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Servizi per l'Innovazione

Tutte le notizie da Area Science Park

08.01.2025
Una guida per la pianificazione integrata di energia, clima e territorio
Una Linea Guida per supportare le autorità locali e regionali in Europa nella redazione, implementazione e monitoraggio di piani territoriali che integrino gli aspetti energetici, climatici e della mobilità, mirati al raggiungimento della neutralità climatica in un’ottica di governance multilivello. L’ha redatta il team del progetto IN-PLAN, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, per sostenere le autorità locali che spesso incontrano difficoltà nel tradurre gli obiettivi climatici in azioni concrete. La metodologia IN-PLAN suggerisce un approccio integrato e collaborativo che combina piani settoriali (relativi, ad esempio, ad energia rinnovabile, mobilità sostenibile e adattamento climatico) e piani urbanistici in un’unica strategia di pianificazione del territorio. Inoltre, promuove la collaborazione tra livelli di governo locali, regionali e nazionali, favorendo una maggiore coerenza e la destinazione di adeguate risorse per le azioni climatiche. Il tutto in linea con iniziative europee come il Green Deal e la Legge Climatica dell’UE, a supporto degli obiettivi di riduzione delle emissioni e di neutralità climatica. Diversi gli elementi chiave della Linea Guida IN-PLAN, co-creata, sviluppata e testata con 15 autorità locali in Italia, Croazia, Irlanda, Romania e Svezia, ed ora in fase di implementazione e diffusione in altri 30 Comuni europei: Pianificazione integrata: inserisce gli obiettivi energetici e climatici nei piani di sviluppo territoriale, affrontando temi chiave come la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili e l’adattamento climatico; Impegno politico: garantisce la collaborazione tra governi locali, regionali e nazionali per ottenere supporto a lungo termine e risorse dedicate per iniziative sostenibili, in un’ottica di governance multilivello; Sviluppo delle competenze: fornisce un programma di formazione in due fasi dapprima ad agenzie per l’energia ed il clima e consulenti che poi assisteranno governi locali e regionali nello sviluppo dei propri piani territoriali, garantendo così il trasferimento delle conoscenze e la replicabilità del modello IN-PLAN in tutta Europa; Checklist user-friendly: le checklist guidano i comuni nel processo di integrazione degli obiettivi energetici e climatici nei loro piani territoriali, assicurando che vengano pianificate e implementate misure efficaci per il raggiungimento della neutralità climatica. “Mentre il cambiamento climatico continua a presentare sfide senza precedenti, è fondamentale che i governi locali dispongano di strumenti che non solo siano allineati con le politiche nazionali e dell’UE, ma che rispondano anche alle specifiche necessità dei loro territori. – spiega Fabrizia Salvi di Area Science Park -. Nonostante gli ambiziosi obiettivi di neutralità climatica, molte autorità locali e regionali si trovano ad affrontare sfide persistenti nel tradurre questi obiettivi in azioni concrete”. Mentre l’Unione Europea punta alla neutralità climatica entro il 2050, uno strumento come l’IN-PLAN practice fornisce alle città e alle regioni gli strumenti necessari per compiere proattivamente passi in avanti verso un futuro sostenibile, garantendo che gli obiettivi climatici non siano solo fissati, ma anche raggiunti attraverso azioni concrete e integrate. Questo strumento di supporto è già in fase di sperimentazione con 15 autorità locali e regionali, definite “Fari”, e ulteriori 30 comuni saranno coinvolti come “Piloti”, permettendo di adattare e replicare la metodologia in tutta Europa. Il Comune di Prato, che partecipa alla mission europea “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030”, sta sperimentando l’armonizzazione del nuovo Piano Strutturale Comunale con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile secondo le linee d’azione indicate nel Climate City Contract. “Nel 2022 è stata definita una struttura di governance per coordinare urbanistica, mobilità ed energia che ha sviluppato delle linee programmatiche per la redazione del Climate City Contract – spiega l’architetto Riccardo Pallini, dirigente del Settore Mobilità e Infrastrutture -. Queste indicazioni sono state anche la base per la redazione del nuovo Piano Strutturale e di un nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS); in questo modo il tema della mobilità sostenibile era già presente nelle linee programmatiche di indirizzo per la redazione del nuovo Piano Strutturale ed il nuovo PUMS del Comune di Prato si potrà così sviluppare in stretto rapporto con gli indirizzi del Piano Strutturale e del Climate City Contract”. A Narni è stata attivata una collaborazione interdipartimentale per affrontare le sfide della complessità. “È importante per i Comuni medio-piccoli avere la possibilità di apprendere buone pratiche, anche se attuate in Comuni grandi, che poi vanno adattate alla situazione locale, cercando di superare alcune barriere amministrative – afferma Giovanni Rubini, assessore alle Politiche Ambientali -. Sono necessari un cambiamento culturale e una semplificazione normativa; servono competenze, una visione di lungo termine, la possibilità di dialogo con le Regioni ed i Ministeri ed un ruolo centrale di coordinamento da parte delle province. Anche la disponibilità di risorse è un problema e se si vuole incentivare lo sviluppo di piani di monitoraggio andrebbero previste delle premialità che favoriscano i Comuni più virtuosi.” Anche la città di Padova è impegnata nell’implementazione di piani integrati ambiziosi per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030. “Per affrontare le sfide dell’implementazione di piani integrati ambiziosi servono dati ed un approccio intersettoriale – dice il dottor Giovanni Vicentini, funzionario tecnico del Settore Ambiente e Territorio -. Non tutti i dati sono detenuti dai Comuni e solitamente, pure al loro interno, ciascuna area dipartimentale possiede dei dati che potrebbero essere utili anche ad altre. I dati sono essenziali per elaborare un quadro conoscitivo dettagliato e le barriere non sono tecnologiche.” La Linea Guida sarà oggetto di ulteriori approfondimenti anche all’interno del Tavolo Nazionale di Discussione (National Coalition Group) del progetto IN-PLAN, attività avviata a dicembre 2024, offrendo un’opportunità unica per i vari stakeholder di confrontarsi e formulare raccomandazioni sulla pianificazione integrata da condividere successivamente con i decisori politici nazionali. La partecipazione al Tavolo, che non richiede alcuna adesione formale, è concepita come uno spazio aperto di discussione e confronto e prevede ulteriori incontri online nel corso del 2025. La Linea Guida IN-PLAN è disponibile qui. Ulteriori informazioni sul progetto IN-PLAN sono disponibili qui.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
07.01.2025
La ricerca al centro dello sviluppo deep tech
