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Atomi metallici in reti di grafene: così nascono i materiali del futuro
Una ricerca internazionale svolta congiuntamente dall’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom) e dalle Università di Trieste, Milano- Bicocca e Vienna, ha dimostrato un metodo semplice e innovativo per realizzare una nuova categoria di materiali che uniscono le straordinarie proprietà manifestate da singoli atomi metallici con la robustezza, flessibilità e versatilità del grafene, per potenziali applicazioni nei campi della catalisi, della spintronica e dei dispositivi elettronici.
Lo studio è pubblicato sulla rivista Science Advances: il metodo consiste nel depositare in modo controllato atomi metallici, come il cobalto, durante la formazione dello strato di grafene su una superficie di nichel. Alcuni di questi atomi vengono incorporati nella rete di carbonio del grafene, così formando un nuovo materiale che ha proprietà eccezionali di robustezza, reattività e stabilità.
Il metodo è stato ideato nei laboratori del Cnr-Iom in Area Science Park: “Si tratta di un risultato ancora preliminare, ma già molto promettente, frutto di un’idea originale nata nel nostro laboratorio che all’inizio sembrava irrealizzabile”, afferma Cristina Africh, ricercatrice del Cnr-Iom che ha guidato il team.
Grazie al fatto che il materiale può essere staccato dal substrato mantenendo la sua struttura originale, esso è potenzialmente utilizzabile in ambito applicativo. “La metodologia è stata sperimentata per intrappolare atomi di nichel e cobalto, ma i nostri calcoli dicono che l’uso si potrà estendere ad altri metalli per applicazioni diverse”, spiega Cristiana Di Valentin, professoressa di Chimica generale e inorganica dell’Università di Milano-Bicocca.
Inoltre, il materiale ha mostrato stabilità anche in condizioni critiche: “Abbiamo dimostrato che questo materiale sopravvive anche a condizioni critiche, inclusi gli ambienti elettrochimici utilizzati per le applicazioni in celle a combustibile e batterie”, aggiunge Jani Kotakoski dell’Università di Vienna.
Frutto di una collaborazione internazionale, lo studio si è avvalso di competenze diverse e complementari: “Un aspetto decisivo per dimostrare l’efficacia di questo approccio, semplice e potente al tempo stesso”, conclude Giovanni Comelli dell’Università di Trieste.
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G7 Conference on Large Research Infrastructures in Sardegna
Un momento di confronto internazionale dedicato al valore e al ruolo delle grandi infrastrutture di ricerca per il progresso scientifico e le ricadute economiche, sociali e geopolitiche su scala globale. Sono stati questi i temi al centro della conferenza G7 “Large Research Infrastructures: Synergies and Impact on Science and Society”, organizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) sotto la Presidenza Italiana G7 e ospitata dal 28 al 30 ottobre in Sardegna, a Su Gologone (Nu).
Quattro le sessioni tematiche proposte nel ricco programma strutturato in tre giorni e dedicato a esplorare il ruolo chiave delle grandi infrastrutture di ricerca nel generare conoscenza e valore per la società, promuovendo la condivisione di idee e best practice tra decisori politici, ricercatori e stakeholder socio-economici.
Ad aprire i lavori, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e la Presidente della Regione Autonoma Sardegna, Alessandra Todde.
Tra gli speaker di rilevanza nazionale e internazionale, anche la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, che ha contribuito alla tavola rotonda The Socio-Economic Benefits of Large Research Infrastructures, in cui relatori e relatrici si sono confrontati sul ruolo che le grandi infrastrutture hanno: non solo centri di produzione di conoscenza scientifica e di dati di alta qualità FAIR, ma veri e propri catalizzatori di processi innovativi, che includono la formazione delle nuove generazioni di scienziati, il trasferimento tecnologico verso l’industria e lo sviluppo del territorio.
Nel corso del suo intervento, la Presidente ha sottolineato quanto fondamentale sia inserire le infrastrutture in ecosistemi innovativi, hub scientifici e tecnologici, sia pubblici che privati, con cui è possibile collaborare e sviluppare progetti condivisi.
Obiettivo della Conferenza G7 Large Research Infrastructures: Synergies and Impact on Science and Society è stimolare il confronto per facilitare la collaborazione tra i Paesi G7 per ottimizzare le risorse e sfruttare al meglio la complementarità di queste grandi infrastrutture, puntando verso un futuro di innovazione condivisa e sostenibile.
