Vai direttamente ai contenuti della pagina

Servizi per l'Innovazione

Tutte le notizie da Area Science Park

05.11.2025
Startup Marathon: ecco le 12 finaliste dell’edizione 2025
Dagli enzimi che eliminano definitivamente i PFAS (gli inquinanti eterni) dall’acqua ai granuli plastici creati da scarti tessili che riducono del 70% le emissioni di CO2, passando per la diagnostica di malattie neurodegenerative in soli 2 secondi e le previsioni basate sull’intelligenza artificiale per affrontare i rischi legati al cambiamento climatico. Sono alcune delle innovazioni proposte dalle dodici aziende finaliste dell’edizione 2025 di Startup Marathon, la sesta, che il prossimo 20 novembre nell’area eventi della TowerHall di UniCredit a Milano si contenderanno la vittoria finale. In palio, per la vincitrice, c’è l’accesso al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e la preselezione per la missione nazionale al CES di Las Vegas. Le dodici finaliste sono state selezionate durante il Digital Day del 23 ottobre dalla giuria della manifestazione, composta dalle imprese e dagli investitori partner e dal comitato scientifico presieduto da Mariarosa Trolese, Board Member dell’Italian Business Angel Network (IBAN). All’evento avevano partecipato 30 tra startup e Pmi innovative segnalate da incubatori ed acceleratori di impresa di tutta Italia. Oltre a contendersi la vittoria finale, le finaliste avranno la possibilità di presentare la propria azienda di fronte a una platea di decine imprenditori e investitori. Le realtà vincitrici saranno accompagnate in un percorso orientato alla ricerca di grant e di finanziamenti, oltre che allo sviluppo di prodotti e servizi in grado di generare fatturato e occupazione. I premi. Alla startup prima classificata verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie. Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park. Verrà anche stilata una classifica anche per le organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato al’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 12  startup finaliste. Ad affiancare il tradizionale contest si sta svolgendo anche quest’anno il programma Open innovation B2B, che ha dato alle aziende corporate partner della manifestazione la possibilità di lanciare le proprie challenge di innovazione a cui hanno risposto direttamente numerose startup, sempre presentate dalle organizzazioni di supporto di riferimento. I partner. Promossa da UnICredit Start Lab, Area Science Park e Fondazione Comunica, Startup Marathon è supportata da un’importante rete di partner, tra grandi aziende, pmi e VC in tutta Italia. Si tratta di Angels For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camera di commercio italiana per la Svizzera, Camst Group, Carel, Chiesi, Clover Venture, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, InnovUp, Irinox, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, Italtel, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, Mountain X, Newu, One Factory, San Marco Group, Smartland, Step, Tecnica Group, Technowrapp, Unicorn Trainers Club, Venture Factory, WDA, Würth.   Le startup finaliste, e relative organizzazioni di supporto di riferimento Amigo, Roma/Rovereto, supportata da Trentino Sviluppo Aspidia, Milano, supportata da ComoNExT Asteasier, Verona, supportata da Università degli Studi di Verona CDC Studio, Pisa, supportata da Murate Idea Park Cyber Evolution, Ascoli Piceno, supportata da Gellify D/Vision Lab, Bergamo, supportata da Bergamo Sviluppo DNA Switch, Padova, supportata da G-Factor EMC Gems, Udine, supportata da TEC4I FVG GeneSys Bio, Viterbo, supportata da Almacube NanoMuG, Torino, supportata da 2I3T NSight Dynamics, Firenze, supportata dall’Università di Firenze Rescomp, Vicenza, supportata dall’Università degli Studi di Padova
Servizi per l'Innovazione
31.10.2025
Blue Economy: nuove opportunità a supporto della trasformazione digitale
Area Science Park ha ospitato di recente il terzo Steering Committee e Project Meeting di BEST 4.0 – Blue Economy Sectors Digital Transformation towards Industry 4.0, progetto cofinanziato dal Programma Interreg VI-A Italia–Croazia 2021–2027 . L’incontro ha rappresentato una tappa chiave in vista del prossimo lancio della Call for Interest  da parte di tutti i partner di progetto – tra cui Area Science Park – per selezionare 10 PMI interessate a testare e validare servizi innovativi Industry 4.0 a supporto della trasformazione digitale. A chi è rivolta Possono candidarsi le imprese che: rientrano nella definizione di PMI (Regolamento UE 651/2014) operano in uno dei settori della Blue Economy, tra cui trasporti marittimi, turismo costiero, pesca, acquacoltura, cantieristica navale ed energie marine. hanno sede legale e operativa nell’area di cooperazione Interreg Italia–Croazia; non risultano coinvolte in contenziosi legali né soggette a vincoli giudiziari. Cosa offre la Call Accesso gratuito a un pacchetto di servizi ad alto valore aggiunto, fino a 22.000 € per impresa (in-kind, ai sensi dell’art. 20a del Regolamento GBER 651/2014), articolato in tre linee: Miglioramento del business Applicazioni Industry 4.0 Capacity building Per maggiori info e manifestazioni di interesse: dott.ssa Elisa Fabbro – elisa.fabbro@areasciencepark.it.
