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Comunicati Stampa

Tutte le notizie da Area Science Park

21.10.2024
Startup Marathon, scelte le imprese innovative che si sfideranno durante il Digital Day
Tra le oltre 60 candidature arrivate dalla rete di incubatori e acceleratori italiani, ne sono state selezionate 38: sono le startup e imprese innovative che il 24 ottobre si sfideranno di fronte a una platea di aziende, investitori e specialisti del settore nell’ambito dello Startup Marathon Digital Day. Un evento dal quale emergeranno le 10 finaliste dell’edizione 2024 del contest promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica. L’evento avrà inizio alle 14 e si svolgerà online all’interno del palinsesto del DIGITALmeet. Durante il pomeriggio saranno trasmessi brevi video pitch di presentazione delle 38 startup selezionate tra le oltre 60 che sono state iscritte al contest dagli incubatori e dagli acceleratori di impresa che le supportano. Sono in tutto 33 le realtà – tra cui anche università e parchi scientifici e tecnologici – che hanno aderito al contest, candidando le startup. I progetti saranno valutati da una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduta da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network. A intervallare le presentazioni delle startup in gara saranno gli interventi delle realtà che hanno promosso il contest e dei partner, che illustreranno le ragioni che li hanno spinti a sostenere Startup Marathon e le opportunità di finanziamento per le realtà innovative più interessanti. «La quinta edizione è quella del consolidamento e i numeri e la qualità delle candidature ce lo confermano», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’Ufficio generazione d’impresa di Area Science Park. «Siamo partiti in full digital nel 2020, lo scorso anno per la prima volta abbiamo organizzato attività in presenza, e anche quest’anno porteremo a Milano una selezione di startup altamente competitive in un appuntamento ormai segnato in rosso sul calendario dell’ecosistema dell’innovazione italiano». «Il supporto di UniCredit a Startup Marathon concretizza l’obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale e ispirare e mettere in contatto startup, investitori e aziende per sostenere lo sviluppo di un ambizioso ecosistema innovativo territoriale e italiano: Startup Marathon rappresenta una piattaforma di business che aiuta proprio le stesse startup, selezionate attraverso acceleratori, incubatori, parchi scientifici e università a individuare opportunità di crescita attraverso B2B con i nostri partner», dichiara Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est Per Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, «è sempre un grande piacere sentire l’entusiasmo di tutti coloro che partecipano a Startup Marathon, sia coloro che vivono in zone disagiate che in altre più sviluppate. Certo che resta sempre quel gap italiano della scarsa presenza di investitori sul mondo startup. Proprio per questo iniziative come Startup Marathon diventano fondamentali per proporre un’impresa dinamica, innovativa e proiettata sul futuro. Questo è da sempre il nostro impegno al fianco di chi vuole investire sull’innovazione proponendo crescita alle aziende e posti di lavoro ai giovani. Buona sfida a tutti i partecipanti». «Siamo giunti alla quinta edizione con risultati sempre in crescita e con grande attenzione da parte di tutto il sistema dell’innovazione», commentano Antonio Bassi e Maurizio Caradonna, fondatori di Startup Marathon. «Dobbiamo dire grazie a chi ha creduto in questa iniziativa che continua ad evolversi introducendo nuove sfide come il programma Open Innovation B2B». Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi, e Katakem, startup che ha sviluppato un reattore chimico che consente di digitalizzare un processo chimico trasformandolo in un file replicabile ovunque. I premi in palio Alla startup vincitrice verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie. Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park in collaborazione con Prospera Women. Novità di quest’anno, la classifica delle organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste. Novità di quest’anno, che affianca il contest tradizionale, è il programma Open innovation B2B, che permetterà alle aziende corporate partner della manifestazione di presentare le proprie challenge di innovazione a cui risponderanno le startup. Alle realtà con le proposte più interessanti sarà poi data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione. I partner Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Angel For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camst Group, Carel, Chiesi, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, One Factory, San Marco Group, Star Tech Ventures, Step. Le startup in gara Le 35 startup selezionate che parteciperanno al Digital Day sono Nuhpro, Humanos, Cartesia Solutions, Ioendo, Envify, Beadroots, Mama Science, Liqex Italia, Tod System, Northern Light, Impavid, Pagocert, BBSoF, K-inn Tech, Renuvait, Human Maple, Callisia, Plant Flow, Elevit, Accudire, Muscope Cybersecurity, E-Plato, Neew, Rysa, NanoPhoenix, Mach3d, Witty Power, Soundsafe Care, Weabios, Spritz Matter, Method, Joule, 110 Laude, Live Information System, B-Zero, Innoitaly, Agrizapp, Florence Robotics.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
21.10.2024
Al via il questionario della NAHV per il settore dell’idrogeno
Nell’ambito del percorso di costruzione della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV), accrescere il quadro di conoscenza e consapevolezza di tutti gli attori economici e sociali che possono contribuire al suo successo è un passaggio fondamentale. Un contributo importante in questa direzione potrà arrivare dagli esiti del questionario rivolto a un ampio spettro di stakeholder coinvolti nel settore dell’idrogeno e dell’energia, lanciato in questi giorni e utile anche a raccogliere informazioni sulla cooperazione esistente tra aziende, enti di ricerca, associazioni, amministrazioni pubbliche e altre organizzazioni chiave. Il progetto è parte dell’ambizioso piano promosso dalla Clean Hydrogen Partnership per favorire l’evoluzione di un ecosistema di innovazione transregionale che includa Italia, Slovenia e Croazia. “È fondamentale raccogliere feedback diretti dagli attori del settore per costruire una strategia solida per il Joint Action Plan (JAP) – sottolinea Alberto Soraci, referente di Area Science Park per NAHV. Il nostro obiettivo è capire come gli stakeholder collaborano oggi e quali sono le barriere o le motivazioni che influenzano questa cooperazione. Questo ci permetterà di individuare soluzioni concrete per migliorare la collaborazione futura, non solo tra aziende, ma anche tra università, centri di ricerca e amministrazioni pubbliche.” Il questionario sarà distribuito tramite reti di contatti e istituzioni come camere di commercio, incubatori e parchi scientifici. I risultati costituiranno una base per sviluppare nuove iniziative volte a facilitare l’adozione dell’idrogeno nei diversi settori, promuovendo l’integrazione tra ricerca e innovazione, soprattutto negli ambiti difficili da decarbonizzare. La NAHV, con una durata di 72 mesi, prevede 17 progetti pilota che coprono l’intera catena del valore dell’idrogeno rinnovabile. Per saperne di più sul progetto NAHV clicca qui.
