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10.10.2025
ESTECO Official Supplier del team Luna Rossa
ESTECO, società indipendente che sviluppa software per il mondo dell’ingegneria, ha annunciato oggi il proseguimento del suo supporto al team Luna Rossa. L’azienda triestina sarà, ancora una volta, Official Supplier del team italiano per la 38^ edizione dell’America’s Cup. Gli ingegneri di Luna Rossa useranno le soluzioni di ESTECO per ottimizzare l’imbarcazione AC75 che nel 2027 si contenderà il più antico trofeo del mondo nelle acque del golfo di Napoli.
L’accordo è il proseguimento di una collaborazione di lungo corso. A partire dal 2014 ESTECO supporta Luna Rossa fornendo la propria tecnologia all’avanguardia e contribuendo alla progettazione di barche sempre più performanti. Anche per la prossima sfida di Coppa America, il team potrà contare sul software triestino per l’automazione dei processi di simulazione e la gestione dei dati di design finalizzati all’ottimizzazione numerica multidisciplinare”.
Gilberto Nobili, Technology & Operations Director di Luna Rossa, ha commentato: “Siamo felici di rinnovare la nostra partnership con ESTECO, una società italiana riconosciuta a livello internazionale per la qualità delle sue soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Grazie ai suoi avanzati sistemi di software, avremo a disposizione i migliori strumenti per ottimizzare la nostra imbarcazione in vista della 38^ America’s Cup”.
“L’America’s Cup è molto più di una competizione velica. – commenta Carlo Poloni, Presidente di ESTECO – È una gara tecnologica che sfida i limiti dell’ingegneria in ambito nautico, e non solo. Oltre a un equipaggio d’eccellenza, Luna Rossa conta su un team di ingegneri di primissimo livello. Questi esperti devono avere a disposizione gli strumenti software più avanzati sul mercato, e noi siamo orgogliosi di poter fornire modeFRONTIER e VOLTA, essenziali per il loro lavoro.” conclude Poloni.
La 38^ edizione dell’America’s Cup si terrà a Napoli, nel 2027.
America's Cup
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Dai nostri campus
ottimizzazione
10.10.2025
Alleanza PROMOS: rafforzare l’ecosistema biomedico transfrontaliero
Rafforzare le capacità di innovazione dell’ambiente biomedico nell’area transfrontaliera Italia-Austria, creando un ecosistema favorevole allo sfruttamento dei risultati, attraverso la collaborazione con le aziende esistenti e lo sviluppo di nuove start-up.
Facilitare lo sviluppo di farmaci biologici e loro applicazione clinica
Migliorare la formazione dei ricercatori nel settore del trasferimento tecnologico, attraverso seminari, workshop e scambio di conoscenze.
Creare un’alleanza transfrontaliera tra PMI, cluster di innovazione, università e istituti di ricerca per migliorare l’accesso ai risultati scientifici e delle nuove soluzioni biomediche sviluppate dal progetto.
Sono questi gli obiettivi di Alleanza PROMOS, il Progetto Interreg Italia/Austria che vede capofila il Centro Internazionale di Ingegneria e Biotecnologie (ICGEB). Il primo incontro con gli stakeholder di ambito accademico interessati a intraprendere percorsi e progetti condivisi nell’ambito del Trasferimento tecnologico si è tenuto nella sede dell’ICGEB nel Parco scientifico di Trieste.
“Il territorio vanta un’eccellente produzione scientifica. Tuttavia, esiste uno squilibrio tra domanda e offerta di innovazione, a causa di una scarsa cultura di trasferimento tecnologico nel mondo accademico,” afferma la Prof.ssa Serena Zacchigna, responsabile scientifico del progetto Interregionale PROMOS. “Per consentire al territorio di sfruttare appieno il suo potenziale di Ricerca e Innovazionee, valorizzando le specificità regionali, è necessario sviluppare un modello di cooperazione in grado di trasferire i risultati dalla scienza alla società,” conclude.
Partendo dall’ecosistema biomedico, il progetto vuole implementare un percorso standardizzato per trasferire i risultati della ricerca al mercato e alla clinica. La collaborazione tra università e industria, e la comparazione delle normative nei due Stati, facilita l’implementazione di soluzioni innovative e la condivisione di buone pratiche.
PROMOS mira a aumentare la capacità di capitalizzare i risultati scientifici, trasformandoli in prodotti commercialmente e socialmente utili, in un modello replicabile in altri settori ed esteso ad altri territori, dove mancano PMI biomediche.