L’ente nazionale di ricerca Area Science Park torna anche nel 2025 al CES di Las Vegas – la fiera dell’industria tecnologica più grande e importante al mondo, in programma dal 7 al 10 gennaio – accompagnando le 46 startup italiane riunite nel padiglione organizzato assieme ad Agenzia ICE. Un’occasione, per l’ente, di anticipare alcune nuove direttrici strategiche nell’attività di supporto alle imprese innovative, in particolare in ambito deep tech. L’obiettivo: valorizzare in modo ancor più significativo le expertise interne e le infrastrutture di ricerca del parco scientifico-tecnologico, offrendo un importante supporto all’attività di ricerca e sviluppo. Anche per questa edizione, come nelle scorse partecipazioni alla missione nazionale al CES, Area Science Park ha organizzato una academy dedicata alle startup del padiglione, che attraverso una serie di incontri formativi con esperti del settore hanno potuto prepararsi al meglio per l’esperienza a Las Vegas: dalle indicazioni su come creare il pitch perfetto, alla formazione su come approcciare partner tecnologici e industriali e i media presenti alla fiera, con l’obiettivo di massimizzare le opportunità di business e visibilità. L’ente sarà inoltre protagonista di uno dei panel tematici che si terranno nell’arena allestita all’interno del padiglione, in cui si alterneranno incontri di approfondimento con stakeholder nazionali e internazionali del mondo dell’innovazione, pitch da parte delle startup italiane e presentazioni di alcune delle aziende innovative più interessanti presenti nei padiglioni degli altri paesi presenti in Eureka Park. Le prossime iniziative sul deep tech Per Area Science Park l’evento sarà l’occasione per approfondire il ruolo della ricerca scientifica nel percorso che porta alla commercializzazione di tecnologie deep tech. Una linea di sviluppo strategica per l’ente, che nel corso del 2025 strutturerà un nuovo percorso di supporto a progetti innovativi ad alto valore scientifico negli ambiti delle scienze dei materiali, del digitale avanzato, delle filiere energetiche verdi, e delle scienze della vita. Con una progettualità radicalmente diversa rispetto alle tradizionali attività di ricerca da un lato e di supporto al sistema imprenditoriale dall’altro. Per la prima volta infatti le infrastrutture, i laboratori e le relative expertise scientifiche dei ricercatori e ricercatrici del campus di Trieste saranno messe a disposizione delle startup supportate da Area. «L’obiettivo è quello di offrire risorse concrete per l’R&D nell’ambito di progetti imprenditoriali ad alto tasso tecnologico, accelerandone l’ingresso sul mercato», spiega Fabrizio Rovatti, dirigente tecnologo di Area Science Park. «Come ente stiamo evolvendo da un supporto focalizzato principalmente sullo sviluppo manageriale e imprenditoriale a un modello che integra anche competenze tecnologiche e scientifiche di alto livello. Questo ci consente di affiancare le startup nei loro processi di innovazione con questo valore aggiunto: l’accesso a infrastrutture avanzate e al know-how dei nostri ricercatori». Le attività di supporto alle imprese Il prosieguo del supporto dell’ente di ricerca alla missione nazionale al CES di Las Vegas e ancor di più le prossime iniziative dedicate all’innovazione deep tech rappresentano l’evoluzione di una strategia di supporto alle imprese innovative che fa leva da un lato sul consolidamento di un ecosistema nazionale di open innovation, e dall’altro sulla generazione di opportunità di ricerca e di business a livello internazionale, in particolare oltreoceano. Nel 2024 è giunta alla sua quinta edizione Startup Marathon, iniziativa di Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica che con la formula della competizione tra giovani realtà innovative stimola la creazione di sinergie tra le organizzazioni che le supportano, il mondo della ricerca, dell’industria e quello del venture capital. Un’iniziativa in costante crescita che nell’ultima edizione ha raccolto adesione da più di 30 tra incubatori, acceleratori, università e altri enti di ricerca che aiutano le startup a nascere e crescere. Enti che hanno a loro volta candidato al contest più di 60 tra le loro realtà più interessanti, che hanno avuto modo, attraverso le varie fasi della manifestazione, di entrare in contatto con grandi aziende e investitori. Un’iniziativa arricchita quest’anno anche da un programma dedicato di open innovation, che ha fatto incontrare direttamente alcune corporate e pmi partner di Startup Marathon con le startup che meglio si sono prestate a rispondere a specifiche esigenze tecnologiche espresse dai partner stessi. Tra le iniziative per favorire l’internazionalizzazione delle imprese innovative italiane, in particolare quelle a guida femminile, Area Science Park ha dato vita al programma BoostHerUp, svoltosi nel 2024 in partnership con Prospera Women, realtà della Silicon Valley che riunisce programmi per supportare startup a guida femminile in tutto il mondo. Due startup che si sono distinte proprio nelle scorse edizioni di Startup Marathon hanno partecipato a un percorso di accelerazione negli Stati Uniti.   Le startup italiane al CES 2025 Il padiglione italiano sorgerà in Eureka Park, l’area espositiva del CES dedicata alle startup e alle delegazioni nazionali organizzate da diversi Paesi del mondo, con le rispettive organizzazioni di supporto allo sviluppo di imprese innovative. Per questa edizione l’Italia è rappresentata da 46 startup, provenienti da 14 regioni. Tra le innovazioni made in Italy a Las Vegas sono numerose le tecnologie di sensoristica avanzata per la computer vision, la manutenzione predittiva nelle fabbriche, la gestione intelligente dei rifiuti, ma è rappresentato anche lo space tech. E poi la mobilità intelligente: dai supercondensatori solidi per veicoli elettrici ad alte prestazioni a un robotaxi a guida autonoma che può essere utilizzato in una flotta pilotabile da remoto. Anche quest’anno all’interno del padiglione italiano grande attenzione al clean-tech, ovvero tecnologie per la sostenibilità ambientale: dalla produzione di energia in mobilità, con pannelli solari leggeri, portatili e pieghevoli, a un sistema di sensori che monitorano la presenza di gas inquinanti in ampie aree, dando anche la possibilità di prevenire l’espansione degli incendi; ma anche una soluzione IoT per abbattere i costi energetici di funzionamento dei macchinari industriali senza sostituirli, e una nuova tecnologia per la manifattura additiva che rende obsoleta la produzione massiva di componentistica. E ancora la salute, con tecnologie principalmente basate sull’AI che supportano i medici in fase di anamnesi e diagnostica, o intervengono nella valutazione clinica nelle visite veterinarie, o ancora supportano i pazienti post-operatori a seguire una corretta riabilitazione. Presenti anche numerose tecnologie rivolte al pubblico di massa, come il “concierge virtuale” per l’hospitality e il robot che accompagna le visite al museo. Le startup 221e, 3dnextech, AI4IV, Apogeo Space, Certy, Coderblock, Èlevit, EMC Gems, Enphos, Eye2Drive, Friendz, Ganiga, GeniAi, Icarus, In Quattro, Innova, Kintana, Laika, Levante, Lieu.city, Mathclick, MIA, Novac, Pinpoint, Planybuild, PopulaRise, Proke, Radoff, Rem Montenapoleone, SeismicGuard, Sensor ID, SLY, SnapAll, SpaceVerse, The Thinking Clouds, TokNox, ToMove, Travel Verse, Truesense, TUC, Viber Alert, Viralba, Volumio, WiData, WhoTeach, Zephorum.
