Comunicati Stampa
29.11.2023
Innovazione e sostenibilità sono determinanti per la crescita delle imprese, lo dimostra l’Osservatorio della Metalmeccanica FVG
Innovazione, sostenibilità ambientale ed efficientamento produttivo sono i fattori che hanno determinano la crescita delle imprese del comparto metalmeccanico del Friuli Venezia Giulia. Non solo: le imprese del territorio registrano aumenti di fatturato superiori rispetto al dato nazionale così come al resto del settore manifatturiero regionale, ma l’incognita della attuale condizione economica e politica rappresenta un freno sulle strategie di sviluppo. È quanto emerge dalla presentazione dei dati dell’Osservatorio della Metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia, presentato oggi nella sala “Bruno de Finetti”, del Dipartimento DEAMS dell’Università degli Studi di Trieste.
Giunto alla sua terza edizione, il report ideato e coordinato dal Cluster della Metalmeccanica regionale COMET, riunisce le banche dati di Innovation Intelligence FVG, strumento sviluppato da Area Science Park che sintetizza in un’unica piattaforma le numerose fonti di dati che misurano i diversi indicatori del sistema economico regionale, della Direzione Studi di Intesa Sanpaolo, di Università degli Studi di Trieste e Università degli Studi di Udine.
Lo studio sinergico a cui contribuiscono i prestigiosi attori del panorama regionale, mettendo a disposizione il proprio know-how, traccia un’analisi quantitativa e qualitativa delle condizioni del comparto produttivo e ne restituisce non solo un’immagine attuale nitida, ma anche una proiezione dei possibili percorsi di sviluppo futuro.
Area Science Park ha mappato le più di 5.000 aziende del comparto metalmeccanico regionale, restituendo un’immagine nitida del settore elettro-meccanico e delle filiere collegate.
Confrontando l’andamento delle imprese della metalmeccanica in Friuli Venezia Giulia negli anni precedenti, nonostante un complessivo aumento tra il 2021 e il 2022 (+ 0.4%), si registra una calo del numero di imprese tra il 2022 e il 2023. Il dato è in linea con il complessivo rallentamento della crescita economica regionale, comprovata anche da una diminuzione del -0,5% delle imprese della manifattura, e derivante anche dalla complessiva diminuzione della produzione industriale. La decrescita, però, risulta modesta in quanto nel primo semestre del 2023 il settore della meccanica ha registrato un incremento delle vendite. In controtendenza risulta il Pordenonese, in cui si registrano segni di resilienza e un aumento del numero delle aziende, a conferma della sua posizione trainante per il settore, con 7,1 imprese della metalmeccanica ogni 100.
Osservando i dati relativi all’innovazione, è corretto affermare che le imprese della metalmeccanica continuano a registrare una buona performance in Ricerca & Innovazione. Il primo segnale si riceve nella attività di brevettazione, che registra un +16% di imprese depositanti di almeno un brevetto, italiano o europeo. Sono 241 le imprese che tra il 2012 e il 2022, hanno depositato in totale 1.708 brevetti, di cui una grande maggioranza (1.051) con un codice brevettuale del settore Mechanical Engineer. Di questi, 382 fanno riferimento al campo tecnologico Machine Tool e 233 Thermal process and apparatus, a testimonianza della forte vocazione brevettuale per l’innovazione termo-meccanica in senso stretto.
Tenendo sempre conto dei brevetti depositati, è interessante monitorare i Green Patents – ovvero le innovazioni che hanno il preciso obiettivo di portare un miglioramento ambientale – che nel caso delle imprese della metalmeccanica per il periodo 2012-2022 sono 108, e presentano principalmente codici relativi al settore Chemistry (65) e Mechanical Engineer (59).
Un altro segnale è rappresentato dalla capacità di approcciare bandi competitivi come quelli europei. Infatti, con il lancio del nuovo programma quadro Horizon Europe, le aziende della metalmeccanica sono riuscite a cogliere questa opportunità: da una prima analisi, emerge che le imprese della metalmeccanica FVG si impegnano principalmente in progetti legati ad environmental engineering (keyword citata 33 volte) computer and information sciences – 29 – ed electrical engineering, electronic engineering, information engineering – 27.
Un importante punto è rappresentato dalla performance delle imprese della metalmeccanica in termini di sostenibilità ambientale: sono 142 le aziende che hanno dato segnali di voler promuovere la sostenibilità ambientale della manifattura regionale in generale.
A illustrare i dati, è intervenuto per Area Science Park Enrico Longato: “A un anno dalla sua prima edizione, i dati ci restituiscono l’immagine di un comparto che risente sì della congiuntura attuale, caratterizzata dall’incertezza a più livelli, ma che al tempo stesso conferma una spinta verso l’innovazione. Particolarmente interessante è stato rilevare la correlazione tra innovazione e sostenibilità in quanto delle 142 aziende che presentano segnali di sostenibilità ambientale, il 92% presenta anche segnali di innovazione, avallando così la tesi che l’attenzione alla sostenibilità porta con sé ricadute importanti in innovazione intesa come brevettazione, certificazione, e finanziamenti regionali e comunitari. Questo dato ci mostra una possibile via per garantire un futuro aziendale competitivo.”
“L’incertezza si affronta con il Movimento – ha affermato Sergio Barel, Presidente di Cluster COMET -. È fondamentale comprendere che l’incertezza non deve mai tradursi in inazione, nello ‘stare fermi’. L’immobilismo non è una risposta valida; al contrario, è proprio in questi momenti che dobbiamo essere più agili, pronti a sperimentare, ad adattarci e a innovare. Dobbiamo predisporre organizzazioni che siano preparate a gestire l’incertezza di fronte a noi. È impossibile e sbagliato pensare che possano essere pronte a qualcosa che non conosciamo. Per essere preparati dobbiamo conoscere, studiare ed ‘imparare’ diversi scenari e rivisitare il nostro ‘sapere’ ed il modello di business che adottiamo. L’incertezza, se affrontata con coraggio e lungimiranza, può diventare un terreno fertile per la crescita e l’evoluzione”.