Infrastrutture tecnologiche Servizi per l'Innovazione
10.10.2025
Alleanza PROMOS: rafforzare l’ecosistema biomedico transfrontaliero
Rafforzare le capacità di innovazione dell’ambiente biomedico nell’area transfrontaliera Italia-Austria, creando un ecosistema favorevole allo sfruttamento dei risultati, attraverso la collaborazione con le aziende esistenti e lo sviluppo di nuove start-up. Facilitare lo sviluppo di farmaci biologici e loro applicazione clinica Migliorare la formazione dei ricercatori nel settore del trasferimento tecnologico, attraverso seminari, workshop e scambio di conoscenze. Creare un’alleanza transfrontaliera tra PMI, cluster di innovazione, università e istituti di ricerca per migliorare l’accesso ai risultati scientifici e delle nuove soluzioni biomediche sviluppate dal progetto. Sono questi gli obiettivi di Alleanza PROMOS, il Progetto Interreg Italia/Austria che vede capofila il Centro Internazionale di Ingegneria e Biotecnologie (ICGEB). Il primo incontro con gli stakeholder di ambito accademico interessati a intraprendere percorsi e progetti condivisi nell’ambito del Trasferimento tecnologico si è tenuto nella sede dell’ICGEB nel Parco scientifico di Trieste. “Il territorio vanta un’eccellente produzione scientifica. Tuttavia, esiste uno squilibrio tra domanda e offerta di innovazione, a causa di una scarsa cultura di trasferimento tecnologico nel mondo accademico,” afferma la Prof.ssa Serena Zacchigna, responsabile scientifico del progetto Interregionale PROMOS. “Per consentire al territorio di sfruttare appieno il suo potenziale di Ricerca e Innovazionee, valorizzando le specificità regionali, è necessario sviluppare un modello di cooperazione in grado di trasferire i risultati dalla scienza alla società,” conclude. Partendo dall’ecosistema biomedico, il progetto vuole implementare un percorso standardizzato per trasferire i risultati della ricerca al mercato e alla clinica. La collaborazione tra università e industria, e la comparazione delle normative nei due Stati, facilita l’implementazione di soluzioni innovative e la condivisione di buone pratiche. PROMOS mira a aumentare la capacità di capitalizzare i risultati scientifici, trasformandoli in prodotti commercialmente e socialmente utili, in un modello replicabile in altri settori ed esteso ad altri territori, dove mancano PMI biomediche. L’Alleanza ha coinvolto oltre 40 rappresentanti, ricercatori e imprenditori provenienti da istituti accademici, parchi tecnologici, imprese e uffici di trasferimento tecnologico di entrambi i Paesi. Il dibattito ha centrato l’attenzione sulle sfide attuali e sulle possibili attività collaborative da sviluppare nei prossimi anni per potenziare il TT, elemento cruciale per l’innovazione e la competitività a livello internazionale. Una delle principali questioni emerse è stata l’assenza, nei curricula dei percorsi scientifici, di una formazione adeguata per fornire ai ricercatori le competenze necessarie a trasferire i risultati delle loro ricerche al mercato. L’evento ha presentato i servizi offerti da reti locali, nazionali e internazionali, in collaborazione con il Cluster FVG, il network PerfeTTO, il Centro PatLib di Area Science Park e l’Ufficio europeo per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), rafforzando le competenze e promuovendo la collaborazione tra i principali attori del territorio. L’impegno dei partecipanti a lavorare in sinergia ha messo in evidenza l’intento di sviluppare un hub transfrontaliero dedicato al trasferimento tecnologico.