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20.12.2024
Pubblicato il report “Mobilità della Conoscenza 2024”
Il Friuli Venezia Giulia conferma il trend positivo di ripresa post-pandemia per quanto riguarda il flusso di ricercatori e docenti stranieri degli enti e gli incoming: è quanto emerge dall’indagine annuale “Mobilità della Conoscenza” realizzata da Area Science Park, che dal 2005 raccoglie i principali dati su studenti, ricercatori e docenti delle istituzioni di ricerca partner del SiS FVG. L’indagine rivela che gli studenti iscritti all’anno accademico 2022/2023 sono stati 36.925 in totale, il 7% dei quali di nazionalità straniera (nell’anno accademico 2021/2022, gli studenti iscritti erano 36.459, dei quali il 6% di stranieri). Le studentesse rappresentano il 56% degli iscritti (con un aumento dell’1% rispetto alla scorsa indagine) e frequentano soprattutto i corsi di laurea in ambito Umanistico o inerenti alle Scienze Sociali. Il numero degli studenti incoming, 707 in totale, si sta finalmente avvicinando ai dati pre-pandemia. Il 75% di questo target ha una cittadinanza europea, il 53% è donna mentre il 47%, appartiene all’area della Matematica, Fisica, Informatica, Ingegneria, Scienze della Terra e dell’Universo. Gli studenti iscritti in mobilità outgoing sono invece 1.104: i Paesi dell’Europa UE sono la destinazione del 93% di questo target, che per il 53% è composto da studenti iscritti ai corsi in Scienze Umane e Sociali. “Il Friuli Venezia Giulia si conferma un territorio attrattivo per gli studenti dall’estero – sottolinea l’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen -. Il merito è della combinazione tra la buona reputazione del sistema regionale universitario e della ricerca che porta migliaia di talenti a scommettere sul sistema scientifico e dell’innovazione della Regione e un sistema di misure e incentivi per il diritto allo studio, oltre che opportunità per dottoranti e ricercatori. Va ricordato che, come Regione, ci siamo già dotati nel 2022 di una legge per attrarre e trattenere competenze offrendo agevolazioni, contributi e soluzioni per conciliare tempi di vita e lavoro per i giovani e le loro famiglie che scelgono il Friuli Venezia Giulia per costruire i loro progetti di vita. Con un nuovo disegno di legge sull’innovazione sociale intendiamo rafforzare questo pacchetto di misure e offrire condizioni migliori a chi sceglie il nostro territorio per lavorare e studiare. Attrarre talenti – ha concluso Rosolen – significa richiamare investimenti, sostenere sviluppo ad alto contenuto di innovazione, creare occupazione di qualità”. Per quanto riguarda i ricercatori e docenti che lavorano negli enti scientifici che fanno parte del Sistema Scientifico e dell’innovazione – SiS FVG, nel 2023 la loro presenza ha raggiunto le 3.641 unità. Sebbene in aumento di circa 280 unità rispetto al 2022, il numero complessivo rimane tuttavia lontano dalle presenze registrate prima della pandemia (erano 6.960 nel 2019). Rimane invece invariato il rapporto tra maschi e femmine, queste ultime rappresentano poco più di un terzo del campione (il 35%). Incrociando i dati di genere e le aree scientifiche di questo target, si nota come l’area che include Matematica, Fisica, Ingegneria, ICT, Scienze della Terra e dell’Universo rimanga ancora fortemente dominata dalla presenza maschile. Infine, per quanto riguarda la componente straniera in forza presso gli enti del SiS FVG, il 2023 ha visto il maggior aumento degli ultimi 4 anni, passando da 636 a 804 unità, sebbene i numeri rimangano ancora lontani da quelli pre-pandemia. Al contrario la mobilità incoming di ricercatori e docenti è aumentata di quasi 4.000 unità, raggiungendo le 7.854 presenze. L’89% di loro appartiene all’area scientifica che include Matematica, Fisica, Ingegneria, ICT, Scienze della Terra e dell’Universo mentre il 27% ha una cittadinanza europea. Anche la mobilità outgoing vede un aumento nel 2023, con 75 viaggi all’estero, principalmente verso i Paesi dell’Europa UE (43%) ma anche verso i Paesi Asiatici (20%, India e Cina escluse). Sommando tutti gli stranieri presenti negli enti del Sistema Scientifico e dell’Innovazione del FVG, si nota un ulteriore forte incremento rispetto all’anno precedente, da 7.597 a 11.934 presenze, dato che si avvicina a quello rilevato prima della pandemia (circa 14.000). Consulta l’indagine completa, disponibile in italiano e inglese.