L’Alleanza ha coinvolto oltre 40 rappresentanti, ricercatori e imprenditori provenienti da istituti accademici, parchi tecnologici, imprese e uffici di trasferimento tecnologico di entrambi i Paesi. Il dibattito ha centrato l’attenzione sulle sfide attuali e sulle possibili attività collaborative da sviluppare nei prossimi anni per potenziare il TT, elemento cruciale per l’innovazione e la competitività a livello internazionale.
Una delle principali questioni emerse è stata l’assenza, nei curricula dei percorsi scientifici, di una formazione adeguata per fornire ai ricercatori le competenze necessarie a trasferire i risultati delle loro ricerche al mercato.
L’evento ha presentato i servizi offerti da reti locali, nazionali e internazionali, in collaborazione con il Cluster FVG, il network PerfeTTO, il Centro PatLib di Area Science Park e l’Ufficio europeo per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), rafforzando le competenze e promuovendo la collaborazione tra i principali attori del territorio. L’impegno dei partecipanti a lavorare in sinergia ha messo in evidenza l’intento di sviluppare un hub transfrontaliero dedicato al trasferimento tecnologico.
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Servizi per l'Innovazione
trasferimento tecnologico
06.10.2025
Realizzato il primo cristallo bidimensionale di ossido di boro
Una ricerca svolta congiuntamente dall’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom), dalle Università di Trieste e Innsbruck, e da Elettra Sincrotrone Trieste ha sintetizzato una nuova forma cristallina di triossido di diboro, integralmente composta da unità strutturali finora osservate solo nella sua forma vetrosa.
L’ossido di boro è comunemente utilizzato come componente fondamentale per la fabbricazione di vetri super resistenti come il pyrex e degli smalti: in tali processi industriali è stato dimostrato che l’aggiunta di ossido di boro migliora significativamente la capacità del vetro di resistere agli shock termici e alle reazioni chimiche, rendendolo ideale per le applicazioni più impegnative. Il processo di vetrificazione dell’ossido di boro è, però, ancora poco conosciuto, e presenta delle anomalie non riscontrate negli altri ossidi, come ad esempio la silica, che esistono sia in forma di cristallo che in forma amorfa.
“La differenza principale tra cristallo e vetro è la presenza nel primo di una disposizione ordinata degli atomi, assente invece nel secondo” spiega Alessandro Sala, ricercatore del Cnr-Iom che ha ideato il progetto. “Entrambi i sistemi sono normalmente costituiti da una stessa unità strutturale fatta da pochi atomi, che viene ripetuta nello spazio. Nei cristalli tale ‘mattoncino’ si ripete periodicamente con ordine geometrico, mentre nel vetro si ripete in modo disordinato. Il boro fa eccezione a questa regola, in quanto la sua fase vetrosa contiene unità elementari, composte da un anello di tre atomi di boro e tre di ossigeno, non presenti nel cristallo: oggi siamo riusciti per la prima volta a ottenere una fase cristallina bidimensionale composta esclusivamente dai ‘mattoncini’ presenti nella fase vetrosa”.
La ricerca si è basata sull’utilizzo del platino come materiale base per ottenere questo materiale e caratterizzarne in dettaglio le principali proprietà fisiche.
Il team scientifico è stato in grado non solo di elaborare la “ricetta” per ottenere questo materiale, ma anche di caratterizzarne in dettaglio le principali proprietà fisiche. Maria Peressi, professore ordinario dell’Università di Trieste, commenta: “Le nostre simulazioni numeriche indicano che questo materiale, poroso per costruzione, è costituito da una maglia di atomi di boro e ossigeno estremamente flessibile, al punto da essere il materiale con spessore monoatomico più elastico mai riportato – dieci volte più del grafene! Questa peculiare caratteristica è dovuta al fatto che i ‘mattoncini’ rigidi da cui è costituito sono legati tra loro da un atomo di ossigeno che funge da cardine, attorno al quale possono ruotare sul piano. Prove sperimentali e risultati delle simulazioni numeriche indicano inoltre che questo materiale interagisce assai debolmente con la base di platino su cui viene prodotto, suggerendo la possibilità di utilizzare metodi convenzionali per separarlo da essa al fine di impiegarlo in dispositivi innovativi”.
La struttura cristallina del materiale bidimensionale ottenuto, è stata, quindi, analizzata attraverso la tecnica della microscopia a scansione a effetto tunnel: “Le misure complementari realizzate a Trieste e a Innsbruck hanno consentito di osservare il materiale fino ai suoi componenti più fondamentali.”, prosegue Laerte Patera, professore dell’Università di Innsbruck. “Con la risoluzione spaziale raggiunta siamo ora in grado di valutare la posizione di ogni atomo all’interno della maglia bidimensionale: in futuro potremo osservare come gli atomi si riarrangiano nel passaggio del materiale dalla forma cristallina alla forma disordinata caratteristica del vetro”.