Comunicati Stampa Infrastrutture tecnologiche
15.10.2024
Nuove frontiere dell’IA per la ricerca sulle proteine
Il Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park ha recentemente pubblicato una ricerca innovativa su Bioinformatics che apre nuove prospettive nello studio delle proteine, i mattoni fondamentali della vita. Francesca Cuturello, Marco Celoria, Alessio Ansuini e Alberto Cazzaniga, autori della ricerca, hanno infatti dimostrato come l’intelligenza artificiale possa predire l’impatto delle mutazioni genetiche sulla stabilità delle proteine, contribuendo a comprendere meglio i meccanismi alla base di molte malattie e potenzialmente sviluppare nuovi trattamenti. Il genoma degli esseri viventi muta, infatti, costantemente a causa di agenti esterni o del caso, e questo ci porta ad osservare cambiamenti nelle sequenze delle proteine che essi sintetizzano. Condotto all’interno delle attività del progetto Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC (PRP@CERIC), lo studio utilizza modelli di AI simili a GPT, applicati alla proteomica. Questi modelli si fondano sull’analogia tra una sequenza proteica e una frase, con gli amminoacidi che fungono da “parole”, consentendo di applicare algoritmi addestrati su centinaia di milioni di sequenze proteiche. Grazie a questa tecnica, i ricercatori del LADE sono riusciti a prevedere come piccole variazioni nella sequenza di amminoacidi, come quelle indotte da mutazioni, possano influenzare la stabilità delle proteine. Un aspetto particolarmente innovativo è l’uso del modello MSA Transformer, che sfrutta informazioni sulle relazioni ancestrali tra sequenze proteiche per migliorare la precisione delle previsioni. L’algoritmo sviluppato dal LADE offre prestazioni all’avanguardia e sarà reso disponibile alla comunità scientifica per favorire ulteriori progressi in questo campo. “Prevedere l’effetto delle mutazioni proteiche attraverso l’intelligenza artificiale ci permette di esplorare con grande precisione fenomeni biologici complessi che, fino a poco tempo fa, erano difficili da osservare direttamente – spiega Francesca Cuturello, primo autore della ricerca. –  Questa tecnologia è un passo avanti verso soluzioni terapeutiche innovative per una vasta gamma di malattie.” Il lavoro del team ha già ottenuto ampi riconoscimenti, inclusa l’invito di Francesca Cuturello al prestigioso Research Retreat “Physics of Biological Data Analysis” presso l’Aspen Center for Physics, e sarà presentato in altri centri di ricerca internazionali, come l’ICTP e il Leibniz Center for Informatics. Per saperne di più sulle attività di LADE clicca qui.
Comunicati Stampa Infrastrutture tecnologiche
19.09.2024
Ingegneri si diventa: ESTECO festeggia i suoi 25 anni con un nuovo exhibit per progettare l’auto più efficiente nell’Immaginario Scientifico di Trieste
Nel 25esimo anniversario dalla sua fondazione, ESTECO ha allestito all’interno dell’Immaginario Scientifico di Trieste un nuovo exhibit interattivo dedicato al mondo della progettazione ingegneristica. L’exhibit permetterà ai visitatori del museo di cimentarsi nella progettazione di un’automobile, toccando con mano il valore dell’aerodinamica, della simulazione e dell’ottimizzazione per creazione di veicoli più veloci ed efficienti. Sono questi, infatti, i temi al centro del successo di ESTECO iniziato 25 anni fa nell’Area Science Park come primo spin-off imprenditoriale dell’Università di Trieste. A fondarla nel 1999 sono infatti tre ingegneri – Carlo Poloni, Enrico Nobile e Luka Onesti – partendo proprio dal concetto di ottimizzazione di prodotto e trovando nel mercato automobilistico il principale settore di utilizzo. “Da sempre la nostra vocazione commerciale ci porta a lavorare con l’estero – commenta Carlo Poloni, Presidente di ESTECO – basti pensare che il Giappone rappresenta quasi la metà del nostro fatturato. Il nostro legame con il territorio tuttavia è forte, in particolare con le istituzioni scientifiche come l’Immaginario Scientifico di cui siamo sponsor da diversi anni. Ci è piaciuto quindi approfittare di questo nostro traguardo per contribuire all’offerta del museo attraverso i temi che conosciamo meglio”. Il concetto di aerodinamica, ovvero la scienza che studia come l’aria si muove attorno alle cose, è alla base del funzionamento di aeroplani, razzi e persino automobili. Le regole dell’aerodinamica spiegano come un aereo possa volare o come ridurre il consumo di energia impiegata da un’automobile veloce. La resistenza aerodinamica è invece una forza legata all’attrito dell’aria e alla pressione che agisce sulla superficie esterna dell’automobile. Una pressione elevata davanti all’auto frena la vettura, una pressione elevata sul posteriore della vettura la spinge. Quando progettano un veicolo, gli ingegneri usano la simulazione computerizzata per calcolare le prestazioni aerodinamiche di una determinata configurazione. E modificano i parametri per minimizzare la resistenza. L’exhibit interattivo, parte integrante del percorso museale dell’Immaginario Scientifico, permetterà di toccare con mano in modo intuitivo questi aspetti, modificando sei parametri che definiscono la forma della macchina. La vettura risultante e le sue performance saranno visibili in tempo reale. Gli utenti del museo, a partire dai più piccoli (ma non solo), avranno a disposizione tre tentativi per cimentarsi nell’impresa di progettare una macchina più efficiente possibile. Dopodiché, potranno azionare un algoritmo di ottimizzazione che in modo automatico cercherà la configurazione ottimale, proprio come fanno gli ingegneri che usano la tecnologia di ESTECO in tutto il mondo.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
18.09.2024
Servizi per la Digitalizzazione di imprese e PA: al via un bando da 4 milioni di euro
