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Servizi per l'Innovazione

19.05.2023
Strumenti, modelli, applicazioni di sostenibilità per le imprese – Un ciclo di webinar dedicati ai temi della circolarità e sostenibilità
Sei un’impresa interessata a migliorare l’impatto della tua attività sull’ecosistema e sulla società e a implementare una strategia orientata alla sostenibilità? ENEA, partner  assieme ad Area Science Park della rete Enterprise Europe Network, organizza una serie di webinar per approfondire strumenti, modelli e strategie di sostenibilità e circolarità per le piccole e medie imprese. ISCRIVITI QUI Il ciclo di webinar che ha lo scopo di supportare le imprese interessate a migliorare l’impatto dell’attività sull’ecosistema e sulla società e a implementare una strategia orientata alla sostenibilità, si compone di quattro appuntamenti: Parte I : Life Cycle Assessment a supporto della competitività delle imprese e della produzione22 maggio 2023, ore 11:00 – 12:30 Parte II: Strumenti di comunicazione di prodotti e servizi: certificazioni ed etichette ambientali per la competitività delle imprese 31 maggio 2023, ore 11:00 – 12:30 Parte III: Attività di standardizzazione e misurazione dell’economia circolare e della simbiosi industriale7 giugno 2023, ore 11:00 – 12:30 Parte IV: Le piattaforme ICESP, ECESP e i percorsi di circolarità: esperienze a confronto nel settore della filiera delle materie plastiche14 giugno 2023, ore 11:00 – 12:45   La partecipazione ai webinar è gratuita, ma causa della limitazioni di posti, si raccomanda di registrarsi il prima possibile per assicurarsi la partecipazione.  
economia circolare Servizi per l'Innovazione simbiosi industriale sostenibilità
10.05.2023
Eco-innovazione: da Area Science Park uno studio che confronta le metodologie per individuare i brevetti verdi
I brevetti verdi sono validi strumenti per misurare l’eco-innovazione, l’innovazione tecnologica che mira alla riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente e a un uso efficiente delle risorse. L’ eco-innovazione, detta anche innovazione verde, riduce al minimo gli sprechi, il riscaldamento globale, l’uso dell’acqua, l’inquinamento dell’aria, l’uso di carbone e petrolio, e promuove il risparmio energetico. Uno degli indicatori per misurare l’eco-innovazione è costituito dal numero di brevetti verdi depositati (per azienda o per nazione, a seconda dell’obiettivo dello studio). Alcuni ricercatori di Area Science Park, guidati da Marinella Favot, in uno studio pubblicato su Resources, Conservation & Recycling Advances, hanno individuato le tre metodologie disponibili per identificare i brevetti verdi e le hanno applicate a due grandi set di brevetti depositati presso l’autorità italiana (UIBM) e presso l’autorità europea (EPO) e ne hanno confrontato i risultati. Le tre metodologie disponibili per identificare brevetti verdi basati sulla classificazione del codice sono ENV-TECH (sviluppato da OCSE), IPC Green Inventory (WIPO) e Y02/Y04S Schema di etichettatura (EPO). Oltre ad individuarle, i ricercatori hanno sistematizzato i codici verdi per ciascuna di esse e hanno sviluppato gli algoritmi per il loro aggiornamento periodico. Inoltre, grazie al confronto effettuato sui set di brevetti depositati da titolari italiani nel periodo 2011-2020 presso l’autorità europea (EPO), i ricercatori hanno osservato come le tre metodologie si sovrappongano solo parzialmente (nel 22,47% dei casi) e sono giunti alla conclusione che al fine di identificare i brevetti verdi di un dataset sia consigliabile l’utilizzo di tutte le metodologie applicabili, procedendo poi con il confronto dei risultati. Lo studio è stato sviluppato nell’ambito di Innovation Intelligence, il progetto di Area Science Park che sperimenta un nuovo approccio di raccolta, filtro, elaborazione e interrogazione dei dati sulle imprese di capitale del Friuli Venezia Giulia, con focus particolare sull’innovazione.
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05.05.2023
EIT Culture & Creativity: aperte le prime «Calls for proposals»
La nuova «comunità dell’innovazione» europea KIC C&C – Culture and Creativity, promossa dall’European Institute for Innovation and Technology (EIT) di cui Area Science Park è partner, lancia la prima opportunità di finanziamento dell’anno rivolta ad una ampia platea di stakeholder del panorama delle Industrie Culturali e Creative, con l’obiettivo di rafforzare l’imprenditorialità, la capacità di innovazione e accelerare la competitività dei settori e delle industrie culturali e creativi europei. Per questa tornata la dotazione disponibile per attività da svolgere nel 2024 è di 10,45 milioni di euro. Nel 2025 è previsto un ulteriore incremento fino a 3,45 milioni di euro per progetti pluriennali da portare a termine nell’anno. Le proposte dovranno realizzare prodotti, processi, servizi e modelli di business innovativi nei settori dell’audiovisivo e dei media, dell’architettura, della moda e del tessile, del design e del patrimonio culturale, focalizzandosi e sviluppandosi sugli obiettivi strategici: EDUCATION – Talent Scaler, mirato allo sviluppo di programmi di Master, con una natura interdisciplinare e transdisciplinare; EDUCATION – Skills Fitter, per l’erogazione di nuovi corsi di apprendimento permanente, rinnovando e aggiornando le competenze di professionisti e professionisti attivi nel settore; INNOVATION – Breakthrough Lab, per lo sviluppo di prodotti e servizi che possono essere utilizzati in cinque mercati ad alto impatto: architettura, audiovisivo, beni culturali, design, moda e tessile; CREATION – Venture Factory, per la nascita di nuovi programmi di incubazione e/o accelerazione riservati alle imprese culturali e creative, da poter poi inglobare nell’ecosistema dell’EIT Culture & Creativity; SOCIETY – Community Catalyser, che promuovere le iniziative orientate a rafforzare il senso di appartenenza, la partecipazione civica e l’imprenditorialità culturale attraverso l’innovazione sociale guidata dal settore cultura e creatività. Per maggiori informazioni sulle call e per partecipare clicca qui. Area Science Park è uno dei soggetti che ha seguito e supportato sin dall’inizio la costituzione della KIC “EIT Culture and Creativity – EIT C&C” e contribuisce alla filiera dell’innovazione del settore secondo il paradigma del knowledge triangle: formazione, ricerca, e impresa. Obiettivi di EIT C&C sono infatti il lancio e lo sviluppo di imprese tramite programmi di accelerazione, l’alta formazione con forti componenti di imprenditorialità e il supporto alla ricerca e allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.