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Istituzionale
Area Science Park al Trieste Science+Fiction Festival 2024
Una ricca partecipazione quella di Area Science Park alla XXIV edizione del Trieste Science+Fiction Festival (TS+FF), il più grande evento italiano dedicato alla fantascienza, in programma nel capoluogo giuliano dal 29 ottobre al 3 novembre 2024.
Area Science Park e La Cappella Underground, organizzatore del festival, hanno, infatti, ideato e promosso, nell’ambito del TS+FF, la I edizione del Premio letterario Mondofuturo, riconoscimento per il miglior libro di fantascienza originale pubblicato in Italia nel 2023. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il mondo della scienza, dell’innovazione tecnologica e quello delle produzioni audiovisive, per esplorare nuovi modi per favorire la crescita culturale e l’interesse verso la scienza e la letteratura, utilizzando la fantascienza come strumento per catalizzare l’attenzione.
L’articolato programma del festival include, oltre alla cerimonia di consegna del Premio, in programma il 3 novembre alle ore 18.00 nello spazio “Sci-Fi Dome” allestito in Piazza della Borsa, le presentazioni dei tre libri finalisti del concorso nonché la Cerimonia di consegna del Premio 2024. Le tre opere, selezionate tra le 19 opere candidate, affrontano diverse tematiche scientifiche, spaziando dai viaggi nel tempo all’intelligenza artificiale e dalle modificazioni genetiche alle utopie futuristiche.
Tra gli appuntamenti del ciclo Mondofuturo in calendario, l’incontro “AI nel paese delle meraviglie: Quando i dati discriminano”, in programma il 30 ottobre alle ore 17.00 (Sci-Fi Dome) , che vede la partecipazione di Donata Columbro, giornalista, e di Mariarita De Luca, tecnologo del Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park. Tema del dialogo le implicazioni etiche legate all’intelligenza artificiale e i rischi di discriminazione derivanti dall’uso dei dati.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, non è necessaria l’iscrizione.
Info sul programma: qui.
APPUNTAMENTI PREMIO LETTERARIO MONDOFUTURO
Location: spazio Sci-Fi Dome, Piazza della Borsa
2 novembre ore 18.00
Premio letterario Mondofuturo: un’Intelligenza Artificiale divina
Nel 2130, un’AI quasi divina governa il mondo per proteggere l’umanità da sé stessa, ma un gruppo di ribelli lotta per riconquistare la libertà. È la trama de Il dio elettrico, finalista del Premio, che sarà presentato dall’autore Federico Tamanini in dialogo con Emanuele Panizon, ricercatore di Area Science Park, laboratorio di Data Engineering. Modera l’incontro la giornalista, Simona Regina.
3 novembre ore 11.00
Premio letterario Mondofuturo: utopie genetiche
Un pianeta utopico, un intricato complotto, e l’omicidio di una biologa famosa per la sua arte effimera: Prigionieri dell’effimero, libro finalista del Premio, sarà presentato dall’autore Nino Martino insieme alla genetista Giorgia Girotto, Professore di genetica medica all’Università di Trieste. Modera l’incontro la scrittrice Nicoletta Vallorani.
ore 12.00
Premio letterario Mondofuturo: a spasso per lo spazio e per il tempo
La Terra è perduta, ma forse un uomo può ancora salvarla, giocando una partita a scacchi infiniti contro una divinità. L’autore Piero Schiavo Campo presenterà Il viaggio della Electra Persei, libro finalista del Premio, insieme all’astrofisico Giovanni Covone, professore all’Università Federico II di Napoli.
ore 18.00
Cerimonia di Premiazione
Premio letterario Mondofuturo alla presenza degli autori dei libri finalisti. Presenta l’evento la giornalista di Radio Rai2 Natascha Lusenti.
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Istituzionale
PRC@CERIC: al via la Phenotypic Fingerprinting School
Esplorare i complessi percorsi metabolici coinvolti nella risposta cellulare alle infezioni e ai farmaci grazie all’utilizzo di approcci e tecniche complementari e integrabili. È questo l’obiettivo della “Phenotypic Fingerprinting School“, inaugurata il 14 ottobre presso la conference hall di Area Science Park.
Organizzata in collaborazione con Elettra Sincrotrone Trieste, ICGEB e CNR-IOM, la scuola si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” (PRP@CERIC)*, il cui obiettivo è sviluppare un’infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, virologia, genomica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale o vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di nuovi possibili focolai.