Comunicati Stampa Dai nostri campus Servizi per l'Innovazione trasferimento tecnologico
09.10.2025
Al via il nuovo ciclo della rete Enterprise Europe Network 2025–2028
Negli ultimi 3 anni, nel Triveneto, oltre 3.500 imprese sono state supportate dalla rete EEN – Enterprise Europe Network, di cui Area Science Park è partner. Di queste, 1.200 hanno beneficiato di servizi qualificati in innovazione, digitalizzazione, sostenibilità e internazionalizzazione e quasi 400 aziende hanno raggiunto risultati significativi e misurabili in: miglioramento della competitività o delle prestazioni finanziarie (aumento di fatturato/vendite, riduzione dei costi) creazione di nuovi posti di lavoro o mantenimento di quelli esistenti ingresso in nuovi mercati riduzione dell’impatto ambientale o adozione di pratiche sostenibili implementazione di innovazioni (miglioramento di prodotti, servizi o processi, tutela della proprietà intellettuale, adozione di strategie di innovazione, digitalizzazione) ottenimento di finanziamenti Grazie al network #EENCanHelp, presente in 60+ Paesi nel mondo, 75 PMI hanno avviato partnership tecnologiche, commerciali e di ricerca con aziende estere. Questi risultati sono stati condivisi durante il Kick-off Meeting EEN Triveneto 2025–2028, ospitato da Unioncamere del Veneto e Confindustria Veneto SIAV, che ha ufficialmente inaugurato il nuovo ciclo della rete. Presenti tutti i partner di Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, uniti da un obiettivo comune: migliorare i servizi dedicati alle PMI e supportarle nel diventare sempre più competitive a livello globale, grazie a strumenti e servizi a supporto di innovazione e internazionalizzazione.  
#EENCanHelp innovazione Servizi per l'Innovazione
17.09.2025
IMPRESS al 17MCM: il futuro della microscopia TEM
Dal 7 al 12 settembre 2025, Portorose ha ospitato il 17° Congresso Multinazionale di Microscopia (17MCM), punto di incontro per scienziati ed esperti del settore. L’evento, organizzato con cadenza biennale, rappresenta una vetrina d’eccellenza per i più recenti risultati ottenuti grazie a tecniche avanzate di microscopia, mettendo al contempo in risalto le ultime innovazioni sia teoriche che strumentali.  All’interno della sessione speciale “IMPRESS: Shaping the Future of Interoperable TEM”, che ha visto la partecipazione di 80 esperti, Regina Ciancio, Coordinatrice del Progetto IMPRESS presso Area Science Park, ha illustrato l’obiettivo principale dell’iniziativa: sviluppare una piattaforma interoperabile e standardizzata per la microscopia elettronica a trasmissione (TEM), capace di trasformare il settore.  IMPRESS mira infatti alla realizzazione di componenti modulari progettati con interfacce aperte e standardizzate, una strada promettente per rivoluzionare il modo in cui la microscopia elettronica viene concepita e utilizzata. Questi prototipi, sviluppati in stretta sinergia con le PMI del settore e con la comunità scientifica, sono pensati per adattarsi a strumenti differenti, garantendo così la massima flessibilità alle diverse esigenze di ricerca.  “È in questo modo che possiamo innovare nel campo della microscopia TEM: promuovendo interoperabilità per progettazione, flessibilità nella pratica e co-sviluppo che trasforma le idee in soluzioni concrete, rispondendo ai bisogni delle diverse comunità – ha sottolineato Regina Ciancio durante il suo intervento. – Tutto ciò che sviluppiamo nasce aperto e si arricchisce grazie ai contributi degli utenti”.  Dalla discussione è emersa con chiarezza la necessità di rafforzare il legame tra la microscopia elettronica e un ecosistema scientifico più ampio. La creazione di standard condivisi, la diffusione della conoscenza aperta e il coinvolgimento congiunto di PMI e ricercatori sono leve fondamentali affinché progetti come IMPRESS possano cambiare non solo il modo in cui gli strumenti vengono progettati e utilizzati, ma anche le modalità di collaborazione tra comunità scientifiche e industriali.  Nell’area espositiva, Area Science Park ha inoltre presentato un poster sul progetto RIANA, che mira a offrire a ricercatori accademici e industriali un accesso transnazionale e integrato a un insieme strategico di infrastrutture di ricerca europee, favorendo lo sviluppo di progetti multidisciplinari nel campo delle nanoscienze e nanotecnologie. 