Il report è disponibile a questo link
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Servizi per l'Innovazione
15.11.2023
Accelerare lo sviluppo di nuove molecole grazie a un reattore chimico automatizzato: Katakem vince l’edizione 2023 di Startup Marathon
Un reattore chimico automatizzato e a emissioni zero che permette di digitalizzare un processo chimico e di trasformarlo in un file. È la tecnologia innovativa di Katakem, startup di Catanzaro che si è aggiudicata il primo premio della Startup Marathon 2023. Il contest per startup promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica si è concluso martedì 14 novembre, con un evento ospitato nella sede UniCredit di Verona. Dieci le finaliste selezionate da una giuria di imprenditori, investitori ed esperti del settore, a partire da una rosa di 61 aziende innovative iscritte al contest da 34 tra incubatori, acceleratori e centri di ricerca universitari.Attive nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersecurity, dell’agritech, della robotica e delle life science, le dieci startup si sono contese l’accesso al programma di accelerazione UniCredit Start Lab. Ad aggiudicarsi la vittoria finale è stata Katekem – iscritta dall’innovation hub calabrese Entopan – che ha sviluppato una tecnologia in grado di accelerare lo sviluppo di nuove molecole e il loro time-to-market: si tratta di OnePot, un reattore chimico automatizzato e a emissioni zero che permette di digitalizzare un processo chimico e trasformarlo in un file che può essere inviato ovunque nel mondo e istantaneamente replicato.Sul podio anche Enphos di Verona, candidata al contest dal consorzio INSTM, e la padovana Rozes, spin-off dell’Università di Padova. Enphos si occupa di sviluppare soluzioni per la produzione di idrogeno verde e bianco, che includono elettrolizzatori ad alta efficienza per generare idrogeno verde e materiali e sistemi fotosintetici artificiali per produrre idrogeno bianco ed E-combustibili. È attiva nello sviluppo di un sistema di immagazzinamento energetico di lunga durata. Rozes è una startup innovativa specializzata in intelligenza artificiale che aiuta gli operatori economici a riconoscere in anticipo il rischio di entrare in rapporti d’affari con aziende potenzialmente pericolose e finanziariamente instabili. Ha sviluppato un indice che consente di misurare il livello di rischio di un’azienda analizzando anomalie contabili derivanti da frodi, riciclaggio, falsa fatturazione e bancarotta fraudolenta.La finale dell’edizione 2023 è stata il primo evento dal vivo nella storia del contest, nato nel 2020. Per tutte startup giunte alla fine del percorso, l’evento ha rappresentato un’occasione di incontro e di networking con imprenditori e investitori, coinvolti come pubblico durante la sessione di pitch e poi in sessioni one-to-one con le imprese finaliste.Durante la finale è intervenuta anche la migliore startup a maggioranza femminile di Startup Marathon 2023, già proclamata durante il Digital Day dello scorso 27 ottobre – l’evento online in cui, tra le 35 imprese pre-selezionate, sono state individuate le finaliste. Si tratta di Bioverse, che produce apparecchiature elettromedicali progettate per operare in contesti di emergenza e a basse risorse. L’azienda ha sviluppato Corax, un dispositivo trasportabile e a basso costo in grado di riprodurre le caratteristiche di una stanza di terapia intensiva per pazienti ustionati, consentendone il trasporto sicuro verso le strutture ospedaliere. Grazie a questo risultato, la startup ha così guadagnato l’accesso alla preselezione per il programma di accelerazione internazionale Prospera Women. A candidare Bioverse alla manifestazione, in qualità di acceleratore di impresa, è stato Almacube, l’innovation hub di Confindustria Emilia Area Centro e Università di Bologna.A conclusione dell’evento anche l’intervento di presentazione del team Enacuts Polimi del Politecnico di Milano, vincitore della competizione Enacuts nazionale.«Possiamo affermare che la quarta edizione di Startup Marathon è stata un successo», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park. «Non solo sotto il profilo quantitativo – quella di quest’anno è stata infatti l’edizione con il maggior numero di iscrizioni – ma soprattutto sotto il profilo qualitativo. Le startup che hanno partecipato sono infatti un campione rappresentativo del potenziale di innovazione del nostro paese, un potenziale che Startup Marathon lavora per sviluppare appieno».«La finale ha confermato il valore delle startup selezionate da una giuria altamente competente sui temi dell’innovazione», commenta Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est. «Come UniCredit siamo molto soddisfatti per il risultato di questa quarta edizione della Startup Marathon che per la prima volta ha visto anche l’evento in presenza presso la nostra sede di Verona per la finale. Il progetto è una conferma di come l’open innovation possa essere la chiave per creare valore per l’intero sistema economico e sociale: per le imprese che hanno obiettivi di crescita e di posizionamento sul mercato, per le startup nel loro percorso di crescita, e per l’ecosistema dell’innovazione a supporto delle startup stesse. Come UniCredit vogliamo essere parte attiva di questo processo e crediamo che la partecipazione, in qualità di partner, alla Startup Marathon sia una dimostrazione concreta di ciò. Aver riunito un ecosistema di così grande valore è per noi motivo di grande soddisfazione».«Tante startup in gara, tante imprese ed investitori partecipanti, tanto interesse per una formula vincente e sfidante per chi vuole investire nell’innovazione», sottolinea Gianni Potti Presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet. «Un’occasione imperdibile che ha fatto di Startup Marathon uno dei principali appuntamenti italiani del settore, in perfetta sintonia con i luoghi dell’innovazione: incubatori, acceleratori, parchi scientifici e tecnologici e Università, per valorizzare e far crescere le migliori idee imprenditoriali italiane, per dare forza e sostegno a tanti progetti che altrimenti rischierebbero di esaurirsi, se non fossero sostenuti da solide organizzazioni dell’innovazione».
Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.I partnerOltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Unicorn Trainers Club, Elis Innovation Hub, Italian Angels for Growth, Italian Business Angel Network, Giordano Controls, Fastweb, Venture Factory, Start Tech Ventures, Liftt, Carel, Eatable Adventures, Chiesi, Manni Group, Maxfone, Dba Group, Angel for Women, Eurotherm, HiRef.Le startup in garaLe 10 startup che hanno preso parte alla finale sono: Agreen Biosolutions, Audio Innova, Biomeye, Cyber Evolution, Cyberneid, Enphos, Katakem, Lightscience, Robotizr, Rozes.
Startup Marathon è un contest per imprese innovative aperto a startup, pmi innovative e spin-off universitari segnalati da incubatori ed acceleratori di impresa. Promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, dal 2020 seleziona le più significative aziende innovative italiane e ne accelera il percorso di go-to-market.
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Servizi per l'Innovazione
08.11.2023
Dr. Schär R&D Centre: da 20 anni cuore pulsante dell’alimentazione specifica, accoglie la sfida della sindrome metabolica
Il centro Ricerche di Dr. Schär chiude i festeggiamenti per i suoi primi 20 anni pensando al futuro: la sfida di domani è la sindrome metabolica. Proprio a questa patologia è dedicato il congresso dal titolo “Il ruolo dell’alimentazione nella sindrome metabolica”, in corso oggi presso l’Area Science Park di Trieste.
La ricetta dell’azienda leader del senza glutine e dell’alimentazione specifica per combattere il cosiddetto quartetto diabolico che causa e caratterizza la sindrome metabolica- ovvero sovrappeso, pressione alta, colesterolo, trigliceridi e glicemia fuori norma- è imperniata, ancora una volta, sulla nutrizione. Una problematica estesa, quella della sindrome metabolica, se consideriamo che ad essere colpito è il 40% della popolazione tra i 50 ed i 70 anni.
Il meeting scientifico riunisce i massimi esperti clinici del settore provenienti da Italia e Germania, tra cui il professor Lucio Lucchin, già direttore UOC di Dietetica e Nutrizione Clinica del Comprensorio Sanitario di Bolzano, la professoressa Simona Bertoli, ordinario di nutrizione clinica presso l’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Obesity Unit presso IRCCS Auxologico ed il Dr. Med. Andreas Michalsen, dell’Institut für Sozialmedizin, Epidemiologie und Gesundheitsökonomie presso Charité – Universitätsmedizin di Berlino e la professoressa Patrizia Catellani, direttore del centro di ricerca PsyLab e professore ordinario di Psicologia Sociale presso l’Università Cattolica di Milano.
I temi centrali del congresso sono l’attenzione responsabile alla salute personale e la gestione della sindrome metabolica attraverso la promozione di una sana e specifica alimentazione con finalità preventiva e come coadiuvante al riequilibrio dell’organismo.
Dr. Schär presenta uno studio per lo sviluppo di prodotti dedicati alla “malattia del benessere”, realizzato nel Centro Ricerche triestino. Questi prodotti – per ora indirizzati al consumo della colazione e agli snack di metà giornata – condivideranno l’impiego dell’avena e della sua salutare fibra di betaglucani, importante per il controllo del colesterolo e per l’abbassamento dell’indice glicemico. I prodotti, inoltre, saranno caratterizzati da un alto contenuto di fibre prebiotiche per contribuire alla salute dell’intestino e del microbioma e si distingueranno per l’utilizzo di acidi grassi Omega 3 da fonti vegetali quali, in particolare, il lino.
Durante il congresso vengono presentati anche gli esiti del progetto REAliSM: Regionalità ed Eco-circolarità in Alimenti per contrastare la sindrome metabolica, che ha visto la collaborazione del Centro Ricerche Dr. Schär con un’altra realtà eccellente dell’Alto Adige, il Centro di Sperimentazione Laimburg.
“Crediamo nella prevenzione e nella promozione della salute attraverso un migliore “stile di vita” in cui l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Ci impegniamo, quindi, per fornire soluzioni, bilanciate dal punto di vista nutrizionale e gustose, in grado di rispondere alle esigenze di salute delle persone e di semplificare la loro quotidianità – commenta la Dottoressa Virna Cerne, Senior Director of Global Research & Development del Dr. Schär R&D Centre sito nell’Area Science Park di Trieste – La gestione della sindrome metabolica può non essere semplice, ecco perché stiamo finalizzando una linea di prodotti in grado di integrare e aiutare nel mantenimento di un regime alimentare bilanciato”.
