Comunicati Stampa
21.06.2023
La trasformazione digitale possibile: l’esempio di 28 PMI del Friuli Venezia Giulia
Sono 28 i progetti di trasformazione digitale finanziati nell’ambito del digital innovation hub IP4FVG, grazie al contributo di Area Science Park (fondi del Sistema ARGO) e del Piano di Sviluppo e Coesione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, presentati oggi a Udine presso l’Auditorium Comelli del Palazzo della Regione a Udine nel corso dell’evento “Sperimentare il digitale”, organizzato da Area Science Park e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Protagoniste dell’evento le imprese del territorio che hanno partecipato alle due edizioni di Test4Digitalization, il bando con contributi a fondo perduto per lo sviluppo di prototipi, demo, proof of concept (POC) o iniziative pilota nate a partire da esigenze concrete di trasformazione digitale. Si tratta di aziende che provengono da settori diversi, manifatturiero, cultura e creatività, edilizia solo per citare i principali, accomunate dall’obiettivo di voler sviluppare progetti di digitalizzazione in collaborazione con una o più imprese ICT nazionali o internazionali.
I progetti finanziati prevedono l’utilizzo di diverse tecnologie: dalla sensorizzazione all’automazione avanzata, dalla simulazione all’ottimizzazione, dall’AI all’integrazione dei processi, dal BIM al gaming. Optimens, per esempio, punta a una soluzione per utilizzare l’AI per “allenare e mantenere in forma” il cervello; CTS H2 lavora a un progetto di IoT per gestire impianti a idrogeno da energia rinnovabile anche in ottica di comunità energetiche; Gees Recycling intende migliorare tramite la sensorizzazione il controllo e la sostenibilità dei processi di riciclo di materiali compositi; LN Comp ha l’obiettivo di realizzare componenti per imbarcazioni a vela con la stampa 3D ottimizzate e sensorizzate; Ergolines, grazie alla collaborazione con Aindo, applica Machine learning e intelligenza artificiale all’analisi di flussi dati di processo in ambiente siderurgico; Zero ha lavorato al progetto pilota di virtualizzazione dell’ambiente produttivo (digital twin) del suo impianto di produzione per l’agricoltura verticale.
Area Science Park con i suoi esperti in processi di trasferimento tecnologico e insieme ai 30 partner di IP4FVG, il digital innovation hub regionale, ha fatto in questi anni una costante azione di informazione, formazione e affiancamento delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia, attraverso l’analisi del loro livello di digitalizzazione, il supporto allo sviluppo di progetti di trasformazione digitale, lo scouting di tecnologie e di provider ICT, la dimostrazione delle tecnologie digitali in laboratori attrezzati. Quest’ultimo aspetto, in particolare, vede quattro dimostratori localizzati nei nodi della rete IP4 della regione, che ispirati dal principio test before invest, riproducono in scala o in dimensioni reali tecnologie, strumentazioni e impianti di diverso tipo, in cui imprese ed enti possono sperimentarne concretamente il funzionamento delle tecnologie abilitanti.
“Non esiste un solo modo di innovare e l’iniziativa presentata oggi è un esempio di intervento a favore dell’innovazione nel settore del digitale avanzato. Per poter innescare processi di innovazione che abbiano impatto nel tempo e sulla società, è fondamentale sperimentare con costanza nuovi modelli adattativi, costruiti e provati nei diversi contesti, mantenendo un dialogo continuo tra ricerca e impresa” – ha dichiarato la Presidente Caterina Petrillo – “Negli anni, Area Science Park ha maturato una profonda conoscenza dei meccanismi di sostegno all’innovazione e, oggi, per rispondere alle esigenze di un mondo in evoluzione, l’ente è proiettato nello sviluppo di modelli e misure a supporto dell’innovazione deep tech che nasce dalla ricerca di frontiera e ha la potenzialità di modificare profondamente la società contribuendo ad affrontare le grandi sfide globali. A questo scopo, l’ente sta sviluppando un piano di potenziamento delle infrastrutture tecnologiche, laboratori aperti a ricercatori e imprenditori dove competenze specializzate e strumentazione avanzata sono resi disponibili e utilizzabili per trovare soluzioni innovative”.
Qui è possibile scaricare il portfolio dei progetti di trasformazione digitale.
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Servizi per l'Innovazione
20.06.2023
Metalmeccanica FVG, presentato il nuovo Report
È stato presentato negli spazi di Innovation Factory di Electrolux Italia SpA, di Porcia il secondo report dell’Osservatorio della Metalmeccanica FVG. Ideato e coordinato dal Cluster della Metalmeccanica regionale COMET, l’Osservatorio della Metalmeccanica FVG è unico nel suo genere perché riunisce il know-how di Area Science Park, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine e Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che hanno lavorato sinergicamente e hanno elaborato le informazioni di diverse fonti e banche dati con l’obiettivo di scattare una fotografia nitida dell’attuale panorama lavorativo regionale di uno dei settori economico-produttivi che, grazie alla tecnologia, evolve più velocemente.
Per lo studio della situazione occupazionale del settore, Area Science Park si è avvalsa delle banche dati di Innovation Intelligence FVG combinando i dati delle comunicazioni Obbligatorie fornite dall’Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia, comunicate dai datori di lavoro su assunzioni e cessazioni. Dall’analisi risulta che, con 5.063 imprese e considerando tutte le forme societarie, la metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia rappresenta quasi il 45% della manifattura regionale.