Infrastrutture di ricerca Servizi per l'Innovazione
12.09.2025
Chiusa la prima tappa della Summer School di ScaleUp Lab
Si è conclusa la prima edizione della Summer School di ScaleUp Lab, l’iniziativa di Area Science Park volta a supportare le startup innovative nei loro percorsi di crescita e che si inserisce all’interno del progetto IP4FVG-EDIH. La Summer School, dedicata a startup nei settori digital e deep tech, è costruita con lo scopo di supportare le aziende di recente costituzione nella definizione dei loro percorsi di business in particolare in ottica di crescita, scalabilità e resilienza. Il percorso, a cui partecipano startup provenienti da tutta Italia, prevede tre fasi. La prima, chiusa oggi a Trieste, è consistita in una Summer School residenziale di una settimana con interventi, oltre che degli esperti di Area Science Park, di speaker di assoluto rilievo internazionale: Alexander Osterwalder, CEO di Strategyzer e creatore insieme a Yves Pigneur del Business Model Canvas, considerato uno dei più influenti pensatori di management al mondo, Alberto Di Minin, prof. ordinario di management presso la Scuola Sant’Anna di Pisa, Alvise Bonivento, direttore del fondo di investimento Indaco Venture Partners. La seconda fase prevede il supporto di esperti di sviluppo di business di Area Science Park nel ruolo di coach delle startup per una validazione sul campo di ulteriori tre mesi sui processi di test e iterazione dei modelli di business. Questo lavoro è finalizzato a traghettare le startup verso la terza fase: un pitch day alla presenza dei principali fondi di investimento italiani in cui sarà possibile confrontarsi direttamente con gli attori del mercato e testare la bontà della propria idea. “La Summer School è un’attività ad alto valore aggiunto per Area Science Park – sottolinea la Presidente, Caterina Petrillo – poiché si inserisce in un percorso di continuo aggiornamento su modelli e strategie per l’innovazione a supporto della generazione di impresa, ambiti in cui l’ente ha una lunga e consolidata esperienza. Questo percorso, di fatto una scuola unica nel suo genere, combina la formazione teorica a quella pratica e fornisce alle startup che partecipano la possibilità di avere accesso diretto a strumenti e conoscenze specialistiche grazie all’interazione e al dialogo con esperti internazionali”. “Senza un modello di business che funzioni, anche la tecnologia migliore non riuscirà ad arrivare sul mercato e sicuramente non potrà scalare – spiega Alexander Osterwalder -. Il primo modello di business a cui pensi probabilmente sarà sbagliato, quindi, hai bisogno di testarlo e metterlo continuamente alla prova e se non hai gli strumenti per farlo, sarà molto difficile. Qui entra in gioco Business Model Canvas, uno strumento visivo molto semplice per mappare e tirare fuori la logica di business della tua azienda, rendendo le idee molto concrete e visibili, in modo da poterle condividere con gli investitori e con i membri del tuo team. Business Model Canvas è uno strumento universale e credo che nell’ambito tecnologico e deep tech in particolare il suo utilizzo sia ancora più importante”. “Per prepararsi agli investitori ci sono due cose fondamentali – sottolinea Alvise Bonivento -: avere molto chiara la propria idea di business, non solo la propria tecnologia, ma anche come andare a mercato, imparando a conoscere l’investitore, capendo quali sono le sue esigenze e come ti può aiutare. Ogni venture capitalist guarda sempre tre cose: il vantaggio competitivo e tecnologico, la presenza di un team di eccellenza sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista manageriale, l’esistenza di un mercato pronto ad assorbire quella nuova tecnologia o innovazione”. “Le aziende deep tech devono lavorare con soggetti che credono nell’integrazione delle loro tecnologie con le tecnologie altrui – raccomanda Alberto Di Minin – allo scopo di allineare i modelli di business per sviluppare insieme una strategia di Open innovation. L’Open innovation è fondamentale per una startup deep tech per un motivo molto semplice: serve a completare un percorso di innovazione che è sviluppato anche in altre aziende”. A fare il punto sul percorso ScaleUp Lab in chiusura di questo primo step, è Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park: “Abbiamo dato vita a ScaleUp Lab nella consapevolezza dell’importanza di lavorare sullo sviluppo delle competenze delle nuove imprese innovative, che hanno necessità di crescere e di costruirsi tutti gli strumenti per poter affrontare il mercato e portare l’innovazione a terra. Dopo la Summer School il percorso continuerà nei prossimi tre mesi, dando alle startup un affiancamento, un coaching, un tutoraggio, nello sviluppo del loro prodotto d’impresa e poterle presentare in conclusione in un evento di pitch day a un gruppo di investitori”. Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3 – Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, con l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.
