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Area Science Park in visita istituzionale in Svezia presso laboratori e infrastrutture di ricerca per lo sviluppo di nuove collaborazioni
Nell’ambito delle iniziative realizzate in occasione della VII edizione della Giornata della Ricerca Italiana nel mondo, “Italian Research day in the world”, l’Ambasciata Italiana in Svezia ha organizzato un incontro di scambio scientifico tra i ricercatori di Area Science Park e del Karolinska Institutet di Stoccolma, prestigiosa università svedese specializzata in discipline biomediche.
L’incontro al Karolinska, nato da un invito dell’Ambasciatore italiano in Svezia, Michele Pala, e del suo addetto scientifico, Augusto Marcelli, alla Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, è stata la tappa conclusiva di una visita istituzionale in Svezia partita lunedì 8 aprile da Lund e che ha visto, oltre alla partecipazione di ricercatori e tecnologi di Area Science Park, anche quella di rappresentanti di alcuni centri di ricerca e startup insediati nel parco scientifico e tecnologico – CNR-IOM, ICGEB, Elettra Sincrotrone e Aindo – nonché di altre realtà di eccellenza che operano a Trieste – Sissa e IRCSS Burlo Garofolo. Obiettivo della visita è rafforzare la cooperazione scientifica con i centri di ricerca di un Paese che offre moltissime opportunità in ambito scienze della vita e scienza dei materiali, costruire possibili nuove collaborazioni e rafforzarne alcune già esistenti.
“La collaborazione italiana con i centri di ricerca svedesi è di lunga data. L’Italia è, infatti, uno dei Paesi partner dell’European Spallation Source (ESS) sin dalla progettazione dell’infrastruttura con importanti contributi alla costruzione dell’acceleratore e della strumentazione. Anche con il MaxIV sono diversi i progetti condivisi con le nostre istituzioni di ricerca anche grazie ai numerosi ricercatori italiani che vi lavorano”, ha dichiarato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo, che ha aggiunto. “Con questa visita ci auguriamo di consolidare e potenziare le collaborazioni nei settori ad alta tecnologia delle scienze dei materiali e della vita”.
A Lund la delegazione guidata dalla Presidente Petrillo ha visitato MaxIV, il laboratorio nazionale svedese per la ricerca con la radiazione di sincrotrone ospitato dall’Università, l’European Spallation Source (ESS), un’infrastruttura europea strategica di cui l’Italia è tra i Paesi fondatori e secondo progetto europeo per grandezza nel campo degli acceleratori, e NanoLund, uno dei laboratori svedesi più importanti per lo sviluppo delle nano-tecnologie per l’accademia e l’industria.
La visita ai tre centri di ricerca è stata anche l’occasione per presentare attività e laboratori presenti nel parco scientifico e tecnologico di Area Science Park e attivi nel campo dello studio dei materiali. Oltre alla Presidente Petrillo a Lund sono intervenuti: il direttore del CNR-IOM Giancarlo Panaccione, la responsabile del laboratorio di Microscopia Elettronica Regina Ciancio, il responsabile della macchina Fermi Luca Giannessi. A seguito delle presentazioni ci sono stati proficui momenti di confronto per approfondire e supportare la collaborazione con l’obiettivo di generare nuove prospettive e cogliere opportunità.
A Stoccolma la visita istituzionale si è concentrata al Karolinska Instiutet, dove a presentare ricerche e principali progetti in corso nelle scienze della vita sono intervenuti: Lawrence Banks, Direttore Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia – ICGEB, ha parlato di cancro e infezioni; Mathew Diamond, professore di Neuroscienze Cognitive alla Sissa, ha illustrato attività e ricerche della Scuola e del Sensory Experience (SENSEx) Lab; Lisa Vaccari, coordinatrice del gruppo di beamlines e laboratori IDEAS, ha presentato studi e possibilità di analisi realizzabili presso i laboratori di Elettra e Fermi; Pio D’Adamo, genetista all’IRCSS Burlo Garofolo e professore all’Università di Trieste, ha presentato gli studi condotti su genetica e malattie rare.
Sulle applicazioni di tecniche di Intelligenza Artificiale e di data science nel campo delle scienze della vita, in particolare per lo studio e la diagnosi di malattie rare, è intervenuto Alberto Cazzaniga, responsabile del Laboratorio di Data Engineering di Area Science Park; a seguire Sebastiano Saccani, co-fondatore di Aindo, startup specializzata nell’utilizzo di dati sintetici nata in Sissa e insediata in Area Science Park. Una sessione parallela, infine, è stata dedicata ai modelli di innovazione applicabili alla deep tech innovation e alla generazione di imprese innovative e ha visto gli interventi di Salvatore La Rosa, direttore della Ricerca e dell’Innovazione di Area Science Park, e di Fabrizio Rovatti, Innovation Manager di Area Science Park. Ai diversi incontri hanno sempre partecipato ricercatori, professori ed esperti di innovazione del Karolinska, illustrando le attività condotte nei settori di interesse.
La giornata si è conclusa con la visita all’ospedale, centro di eccellenza, tra i nosocomi più avanzati in Europa dal punto di vista tecnologico.
“Quello della cooperazione scientifico-tecnologica è uno dei filoni di attività prioritari dell’Ambasciata – ha dichiarato l’Ambasciatore Michele Pala a margine dei tre giorni – per cui siamo particolarmente lieti del successo della visita della prestigiosa delegazione di Area Science Park. La loro presenza ci ha consentito di valorizzare qui in Svezia l’eccellenza italiana e di celebrare significativamente la VII giornata della ricerca italiana nel mondo. Gli incontri hanno permesso di consolidare le relazioni esistenti e di gettare le basi per nuove e promettenti collaborazioni nei settori delle Scienze della Vita, dei materiali, dell’ICT e di energia e ambiente, aree particolarmente rappresentate dai ricercatori italiani che hanno partecipato alle visite che l’ambasciata ha organizzato a Lund e a Stoccolma”.