L’analisi condotta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo si è invece concentrata sulla composizione per età e genere dei board aziendali delle imprese dell’Elettromeccanica del Friuli Venezia Giulia, il comparto core della metalmeccanica regionale, proponendo dei confronti a livello settoriale e territoriale (sono stati analizzati i board di 81.839 imprese manifatturiere italiane, di cui circa 1.000 riconducibili all’Elettromeccanica del FVG).
Infine, i dipartimenti di Economia delle Università di Trieste e Udine hanno sviluppato e condotto un instant poll su un campione di quasi cento imprese per analizzare la condizione e l’approccio del comparto rispetto al tema dell’occupazione, divenuto oggi di centrale importanza.
Nel settore manifatturiero del Friuli Venezia Giulia, il comparto della metalmeccanica svolge un ruolo primario in termini numerici e per l’apporto di personale nei flussi occupazionali, dove si registra una forte vivacità per assunzioni e per capacità, rispetto alla manifattura, di mantenere la crescita del saldo occupazionale. Nel comparto metalmeccanico gli avviamenti sono stati 24.273 nel 2022 (saldo: 1.127), contro i 19.816 (saldo: 263) del resto della manifattura regionale.
Nel settore si rileva una certa stabilità del mercato del lavoro: l’indicatore di stabilità, cioè il totale dei contratti avviati sul totale dei soggetti che hanno avviato almeno un contratto, registra che, in media, nel 2022, ciascun soggetto ha avviato 1,09 contratti, conto l’1,12 della manifattura regionale.
I giovani under 24 e le persone di nazionalità extra comunitaria rappresentano la principale risorsa per l’espansione dell’organico delle imprese. Per il periodo 2018-2022, i soggetti di età inferiore ai 24 anni entrati nel mondo del lavoro sono il 23,7%, nonché la seconda fascia d’età per numero di assunzioni dopo quella 25-34. Il personale non comunitario, invece, per la prima volta nel 2022, presenta un saldo occupazionale annuale (562) maggiore rispetto al personale italiano (494). Generalmente percepito come un settore a prevalenza maschile, il comparto metalmeccanico presenta il suo tallone d’Achille nella parità di genere, sia da un punto di vista delle assunzioni di personale femminile, che nel 2022 sono il 24% del totale, sia per quanto riguarda l’equiparazione delle qualifiche, mentre la stabilità dei contratti manifesta un segnale positivo.
“La seconda edizione del report – ha affermato Leyla Vesnic, ricercatrice di Area Science Park – è complementare a quella precedente in quanto si concentra sulla fonte primaria dei processi innovativi: il personale. Comprendere la domanda di lavoro delle aziende, le sue tendenze negli ultimi anni e come questa si incroci con i dati che caratterizzano il settore produttivo, costituisce un esercizio di analisi e approfondimento che apre a nuove interpretazioni e offre molte indicazioni sulla direzione che il comparto metalmeccanico sta prendendo. Abbiamo caratterizzato i flussi occupazionali, focalizzando aspetti al centro del dibattito sociale ed economico, come la parità di genere, il lavoro giovanile, la provenienza dei lavoratori e delle lavoratrici e la precarietà contrattuale”.
Per quanto riguarda l’età dei componenti dei board emerge una situazione positiva per il comparto friulano che mostra una quota di imprese con board totalmente over 65, seppur alta, inferiore rispetto alla media italiana di settore (10,6% vs 13,9%). La quota di imprese che hanno almeno un under 40 nel board è lievemente inferiore alla media nazionale: 16,6% vs 17,3%; anche in questo caso si mettono in luce le imprese di grandi dimensioni, che hanno una quota notevolmente più alta di board con almeno un under 40 (23,1%). I due terzi delle imprese friulane del campione, ma anche di quelle italiane, non hanno nessuna donna nel board, mentre le aziende che hanno un board composto dal 50% o più di donne sono il 16,6% in FVG e il 17,6% in Italia. Risulta inoltre che, rispetto alla media italiana, la nostra regione è meglio posizionata per presenza di almeno una donna nel board nelle imprese di grandi dimensioni (54% vs 45%). I dati dimostrano inoltre come la diversa composizione del board possa influire su competitività, capacità di innovazione, sostenibilità e potenzialità di crescita delle imprese.
La stabilità del comparto metalmeccanico friulano rilevata dall’analisi eseguita da Area Science Park viene confermata dall’instant poll condotto dai Dipartimenti di Economia di UniTS e UniUD, che ha affrontato i temi del turnover del personale e dell’attrattività delle aziende metalmeccaniche friulane. È stato rilevato che l’emergenza turnover varia in misura significativa al variare delle dimensioni delle aziende, e che le aziende più sensibili al tema, così come le più coinvolte, sono quelle di maggiori dimensioni. La necessità di lavorare su elementi di attrazione per i talenti è trasversale a tutto il campione e tra le iniziative più recenti messe in atto ci sono soprattutto strumenti di welfare, con incentivazione economica, attenzione al giusto equilibrio tra lavoro e vita privata con la flessibilità di orario e creazione di contesti di lavoro confortevoli e stimolanti.