Servizi per l'Innovazione
09.09.2025
Dall’Intelligenza Artificiale un’accelerazione per nuovi vaccini
Immaginate un traduttore universale che, invece di convertire l’inglese in italiano, sia in grado di decifrare il linguaggio delle proteine che compongono i virus. Questo “traduttore” esiste già, si chiama Intelligenza Artificiale e sta rivoluzionando la lotta contro le malattie virali, dalla preparazione alle future pandemie alla ricerca di cure. È quanto emerso da una serie di interventi di esperti internazionali che hanno illustrato le ultime frontiere della virologia computazionale oggi a Trieste, nel workshop “AI in Virology: Leveraging AI to Advance Our Understanding of Viruses”, organizzato dall’Unità di Virologia di Area Science Park. Per decenni, per capire un virus, gli scienziati dovevano coltivarlo in laboratorio e studiarne il comportamento, un processo lungo e oneroso. Poi è arrivata la genetica, che ha permesso di leggerne il “libro di istruzioni”, il genoma. Oggi, l’AI fa un passo in più: impara la “grammatica” e la “sintassi” con cui sono scritte le proteine, le macchine molecolari che permettono al virus di entrare nelle cellule e replicarsi. “I nuovi modelli linguistici per proteine sono come dei cervelli artificiali addestrati su milioni di sequenze biologiche – spiega Giuditta De Lorenzo, virologa di Area Science Park – e sono in grado di capire, partendo da una singola sequenza di amminoacidi, quali mutazioni sono possibili e quali invece ‘romperebbero’ la proteina. Questo ci aiuta a prevedere come potrebbe evolversi un virus appena scoperto, un’abilità cruciale per stare un passo avanti alle pandemie. Ad esempio, le attività di ricerca che conduciamo in Area si focalizzeranno a breve sull’effetto dell’infezione virale sulla cellula, come i virus riescono a sconvolgere il suo contenuto. Inoltre, in collaborazione con il nostro Laboratorio di Data Engineering lavoreremo sullo sviluppo di nuovi vaccini, più efficaci, più stabili, che tengano in considerazione il comportamento dinamico delle particelle virali”.   Vaccini super-rapidi grazie alla “Reverse Vaccinology 3.0” In effetti, uno degli impatti più tangibili dell’AI sarà sullo sviluppo di vaccini e anticorpi terapeutici. La cosiddetta “Reverse Vaccinology 3.0” utilizza l’AI per analizzare istantaneamente la struttura delle proteine di un virus e identificare il suo “tallone d’Achille”, cioè il punto preciso su cui dirigere gli anticorpi.  “Il grossissimo vantaggio della Reverse Vaccinology 3.0 – spiega Emanuele Andreano, della Fondazione Biotecnopolo di Siena – è quello di riuscire a scoprire antigeni per candidati vaccinali ad una velocità mai vista prima. Grazie all’AI, ma anche all’avanzamento delle tecniche di immunologia umana, è possibile velocemente identificare degli anticorpi in grado di uccidere il patogeno e poi dalla sequenza dell’anticorpo riuscire a vedere qual è il target, l’antigene sulla superficie del virus del batterio, saltando anni di sperimentazioni in vivo, capendo prima cosa funziona e cosa no. La missione più importante che abbiamo alla Fondazione Biotecnopolo di Siena è sviluppare vaccini e anticorpi monoclonali contro virus o batteri con potenziale pandemico, come è il caso del virus ad del vaiolo delle scimmie”. Ma tutta questa capacità di calcolo – è stato detto -ha costi molto elevati, dietro questi avanzamenti ci sono supercomputer che consumano enormi quantità di energia. È importante che l’opinione pubblica sia consapevole che l’IA, oltre che molto potente, è anche molto costosa e richiede investimenti in infrastrutture.   Un futuro promettente, ma da governare con cautela La capacità di leggere, interpretare e persino “immaginare” nuove proteine non è solo un’opportunità, ma anche una grande responsabilità, gli esperti lanciano un monito chiaro. “Dobbiamo creare regole internazionali condivise e framework di controllo robusti per garantire che questa straordinaria rivoluzione scientifica sia usata solo per il bene dell’umanità – sottolinea Alessandro Marcello, virologo dell’ICGEB. Va considerato il potenziale duplice uso dell’AI, che può essere molto utile dal punto di vista medico sanitario, ma potrebbe comportare anche rischi se finisse nelle mani sbagliate, data la relativa facilità con cui si potrebbero ottenere dei protocolli per produrre virus altamente patogeni. Dobbiamo agire sinergicamente a diversi livelli: quello degli sviluppatori di AI, quello scientifico e quello legislativo per definire leggi e regolamenti che, senza inibire ricerca e innovazione, preservino la società da questi potenziali pericoli”.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