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Dai nostri campus
Dalla Norvegia 50 studenti universitari alla scoperta di Area Science Park e del Sistema Scientifico e dell’Innovazione regionale
50 studenti provenienti dalla Norwegian University of Science and Technology di Trondheim hanno fatto visita per tre giorni, dal 18 al 20 marzo, a numerose realtà partner del Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia. La visita è stata organizzata e coordinata da Area Science Park, nell’ambito di SiS FVG, iniziativa promossa da Regione Friuli Venezia Giulia, MUR e MAECI.
La richiesta di questa visita studio rivela la capacità attrattiva regionale con 10 partner del Sistema che hanno aperto le proprie porte agli universitari del Nord Europa. Questi, infatti, prima di laurearsi potranno decidere di trascorrere un periodo di studio e ricerca in Italia, grazie a fondi dedicati e se sceglieranno di farlo in regione consolideranno la reputazione di calamita del Sistema regionale generando, inoltre, anche un interessante indotto economico.
Gli studenti norvegesi, dei dipartimenti di fisica e matematica, hanno anticipato l’interesse verso molti campi di applicazione: dalla matematica pura e applicata alla fisica applicata, oltre alla biologia, alla biofisica e alla computazione nucleare.
Il programma ha visto l’accoglienza degli studenti lunedì 18 con i saluti presso il Campus di Padriciano e in collegamento diretto con le istituzioni norvegesi. Per Area Science Park Luca Mercatelli (Ufficio Valorizzazione Ricerca) ha esposto attività, progetti e linee di sviluppo dell’ente, mentre Federico Urban, CEO e fondatore dell’azienda PLUS+ insediata nel campus di Basovizza, ha coinvolto gli studenti con il racconto di progetti e applicazioni nel campo della prototipazione virtuale, dell’analisi numerica e dell’ottimizzazione dei processi produttivi.
È seguito quindi un serrato succedersi di visite e presentazioni che ha visto coinvolti: l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Nazionale di Astrofisica con visita all’Osservatorio Astronomico di Basovizza; Elettra Sincrotrone Trieste, CNR-Istituto Officina dei Materiali, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia- ICGEB, l’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics – ICTP, la SISSA, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. La tre giorni si è conclusa con una visita alla Grotta Gigante, non solo attrazione turistica, ma vero e proprio laboratorio scientifico per la rilevazione sismologica.
L’Università di Scienze e Tecnologia con base a Trondheim conta oltre 43 mila studenti, 398 programmi di studio ed è la più grande della Norvegia.
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Esperti internazionali a Trieste per discutere il futuro degli acceleratori di particelle
Il Centro di Ricerca Elettra Sincrotrone Trieste si prepara per un’importante fase di ristrutturazione dell’anello di accumulazione di Elettra, e in vista di questo importante momento, esperti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Trieste per partecipare a un workshop internazionale di tre giorni. L’evento, organizzato in collaborazione con la Canadian Light Source (CLS), vede la partecipazione di oltre cinquanta esperti provenienti da 16 centri di ricerca in Europa, USA, Canada, Giappone e Corea.Durante il workshop, iniziato ieri e che si concluderà domani 20 marzo 2024, gli esperti discutono dei progetti attuali e futuri riguardanti l’aggiornamento e la costruzione di grandi acceleratori di particelle. Saranno presentati progetti già completati, come l’ESRF-EBS, insieme a progetti in corso come APS-U, ALS-U, Elettra 2.0, SLS 2.0, e altri ancora in fase di valutazione.Uno dei principali temi in discussione è la logistica e la movimentazione necessarie per la rimozione e l’installazione delle parti che compongono l’anello di accumulazione di Elettra, nonché di molte linee di luce ed alcune importanti apparecchiature del “Booster”. Questa operazione complessa richiederà tempi, modalità e organizzazione particolari, e l’esperienza condivisa durante il workshop sarà fondamentale per affrontare le sfide che si presenteranno.Il workshop rappresenta anche un’opportunità unica per consolidare una comunità di esperti specializzati in logistica, rimozione e installazione per gli acceleratori di particelle. La condivisione di esperienze, buone pratiche e soluzioni innovative contribuirà a promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel campo degli acceleratori di particelle a livello globale.L’evento segna inoltre un passo importante verso il ritorno alla normalità dopo periodi di restrizioni dovute alla pandemia, offrendo agli esperti del settore l’opportunità di incontrarsi di persona e costruire relazioni significative per il futuro della ricerca scientifica.
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Dai nostri campus
Una Conferenza Internazionale per affrontare le sfide delle pandemie future
La nostra capacità di rispondere a future pandemie dipende dal costante impegno per lo sviluppo di strategie di risposta innovative ed efficaci. Questo l’obiettivo della Conferenza Scientifica Internazionale “Pandemic preparedness: Achievements, current challenges, and new frontiers” in programma dall’11 al 13 Novembre 2024 all’Hotel Savoia Excelsior Palace di Trieste. La Conferenza è organizzata dall’Ente Nazionale di Ricerca Area Science Park con la collaborazione dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology – ICGEB, nell’ambito del progetto PRP@CERIC, finanziato da fondi PNRR Next Generation EU, dedicati alle Infrastrutture di Ricerca.
La Conferenza coinvolgerà scienziati di fama internazionale con l’obiettivo di fornire una panoramica dei virus conosciuti ed emergenti e del loro potenziale rischio epidemico e di favorire la condivisione delle conoscenze e il networking, incoraggiando lo sviluppo di ampie sinergie e la cooperazione multidisciplinare. Durante l’evento scientifico si parlerà di diagnostica, epidemiologia, sorveglianza, scoperta di farmaci e approcci preventivi in un contesto di cooperazione internazionale, per affrontare insieme le sfide delle malattie infettive (ri)emergenti.
Interverranno esperti internazionali in diverse discipline applicate allo studio dei patogeni, come l’Intelligenza Artificiale, la virologia, la biologia strutturale, la genomica, la gestione dei dati, la diagnostica clinica, le patologie infettive, le zoonosi.