bandi e finanziamenti creatività cultura innovazione Servizi per l'Innovazione
12.04.2023
“Edilizia 2040: quale futuro?”, un Report per immaginare il domani del comparto delle costruzioni
A cosa serviranno le case nel futuro? Le città saranno emblemi della sostenibilità o luoghi per sopravvivere? E quali saranno le competenze che gli imprenditori edili dovranno avere per gestire modelli di business basati sui dati e generare sostenibilità? Questi alcuni dei temi trattatati dal report “Edilizia 2040, quale futuro?” in cui vengono raccontati i risultati di LICoF, Laboratorio dell’Immaginazione sulle Costruzioni Future. Avviato a novembre 2020 su iniziativa di ANCE FVG e di Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, LICoF ha coinvolto il sistema della ricerca, dell’innovazione e il mondo produttivo in un percorso di studio e analisi finalizzato a immaginare glie scenari futuri della filiera edile. La metodologia applicata dal laboratorio LICoF s’ispira al foresight tecnologico, uno strumento che permette di individuare le tecnologie emergenti in base alle tendenze e all’analisi dei contesti, identificandone il potenziale impatto sulla società, l’economia e l’ambiente. Al laboratorio, durato circa dodici mesi, hanno contribuito 30 professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati, manager del settore culturale e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di realizzare un “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni, per analizzare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business. Lo studio, che ha come autori Carla Broccardo, Francesco Mazza, Fabio Millevoi, individua quattro scenari possibili che si susseguono via via da un futuro distopico a uno desiderabile, in cui umanità, tecnologia e ambiente si riconciliano. Un lavoro che ha richiesto un uso creativo delle informazioni per produrre idee e punti di vista che sfidino il presente: “Un metodo – spiega Fabio Millevoi, Direttore di ANCE Friuli Venezia Giulia – che LICoF ha seguito per mettere a fuoco i 4 scenari descritti in questo report e che potranno sembrare inusuali, apparire esagerati o forse provocatori ma che, spero, saranno in grado di trasportare il lettore in aree estranee e sconosciute. Non si tratta di prevedere il futuro esatto, ma di prendere decisioni migliori oggi sulla base degli scenari che abbiamo immaginato e che, ricordo, non sono previsioni ma storie che raccontano di possibili futuri alternativi”. Le azioni strategiche da intraprendere Ecco, quindi, che vengono individuate le possibili azioni strategiche, utili al comparto costruzioni per sviluppare i propri modelli di business di qui al 2040 e reagire con prontezza a situazioni ed eventi non desiderati che potrebbero verificarsi. La prima è la “costruzione industrializzata”, la prefabbricazione, la modularità e i processi offsite, che ibridano la manifattura con l’edilizia, stanno spostando la parte della catena del valore dal cantiere alla fabbrica. E quando il processo costruttivo avviene in fabbrica, i materiali possono essere gestiti con maggiore efficienza, con processi di assemblaggio più precisi e con un minor spreco di risorse. Si passa quindi all’“edilizia circolare”, in cui gli edifici cominciano ad essere sempre più considerati banche di materiali, diffondendo a tutta la filiera le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo. È poi la volta della “decarbonizzazione dell’industria del cemento”, in cui le aziende dovranno identificare i percorsi migliori verso la decarbonizzazione attraverso i progressi operativi e l’innovazione tecnologica, sfruttando le opportunità lungo tutta la catena del valore dell’edilizia sostenibile. Segue la “progettazione in BIM (Building Information Modeling)”, strumento che dovrebbe avere nei prossimi tre anni sempre più diffusione sia per le prescrizioni di legge sia perché aiuta a ridurre i costi del ciclo di vita dell’edificio/infrastruttura, minimizza gli errori di progettazione, ottimizza la gestione dei progetti e supporta la progettazione sostenibile. Infine, la “riduzione dell’impatto ambientale con l’utilizzo di tecnologie”, grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale, in grado di suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energetici, idrici ed emissioni inquinanti. “Il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future è stato per Area Science Park un esperimento condotto al di fuori dei classici laboratori. – scrive la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nella prefazione del report – La sfida in cui ci ha coinvolto ANCE FVG è stata mettere a fuoco gli scenari delle città del futuro derivanti dall’attuazione di digitalizzazione e sostenibilità nell’edilizia e nell’urbanistica. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, con l’augurio che si possa disporre di un ulteriore strumento conoscitivo di supporto allo sviluppo del mondo imprenditoriale”. Il Report sarà Presentato a Seed, Festival Internazionale di Architettura che si terrà ad Assisi dal 24 al 30 aprile. Per scaricare il report clicca qui
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22.03.2023
Area Science Park, Unicredit ed Elis Innovation Hub a sostegno dello startup d’impresa