Andrea Locatelli, responsabile della linea di luce Nanospectroscopy del sincrotrone triestino Elettra, conclude: “L’impiego della luce di sincrotrone è stato fondamentale per determinare con precisione l’abbondanza relativa degli elementi costituenti, l’assenza di contaminanti e la cristallinità del nuovo materiale prodotto. Già ora siamo in grado di realizzare cristalli omogenei di questo materiale grandi decine di micron quadrati. La complementarità delle tecniche sperimentali e delle simulazioni teoriche impiegate in questo studio è risultata decisiva per la riuscita dell’intero progetto scientifico. Le peculiari caratteristiche di questo nuovo materiale – un semiconduttore a larga banda proibita, estremamente flessibile e poroso – stimolano l’esplorazione di un suo possibile impiego in applicazioni relative a settori molto diversi, dall’elettronica, alla catalisi, alle tecnologie quantistiche”.
I primi autori di questo importante lavoro, Teresa Zio e Marco Dirindin, sono due dottorandi dell’Università di Trieste, che coronano in modo brillante un percorso di eccellenza di alta formazione e di introduzione alla ricerca.
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Dai nostri campus
nuovi materiali
09.09.2025
Dall’Intelligenza Artificiale un’accelerazione per nuovi vaccini
Immaginate un traduttore universale che, invece di convertire l’inglese in italiano, sia in grado di decifrare il linguaggio delle proteine che compongono i virus. Questo “traduttore” esiste già, si chiama Intelligenza Artificiale e sta rivoluzionando la lotta contro le malattie virali, dalla preparazione alle future pandemie alla ricerca di cure. È quanto emerso da una serie di interventi di esperti internazionali che hanno illustrato le ultime frontiere della virologia computazionale oggi a Trieste, nel workshop “AI in Virology: Leveraging AI to Advance Our Understanding of Viruses”, organizzato dall’Unità di Virologia di Area Science Park.
Per decenni, per capire un virus, gli scienziati dovevano coltivarlo in laboratorio e studiarne il comportamento, un processo lungo e oneroso. Poi è arrivata la genetica, che ha permesso di leggerne il “libro di istruzioni”, il genoma. Oggi, l’AI fa un passo in più: impara la “grammatica” e la “sintassi” con cui sono scritte le proteine, le macchine molecolari che permettono al virus di entrare nelle cellule e replicarsi.
“I nuovi modelli linguistici per proteine sono come dei cervelli artificiali addestrati su milioni di sequenze biologiche – spiega Giuditta De Lorenzo, virologa di Area Science Park – e sono in grado di capire, partendo da una singola sequenza di amminoacidi, quali mutazioni sono possibili e quali invece ‘romperebbero’ la proteina. Questo ci aiuta a prevedere come potrebbe evolversi un virus appena scoperto, un’abilità cruciale per stare un passo avanti alle pandemie. Ad esempio, le attività di ricerca che conduciamo in Area si focalizzeranno a breve sull’effetto dell’infezione virale sulla cellula, come i virus riescono a sconvolgere il suo contenuto. Inoltre, in collaborazione con il nostro Laboratorio di Data Engineering lavoreremo sullo sviluppo di nuovi vaccini, più efficaci, più stabili, che tengano in considerazione il comportamento dinamico delle particelle virali”.
Vaccini super-rapidi grazie alla “Reverse Vaccinology 3.0”
In effetti, uno degli impatti più tangibili dell’AI sarà sullo sviluppo di vaccini e anticorpi terapeutici. La cosiddetta “Reverse Vaccinology 3.0” utilizza l’AI per analizzare istantaneamente la struttura delle proteine di un virus e identificare il suo “tallone d’Achille”, cioè il punto preciso su cui dirigere gli anticorpi. “Il grossissimo vantaggio della Reverse Vaccinology 3.0 – spiega Emanuele Andreano, della Fondazione Biotecnopolo di Siena – è quello di riuscire a scoprire antigeni per candidati vaccinali ad una velocità mai vista prima. Grazie all’AI, ma anche all’avanzamento delle tecniche di immunologia umana, è possibile velocemente identificare degli anticorpi in grado di uccidere il patogeno e poi dalla sequenza dell’anticorpo riuscire a vedere qual è il target, l’antigene sulla superficie del virus del batterio, saltando anni di sperimentazioni in vivo, capendo prima cosa funziona e cosa no. La missione più importante che abbiamo alla Fondazione Biotecnopolo di Siena è sviluppare vaccini e anticorpi monoclonali contro virus o batteri con potenziale pandemico, come è il caso del virus ad del vaiolo delle scimmie”.