“Le nostre imprese si devono focalizzare sul binomio Innovazione-contratti a tempo indeterminato che ci conferma che la tensione verso il futuro paga – afferma Sergio Barel, Presidente di COMET, Cluster della Metalmeccanica FVG – La fiducia e la volontà di futuro che le nostre imprese hanno sempre manifestato vanno alimentate e perseguite con fermezza, anche se sono ancora poche le imprese che hanno adottato questo approccio, portando a un ritorno al 2018 in termini di dati relativi all’occupazione. Il secondo tema è il ruolo femminile nella meccanica, ancora assolutamente insufficiente. Il terzo tema è il ruolo delle persone provenienti da altri Paesi il cui contributo a livello di forza lavoro è di conclamata importanza. In sintesi, guardando al futuro non possiamo che rivolgerci ai giovani e alle future generazioni che, come dimostrano i dati, sono anche coloro che possono fare la differenza in fatto di attenzione alla sostenibilità, se coinvolti nei board delle imprese”.
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Servizi per l'Innovazione
15.06.2023
Materiali quantistici: così si “avvolgono” gli elettroni
Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Physics rivela un nuovo metodo per raggiungere una più profonda conoscenza dei materiali quantistici.
Grazie a una tecnica sperimentale che sfrutta la luce di sincrotrone, infatti, un team internazionale di ricercatrici e ricercatori -di cui fanno parte per l’Italia, l’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom), l’Università di Bologna, le Ca‘ Foscari di Venezia, Statale di Milano e l’Università di Bologna– ha potuto misurare “l’avvolgimento” degli elettroni, proprietà che determina alcune particolari caratteristiche dei materiali, dalla cui comprensione dipenderà la possibilità di impiegarli in applicazioni avanzate future.
Lo studio, condotto presso il Sincrotrone Elettra di Trieste, ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Würzburg (Germania), dell’Università di St. Andrews (Regno Unito), del Boston College e dell’Università di Santa Barbara (Stati Uniti).
“Le proprietà quantistiche dei materiali determinano i comportamenti degli elettroni, tra cui il loro “avvolgimento topologico”, cioè la curvatura dello spazio in cui si muovono nella materia”, spiega Ivana Vobornik, ricercatrice del Cnr-Iom di Trieste. “Studiando tale proprietà si può risalire alle proprietà quantistiche di un certo materiale, e arrivare così a una comprensione più approfondita per applicazioni in svariati campi tecnologici, dalle energie rinnovabili alla biomedicina, dall’elettronica ai computer quantistici”.
In particolare, il team si è concentrato su una classe di materiali, detti “materiali Kagome”: il nome deriva dalla stretta somiglianza con la trama di fili di bamboo dei tradizionali cesti giapponesi. “Questi materiali stanno rivoluzionando la fisica quantistica grazie alle loro proprietà magnetiche, topologiche e superconduttive: per questo la comprensione delle loro proprietà è strategica”, aggiunge la ricercatrice. “Per misurare la caratteristica dell’avvolgimento degli elettroni è stata utilizzata una tecnica sperimentale utilizzabile solo sfruttando la luce di sincrotrone: in questo caso, le misure sono state fatte presso Elettra Sincrotrone Trieste. Determinante, inoltre, è stata la sinergia con l’analisi teorica e con l’utilizzo di potenti supercalcolatori: grazie alle simulazioni teoriche infatti, è stato possibile guidare gli esperimenti verso la specifica zona del materiale in cui si manifestano le proprietà oggetto dello studio”.
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Dai nostri campus
09.06.2023
Il Ministro Bernini in Area Science Park: Trieste e la sua comunità scientifica protagonisti importanti per l’innovazione e la diplomazia dell’Italia
“Area Science Park è un crocevia di capacità, intelligenze, competenze globali, ma soprattutto italiane. È un luogo in cui si concentra la nostra capacità di saper fare bene. Attorno a questa area cresce e si rafforza la nostra comunità scientifica. Una comunità che ci mostra ogni giorno di più quanto possa essere potente la cooperazione accademica sia per l’innovazione dell’Italia, sia come strumento diplomatico con i partner internazionali”. Queste le parole del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, in visita oggi all’Area Science Park dove è stata accolta dalla Presidente dell’ente di ricerca, prof. Caterina Petrillo, e dal Direttore Generale Anna Sirica. Presenti anche l’Assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen, il Sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, il Prefetto, Pietro Signoriello, e i rappresentanti delle istituzioni scientifiche e tecnologiche del SiS FVG, il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia.