Sostenere la crescita e lo sviluppo di startup e PMI innovative grazie alle iniziative messe in campo dai principali attori dell’ecosistema dell’innovazione regionale e nazionale. Di questo si è parlato all’evento “Creare, connettere, valorizzare: opportunità a supporto delle startup d’impresa”, organizzato da Area Science Park assieme ai partner Elis Innovation Hub e Unicredit. Un’occasione per fare il punto sulle attività di incubatori e parchi scientifici del Friuli Venezia Giulia nel favorire lo sviluppo dello startup d’impresa, ma anche per presentare le nuove edizioni dei programmi promossi da Unicredit e Elis Innovation Hub, in partenza nelle prossime settimane. A cominciare da Unicredit Start Lab, giunta quest’anno al decimo anno, un’altra business plan competition che assegna premi in denaro a cui è possibile iscriversi fino al 18 aprile. Start Lab è la piattaforma di business di UniCredit dedicata a startup e PMI innovative operanti nei settori Life Science, Clean Tech & Industrial, Innovative Made in Italy, Digital e Impact Innovation. L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua decima edizione (iscrizioni aperte fino al 18 aprile sul sito www.unicreditstartlab.eu) prevede: la possibilità di partecipare ad attività strutturate di business e investment matching con controparti industriali e finanziarie del network di UniCredit; training manageriale avanzato, tramite la Startup Academy e workshop tematici; un programma di mentorship personalizzata con professionisti ed esperti dell’ecosistema dell’innovazione; e, infine, l’assegnazione di un gestore UniCredit dedicato al supporto alla crescita. Previsto anche un riconoscimento in denaro da 10.000 euro per il migliore progetto presentato per ognuno dei settori chiave. “Le startup innovative operano oggi in Italia in un contesto in espansione e mai così dinamico con oltre 2 miliardi di euro di investimenti raccolti nel 2022 da queste realtà nel nostro Paese. Il Nord Est, e il Friuli Venezia Giulia in particolare, rappresentano un’eccellenza in questo senso, con un ecosistema dell’innovazione dinamico come pochi altri. In tale contesto UniCredit, grazie al proprio impegno pioneristico, è stata in prima linea in questa crescita – dichiara Renzo Chervatin, Responsabile Sviluppo dei Territorio Nord Est di UniCredit – e nel tempo ha saputo dare un supporto sempre attuale e al passo coi tempi. Dalle oltre 60 iniziative di open innovation per connettere le startup con circa 800 aziende leader e 1000 investitori, alle occasioni di collaborazione sviluppate direttamente con la banca, ad esempio per la fornitura di servizi welfare e digitali e nella realizzazione di progetti in partnership con UniCredit o quelle promosse con selezionate aziende leader nell’ecosistema dell’innovazione”. Elis Innovation Hub, nasce all’interno dell’ecosistema del Consorzio ELIS. Grazie alla professionalità delle sue risorse, supporta le aziende nella realizzazione di progetti d’ innovazione e consulenza. I programmi di punta dell’area di Open Innovation sono OPEN ITALY e Foundation Open Factory (FOF). OPEN ITALY è il laboratorio di co-innovazione in cui collaborano grandi aziende, soggetti innovativi e giovani e si distingue per il suo modello, ormai consolidato: dodici settimane di lavoro per realizzare un prototipo, basato sulla collaborazione attiva tra corporate, realtà innovativa e team di esperti Elis Innovation Hub. Fondamentali all’interno del programma sono i cinque eventi, che distinguono i vari momenti del programma. Al momento si è appena conclusa la Call4Solution, dove le realtà innovative hanno potuto candidare le loro soluzioni, rispondendo agli innovation need delle corporate. Siamo quindi prossimi ai Demoday, eventi durante i quali grandi aziende e startup hanno la possibilità di incontrarsi e discutere di specifici use case, che potenzialmente daranno il via a progetti di co-innovazione. Altro momento importante è l’Innovation Bootcamp: il laboratorio intergenerazionale rivolto a giovani laureati e neo-laureati. La masterclass prevede 8 settimane di formazione, dove i ragazzi possono acquisire competenze trasversali, partendo dall’ambito imprenditoriale fino a quello manageriale, passando per le logiche d’impatto. Il 17 aprile partirà, da Ovindoli, la masterclass del 2023. Foundation Open Factory (FOF) è l’esempio di programma di co-innovazione costruito sulle esigenze del territorio. Grazie alla collaborazione di Fondazione Cariverona, Caritro, Cariparo e il Consorzio ELIS, permette di svolgere azioni culturali esemplari per percorsi volti a rafforzare la competitività del sistema territoriale del Triveneto e delle province di Ancona e Mantova. FOF ha l’obiettivo di fare innovazione in chiave di impatto sociale sul territorio, introducendo progetti di co-innovazione tra PMI, Enti Non Profit, Fondazioni Bancarie, Startup, Centri di Ricerca ed Università. Queste iniziative di stimolo alle start-up e più in generale ai processi di innovazione sono particolarmente in sintonia con una realtà come il Friuli Venezia Giulia, che si pone al secondo posto in Italia, subito dopo il Trentino-Alto Adige, nella classifica che misura l’incidenza di start-up innovative rispetto alle nuove società costituitesi da meno di cinque anni, con un indice del 5,38%. Inoltre, il Regional Innovation Index della Commissione Europea, individua il Friuli Venezia Giulia come “Innovatore forte” (Strong Innovator), mentre l’Italia, nel suo insieme, è classificata come “Innovatore moderato”. Questo grazie a un sistema regionale della ricerca e dell’innovazione che annovera Area Science Park, Friuli Innovazione, Polo Tecnologico Alto Adriatico, BIC Incubatori FVG. Area Science Park focalizza i propri servizi di valorizzazione delle idee imprenditoriali nei settori digitale e ICT, cultura e creatività, life science, economia circolare, attraverso programmi di valorizzazione della ricerca per la creazione di spin-off, di incubazione/accelerazione di impresa, di open innovation e di