05.09.2025
Al via la Summer School di ScaleUp Lab: modelli di business per startup deep tech
Prende il via ScaleUp Lab, il programma di capacity building per startup deep tech promosso da Area Science Park che ha l’obiettivo di supportare le nuove imprese tecnologiche nello sviluppo di modelli di business solidi, sostenibili e pronti a dialogare con investitori internazionali. Dal 9 al 12 settembre 2025, la Summer School, promossa nell’ambito del progetto IP4FVG-EDIH, rappresenterà la prima tappa del percorso: quattro giornate di formazione intensiva che combineranno lezioni frontali, attività di assessment e laboratori pratici. I temi centrali spazieranno dall’open innovation ai modelli di collaborazione in ricerca e sviluppo, dalla valutazione del rischio finanziario alle strategie di crescita, fino all’analisi e reinvenzione dei business model in mercati ad alta dinamicità. Un momento di particolare rilievo sarà la partecipazione l’11 e 12 settembre di Alexander Osterwalder, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più influenti esperti di innovazione strategica e ideatore insieme a Yves Pigneur di Business Model Canvas, uno strumento di gestione strategica visiva che ha cambiato il modo in cui gli imprenditori e le organizzazioni possono progettare e mappare il loro modello di business in un’unica pagina, utilizzando nove elementi costitutivi. La sua presenza offrirà ai partecipanti strumenti pratici e metodologie collaudate per affrontare le sfide dell’imprenditorialità high-tech e incrementare le probabilità di successo sul mercato globale. Lo ScaleUp Lab è rivolto a startup attive in settori ad alta intensità tecnologica (high- o deep tech) e si inserisce nel programma di attività e servizi che Area Science Park promuove con lo scopo di sostenere la creazione e la crescita di startup deep tech su scala nazionale e internazionale, e contribuire così allo sviluppo sociale ed economico del territorio. I partecipanti avranno l’opportunità non solo di perfezionare le proprie competenze, ma anche di avviare un percorso di crescita che proseguirà da settembre a dicembre 2025 e che culminerà a Trieste con il Pitch Day, dove le startup coinvolte si presenteranno a investitori ed esperti di settore. Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3 – Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, con l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
04.09.2025
L’AI rivoluziona lo studio dei virus: a Trieste un workshop internazionale
In che modo l’Intelligenza Artificiale può aiutarci a prevedere la possibile evoluzione di un virus? Grazie all’AI sarà possibile accelerare il processo di sviluppo di nuovi vaccini? Quali sono i principali rischi etici e di sicurezza associati all’uso dell’AI in virologia e come possiamo mitigarli? Sono queste le domande intorno alle quali si confronteranno alcuni tra i massimi esperti internazionali nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla virologia molecolare, che daranno vita al workshop “AI in Virology: Leveraging AI to Advance Our Understanding of Viruses”, organizzato dall’Unità di Virologia di Area Science Park, coordinata dalla virologa Giuditta de Lorenzo, il 9 settembre dalle 9:30 alle 17 presso il Centro Congressi del Campus di Padriciano del Parco Scientifico di Trieste. Il workshop approfondirà i più recenti progressi nell’applicazione dei Protein Language Models, strumenti informatici che leggono il codice delle proteine, contribuendo ad una comprensione più profonda dei meccanismi virali e aiutando a prevedere l’evoluzione dei virus, accelerare la creazione di vaccini e scoprire nuove terapie. Tra i principali relatori figurano David Robertson e Joe Grove, Group Leaders presso il Centre for Virus Research dell’Università di Glasgow, Francesca Cuturello e Alberto Cazzaniga del Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park, ed Emanuele Andreano della Fondazione Biotecnopolo di Siena. La giornata si concluderà con una tavola rotonda dedicata alle implicazioni in tema di biosicurezza nell’uso dell’AI in virologia, con un’introduzione di Alessandro Marcello dell’ICGEB, per riflettere sul delicato equilibrio tra rischio biologico e progresso scientifico. L’evento è organizzato da Area Science Park nell’ambito del progetto PRP@CERIC (Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade).
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
25.08.2025
IN-PLAN Train-the-Trainer Live a Vienna!