A illustrare al Ministro Bernini le principali attività, le priorità strategiche e le prospettive di sviluppo futuro dell’ente di ricerca, la Presidente Petrillo, che si è focalizzata sugli investimenti che Area Science Park sta facendo nel campo delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche. “Siamo molto contenti che il Ministro dell’Università e della Ricerca abbia accolto l’invito a visitare il nostro ente e incontrare i rappresentati delle realtà del Sistema Scientifico e dell’Innovazione della Regione Friuli Venezia Giulia” ha commentato la Presidente Caterina Petrillo a latere dell’incontro con la delegazione ministeriale “Area Science Park è ente nazionale di ricerca vigilato dal MUR con caratteristiche e competenze uniche maturate in 45 anni di esperienza nel campo della ricerca e dell’innovazione a servizio del territorio. Oggi, grazie anche ai finanziamenti del PNRR del Mur, l’ente compie un ulteriore passo avanti investendo in nuove strumentazioni all’avanguardia e attirando giovani talenti. Stiamo, infatti, lavorando, assieme ad altri partner nazionali, alla finalizzazione di due infrastrutture di ricerca una dedicata allo studio dei patogeni, un’altra allo studio dei materiali innovativi”.<
Il Ministro ha poi avuto modo di visitare alcune delle realtà imprenditoriali e scientifiche più significative attive nel parco scientifico di Area Science Park, a cominciare da modefinance, società dalla doppia anima tecnologica e finanziaria, oggi parte del gruppo TeamSystem. Modefinance è un’azienda nativa Fintech, nata nel 2009 come spin-off dell’Università di Trieste e incubata in Area Science Park, che sviluppa soluzioni di Intelligenza Artificiale e data science per la valutazione e la gestione del rischio di credito.<
È stata poi la volta dell’ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology), un’organizzazione intergovernativa con 45 laboratori all’avanguardia su tre Continenti. Forma una rete interattiva con 68 Stati membri, con operazioni allineate a quelle del Sistema delle Nazioni Unite. Svolge un ruolo chiave nelle biotecnologie promuovendo l’eccellenza della ricerca, la formazione e il trasferimento tecnologico all’industria, per contribuire concretamente allo sviluppo globale sostenibile. All’ICGEB, accolta dal Direttore Generale del centro Lawrence Banks, il Ministro ha visitato i laboratori di Virologia dei tumori, Batteriologia, e Biologia funzionale della cellula.
Nel pomeriggio la delegazione ministeriale si è spostata nel campus di Basovizza, dove il Ministro Bernini ha visitato il Laboratorio di Genomica ed Epigenomica (LAGE) di Area Science Park, centro di riferimento di rilevanza nazionale nel campo della genomica ed epigenomica ed elemento fondamentale della Piattaforma dedicata alle Scienze della vita, un’infrastruttura di ricerca aperta, in grado di fornire know-how e servizi finalizzati a test sperimentali e progetti di ricerca applicata e industriale, e che sarà ulteriormente potenziata grazie ai fondi PNRR del Mur.
Tappa successiva i laboratori di R&D di Alifax, una delle più importanti società italiane specializzate nello sviluppo, produzione e distribuzione di strumentazione diagnostica clinica per l’automazione di laboratorio, caratterizzata da un forte orientamento verso la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica sostenuta da un programma costante di investimenti.
Prima di lasciare i campus di Area Science Park, il Ministro ha visitato Elettra Sincrotrone Trieste, la sorgente italiana di luce di sincrotrone di terza generazione al servizio della comunità scientifica e industriale nazionale e internazionale. A Elettra si affianca dal 2010 il Free Electron Laser FERMI, una delle poche sorgenti laser di questo tipo oggi in funzione nel mondo, capace di osservare i fenomeni ultraveloci e, nello stesso tempo, microscopici che avvengono a livello atomico e molecolare.
L’intensa giornata del Ministro si è conclusa con la visita alla nave rompighiaccio “Laura Bassi” dell’OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
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Dai nostri campus
22.05.2023
La produzione di proteine per la scienza, la medicina, l’industria
Le proteine sono i mattoni della vita, svolgono una vasta gamma di compiti e sono tra le molecole biologiche più complesse e variegate che si conoscono. Comprendere i meccanismi che ne regolano la funzione è fondamentale in ogni settore delle scienze della vita, anche in quelli emergenti come la medicina personalizzata. Le proteine vengono inoltre utilizzate in processi biotecnologici industriali, un settore che riveste sempre maggiore interesse.
Le tecnologie più all’avanguardia per la produzione di proteine sono il tema dell’evento del network Protein Production and Purification Partnership in Europe (P4EU), organizzato fra oggi e domani a Trieste in Area Science Park da Elettra Sincrotrone Trieste – primo membro italiano ad entrare nella rete – in collaborazione con ICGEB e con il patrocinio di Area Science Park e in collaborazione con la rete Enterprise Europe Network.
P4EU è una rete professionale internazionale che unisce più di 150 esperti nelle biotecnologie relative ai vari aspetti della produzione e caratterizzazione di proteine, il cui scopo è favorire lo scambio di informazioni, tecnologie e processi all’avanguardia. La maggior parte dei membri sono ricercatrici e ricercatori internazionali che operano in laboratori e piattaforme tecnologiche attive in ambienti accademici come università o istituti di ricerca, ma la rete conta anche un buon numero di aziende.
“Poter produrre proteine in laboratorio è un’esigenza trasversale che interessa un ampio settore di studi e applicazioni – spiega Paola Storici, ricercatrice di Elettra Sincrotrone che gestisce il laboratorio di produzione di proteine – Per ottenere proteine in provetta ci si avvale di tecniche biotecnologiche che permettono di produrre proteine altamente pure e funzionali, utili ad essere utilizzate come mezzo o strumento di ricerca, ma anche come farmaci biologici. La rete è sorta spontaneamente nel 2011 ed è gestita su base volontaria dai membri che si ritrovano almeno una volta all’anno per visitare le rispettive sedi e confrontarsi sulle nuove scoperte della ricerca del settore, discutere di tecnologie emergenti e affrontare quesiti irrisolti”.