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19.12.2024
Presentato il primo Report sull’industria marittima della regione FVG
Innovazione, sostenibilità e competenze. Sono queste le parole chiave del primo Report sull’industria marittima della regione Friuli Venezia Giulia, realizzato grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, è frutto della collaborazione tra mareFVG, Area Science Park e DEAMS – Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Trieste. A supporto di questo studio, sono stati utilizzati i dati della piattaforma M.IND (Maritime Industry, di mareFVG), raccolti anche grazie al contributo iniziale del sistema camerale e dell’associazionismo datoriale regionale, della piattaforma Innovation intelligence FVG di Area Science Park, e dalle banche dati di ModeFinance. Il DEAMS e mareFVG hanno svolto anche 9 interviste ad aziende del settore approfondendo i temi quali le sfide tecnologiche e di mercato, l’evoluzione delle competenze e i percorsi di sostenibilità avviati dalle imprese. Il documento, esito di un lavoro di cinque anni, ma in costante aggiornamento, consente di analizzare il posizionamento del settore marittimo regionale – composto da 1350 aziende – nel contesto italiano, europeo e internazionale, evidenziando la distribuzione delle imprese nelle filiere marittime del valore dei singoli prodotti e servizi, e l’orientamento nell’innovazione e verso la sostenibilità. Utilizzando indicatori costruiti ad hoc, oltre a definire lo stato dell’arte sulla propensione all’innovazione e alla sostenibilità, il documento mette in evidenza l’evoluzione delle tecnologie e delle competenze necessarie ad affrontare la transizione tecnologica in atto nel settore. Il Report sull’industria marittima della regione Friuli Venezia Giulia diviene dunque uno strumento di grande importanza e utilità nella progettazione di iniziative e servizi che rispondano alle esigenze del tessuto imprenditoriale. Lucio Sabbadini sottolinea che “dal Rapporto emerge un’economia marittima che in FVG rappresenta il 15% del totale e occupa direttamente oltre 10.000 lavoratori, oltre ad avere un peso primario in termini di export – quasi il 40% dell’export dell’Italia nel settore cantieristico (3.496 M€), con un’incidenza di quasi il 16% sull’export regionale. Un settore che ha dimostrato una eccezionale resilienza durante la crisi pandemica e continua oggi a registrare una crescita importante (76% delle imprese con fatturato in crescita, 68% in forte crescita), mentre la maggior parte degli altri settori economici mostra segni importanti di crisi. Una industria sta investendo in innovazione, registrando il 43% di aziende con segnali di propensione all’innovazione, e cresce nell’attenzione alla sostenibilità, grazie all’importante sinergia attivata con il sistema scientifico regionale e nonostante il supporto dell’Amministrazione regionale sia diminuito del 70% rispetto a quello dato negli anni 2014-2020”. “Dalla nostra indagine emerge che un quarto delle imprese è già attivo sui temi della sostenibilità, distinguendosi per certificazioni, investimenti finanziari, sviluppo di competenze professionali e monitoraggio della propria catena del valore – afferma il prof. Guido Bortoluzzi del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, matematiche e Statistiche dell’università di Trieste -. Oltre il 40% ha avviato un percorso di sviluppo sostenibile, mentre circa il 30% non è ancora attrezzato in ambito ESG. Un aspetto cruciale riguarda le competenze interne: tre quarti delle imprese non hanno ancora formalizzato una figura dedicata alla sostenibilità, un elemento che sarà strategico nei prossimi anni per affrontare la crescente attenzione su questi temi. Infine, quasi il 70% delle imprese ha adottato pratiche di sostenibilità rivolte ai dipendenti, sottolineando il ruolo cruciale delle risorse umane nei processi aziendali e confermando attrazione e retention come priorità strategiche per il futuro. La centralità dei temi legati alla sostenibilità ambientale e alle persone è stata inoltre confermata dalle interviste svolte, sia con le PMI che con le grandi aziende con cui ci siamo confrontati.” “È stato particolarmente significativo il lavoro congiunto realizzato insieme al DEAMS dell’Università degli Studi di Trieste, per sviluppare un indicatore complesso della sostenibilità dedicato alle imprese del mare in FVG – spiega Enrico Longato di Area Science Park -. Abbiamo tenuto conto non solo della sostenibilità finanziaria delle imprese, ma anche di elementi quali certificazioni e attività di innovazione considerabili green, come progetti e brevetti in cui la compatibilità ambientale risulta essere un elemento qualificante, o pratiche di sostenibilità sociale adottate dalle aziende. Queste analisi sono state possibili valorizzando il lavoro sviluppato da Area Science Park su dati di Innovation Intelligence FVG, oltre che grazie alle attività condotte sul campo dal DEAMS. Dall’integrazione di questi vari elementi emerge come un nutrito gruppo di imprese del campione considerato presenti una solida situazione economico-finanziaria e abbia già avviato investimenti significativi in innovazione green. Tuttavia, resta ancora ampio margine per pianificare e implementare ulteriori azioni mirate a rafforzare la sostenibilità complessiva nei processi aziendali”. L’Osservatorio delle filiere marittime del Friuli Venezia Giulia nasce per intuizione di mareFVG che ha analizzato in modo dettagliato il tessuto imprenditoriale e sviluppato una metodologia innovativa per rappresentare le realtà locali nel settore marittimo. Questo studio è stato successivamente capitalizzato in una piattaforma d’innovazione M.IND che consente di scoprire le aziende regionali in base alla filiera in cui operano e relativi dettagli. Dalle sinergie intercorse in questi ultimi anni con Area Science Park, l’Università degli Studi di Trieste e ModeFinance, M.IND si è arricchita di nuovi indicatori, quello sulla propensione all’innovazione (costruito direttamente da Area Science Park) proveniente dalla piattaforma di Innovation Intelligence FVG e ulteriori indicatori di tipo economico finanziario provenienti da ModeFinance, mentre in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste è stato costruito uno strumento per la misurazione della sostenibilità aziendale.   Il report è scaricabile qui.
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12.12.2024
Le città protagoniste per il raggiungimento della neutralità climatica
Esperti di politiche ambientali e di pianificazione territoriale e rappresentanti istituzionali si sono ritrovati ieri a Roma per approfondire temi chiave quali il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), il rapporto tra i vari livelli dei piani per la transizione energetica, il percorso verso la neutralità climatica intrapreso dalle città italiane delle mission cities. L’occasione è stata l’evento “Il ruolo della governance multilivello e della pianificazione territoriale integrata a supporto della transizione energetica”, organizzato congiuntamente dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e Area Science Park, partner italiani dei progetti NECPlatform e IN-PLAN, entrambi finanziati dal programma LIFE, per discutere il ruolo cruciale della pianificazione integrata e della collaborazione tra diversi livelli di governance nella realizzazione degli obiettivi climatici ed energetici nazionali ed europei. La giornata ha segnato anche l’avvio dei lavori del Tavolo Nazionale di Discussione (National Coalition Group) del progetto IN-PLAN, offrendo un’opportunità unica per i vari stakeholder di confrontarsi e formulare raccomandazioni sulla pianificazione integrata, da condividere successivamente con i decisori politici nazionali. Testimonianze di diverse città italiane hanno raccontato esempi concreti di approcci partecipativi e iniziative innovative, come i Climate City Contracts, evidenziando l’importanza della governance multilivello per la pianificazione energetica e climatica, focus del progetto NECPlatform. Tra i diversi interventi ci sono stati anche quelli delle città faro italiane coinvolte nel progetto IN-PLAN: il Comune di Prato ha riportato l’esperienza dell’armonizzazione del nuovo Piano Strutturale Comunale con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile secondo le linee d’azione indicate nel Climate City Contract, il Comune di Narni ha parlato dell’importanza della collaborazione interdipartimentale nei comuni medio-piccoli per affrontare le sfide della complessità e il Comune di Padova delle sfide dell’implementazione di piani integrati ambiziosi per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030. È stata anche presentata la Linea Guida per supportare i comuni nella redazione, implementazione e monitoraggio di piani territoriali che integrino gli aspetti energetici, climatici e della mobilità, mirati al raggiungimento della neutralità climatica in un’ottica di governance multilivello. “La ‘Linea Guida’ IN-PLAN suggerisce un approccio integrato e collaborativo che combina piani settoriali (relativi, ad esempio, ad energia rinnovabile, mobilità sostenibile e adattamento climatico) e piani urbanistici in un’unica strategia di pianificazione del territorio– spiega Fabrizia Salvi di Area Science Park -. Inoltre, promuove la collaborazione tra livelli di governo locali, regionali e nazionali, garantendo una maggiore coerenza e risorse per le azioni climatiche. Essa è in linea con iniziative europee come il Green Deal e la Legge Climatica dell’UE, e supporta gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di neutralità climatica”. La giornata ha visto inoltre la realizzazione del 6° incontro della Piattaforma di dialogo italiana del progetto NECPlatform che con la rappresentante del MASE, Annalidia Pansini, ha avuto l’opportunità di confrontarsi sulla governance multilivello, orizzontale e verticale, e le relazioni tra i diversi piani: dal nazionale al locale per una piena attuazione delle politiche per l’energia ed il clima. Sono emersi importanti spunti che saranno riportati nel Policy Brief che il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane proporrà ai partecipanti alla Piattaforma di Dialogo italiana e che sarà presentato al MASE e condiviso con gli altri progetti con i quali si sta collaborando per una piena promozione delle politiche climatiche in Italia e che possa contribuire a diffondere metodologie, buone pratiche e lezioni apprese.