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Dai nostri campus
06.11.2023
Startup Marathon, ecco le dieci finaliste: il 14 novembre si sfideranno per la vittoria davanti a grandi aziende e potenziali investitori
Dal sistema di riconoscimento oculare a distanza al sistema per la produzione di idrogeno verde, passando per soluzioni in grado di ottimizzare le risorse nelle filiere agricole. Sono alcune delle innovazioni proposte dalle finaliste dell’edizione 2023 di Startup Marathon, la quarta, che il prossimo 14 novembre nella sede di UniCredit di Verona si contenderanno la vittoria finale, in quello che sarà il primo evento fisico nella storia della manifestazione. In palio, per la vincitrice, c’è l’accesso al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e la preselezione per il programma di internazionalizzazione Primo Innovare, che si svolge negli Stati Uniti.
Le 10 finaliste, attive in settori come l’intelligenza artificiale e la cybersecurity, la robotica, il biomedicale e l’agritech, sono state selezionate durante il Digital Day del 27 ottobre dal comitato scientifico della manifestazione, presieduto da Mariarosa Trolese, Board Member dell’Italian Business Angels Network (IBAN). All’evento, organizzato nell’ambito del DigitalMEET, avevano partecipato 35 realtà individuate tra le 61 che sono state candidate da incubatori e acceleratori di impresa da tutta Italia.Oltre a contendersi la vittoria finale, le finaliste avranno la possibilità di presentare la propria azienda di fronte a una platea di imprenditori e investitori. La startup vincitrice parteciperà all’edizione 2024 del programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà preselezionata per prendere parte al programma di internazionalizzazione Primo Innovare. La seconda e la terza classificata saranno inserite tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.Sempre durante il Digital Day è stato conferito il premio che Startup Marathon riserva alla migliore startup a maggioranza femminile. Ad aggiudicarselo è stata Bioverse, azienda che produce apparecchiature elettromedicali progettate per operare in contesti di emergenza e a basse risorse. Il team, formato da Caterina Giuliani (Ceo), Barbara Tommassini (Cto) e Franco Pradelli (Clinical investigator), ha sviluppato Corax, un dispositivo trasportabile e a basso costo in grado di riprodurre le caratteristiche di una stanza di terapia intensiva per pazienti ustionati, consentendone il trasporto sicuro verso le strutture ospedaliere. L’azienda, nata a Bologna nel 2020 con un brevetto in fase di certificazione, ha così guadagnato l’accesso alla preselezione per il programma di accelerazione internazionale Prospera Women.
«Sono due gli elementi di soddisfazione legati a questa edizione», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park. «Il primo riguarda la quantità: non avevamo mai ricevuto così tante candidature, segno che la manifestazione sta crescendo e si sta allargando a tutto il territorio nazionale. Il secondo, ancora più importante, è relativo alla qualità delle startup che hanno partecipato, a testimonianza di quanto sia vitale l’ecosistema italiano dell’innovazione».«Siamo molto soddisfatti come UniCredit per il risultato di questa prima parte della Startup Marathon che ha portato alla selezione di 10 startup innovative ad alto potenziale che si presenteranno alla finale del 14 novembre a Verona», dichiara Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est. «Il progetto ha l’ambizione di evidenziare come l’open innovation possa essere la chiave per creare valore per l’intero sistema economico e sociale: per le imprese che hanno obiettivi di crescita e di posizionamento sul mercato, per le startup nel loro percorso di crescita e per l’ecosistema dell’innovazione a supporto delle startup stesse. Come UniCredit vogliamo essere parte attiva di questo processo e crediamo che la partecipazione, in qualità di partner, alla Startup Marathon sia una dimostrazione concreta di ciò. Aver riunito un ecosistema di così grande valore è per noi motivo di grande soddisfazione».«Tante startup in gara, tante imprese ed investitori partecipanti, tanto interesse per una formula vincente e sfidante per chi vuole investire nell’innovazione», commenta Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet. «Un’occasione imperdibile che ha fatto di Startup Marathon uno dei principali appuntamenti italiani del settore, in perfetta sintonia con i luoghi dell’innovazione: incubatori, acceleratori, parchi scientifici e tecnologici e Università, per la valorizzare e far crescere le migliori idee imprenditoriali italiane, per dare forza e sostegno a tanti progetti che altrimenti rischierebbero di esaurirsi sostenuti da solide organizzazioni dell’innovazione».Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.I partnerOltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Unicorn Trainers Club, Elis Innovation Hub, Italian Angels for Growth, Italian Business Angel Network, Giordano Controls, Fastweb, Venture Factory, Start Tech Ventures, Liftt, Carel, Eatable Adventures, Chiesi, Manni Group, Maxfone, Dba Group, Angel for Women, Eurotherm, HiRef.Le startup finaliste
Agreen Biosolutions | www.agreenbiosolutions.com | Campoformido (UD)Agreen Biosolutions sviluppa soluzioni biologiche per la nutrizione e la protezione delle colture al fine di sostituire efficacemente i prodotti chimici attualmente utilizzati e consentire lo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile. Ha sviluppato OZ.ON, una piattaforma produttiva di olio ozonizzato che consente di produrre circa 4 volte di più rispetto agli attuali macchinari in commercio, dimezzando i costi di produzione.Audio Innova | www.audioinnova.com | Padova | Università di PadovaAudio Innova è uno spin-off dell’Università di Padova che si avvale del know-how sviluppato al Centro di Sonologia Computazionale del dipartimento di Ingegneria dell’informazione. L’azienda offre prodotti e servizi in ambienti tecnologicamente aumentati per l’apprendimento, il restauro e la conservazione di beni culturali musicali.Biomeye | www.biomeye.com | Dalmine (BG) | Bergamo SviluppoBiomeye propone soluzioni biometriche contactless basate sul riconoscimento oculare a distanza. La tecnologia abilitante combina hardware, software e intelligenza artificiale per garantire l’accesso sicuro a mani libere, effettuare transazioni senza contatto veloci e sicure, contrastare furti di identità, proteggere beni e dati industriali, prevenire incidenti e infortuni e fornire dati altamente affidabili sul customer behavior.Cyber Evolution | www.cyberevolution.it | Firenze-Bologna | IndustrioCyberEvolution si occupa di cybersecurity nei segmenti OT, IoT e IT tramite dispositivi embedded o pronti all’uso. Ha brevettato LECS, il primo sistema di sicurezza informatica cyber-fisica al mondo con un approccio plug&play, coniugando sicurezza tecnica ed accessibilità user-friendly delle innovazioni sviluppate.Cyberneid | www.cyberneid.com | Napoli | Startuphub2030 (Assintel)Cyberneid progetta, crea e gestisce servizi e soluzioni SW/HW per carta d’identità elettronica, passaporto elettronico, firma digitale e certificazione di documenti, verifica dell’identità, eKYC, onboarding sicuro e autenticazione forte. La particolarità del team è la capacità di fondere tecnologie solitamente distinte, come l’IA e l’EI, per creare innovazione.Enphos | www.enphos.com | Verona | INSTMEnphos si occupa di sviluppare per la produzione di idrogeno verde e bianco, che includono elettrolizzatori ad alta efficienza per generare idrogeno verde e materiali e sistemi fotosintetici artificiali per produrre idrogeno bianco ed E-combustibili. È attiva nello sviluppo di un sistema di immagazzinamento energetico di lunga durata.Katakem | www.katakem.com | Catanzaro | EntopanKatakem ha sviluppato una tecnologia in grado di accelerare lo sviluppo di nuove molecole e il loro time-to-market: si tratta di OnePot, un reattore chimico automatizzato e a emissioni zero che permette di digitalizzare un processo chimico e trasformarlo in un file che può essere inviato ovunque nel mondo e istantaneamente replicato.LightScience | www.lightscience.ai | Caserta-Como | Incubatore CampanoLightScience si occupa di digitalizzare l’intero processo analitico per fornire dati sulla salute rapidi, semplici e affidabili. Sta sviluppando Mylab, un dispositivo portatile che renderà gli esami del sangue a distanza più facili, veloci ed economici. Il dispositivo permette uno screening di massa rapido, affidabile e sicuro senza la necessità di reagenti chimici.Robotizr | www.robotizr.com | Teramo | IndustrioRobotizr offre un’interfaccia no-code intuitiva per un controllo completo e semplice dei bracci robotici industriali, semplificandone la gestione adattando l’automazione delle linee di produzione. Il sistema modulare di automazione ambisce, tramite una descrizione naturale delle azioni, a diventare interfaccia universale di qualsiasi braccio robotico.Rozes | www.rozes.it | Padova | Università di PadovaRozes è una startup innovativa specializzata in intelligenza artificiale che aiuta gli operatori economici a riconoscere in anticipo il rischio di entrare in rapporti d’affari con aziende potenzialmente pericolose e finanziariamente instabili. Ha sviluppato un indice che consente di misurare il livello di rischio di un’azienda analizzando anomalie contabili derivanti da frodi, riciclaggio, falsa fatturazione e bancarotta fraudolenta.