Partecipa alla prima edizione in presenza del programma IN-PLAN Train-the-Trainer, nell’ambito della Conferenza YES-Europe che si terrà a Vienna il 2 e 3 ottobre 2025!Due giorni di formazione interattiva sulla pianificazione territoriale integrata, con casi studio reali, attività pratiche e visite sul campo. Perché partecipare? Sulla scia del successo delle precedenti sessioni di capacity-building, questa edizione del Train-the-Trainer fornirà ai partecipanti conoscenze e strumenti per supportare le autorità locali e regionali nell’integrazione della pianificazione energetica e climatica nei processi di pianificazione territoriale. Acquisirai competenze e strumenti per supportare le autorità locali e regionali nella pianificazione territoriale integrata Scoprirai le migliori pratiche da tutta Europa Diventerai un IN-PLAN Multiplier certificato con Digital Badge L’obiettivo generale di IN-PLAN (Integrated Energy, Climate and Spatial planning), di cui Area Science Park è partner, è infatti quello di sviluppare, testare e implementare la metodologia IN-PLAN – una struttura di supporto di lunga durata che consenta agli enti locali e regionali di attuare efficacemente i loro piani energetici, climatici e territoriali grazie a un’integrazione della pianificazione energetica e climatica con la pianificazione territoriale Previsto anche per alcuni partecipanti selezionati il diritto al rimborso delle spese di viaggio e alloggio fino a un massimo di 500 EUR a persona (l’eventuale procedura di rimborso sarà comunicata nel dettaglio ai partecipanti selezionati). Le registrazioni sono aperte fino al 16 settembre 2025 (17:00 CET). Non perdere l’occasione: unisciti al cambiamento per città più sostenibili e resilienti! Per maggiori informazioni e iscrizioni: https://fedarene.org/event/in-plan-train-the-trainer-live-in-vienna/
Servizi per l'Innovazione
05.06.2025
La fusione nucleare al centro della Conferenza annuale del SiS FVG
Area Science Park ha ospitato la conferenza annuale del Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia (SiS FVG), appuntamento che ha riunito esperti, istituzioni, ricercatori e imprese per discutere di un tema sempre più attuale: il ruolo dell’energia nucleare nella transizione verso un futuro sostenibile. Una nuova strategia per l’Italia: la legge delega sul nucleare A fare da sfondo alla discussione, la recente legge delega sul nuovo nucleare approvata dal Governo italiano a febbraio 2025, su proposta del Ministro Gilberto Pichetto. Giorgio Graditi, Direttore di ENEA ha presentato un quadro approfondito dei contenuti del disegno di legge delega e del quadro delle tecnologie oggi allo studio sulla fusione nucleare. Gli obiettivi che si pone il provvedimento sono quelli di raggiungere la neutralità carbonica, ma anche garantire al Paese la sicurezza e l’indipendenza energetica, prevenire i rischi di interruzione della fornitura di energia e contenere i costi della stessa. La delega prevede che il Governo adotti una serie di decreti legislativi entro un anno dall’entrata in vigore per la stesura di un Programma nazionale che disciplini in maniera organica l’intero ciclo di vita della nuova energia sostenibile. I temi oggetto della delega sono molto ampi: spaziano dagli ambiti formativi e informativi; agli aspetti normativi e regolamentari; alla disciplina della disattivazione e dello smantellamento delle installazioni nucleari esistenti sul territorio nazionale; alla disciplina della sperimentazione, della localizzazione, della costruzione e dell’esercizio di nuovi impianti di produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale; alle attività di ricerca e sviluppo, fino alla diffusione e promozione. Fusione nucleare: ITER e l’eccellenza italiana nella ricerca Uno dei temi forti al centro della Conferenza è stato quello trattato dall’intervento di Rossella Rotella, che ha portato la testimonianza diretta di uno dei progetti scientifici più ambiziosi al mondo: ITER, la cui costruzione è in corso a Cadarache, nel Sud della Francia, ad opera di un consorzio internazionale composto da Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India, Corea del Sud. Si tratta di uno dei più grandi progetti internazionali di realizzazione di un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale, in grado di produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto alla potenza elettrica richiesta a tutto l’impianto per riscaldare il plasma stesso. ITER è un reattore deuterio-trizio in cui il confinamento del plasma è ottenuto in un campo magnetico all’interno di una macchina denominata tokamak. L’Italia gioca un ruolo di primo piano nella ricerca sulla fusione nucleare, grazie al contributo, tra gli altri, di ENEA e del Consorzio RFX di Padova. In particolare, la Divertor Tokamak Test facility (DTT) è un concentrato di alta tecnologia concepito nei laboratori ENEA di Frascati e progettato da ricercatori, oltre che dell’ENEA, di Università ed Enti di ricerca italiani e dei consorzi Create e RFX. Il cuore del dispositivo è una ciambella di acciaio di circa sei metri di diametro esterno, al cui interno generare condizioni di vuoto spinto per produrre, ingabbiato da un campo magnetico, un plasma che alle massime prestazioni raggiungerà una temperatura di circa settanta milioni di gradi. Questi sviluppi non sarebbero possibili senza una stretta connessione tra ricerca di base, sviluppo tecnologico e innovazione, attraverso il coinvolgimento e il dialogo sia di realtà scientifiche che industriali, come è emerso dalla Tavola rotonda con le imprese, moderata dalla giornalista Simona Regina. Alla Tavola rotonda hanno preso parte rappresentanti di importanti realtà quali GAUSS FUSION GmbH, SIMIC, ANSALDO NUCLEARE, WESTINGHOUSE-MANGIAROTTI. La discussione ha evidenziato come un progetto scientifico che traguarda al lungo periodo sia in grado di produrre ricadute anche nel breve termine grazie allo sviluppo, integrazione e collaudo di soluzioni tecnologiche per la realizzazione dei prototipi degli impianti in vari ambiti industriali come ad esempio quello della superconduttività. Cosa pensano gli italiani del nucleare? I dati SWG Perché un piano energetico abbia successo, però, non basta la tecnologia: serve anche il consenso dei cittadini. L’istituto di ricerca SWG ha presentato un’analisi sul rapporto tra gli italiani e l’energia nucleare, che mostra un atteggiamento più aperto che in passato verso la tecnologia da fissione. In particolare, alla domanda “Se lei avesse la responsabilità di decidere sul futuro delle politiche energetiche in Italia e dovesse esprimersi sull’opportunità o meno di costruire nuove centrali nucleari in Italia pensa che…?”, il 48% si è detto favorevole, il 24% contrario, mentre il 28 % non si esprime.