Una call da circa 4 milioni di euro per imprese e Pubbliche Amministrazioni che vogliano accedere ai servizi di digitalizzazione ad alto valore aggiunto. A lanciarla è IP4FVG-EDIH, il Digital Innovation Hub europeo del Friuli Venezia Giulia finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dall’Unione Europea – Next Generation EU. L’avviso è rivolto a qualsiasi impresa, ma con un’attenzione particolare dedicata a quelle di dimensioni piccole e medie, che potranno avvalersi di un cofinanziamento anche fino al 100%. Sono inoltre previsti servizi di trasformazione digitale dedicati esclusivamente alle Pubbliche Amministrazioni. I servizi offerti da IP4FVG-EDIH sono focalizzati su tecnologie come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni, la cybersecurity e consentono alle imprese e alle PA di accedere a percorsi di digitalizzazione dedicati, quali, ad esempio: audit tecnici che consentono di valutare la maturità digitale e quindi di individuare le principali esigenze di innovazione; i servizi di test before invest che permettono la realizzazione di test e attività di sperimentazione con tecnologie digitali. Ci sono poi servizi di formazione, consulenza sull’accesso ai finanziamenti e sull’innovazione tecnologica di processo e di prodotto. IP4FVG-EDIH nasce nell’ambito della piattaforma IP4FVG, aggiungendo nuovi servizi specializzati nel promuovere l’adozione di tecnologie digitali e verdi nelle PMI e nella PA. I servizi verranno erogati dai partner di progetto, che sono: Area Science Park, APE – Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia, DITEDI – Distretto Industriale delle Tecnologie Digitali, Friuli Innovazione – TEC4I, LEF – Lean Experience Factory, Polo Tecnologico Alto Adriatico, SISSA, SMACT, Università degli Studi di Udine e Università degli Studi di Trieste. Il progetto si realizza grazie al supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la collaborazione di: ANCE FVG, Carnia Industrial Park, Confindustria Alto Adriatico, Confindustria Udine, Cluster Legno Arredo e Sistema Casa FVG. Per partecipare al bando è necessario candidarsi entro il 31 dicembre 2025. Per maggiori informazioni: IP4FVG – EDIH – Area Science Park
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
16.09.2024
Master in Data Management and Curation, per la gestione dei dati FAIR
Ha preso il via questa mattina il Master in Data Management and Curation, organizzato da Area Science Park, Istituto Officina dei Materiali (CNR-IOM) e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Il corso di perfezionamento è dedicato a giovani ricercatrici e ricercatori che desiderano acquisire competenze avanzate nella gestione dei dati seguendo i principi FAIR, fondamentali per le infrastrutture di ricerca. Il Master, alla sua prima edizione, è progettato per fornire una formazione approfondita nella gestione, cura, catalogazione e analisi dei dati di ricerca, competenze sempre più cruciali nel mondo scientifico. Il programma del Master è in linea con le esigenze della Commissione Europea e di altri enti finanziatori, che richiedono che i dati siano trattati secondo i principi FAIR. Questi principi garantiscono che i dati siano Findable (facilmente reperibili), Accessible (accessibili a chiunque ne abbia bisogno), Interoperable (integrabili con altri dati e utilizzabili da diverse applicazioni) e Reusable (riutilizzabili per nuove ricerche). Il percorso, della durata di nove mesi, si articola in una fase didattica di 166 ore di lezioni teoriche e una fase pratica di sette mesi da svolgersi presso i laboratori degli Enti di provenienza dei partecipanti. La struttura e il programma del Master hanno un carattere totalmente innovativo nel panorama nazionale e internazionale, con un focus specifico sull’implementazione di processi FAIR-by-design durante i mesi di tirocinio in laboratorio. Il FAIR-by-design è una gestione nativa dei dati della ricerca: riguarda la gestione dei dati di ricerca dalla loro creazione, garantendo che siano trattati secondo i principi FAIR fino alla loro pubblicazione. Per realizzare il FAIR-by-design, è fondamentale progettare e implementare una catena automatizzata di connessioni hardware e software. Questa catena include la strumentazione di ricerca, il software di annotazione dei dati per ottenere metadati (informazioni aggiuntive sui dati) e i programmi di analisi dei dati. L’adozione del FAIR-by-design comporta una significativa riduzione dell’intervento umano durante tutte le fasi del ciclo di vita dei dati, garantendone al contempo un’alta qualità e integrità. Questo approccio richiede un notevole sforzo e impiego di risorse nella fase di progettazione iniziale, ma rappresenta un punto di forza per le infrastrutture di ricerca che lo adottano, migliorando significativamente la gestione e la qualità dei dati nei laboratori sperimentali e computazionali. Il Master è realizzato nell’ambito delle attività di NFFA-DI e PRP@CERIC, progetti finanziati dal PNRR* per il potenziamento delle infrastrutture di ricerca. Al termine del percorso, tutto in lingua inglese, ricercatrici e ricercatori avranno acquisito una competenza teorica e pratica su Metodologie dell’Open Science, gestione dei dati FAIR-by-design, utilizzo di strumenti e software per l’acquisizione e l’arricchimento dei metadati e strumenti e metodi per l’analisi dei dati scientifici. In questa maniera saranno pronti a operare come “Data Steward” nelle organizzazioni di provenienza, contribuendo fattivamente a diffondere presso i colleghi ricercatori una nuova cultura nella gestione FAIR dei dati della ricerca. * Missione 4 “Istruzione e Ricerca” – Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” – Linea di investimento 3.1, “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione” – Azione 3.1.1, “Creazione di nuove IR o potenziamento di quelle esistenti che concorrono agli obiettivi di Eccellenza Scientifica di Horizon Europe e costituzione di reti ”.