All’evento, che ha raggiunto la sua 19ma edizione, parteciperanno più di 80 ricercatori provenienti da importanti laboratori europei e non solo (ospiti anche da Israele e USA) e si discuterà dei metodi di avanguardia per produrre sistemi multi-proteici molto complessi e difficili da ottenere, essenziali per studiare, grazie alla crio-microscopia elettronica, i meccanismi molecolari della cellula. Inoltre, si parlerà di proteine prodotte in piante o in lattobacilli probiotici che sono di crescente interesse in un’ottica di sostenibilità e benessere.
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Dai nostri campus
19.05.2023
Dr. Schär R&D Centre: 20 anni di continua ricerca e innovazione nutrizionale
Sono 20 le candeline che, con orgoglio, spegne il Dr. Schär R&D Centre di Trieste, fiore all’occhiello di Dr. Schär, multinazionale leader nell’alimentazione senza glutine e per specifiche esigenze nutrizionali. Un traguardo importante festeggiato all’insegna dell’innovazione con una conferenza internazionale dedicata alla dieta chetogenica come soluzione terapeutica di successo per condizioni quali ad esempio l’epilessia farmaco-resistente, che si terrà oggi presso l’Area Science Park di Padriciano (Trieste) dalle 13.45 e domani dalle 08.25.
La spinta verso la ricerca è da sempre la cifra distintiva di Dr. Schär e la leva che ha portato l’azienda a diventare, da pioniere del senza glutine, leader nelle soluzioni nutrizionali specifiche. Un’evoluzione in cui il Centro Ricerche, sito nell’Area Science Park di Trieste e guidato dalla dottoressa Virna Cerne, ha avuto un ruolo da protagonista.
20 anni fa è stata fatta la scelta di insediare la Ricerca & Sviluppo in questo Parco Scientifico e di investire maggiormente in essa. Immergendo la Ricerca & Sviluppo in un contesto di ricerca scientifica, l’azienda ha avuto la possibilità di crescere in ambito dell’Innovazione e diventare leader nel settore.
Dai laboratori ai siti produttivi, dal campo alla filiera cerealicola, il team si impegna con passione e dedizione allo studio di nuove soluzioni alimentari nel campo del gluten-free, dell’alimentazione aproteica e dei prodotti chetogenici, ponendo grande attenzione ai temi della sostenibilità, della biodiversità e alla promozione dei cereali minori.
“Il momento del pasto non deve essere di privazione ma di condivisione e gioia. In questi 20 anni abbiamo quindi lavorato per migliorare la vita delle persone che, per esigenze di salute, devono seguire un regime dietetico specifico – commenta Virna Cerne, Senior Director of Global Research & Development del R&D Centre di Dr. Schär – Il ventesimo anniversario del Dr. Schär R&D Centre rappresenta per noi un momento importante per celebrare quanto abbiamo raggiunto finora, ma anche per porci obiettivi futuri. Siamo pronti ad affrontare le sfide e le opportunità che verranno”.
Sono infatti tanti i progetti di ricerca in corso che spaziano dalla chimica alimentare alle biotecnologie, dall’agronomia alla selezione di materie prime, al packaging fino all’individuazione di nuove tecnologie per gli impianti di produzione. Un approccio a 360 gradi che ha permesso al Dr. Schär R&D Centre di diventare un punto di riferimento e un modello di eccellenza.
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10.05.2023
Eco-innovazione: da Area Science Park uno studio che confronta le metodologie per individuare i brevetti verdi
I brevetti verdi sono validi strumenti per misurare l’eco-innovazione, l’innovazione tecnologica che mira alla riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente e a un uso efficiente delle risorse. L’ eco-innovazione, detta anche innovazione verde, riduce al minimo gli sprechi, il riscaldamento globale, l’uso dell’acqua, l’inquinamento dell’aria, l’uso di carbone e petrolio, e promuove il risparmio energetico.
Uno degli indicatori per misurare l’eco-innovazione è costituito dal numero di brevetti verdi depositati (per azienda o per nazione, a seconda dell’obiettivo dello studio). Alcuni ricercatori di Area Science Park, guidati da Marinella Favot, in uno studio pubblicato su Resources, Conservation & Recycling Advances, hanno individuato le tre metodologie disponibili per identificare i brevetti verdi e le hanno applicate a due grandi set di brevetti depositati presso l’autorità italiana (UIBM) e presso l’autorità europea (EPO) e ne hanno confrontato i risultati.
Le tre metodologie disponibili per identificare brevetti verdi basati sulla classificazione del codice sono ENV-TECH (sviluppato da OCSE), IPC Green Inventory (WIPO) e Y02/Y04S Schema di etichettatura (EPO). Oltre ad individuarle, i ricercatori hanno sistematizzato i codici verdi per ciascuna di esse e hanno sviluppato gli algoritmi per il loro aggiornamento periodico. Inoltre, grazie al confronto effettuato sui set di brevetti depositati da titolari italiani nel periodo 2011-2020 presso l’autorità europea (EPO), i ricercatori hanno osservato come le tre metodologie si sovrappongano solo parzialmente (nel 22,47% dei casi) e sono giunti alla conclusione che al fine di identificare i brevetti verdi di un dataset sia consigliabile l’utilizzo di tutte le metodologie applicabili, procedendo poi con il confronto dei risultati.
Lo studio è stato sviluppato nell’ambito di Innovation Intelligence, il progetto di Area Science Park che sperimenta un nuovo approccio di raccolta, filtro, elaborazione e interrogazione dei dati sulle imprese di capitale del Friuli Venezia Giulia, con focus particolare sull’innovazione.