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06.12.2024
Area Science Park a CES Las Vegas 2025
Area Science Park parteciperà anche quest’anno all’organizzazione della missione nazionale che porterà le migliori startup tecnologiche italiane al CES di Las Vegas, la più importante fiera della tecnologia al mondo, in programma dal 7 al 10 gennaio 2025. L’ente nazionale di ricerca sarà al fianco di ICE–Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, per accompagnare le 48 startup del Padiglione Italia, che sarà allestito all’interno dell’Eureka Park, l’area del CES dedicata alle innovazioni emergenti. La missione, che Area Science Park supporta fin dal 2018, rappresenta un’opportunità concreta per le startup di entrare in contatto con il mercato globale, con potenziali partner di ricerca e industriali. Un palcoscenico che permette alle imprese di validare le proprie soluzioni direttamente sul campo, confrontandosi con operatori e investitori di primo piano. Anche quest’anno Area Science Park ha organizzato la Startup Academy, un ciclo di incontri di formazione e capacity building con esperti del mondo dell’innovazione per preparare le startup a trarre il massimo beneficio dall’esperienza al CES: dall’organizzazione della manifestazione e ai modi migliori di interagire con potenziali partner di ricerca e industriali, investitori e stampa; dagli aspetti contrattuali e legali alla gestione delle relazioni con i media, fino alle tecniche di pitching. L’attività rientra nelle iniziative di sviluppo della deep tech innovation, privilegiando i settori strategici delle scienze della vita, delle scienze dei materiali, delle tecnologie digitali avanzate e delle filiere energetiche verdi, a sostegno della generazione di impresa e funzionali a promuovere lo sviluppo socioeconomico del territorio nazionale, connettendo ricerca e impresa. Durante il CES, Area Science Park sarà protagonista anche del palinsesto di eventi, workshop e conferenze che animeranno l’Arena del Padiglione Italia, dove interverranno numerosi stakeholder internazionali del settore tecnologico. La partecipazione al CES si inserisce nella strategia di Area Science Park a supporto della crescita delle imprese tecnologiche italiane. Tra le iniziative più recenti la quinta edizione di Startup Marathon, in collaborazione con UniCredit e Fondazione Comunica, che si è chiusa con la finale del 26 novembre a Milano, a testimoniare l’impegno dell’ente nel creare connessioni tra startup, ricerca, industria e investitori, stimolando l’open innovation all’interno del tessuto economico e lo sviluppo delle piccole imprese innovative.
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05.12.2024
Presentato il Report Fvg Digitale 2024
Nel nuovo teatro immersivo P. Maurensig di Tavagnacco è stata presentata la quarta edizione del report annuale realizzato da DITEDI, in collaborazione con i partner scientifici Area Science Park (Enrico Longato, referente Innovation Intelligence FVG), Università degli Studi di Trieste (Guido Bortoluzzi e Lorenzo Porta) e Università degli Studi di Udine (Maria Chiarvesio e Martina Tomasetig) e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il Report Fvg Digitale 2024 “Strategie di Business nell’era dell’AI: come le imprese IT affrontano e cambiano il mercato” analizza e descrive come le tante piccole e medie realtà del mondo digitale del FVG stanno generando nuove offerte di prodotti e di servizi legate all’Intelligenza Artificiale e come la utilizzino per customizzare soluzioni in grado di impattare sui prodotti e sui processi produttivi dei loro clienti. Da sole o attraverso forme collaborative, incluse le reti d’impresa, per far entrare questa tecnologia all’interno del tessuto produttivo regionale. I dati del 2024 evidenziano come gli insediamenti di imprese ICT sul territorio regionale (2908) siano in costante e regolare aumento, +2,4% rispetto al 2022, per un totale di 2214 aziende del Friuli Venezia Giulia operanti nel settore ICT, in aumento dello 0,9% sempre rispetto al 2022, con la provincia di Udine che rappresenta il bacino di riferimento delle aziende del settore della regione, in quanto ospita quasi la metà di quelle individuate. Le società di capitali (1056 unità) rappresentano la struttura societaria prevalente, pari al 47,7% del totale, in aumento (+1,7%) dal 2022; seguono le imprese individuali (812 unità, 36,7%), che registrano un aumento nominale più significativo, con 31 unità in più rispetto al 2022. Il settore digitale regionale rappresenta un forte spinta innovativa per l’economia e il sistema delle imprese regionali. Infatti, il settore ICT conta attualmente 102 startup innovative, che operano principalmente nello sviluppo di software e rappresentano il 52% di tutte le startup regionali, a testimonianza dell’importanza del settore in termini di spinta innovativa. Altri segnali di questo tipo sono rilevabili anche dall’indicatore di propensione all’innovazione, il quale evidenzia come il 13% delle aziende del settore ICT regionale presenti almeno un segnale di innovazione. Tali aziende rappresentano il 9% di tutte le aziende regionali con una oggettiva propensione all’innovazione. Accanto a un’analisi dei dati economici e delle dinamiche di crescita del settore, con approfondimenti anche sul merito creditizio (rating), il report presenta 12 casi aziendali significativi che illustrano come le imprese regionali stiano integrando l’AI per sviluppare prodotti, ottimizzare processi e ampliare i propri mercati (aziende rappresentate: AI4IV, Aindo, Datamantix, Datamind, evoseed, eXact lab, Eye-Tech, Infostar, Motion Analytica, NT Nuove Tecnologie, Visiofy e Visup). L’ecosistema digitale del FVG appare così in crescita e pronto alla sfida dell’AI, e la spinta innovativa non tocca solo prodotti e servizi, ma anche modelli di business e relazioni. Il report integrale è disponibile qui.