Ma tutta questa capacità di calcolo – è stato detto -ha costi molto elevati, dietro questi avanzamenti ci sono supercomputer che consumano enormi quantità di energia. È importante che l’opinione pubblica sia consapevole che l’IA, oltre che molto potente, è anche molto costosa e richiede investimenti in infrastrutture.
Un futuro promettente, ma da governare con cautela
La capacità di leggere, interpretare e persino “immaginare” nuove proteine non è solo un’opportunità, ma anche una grande responsabilità, gli esperti lanciano un monito chiaro. “Dobbiamo creare regole internazionali condivise e framework di controllo robusti per garantire che questa straordinaria rivoluzione scientifica sia usata solo per il bene dell’umanità – sottolinea Alessandro Marcello, virologo dell’ICGEB. Va considerato il potenziale duplice uso dell’AI, che può essere molto utile dal punto di vista medico sanitario, ma potrebbe comportare anche rischi se finisse nelle mani sbagliate, data la relativa facilità con cui si potrebbero ottenere dei protocolli per produrre virus altamente patogeni. Dobbiamo agire sinergicamente a diversi livelli: quello degli sviluppatori di AI, quello scientifico e quello legislativo per definire leggi e regolamenti che, senza inibire ricerca e innovazione, preservino la società da questi potenziali pericoli”.
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Servizi per l'Innovazione
05.09.2025
Al via la Summer School di ScaleUp Lab: modelli di business per startup deep tech
Prende il via ScaleUp Lab, il programma di capacity building per startup deep tech promosso da Area Science Park che ha l’obiettivo di supportare le nuove imprese tecnologiche nello sviluppo di modelli di business solidi, sostenibili e pronti a dialogare con investitori internazionali.
Dal 9 al 12 settembre 2025, la Summer School, promossa nell’ambito del progetto IP4FVG-EDIH, rappresenterà la prima tappa del percorso: quattro giornate di formazione intensiva che combineranno lezioni frontali, attività di assessment e laboratori pratici. I temi centrali spazieranno dall’open innovation ai modelli di collaborazione in ricerca e sviluppo, dalla valutazione del rischio finanziario alle strategie di crescita, fino all’analisi e reinvenzione dei business model in mercati ad alta dinamicità.
Un momento di particolare rilievo sarà la partecipazione l’11 e 12 settembre di Alexander Osterwalder, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più influenti esperti di innovazione strategica e ideatore insieme a Yves Pigneur di Business Model Canvas, uno strumento di gestione strategica visiva che ha cambiato il modo in cui gli imprenditori e le organizzazioni possono progettare e mappare il loro modello di business in un’unica pagina, utilizzando nove elementi costitutivi. La sua presenza offrirà ai partecipanti strumenti pratici e metodologie collaudate per affrontare le sfide dell’imprenditorialità high-tech e incrementare le probabilità di successo sul mercato globale.
Lo ScaleUp Lab è rivolto a startup attive in settori ad alta intensità tecnologica (high- o deep tech) e si inserisce nel programma di attività e servizi che Area Science Park promuove con lo scopo di sostenere la creazione e la crescita di startup deep tech su scala nazionale e internazionale, e contribuire così allo sviluppo sociale ed economico del territorio.
I partecipanti avranno l’opportunità non solo di perfezionare le proprie competenze, ma anche di avviare un percorso di crescita che proseguirà da settembre a dicembre 2025 e che culminerà a Trieste con il Pitch Day, dove le startup coinvolte si presenteranno a investitori ed esperti di settore.
Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3 – Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, con l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.
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Servizi per l'Innovazione
04.09.2025
L’AI rivoluziona lo studio dei virus: a Trieste un workshop internazionale
In che modo l’Intelligenza Artificiale può aiutarci a prevedere la possibile evoluzione di un virus? Grazie all’AI sarà possibile accelerare il processo di sviluppo di nuovi vaccini? Quali sono i principali rischi etici e di sicurezza associati all’uso dell’AI in virologia e come possiamo mitigarli?
Sono queste le domande intorno alle quali si confronteranno alcuni tra i massimi esperti internazionali nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla virologia molecolare, che daranno vita al workshop “AI in Virology: Leveraging AI to Advance Our Understanding of Viruses”, organizzato dall’Unità di Virologia di Area Science Park, coordinata dalla virologa Giuditta de Lorenzo, il 9 settembre dalle 9:30 alle 17 presso il Centro Congressi del Campus di Padriciano del Parco Scientifico di Trieste.
Il workshop approfondirà i più recenti progressi nell’applicazione dei Protein Language Models, strumenti informatici che leggono il codice delle proteine, contribuendo ad una comprensione più profonda dei meccanismi virali e aiutando a prevedere l’evoluzione dei virus, accelerare la creazione di vaccini e scoprire nuove terapie.