Startup Marathon è un contest per imprese innovative aperto a startup, pmi innovative e spin-off universitari segnalati da incubatori ed acceleratori di impresa. Promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, dal 2020 seleziona le più significative aziende innovative italiane e ne accelera il percorso di go-to-market.
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Servizi per l'Innovazione
24.10.2023
Startup Marathon, chiuse le candidature: sfida tra 35 imprese innovative da tutta Italia per l’accesso alla finale del contest
Le migliori startup e imprese innovative segnalate da incubatori e acceleratori di tutta la Penisola, di fronte a una platea di aziende, investitori e specialisti del settore. Sono 35, su 61 candidature, le startup selezionate per partecipare allo Startup Marathon Digital Day di venerdì 27 ottobre, da cui emergeranno le 10 finaliste dell’edizione 2023 del contest promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica.
L’evento avrà inizio alle 14, si svolgerà online nell’ambito del programma di DIGITALmeet e potrà essere seguito tramite questo link. Durante il pomeriggio saranno trasmessi brevi video pitch di presentazione delle 35 startup selezionate tra le oltre 60 che sono state iscritte al contest dagli incubatori e dagli acceleratori di impresa che le ospitano. Sono 34 gli incubatori e acceleratori che hanno aderito al contest, candidando le startup. I progetti saranno valutati da un comitato tecnico- scientifico formato da esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduta da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network.
SCARICA IL PROGRAMMA
A intervallare le presentazioni delle startup in gara saranno gli interventi delle realtà che hanno promosso il contest e dei partner, che illustreranno le ragioni che li hanno spinti a sostenere Startup Marathon e le opportunità di finanziamento per le realtà innovative più interessanti.
«Siamo soddisfatti delle adesioni ricevute per questa quarta edizione di Startup Marathon», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park. «Un risultato che attesta la capacità di questa iniziativa di fare rete tra gli attori dell’ecosistema italiano dell’innovazione. Ora attendiamo con interesse la selezione della giuria per l’evento finale, il primo organizzato in presenza nella storia di Startup Marathon: una grande opportunità reciproca di incontro tra startupper, aziende e investitori».
Dichiara Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est: «UniCredit sostiene Startup Marathon per promuovere l’innovazione e favorire un efficace ecosistema utile alla crescita delle startup. Questo impegno si inserisce nel supporto alle pmi italiane, cruciali per l’economia del nostro territorio. Le prime tre edizioni della Marathon hanno mostrato realtà con progetti di alta qualità e brevetti depositati. Per la quarta edizione, si mira a mantenere gli elevati standard già raggiunti, se non a superarli, vista la presenza di un comitato scientifico esperto e la possibilità di incontri in presenza per favorire finanziamenti e varie collaborazioni. Essere al fianco di altri importanti partner come Area Science Park e DIGITALmeet ci ha spinto ancor di più a sostenere questo evento. Il nostro obiettivo è che Startup Marathon diventi una piattaforma di business al fine di aiutare proprio le stesse startup, selezionate attraverso acceleratori, incubatori, parchi scientifici ed università, a individuare opportunità di business attraverso b2b con i nostri clienti. Startup Marathon rappresenta un’autentica opportunità di aggregare gli attori del mondo dell’innovazione, contribuendo a un percorso virtuoso nel settore, favorendo sviluppi a beneficio di tutti i protagonisti del sistema».
«Startup Marathon è diventato ormai un evento nazionale nel mondo dell’innovazione e di ciò siamo molto fieri», commenta Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet. «La formula di abbinare le startup a un incubatore o parco scientifico o altro soggetto impegnato nel mondo dell’innovazione e della ricerca risulta decisamente vincente. La selezione svolta progressivamente piace molto: su 61 candidature, sono 35 infatti le startup selezionate per partecipare allo Startup Marathon Digital Day del 27 ottobre, da cui emergeranno le 10 finaliste dell’edizione 2023 del contest in programma il 14 novembre. In fondo, con la formula dell’“elevator pitch” lo startupper mette in luce l’innovazione della sua startup e la sua capacità di risolvere un problema comune. Determinante risulterà trovare equilibrio tra brevità e impatto, tra essenzialità e originalità. Buona fortuna ai partecipanti nel viaggio verso un elevator pitch irresistibile».
Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.
I premi in palio
La startup vincitrice parteciperà all’edizione 2024 del programma di accelerazione Unicredit Start Lab e sarà preselezionata per prendere parte al programma di internazionalizzazione Primo Innovare. La seconda e la terza classificata saranno inserite tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie. È previsto anche un premio speciale per una startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile. Questa azienda sarà inserita tra le preselezionate per prendere parte al programma di internazionalizzazione Prospera Women.
I partner
Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Unicorn Trainers Club, Elis Innovation Hub, Italian Angels for Growth, Italian Business Angel Network, Giordano Controls, Fastweb, Venture Factory, Start Tech Ventures, Liftt, Carel, Eatable Adventures, Chiesi, Manni Group, Maxfone, Dba Group, Angel for Women, Eurotherm, HiRef.
Le startup in garaLe 35 startup selezionate che parteciperanno al Digital Day sono: Biomeye, Lightscience, B4Chem, Cyber Evolution, Robotizr, Audio Innova, Agreen Biosolutions, Develop-Players, The Glass Elite, Regrowth, Cyberneid, Proxima Robotics, Pillnovations, Enphos, Bioverse, Automyo, Vz Compliance, Seere, Alpmine, Ecodrone, Docunque, Rozes, Evotion, Lualtek, Flowpay, Hackable, Innereo, Hygge, MDE Research, Goojob, Decripto World, YP Trainer, Ettomio, General Impact, Joule.
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Servizi per l'Innovazione
19.10.2023
Aindo chiude un round di investimento da 6 milioni
Aindo, startup nata dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, che ha sviluppato e brevettato una tecnologia di generazione di dati sintetici, annuncia un round di investimento di 6 milioni di euro guidato da United Ventures e a cui partecipa anche Vertis SGR che, con il fondo Vertis Venture 3 Technology Transfer, è stato il primo investitore nella società. Questo nuovo finanziamento consentirà ad Aindo di potenziare il suo team e continuare lo sviluppo di soluzioni che agevolano l’uso dell’intelligenza artificiale in settori strategici come la sanità, la finanza e la pubblica amministrazione.
Il team di Aindo ha come obiettivo non solo quello di consolidare la sua posizione di leader nei dati sintetici, ma anche di rivoluzionare il concetto di mobilità del dato, intesa come scambio sicuro di informazioni, ponendo particolare attenzione alla tutela della privacy.