Per quattro settimane, i partecipanti alla scuola seguiranno lezioni teoriche e sessioni pratiche, studiando con approccio multidisciplinare l’interazione ospite-patogeno. Il programma prevede interventi di ricercatori e ricercatrici delle diverse realtà partner del progetto PRP@CERIC, oltre a open lectures tenute da esperti di fama internazionale, tra cui il prof. Piero Carninci, che il 17 ottobre terrà in Area Science Park il seminario “My travel from genomic technologies to biology”.
*Il progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” – PRP@CERIC è finanziato dal PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”, Linea di Investimento 3.1 “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.
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“Gli orizzonti dell’intelligenza”: la XIII edizione di Trieste Next presentata a Milano
Il futuro dell’intelligenza artificiale e le nuove frontiere dell’umanità. Da venerdì 27 a domenica 29 settembre torna a Trieste il Festival della Ricerca Scientifica, con un programma di oltre 100 eventi in italiano e in inglese e un parterre di grandi ospiti internazionali. La XIII edizione di Trieste Next trasformerà ancora una volta Piazza Unità in un grande palcoscenico della scienza: centinaia di scienziati e scienziate incontreranno il pubblico per riflettere sulle sfide del nostro tempo e sull’evoluzione della conoscenza.
Saranno oltre 300 i relatori e le relatrici che per tre giornate consecutive si confronteranno e discuteranno sui traguardi della ricerca scientifica e si confronteranno sulle nuove frontiere dell’innovazione. Talk, dibattiti, spettacoli, concerti, mostre, laboratori: Trieste Next propone linguaggi e format diversi per affrontare temi chiave del dibattito scientifico e culturale attuale, dal rapporto essere umano-macchina alla sostenibilità, dall’alimentazione alla medicina di precisione.
“Il tema dell’edizione 2024 di Trieste Next – Gli Orizzonti della Conoscenza – affronta il rapporto tra uomo e tecnologia mediato dalla conoscenza e dalla contaminazione delle intelligenze, umana e artificiale. È un tema centrale per la società e il suo sviluppo futuro” ha commentato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo “La vita delle persone, la quotidianità, il modo di lavorare, di viaggiare, di curarsi, come pure di entrare in relazione con gli altri, sono cambiati in modo radicale e in tempi molto rapidi. C’è un’unicità di contesto storico dovuta alla diffusione rapida e soprattutto simultanea di più tecnologie cosiddette ‘disruptive’, con un effetto amplificato dell’impatto sulle società. In questo contesto, i centri e le istituzioni che si occupano di ricerca e innovazione tecnologica, come l’ente che presiedo, sono chiamati, sempre di più, a rispondere alle domande, ai dubbi, alle curiosità delle persone sui temi che hanno un impatto tangibile nelle loro vite. Manifestazioni come Trieste Next sono quindi l’occasione, attesa e consolidata, per rispondere a questo bisogno di confronto e creare spazi di dialogo, ogni anno su tematiche diverse, sempre connesse ai cambiamenti“.
Accanto ai ricercatori e le ricercatrici che lavorano presso le numerose istituzioni scientifiche presenti nel capoluogo giuliano, sono tantissimi gli ospiti attesi di questa tredicesima edizione della manifestazione. Tra questi anche grandi nomi di caratura internazionale, come il Premio Nobel per la Fisica Andre I Geim, Regius Professor of Physics University of Manchester, il Premio Oscar Nicola Piovani, Wieland Huttner, direttore emerito del Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics e presidente della Max Planck Society, Michael Irwin Jordan, docente di Data Science alla Berkeley University e vincitore del premio World Laureates Association per l’informatica e la matematica, la senatrice Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative all’Università di Milano, Elsa Fornero, docente onoraria di Economia Università di Torino e già ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, William Hasselberger, direttore del Digital Ethics Laboratory della Catholic University of Portugal, Francesco Perrone, presidente dell’Associazione italiana oncologia medica (AIOM), Linda Laura Sabbadini, dirigente ISTAT, Karina Gibert, direttore del Centro di ricerca Intelligent Data Science and Artificial Intelligence UPC-Universidad Publica de Catalunya, Leticia Cugliandolo, docente di Fisica condensata all’Università della Sorbona Parigi, il filosofo della scienza Telmo Pievani, il fisico e scrittore Paolo Giordano, Jan Olof Lundqvist, senior scientist dello Stockholm International Water Institute ed Eric Quint, già senior vicepresident e chief design and brand officer di 3M. E ancora Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica, autrice e voce del podcast del Post Ci vuole una scienza, Lorenzo Biagiarelli, chef e autore di Ho mangiato troppa carne, il dietista Giuliano Ubezio.