La Conferenza prevede un ricco programma che comprende sessioni plenarie tematiche, presentazioni orali e sessioni poster e si rivolge a ricercatori esperti, docenti universitari, medici, personale sanitario ma anche a giovani ricercatori che muovono i primi passi nella ricerca sui patogeni a vari livelli.
Per iscriversi alla Conferenza è possibile registrarsi fino al 31 agosto (early bird) e 31 ottobre (regular) tramite il sito di progetto. Per partecipare in qualità di relatore è richiesto l’invio di un abstract per una presentazione orale o poster entro il 15 giugno 2024, utilizzando lo stesso canale.
Qui la locandina della Conferenza
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Servizi per l'Innovazione
Immagini radiologiche del polmone con una risoluzione senza precedenti realizzate a Elettra Sincrotrone
La principale rivista scientifica europea sulle malattie polmonari, l’European Respiratory Journal, ha appena pubblicato i risultati di una ricerca multidisciplinare svolta presso Elettra Sincrotrone Trieste, nell’Area Science Park, che ha dimostrato come, grazie alle caratteristiche uniche dei raggi X prodotti dalla sorgente Elettra, è possibile ottenere un miglioramento significativo delle immagini radiologiche del polmone rispetto ad una TAC ospedaliera. Lo studio, coordinato dalla dr.ssa Giuliana Tromba di Elettra, ha visto la collaborazione del Prof. Marco Confalonieri, Direttore della Struttura Complessa Pneumologia dell’Ospedale universitario di Cattinara di Trieste, e dei dottori Christian Dullin e Willi Wagner, ricercatori delle Università di Göttingen e di Heildelberg in Germania.
Attualmente, con le macchine TAC ad alta risoluzione più moderne, è possibile osservare dettagli del polmone umano fino al limite di circa 0,5 millimetri, ma estendere la visibilità a dettagli più piccoli comporterebbe un aumento significativo della dose di radiazioni per il paziente. Ad Elettra il gruppo di ricercatori italo-tedesco ha dimostrato che, grazie alla tecnica innovativa del ‘contrasto di fase’, che sfrutta le caratteristiche peculiari della luce di sincrotrone (quali la monocromaticità e la coerenza spaziale), si può ottenere una visione del tessuto polmonare con risoluzioni effettive di 0,067 millimetri, cioè molto più elevate, con una dose di radiazione per il paziente ridotta di 2-3 volte rispetto alla TAC. In pratica, con questa tecnica è possibile produrre un’immagine nettamente superiore per qualità discriminando molto meglio le varie componenti e strutture anatomiche rispetto a quelle di una TAC convenzionale. Ciò rende disponibili informazioni potenzialmente molto utili per riconoscere precocemente lesioni patologiche come tumori e fibrosi del polmone.
Gli esperimenti ad Elettra sono stati svolti presso la linea di luce per la fisica medica SYRMEP e su un modello animale, cioè polmoni di maiale, che hanno la proprietà di essere quelli più simili ai polmoni umani. I polmoni, ottenuti come scarti della macellazione di suini in Germania, sono stati trasferiti in Italia ed esposti alla luce di sincrotrone di Elettra. I risultati appena pubblicati hanno consentito di esplorare la morfologia del tessuto polmonare con un livello di risoluzione senza precedenti.
Con la nuova macchina di luce Elettra 2.0 attualmente in costruzione, che raggiungerà energie dei raggi X molto più elevate, questi studi potranno essere estesi ai pazienti degli ospedali della Regione Friuli Venezia Giulia. Negli esami sui pazienti, la nuova tecnica permetterà di evidenziare in modo molto efficace i cambiamenti densitometrici e strutturali provocati dalle diverse patologie, riconoscendo la natura della lesione patologica più tempestivamente.
Secondo il Prof. Marco Confalonieri “Il lavoro di ricerca condotto a Trieste, a breve consentirà di studiare il polmone umano come se avessimo a disposizione un gigantesco microscopio, aumentando al massimo la risoluzione e riducendo al minimo la dose da radiazioni. Sono molto soddisfatto che il nostro lavoro di ricerca multidisciplinare abbia avuto questo importante riconoscimento europeo. Esso è frutto della collaborazione pluriennale tra la Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato respiratorio dell’Università di Trieste ed Elettra Sincrotrone Trieste con cui ci siamo convenzionati fin dall’apertura della Scuola di Specialità”.
Anche la dr.ssa Giuliana Tromba è molto soddisfatta del lavoro svolto e dai risultati ottenuti che vengono adeguatamente riconosciuti e valorizzati da questa pubblicazione prestigiosa: “Il team di ricerca spera di poter presto mettere a disposizione della sanità triestina una modalità di visione innovativa delle alterazioni create al polmone dalle malattie gravi come i tumori e le fibrosi interstiziali polmonari”. Il primo protocollo clinico di TAC polmonare sarà rivolto essenzialmente ai casi per i quali la diagnosi tradizionale lascia dei dubbi interpretativi. Sono queste le situazioni in cui le potenzialità della luce di sincrotrone si rivelano determinanti per la comprensione e la caratterizzazione delle anomalie del tessuto.
Il Presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Prof. Alfonso Franciosi, ha espresso grande apprezzamento per le ricerche svolte, annunciando che “dal 2026 in poi, con l’entrata in funzione della nuova macchina di luce Elettra 2.0, verrà allestito un ambulatorio radiologico dedicato sulla nuova linea di luce SYRMEP-Life Science che potrà accogliere pazienti da tutta la Regione e costituire una risorsa unica a livello mondiale per la ricerca medica”.