United Ventures, società di venture capital focalizzata in investimenti su aziende ad alto contenuto tecnologico, guida questo secondo round di investimento attraverso il suo nuovo fondo early-stage UV3, riconoscendo il ruolo sempre più decisivo dei dati sintetici per la promozione di uno scambio sicuro delle informazioni e per lo sviluppo di soluzioni avanzate di Intelligenza Artificiale, in grado di accelerare la transizione tecnologica. In questo contesto l’ulteriore contributo di Vertis, specializzata in gestione di fondi nel Made in Italy innovativo, conferma la fiducia e il forte interesse degli investitori istituzionali alla dimensione strategica della tecnologia.
Secondo Gartner, infatti, i dati sintetici sono tra le tendenze emergenti nel campo dell’AI e si prevede che entro il 2024 il 60% dei dati utilizzati in progetti di AI sarà generato sinteticamente (mentre era solo l’1% nel 2021). A queste valutazioni si aggiunge uno studio condotto da Grand View Research, per il quale il mercato globale dei dati sintetici sarà valutato 1,79 miliardi entro il 2030.
La tecnologia dei dati sintetici ha già provato il suo valore in diversi settori industriali, dall’ambito sanitario al comparto finanziario, bancario e assicurativo. In un settore ad alto impatto sociale come quello della salute, ad esempio, la tecnologia di generazione dei dati sintetici di Aindo ha già trovato varie applicazioni: dal miglioramento dell’analisi predittiva di risposta a terapie farmacologiche in patologie rare, all’efficientamento della presa in carico del paziente in ambito ospedaliero, passando per la capacità di monitorare l’assistenza sanitaria a distanza prevedendo in anticipo situazioni di potenziale rischio.
“L’Intelligenza Artificiale generativa ha recentemente catturato l’immaginario collettivo e l’interesse globale grazie alle sue straordinarie capacità di generare testi e immagini. Le potenzialità dell’AI generativa non si applicano solo a questo tipo di dati, ma anche a informazioni strutturate che costituiscono gran parte del patrimonio di cui dispongono le aziende nei propri database. I dati sintetici che generiamo si comportano come quelli reali delle aziende, ma essendo artificiali non contengono informazioni personali e quindi limitano i rischi legati ai temi della privacy”, dichiara Daniele Panfilo, co-fondatore e CEO di Aindo. E aggiunge: “Quando abbiamo fondato Aindo, questa tecnologia era poco conosciuta al di fuori degli ambienti accademici. Da allora, l’obiettivo è stato quello di rendere la nostra soluzione disponibile al mondo industriale e della ricerca al fine di rendere l’innovazione basata sui dati sempre più sicura ed eticamente responsabile”.
Giulia Giovannini, partner di United Ventures, commenta: “In Aindo, il primo investimento del nostro nuovo fondo UV3, abbiamo trovato tutti gli elementi che da sempre guidano la nostra tesi di investimento in United Ventures: un team forte ed estremamente competente, una tecnologia solida con un potenziale impatto enorme e un mercato in rapida crescita. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale è qui, ma incontra ancora molti ostacoli, tra cui l’inaccessibilità dei dati, i lunghi tempi di elaborazione, le preoccupazioni legate alla privacy e le questioni etiche derivanti dalla raccolta di dati. I dati sintetici sono una risposta a queste problematiche, offrendo alle aziende uno strumento di grande importanza per sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ma al contempo garantendo la privacy necessaria nella gestione dei dati stessi. Crediamo che Daniele e il suo team abbiamo la giusta ambizione per far scalare la piattaforma partendo dall’Italia a livello internazionale nel campo dei dati sintetici, e siamo entusiasti di supportarne la crescita.”
Roberto Della Marina, Operating Partner di Vertis SGR e Managing Partner di Venture Factory, aggiunge: “Confermiamo il nostro supporto in Aindo e nella tecnologia dei dati sintetici, tra le tendenze emergenti nel campo dell’AI. Nei prossimi anni la richiesta di dati sintetici arriverà da diversi settori, in particolare sanitario, finanziario e assicurativo: in questi ambiti le tecnologie di Aindo abiliteranno la reale democratizzazione dell’uso dei dati permettendone utilizzo e condivisione responsabili nell’assoluto rispetto della privacy, aiuteranno ad allenare modelli di ML per rispondere meglio ai bisogni delle persone, generando così un impatto reale sulla vita di milioni di esseri umani. Aindo può guidare responsabilmente una nuova rivoluzione tecnologica abilitata dall’AI e noi siamo intenzionati a continuare a farne parte”.
I dati sintetici di Aindo
I dati sintetici di Aindo non sono raccolti empiricamente, ma generati artificialmente attraverso modelli di machine learning. Questi modelli sono in grado di creare dati artificiali che riproducono fedelmente le caratteristiche e i comportamenti di quelli reali. I dati sintetici così generati mantengono quindi l’utilità statistica contenuta nei dati originali. Essendo artificiali, sono privi di informazioni sensibili e possono pertanto essere scambiati e analizzati in modo sicuro, senza rischi per la privacy degli individui.
Applicazioni dei Dati Sintetici
I dati sintetici consentono di applicare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale in ambiti ad alto impatto sociale e di business, come la ricerca in ambito sanitario o lo sviluppo di tecnologie per i mercati finanziari.
Settore Sanitario – I dati sintetici trovano applicazione nell’addestramento di modelli di intelligenza artificiale necessari per lo sviluppo di strumenti prognostici e predittivi nel campo sanitario, volti a migliorare la diagnostica e la cura di numerose patologie. I dati sanitari dei pazienti sono altamente riservati e in genere non possono essere scambiati; tuttavia la loro analisi può portare a nuove conoscenze diagnostiche e farmacologiche per il trattamento di patologie specifiche o per l’identificazione di fattori di rischio. I dati sintetici di Aindo sono infatti in linea con le previsioni del GDPR: consentono quindi l’utilizzo, la mobilità e lo scambio di dati sanitari sintetici.
Settore Finanziario – Nel mondo finanziario, i dati sintetici giocano un ruolo chiave nello sviluppo di soluzioni e servizi personalizzati. Una banca, per esempio, potrebbe utilizzarli per sviluppare accurati modelli di predizione del rischio, volti a identificare pattern e comportamenti tipici di imprese prossime a incorrere in difficoltà finanziarie. Inoltre i dati sintetici possono essere impiegati con successo nel miglioramento dei sistemi antifrode grazie alle possibilità offerte in ambito di data augmentation.
Infrastrutture ed Energia – Nei settori infrastrutturali ed energetici, i dati sintetici sono strumentali per la condivisione di dati tra settore pubblico e privato. Questo facilita la combinazione dell’offerta e della domanda in ambiti come l’ottimizzazione della gestione delle infrastrutture e delle reti. Pensiamo alle smart cities, agli edifici intelligenti, al monitoraggio delle infrastrutture fisiche, come ponti, viadotti e reti viarie, per valutare usura, gestione del traffico e monitoraggio strutturale. I dati sintetici opportunamente calibrati permetterebbero la valutazione di scenari multi rischio, come quelli statici, sismici e da rischio idrogeologico attraverso la simulazione dei differenti scenari di danno ovvero di gestione ottimale.
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Dai nostri campus
18.10.2023
POSIDON PCP: sperimentate con successo due soluzioni innovative per la decontaminazione di aree industriali inquinate
Grazie al progetto europeo POSIDON PCP (POlluted SIte DecontaminatiON Pre-Commercial Procurement) sono state sviluppate e testate due nuove tecnologie per la decontaminazione di suoli in aree industriali inquinate dismesse. I risultati delle sperimentazioni dell’ultima fase della procedura competitiva, finalizzata all’acquisto di servizi di ricerca e sviluppo, sono stati presentati nel corso dell’evento finale di progetto, lo scorso 9 ottobre a Bilbao, in Spagna.