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Servizi per l'Innovazione
02.05.2023
Il premio Mexicanos Distinguidos 2022 a Diana Eva Bedolla Orozco, ricercatrice di Area Science Park presso Elettra Sincrotrone Trieste
Diana Eva Bedolla Orozco, fisica ricercatrice di Area Science Park distaccata presso Elettra Sincrotrone Trieste, ha ricevuto il premio Mexicanos Distinguidos 2022 per la carriera professionale. Il premio viene riconosciuto annualmente dal Ministero messicano degli Affari Esteri attraverso l’Istituto dei Messicani all’Estero (IME), alle messicane e ai messicani con una carriera di rilievo residenti da almeno 5 anni al di fuori dei confini nazionali. Nel 2022 l’IME ha voluto conferire questo premio ai connazionali che si siano distinti per la loro carriera nei settori della scienza e della tecnologia per promuovere e incoraggiare l’aumento delle donne che partecipano alle carriere scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM).
Diana Eva Bedolla Orozco lavora a Elettra Sincrotrone Trieste come scienziata postdoc di Area Science Park, presso la beamline SISSI-Bio dove si occupa di studiare quesiti scientifici (principalmente biologici) con spettroscopia infrarossa. Arrivata a Trieste dal Messico dopo la laurea in Fisica con una borsa di studio dell’ICTP per un master di due anni in sistemi complessi, i suoi studi sono continuati con il dottorato in neuroscienze alla SISSA (Scuola Internazionale e di Studi Superiori Avanzati) che ha indirizzato le sue ricerche verso le tecniche di sincrotrone applicate ad una combinazione di tecniche (dai raggi X agli IR) riguardanti biologia, chimica, scienze dei materiali, medicina, che da allora ha messo in pratica a Elettra Sincrotrone Trieste (anche grazie a UniTS ed Area Science Park) e in altri laboratori in giro per il mondo. Nella sua prossima avventura gestirà un progetto ideato e formulato da lei stessa, che ha vinto tre anni di finanziamento europeo Marie Sklodowska Curie MSCA per studiare la demenza frontotemporale ed altre malattie neurodegenerative attraverso la spettroscopia vibrazionale, mettendo in collaborazione anche ICGEB, Monash University (Melbourne, Australia) e lo Spedali Civili di Brescia.
La premiazione si è tenuta al Teatro Miela il 17 aprile 2023, in una cerimonia alla quale hanno partecipato l’Ambasciatore del Messico in Italia, Carlos García de Alba, il Console Onorario a Trieste, Graziano Bertogli, la Presidentessa della Rete Globale dei Messicani Qualificati all’Estero, Elisa Díaz, e i membri della comunità messicana residente a Trieste e nella regione nord-occidentale del Friuli Venezia Giulia. L’evento è stato organizzato in occasione della visita a Trieste della Console Generale del Messico a Milano, Maria de los Angeles Arriola Aguirre per l’inaugurazione ufficiale del Consolato Onorario del Messico a Trieste.
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26.04.2023
Test in orbita delle tecnologie PICOSATS a bordo del vettore satellitare ION di D-Orbit
PICOSATS ha annunciato oggi la firma di un contratto con la società di trasporto logistico spaziale D-Orbit per la dimostrazione in orbita del transponder RADIOSAT e dell’antenna BEAMSAT, entrambi in banda K/Ka, a bordo di ION. ION Satellite Carrier è un veicolo multiuso in grado di effettuare il trasporto di satelliti, l’hosting di carichi utili e servizi avanzati di edge computing in orbita in un’unica missione.
Le tecnologie che verranno validate trovano utilizzo nel campo delle telecomunicazioni satellitari d’avanguardia, offrendo, grazie alle loro elevate frequenze di operazione, alte velocità di comunicazione e possibilità di trasferimento di una considerevole mole di dati in tempi ridotti. La missione è prevista per ottobre 2023 in orbita eliosincrona, a un’altitudine di circa 500-600 km.
“Questa opportunità consentirà a PICOSATS di ottenere flight heritage e di entrare nel mercato delle apparecchiature SATCOM con prodotti validati in ambiente operativo reale”, ha dichiarato Arianna Cagliari, VP Business Development.
Fondata nel 2014 come spin-off dell’Università di Trieste, PICOSATS è un’azienda impegnata nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di sistemi di telecomunicazione all’avanguardia per il mercato dei piccoli satelliti e non solo. Il crescente utilizzo di piccoli satelliti in orbite basse per le comunicazioni satellitari e la congestione dello spettro hanno richiesto lo sviluppo di sistemi di telecomunicazione miniaturizzati ad alta frequenza e PICOSATS ha colto l’opportunità di entrare in questo mercato in rapida espansione.
PICOSATS sta attualmente testando in ambiente operativo due transponder progettati per CubeSats e piccoli satelliti, uno in banda K/Ka e uno in banda Ku per applicazioni in orbita geostazionaria. Lo sviluppo di questi prodotti si avvale del know-how acquisito dall’azienda grazie alle varie opportunità offerte dalle Agenzie Spaziali Europea e Italiana. Oltre ai transponder, PICOSATS ha sviluppato anche antenne a tromba in banda K/Ka e Ku e un’antenna a doppio riflettore in banda V per piccoli satelliti.