Scarica qui lo studio
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Dai nostri campus
Dengue: uno studio dell’ICGEB apre la strada a nuove strategie di contrasto alla malattia
Pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica Nature Medicine, un’analisi dei casi di dengue grave in un ampio gruppo di bambini in India ha dimostrato che più della metà potrebbe essere attribuita a un’infezione primaria piuttosto che secondaria. La Dott.ssa Anmol Chandele, Responsabile dell’ICGEB-Emory Vaccine Program presso l’ICGEB di Nuova Delhi, India, in collaborazione con la “Emory School of Medicine” di Atlanta, GA, USA, l’AIIMS (“All India Institute Of Medical Sciences”) di New Delhi, e la “St. John’s National Academy of Health Sciences” di Bengaluru, India, è l’autrice dell’articolo sulle malattie gravi durante le infezioni virali primarie e secondarie nella popolazione pediatrica.
Negli ultimi due decenni, le infezioni da dengue sono aumentate notevolmente, particolarmente in India, che oggi conta uno dei maggiori casi di dengue a livello globale. Con 4 sierotipi del virus della dengue, in genere i pazienti affetti da questa malattia si dividono in due categorie: quelli che contraggono l’infezione per la prima volta, noti come affetti da infezioni primarie, e quelli che vengono reinfettati dopo una precedente esposizione, noti come affetti da infezioni secondarie. Tradizionalmente, la convinzione prevalente è stata che solo le infezioni secondarie comportino rischi significativi, portando gran parte della ricerca sullo sviluppo del vaccino e sul trattamento a concentrarsi su questo gruppo.
Ora questa percezione ampiamente diffusa sembra perdere terreno. Il nuovo studio condotto in India e basato su un ampio campionamento ha dimostrato che non solo le infezioni secondarie, ma anche quelle primarie possono essere gravi e mettere a rischio la vita dei pazienti. Questa scoperta suggerisce la necessità di rivalutare la nostra comprensione della Dengue e le strategie impiegate per combatterla.
La Dott.ssa Chandele afferma: “L’infezione da virus della dengue è un enorme problema di salute pubblica. Molti pazienti sviluppano una malattia grave che a volte può essere anche fatale. Tuttavia, gran parte della ricerca in corso sull’intervento vaccinale si basa sulla convinzione, attualmente diffusa a livello globale, che le infezioni primarie di dengue non siano generalmente pericolose e che la malattia grave sia dovuta principalmente a infezioni secondarie di dengue”. L’autrice prosegue: “Il nostro studio mette in discussione questa convinzione attualmente diffusa e dimostra che le infezioni primarie costituiscono una frazione sostanziale dei casi di malattia grave e dei decessi”.
Questo risultato ha implicazioni molto importanti per la salute pubblica nel mondo e anche per lo sviluppo e l’implementazione di strategie vaccinali efficaci e sicure per il controllo della dengue. Questi risultati sono molto importanti non solo nel contesto indiano, dove il peso della dengue è considerevole, ma anche su scala globale, poiché i virus della dengue continuano a diffondersi in tutto il mondo.
L’Italia è un esempio eclatante dell’espansione della dengue come evidenziato anche da un recente studio in via di pubblicazione a cui ha collaborato il Dr. Alessandro Marcello, responsabile del laboratorio di virologia molecolare dell’ICGEB che opera nell’Area Science Park di Trieste. “Nel corso del 2023,” ci racconta, “abbiamo avuto nel nostro Paese il più alto numero di casi e di trasmissioni autoctone di dengue fino ad ora. I cambiamenti climatici soprattutto, ma anche gli spostamenti delle persone, sono i maggiori responsabili della circolazione della dengue in nuove aree. Lo studio dei colleghi indiani ci dimostra la necessità di proteggere anche la nostra popolazione fin dal primo incontro con il virus.”
Il laboratorio Chandele studia l’immunologia umana delle malattie infettive, la ricerca sui vaccini e la terapia. Il programma ICGEB-Emory Vaccine è una partnership unica nel suo genere, istituita per facilitare le collaborazioni internazionali nella ricerca sui vaccini per affrontare le malattie di importanza pubblica nei Paesi in via di sviluppo.
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Dai nostri campus
Le Arance della Salute della Fondazione AIRC per affrontare il cancro insieme, con la prevenzione e la ricerca
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca. Con le Arance della Salute, sabato 27 gennaio decine di migliaia di volontari e sostenitori si incontrano nelle piazze, mentre studenti e insegnanti si mobilitano all’interno delle scuole, per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sull’importanza e sull’urgenza della prevenzione.Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di uno stile di vita sano per ridurre il rischio di cancro. Fino al 40% dei nuovi casi di tumore è potenzialmente prevenibile o più curabile quando si agisce sui fattori di rischio modificabili tramite i comportamenti individuali: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, aderire agli screening raccomandati per la diagnosi precoce.Alcuni dati sulla popolazione residente in Italia hanno mostrato che un terzo circa degli adulti ha fattori di rischio per lo sviluppo di un cancro. Il 33% circa delle persone è in sovrappeso e il 10% obeso, il 31% è sedentario e il 24% fuma. I numeri più preoccupanti riguardano i bambini in età scolare: il 39% circa è in sovrappeso e, di questi, il 17% è obeso. Si tratta di numeri tra i più alti in Europa, dovuti principalmente a un’insufficiente attività fisica e a un’alimentazione che si è allontanata dai principi della dieta mediterranea.Per questo AIRC invita tutti ad agire in prima persona, adottando abitudini più sane e sostenendo la ricerca per prevenire, diagnosticare e curare sempre prima e sempre meglio tutti i tumori.A fine 2023 Fondazione AIRC ha infatti rilanciato la sfida al cancro con un investimento di oltre 143 milioni di euro per garantire continuità al lavoro di più di 6.000 ricercatori impegnati a trovare le migliori soluzioni per prevenire, diagnosticare e curare il cancro.