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04.12.2024
Successo della prima call di NFFA-DI
La prima call dell’infrastruttura NFFA-DI, annunciata a settembre, si è conclusa con successo il 10 novembre, registrando una partecipazione attiva di 81 ricercatori provenienti da 28 tra istituti di ricerca, università e piccole e medie imprese, incluse quattro istituzioni estere. NFFA-DI è un’infrastruttura di ricerca distribuita sul territorio italiano realizzata grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che integra strumentazione all’avanguardia, risorse computazionali e cura dei dati scientifici secondo i principi “Fair” e della scienza aperta. Alle otto unità operative del Consiglio nazionale delle ricerche (coordinatore del progetto) si affiancano quelle dei partner Area Science Park, Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano. Le undici unità operative rappresentano dei centri di ricerca d’eccellenza nel settore della nanoscienza e nanotecnologia in Italia. Alla prima call sono stati presentati 29 progetti di ricerca, che sfruttano le potenzialità delle 5 installazioni distribuite messe a disposizione dal consorzio nei suoi undici punti di accesso, utilizzandole anche in combinazione tra loro per ottenere risultati innovativi. Le tematiche trattate spaziano su diverse aree scientifiche di punta in Fisica, Chimica, Scienze dei materiali, Ingegneria & ICT. Le applicazioni spaziano dalle tecnologie quantistiche alla biotecnologia applicata alla diagnostica, dall’energia sostenibile alla ricerca sui materiali ibridi nelle nanotecnologie e fotonica. Questi settori di ricerca sono cruciali per lo sviluppo di soluzioni innovative per sfide globali come la sostenibilità energetica, il miglioramento delle tecnologie mediche, l’innovazione nei dispositivi elettronici e nelle comunicazioni, nonché il potenziamento delle capacità computazionali. I progetti presentati coinvolgono non solo la ricerca di base, ma anche quella applicata. In particolare, due progetti dichiarano un esplicito interesse industriale. Nella prima call sono state richieste 45 sessioni sperimentali, per un totale di 260 giorni di accesso alle strutture. Di particolare rilievo è la partecipazione di giovani ricercatori, che costituiscono circa un terzo dei partecipanti: questo indica che NFFA-DI rappresenta un’importante opportunità per i ricercatori alle prime fasi della carriera che offre loro l’opportunità di confrontarsi con tecniche all’avanguardia e di accedere a strumentazioni avanzate, supportati da esperti del settore. La seconda call del progetto è aperta e chiuderà il 15 aprile 2025. Numeri in breve: 29 Progetti presentati (di cui 2 di interesse industriale) 45 Sessioni sperimentali richieste 260 Giorni di accesso all’infrastruttura richiesti 18 Tecniche scientifiche diverse 28 Enti (2 PMI e 4 istituzioni estere) 81 Utenti (di cui un terzo giovani ricercatori – studenti / dottorandi / post-doc)   (fonte CNR)
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02.12.2024
Nuovi mercati per la metalmeccanica FVG
Un settore dinamico, pronto ad affrontare le sfide legate all’innovazione e alla diversificazione. È quanto evidenzia il report dell’Osservatorio della Metalmeccanica FVG presentato dal Comet il 27 novembre a Valvasone Arzene, presso la Cantina TreZero. L’incontro si è strutturato in due tavole rotonde: nella prima, moderata dal direttore del Cluster Comet Saverio Maisto, è stato illustrato il report da Enrico Longato (Area Science Park), Anna Maria Moressa (Intesa Sanpaolo), Maria Chiarvesio (Università degli Studi di Udine), Guido Bortoluzzi (Università degli Studi di Trieste); nella seconda, moderata da Michele Valerio (Eupragma), si è dato voce alle imprese, con Stefano Picinich (Airworks Srl), Matteo Querini (Eurolls SpA), Elisa Quattrin (Meccanica Hi-Tech Srl), Alessandro Sist (Siom Srl SB). L’evento è stato organizzato in partnership con Area Science Park, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine, Intesa Sanpaolo. La serata ha messo in luce tre temi principali: – Una vocazione internazionale Il settore metalmeccanico rappresenta il 46% della manifattura regionale, con una specializzazione elettro-meccanica (94% della metalmeccanica). Il settore, nella fotografia di novembre 2024, ha «tenuto» meglio di quanto previsto a giugno nel report flash, con 5.114 aziende (-0,3% rispetto a novembre 2023, anziché -0,7%), mentre il resto della manifattura ha mostrato un andamento in linea con le previsioni. La provincia di Udine rappresenta il 45% delle imprese regionali, territorio che più ha registrato il calo dal 2021 (-2,3%). Stabile la provincia di Pordenone, che ospita il 32% delle imprese. Sempre forte la propensione all’internazionalizzazione (41% delle imprese); l’export è più diffuso tra le medie e grandi imprese, spesso innovative e certificate. – Diversificazione e performance economiche Dall’indagine interna di Intesa Sanpaolo sulla sua rete commerciale, emerge che le imprese del FVG stanno aumentando la diversificazione geografica dei mercati di sbocco e di approvvigionamento, superando la media italiana. Nel 2023 la crescita del fatturato a prezzi correnti è stata del 22,5%, con un miglioramento della marginalità (+2 punti rispetto al 2019), trainato dall’operatività con l’estero (25,9% di crescita) e dalla partecipazione alla filiera delle costruzioni. – Strategie di diversificazione aziendale In un mercato in rapida evoluzione, le aziende del FVG, intervistate dalle Università di Udine e Trieste, esplorano nuove strategie: alcune puntano su diversificazione geografica o settoriale per crescere o scongiurare crisi, altre rafforzano la propria presenza nei mercati attuali. Tuttavia, diversificare richiede competenze trasversali e capacità di adattarsi alle regole dei nuovi mercati non in possesso di tutte le imprese. “Nel corso degli anni, la metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia ha saputo conquistare un ruolo di eccellenza a livello internazionale, grazie a una tradizione solida fatta di competenze artigianali e innovazione tecnologica – ha commentato il direttore del Cluster COMET Saverio Maisto -. Tuttavia, oggi siamo chiamati a rispondere a una sfida ancora più grande: il mondo cambia a una velocità esponenziale, gli scenari globali sono complessi, e ciò che ci ha resi forti finora potrebbe non essere più sufficiente a garantire ancora successo. Abbiamo sempre fatto così, non è più una sicurezza, anzi. La capacità di adattarsi e anticipare il futuro è fondamentale. Dobbiamo guardare oltre i confini dei settori tradizionali e storici in cui siamo stati, e forse siamo ancora, leader, esplorando nuovi mercati che, pur presentandosi inizialmente come sfide, possono rivelarsi come grandi opportunità straordinarie”. Ecco perché diventa fondamentale diversificare, non solo in chiave strategica ma anche nell’immediato. “Solo abbracciando nuovi settori e mercati, continuando a collaborare con il territorio, innovare e consolidare le nostre competenze, le imprese del FVG potranno ancora essere protagoniste della nostra storia”. “Il futuro del settore metalmeccanico del FVG dipenderà dalla capacità di combinare tradizione e innovazione, diversificando mercati e settori e integrando tecnologie emergenti. La cooperazione e il supporto del COMET saranno centrali per garantire competitività e resilienza sui mercati globali”, ha concluso il presidente del Comet Sergio Barel, ribadendo come il settore metalmeccanico del FVG stia affrontando le sfide di un contesto economico e geopolitico complesso attraverso la diversificazione geografica e settoriale, strategia chiave per ridurre la dipendenza da mercati tradizionali, come quello tedesco, e per cogliere nuove opportunità in aree con maggiore crescita (Nord Europa, Asia, Stati Uniti) grazie a competenze tecniche di nicchia e a produzioni di alta qualità), e settori regolamentati (aerospaziale, medicale, difesa). Circa l’intelligenza artificiale che sta trasformando il settore migliorando qualità, supply chain e innovazione, “richiede però investimenti in formazione e infrastrutture”. Il presidente ha chiuso invitando aziende, cluster industriali, università e istituzioni a fare rete.