Gli incontri divulgativi di Trieste Next, tra premi letterari e focus tematici
Dopo la prima edizione, vinta da Francesca Grazioli con Capitalismo Carnivoro (Il Saggiatore), per il secondo anno a chiusura della manifestazione, domenica 29 alle 11.30, verrà assegnato il “Premio Trieste Next. Science Book of the Year”, dedicato alla divulgazione scientifica.
Anche quest’anno al ricco programma in lingua italiana si affianca un palinsesto di incontri in lingua inglese, per accogliere in città ricercatori e ricercatori provenienti da tutta Europa e dare voce alla comunità scientifica internazionale, che contraddistingue Trieste città della scienza.
Grazie alla collaborazione con Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e Fondazione Telethon, un focus sarà dedicato alle terapie innovative per tumori e malattie rare.
Tanti gli incontri dedicati all’intelligenza artificiale, tra etica e creatività, impatto sulla salute, sull’apprendimento e sulla ricerca scientifica e un focus sulle biohightech con il contributo di EuroBioHighTech, network dedicato alla ricerca e all’innovazione nel campo del biomedicale, delle biotecnologie e della bioinformatica nell’area dell’Europa Centro-Orientale e Balcanica.
Tra le novità dell’edizione 2024 anche il ciclo di incontri “Imprese e AI”, che nelle giornate di venerdì 27 e sabato 28 settembre offrirà a imprenditori, manager e professionisti di tutta Italia delle occasioni di confronto e incontro su come l’AI andrà a rivoluzionare il lavoro, dalla pianificazione alla comunicazione, dall’amministrazione alle risorse umane.
Trieste Next per le scuole è il percorso di appuntamenti dedicati a studenti e studentesse per avvicinarli alle discipline STEM e far conoscere storie di ricercatori e ricercatrici. E venerdì 27 settembre, in occasione della Notte europea dei ricercatori, quiz oceanici, cacce al tesoro di vita extraterrestre e materia oscura, concerti matematici e spedizioni polari.
Area Science Park a Trieste Next
Anche quest’anno Area Science Park è co-organizzatore della manifestazione che da ormai XIII edizioni anima il centro di Trieste coinvolgendo centinaia di studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, molti dei quali lavorano presso le numerose istituzioni scientifiche presenti nel capoluogo giuliano.
Gli incontri e i laboratori parte del calendario di Trieste Next organizzati da Area per le scuole e la cittadinanza affronteranno tematiche legate ai modelli linguistici dell’Intelligenza Artificiale, alla relazione e contaminazione tra le diverse espressioni dell’intelligenza umana dal teatro alla scienza, dall’innovazione tecnologica alla scultura e si interrogheranno sul futuro della creatività umana in un tempo in cui l’intelligenza artificiale generativa dilaga.
L’elenco completo degli eventi organizzati da area science park è disponibile alla pagina dedicata.
Trieste Next-Festival della Ricerca Scientifica è promosso da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, ItalyPost, Area Science Park, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, Gruppo NEM Nord-Est Multimedia / Il Piccolo. Copromotore è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. È un progetto di Trieste Città della Conoscenza curato da Goodnet Territori in Rete. Il festival si avvale inoltre della collaborazione con la Commissione Europea – Rappresentanza di Milano.
Main partner della manifestazione è Generali, mentre i partner sono AcegasApsAmga, Estenergy, Insiel, Kioene e i content partner EuroBioHighTech, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Telethon, Centro Protesi Inail. Il programma aggiornato è disponibile sul sito www.triestenext.it, con informazioni dettagliate su luoghi e orari.
Infrastrutture di ricerca
Istituzionale
Il risultato della nuova residenza artistica di Area Science Park presentato al MEET Digital Culture Center
Regenerative Symphony, l’installazione realizzata a seguito della residenza artistica in Area Science Park, è stata presentata durante la quinta edizione del New Atlas of Digital Arts, l’evento internazionale che si è svolto dal 20 al 21 giugno al MEET Digital Culture Center di Milano, e che mira a promuovere e indagare gli scenari della creatività digitale, evidenziando il potenziale degli esperimenti creativi immersivi come possibili motori di innovazione culturale, sociale ed economica.
Durante l’evento, parte del progetto S+T+ARTS in the City, oltre alla presentazione dell’opera, si sono susseguite una serie di testimonianze di istituzioni e attori europei, offrendo una panoramica sullo stato dell’arte e sugli sviluppi delle tecnologie legate alle esperienze immersive.