internazionalizzazione. Friuli Innovazione supporta le start-up nello sviluppo e validazione di business model, nella stesura del business plan, nell’analisi della sostenibilità economico-finanziaria e nella costruzione di un pitch efficace. Il Polo Tecnologico Alto Adriatico articola i suoi servizi alle start-up in tre diversi programmi: pre-incubazione nelle fasi iniziali di sviluppo finalizzata alla validazione del modello di business; incubazione per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale; accelerazione di impresa per la fase di scale-up del progetto. Infine, BIC Incubatori FVG individua e valorizza progetti innovativi, prevalentemente nei settori, dell’ICT, delle scienze della vita e dell’energia; insedia start-up industriali ad alto potenziale di crescita; favorisce joint-venture derivanti da operazioni di finanza straordinaria e piccole imprese in trasformazione; collabora nella predisposizione di piani finanziari da presentare al sistema creditizio. Nel corso dell’evento sono state presentate alcune start-up di successo: Aindo, startup che utilizza strumenti e tecniche all’avanguardia dell’Intelligenza Artificiale (AI) e del Machine Learning (ML) pr lo sviluppo di dati sintetici. Finapp è stata selezionata l’anno scorso nell’ambito UniCredit Launch Pad. Si tratta di una realtà del mondo agritech, utilizza i raggi cosmici per misurare l’umidità del suolo. Haura, start-up sta sviluppando un dispositivo modulare per permettere a tutti di cucinare cibi sani in modo semplice, che viene definito il primo smart kitchen desktop al mondo. MetalMed nasce dalla necessità di sviluppare un centro di stampa metalli medicali sul territorio FVG, focalizzando l’attività sui dispositivi medici maxillo facciali e odontoiatrici definiti dall’odontotecnico. Optimens, la startup che sulla base delle più recenti ricerche in ambito neuroscientifico e psicologico si propone di misurare, monitorare e allenare le funzionalità del cervello. Primo Principio sviluppa sistemi avanzati di monitoraggio, attuazione e supporto alle decisioni in campo agricolo e di gestione del rischio idrogeologico. Skyproxima, startup aeronautica che progetta sistemi di trasporto medico, con una filiera composta da veicoli aerei rapidi per le emergenze, contenitori smart termo-autonomi e sistemi di controllo del volo.
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08.03.2023
Pubblicato il report “Edilizia 2040: quale futuro?”
<<Uno dei compiti più importanti di un esercizio di futuri è identificare cose che non sono ancora di dominio pubblico, ma che lo saranno tra dieci o vent’anni. Per farlo si deve scavare, esaminare granelli di informazioni, cogliere cambiamenti in erba, scoprire fenomeni marginali, individuare segnali deboli di futuro>>. Con queste parole Fabio Millevoi, Direttore di Ance Friuli Venezia Giulia, introduce il report “Edilizia 2040, quale futuro?” in cui vengono raccontati i risultati completi di LICoF, Laboratorio dell’Immaginazione sulle Costruzioni Future. Avviato a novembre 2020 su iniziativa di Ance FVG e di Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, LICoF ha coinvolto il sistema della ricerca, dell’innovazione e il mondo produttivo, in un percorso di studio e analisi finalizzato a immaginare il futuro della filiera edile. Al laboratorio, durato circa dodici mesi, hanno contribuito 30 professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati, manager del settore culturale e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di realizzare un “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni, per analizzare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business. <<Il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future è stato per Area Science Park un esperimento condotto al di fuori dei classici laboratori. – scrive la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nella prefazione del report – La sfida in cui ci ha coinvolto ANCE FVG è stata mettere a fuoco gli scenari delle città del futuro derivanti dall’attuazione di digitalizzazione e sostenibilità nell’edilizia e nell’urbanistica. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, con l’augurio che si possa disporre di un ulteriore strumento conoscitivo di supporto allo sviluppo del mondo imprenditoriale>>. Un lavoro che ha richiesto un uso creativo delle informazioni per produrre idee e punti di vista che sfidino il presente: <<un metodo – spiega Fabio Millevoi – che LICoF ha seguito per mettere a fuoco i 4 scenari descritti in questo report e che potranno sembrare inusuali, apparire esagerati o forse provocatori ma che, spero, saranno in grado di trasportare il lettore in aree estranee e sconosciute. Non si tratta di prevedere il futuro esatto, ma di prendere decisioni migliori oggi sulla base degli scenari che abbiamo immaginato e che, ricordo, non sono previsioni ma storie che raccontano di possibili futuri alternativi>>. I risultati dello studio sono stati presentati pubblicamente a settembre 2022 durante un evento che si è svolto presso il Castello di Miramare di Trieste. Oggi è online il report nella sua veste completa. Per scaricare il report vai qui
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08.03.2023
Sinergia tra scienza e diplomazia per la crescita dell’Italia: se n’è discusso a Padova