Tra i principali relatori figurano David Robertson e Joe Grove, Group Leaders presso il Centre for Virus Research dell’Università di Glasgow, Francesca Cuturello e Alberto Cazzaniga del Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park, ed Emanuele Andreano della Fondazione Biotecnopolo di Siena.
La giornata si concluderà con una tavola rotonda dedicata alle implicazioni in tema di biosicurezza nell’uso dell’AI in virologia, con un’introduzione di Alessandro Marcello dell’ICGEB, per riflettere sul delicato equilibrio tra rischio biologico e progresso scientifico.
L’evento è organizzato da Area Science Park nell’ambito del progetto PRP@CERIC (Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade).
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Servizi per l'Innovazione
29.07.2025
Riaperte le iscrizioni per il Master in Data Management and Curation
Grazie alla disponibilità di nuove borse di studio e alla possibilità di partecipare come “uditori”, sono state riaperte le candidature per l’edizione 2025–2026 del Master in Data Management and Curation (MDMC).
La riapertura della call prevede, infatti, l’introduzione di ulteriori agevolazioni economiche per i candidati più meritevoli, tra cui esenzioni complete dalla quota di iscrizione di 4.500 euro e contributi finanziari fino a 3.000 euro. Un’ulteriore novità è la possibilità di partecipare al corso come uditori a condizione che il numero totale di studenti (partecipanti regolari e uditori) non superi le 20 persone.
Nato dalla collaborazione tra due eccellenze del panorama scientifico nazionale, Area Science Park e SISSA, il corso di perfezionamento post-laurea ha lo scopo di formare una nuova generazione di professionisti specializzati nella gestione avanzata dei dati secondo i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable). Il corso MDMC si rivolge a laureati triennali, magistrali o del vecchio ordinamento desiderosi di acquisire competenze teoriche e pratiche essenziali per affrontare le sfide dell’Open Science, dell’Intelligenza Artificiale e della Data Governance nei contesti di ricerca e industria.
Il programma, della durata complessiva di 10 mesi e interamente in lingua inglese, include 8 settimane di lezioni intensive in presenza a Trieste, un tirocinio pratico di sei mesi in laboratori ed enti partner, e un progetto di tesi finale. L’approccio didattico si distingue per la metodologia “FAIR-by-design”, che integra l’applicazione pratica dei principi FAIR sin dalla progettazione dei dati, formando figure versatili come Data Steward, Data Curator, Data Engineer e Research Data Manager.
Le iscrizioni sono aperte fino al 20 agosto 2025. La selezione sarà basata sulla valutazione dei titoli e, se necessario, su un colloquio online.
Maggiori informazioni sul programma, su come partecipare e sui requisiti di accesso sono disponibili sulla pagina dedicata.
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Infrastrutture di ricerca
14.07.2025
Protezioni solari ecologiche con l’Intelligenza Artificiale
Ali Hassanali, ricercatore presso il Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (ICTP), ha ottenuto una sovvenzione di 150.000 euro dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) per sviluppare filtri UV ecologici e sicuri per la pelle. Il progetto si propone di utilizzare l’intelligenza artificiale (IA) per progettare nuove molecole da utilizzare nelle creme solari.
Denominato CUSHOP (Capturing UV Sunlight Using Hydrogen-Bond Networks: Organic Sun Screens for Skin Protection), il progetto combinerà algoritmi di IA generativa ed esperimenti in laboratorio per creare molecole organiche in grado di assorbire i raggi UVA e UVB, principali responsabili dei danni alla pelle. Queste molecole potranno essere integrate in nuovi prodotti per la protezione solare, offrendo una risposta all’aumento dei casi di melanoma e alle crescenti preoccupazioni sull’impatto nocivo delle attuali creme solari sugli ecosistemi marini.
Le ricerche si baseranno sulle conoscenze sviluppate da Hassanali e dal suo team nell’ambito del progetto quinquennale HyBOP (Hydrogen-Bond Networks as Optical Probes), anch’esso finanziato dall’ERC. Avviato nel 2022, HyBOP studia l’interazione di molecole organiche – in particolare dei sistemi con legami a idrogeno – con la luce. Comprendere quali sono le caratteristiche molecolari coinvolte nell’assorbimento dei raggi UVA e UVB contribuirà alla ricerca di nuove molecole da usare per la protezione solare.
Il finanziamento consentirà la creazione di due posizioni di post-dottorato all’ICTP e permetterà al Centro di dotarsi di nuovi computer. La progettazione, condotta con simulazione matematica al computer (in-silico), di macromolecole mediante modelli generativi, sarà svolta in stretta collaborazione con gli esperti di AI del Laboratorio di Data Engineering di Area Science Park, coordinato da Alberto Cazzaniga. Il gruppo lavorerà non solo in collaborazione con Silvia Marchesan e il suo team dell’Università di Trieste per sintetizzare le molecole progettate con l’IA e testarne le prestazioni quando integrate in prodotti solari, ma anche con un’azienda cosmetica per esplorare le possibilità di commercializzazione dei risultati.