Con Regenerative Symphony, Daria Jelonek, tedesca, e Perry-James Sugden, inglese, dello Studio Above&Below hanno realizzato un’installazione audiovisiva interattiva generata da un modello di intelligenza artificiale che utilizza l’autoanalisi, il monitoraggio dei minerali e l’analisi di mercato della regione settentrionale dell’Italia come dati di input, per riconoscere, decidere e prevedere gli output di un’installazione modulare immersiva.
L’opera è stata realizzata grazie al coinvolgimento diretto dei ricercatori di Area Science Park che, durante le settimane di residenza, hanno collaborato con gli artisti, fornendo loro ispirazione, materiali e risorse a partire dalle proprie ricerche. In particolare sono stati coinvolti i team del Laboratorio LAME, che hanno illustrato loro i propri risultati di ricerca nell’ambito dei materiali innovativi e delle nanotecnologie, e Francesca Cuturello e Tommaso Rodani del Laboratorio di Data Engineering LADE, con il quale gli artisti hanno di fatto elaborato il modello matematico alla base dell’opera immersiva. Durante le settimane di residenza in Area Science Park, inoltre, gli artisti hanno potuto ispirarsi visitando i laboratori di Elettra Sincrotrone, dove hanno ascoltato dalla voce dei ricercatori, i più sfidanti progetti di ricerca dell’Ente nel settore dei materiali.
“Regenerative Symphony è un’opera d’arte che esplora un futuro (2030-2050) in cui i minerali critici, elementi rari essenziali per le tecnologie moderne, sono riciclati invece di essere estratti – spiegano gli autori – Questo scenario sfida le attuali difficoltà nel riciclaggio di tali minerali. L’installazione utilizza un modello di intelligenza artificiale che lavora con dati di materiali sintetici e naturali per visualizzare questo futuro rigenerativo. L’opera d’arte si manifesta come una proiezione generativa, che rivela la bellezza del riutilizzo attraverso la metafora delle sinfonie sonore. I visitatori possono interagire con l’installazione, regolando la visualizzazione attraverso dati predittivi delle risorse materiali su un iPad”.
Il pubblico può, infatti, interagire con l’opera creando nuovi oggetti a partire dal riciclo di altri e grazie a fonti di energia sostenibili. Il modello di AI reagisce alle richieste, individuando differenti soluzioni, tra cui il riciclo di materiali critici da rifiuti elettronici inutilizzati o decisioni di design alternative. Durante il calcolo, l’esperienza digitale nello spazio viene riorganizzata, portando a un nuovo e diverso ambiente immersivo. A conferma di come ogni nostro gesto può avere un impatto concreto sulla salute del nostro Pianeta.
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Infrastrutture di ricerca
Le infrastrutture di ricerca come esempio di diplomazia scientifica e cooperazione internazionale
Le infrastrutture di ricerca sono uno strumento di aggregazione delle comunità scientifiche internazionali e di attrazione di talenti, sono una leva primaria per la crescita e la competitività dei territori. Promuovono l’internazionalizzazione dei progetti e la mobilità dei ricercatori, sviluppano metodi e tecnologie di frontiera con potenziale impatto globale, indirizzano le sfide globali attraverso uno sforzo collettivo. Per queste ragioni sono anche un modello strategico di sostegno alla cooperazione internazionale e alla diplomazia scientifica,
È stato questo il tema al centro del tavolo “Research Infrastructure: an example of Science Diplomacy and International Cooperation”, organizzato da Area Science Park e ospitato nella Sala Anzellotti oggi il 14 giugno dalle 15.00 alle 17.30.
L’incontro è parte del ricco programma di eventi proposti da GeoAdriatico, Simposio internazionale di geopolitica promosso dalla Vitale Onlus in partnership con l’Università degli Studi di Trieste e con il patrocinio del Ministero dell’Università e Ricerca, un appuntamento giunto ormai alla IV edizione che offre a Trieste momenti di approfondimento su tematiche relative al Forum del Mediterraneo e al ruolo dell’Italia nel nuovo scacchiere geopolitico, nonché argomenti inerenti il G20 quale piattaforma per cooperare su trasporti, infrastrutture portuali, mare e Spazio.