Comunicati Stampa Infrastrutture tecnologiche
25.07.2024
Nuovi catalizzatori per convertire i gas serra in combustibili green: uno studio per trasformare il metano in metanolo
Una delle possibilità per raggiungere la “dream reaction”, ovvero la reazione – a lungo cercata- che permetta di convertire i gas serra in combustili preziosi, è in uno studio italiano che ha riunito ricercatori e ricercatrici dei principali enti di ricerca e atenei del Friuli Venezia Giulia: il Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto Officina dei materiali di Trieste (Cnr-IOM), l’Università degli studi di Udine, l’Università degli studi di Trieste, Elettra Sincrotrone e Area Science Park. Dalla sinergia tra un gruppo di ricerca vasto e interdisciplinare è stata, infatti, messa a punto una tecnologia per la preparazione di catalizzatori innovativi in grado di promuovere la trasformazione di metano, un potente gas serra che incide negativamente sul bilancio energetico del Pianeta favorendo il riscaldamento globale. La metodologia individuata, descritta sulla rivista scientifica statunitense “Small” che le ha dedicato anche la copertina, edita da Wiley, ha riguardato, in particolare, la possibilità di convertire direttamente il metano in metanolo, un prezioso alleato nel processo della futura transizione energetica, attraverso un nuovo materiale a basso costo a base di Cerio e Rame, le cui proprietà catalitiche sono state esplorate grazie alle tecniche all’avanguardia disponibili presso i poli universitari e centri di ricerca della regione. “È stata investigata la possibilità di sintetizzare dei materiali innovativi a basso costo, evitando l’utilizzo di solventi aggiuntivi e passaggi dispendiosi in fase di preparazione: questa tecnologia sfrutta semplicemente la forza meccanica che va a modificare la struttura del materiale di partenza e lo rende più efficiente nel trasformare il metano in altre molecole”, spiegano Silvia Mauri, ricercatrice di Cnr-Istituto Officina dei Materiali e Rudy Calligaro, ricercatore dell’Università di Udine, entrambi autori del lavoro. “Il risultato è stato duplice: da un lato aver identificato un materiale promettente per il processo di catalisi, dall’altro aver implementato le nostre conoscenze sui meccanismi che stanno alla base dell’efficacia di questi materiali. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di tecniche avanzate che utilizzano la luce di sincrotrone, unitamente alla potenza di calcolo oggi disponibile. In questo modo, sarà da ora in poi più semplice e veloce migliorare ulteriormente il design e l’utilizzo di questi catalizzatori”. Lo studio ha, quindi, implicazioni importanti nel supportare il processo della transizione energetica imposta dalle conseguenze del riscaldamento globale: “Il metano è una risorsa preziosa e la sua valorizzazione rappresenta una sfida importante nella catalisi eterogenea: per questo la comunità scientifica di tutto il mondo sta concentrando i suoi sforzi nella ricerca di nuovi materiali che ne facilitino i processi di trasformazione in prodotti che possano essere utilizzati in modo più sostenibile”, aggiunge Luca Braglia di Area Science Park: “questo studio, di natura prettamente fondamentale, identifica una nuova classe di catalizzatori preparati in modo economicamente e ambientalmente più sostenibile, e conferma come l’utilizzo simultaneo di più tecniche avanzate e competenze interdisciplinari sia necessario per identificare e sviluppare nuovi materiali e tecnologie a supporto della transizione ecologica”. La ricerca conferma, inoltre, il ruolo di primo piano assunto dall’Italia nell’affrontare la sfida cruciale della transizione verde e dei nuovi materiali, dimostrando come la cooperazione tra le eccellenze scientifiche regionali porti risultati di grande impatto.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
19.07.2024
Al via SCI-FI, il progetto che unisce agricoltura sostenibile e inclusione sociale
Creare una comunità di pratica sostenibile che promuova la conservazione ambientale e l’inclusione sociale, utilizzando l’agricoltura come strumento di cambiamento positivo. Questo è l’obiettivo di SCI-FI (SCIence For Inclusion), un progetto di Citizen Science nato dalla collaborazione di Primo Principio, impresa insediata nell’Area Science Park di Trieste, con Duemilauno Agenzia Sociale, finanziato dai fondi Europei del progetto IMPETUS. Sviluppato in Friuli Venezia Giulia, il progetto, che durerà fino a gennaio 2025, promuove l’utilizzo della tecnologia 4.0 in agricoltura, tramite un sistema digitale di supporto decisionale, con un forte focus sull’inclusività di tutta la comunità, cercando di avvicinare il mondo della ricerca all’agricoltura. SCI-FI, che è stato presentato nell’Azienda Agricola Giuseppe Maggiori a Colloredo di Monte Albano, mira a integrare pratiche agricole sostenibili con l’uso di tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Implementando pratiche agricole che minimizzano il consumo di acqua e l’uso di prodotti chimici, il progetto si focalizza sull’adozione di tecnologie di agricoltura di precisione, capaci di ottimizzare le risorse e migliorare la resa dei campi. Il progetto vedrà la partecipazione di cittadini, agricoltori e studenti che verranno formati per raccogliere dati sul campo, contribuendo a perfezionare modelli agronomici avanzati ed integrando la trasformazione digitale nell’agricoltura. Il fulcro delle attività sarà l’Azienda Agricola Giuseppe Maggiori che collabora con la cooperativa Duemilauno Agenzia Sociale e il Centro di Salute Mentale (CSM) di Udine, portando avanti pratiche di inclusione sociale, lavorativa e di formazione tramite il lavoro agricolo. Sarà previsto, infatti, anche il