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26.04.2023
Cnr: accordo quadro con Elettra Sincrotrone Trieste siglato in occasione del centenario
Si è svolto lo scorso venerdì a Trieste l’evento pubblico “La scienza è aperta” organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per celebrare il centesimo anniversario dalla sua fondazione, avvenuta il 18 novembre 1923. All’evento, organizzato in collaborazione con Elettra Sincrotrone Trieste, Area Science Park, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e il Conservatorio G. Tartini, e svoltosi con il patrocinio del MUR e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno partecipato la Presidente del CNR, Prof.ssa Maria Chiara Carrozza, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il dott. Stefano Fabris, Direttore dell’Istituto CNR Officina dei Materiali, il Prof. Alfonso Franciosi, Presidente e Amministratore Delegato di Elettra Sincrotrone Trieste e il dott. Diego Arocchi, vicedirettore di Area Science Park.
“Occorre pensare al concetto di scienza aperta come a un valore aggiunto, in quanto favorisce la circolazione della conoscenza all’interno del mondo scientifico e perché permette di farla arrivare a un pubblico sempre più vasto, accelerando le sue ricadute sulla società”, ha dichiarato la Presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, presente all’intera giornata. “La comunità del Cnr da anni è impegnata in azioni che puntano alla realizzazione dei principi dell’open science, attraverso la messa a disposizione di strumenti e risorse di condivisione della conoscenza e mediante la partecipazione a iniziative ed eventi di avvicinamento al grande pubblico come quello di oggi qui a Trieste, in cui cittadini e giovani possono entrare nei laboratori e vedere da vicino cosa significa fare ricerca”.
Sull’importanza del concetto di scienza aperta si è dichiarato d’accordo il direttore dell’Istituto officina dei materiali (Cnr-Iom), Stefano Fabris, che ha spiegato: “abbiamo pensato di centrare questa giornata celebrativa sul tema della scienza aperta perché questa è una delle caratteristiche più distintive del modo in cui il Cnr contribuisce al successo del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia, con un modello basato su una grande ricchezza di competenze, di infrastrutture e di laboratori che viene messa a disposizione della comunità scientifica nazionale ed internazionale per abilitare la realizzazione di progetti collaborativi centrati sulle grandi sfide scientifiche e tecnologiche”.
“Il Cnr è per Area Science Park un partner strategico con cui sviluppare progetti su tematiche condivise e complementari”, ha dichiarato Diego Arocchi, in rappresentanza della Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo, ricordando le sinergie e i rapporti tra i due enti. “Tra le numerose iniziative a cui lavoriamo assieme, di grande rilievo sono due progetti PNRR finanziati dal MUR: PRP@CERIC, per un’infrastruttura di ricerca altamente specializzata unica in Europa, finalizzata allo studio di agenti patogeni, e NFFA-D, per lo studio di materiali innovativi. Il nostro impegno è rafforzare ulteriormente i rapporti scientifici.”
Alla cerimonia di apertura sono seguite due tavole rotonde, una su “Open Science”, tenutasi nella sede del Cnr di Trieste e l’altra su “Sviluppi e prospettive delle tecnologie quantistiche in FVG”, svoltasi alla SISSA con i saluti del direttore Andrea Romanino. A coronamento della mattinata è avvenuta inoltre la firma di un accordo quadro tra Cnr e Elettra Sincrotrone Trieste, con cui si è stabilito, tra le altre cose, che per i prossimi 5 anni i due enti saranno partner in una cruciale fase di rilancio e rinnovamento delle infrastrutture del sincrotrone.
Nel corso della giornata si è svolto anche l’Open Day alle scuole, e i laboratori sono stati aperti per le visite di circa 180 studenti delle scuole superiori di secondo grado. Per concludere la giornata, al Conservatorio Tartini di Trieste si è svolto il concerto del Centenario a cui ha presenziato il direttore Sandro Torlontano portando i suoi saluti.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
12.04.2023
“Edilizia 2040: quale futuro?”, un Report per immaginare il domani del comparto delle costruzioni
A cosa serviranno le case nel futuro? Le città saranno emblemi della sostenibilità o luoghi per sopravvivere? E quali saranno le competenze che gli imprenditori edili dovranno avere per gestire modelli di business basati sui dati e generare sostenibilità? Questi alcuni dei temi trattatati dal report “Edilizia 2040, quale futuro?” in cui vengono raccontati i risultati di LICoF, Laboratorio dell’Immaginazione sulle Costruzioni Future.
Avviato a novembre 2020 su iniziativa di ANCE FVG e di Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, LICoF ha coinvolto il sistema della ricerca, dell’innovazione e il mondo produttivo in un percorso di studio e analisi finalizzato a immaginare glie scenari futuri della filiera edile. La metodologia applicata dal laboratorio LICoF s’ispira al foresight tecnologico, uno strumento che permette di individuare le tecnologie emergenti in base alle tendenze e all’analisi dei contesti, identificandone il potenziale impatto sulla società, l’economia e l’ambiente.
Al laboratorio, durato circa dodici mesi, hanno contribuito 30 professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati, manager del settore culturale e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di realizzare un “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni, per analizzare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business.