L’incontro organizzato in Area Science Park ha visto la partecipazione di esponenti di rilievo di infrastrutture di ricerca ospitate in diverse aree del mondo: dal Medio Oriente (Synchrotron Sesame) all’Africa (African Light Sorce) all’Europa Centro Orientale (Extreme Light Infrastructure – ELI ERIC e Central European Research Infrastructure Consortium – CERIC ERIC). È stato, inoltre, dedicato uno spazio alle infrastrutture di ricerca presenti in Friuli Venezia Giulia: Elettra Sincrotrone Trieste e PRP@CERIC – Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade, l’upgrade dell’infrastruttura di ricerca ERIC-CERIC, in corso di realizzazione grazie a fondi PNRR, sviluppata per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie.
A condividere progetti ed esperienze: Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park, Alfonso Franciosi, presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Simon Connell, presidente del Comitato esecutivo della Fondazione African Light Sorce, Jana Kolar, direttore esecutivo CERIC-ERIC, Allen Weeks, Director General of ELI-ERIC Delivery Consortium e Andrea Lausi, direttore scientifico SESAME e Federica Montovani, Infrastructure Manager di PRP@CERIC, Area Science Park.
“Siamo lieti di aver dato, anche quest’anno, il nostro contributo alla Vitale Onlus per l’organizzazione di uno degli incontri del Simposio GeoAdriatico che si conferma un’occasione di confronto e dialogo su temi di grande attualità per le istituzioni della città e non solo” ha dichiarato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo durante l’incontro “Il tema trattato nel panel odierno, ossia il ruolo delle infrastrutture di ricerca nella diplomazia, ci ha permesso di dialogare con esperti internazionali che operano in contesti e aree geografiche estremante diversi tra loro, ma che sono mossi verso per il comune obiettivo del progresso scientifico, sociale e sostenibile”.
A concludere i lavori è intervenuta l’Assessore regionale alla Ricerca del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen.
Infrastrutture di ricerca
Borsa di dottorato per studiare l’interazione tra SARS-CoV-2 e la cellula infettata
La malattia COVID-19 grave è caratterizzata da una soppressione inefficiente dei primi stadi dell’infezione, seguita da una risposta esacerbata quando ormai il virus ha prolificato nell’organismo, con il risultato di iper-infiammazione, sindrome respiratoria acuta, danno tissutale, insufficienza multiorgano, con effetto a lungo termine, il cosiddetto “Long COVID”.
Studi scientifici hanno dimostrato che l’infezione da SARS-CoV-2 compromette l’integrità genomica danneggiando il DNA della cellula i e ne inibisce il processo di riparazione.
Con l’intento di capire quali siano i meccanismi che si attivano quando si innesca questo processo e l’interazione tra la malattia e la risposta infiammatoria, in particolare nel contesto delle cellule del sistema nervoso, l’Università di Trieste bandisce la borsa di dottorato “Interaction between SARS-CoV-2 and cellular pathways”, che sarà svolta presso i laboratori di Area Science Park.
Il progetto di dottorato ha l’obiettivo di investigare i meccanismi molecolari che si celano dietro il virus-induced DNA damage (VIDD) e il virus-inuced senescence (VIS) nel contesto della neuro-infiammazione e di caratterizzare l’effetto delle sostituzioni amminoacidiche accumulate con l’evoluzione di SARS-CoV-2. Questo permetterà di comprendere meglio le conseguenze endocrine e paracrine del danno al DNA causato da SARS-CoV-2 e aprirà la strada ai trattamenti farmacologici.
Il/la candidato/a ideale ha una laurea in biologia o biotecnologie, esperienza pregressa in un laboratorio di biologia molecolare e buona padronanza dell’inglese.
Nel corso del dottorato, il/la candidato/a acquisirà competenze per lavorare in laboratorio di biosicurezza 3, eseguire microscopia confocale e generare proteine ricombinanti. Inoltre, opererà in stretta collaborazione con il laboratorio di Virologia Molecolare in ICGEB (Trieste), l’IGM-CNR (Pavia) e i laboratori di Genomica ed Epigenomica (LAGE) e di Data Engineering (LADE) di Area Science Park, nella cornice della Pathogens Readiness Platform (PRP@CERIC).
Scadenza per sottoporre la domanda: 13 giugno 2024.
Per maggiori informazioni sul programma di ricerca consulta la scheda
Supervisore del progetto → Giuditta De Lorenzo
Per iscriversi ai dottorati di ricerca dell’Università di Trieste segui il link → Iscriversi a un Dottorato di Ricerca | Università degli Studi di Trieste (units.it)
Infrastrutture di ricerca
Opportunità
Borsa di dottorato: Microscopia Elettronica in modalità in situ/in operando e tecniche correlative su materiali per l’energia
Uno degli elementi cruciali per poter rispondere a molte delle priorità nel settore dell’energia è la possibilità di monitorare l’evoluzione delle proprietà elettroniche, strutturali e chimiche dei materiali, in particolare nel campo della catalisi, della conversione e dello stoccaggio dell’energia. Negli ultimi anni, numerosi sono stati gli sforzi volti ad identificare soluzioni tecnologiche innovative per modificare e/o caratterizzare le proprietà dei materiali d’interesse per l’energia e analizzarne l’evoluzione in condizioni realistiche.