Servizi per l'Innovazione
27.11.2024
Ultrasuoni contro il cancro al fegato: a Soundsafe Care la Startup Marathon 2024
Un dispositivo robotico che utilizza gli ultrasuoni per il trattamento del cancro al fegato, una delle principali cause di morte nel mondo, con oltre 900mila casi annuali. La startup pisana Soundsafe Care si è aggiudicata il primo premio della Startup Marathon 2024. Il contest per startup promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica si è concluso martedì 26 novembre, con un evento ospitato nella sede UniCredit di Milano. Dieci le finaliste selezionate da una giuria di imprenditori, investitori ed esperti del settore, a partire da una rosa di più di 60 startup e pmi innovative iscritte al contest da incubatori, acceleratori, centri di ricerca e università di tutta Italia. I premi per le startup Attive nei settori dell’intelligenza artificiale, dei materiali innovativi, della nutraceutica, dell’agritech, dell’healthcare, del gaming, della mobilità elettrica e dell’innovazione medicale, le dieci startup si sono contese l’accesso al programma di accelerazione UniCredit Start Lab. Ad aggiudicarsi la vittoria finale è stata Soundsafe Care, realtà supportata dal Polo Tecnologico di Navacchio: utilizzando ultrasuoni focalizzati, il dispositivo sviluppato dalla startup offre un’alternativa non invasiva e senza farmaci per il trattamento del cancro al fegato, riducendo complicazioni e costi ospedalieri. Grazie a una tecnologia avanzata di imaging e automazione, migliora la precisione del trattamento e riduce i tempi di intervento. Soundsafe Care si è aggiudicata anche il premio come migliore startup a maggioranza femminile, che garantisce la partecipazione al programma di internazionalizzazione BoostHerUp, promosso da Area Science Park. Al secondo posto un’altra startup med-tech, la torinese Impavid, candidata al contest da G-Factor, incubatore di Fondazione Golinelli. Impavid sviluppa un innovativo patch cardiaco biodegradabile per contrastare l’insufficienza cardiaca post-ischemica. Il patch, biomimetico e bioriassorbibile, ricrea la struttura del tessuto miocardico, favorendo il recupero delle cellule e adattandosi al ritmo del cuore. Destinato inizialmente a interventi di bypass, offre una soluzione sicura e meno invasiva per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Con un forte potenziale nei mercati USA ed Europa, il prodotto risponde alla crescente domanda di tecnologie avanzate in cardiologia. Classificata al terzo posto, la leccese BeadRoots – supportata da Eatable Adventures – sviluppa un idrogel naturale e biodegradabile derivato dalle alghe, capace di trattenere e rilasciare l’acqua in modo efficiente per migliorare la produttività agricola e ridurre gli sprechi idrici, specialmente nelle aree colpite dalla siccità. Rispetto ai prodotti sintetici, il gel è ecologico e supporta i microrganismi del suolo senza impatti negativi. Le startup a podio avranno la possibilità di usufruire di un accesso privilegiato alla preselezione per la missione nazionale al CES di Las Vegas. I premi per le organizzazioni di supporto Premiate anche le migliori 3 organizzazioni di supporto alle imprese che hanno candidato le startup alla manifestazione, a cui è stato assegnato un punteggio in base alla classifica delle startup, con un bonus per il piazzamento delle startup a maggioranza femminile. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il Polo Tecnologico di Navacchio, seguito da G-Factor al secondo posto, e Eatable Adventures al terzo posto. A tutte e tre viene riconosciuto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento è stato assegnato individualmente a tutte le 10 startup finaliste. L’edizione 2024 ha anche visto l’introduzione di Open Innovation B2B, un contest che ha sfidato le startup e le Pmi innovative a rispondere a precisi bisogni di innovazione indicati dalle aziende corporate partner dell’iniziativa. «Siamo molto soddisfatti di questa quinta edizione di Startup Marathon», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park. «Le startup selezionate per la finale operano in settori molto diversi tra loro, un segnale di come l’innovazione sia un elemento trasversale ad ogni mercato e di come iniziative come questa possano sostenerne lo sviluppo. La tecnologia, e con ancor più grandi potenzialità il settore deep tech, ha oggi capacità trasformative ad altissimo impatto per ogni industria: uno scenario che può esprimersi a pieno con una stretta collaborazione tra i produttori di innovazione e le imprese che hanno le capacità di sfruttarla». Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est, dichiara: «Sono tanti i motivi di soddisfazione che ci lascia l’edizione 2024 di Startup Marathon: in particolare il fatto di aver creato un ecosistema virtuoso composto da aziende corporate, investitori e moltissimi acceleratori e incubatori, a livello nazionale. Come UniCredit abbiamo messo a disposizione il know-how maturato in oltre dieci come pionieri e leader nel supporto al mondo delle startup italiane e abbiamo inteso ribadire, nei fatti, il nostro impegno al fianco di chi vuole investire sull’innovazione proponendo crescita alle aziende e posti di lavoro ai giovani». Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, aggiunge: «Ecco una splendida dimostrazione di alfabetizzazione digitale, una delle sfide-Paese più importanti. A ciò si unisce innovazione e capacità di fare impresa, requisiti che la Giuria ha utilizzato per l’edizione 2024 di Startup Marathon: a settembre erano censite in Italia 16.500 startup innovative; in Europa quasi 200mila, concentrate nei settori della tecnologia, della sostenibilità, della salute digitale e dell’intelligenza artificiale. Le startup sono motore fondamentale per il futuro, grazie alla loro capacità di innovare, adattarsi e trasformare interi settori». «Ennesima dimostrazione di un’idea che si è rivelata azzeccata», è il commento di Antonio Bassi e Maurizio Caradonna, fondatori di Startup Marathon. «La finale di Startup Marathon, di fronte ad un pubblico di alto profilo, ha mostrato realtà imprenditoriali con grande opportunità di sviluppo e team con elevate competenze e conoscenze tecnologiche supportate da organizzazioni orientate a creare sul territorio nazionale imprese con grandi potenzialità. Non possiamo che essere fieri di aver contribuito anche in piccola parte a favorire la crescita di questo ecosistema di innovazione». Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono Katakem, spin-off dell’Università di Catanzaro che accelera lo sviluppo di nuove molecole, CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi. I partner Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Angel For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camst Group, Carel, Chiesi, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, One Factory, San Marco Group, Star Tech Ventures, Step, Unicorn Trainers Club, Venture Factory, WDA. Le startup finaliste, e relative organizzazioni di supporto di riferimento BeadRoots, Lecce, supportata da Eatable Adventures Cartesia Solutions, Pisa, supportata da Digital Hub Impavid, Torino, supportata da G-Factor InnoItaly, Codognè (Treviso), supportata da Trentino Sviluppo Joule, Campodarsego (Padova), supportata da Seedble Northern Light Composites, Monfalcone (Gorizia), supportata da TEC4I FVG NuHpro, Rimini, supportata da CesenaLab SoundSafe Care, Pisa, supportata da Polo tecnologico di Navacchio Weabios, Pisa, supportata da Polo tecnologico di Navacchio Witty Power, Bolzano, supportata da NOI Techpark   Startup Marathon è un contest per imprese innovative aperto a startup, pmi innovative e spin-off universitari segnalati da incubatori ed acceleratori di impresa. Promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, dal 2020 seleziona le più significative aziende innovative italiane e ne accelera il percorso di go-to-market.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
28.10.2024
20 audit digitali gratuiti per le PMI della Blue Economy
AREA Science Park è tra i partner del progetto europeo BEST 4.0 – Blue Economy Sectors Digital Transformation towards Industry 4.0, finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia 2021-2027 con un budget complessivo di 1.799.258,00 €, che vede tra gli altri partner anche il Maritime Technology Cluster FVG. Il progetto si rivolge ad aziende nei settori della blue economy tradizionali come pesca, acquacoltura e trasporto marittimo, affiancati da altri emergenti quali energie rinnovabili marine e biotecnologia blu. GLI OBIETTIVI DI BEST 4.0 E IL RUOLO STRATEGICO DEI DIGITAL INNOVATION HUB Il progetto BEST 4.0 nasce per rispondere alle crescenti esigenze di innovazione del settore dell’economia blu dell’Alto Adriatico: ha l’obiettivo, infatti, di sostenere l’introduzione dei principi dell’Industria 4.0 anche attraverso i Digital Innovation Hub (DiHs) per ridurre le distanze tra i territori con elevate prestazioni in termini di innovazione e quelli con prestazioni più moderate all’interno dell’area italo-croata. BEST 4.0 punta a creare strumenti e reti per garantire alle PMI legate alla blue economy una trasformazione digitale duratura e continua. Per saperne di più sul progetto, vai alla scheda di approfondimento 20 AUDIT GRATUITI COME ACCEDERE AL SERVIZIO Grazie a BEST 4.0, 20 imprese del Friuli Venezia Giulia e delle altre regioni sul litorale adriatico, entro novembre 2024, avranno la possibilità di usufruire di audit gratuiti per misurare il livello di maturità tecnologica (TML) e identificare le opportunità di innovazione digitale. L’assessment sarà propedeutico all’accesso al catalogo dei servizi specialistici erogati da tutti i partner nell’area adriatica e all’opportunità di beneficiare eventualmente di percorsi personalizzati per l’adozione di soluzioni 4.0 e lo sviluppo di nuove competenze digitali. Per accedere al servizio è necessario segnalare il proprio interesse all’ufficio Supporto al Sistema Imprenditoriale: Raffaele Fraudatario e-mail: raffaele.fraudatario@areasciencepark.it tel. +39 040.3755096 cel. +39 339.8753766
Servizi per l'Innovazione
24.10.2024
Italia quarta in Europa per domande di brevetti universitari
L’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha pubblicato uno studio che mette in luce il ruolo fondamentale delle università nell’innovazione europea. Secondo la ricerca, l’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per numero di domande di brevetti accademici, preceduta solo da Germania, Francia e Regno Unito. Lo studio, basato su dati relativi a 1.200 università europee, rivela che un piccolo gruppo di università (5%) è responsabile della metà di tutte le domande di brevetto accademico. Tra queste, le università italiane si distinguono per il loro contributo significativo, con il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Milano e “La Sapienza” di Roma in testa alla classifica nazionale. Dal 2000 al 2020, i brevetti accademici italiani hanno rappresentato l’8,6% del totale delle domande presentate da richiedenti italiani, evidenziando l’importanza della ricerca universitaria nel panorama dell’innovazione tecnologica del paese. Lo studio dell’EPO sottolinea anche le sfide legate alla frammentazione del mercato europeo della ricerca, come evidenziato nel recente rapporto di Mario Draghi. Nonostante l’eccellenza accademica, l’Europa deve ancora migliorare nella trasformazione della ricerca in successo commerciale. Proprio a tal fine, per facilitare le connessioni tra il mondo della ricerca accademica e gli investitori, EPO ha ampliato la propria piattaforma di ricerca gratuita Deep Tech Finder per includere circa 900 università e oltre 1.500 spin-out, facilitando così il collegamento tra migliaia di startup e/o università che hanno presentato domande di brevetto europee, e che sono pronte per attrarre investimenti. António Campinos, presidente dell’EPO, ha dichiarato: “L’Europa ha una lunga tradizione di eccellenza accademica, ma a volte fatichiamo a trasformare la ricerca in successo commerciale. Questo studio fa luce sull’inventiva accademica in tutta Europa per indirizzare ulteriormente le politiche e le strategie. Sfruttando i brevetti attraverso licenze, collaborazione o spinout, le università possono amplificare il loro impatto generando valore sia sul mercato che a livello sociale.” Area Science Park può supportare questi percorsi virtuosi tramite il proprio PatLib, centro di informazione e orientamento sulla proprietà intellettuale accreditato da EPO e dall’UIBM, che mette a disposizione di ricercatori e imprese servizi di assistenza alla brevettazione al trasferimento tecnologico tramite ricerche documentali e competenze per la valorizzazione degli asset di proprietà intellettuale.
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Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
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