AIRC stanzia ogni anno un numero importante di borse di formazione per l’Italia: quest’anno sono state 82 le borse triennali AIRC per l’Italia, di cui 1 è stata assegnate a una ricercatrice dell’ICGEB, Centro insediato in Area Science Park. Gli Investigator Grant (IG), della durata di cinque anni, sostengono invece progetti guidati da ricercatori affermati: dei 536 finanziamenti confermati per il 2024, 6 sono stati conferiti a ricercatori operanti in Centri di ricerca dell’Area Science Park: 1 CNR, 1 Elettra Sincrotrone Trieste, 4 ICGEB. Infine, sempre ad ICGEB sono stati assegnati un finanziamento per una start-up e uno dei finanziamenti per i programmi 5xmille di AIRC per un programma di studio sulle metastasi: nel Centro è infatti attiva un’unità guidata da Giannino Del Sal che collabora al progetto di Stefano Piccolo.LE ARANCE DELLA SALUTE NELLE PIAZZE – SABATO 27 GENNAIOSabato 27 gennaio 20.000 volontari AIRC distribuiscono nelle piazze reticelle di arance rosse coltivate in Italia (contributo di 13 euro), miele ai fiori d’arancio (10 euro) e marmellata d’arancia (8 euro). Per trovare il punto di distribuzione più vicino: arancedellasalute.itNELLE SCUOLE CON CANCRO IO TI BOCCIO – 26 E 27 GENNAIOVenerdì 26 e sabato 27 gennaio bambini, ragazzi, insegnanti e genitori di oltre mille scuole diventano volontari AIRC per un giorno distribuendo arance, miele e marmellata nell’ambito di “Cancro io ti boccio”, un progetto di Fondazione AIRC in cui coesistono impegno civico e contenuti educativi focalizzati sulla prevenzione e sulla diffusione della cultura scientifica.Per informazioni: scuola.airc.it/cancro_io_ti_boccio.aspLE ARANCE ROSSE PER LA RICERCA NEI SUPERMERCATI – DAL 2 FEBBRAIODal 2 febbraio migliaia di punti vendita della grande distribuzione e della distribuzione organizzata sostengono il lavoro dei ricercatori AIRC: per ogni reticella di “Arance rosse per la Ricerca” acquistata, AIRC riceve 50 centesimi di euro.LA NAZIONALE UNDER 20 AMBASCIATRICE DELLA PREVENZIONEI calciatori e il CT della Nazionale Under 20 di calcio italiana si impegnano in prima persona a diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione tra le nuove generazioni, grazie all’impegno della FIGC a supporto dell’iniziativa “Un Gol per la Ricerca” di Fondazione AIRC.IL SOSTEGNO DEL PARTNER ISTITUZIONALE BANCO BPMLa campagna sarà visibile in tutta Italia anche attraverso le 1.400 filiali e i canali di comunicazione di Banco BPM, partner istituzionale di Fondazione AIRC impegnato a favorire la divulgazione scientifica e il coinvolgimento del pubblico nel sostegno della ricerca sul cancro.
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Fisica quantistica: inaugurati due nuovi laboratori dell’Università di Trieste
Inaugurati due nuovi laboratori di fisica quantistica dell’Università degli Studi di Trieste: il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), in cui saranno studiati sistemi quantistici artificiali tramite il controllo di singoli atomi, e il laboratorio di comunicazione quantistica QCI (Quantum Communication and Information), in cui sarà sviluppata la ricerca e lo sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica e in spazio libero.
I laboratori si trovano negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza, e sono diretti da Francesco Scazza, professore associato di fisica della materia del dipartimento di Fisica di UniTS e da Alessandro Zavatta, senior research scientist dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR (INO-CNR).
Si arricchiscono così di laboratori dedicati alla ricerca di frontiera anche il nuovo curriculum magistrale in Scienze e Tecnologie Quantistiche, il curriculum in Fisica della Materia e il corso di Laurea triennale in Fisica. L’Università di Trieste vanta una riconosciuta tradizione nell’ambito della meccanica quantistica, sostenuta dalla sinergia con importanti enti di ricerca internazionali.
Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste con la sua università, è protagonista nel campo delle comunicazioni quantistiche grazie ai progetti finanziati dalla Regione e coordinati dall’ateneo giuliano “Quantum FVG” e “QuFree”. Il primo mira a sviluppare una rete regionale in fibra ottica per la trasmissione sicura dei dati tramite tecnologia quantistica, con annesso il laboratorio QCI. Il secondo, invece, è un ambizioso programma di ricerca sulla comunicazione quantistica in aria e si propone di aprire la strada a collegamenti sicuri via satellite.
Laboratorio ArQuS – Atomi freddi per le scienze e le tecnologie quantistiche
Il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), unico in Italia nel suo genere, nasce per realizzare sistemi quantistici artificiali tramite il preciso controllo di singoli atomi di itterbio. Attraverso fasci laser e campi magnetici gli atomi, per natura identici fra loro e molto delicati (al punto che la loro natura quantistica ondulatoria può venire distrutta da qualsiasi disturbo esterno) possono essere rallentati nel loro movimento e così essere osservati minuziosamente, offrendo una preziosa “lente d’ingrandimento” per lo studio di processi e fenomeni altrimenti inaccessibili. Ciò è reso possibile da un apparato sperimentale all’avanguardia all’interno del quale gli atomi vengono isolati dall’ambiente esterno e raffreddati ad una temperatura di solo un milionesimo di grado sopra lo zero assoluto, catturandoli in vere e proprie trappole basate sulla luce laser. La radiazione laser, anch’essa un’onda, se opportunamente sincronizzata con l’oscillazione interna dell’atomo, può essere infatti utilizzata per controllare le particelle in maniera estremamente precisa senza distruggerne la natura quantistica, ma anzi sfruttandola per nuove applicazioni tecnologiche.