Il focus di ricerca di questo programma dottorale, che si svolgerà presso il LAME- Laboratorio di Microscopia Elettronica di Area Science Park, è lo sviluppo di approcci correlativi basati sulla combinazione tra microscopia TEM e tecniche spettroscopiche per esplorare le proprietà di diversi sistemi di materiali, in diversi ambienti e sotto diversi stimoli, in condizioni in situ/in operando.
In particolare, l’attività sperimentale riguarderà lo sviluppo di microreattori per approcci combinati che utilizzano la combinazione della microscopio TEM e la radiazione di sincrotrone e sarà svolta in stretta collaborazione con i gruppi di nanofabbricazione e sincrotrone situati all’interno dei centri di ricerca insediati in Area Science Park.
Il candidato ideale dovrà possedere una laurea magistrale in Chimica, Fisica o Scienza dei Materiali, esperienza pregressa in microscopia elettronica, motivazione a lavorare in modo indipendente in un ambiente di ricerca internazionale e buona padronanza dell’inglese. Competenze in simulazioni COMSOL, scripting e analisi dati mediante linguaggi di programmazione rappresentano un valore aggiunto.
Per maggiori informazioni sul programma di ricerca consulta la scheda
Per iscriversi ai dottorati di ricerca dell’Università di Trieste segui il link → Iscriversi a un Dottorato di Ricerca | Università degli Studi di Trieste (units.it)
Infrastrutture di ricerca
Opportunità
Corso di perfezionamento in Data Management and Curation: opportunità di formazione in Area Science Park per due laureati STEM
Metodologie dell’Open Science, gestione dei dati FAIR-by-design e FAIRification dei dati, utilizzo di strumenti e software per l’acquisizione e l’arricchimento dei metadati e strumenti e metodi per l’analisi preliminare dei dati e dei metadati. Sono le principali competenze che i partecipanti al Master Data Management and Curation acquisiranno al termine del percorso annuale di perfezionamento in lingua inglese, organizzato da Area Science Park, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA e Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Officina dei Materiali( CNR-IOM), nell’ambito delle attività di NFFA-DI e PRP@CERIC, progetti finanzianti dal PNRR* per il potenziamento di infrastrutture di ricerca.
Si tratta di una prima edizione pilota di un master dedicato a giovani ricercatori interessati a sviluppare competenze sulla gestione FAIR dei dati nell’ambito di infrastrutture di ricerca. Il percorso, della durata di circa un anno, è strutturato in due parti: la prima didattica (sei settimane, settembre – ottobre 2024) e la seconda sperimentale da svolgersi presso i laboratori di Area Science Park (sette mesi – da novembre a maggio 2025).
Area Science Park promuove la partecipazione al Master attraverso una manifestazione di interesse pubblicata sul sito istituzionale per individuare due studenti che riceveranno un rimborso forfettario (pari a 15.000 euro) a copertura dei costi.
I requisiti per partecipare sono:
1) essere in possesso di una laurea triennale o magistrale o specialistica o diploma di laurea vecchio ordinamento, in materie scientifiche, ingegneristiche o informatiche o in materie affini o equivalenti;
2) essere in stato di disoccupazione o non occupazione;
3) conoscere la lingua inglese.
Scadenza: 31 maggio 2024.
Informazione in dettaglio sulle due opportunità formative Area Science Park sono disponibile di seguito.
Scarica la presentazione: Master Data Management and Curation
Guarda la registrazione del webinar di presentazione del Master e delle due opportunità offerte da Area Science Park (per problemi di visualizzazione clicca QUI).
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* Missione 4 “Istruzione E Ricerca” – Componente 2 “Dalla Ricerca All’impresa”, Linea Di Investimento 3.1, “Fondo Per La Realizzazione Di Un Sistema Integrato Di Infrastrutture Di Ricerca E Innovazione”, Finanziato Dalla Unione Europea – Nextgenerationeeu, Azione Di Riferimento La 3.1.1 “Creazione Di Nuove Ir O Potenziamento Di Quelle Esistenti Che Concorrono Agli Obiettivi Di Eccellenza Scientifica Di Horizon Europe E Costituzione Di Reti”.
