità di scambio e condivisione di conoscenza e best practices – ha dichiarato Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park -. In particolare, per l’ente che presiedo ospitare, ma soprattutto partecipare al forum, significa ampliare gli ambiti di scambio e confronto con centri di ricerca, università e parchi scientifici e tecnologici, con cui abbiamo già in passato sviluppato progetti di innovazione. Oggi la nostra attenzione è rivolta alle infrastrutture di ricerca e tecnologiche su cui Area sta investendo in questi ultimi anni che per loro natura sono luoghi di aggregazione e condivisione di conoscenza”.
Guarda l’intervista al Ministro Anna Maria Bernini.
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