Lo studio, che ha come autori Carla Broccardo, Francesco Mazza, Fabio Millevoi, individua quattro scenari possibili che si susseguono via via da un futuro distopico a uno desiderabile, in cui umanità, tecnologia e ambiente si riconciliano. Un lavoro che ha richiesto un uso creativo delle informazioni per produrre idee e punti di vista che sfidino il presente: “Un metodo – spiega Fabio Millevoi, Direttore di ANCE Friuli Venezia Giulia – che LICoF ha seguito per mettere a fuoco i 4 scenari descritti in questo report e che potranno sembrare inusuali, apparire esagerati o forse provocatori ma che, spero, saranno in grado di trasportare il lettore in aree estranee e sconosciute. Non si tratta di prevedere il futuro esatto, ma di prendere decisioni migliori oggi sulla base degli scenari che abbiamo immaginato e che, ricordo, non sono previsioni ma storie che raccontano di possibili futuri alternativi”.
Le azioni strategiche da intraprendere
Ecco, quindi, che vengono individuate le possibili azioni strategiche, utili al comparto costruzioni per sviluppare i propri modelli di business di qui al 2040 e reagire con prontezza a situazioni ed eventi non desiderati che potrebbero verificarsi. La prima è la “costruzione industrializzata”, la prefabbricazione, la modularità e i processi offsite, che ibridano la manifattura con l’edilizia, stanno spostando la parte della catena del valore dal cantiere alla fabbrica. E quando il processo costruttivo avviene in fabbrica, i materiali possono essere gestiti con maggiore efficienza, con processi di assemblaggio più precisi e con un minor spreco di risorse.
Si passa quindi all’“edilizia circolare”, in cui gli edifici cominciano ad essere sempre più considerati banche di materiali, diffondendo a tutta la filiera le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo.
È poi la volta della “decarbonizzazione dell’industria del cemento”, in cui le aziende dovranno identificare i percorsi migliori verso la decarbonizzazione attraverso i progressi operativi e l’innovazione tecnologica, sfruttando le opportunità lungo tutta la catena del valore dell’edilizia sostenibile.
Segue la “progettazione in BIM (Building Information Modeling)”, strumento che dovrebbe avere nei prossimi tre anni sempre più diffusione sia per le prescrizioni di legge sia perché aiuta a ridurre i costi del ciclo di vita dell’edificio/infrastruttura, minimizza gli errori di progettazione, ottimizza la gestione dei progetti e supporta la progettazione sostenibile.
Infine, la “riduzione dell’impatto ambientale con l’utilizzo di tecnologie”, grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale, in grado di suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energetici, idrici ed emissioni inquinanti.
“Il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future è stato per Area Science Park un esperimento condotto al di fuori dei classici laboratori. – scrive la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nella prefazione del report – La sfida in cui ci ha coinvolto ANCE FVG è stata mettere a fuoco gli scenari delle città del futuro derivanti dall’attuazione di digitalizzazione e sostenibilità nell’edilizia e nell’urbanistica. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, con l’augurio che si possa disporre di un ulteriore strumento conoscitivo di supporto allo sviluppo del mondo imprenditoriale”.
Il Report sarà Presentato a Seed, Festival Internazionale di Architettura che si terrà ad Assisi dal 24 al 30 aprile.
Per scaricare il report clicca qui
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04.04.2023
Mobility management: Area sperimenta una nuova soluzione per il monitoraggio dei dati sulla mobilità
Grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia beacon nasce una soluzione per monitorare i flussi di traffico attraverso la raccolta di dati anonimizzata. Questa nuova soluzione oltre a consentire una visione complessiva della mobilità casa-lavoro, permette di individuare i trend principali (orari, mezzi di trasporto utilizzati) e di misurare l’efficacia delle azioni di mobility management attuate con l’obiettivo di ridurre la mobilità privata ed il conseguente impatto ambientale.
La soluzione, che è stata testata nel campus di Padriciano di Area Science Park, è stata sviluppata dall’azienda Isonlab ed è nata nell’ambito di TechMOlogy, progetto Interreg Italia-Slovenia coordinato da Friuli Innovazione. Il progetto, conclusosi il 29 marzo, aveva l’obiettivo di promuovere l’artigianato digitale nell’industria della mobilità in quattro ambiti industriali: automotive, marittimo-navale, aerospaziale e mobilità intelligente.
Area Science Park ha collaborato al progetto fornendo la sfida industriale e il supporto per testarla nel proprio Parco scientifico che si sviluppa su due campus – uno in località Padriciano, l’altro a Basovizza – a circa 10 km dal centro di Trieste, in un’area non servita da rete ferroviaria o metropolitana, né da pista ciclabile. Il Parco conta oltre 80.000 metri quadrati di superfici attrezzate per attività di ricerca e sviluppo, ospita 57 imprese e 8 centri di ricerca e conta circa 2500 addetti fra ricercatori, imprenditori, personale amministrativo, fornitori di servizi.
La soluzione testata in Area Science Park ha permesso di raccogliere, attraverso un sistema anonimizzato, dati riguardanti la mobilità degli utenti del Parco: il numero di automobili che arrivano o partono dal campus di Padriciano e il numero di persone che arrivano o partono in autobus. Inoltre, è stato rilevato l’orario dei movimenti senza identificare i singoli soggetti e senza raccogliere dati personali di nessun tipo. Questi dati costituiscono un database fondamentale per l’implementazione di azioni di mobility management in grado di rispondere alle reali necessità di mobilità degli utenti dei campus.
Guarda il video di progetto:
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