coinvolgimento di ragazzi seguiti dal CSM e di minori stranieri non accompagnati. Proprio attraverso queste pratiche di cooperazione e inclusione, la cooperativa Primo Principio ha supportato l’installazione di una stazione meteo per monitorare le condizioni climatiche in tempo reale. Grazie alla formazione tecnica sull’interpretazione dei dati e sull’agronomia sostenibile, i partecipanti potranno utilizzare la tecnologia per raccogliere dati di campo e prendere decisioni informate. Il progetto prevede anche la realizzazione di workshop sull’agricoltura sostenibile e lo sviluppo, con i citizen scientists coinvolti, di una piattaforma digitale user friendly che faciliterà la diffusione dei dati raccolti. Attraverso una rete di comunità rurali attivamente coinvolte, il progetto mira ad accrescere la fiducia verso le iniziative europee, chiarendo le ragioni scientifiche dietro l’adozione di queste tecnologie. Tutti i partecipanti attivi avranno accesso gratuito al sistema di supporto decisionale WiForAgri, che fornisce informazioni sulle condizioni microclimatiche e, tramite modelli previsionali, permette una gestione ottimale del terreno.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
11.07.2024
Life Science City: online il portale dedicato alla diffusione della cultura scientifica
Promuovere la cultura scientifica e favorire l’orientamento dei giovani verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Questo l’obiettivo di Science for Life, progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, coordinato da Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) in collaborazione con Area Science Park, con la finalità di promuovere la divulgazione scientifica nel settore delle scienze della vita, avendo un’attenzione particolare alle nuove generazioni e al mondo della scuola. Life Science City introduce i giovani alle professioni nel settore delle scienze della vita e ai lavori del futuro ad esso connessi. L’intento è ispirare e motivare ragazze e ragazzi, promuovendo la cultura scientifica, conducendoli alla scoperta, in modo divertente e dinamico, di alcune delle aree principali di questo settore legate alla salute dell’uomo e del pianeta. Oggi, infatti, appare sempre più evidente come la salute dell’uomo sia legata a quella dell’intero pianeta e come le figure professionali che si occupano dell’uno o dell’altro settore tendano sempre più a condividere applicazioni scientifiche e tecnologie. Nel portale, ampio spazio è dedicato ai corsi Science For Life, dove biologi, fisici, chimici, medici e ingegneri ci guidano dentro e fuori i laboratori, connettendo le innovazioni nel campo delle scienze della vita all’impatto che esse possono avere sulla società e sul nostro futuro. Percorsi formativi tematici. All’interno dello spazio web Area Science Park ha progettato 4 corsi della durata di 4 ore ciascuno, durante i quali ricercatori e scienziati raccontano il proprio lavoro e le sfide che ci aspettano. I corsi, sviluppati in diversi moduli e con un test finale di autovalutazione, affrontano tematiche diverse, dalla salute dell’uomo, a quella della terra, a quella dei mari, per arrivare a raccontare i luoghi dove vengono formati i tecnici che un domani lavoreranno in questo campo. I temi trattati sono: Scienze della vita, corso che esplora il mondo degli Istituti Tecnici Superiori, i corsi, le strumentazioni e le materie che supportano la formazione, inoltre, approfondisce il funzionamento e l’uso dei macchinari utilizzati dai professionisti delle Scienze della Vita. Salute dei mari, corso che racconta l’Area Marina e aiuta a comprendere le problematiche della salvaguardia marina e a capire come si lavora sul campo e in laboratorio in questo settore. Salute della terra, percorso che porta alla scoperta del mondo vegetale naturale ed artificiale, con focus su l’ERSA FVG, per approfondire le problematiche della salvaguardia vegetale e scoprire come un agronomo lavora sul campo e in laboratorio. Salute dell’uomo, il corso che approfondisce la composizione del nostro DNA e l’ambito della genomica, esplorando le tecniche, le strumentazioni principali e le applicazioni di biologia molecolare per conoscere sempre più a fondo l’essere umano ai fini dello studio e della cura. Protagonisti della serie dei corsi sono ricercatrici e ricercatori attivi in aziende ed enti di ricerca insediati nel parco scientifico e non solo: Simona Iannucci (OGS), Marco Francese (Shoreline), Gian Luca Bianchi (ERSA), Selena Tomada (ERSA), Cristina Kokmann (Astra Snc), Serena Zacchigna (ICGEB), Margherita Degasperi (LAGE, Laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park), Alberto Steindler (Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita A. Volta), Stefano Chiellini (Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie per la Vita). Ti racconto le Scienze della Vita. Il portale raccoglie contributi scientifici, sotto forma di news, video e podcast dedicati al racconto delle principali attività di ricerca scientifica portate avanti dalla Fondazione Toscana Life Sciences e da Area Science Park. Un ambiente virtuale che ospita anche “contenuti speciali” come Pop Science, il podcast di TLS che racconta l’attività di ricerca della Fondazione attraverso le voci dei suoi ricercatori e degli studenti delle scuole superiori di Siena. La serie in 5 episodi è disponibile gratuitamente su Spotify, Google Podcast e Amazon Music per l’ascolto on-demand e in streaming. Un progetto di comunicazione e divulgazione scientifica dedicato all’approfondimento della ricerca di TLS su alcune delle principali sfide di salute del nostro tempo. Al centro di ogni episodio ci sono i principali temi oggetto di studio nei laboratori di Toscana Life