POSIDON, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea e coordinato da Area Science Park, nasce con l’obiettivo di indirizzare dal lato della domanda pubblica, lo sviluppo di nuove soluzioni non ancora presenti sul mercato.<
Il progetto ha aggregato 5 committenti europei, proprietari/gestori dei siti inquinati, con l’esigenza comune di identificare nuove tecnologie di trattamento del suolo (ed eventualmente delle falde acquifere), preferibilmente in-situ, in grado di decontaminare terreni antropici eterogenei in zone industriali dismesse, composti da una miscela di rifiuti industriali (come terreni di risulta inquinati da idrocarburi del petrolio e metalli pesanti) e terreni costituiti da argille e sabbie, altamente inquinati da idrocarburi del petrolio (TPH e IPA) e metalli pesanti (in particolare arsenico e piombo).
Durante il progetto diversi fornitori (consorzi misti ricerca-impresa) sono stati chiamati a sviluppare, in modo parallelo e concorrente, soluzioni innovative, a partire dalla ideazione e progettazione di nuove soluzioni, alla prototipazione e validazione in laboratorio, fino allo sviluppo originale di due prototipi da testare entrambi e in parallelo sul campo in due diversi siti in Italia, a Trieste, e in Spagna, a Bilbao.
Le due tecnologie approdate alla fase sperimentale e comparativa sul campo sono quelle dei consorzi capitanati dalle aziende TESECO BONIFICHE e HPC Italia.
TESECO ha ideato e sviluppato la tecnologia Soil-Omic® che prevede processi biologici e chimico-fisici integrati, finalizzati alla decontaminazione di suoli e acque sotterranee da inquinanti organici e inorganici, tramite formulazioni biologiche basate sull’integrazione di metagenomica e ingegneria ambientale. La soluzione funziona con BIOflushing®, una tecnologia di bonifica in situ che utilizza impianti e sistemi idraulici specializzati per la biostimolazione, la bio-amplificazione e il lavaggio chimico di terreni saturi e insaturi. I risultati ottenuti hanno confermato l’efficacia del processo e dell’impianto dedicato alla degradazione del petrolio e degli idrocarburi policiclici aromatici, nonché per la rimozione dei metalli pesanti sia da terreni saturi che insaturi. In particolare, a Bilbao, in circa 5 mesi di esercizio dell’impianto, si è registrata una significativa riduzione nella contaminazione inorganica media del suolo insaturo* nonché nella contaminazione organica**. Soil-Omic® è in fase di commercializzazione ed è pronta ad entrare nel mercato a fine 2023.
HPC ITALIA ha invece sviluppato, assieme al Politecnico di Milano, la soluzione “Erase” (ElectRode-Aided Soil rEmediation), una piattaforma modulare flessibile in situ, che prevede la posa in opera di elettrodi per ridurre la contaminazione sia di inquinanti organici che inorganici, attraverso il trasporto indotto dal campo elettrico nel suolo, oltre che azioni di trattamento chimico e biologico per iniezione di prodotti chimici e nutrienti. La modularità della tecnologia consente di operare su sorgenti contaminate di diversa estensione e profondità. La soluzione è ancora in fase di sviluppo, ma dai test della Fase 3 sono emerse già prove di un aumento della mobilità dei metalli, con una riduzione della concentrazione di alcuni di essi nel suolo, mentre i dati di monitoraggio hanno confermato anche una diminuzione degli idrocarburi poliaromatici e degli idrocarburi.
*Riduzione nella contaminazione inorganica media del suolo insaturo: Arsenico -97%, Cadmio -82%, Cromo -31%, Nichel -56%, Piombo -95%, Rame -96%, Zinco -94%.
**Riduzione nella contaminazione organica: Idrocarburi (TPH) -85%, Dibenzo (a.h)antracene -97%, Benzo(a)pirene -97%, Indeno (1.2.3-cd) pirene -97%, Pirene -97%, Benzo(a)antracene -99%, Crisene -97%, Benzo(b)fluorantene -99%, Benzo(k)fluorantene -96%, Somma PAH (EPA 16) -97%.
Il progetto POSIDON PCP coinvolge Area Science Park (coordinatore e partner tecnico del progetto), il gruppo dei 5 gestori di siti inquinati da bonificare: l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (Lead procurer dell’appalto pre-commerciale congiunto) (IT), il Comune di Bilbao (ES), Spaque (BE), CEA – Comune di Vitoria Gasteiz (ES), Baja do Tejo (PT), ai quali si aggiungono i partner tecnici: Sara Bedin esperta in appalti di innovazione e Pre-commercial procurement (IT); TECNALIA, centro di ricerca basco (ES); IHOBE, Agenzia dell’ambiente basca (ES) e MAS referente per la comunicazione (ES).
POSIDON ha ricevuto finanziamenti dal Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito dell’Accordo di sovvenzione N. 776838. Il contenuto di questo comunicato stampa riflette solo il punto di vista degli autori e l’Agenzia esecutiva ‘European Research Executive Agency (REA)’ non è responsabile per qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni in esso contenute.
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Servizi per l'Innovazione
16.10.2023
Sviluppo economico della Repubblica della Macedonia del Nord: in Area Science Park una tre giorni del progetto EU4EG
Tre giorni di scambio di buone pratiche e networking nell’ambito del progetto “EU for Economic Growth” (EU4EG): questo l’obiettivo dei lavori che dal 16 al 18 ottobre vedono nel Centro Congressi di Area Science Park agenzie territoriali a supporto delle imprese, stakeholder istituzionali e imprese parlare dello sviluppo economico della Repubblica della Macedonia del Nord.
Ad aprire i lavori questa mattina sono stati Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park, Roberto Antonione, Segretario generale della Central European Initiative (CEI), e Vesel Memedi, Ambasciatore in Italia della Repubblica della Macedonia del Nord.
EU4EG, partito nel 2021 e della durata di 48 mesi, ha come obiettivo il rafforzamento del sistema economico della Macedonia del Nord nel quadro dell’adesione del Paese all’UE. Il progetto mira a ottenere una maggiore competitività del sistema produttivo unita a sostenibilità e decarbonizzazione, ponendo un focus sul ruolo primario degli ecosistemi industriali e dell’innovazione e attuando interventi orientati alla transizione digitale e verde che puntino a più elevati standard ambientali e sociali.
Partner del progetto, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di circa 9.5 milioni di euro, sono l’Agenzia di Cooperazione Internazionale federale tedesca (GIZ) (coordinatore), il Ministero federale tedesco per l’Economia e il Clima (BMWK), l’Iniziativa Centro Europea (CEI) e Area Science Park.
“Vorrei ringraziare Area Science Park per questo invito, – ha dichiarato Vesel Memedi, Ambasciatore in Italia della Repubblica della Macedonia del Nord – si tratta di un parco scientifico e tecnologico incredibile per dimensione e portata delle attività di ricerca che qui vengono sviluppate da tanti anni. Ritengo che sia molto importante per la Repubblica della Macedonia del Nord, soprattutto in vista della sua prossima adesione all’Unione Europea, poter sviluppare a sua volta parchi scientifici e tecnologici di questa portata, sviluppare la ricerca, sviluppare le attività in ambito scientifico perché questa è l’unica garanzia di competitività per un Paese, soprattutto quando si tratta di competere su un mercato come quello dell’Unione Europea di circa 500 milioni di abitanti”.
“Il contributo di Area Science Park al progetto si fonda sulle consolidate competenze dell’Ente nel promuovere e sostenere l’innovazione e nella capacità di dialogare con le imprese e con il mondo della ricerca – spiega la Presidente Caterina Petrillo -. A questo, Area unisce il valore aggiunto di saper produrre ricerca di punta nei settori che oggi interessano la transizione digitale e verde. Questo progetto è per noi molto importante e rappresenta un elemento di una più ampia strategia di relazioni con i Balcani e l’Europa centro-orientale che l’Ente intende rafforzare e rilanciare in chiave di sostegno alla crescita fondato su ricerca e innovazione”.
EU4EG si basa su tre componenti interconnesse. La prima prevede la mappatura degli ecosistemi imprenditoriali e delle catene del valore regionali, l’individuazione della disponibilità di servizi di supporto alle imprese (Business Support Services, BSS) sui territori e la creazione di un programma di capacity building rivolto alle organizzazioni di supporto alle imprese (BSO), per metterle nelle condizioni di fornire nuovi servizi a PMI e start-up macedoni. La seconda componente prevede l’avvio di quattro programmi di accelerazione d’impresa per supportare la crescita di gruppi selezionati di start-up. La terza componente mira a costruire un programma di finanziamento di progetti di innovazione e rinnovamento aziendale, portati avanti congiuntamente da PMI e BSO sui temi del Green Deal e della Nuova Strategia Industriale UE.