Laboratorio QCI – Reti quantistiche per la massima sicurezza di sistemi di informazione
Il laboratorio QCI nasce al servizio della ricerca e dello sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica anche con l’obiettivo di formare gli studenti di fisica e di ingegneria dell’Università di Trieste e di collaborare con i principali enti di ricerca e formazione del settore. Il campo dell’informazione quantistica, una nuova disciplina nata dalla contaminazione tra scienza dell’informazione e meccanica quantistica, è infatti un ambito promettente che negli ultimi anni ha celebrato progressi importanti. Grazie alle strumentazioni presenti nel laboratorio, che consentono di generare chiavi crittografiche quantistiche e di sperimentare comunicazioni ultrasicure, i ricercatori mirano a gettare le basi per realizzare vere e proprie reti quantistiche per la manipolazione e la trasmissione dei dati capaci di garantire la massima sicurezza.
Il laboratorio di comunicazione quantistica QCI è stato finanziato dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia tramite i progetti “Quantum FVG” e “QuFree”. Il laboratorio ArQuS, invece, ha ricevuto finanziamenti dall’European Research Council (ERC) nell’ambito del programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 (Grant Agreement n. 949438) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei programmi FARE (progetto FastOrbit) e PRIN 2022 (progetto CoQuS).
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Dai nostri campus
La rivoluzione della microscopia elettronica: la Call for Tenders IMPRESS-PCP offre nuove opportunità alle aziende innovative
L’apertura della Call for Tenders IMPRESS Pre-Commercial Procurement (PCP) segna una pietra miliare nell’avanzamento delle frontiere della microscopia elettronica a trasmissione (TEM). La call IMPRESS PCP rappresenta una straordinaria opportunità per le aziende innovative di collaborare alla creazione di una piattaforma interoperabile all’avanguardia nell’ambito TEM.
Il progetto IMPRESS, finanziato dall’Unione Europea, prevede un cambio di paradigma della microscopia elettronica a trasmissione attraverso l’introduzione di un’innovativa piattaforma interoperabile. Questa piattaforma, caratterizzata da interfacce hardware e software standardizzate e componenti multifunzionali, punta a superare le attuali limitazioni della strumentazione TEM. Basato su un concetto di cartuccia modulare e sull’open design, creerà soluzioni che possono essere trasferite in modo intercambiabile lungo la colonna del microscopio, tra microscopi delle principali case produttrici e tra diversi strumenti.
Presentazione dell’offerta
Le aziende interessate a partecipare alla call IMPRESS PCP sono invitate a registrarsi sulla piattaforma Subreport, accessibile tramite il seguente link. Una volta effettuato l’accesso, la piattaforma Subreport consente la presentazione di offerte, il download di documenti, notifiche e altro tramite il seguente link.
Scadenze principali da tenere presenti per la presentazione delle offerte:
30 gennaio 2024 (13:00 CET): termine ultimo per formulare commenti sulle clausole di proprietà intellettuale (IPR)
1 marzo 2024 (13:00 CET): scadenza per sottoporre domande sui contenuti del bando
29 marzo 2024 (13:00 CET): scadenza per la presentazione delle offerte
L’indirizzo di contatto per eventuali domande relative al contenuto del bando di gara IMPRESS-PCP è: impress-pcp@fz-juelich.de. Inoltre, Subreport dispone di un helpdesk in caso di domande o problemi relativi all’utilizzo della piattaforma Subreport (oliver.mueller@subreport.de; oliver.schulze@subreport.de).
Per chiarimenti o quesiti riguardanti la procedura PCP, sul sito web IMPRESS è disponibile un elenco completo di domande e risposte su aspetti tecnici, open innovation e altre questioni relative alla procedura PCP.
Per favorire la collaborazione tra le aziende e facilitare il rispetto dei criteri di gara, sul sito web IMPRESS è disponibile uno strumento di matchmaking. Questo strumento consente alle parti interessate di formare partenariati, facilitando gli scambi di esperienze, competenze e risorse tra potenziali partner le cui esigenze sono allineate.
Ulteriori dettagli sulla call IMPRESS-PCP e sulle linee guida per la presentazione delle offerte sono forniti al seguente link.
IMPRESS PCP: un articolato percorso di ricerca e innovazione
“La call IMPRESS PCP invita tutte le compagnie interessate a presentare le proprie offerte per contribuire a sviluppare una piattaforma interoperabile innovativa basata su cartucce modulari per esperimenti correlativi, che siano adattabili e trasferibili tra diversa strumentazione grazie all’adozione di di interfacce standardizzate”, sottolinea Regina Ciancio, coordinatrice del progetto IMPRESS.
Una volta concluso il bando di gara PCP, le aziende selezionate si impegneranno in un percorso di sviluppo competitivo in tre fasi per mettere a punto la piattaforma innovativa nelle sue varie compontenti modulari. La fase iniziale prevede la progettazione di soluzioni innovative e la verifica della loro fattibilità tecnica ed economica. I prototipi più promettenti saranno sottoposti a sviluppo e test presso le strutture del procurer capofila durante la seconda fase. La fase finale vedrà il test e la validazione dei prototipi scelti in ambienti operativi.
“La piattaforma interoperabile è pensata per essere implementata su diversi microscopi elettronici a trasmissione di diversi produttori di microscopi, altri strumenti analitici e per essere adattata dai singoli utenti per rispondere alle loro specifiche esigenze scientifiche al fine di ottenere soluzioni innovative flessibili e multifunzionali”, afferma Rafal Dunin-Borkowski, responsabile scientifico del progetto IMPRESS.
Gli sforzi di collaborazione tra aziende, scienziati e utenti finali culmineranno nella creazione dell’ecosistema di innovazione IMPRESS. Questo percorso di ricerca e innovazione rappresenta una rara ed eccellente opportunità per le aziende di espandere gli orizzonti della microscopia elettronica, aprendo nuove prospettive commerciali e facilitando l’accesso a nuovi settori e mercati.