Sciences: dal progetto sulle leucemie delle cellule B condotto dalla Tumour Immunology Unit; al gruppo VacciBiome che studia il ruolo del microbioma intestinale del paziente sull’efficacia degli approcci immunoterapici contro il cancro; passando per l’esperienza della Mass Spectrometry Unit, da anni, impegnata anche nello studio delle malattie rare, in particolare la Sindrome di Rett, con approccio proteomico. Un viaggio nella scienza che tocca anche le nuove frontiere della bioinformatica, guardando da vicino il DaScH (Data Science for Health) Lab che applica le tecnologie computazionali e di intelligenza artificiale alla biologia, fino alla grande sfida dell’antibiotico-resistenza spiegata attraverso l’attività del MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab, il gruppo di ricercatori che si occupa di identificare anticorpi monoclonali umani contro virus e batteri. Divulgazione e Formazione 4.0: video e sfogliabili per vivere l’avventura della conoscenza. Nella sezione ‘Divulgazione e Formazione 4.0’ la Fondazione TLS ha raccontato, in pillole, anche con l’aiuto di brevi video, le principali attività di un laboratorio, per conoscere da vicino i ricercatori di TLS e avvicinare i più giovani al mondo della ricerca scientifica nelle life sciences. Nella sezione, inoltre, sono raccolti i contributi scientifici dei ricercatori di TLS dedicati ai temi di attualità: dalla lotta all’antibiotico resistenza al racconto delle nuove frontiere della ricerca scientifica, come la bioinformatica e le applicazioni dell’AI nella ricerca scientifica; fino alla scoperta dei botanicals e ai moderni studi legati alle proprietà biologiche delle piante. Un viaggio che si arricchisce anche attraverso i contributi video, realizzati dalla giovane Martina Cesarini, della Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie per la Vita, che ha contribuito al progetto realizzando i contributi video con tecnologie di realtà aumentata e virtuale, per scoprire insieme ai ricercatori di TLS alcuni dei principali strumenti e attività di ricerca presenti in un laboratorio. La grande avventura della conoscenza, infine, si completa con i contributi della sezione ‘La città delle Scienze della Vita’ dove è possibile leggere, distinti tra le categorie: Uomo, Piante e Microbiologia, i contributi sotto forma di news a cura di Paola Nezi, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences; Marco Martinelli, Divulgatore Scientifico e PhD, student presso Scuola Superiore Sant’Anna; Mattia Cicogni, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences ed Elena Caproni, ricercatrice della Unit Vaccibiome di TLS. Hanno, inoltre, contribuito alla realizzazione degli approfondimenti scientifici e dei video i ricercatori di TLS Claudia Sala, Vittoria Cicaloni, Federico Cappelli, Ida Paciello, Dario Cardamone, Sara Joubbi, Alberto Grandi, Gabriele Di Lascio, Assunta Gagliardi, Mattia Benedet e Ilaria Maffei.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
26.06.2024
Il Friuli Venezia Giulia punto di riferimento per cooperazione internazionale e diplomazia scientifica Italia/Africa attraverso il Sistema Scientifico e dell’Innovazione
Scienza e formazione possono contribuire efficacemente allo sviluppo del partenariato strategico tra Italia e Africa, anche alla luce del nuovo Piano Mattei per l’Africa promosso dalla Presidenza del Consiglio. Lo dimostra il Friuli Venezia Giulia, che con le numerose esperienze maturate e le storie di successo può rivestire un ruolo centrale per approfondire le già fruttuose collaborazioni. È quanto è emerso dalla Conferenza annuale del SiS FVG, il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, tenutasi mercoledì 26 giugno a Trieste in Area Science Park, e che ha esplorato le connessioni tra cooperazione internazionale e diplomazia scientifica. “Il Sistema scientifico e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia ha saputo anticipare molti dei temi contenuti nel Piano Mattei. Il tema stesso della diplomazia scientifica ha accompagnato la storia di questo territorio anticipando il dibattito che stiamo affrontando a livello nazionale ed europeo” ha dichiarato Alessia Rosolen, Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia “Il nostro valore aggiunto ha riguardato in particolare i percorsi formativi nell’accompagnamento alla ricerca, nel rapporto tra nuove figure professionali, nella costruzione del sistema dell’alta formazione e degli ITS. In quest’ambito, tra l’altro, abbiamo due eccellenze nazionali: l’esperienza di scambio del Malignani di Udine con l’Egitto e quello dell’ITS Alto Adriatico di Pordenone con il Ghana”. Numerosi gli speaker che sono intervenuti nel corso della conferenza per portare contribuiti e confrontarsi sul tema. Tra questi Vincenzo Lorusso, responsabile della Cooperazione dell’Unione Europea in Ricerca e Innovazione con l’Unione Africana presso la DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea che ha parlato del ruolo chiave che Ricerca & Innovazione hanno nello sviluppo del partenariato tra Unione Europea e Africa. Lorusso ha anche confermato l’investimento (pari a 150 miliardi di euro), annunciato nel summit UE-UA dello scorso febbraio, che punta a sostenere l’Africa per una ripresa e una trasformazione forte, inclusiva, ecologica e digitale. Il ruolo della scienza come uno strumento efficace per consolidare le relazioni transnazionali era già stato cristallizzato nella Dichiarazione di Trieste del 2019, firmata dai ministri di 17 Paesi dell’Iniziativa Centro-Europea INCE che designarono come prioritari temi quali la diplomazia scientifica, la mobilità dei ricercatori, lo scambio del personale e la promozione di reti collaborative transnazionali. Tra