“Per parlare di quello che oggi è il Sistema della scienza e dell’innovazione di Trieste e, più in generale del Friuli Venezia Giulia, non si può non pensare all’impatto che la storia ha avuto sul territorio e che ne ha determinato la vocazione internazionale e la necessità di fare rete, peculiarità diventate oggi punti di forza” così Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park, intervenuta a Padova alla conferenza delle Addette e degli Addetti scientifici e spaziali ospitata, il 6 e il 7 marzo 2023, presso l’ateneo padovano. L’intervento della Presidente Petrillo, dedicato al polo scientifico di Trieste, era inserito nella tavola rotonda “La Ricerca motore della competitività del Sistema Paese” in programma il 7 marzo, a cui hanno partecipato anche Maria Chiara Carrozza, presidente CNR, Francesco Ubertini, presidente Cineca e Marcella Panucci, Capo Gabinetto MUR, in sostituzione del capo delegazione italiana al Board of Government Representatives Einstein Telescope. “Il sistema della scienza e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia è oggi internazionale, grazie alle numerose istituzioni scientifiche che attraggono ogni anno studenti, ricercatori e docenti provenienti da tutto il mondo” ha poi continuato la Presidente che ha aggiunto “Il Friuli Venezia Giulia, inoltre, è un territorio ad alta innovazione che può contare su 251 startup innovative (dato al 31 dicembre 2022) e aziende particolarmente attive in ricerca e sviluppo e che periodo 2011-2020 hanno depositato 1004 brevetti italiani e 875 europei”. La Conferenza delle Addette e degli Addetti Scientifici e Spaziali 2023, dal titolo “La diplomazia scientifica al servizio della crescita dell’Italia”, è stata organizzata con la collaborazione di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) e ha visto ospiti il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini. Qui la registrazione della giornata della seconda giornata.  
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07.03.2023
IMPRESS: costruire il futuro della microscopia elettronica a trasmissione
Scienza e innovazione stanno unendo le forze nel progetto IMPRESS (Interoperable electron Microscopy Platform for advanced RESearch and Services), lanciato ufficialmente il 1° febbraio 2023. Questo innovativo progetto scientifico mira a generare una transizione tecnologica rivoluzionaria nel campo della microscopia elettronica a trasmissione (TEM) co-sviluppando e fornendo metodi e strumenti nuovi e sofisticati, che permetteranno di esplorare nuove modalità di utilizzo dei TEM sia da parte di comunità scientifiche consolidate che emergenti. IMPRESS promuoverà inoltre l’integrazione dei TEM con altri strumenti, compresi quelli delle infrastrutture di ricerca analitica (RI), creando al contempo prospettive commerciali per le piccole e medie imprese. IMPRESS riunisce 19 partner provenienti da 11 paesi europei, coinvolgendo scienziati, aziende, esperti nel campo della microscopia elettronica e infrastrutture di ricerca. Il consorzio si è riunito a Trieste dal 14 al 17 febbraio per il lancio ufficiale del progetto. IMPRESS è un progetto avviato da e-DREAM, l’European Distributed REsearch infrastructure for Advanced electron Microscopy. Prevede di compiere un significativo passo avanti nel campo della microscopia elettronica a trasmissione sviluppando una nuova generazione di strumentazione basata su componenti open source e conoscenza condivisa. RENDERE I TEM PIÙ ACCESSIBILI E FACILI DA USARE Al centro del progetto IMPRESS c’è lo sviluppo di una piattaforma interoperabile basata su componenti modulari e standardizzati, progettate in maniera da essere flessibili ed adattabili sia a diversi microscopi che ad altra tipologia di strumentazione. Questa piattaforma consentirà di effettuare un’ampia gamma di esperimenti multimodali e correlativi utilizzando opzioni metodologiche attualmente non accessibili con microscopi elettronici disponibili in commercio. “Il nostro obiettivo è progettare e fornire strumentazione TEM concepita al più alto livello di standard aperti e interoperabilità. L’architettura di questa piattaforma innovativa sarà basata su componenti intercambiabili che potranno essere prontamente personalizzati dagli scienziati e ulteriormente adattati, tenendo conto delle esigenze di utenti di diverse comunità scientifiche. Il nostro obiettivo è rendere i TEM flessibili in modo che possano essere adattati a una varietà di esperimenti multimodali, invece di adattare gli esperimenti ai TEM”, spiega Regina Ciancio, coordinatrice del progetto. “Il progetto IMPRESS ha il potenziale di creare una svolta nel mercato TEM, in quanto mira a rendere la strumentazione e gli strumenti TEM avanzati più accessibili e di facile utilizzo per una più ampia gamma di comunità scientifiche”, sottolinea Rafal Dunin-Borkowski, coordinatore scientifico del progetto. Per raggiungere questo obiettivo, IMPRESS costruirà uno stretto dialogo con le aziende per adottare progetti standard che possono essere facilmente adattati da qualsiasi operatore. Sfrutterà le sinergie e collaborerà con cinque infrastrutture di ricerca di rilevanza europea. Oltre alle aziende coinvolte nel consorzio, una procedura di appalto pre-commerciale consentirà alle aziende esterne di fornire competenze complementari per co-sviluppare prototipi innovativi con funzionalità mirate. Questo approccio creerà le condizioni ideali per un nuovo ecosistema innovativo generato da IMPRESS. Il progetto è coordinato dall’Istituto Officina dei Materiali (IOM) del CNR e ha tra i partner chiave Area Science Park, che contribuirà alla fase di pre-commercial procurement e, in particolare, a tutti gli step che caratterizzano l’iter procedurale, dalla fase di test della strumentazione alla fase di adattabilità e di co-sviluppo delle tecnologie. Area inoltre contribuirà a creare un dialogo sinergico fra gli scienziati e le aziende coinvolte nel settore, aprendo anche la strada a un possibile dimostratore futuro. “Attendiamo con grande fiducia di vedere i risultati di questo progetto e l’impatto che esso avrà sul mercato TEM e sulla comunità scientifica”, conclude Regina Ciancio. IMPRESS è un progetto multidisciplinare, che riunisce un team di partner provenienti da università, istituti di ricerca e piccole e medie imprese di 11 paesi europei, tra cui Italia, Germania, Francia, Belgio, Norvegia, Spagna, Austria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Regno Unito e Finlandia. Con un finanziamento di circa 10 milioni di euro dal programma quadro Horizon Europe della Commissione Europea, il team di partner, che comprende 5 infrastrutture di ricerca di rilevanza europea (SOLEIL, ALBA, CERIC, Euro-BioImaging ed ELI), lavorerà al progetto per i prossimi 4 anni.   