Altre istituzioni del Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, tra cui la SISSA, saranno coinvolte in diverse fasi del progetto. CUSHOP è uno dei 150 progetti selezionati nel 2025 dall’ERC nell’ambito del programma Proof of Concept Grants, che sostiene ricercatrici e ricercatori già vincitori di una borsa ERC nelle prime fasi del processo di applicazione o commercializzazione della loro ricerca.
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Infrastrutture di ricerca
22.05.2025
POSIDON premiato agli European Innovation Procurement Awards
Il progetto europeo POSIDON PCP (POlluted SIte DecontaminatiON Pre-Commercial Procurement) si è aggiudicato di recente il prestigioso secondo posto nella categoria “Innovation Procurement Initiative” agli European Innovation Procurement Awards 2025, conferiti dalla Commissione Europea.
L’appalto pre-commerciale POSIDON, guidato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale di Trieste, rappresenta un esempio significativo e pionieristico di appalti pubblici con un impatto concreto, in cui Area Science Park ha giocato un ruolo centrale nel coordinamento del progetto e delle attività tecnico-scientifiche relative alla procedura dell’appalto per lo sviluppo di soluzioni innovative di decontaminazione di due aree industriali complesse: il sito delle Noghere a Trieste e la penisola di Zorrotzaurre a Bilbao, quest’ultima al centro di un ambizioso piano di rigenerazione urbana firmato dallo studio Zaha Hadid Architects.
Agendo per conto del Comune di Bilbao e di altri tre importanti appaltatori – SPAQUE (Belgio), CEA–Consiglio Comunale di Vitoria Gasteiz (Spagna) e Baía do Tejo (Portogallo) – l’Autorità Portuale di Trieste, con il supporto della partner di progetto esperta in procurement dell’innovazione Sara Bedin, ha acquisito, attraverso un appalto pubblico pre-commerciale, servizi di ricerca e sviluppo innovativi nel campo della decontaminazione in situ del suolo, concentrandosi su siti fortemente contaminati da idrocarburi e metalli pesanti.
“POSIDON, caratterizzato sin dalle sue fasi iniziali come progetto ad elevata innovatività, è un esempio concreto di trasferimento dei risultati della ricerca al mercato con l’obiettivo di rispondere a esigenze reali, come quella di sviluppare e testare sul campo tecnologie innovative per la decontaminazione di suoli in aree industriali inquinate – commenta la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo -. L’efficace collaborazione tra attori diversi, lo scouting di soluzioni tecnologiche e innovative nei laboratori di ricerca e l’utilizzo dell’appalto pubblico pre-commerciale sono gli ingredienti che hanno contribuito al successo del progetto rendendolo un modello di riferimento europeo”.
Avviando un processo competitivo fin dalle prime fasi – dalla progettazione concettuale, passando per lo sviluppo iniziale, fino ai test sul campo su larga scala – POSIDON ha reso possibile l’emergere di nuove tecnologie in situ, che non solo superano lo stato dell’arte attuale (e, di fatto, sono state brevettate), ma sono anche pronte per l’implementazione sul mercato o per un’ampia diffusione commerciale. In particolare, le soluzioni selezionate per la fase di sperimentazione in campo hanno dimostrato risultati promettenti.
La soluzione Soil-Omic con tecnologia BIOflushing®, già a mercato, è un protocollo avanzato che combina trattamenti biologici e chimico-fisici, integrando la metagenomica con l’ingegneria ambientale per decontaminare suoli e falde acquifere da inquinanti organici e inorganici. Sviluppata da TESECO, BIOflushing è una tecnologia che utilizza impianti e sistemi idraulici specializzati per la biostimolazione, la bio-amplificazione e il lavaggio chimico di terreni saturi e insaturi. I risultati ottenuti hanno confermato l’efficacia del processo e dell’impianto dedicato alla degradazione del petrolio e degli idrocarburi policiclici aromatici, nonché per la rimozione dei metalli pesanti sia da terreni saturi che insaturi.
Erase, invece, sviluppata dal consorzio guidato da HCP ITALIA è una soluzione modulare brevettata in fase di affinamento finale e sviluppo pre-mercato, che tramite elettrodi e iniezioni, riduce inquinanti organici e inorganici.
POSIDON ha ricevuto finanziamenti dal Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito dell’Accordo di sovvenzione N. 776838. Il contenuto di questo comunicato stampa riflette solo il punto di vista degli autori e l’Agenzia esecutiva ‘European Research Executive Agency (REA)’ non è responsabile per qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni in esso contenute.