le best pratices presentate: il progetto MITS Academy/Egitto e il progetto formazione con il Ghana Confindustria Alto Adriatico. Il primo, nato dalla collaborazione tra l’ITS Academy di Udine e l’Istituto Paritario Don Bosco del Cairo e illustrato da Paola Perabò, Vicepresidente Fondazione MITS Malignani Istituto Tecnico Superiore di Udine, vuole contribuire a ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di personale qualificato nel settore manufatturiero e favorire la cooperazione tra Italia ed Egitto. Il secondo, presentato dal Presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha come obiettivo quello di formare giovani ghanesi, già inseriti nelle scuole tecniche e professionali in quel Paese, per colmare la mancanza di manodopera del sistema industriale del Friuli Venezia Giulia. Ad aprire i lavori la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, che si è soffermata sull’importanza strategica del tema della Conferenza, condiviso da tutti i rappresentanti del SiS FVG, “un tema fondamentale per Trieste, polo di eccellenza in cui sono nati e operano numerosi organismi attivi nella ricerca e nell’alta formazione a livello internazionale”. La Presidente ha poi ricordato l’appuntamento il 2 ottobre con un evento del G7 Ricerca, organizzato nel contesto del BSBF 2024, dedicato alla costruzione di competenze e trasferimento di conoscenza per rafforzare la collaborazione tra Italia e Africa. È poi intervenuto Alessandro Garbellini – Capo Ufficio Spazio, cooperazione scientifica multilaterale e proprietà intellettuale, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha dichiarato: “Il modello del SiS FVG rappresenta sicuramente una leva per la nostra politica estera ed è una prova di quanto un’infrastruttura funzionante unita a proattività delle istituzioni porti beneficio al sistema Paese. Trieste ha inventato un nuovo modello di cooperazione scientifica: mettere insieme le capacità, consentirne l’accesso e fare in modo che i cervelli producano indipendentemente dalla loro origine. Il Ministero sta promuovendo nel mondo il modello Trieste”. A seguire, l’intervento di Francesco Ciardiello – Segreteria Tecnica Direzione Generale della Ricerca, Ministero dell’Università e della Ricerca – che ha ribadito la centralità di Trieste e del ruolo che il capoluogo giuliano può rivestire nello sviluppo della cooperazione internazionale. La parte finale della conferenza è stata dedicata a una tavola rotonda moderata da Nico Pitrelli, direttore del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA “Franco Prattico”, incentrata su casi di cooperazione e diplomazia scientifica presentate da diverse istituzioni del SiS FVG. A intervenire: Alessandro Lombardo, Senior Executive Officer CEI – Central European Initiative; Marianna Maculan, Responsabile Relazioni Esterne per ICGEB – International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology; Atish Dabholkar, Direttore ICTP – International Centre for Theoretical Physics; Tonya Blowers, Coordinatrice del programma OWSD – Organization for Women in Science for the Developing World; Claudia Baracchini, Senior Project Manager TEC4I FVG – Tecnologie per l’innovazione FVG; Peter Mc Grath, Coordinatore Unità Diplomazia Scientifica per TWAS – The World Academy of Sciences; Mounir Ghribi – Direttore Cooperazione Internazionale e Promozione della Ricerca per OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.< A concludere i lavori l’Assessore Rosolen. SiS FVG è un’iniziativa della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Università e della Ricerca, per la valorizzazione del Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
24.06.2024
Area Science Park e La Cappella Underground lanciano la I edizione del Premio letterario Mondofuturo
L’ente nazionale di ricerca Area Science Park e il Centro Ricerche e Sperimentazioni Cinematografiche e Audiovisive, La Cappella Underground, organizzatore del Trieste Science+ Fiction Festival, promuovono la I edizione del Premio letterario Mondofuturo, riconoscimento per il miglior libro di fantascienza originale pubblicato in Italia nel 2023. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica e quello delle produzioni audiovisive, con l’obiettivo di esplorare nuovi modi per favorire la crescita culturale e l’interesse nei confronti della scienza e della letteratura, utilizzando la fantascienza come veicolo per catalizzare l’attenzione, l’interesse. “L’ente che presiedo è da sempre interessato a sperimentare nuove forme di contaminazione tra culture e linguaggi diversi attraverso cui promuovere la scienza e avvicinare il pubblico e, soprattutto i più giovani, al mondo della ricerca e alle discipline STEM” racconta la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo che aggiunge “Le grandi scoperte che hanno cambiato la società e le nostre vite e le storie degli scienziati che le hanno realizzate sono da sempre oggetto di racconti che trovano espressione in libri e lungometraggi. Ma sono anche fonte di ispirazione e immaginazione per guardare al futuro e a nuovi possibili mondi, reali o immaginari che siano. Con questo Premio e grazie alla collaborazione con la Cappella Underground vogliamo ancora una volta stimolare un dialogo che coinvolga tutti coloro che sono affascinati dalle potenzialità della conoscenza”. “Con il Trieste Science+Fiction Festival, La Cappella Underground esplora da sempre il presente e i possibili mondi futuri attraverso le immagini e le parole della fantascienza. Quella del 2024 sarà un’edizione del festival particolarmente attenta alla letteratura fantascientifica, con ampio spazio dedicato a panel, ospiti, presentazioni: la I edizione del premio Mondofuturo sarà, quindi, lo