IMPRESS PROJECT COORDINATOR: Dr. Regina Ciancio, CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE, AREA SCIENCE PARK, Italy IMPRESS SCIENTIFIC COORDINATOR: Prof. Rafal Dunin-Borkowski, FORSCHUNGSZENTRUM JUELICH GMBH, Germany IMPRESS CONSORTIUM: CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (Italy);  FORSCHUNGSZENTRUM JUELICH GMBH (Germany);  CENTRE NATIONAL DE LA RECHERCHE SCIENTIFIQUE – CNRS (France); UNIVERSITEIT ANTWERPEN (Belgium); NORGES TEKNISK-NATURVITENSKAPELIGE UNIVERSITET – NTNU (Norway); FUNDACIO INSTITUT CATALA DE NANOCIENCIA I NANOTECNOLOGIA (Spain); TECHNISCHE UNIVERSITAET GRAZ (Austria); LEIBNIZ INSTITUT FUER FESTKOERPER UND WERKSTOFFFORSCHUNG DRESDEN EV (Germany); UNIVERSITEIT MAASTRICHT (Netherlands); AREA DI RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA DI TRIESTE – AREA SCIENCE PARK (Italy); CENTRAL EUROPEAN RESEARCH INFRASTRUCTURE CONSORTIUM – CERIC (Italy); EURO-BIOIMAGING ERIC (Finland); CONSORCIO PARA LA CONSTRUCCION EQUIPAMIENTO Y EXPLOTACION DEL LABORATORIO DE LUZ SINCROTRON – ALBA (Spain); SYNCHROTRON SOLEIL SOCIETE CIVILE (France); EXTREME LIGHT INFRASTRUCTURE ERIC – ELI (Czech Republic); CEOS CORRECTED ELECTRON OPTICAL SYSTEMS GMBH (Germany); CORVERS PROCUREMENT SERVICES BV (Netherlands); PROMOSCIENCE SRL (Italy); THE CHANCELLOR, MASTERS AND SCHOLARS OF THE UNIVERSITY OF OXFORD (United Kingdom – Associated partner funded by UK Research and Innovation).
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
06.03.2023
Torna FameLab, il talent show della comunicazione scientifica
Raccontare la scienza in 3 minuti: è la sfida di FameLab, il talent show della comunicazione scientifica, che anche quest’anno farà tappa a Trieste. La selezione locale si svolgerà il 31 marzo 2023 alle ore 9.00 alla Sala Luttazzi del Magazzino 26. Le iscrizioni sono aperte e si effettuano tramite form online, entro domenica 26 marzo. La competizione costituisce per i concorrenti un’importante occasione di mettere alla prova le proprie competenze nella materia scientifica di studio, nonché le proprie abilità comunicative, e più in generale mira ad avvicinare i giovani ricercatori al mondo della divulgazione, con l’intento di creare nuove professionalità e consolidare un dialogo che sia il più possibile rigoroso, informale e duraturo tra il mondo della ricerca scientifica e il pubblico. La novità dell’edizione 2023 è che saranno ammessi concorrenti provenienti sia da ambiti STEM o medicina, sia da ambiti Umanistici (Antropologia, Archeologia, Economia, Filosofia, Geografia, Giurisprudenza, Linguistica, Psicologia, Scienze Politiche, Sociologia e Storia), che nelle loro ricerche adottano metodi, teorie e dati scientifici e ne parleranno nei loro talk. I primi due classificati della selezione locale riceveranno un premio in denaro, accederanno a una Masterclass in comunicazione scientifica, che si svolgerà a Perugia in giugno, e alla Finale Nazionale in programma a fine settembre in occasione della Notte Europea dei Ricercatori. Il vincitore di FameLab Italia 2023 avrà accesso alla finalissima FameLab International, in programma in autunno, dove affronterà altri concorrenti provenienti da tutto il mondo. Per prepararsi al palco di FameLab: incontro formativo Per aiutare gli aspiranti concorrenti a preparare al meglio le loro presentazioni, il 24 marzo dalle 17.30 alle 21.30 al Polo Giovani Toti, i promotori della selezione di Trieste organizzano un incontro formativo gratuito dedicato alla preparazione dei contenuti e alla teatralità. Potranno partecipare tutti i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi. Donato Ramani, comunicatore scientifico della SISSA, tratterà di come dare ai contenuti delle presentazioni una struttura narrativa efficace, mentre l’attrice Daniela Gattorno porrà l’accento su diversi aspetti legati al modo di muoversi sul palco e all’uso della voce. Per iscriversi: info@immaginarioscientifico.it Per assistere a FameLab Trieste Le scuole secondarie di II grado sono invitate ad assistere all’evento come pubblico e a votare la loro esibizione preferita. Gli insegnanti che desiderano far partecipare le proprie classi possono contattare l’Immaginario Scientifico per effettuare la prenotazione (obbligatoria): info@immaginarioscientifico.it oppure 040 224424. L’evento è aperto gratuitamente anche al pubblico che desidera assistere. Prenota qui. FameLab è stato ideato nel 2005 in Gran Bretagna. In Italia nel 2022 l’evento è organizzato da Psiquadro Perugia e Cheltenham Festival. La selezione locale a Trieste è organizzata da Immaginario Scientifico, Università di Trieste, Università di Udine, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Comune di Trieste, nell’ambito del Protocollo d’intesa Trieste Città della Conoscenza. Il Protocollo è sostenuto da ZKB-Credito Cooperativo di Trieste e Gorizia.