Il progetto IMPRESS
IMPRESS (Interoperable Electron Microscopy Platform for Advanced RESearch and Services) è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea che risponde all’esigenza di promuovere sviluppi innovativi per una futura generazione di strumentazione scientifica, complementi tecnologici e nuove metodologie. Riunendo 19 partner provenienti da 11 paesi europei, il progetto si pone l’obiettivo ambizioso di co-sviluppare strumentazione avanzata nell’ambito della microscopia elettronica in trasmissione (TEM) col fine di rivoluzionare il modo in cui questi microscopi vengono utilizzati sia dalla comunità scientifica, che normalmente ne fa uso, sia da parte di una categoria ampia di utenza per i diversi settori scientifici di applicazione.
Il progetto è coordinato dal CNR e in particolare dall’Istituto Officina dei Materiali di Trieste, partner chiave sul territorio nazionale è Area Science Park che contribuirà alla fase di Pre-Commercial Procurement ed in particolare a tutti gli step che caratterizzano l’iter procedurale, dalla fase di testing della strumentazione alla fase di adattabilità e di co-sviluppo della stessa per diversa strumentazione. Area inoltre contribuirà a creare un dialogo sinergico fra gli scienziati, gli utenti e le aziende coinvolte nel settore.
Per ulteriori informazioni sul progetto IMPRESS, visitate il sito web IMPRESS e seguite il progetto su LinkedIn.
IMPRESS-PCP LIST OF PROCURERS
– Forschungszentrum Jülich (FZ Jülich), Germany (Lead Procurer)
– Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste (AREA), Italy
– Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Italy
– Extreme Light Infrastructure (ELI) ERIC, Czech Republic
– Fundacio Institut Catala de Nanociencia i Nanotecnologia (ICN2), Spain
– Leibniz Institut für Festkörper und Werkstoffforschung Dresden EV (IFW), Germany
– Universiteit Antwerpen (UAntwerp), Belgium
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Servizi per l'Innovazione
Regenerative Symphony: materiali innovativi, twin (o green) transformation e intelligenza artificiale per la nuova residenza artistica in Area Science Park
Dopo l’ultima positiva esperienza con l’artista danese Sissel Marie Tonn, Area Science Park ripete la sperimentazione delle residenze artistiche, momenti di permanenza fisica di artisti all’interno di istituzioni scientifiche per dare vita a contaminazioni di idee e progettualità tra arte e scienza.
Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con MEET Digital Culture Center di Milano, Area ha infatti ospitato il 6 e il 7 dicembre Studio Above&Below, il duo di artisti vincitore della challenge n. 6 del bando “S+T+ARTS in the City”. La sfida lanciata agli artisti di tutto il mondo, infatti, chiedeva di investigare e raccontare, attraverso il proprio linguaggio e la propria poetica, uno dei passaggi più critici che il modo deve affrontare in questo momento: la trasformazione verde e quella digitale impongono un utilizzo importante di risorse che la UE ha definito critical row materials, ovvero un insieme di materie prime difficili da reperire o molto impattanti nell’estrazione o nel riciclo. Con il progetto Regenerative Symphony, Daria Jelonek, tedesca, e Perry-James Sugden, inglese, dello Studio Above&Below sono risultati vincitori per la residenza in Area Science Park. Il loro progetto è realizzare un’installazione audiovisiva interattiva generata da un modello di intelligenza artificiale che utilizza l’autoanalisi, il monitoraggio dei minerali e l’analisi di mercato della regione settentrionale dell’Italia come dati di input, per riconoscere, decidere e prevedere gli output di un’installazione modulare immersiva. Il pubblico potrà interagire creando nuovi oggetti a partire dal riciclo di altri e grazie a fonti di energia sostenibili. Il modello di AI reagisce alle richieste, individuando differenti soluzioni, tra cui il riciclo di materiali critici da rifiuti elettronici inutilizzati o decisioni di design alternative. Durante il calcolo, l’esperienza digitale nello spazio viene riorganizzata, portando a un nuovo ambiente immersivo.
“Il nostro progetto Regenerative Symphony si concentra su materiali critici, diversi sistemi di intelligenza artificiale e il riciclaggio dei rifiuti elettronici. – spiegano Daria Jelonek e Perry-James Sugden – Siamo particolarmente interessati a utilizzare diversi strumenti di intelligenza artificiale utili a individuare nuovi materiali o nuovi modi di riciclare i rifiuti elettronici, questione che attualmente rappresenta un problema di grande portata. La nostra sarà un’installazione audiovisiva composta da un sistema computazionale e diversi elementi generati in 3D che andremo a creare, con l’idea di lavorare su diversi minerali o materiali critici, immaginando come possano essere riorganizzati e riutilizzati. Grande importanza avrà il suono, per questo abbiamo intitolato il progetto Regenerative Symphony, creando un paesaggio sonoro speciale. La visita ai laboratori dell’Area Science Park ci servirà molto per imparare di più sui materiali innovativi e sulle diverse tipologie di database che possano aiutarci a conoscere i materiali innovativi, grazie al dialogo con scienziati e ricercatori”.
Area Science Park, in qualità di co-host institution della residenza, ha il compito di fornire ispirazione agli artisti attraverso l’accesso a risorse, dati aperti e piattaforme tecnologiche incentrate sulle scienze dei materiali, dei dati e della vita. Nella prima due giorni di residenza dal vivo Daria Jelonek e Perry-James Sugden hanno visitato i laboratori e si sono confrontati con i ricercatori che lavorano nell’ambito della Piattaforma dei Materiali Innovativi, che comprende il Laboratorio di Microscopia elettronica e il Laboratorio di Ingegneria dei Dati, e con gli esperti tecnologi che si occupano di progetti di ricerca e innovazione nell’ambito dell’economia circolare e della valorizzazione della ricerca. Il confronto con gli artisti si è ampliato poi anche a ricercatori di altre realtà del sistema di Area Science Park, come ad esempio con Elettra Sincrotrone Trieste, dove gli artisti hanno potuto visitare e conoscere le principali ricerche in corso sui temi dei “materiali critici” e della loro importanza per la trasformazione verde e digitale che ci troviamo ad affrontare.
Gli artisti avranno 9 mesi di tempo per realizzare l’opera che verrà esposta al Sonar di Barcellona e da Ars Electronica a Linz.