spazio privilegiato dove creare momenti di confronto per pubblico e addetti ai lavori sulla letteratura di fantascienza e al contempo rafforzare ancora di più il legame con la scienza che da sempre contraddistingue la manifestazione” racconta Chiara Barbo, Presidente de La Cappella Underground. “In questo senso, la collaborazione con Area Science Park si dimostra ancora una volta essenziale per noi, nella prospettiva della divulgazione scientifica ma anche della meravigliosa esplorazione del rapporto tra scienza e fantascienza”. Il Premio letterario Mondofuturo, che prende il nome dal noto ciclo di incontri Fanta+Scientifici che La Cappella Underground organizza in concomitanza con il Trieste Science+ Fiction Festival, premia il miglior libro di fantascienza originale, scritto in lingua italiana e non tradotto, pubblicato in prima edizione in Italia nel 2023. Al concorso possono partecipare singoli autori e case editrici, candidando massimo tre opere (romanzi/racconti o raccolta di racconti) a tema fantascienza o riconducibili a tale tema, anche se non appartenenti a una specifica collana editoriale. È possibile candidare le opere entro e non oltre il 30 giugno 2024. Al seguente link è disponibile il regolamento: PREMIO LETTERARIO MONDOFUTURO. Il Comitato organizzatore, composto da Area Science Park e da La Cappella Underground, selezionerà tra le candidature ricevute tre opere che meglio rispondano ai seguenti criteri: visione scientifica, tecnologica e sociale del racconto; originalità dell’opera; qualità della scrittura. I tre libri finalisti saranno, poi. sottoposti alla valutazione di una giuria di esperti, composta da giornalisti, scienziati ed esperti di fantascienza, che ne decreterà il vincitore. La cerimonia di consegna del Premio letterario Mondofuturo e l’attribuzione di eventuali menzioni speciali avverranno durante il “Trieste Science+Fiction Festival”, in programma nel capoluogo giuliano dal 29 ottobre al 3 novembre 2024.
Comunicati Stampa Dai nostri campus
24.06.2024
Il risultato della nuova residenza artistica di Area Science Park presentato al MEET Digital Culture Center
Regenerative Symphony, l’installazione realizzata a seguito della residenza artistica in Area Science Park, è stata presentata durante la quinta edizione del New Atlas of Digital Arts, l’evento internazionale che si è svolto dal 20 al 21 giugno al MEET Digital Culture Center di Milano, e che mira a promuovere e indagare gli scenari della creatività digitale, evidenziando il potenziale degli esperimenti creativi immersivi come possibili motori di innovazione culturale, sociale ed economica. Durante l’evento, parte del progetto S+T+ARTS in the City, oltre alla presentazione dell’opera, si sono susseguite una serie di testimonianze di istituzioni e attori europei, offrendo una panoramica sullo stato dell’arte e sugli sviluppi delle tecnologie legate alle esperienze immersive. Con Regenerative Symphony, Daria Jelonek, tedesca, e Perry-James Sugden, inglese, dello Studio Above&Below hanno realizzato un’installazione audiovisiva interattiva generata da un modello di intelligenza artificiale che utilizza l’autoanalisi, il monitoraggio dei minerali e l’analisi di mercato della regione settentrionale dell’Italia come dati di input, per riconoscere, decidere e prevedere gli output di un’installazione modulare immersiva. L’opera è stata realizzata grazie al coinvolgimento diretto dei ricercatori di Area Science Park che, durante le settimane di residenza, hanno collaborato con gli artisti, fornendo loro ispirazione, materiali e risorse a partire dalle proprie ricerche. In particolare sono stati coinvolti i team del Laboratorio LAME, che hanno illustrato loro i propri risultati di ricerca nell’ambito dei materiali innovativi e delle nanotecnologie, e Francesca Cuturello e Tommaso Rodani del Laboratorio di Data Engineering LADE, con il quale gli artisti hanno di fatto elaborato il modello matematico alla base dell’opera immersiva. Durante le settimane di residenza in Area Science Park, inoltre, gli artisti hanno potuto ispirarsi visitando i laboratori di Elettra Sincrotrone, dove hanno ascoltato dalla voce dei ricercatori, i più sfidanti progetti di ricerca dell’Ente nel settore dei materiali. “Regenerative Symphony è un’opera d’arte che esplora un futuro (2030-2050) in cui i minerali critici, elementi rari essenziali per le tecnologie moderne, sono riciclati invece di essere estratti – spiegano gli autori – Questo scenario sfida le attuali difficoltà nel riciclaggio di tali minerali. L’installazione utilizza un modello di intelligenza artificiale che lavora con dati di materiali sintetici e naturali per visualizzare questo futuro rigenerativo. L’opera d’arte si manifesta come una proiezione generativa, che rivela la bellezza del riutilizzo attraverso la metafora delle sinfonie sonore. I visitatori possono interagire con l’installazione, regolando la visualizzazione attraverso dati predittivi delle risorse materiali su un iPad”. Il pubblico può, infatti, interagire con l’opera creando nuovi oggetti a partire dal riciclo di altri e grazie a fonti di energia sostenibili. Il modello di AI reagisce alle richieste, individuando differenti soluzioni, tra cui il riciclo di materiali critici da rifiuti elettronici inutilizzati o decisioni di design alternative. Durante il calcolo, l’esperienza digitale nello spazio viene riorganizzata, portando a un nuovo e diverso ambiente immersivo. A conferma di come ogni nostro gesto può avere un impatto concreto sulla salute del nostro Pianeta.
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Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
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