Servizi per l'Innovazione
13.02.2023
Sigillo d’eccellenza della Commissione Europea per IP4FVG
La Commissione Europea ha assegnato il sigillo di eccellenza (“Seal of excellence”) al progetto “IP4FVG-EDIH” presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia a valere sull’avviso “European Digital Innovation Hubs” (EDIHs) 2021-27. Un riconoscimento che permette di ottenere il finanziamento nazionale del ministero delle Imprese e del Made in Italy.IP4FVG è il Digital Innovation Hub regionale sostenuto da Argo, il sistema industriale basato sull’innovazione di processi e prodotti per aumentare la competitività del territorio, e conta su un partenariato (coordinato dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park) che comprende rappresentanti di diversi ambiti d’interesse attivi in Friuli Venezia Giulia: università, ricerca, industria e istituzioni pubbliche. Sono 21 complessivamente gli enti coinvolti, inclusa la Regione quale partner effettivo e responsabile, in particolare, dell’attività progettuale relativa all’identificazione dei fabbisogni formativi focalizzati sugli obiettivi di trasformazione digitale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni e dell’aggiornamento tempestivo sulle opportunità di finanziamento regionale.“Essere parte del network europeo – afferma l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen – è fondamentale per il nostro territorio, per essere competitivi su scala internazionale e rafforzare le azioni di supporto alla trasformazione dei processi produttivi delle imprese regionali in un contesto più ampio”. La proposta progettuale che ha ricevuto il sigillo di eccellenza ha una durata di 36 mesi per un costo complessivo di 5,5 milioni di euro ed è stata formulata riprendendo e migliorando il progetto precedente, già presentato a valere sul primo avviso 2021 e non ammesso a finanziamento.Integrando le infrastrutture tecnologiche e il know-how tecnico di tutti i partner, IP4FVG-EDIH potrà offrire una serie di servizi avanzati per promuovere e sostenere la trasformazione digitale e verde delle imprese e delle pubbliche amministrazione nei settori dell’industria manifatturiera, di energia e ambiente e delle agrobiotecnologie. Per supportare la trasformazione digitale delle imprese, sono stati sviluppati quattro dimostratori di tecnologie dislocati sul territorio regionale e coordinati da Area Science Park, dove le aziende possono testare soluzioni tecnologiche prima di implementarle nei propri processi produttivi. I dimostratori, come pure le altre infrastrutture tecnologiche disponibili presso i partner di progetto, saranno per le imprese la porta d’ingresso all’ecosistema IP4FVG-EDIH, nonché all’intera rete europea EDIH e a quella dei centri di ricerca nazionali.