Ad oggi i principali risultati raggiunti dal progetto sono un programma di capacity building su 14 tematiche, 49 metodologie e strumenti per fornire servizi di supporto alle imprese (BSS), 271 ore di formazione, 170 rappresentanti di organizzazioni di supporto alle imprese (BSO) coinvolti. Inoltre, grazie a EU4EG sono stati finanziati 27 progetti congiunti tra Piccole e Medie Imprese e BSO macedoni. Infine, sono stati erogati dal progetto 4.5 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti e 5 milioni di euro finanziati dalle imprese coinvolte.
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Servizi per l'Innovazione
29.09.2023
Trieste Next: presentata la terza edizione del Big Science Business Forum che si terrà nel 2024 a Trieste
Trieste lancia la lunga volata per ospitare nel 2024 la terza edizione del Big Science Business Forum (BSBF), la conferenza internazionale orientata al business che riunisce le principali infrastrutture di ricerca europee, ormai accreditata come il principale punto di incontro tra le infrastrutture di ricerca e l’industria. La presentazione delle tappe che porteranno all’organizzazione del forum dall’1 al 4 ottobre del prossimo anno nel Trieste Convention Center all’interno del Porto Vecchio del capoluogo giuliano, è avvenuta a Trieste Next, nell’ambito dell’evento “Non solo Ricerca. Il valore delle Infrastrutture scientifiche per l’economia e la società”, organizzato da Area Science Park in collaborazione con SIS FVG.
La scelta di Trieste per il BSBF 2024 non è casuale: la città ha una delle più elevate concentrazioni di ricercatori d’Europa ed è sede di numerosi centri e organismi di eccellenza scientifica nazionali e internazionali. Tra questi il Consorzio per le Infrastrutture di Ricerca dell’Europa Centrale (CERIC), punto di accesso aperto ad alcune delle strutture di indagine scientifica più avanzate di otto Paesi centroeuropei (Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Romania, Slovenia, Ungheria) nei campi dei materiali, dei biomateriali, delle nanotecnologie, con particolare attenzione ai temi dell’energia e delle scienze della vita.
“A differenza degli altri programmi esterni di supporto all’innovazione, il BSBF è un’iniziativa promossa autonomamente dalla comunità scientifica per facilitare l’incontro tra ricerca e industria internazionale – spiega Paolo Acunzo dell’ENEA, Direttore delle attività del BSBF Trieste 2024 -. Il fatto che per la prima volta questo importante Forum si svolgerà in Italia è un chiaro riconoscimento del ruolo di protagonista assunto dal nostro sistema Paese nella costruzione di un mercato europeo della Big Science. Fino al 2025 Trieste sarà al centro dell’attenzione del variegato mondo della Big Science e già dal prossimo 26 settembre – conclude Acunzo – si incontreranno a Trieste i rappresentanti tutte le grandi infrastrutture internazionali per concordare le prossime attività da sviluppare congiuntamente in preparazione del BSBF Trieste 2024”.
La candidatura di Trieste, oltre che dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – su input dell’Assessore regionale alla ricerca Alessia Rosolen – e dal Governo italiano, è stata sostenuta dall’Iniziativa Centro Europea, il primo Forum internazionale per Cooperazione Regionale che ha sede a Trieste. Co-organizzatori del Forum sono una serie di Centri di ricerca internazionali: CERN, ESA, ESO, ESRF, ESS, European XFEL, FAIR, ILL, F4E, SKAO. Il Comitato organizzatore locale è composto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Area Science Park, Promo Turismo FVG, Università di Trieste, Camera di Commercio Venezia Giulia. Ulteriori partner sono gli Industrial Liaison Office: ILO (Denmark), ILO (Spain) e ILO Network Italia, la rete composta dai rappresentanti di CNR, ENEA, INAF e INFN.
BSBF si propone come il primo “sportello unico” per aziende europee e altre organizzazioni interessate a interagire con le grandi organizzazioni scientifiche europee, con l’obiettivo di creare in Europa un mercato comune della grande scienza più forte, più trasparente ed efficiente, senza barriere di ingresso ai fornitori industriali che vogliano stringere rapporti con le grandi installazioni di ricerca.
La prima edizione del BSBF, ospitata dall’Agenzia danese per la scienza e l’istruzione superiore a Copenaghen, in Danimarca, è stata un grande successo e risultati simili sono stati raggiunti anche dalla seconda edizione BSBF che si è tenuta a Granada, in Spagna: più di 1.000 delegati provenienti, oltre 500 aziende e organizzazioni da 30 Paesi. L’area espositiva ha visto la presenza di più di 200 aziende e organizzazioni e durante l’evento si sono svolti oltre 790 incontri B2B e B2C.
BSBF ha offerto approfondimenti sulle opportunità di appalti e commesse per le aziende del valore di quasi 10 miliardi di euro complessivi all’anno.
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26.09.2023
A Portorose inaugurata la North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV)
Il tanto atteso avvio della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV) è finalmente arrivato. La prima iniziativa transnazionale di questo tipo nell’ambito del programma Horizon Europe, sostenuto dalla Clean Hydrogen Partnership, è stata lanciata a Portorose, in Slovenia. Più di 100 delegati in rappresentanza di 37 partner di progetto provenienti da tre Paesi, Croazia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Italia) e Slovenia, si sono riuniti per il kick-off meeting del progetto.
La NAHV è partita l’1 settembre e avrà una durata di 72 mesi. Comprende 17 progetti pilota da sviluppare in diverse località in tutti e tre i Paesi partner. Il partenariato, che ha ottenuto un contributo di 25 milioni di euro da Clean Hydrogen Partnership, ed è guidato da HSE, il più grande produttore e distributore di energia elettrica della Slovenia e produttore di energia elettrica da fonti rinnovabili, comprende 37 organizzazioni: aziende, università, istituti e altri enti pubblici dei tre paesi partecipanti, tra i quali Area Science Park. L’ideazione del progetto copre l’intera catena del valore dell’uso dell’idrogeno rinnovabile, dalla produzione, attraverso lo stoccaggio e la distribuzione, fino al suo utilizzo finale in vari settori, in particolare l’industria e i trasporti terrestri e marittimi, accelerando la transizione verso le energie rinnovabili su tre pilastri target: industrie hard-to-abate e i settori dell’energia e dei trasporti. Questi sono i motivi principali per cui NAHV ha ricevuto il Sigillo di Eccellenza, che viene assegnato nell’ambito di Horizon Europe a progetti che hanno ottenuto valutazioni elevate.
L’obiettivo principale dell’iniziativa è creare un mercato per l’idrogeno verde sia dal lato della domanda che dell’offerta, rendendolo una fonte energetica competitiva per il futuro. I principali attori del settore di tutti e tre i Paesi svilupperanno progetti pilota per produrre fino a 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno da fonti energetiche rinnovabili, destinati allo stoccaggio, alla distribuzione e all’uso dell’energia. Si prevede che circa il 20% dell’idrogeno rinnovabile prodotto verrà scambiato tra i paesi partecipanti, creando così un mercato regionale primario per l’idrogeno. Introducendo tecnologie avanzate per l’idrogeno e sviluppando competenze e infrastrutture, il partenariato persegue anche altri obiettivi chiave del Green Deal europeo. In particolare, i progetti NAHV puntano alla decarbonizzazione di importanti settori industriali come la produzione di acciaio, cemento e vetro e forniscono soluzioni sostenibili di trasporto terrestre e marittimo legate alla riduzione dell’impronta di carbonio.