Infrastrutture di ricerca
Opportunità
Strumentazioni di ultima generazione e nuove assunzioni per la sede di Salerno di Area Science Park
Con l’intento di rafforzare le proprie capacità di ricerca nei settori della genomica, epigenomica, transcrittomica e metabolomica, Area Science Park ha assunto personale dedicato e acquisito nuove strumentazioni destinate ai laboratori ospitati presso l’Università di Salerno, sede sud dell’ente nazionale di ricerca.
L’acquisto delle nuove strumentazioni e l’assunzione del personale sono stati possibili grazie ai fondi PNRR del Ministero dell’Università e della Ricerca e, in particolare, al finanziamento del progetto PRP@CERIC – Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade, di cui Area Science Park è coordinatore nazionale, che destinava il 40% degli investimenti al Sud. Obiettivo di PRP@CERIC è realizzare un’infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integri strumentazione e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, virologia, genomica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale o vegetale e intervenire rapidamente nel contrasto alla diffusione di nuovi possibili focolai.
L’investimento complessivo per l’upgrade di strumentazione già installata e per l’acquisizione e installazione di nuovi macchinari presso la sede sud di Area è pari a circa 1,5M€. Si tratta di attrezzature di ultima generazione per la preparazione, il trattamento e la conservazione di campioni e librerie funzionali a indagini multiomiche, fondamentali sia per la ricerca che per la diagnostica e la clinica.
Per quanto riguarda il personale, a oggi i ricercatori assunti a tempo determinato sono 2, il dott. Livio Muccillo e la dott.ssa Francesca De Falco; altre due figure professionali, un ricercatore e un data engineer/bioinformatico, saranno selezionate entro l’anno. È stato, inoltre, assunto come primo ricercatore a tempo indeterminato per coordinare le attività del laboratorio, il dott. Danilo Licastro.
In una recente visita a Salerno il Direttore Generale di Area Science Park, la dott.ssa Anna Sirica ha avuto modo di recarsi presso i laboratori del sud e incontrare i neoassunti. “È importante che ci sia una stretta sinergia tra i ricercatori che operano a Salerno e quelli che lavorano a Trieste presso il Laboratorio di Genomica ed Epigenomica, affinché si sentano parte di un’unica squadra che persegue obiettivi condivisi” ha commentato il Direttore Sirica a margine della visita “Per questa ragione promuoviamo, ogni volta che è possibile, incontri in presenza in entrambe le sedi; la mobilità e lo scambio sono da sempre valori che caratterizzano il mondo della ricerca e questo vale anche per gruppi che lavorano per lo stesso centro di ricerca, ma in sedi diverse”.
Infrastrutture di ricerca
Al via il progetto Riana per R&S nelle nanoscienze e nelle nanotecnologie
Il progetto europeo RIANA, acronimo di “Research Infrastructure Access in Nanoscience & Nanotechnology”, offre accesso transnazionale a 69 infrastrutture di ricerca europee per la realizzazione di progetti di ricerca competitivi nel campo delle nanoscienze e nanotecnologie. Lanciato ufficialmente il 1° marzo scorso, RIANA mette a disposizione della comunità di utenti una piattaforma variegata di strumentazione all’avanguardia all’interno di 69 infrastrutture di ricerca di 22 Paesi europei, tra cui laboratori con luce di sincrotrone, di microscopia elettronica, laser, con fasci di ioni, di neutroni e clean room nonché risorse di calcolo ad alte prestazioni.
Durante l’evento di lancio, sono stati definiti i passi futuri e il programma per i prossimi quattro anni. L’obiettivo del progetto è fornire accesso interdisciplinare al vasto e diversificato insieme di strumenti disponibili in RIANA per la ricerca e lo sviluppo nelle nanoscienze e nelle nanotecnologie, attraverso un unico portale di accesso. Un team di scienziati fornirà agli utenti un supporto costante, dall’assistenza nella stesura delle proposte al supporto pratico sperimentale e all’analisi dei dati.
RIANA è aperto alla collaborazione con utenti accademici e industriali, tramite un sistema di call aperte, e consentirà la realizzazione di esperimenti multidisciplinari che combinano diverse infrastrutture e tecniche. Questa combinazione di strumenti scientifici aprirà nuove prospettive e consentirà l’espansione della comunità utenti, aprendo la strada a innovazioni nel campo delle nanoscienze e delle nanotecnologie.
Infrastrutture di ricerca
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
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