Servizi per l'Innovazione
10.02.2023
Progetto “BOL: Bio Open Lab”: installato un nuovo microscopio a risoluzione atomica nei laboratori di UniSalento
Si è conclusa presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento l’installazione di un nuovo microscopio elettronico “HOLO-TEM” a risoluzione atomica: cuore del nuovo laboratorio “BOL: Bio Open Lab” finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del programma PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 con oltre quattro milioni di euro, il microscopio è prodotto dall’azienda giapponese Jeol, ha caratteristiche eccezionali e consente di raggiungere risoluzioni subatomiche con ridotte intensità del fascio sonda di elettroni, riducendo quindi il danno da radiazione indotto sul campione. Queste caratteristiche, assieme alla possibilità di eseguire analisi in modalità olografica e tomografica, lo rendono uno strumento ideale per l’analisi anche di campioni di interesse biologico e biomedico. Attualmente è l’unico in Italia e uno dei pochi in Europa con tali caratteristiche innovative. «Il microscopio ha mostrato performance ottimali in fase di collaudo, raggiungendo una risoluzione subatomica di soli 0.7 Angstrom», spiega il professor Lucio Calcagnile, docente a UniSalento di Fisica applicata e responsabile del nuovo laboratorio assieme alla professoressa Ross Rinaldi, docente a UniSalento di Fisica della materia, «Il microscopio è inoltre dotato di un sistema molto complesso di rivelatori che, funzionando simultaneamente, consentono di ottenere informazioni complementari di tipo morfologico, strutturale e composizionale». «Non solo il microscopio consente di raggiungere livelli elevatissimi di risoluzione e ha capacità analitiche eccezionali e per molti versi uniche», aggiunge la professoressa Ross Rinaldi, «ma è anche ottimizzato per l’analisi di campioni, come quelli biologici, sensibili al danno da radiazione e non analizzabili con microscopi elettronici tradizionali». «L’installazione del microscopio è stata anche una sfida dal punto di vista tecnico», conclude il professor Gianluca Quarta, docente di Fisica applicata e responsabile per UniSalento per l’esecuzione del contratto di fornitura con Jeol, «in quanto ha richiesto un’accurata progettazione della stanza sperimentale, con caratteristiche molto stringenti in termini di riduzione delle vibrazioni e del rumore, dei campi elettromagnetici e della stabilità in temperatura». Il nuovo microscopio potenzia l’infrastruttura di ricerca multidisciplinare europea CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium) nel campo della scienza dei materiali, i biomateriali e le nanotecnologie. L’accesso al nuovo laboratorio è aperto ai ricercatori di tutto il mondo, che possono sottoporre proposte di esperimento attraverso la piattaforma prevista dall’infrastruttura. Il collaudo del nuovo microscopio è avvenuto alla presenza dei rappresentanti e dei tecnici della Jeol, dei ricercatori e responsabili dell’Università del Salento e di ricercatori con riconosciuta esperienza di livello internazionale del campo della micrososcopia elettronica afferenti al CNR e ad Area Science Park (Trieste).
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03.02.2023
Cultura e Creatività: nuove leve per l’innovazione multisettoriale
Secondo le stime della Commissione Europea, le industrie culturali e creative generano in Europa 558 miliardi di euro di valore, pari a circa il 5,3% del PIL europeo totale, occupando circa 12 milioni di persone (di cui 1,5 milioni in Italia), pari al 7,5% di tutte le persone impiegate, più del settore automotive. È questa l’istantanea di un settore frammentato ed eterogeneo, fatto di realtà diverse per dimensioni e ambiti di attività, che spazia tra architettura e design, artigianato d’arte, arti visive e dello spettacolo, editoria, valorizzazione del patrimonio culturale e molto altro. Queste imprese svolgono un ruolo riconosciuto di “attivatori” di innovazione e sviluppo su una moltitudine di settori (manifatturiero, health & life science, costruzioni etc) e innestano ricadute positive su numerosi processi, tra cui la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la resilienza economica, la digitalizzazione. Il Friuli Venezia Giulia già da una decina d’anni, una delle prime regioni in Italia a farlo, ha deciso di investire in questo settore, grazie a specifiche linee di finanziamento, tra cui i finanziamenti dei fondi europei POR-FESR. Suo partner tecnico scientifico è Area science Park che ha dato impulso a una serie di progetti e reti volti a rafforzare la collaborazione tra imprese e ricerca scientifica, incoraggiando al contempo la generazione di startup e spin-off innovativi. Ciò si è concretizzato nel supporto formativo e consulenziale dato a 409 professionisti e imprenditori e nell’avvio di 169 startup culturali e creative. Prossimo passo, il lancio imminente di KIC EIT C&C – Culture and Creativity, la nuova “comunità dell’innovazione” europea finanziata dall’European Institute for Innovation and Technology (EIT) che si aggiunge alle otto comunità già esistenti e che, attraverso la leva della cultura e della creatività, avrà la missione di generare nuovi posti di lavoro, favorire una crescita sostenibile e creare effetti di spill-over tra diversi settori. Area Science Park è uno dei 50 Lead partner che potrà avere accesso all’associazione e contribuire all’intera filiera dell’innovazione del settore secondo il paradigma del knowledge triangle: formazione, ricerca, e impresa. Obiettivi della KIC EIT C&C – Culture and Creativity saranno infatti il lancio e lo sviluppo di imprese tramite programmi di accelerazione per le imprese, l’alta formazione con forti componenti di imprenditorialità; il supporto alla ricerca e allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi. Di tutto questo si è parlato durante l’evento “Cultura e Creatività: nuove leve per l’innovazione multisettoriale”, organizzato in Area Science Park, con esperti e operatori europei e nazionali, tra i quali Johanna Leissner, Scientific Representative per il Fraunhofer e membro del Gruppo di Esperti Europeo “Cultural Heritage”. Leissner che si è soffermata sulle conseguenze dei cambiamenti climatici su monumenti, palazzi storici e paesaggio, causati da eventi metereologici estremi che favoriscono fenomeni di corrosione ed erosione. Di qui la necessità e l’urgenza di un’alleanza stabile tra salvaguardia dei beni culturali e scienza, per individuare soluzioni innovative in grado di preservare le nostre ricchezze storiche e ambientali. In quest’ottica, negli ultimi anni sono stati oltre 200 i progetti multidisciplinari di ricerca sviluppati a livello europeo. Tra i molti relatrici e relatori di rilievo dell’evento, il prof. Pierluigi Sacco, Senior Advisor, Organisation of Economic Co-operation and Development (OECD), che ha trattato il tema della Cultura e creatività come attivatore dell’innovazione trasversale a tutti i settori economici e dei nuovi trend sociali e tecnologici in atto, e Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET Digital Culture Center che si è soffermata sul ruolo dell’arte nelle frontiere dell’innovazione e delle applicazioni del digitale nelle sue declinazioni sociali, culturali e antropologiche.
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