Servizi per l'Innovazione
22.05.2025
POSIDON premiato agli European Innovation Procurement Awards
Il progetto europeo POSIDON PCP (POlluted SIte DecontaminatiON Pre-Commercial Procurement) si è aggiudicato di recente il prestigioso secondo posto nella categoria “Innovation Procurement Initiative” agli European Innovation Procurement Awards 2025, conferiti dalla Commissione Europea. L’appalto pre-commerciale POSIDON, guidato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale di Trieste, rappresenta un esempio significativo e pionieristico di appalti pubblici con un impatto concreto, in cui Area Science Park ha giocato un ruolo centrale nel coordinamento del progetto e delle attività tecnico-scientifiche relative alla procedura dell’appalto per lo sviluppo di soluzioni innovative di decontaminazione di due aree industriali complesse: il sito delle Noghere a Trieste e la penisola di Zorrotzaurre a Bilbao, quest’ultima al centro di un ambizioso piano di rigenerazione urbana firmato dallo studio Zaha Hadid Architects. Agendo per conto del Comune di Bilbao e di altri tre importanti appaltatori – SPAQUE (Belgio), CEA–Consiglio Comunale di Vitoria Gasteiz (Spagna) e Baía do Tejo (Portogallo) – l’Autorità Portuale di Trieste, con il supporto della partner di progetto esperta in procurement dell’innovazione Sara Bedin, ha acquisito, attraverso un appalto pubblico pre-commerciale, servizi di ricerca e sviluppo innovativi nel campo della decontaminazione in situ del suolo, concentrandosi su siti fortemente contaminati da idrocarburi e metalli pesanti. “POSIDON, caratterizzato sin dalle sue fasi iniziali come progetto ad elevata innovatività, è un esempio concreto di trasferimento dei risultati della ricerca al mercato con l’obiettivo di rispondere a esigenze reali, come quella di sviluppare e testare sul campo tecnologie innovative per la decontaminazione di suoli in aree industriali inquinate – commenta la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo -. L’efficace collaborazione tra attori diversi, lo scouting di soluzioni tecnologiche e innovative nei laboratori di ricerca e l’utilizzo dell’appalto pubblico pre-commerciale sono gli ingredienti che hanno contribuito al successo del progetto rendendolo un modello di riferimento europeo”. Avviando un processo competitivo fin dalle prime fasi – dalla progettazione concettuale, passando per lo sviluppo iniziale, fino ai test sul campo su larga scala – POSIDON ha reso possibile l’emergere di nuove tecnologie in situ, che non solo superano lo stato dell’arte attuale (e, di fatto, sono state brevettate), ma sono anche pronte per l’implementazione sul mercato o per un’ampia diffusione commerciale. In particolare, le soluzioni selezionate per la fase di sperimentazione in campo hanno dimostrato risultati promettenti. La soluzione Soil-Omic con tecnologia BIOflushing®, già a mercato, è un protocollo avanzato che combina trattamenti biologici e chimico-fisici, integrando la metagenomica con l’ingegneria ambientale per decontaminare suoli e falde acquifere da inquinanti organici e inorganici. Sviluppata da TESECO, BIOflushing è una tecnologia che utilizza impianti e sistemi idraulici specializzati per la biostimolazione, la bio-amplificazione e il lavaggio chimico di terreni saturi e insaturi. I risultati ottenuti hanno confermato l’efficacia del processo e dell’impianto dedicato alla degradazione del petrolio e degli idrocarburi policiclici aromatici, nonché per la rimozione dei metalli pesanti sia da terreni saturi che insaturi. Erase, invece, sviluppata dal consorzio guidato da HCP ITALIA è una soluzione modulare brevettata in fase di affinamento finale e sviluppo pre-mercato, che tramite elettrodi e iniezioni, riduce inquinanti organici e inorganici. POSIDON ha ricevuto finanziamenti dal Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito dell’Accordo di sovvenzione N. 776838. Il contenuto di questo comunicato stampa riflette solo il punto di vista degli autori e l’Agenzia esecutiva ‘European Research Executive Agency (REA)’ non è responsabile per qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni in esso contenute.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park