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Dai nostri campus
BIM&Digital Award 2023 premia il progetto di digitalizzazione del Magazzino 71 nel porto di Trieste
Il progetto per la realizzazione di un “Digital Twin” del Magazzino 71 del porto di Trieste è stato premiato a Milano col BIM&Digital Award 2023 di Cluster-ER Build, ASSOBIM e SAIE, per la sezione smart buildings. Il gemello digitale, realizzato nell’ambito dei “progetti dimostratori”, esempi d’innovazione applicata, è stato sviluppato da 4Days con i partner Tre.digital e Real Comm, su iniziativa di Area Science Park nell’ambito del progetto Argo, in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, la Comunità Portuale, la società Porto di Trieste Servizi (PTS) e l’azienda Pacorini Silocaf. Il Digital Twin fornisce una lettura in tempo reale e storicizzata dei dati ambientali, energetici, strutturali e dei processi di manutenzione, con l’obiettivo di attuare un management integrato della struttura grazie a sistemi innovativi coerenti con gli standard internazionali.
”Siamo orgogliosi – ha affermato Marco Lotti, CEO e co-founder di 4Days – che la nostra piattaforma Truspace unitamente alla nostra capacità di coordinare progetti complessi ci abbiano consentito di aggiudicarci una gara innovativa come quella lanciata da Area Science Park e di raggiungere i risultati che ci si era proposti, valorizzati anche da questo riconoscimento. Crediamo nell’innovazione e nello sviluppo del territorio, essere parte di progetti di innovazione di ampio raggio è per noi particolarmente motivante. Naturalmente ringraziamo la committenza ed i partner di progetto Tre.digital e Real Comm per l’approccio, la competenza e la motivazione che hanno profuso aiutandoci a raggiungere gli esiti positivi del progetto”.
La realizzazione del Digital Twin nel Porto di Trieste ha dimostrato come la gestione integrata di dati e documenti di un asset, la sua rappresentazione 3D e l’integrazione con i processi di misurazione delle prestazioni e manutenzione, incidano positivamente sul risparmio costi e tempi in vari ambiti della gestione del magazzino: controllo ed ottimizzazione delle prestazioni energetiche ed ambientali; misurazione delle condizioni della parte strutturale con la relativa possibilità di anticipare eventuali interventi di manutenzione; possibilità di pianificare e controllare costi di manutenzione.
Il BIM&Digital Award 2023 ha l’obiettivo di raccontare lo stato dell’arte in ambito di innovazione e trasformazione digitale del settore delle costruzioni e premiare le idee capaci di interpretare al meglio il cambiamento, i progetti e le opere che sfruttano le innovazioni digitali (BIM e non solo) per rendere più efficace il processo di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione. Il premio, giunto alla sua VII edizione, conferisce un riconoscimento alle eccellenze italiane e, allo stesso tempo, promuove la conoscenza del BIM, divulgando i casi di successo e le buone pratiche di utilizzo di questa metodologia.
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Servizi per l'Innovazione
Area Science Park firma a Belgrado un Memorandum d’intesa con quattro parchi scientifici e tecnologici della Serbia
La Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo ha firmato oggi nella capitale serba un Memorandum d’intesa con i parchi scientifici e tecnologici di Belgrado, Niš, Čačak e Novi Sad, a ulteriore sviluppo di una consolidata cooperazione con la Serbia iniziata nel 2015 per attività di assistenza tecnica nei campi del trasferimento tecnologico e dello sviluppo economico. La firma è avvenuta nell’ambito del Forum dell’Innovazione Italia-Serbia, l’evento di cooperazione economica e scientifica, dedicato al mondo dell’innovazione e delle start-up italiano e serbo e volto a promuovere le interazioni tra i sistemi dei due Paesi, organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Serbia e dall’Agenzia ICE di Belgrado in collaborazione con i Ministeri serbi della Scienza, dello Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione, e dell’Informazione e delle Telecomunicazioni, la Camera di Commercio serba – PKS, Impact Hub Belgrado e We Make Future Rimini.
Scopo dell’accordo è attuare progetti congiunti nei settori di interesse comune e sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico, in linea con gli obiettivi strategici europei e nazionali di Serbia e Italia. Questo, in particolare, sfruttando le capacità scientifiche e tecnologiche, come quelle generate dalle infrastrutture di ricerca e dalle piattaforme tecnologiche disponibili nei parchi scientifici coinvolti.
Il Memorandum, inoltre, si propone di promuovere buone pratiche per condividere le conoscenze, offrire accesso ad attrezzature e laboratori, stimolare la mobilità degli studenti e del personale e sostenere l’organizzazione congiunta di eventi, seminari e workshop finalizzati alla creazione e rafforzamento delle reti di collaborazione.
“Come Ente pubblico e nazionale di ricerca del MUR, che ha anche in carico la gestione del parco scientifico e tecnologico a Trieste, abbiamo la possibilità di sviluppare un doppio binario di collaborazione con i parchi della Serbia, che pure vedono la presenza delle istituzioni universitarie e dell’alta formazione” ha dichiarato la Presidente Petrillo “Pensiamo quindi a rafforzare le tradizionali attività congiunte legate ai modelli di gestione dei parchi per il sostegno allo sviluppo imprenditoriale, così come ad individuare settori della ricerca di comune interesse, ad esempio le scienze della vita, la transizione energetica e i materiali innovativi, per costruire progetti collaborativi. In questo contesto, l’intervento nella formazione e l’alta formazione giocano un ruolo di primo piano”.
La Presidente ha inoltre ribadito l’importanza della collocazione territoriale dell’ente che ne fa una porta d’accesso privilegiato sui Balcani, Paesi con cui il dialogo è costante.
La collaborazione potrà essere sviluppata attraverso accordi quadro e attuativi congiunti o separati, per dare vita a specifici attività e progetti. Il Memorandum avrà una durata di tre anni.
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Servizi per l'Innovazione
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park