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Servizi per l'Innovazione
22.05.2025
Startup Marathon IV: al via il contest per le imprese innovative
Prende il via la sesta edizione di Startup Marathon, iniziativa dedicata a startup, pmi innovative e spin-off universitari promossa da Area Science Park, UniCredit Start Lab e Fondazione Comunica. Un progetto che negli anni ha consolidato un network di decine di incubatori, acceleratori, università e altre organizzazioni che supportano lo sviluppo d’impresa in tutta Italia, che hanno dato la possibilità a più di 200 tra le migliori startup in tutta Italia di conoscere e farsi conoscere da importanti pmi, corporate e investitori italiani e internazionali partner della manifestazione.
Il format prevede infatti che a “presentare” le proprie migliori startup, pmi innovative o spin-off, candidando loro a partecipare a Startup Marathon, siano proprio le organizzazioni di supporto. Una modalità che consente di riunire le proposte innovative più interessanti sul panorama nazionale in due programmi distinti: una startup competition e un programma di matching B2B mirato.
Confermato dopo la prima edizione dello scorso anno, il programma Open innovation B2B è studiato per consentire alle aziende partner della manifestazione di presentare le proprie esigenze di innovazione a cui risponderanno le startup, che possono a loro volta essere candidate direttamente per intercettarle. A quelle che proporranno le soluzioni più idonee sarà data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione.
Le iscrizioni al contest seguono un processo analogo ma distinto, indicato sul sito startupmarathon.it. Alla chiusura delle candidature, a settembre, un gruppo di startup verranno selezionate per presentare il proprio video-pitch a una platea di investitori e imprenditori durante lo Startup Marathon Digital Day, in programma il 23 ottobre nell’ambito della rassegna DIGITALmeet. Durante l’evento digitale verranno selezionate le 10 finaliste che si sfideranno in una pitch competition il 20 novembre nella Tower Hall di UniCredit a Milano. A valutare i progetti sarà una giuria composta da rappresentanti dei partner di Startup Marathon e da un Comitato scientifico composto da esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduto da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network.
Le realtà vincitrici saranno accompagnate in un percorso orientato alla ricerca di grant e di finanziamenti, oltre che allo sviluppo di prodotti e servizi in grado di generare fatturato e occupazione. Alla startup prima classificata verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.
Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park. Verrà stilata una classifica anche per le organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato al’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste.
«In sei anni Startup Marathon è cresciuta conservando lo spirito pratico delle origini: oggi rappresenta un punto d’incontro solido tra chi sviluppa tecnologia e chi la cerca per innovare. L’introduzione, lo scorso anno, del percorso Open Innovation B2B ha affiancato al contest un canale di collaborazione diretta che sta già mostrando risultati concreti, a conferma di quanto le due anime dell’iniziativa si potenzino a vicenda. È proprio nella rete consolidata negli anni tra organizzazioni di supporto, startup e partner industriali, che risiede il vero valore di questa iniziativa: creare le condizioni perché le migliori tecnologie nate in Italia possano trovare mercati, capitali e occasioni di collaborazione, generando impatto e nuova crescita per il tessuto economico dei territori», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park.
«Siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno la Startup Marathon attraverso UniCredit Start Lab, la nostra piattaforma di business dedicata a startup e PMI innovative che da oltre dieci anni continua ad accompagnare in percorsi di crescita centinaia di realtà ad alto contenuto tecnologico. La Startup Marathon rappresenta per noi un’occasione preziosa per valorizzare il talento imprenditoriale italiano verso un futuro più sostenibile. Un gioco di squadra nel quale crediamo fortemente perché fondato sull’obiettivo comune di creare connessioni nazionali e internazionali tra le migliori tech company italiane e chi può trasformare le loro idee in soluzioni concrete», aggiunge Francesca Perrone, Head of ESG & Start Lab Italy, UniCredit.
«Startup Marathon continua a distinguersi come punto di riferimento nel panorama italiano dell’innovazione, coinvolgendo partecipanti provenienti da contesti territoriali eterogenei, dalle aree più sviluppate a quelle più svantaggiate. L’iniziativa si inserisce perfettamente nell’ecosistema nazionale composto da incubatori, acceleratori, parchi tecnologici e università, con l’obiettivo di valorizzare le migliori idee imprenditoriali italiane», afferma Gianni Potti, Presidente di Fondazione Comunica e ideatore di DIGITALmeet. «In un Paese dove la presenza di investitori nel settore startup resta limitata, eventi come Startup Marathon si rivelano fondamentali per sostenere progetti che, senza un supporto concreto, rischierebbero di non trovare sviluppo. Da sempre, l’impegno è quello di promuovere imprese dinamiche e innovative, creando opportunità di crescita per le aziende e di occupazione per i giovani».
Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono Soundsafe Care, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che combina robotica e ultrasuoni per il trattamento non invasivo dei tumori, Katakem, spin-off dell’Università di Catanzaro che accelera lo sviluppo di nuove molecole, CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.
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Servizi per l'Innovazione
20.05.2025
Open Innovation@IP4FVG: c’è tempo fino al 9 giugno per aderire
È stata prorogata al 9 giugno la scadenza per l’adesione alle call del programma Open Innovation@IP4FVG di Area Science Park in collaborazione con ELIS Innovation Hub, nato per supportare lo sviluppo di progetti di innovazione aperta tra startup, spinoff e PMI innovative in risposta alle esigenze di medie e grandi imprese, con l’obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese italiane e favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale dinamico e orientato al futuro.
Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività e dei servizi di IP4FVG – EDIH e si focalizza su tecnologie digitali avanzate per l’ottimizzazione dei processi dell’intera catena del valore, per la riduzione dell’impatto ambientale e per la sicurezza informatica, attraverso due call: Call 4 Business Need, per medie e grandi imprese, e Call 4 Solution, dedicata a startup, spin-off e PMI innovative.
Grazie al programma, aziende e solutori innovativi lavoreranno insieme per 12 settimane al co-sviluppo di un Proof of Concept (PoC), un progetto pilota o un prototipo che consenta di testare le soluzioni innovative e valutarne l’efficacia, l’applicabilità e la scalabilità.
Il percorso sarà guidato e supportato in ogni fase dagli esperti di Area Science Park ed ELIS Innovation Hub fino alla validazione della soluzione. Grazie ai fondi PNRR del progetto IP4FVG-EDIH, le medie e grandi imprese che rientreranno nel programma potranno accedere a finanziamenti agevolati fino all’80% per partecipare al percorso di sviluppo del proprio PoC, del valore di 40.000€ ciascuno.
Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3, sovvenzionato dall’Unione Europea – Next Generation EU e ha l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte delle imprese.
Maggiori informazioni sugli ambiti e sul percorso sono disponibili a questo link.
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Servizi per l'Innovazione
13.05.2025
Il Premio Bernardo Nobile compie 20 anni e si rinnova
Compie vent’anni il Premio Bernardo Nobile, promosso da Area Science Park per valorizzare l’utilizzo delle informazioni scientifiche e tecniche contenute nella documentazione brevettuale all’interno di percorsi di ricerca e innovazione. Con l’edizione 2025, il Premio si rinnova proponendo sei riconoscimenti e affrontando temi di grande attualità.
La XX edizione del Premio, dedicata alla memoria di Bernardo Nobile, creatore e primo responsabile del Centro PatLib di Area Science Park, si è rinnovata prevedendo la valorizzazione di studi e metodologie per l’analisi di dati e informazioni, sia legati alla proprietà intellettuale sia relativi a tecnologie di potenziale alto impatto. In particolare, le principali novità riguardano:
studi che valorizzino l’utilizzo di documentazione e informazione brevettuale, anche mediante analisi con Intelligenza Artificiale (AI) di dati, informazioni e processi relativi alla Proprietà Intellettuale (PI);
studi e/o analisi di scenario e/o foresight tecnologico aventi a oggetto tecnologie “deep-tech”, con particolare riferimento al loro impatto e/o valorizzazione.
L’iniziativa, realizzata con il coinvolgimento dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali (AIDB), assegnerà 6 premi in denaro, per l’importo di € 2.500 ciascuno, ad altrettanti laureati e/o dottori di ricerca che siano risultati vincitori nelle seguenti tre categorie:
Categoria n. 1 e n. 2, rispettivamente per tesi di laurea magistrale o specialistica e di dottorato di ricerca dove sia esplicitato l’uso di brevetti come fonte di informazione, eventualmente anche analizzando le opportunità derivanti dall’impiego di tecniche di AI nella ricerca, processamento e analisi di dati e informazioni o nella gestione di processi legati alla PI;
Categoria n. 3: per tesi di laurea magistrale o specialistica e/o dottorato di ricerca che abbiano esplorato l’impatto e/o la valorizzazione di tecnologie “deep-tech”, eventualmente anche con analisi e studi di foresight, forecast o analisi anticipatoria nei settori:
a. Scienze della vita
b. Scienze dei materiali
c. Tecnologie digitali avanzate
d. Filiere energetiche verdi
La scadenza per la presentazione delle candidature è il 30 giugno 2025.
Tutti i dettagli e il bando completo sono disponibili qui.
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