Si prevede che l’implementazione delle attività di innovazione previste libererà ulteriori investimenti in tecnologie legate all’idrogeno rinnovabile per un importo di oltre 300 milioni di euro, destinati ad aumentare la capacità di produzione, stoccaggio, trasmissione e utilizzo dell’idrogeno. Si prevede l’erogazione di ulteriori investimenti, sia durante l’attuazione del progetto che successivamente, sia da fonti private che pubbliche sotto forma di investimenti follow-up nei progetti pilota avviati con successo in 17 siti nei tre Paesi partecipanti, ma anche attraverso nuove iniziative che contribuiranno all’evoluzione di un ecosistema sociale ed economico basato sull’idrogeno rinnovabile. Lo sviluppo previsto crea la necessità di nuove competenze e capacità, che rendono le università e gli enti di ricerca partner dell’iniziativa protagonisti importanti nella progettazione e diffusione di nuovi programmi formativi, poiché la NAHV è destinata a diventare un veicolo per la creazione di posti di lavoro.
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13.09.2023
“Un mondo nuovo”: presentata la XII edizione di Trieste Next, il festival della ricerca scientifica
300 tra scienziati, umanisti e grandi personalità provenienti dall’Italia e dal mondo, un centinaio di eventi, un nuovo premio letterario, “Science Book of the Year”, dedicato ai maestri della divulgazione scientifica, 45 spazi espositivi in Piazza Unità, 65 attività per le scuole. Sono questi alcuni dei numeri della XII edizione di Trieste Next, il festival della ricerca scientifica in programma nel capoluogo giuliano dal 22 al 24 settembre 2023.
Il tema dell’edizione è “Un mondo nuovo. Scienza, cultura, innovazione per un futuro sostenibile”, che fa il verso al più celebre romanzo fantascientifico di Aldous Huxley. Come ogni edizione il festival presenta un ricco programma sempre più internazionale con ospiti di grande rilievo, tra cui Andrea Rinaldo, vincitore dell’International Stockholm Water Prize 2023, definito il “Nobel dell’Acqua”, il parastronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) John McFall, Henry Sanderson e Paul Ekins, tra i maggiori esperti mondiali di geopolitica delle risorse, Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e chief strategy officer di The Nature Conservancy, la più grande organizzazione ambientale al mondo, Ersilia Vaudo, astrofisica e chief diversity officer dell’ESA, Sandra Savaglio, celebre astrofisica dell’Università della Calabria, cui la rivista Time aveva dedicato una copertina, Chiara Valerio, nota scrittrice e saggista, e Bruce Bassett, cosmologo dell’African Institute for Matematical Science di Cape Town e autore del celebre saggio La relatività a fumetti.
Il festival, in questa sua edizione 2023, tenterà di tracciare, attraverso un caleidoscopio di voci di grande autorevolezza, un profilo di questo nuovo mondo, provando come sempre a immaginare il futuro che ci attende. Esplorerà temi come i cambiamenti climatici e l’emergenza acqua, la transizione energetica e i costi della sostenibilità, l’intelligenza artificiale e i benefici e i rischi che comporta per l’essere umano, la robotica e la transizione digitale, le biotecnologie e le sfide del 21° secolo, i nuovi materiali e i nuovi farmaci, lo spazio e ciò che ancora dobbiamo comprendere dell’Universo.
Si avvarrà di contributi provenienti dal mondo della scienza, ma anche da quello della cultura, nella consapevolezza che se lo strumento principe per costruire un nuovo mondo è il progresso scientifico, questo non può essere disgiunto dal pensiero critico, in un’alleanza tra scienziati e umanisti fondamentale per innalzare le fondamenta del futuro che abiteremo.
“Trieste Next è per il nostro ente e, più in generale, per tutto il sistema della ricerca e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia un appuntamento ormai consolidato. Ogni edizione è per gli organizzatori e i promotori una nuova sfida nella proposta di temi e attività che coinvolgano un pubblico sempre più attento ed esigente” ha commentato Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park, “Il nostro contributo per l’edizione 2023, dedicata a immaginare un nuovo mondo in un futuro sostenibile, si concentra sull’analisi dell’impatto socio-economico che le infrastrutture per la ricerca hanno sui territori. Vogliamo, inoltre, offrire uno spaccato sui materiali del futuro, da quelli quantistici a quelli per gli impieghi energetici, che meglio possono disegnare la transizione verde delle città e dei sistemi produttivi”.
Trieste Next 2023 è un evento che rientra nell’ambito del protocollo Trieste Città della Conoscenza. I promotori di Trieste Next sono il Comune di Trieste, l’Università di Trieste, ItalyPost, Area Science Park, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale – OGS, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA. Co-promotore della manifestazione, realizzata in collaborazione con la Commissione Europea – Rappresentanza di Milano, è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tutti gli incontri sono gratuiti, è necessaria l’iscrizione al seguente link: TRIESTE NEXT 2023.
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05.09.2023
Squadra ICGEB contribuisce a dimostrare l’efficacia della terapia genica in una malattia metabolica del fegato
Nel New England Journal of Medicine sono stati pubblicati i risultati di uno studio clinico europeo di terapia genica che ha coinvolto medici della Francia, l’Italia e i Paesi Bassi. Il gruppo di Genetica Molecolare dei topi dell’ICGEB, uno dei fondatori del progetto, ha posto le basi per la traslazione clinica dello studio.
Il capogruppo del Laboratorio ICGEB di Genetica Molecolare dei topi, Dott. Andrés F. Muro e la ricercatrice associata, Dott.ssa Giulia Bortolussi, hanno preso parte al progetto di ricerca europeo CureCN, che mira a sviluppare una terapia genica curativa per la rarissima sindrome di Crigler-Najjar (CN), una malattia epatica potenzialmente letale che colpisce un individuo su un milione alla nascita.
Il progetto, iniziato nel 2013, è guidato da Généthon, Francia e sponsorizzato dal programma H2020 della Commissione europea. Il consorzio comprende 11 partner provenienti da sei Paesi europei e ha visto la collaborazione esterna dell’ICGEB, che è stato fondamentale per la generazione di dati preclinici tramite l’utilizzo del modello murino Ugt1a KO, ponendo così le basi per la successiva traduzione clinica della sperimentazione.
I risultati della sperimentazione clinica sono stati pubblicati il 17 agosto in un manoscritto congiunto sul New England Journal of Medicine, di cui sono coautori i Dott.ri Bortolussi e Muro. Si tratta della prima dimostrazione clinica dell’efficacia della terapia genica in una malattia metabolica del fegato, che dimostra la sicurezza e la tolleranza del trattamento, nonché la sua efficacia alla dose più elevata.
Lo studio ha dimostrato il ripristino dell’espressione a lungo termine dell’enzima mancante con una forte riduzione dei livelli di bilirubina plasmatica nei tre pazienti adulti trattati con la dose più alta. L’attuale fase dello studio, avviata nel gennaio 2023, mira a confermare l’effetto osservato in un numero maggiore di pazienti, compresi i bambini di età pari o superiore a 10 anni, età in cui il fegato matura. Se i risultati dovessero essere conclusivi, si potrebbe presentare una richiesta di licenza per il medicinale alle autorità francesi ed europee.
Il Dott. Muro afferma che: “Siamo molto orgogliosi del nostro contributo alla sperimentazione. I risultati ottenuti nei pazienti rappresentano un fondamentale passo in avanti verso l’applicazione della terapia genica non solo per i pazienti Crigler-Najjar, ma anche per altre malattie genetiche del fegato. Si tratta del primo caso di correzione a lungo termine di una malattia causata da una proteina epatica non secreta”.
La sindrome ereditaria di Crigler-Najjar si verifica subito dopo la nascita. È causata dalla carenza di un enzima specifico del fegato (uridina difosfato glucuronosiltransferasi 1A1) che porta all’accumulo di bilirubina non coniugata tossica in tutti i tessuti del corpo. Se non trattata, la CN provoca danni neurologici irreversibili nel cervello e porta alla morte. Al momento, l’unico trattamento è la fototerapia fino a 12 ore al giorno – che perde efficacia man mano che i pazienti crescono – e prima o poi un trapianto di fegato, che comporta rischi elevati e possibili complicanze.
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