Dai nostri campus
28.06.2022
Open Day della Fondazione ITS A. Volta, il percorso post-diploma che forma i futuri tecnici del settore biomedicale
La Fondazione ITS A. Volta per le Nuove Tecnologie della Vita, dopo il successo dell’Open Day organizzato ad aprile, ha deciso di riaprire le porte dei propri laboratori ai potenziali nuovi studenti per far conoscere le attività formative al passo con l’innovazione nel settore life science.
Durante l’Open Day, che si terrà presso l’Edificio Q del campus di Basovizza di Area Science Park nel pomeriggio di giovedì 7 luglio 2022 dalle ore 16:00 alle ore 18:00, sarà possibile approfondire le tematiche delle apparecchiature e dei software biomedicali, delle telecomunicazioni e dell’IoT e visitare LAB3 e LAB3D, i due laboratori che ricreano un ambiente ospedaliero in cui apprendere in modo pratico grazie a tecnologie all’avanguardia come la stampa 3D e le realtà virtuale, aumentata e mista.
Oltre alla guida attraverso le varie aule didattiche, i visitatori potranno scoprire numerosi strumenti adoperati dagli studenti durante le lezioni e frutto dei loro progetti, come i robottini (TEMI e JOBOT) o, ad esempio, i visori per la realtà aumentata. Saranno inoltre presenti docenti e studenti (attuali e diplomati) pronti a rispondere a qualsiasi curiosità riguardanti le materie trattate durante ciascun percorso biennale.
La Fondazione ITS A. Volta per le Nuove Tecnologie della Vita offre infatti tre percorsi formativi biennali post-diploma, le cui preiscrizioni sono già aperte:
corso per Tecnico Superiore per la gestione e la manutenzione di Apparecchiature Biomediche (TAB)
corso per Tecnico Superiore per lo sviluppo e la gestione di soluzioni di Informatica Biomedica (TIB)
corso per Tecnico Superiore per lo sviluppo e la gestione di soluzioni di telecomunicazioni e IoT in ambito One Health (TOHT)
Per partecipare all’Open Day è necessario iscriversi qui.
Maggiori informazioni sono reperibili al sito o tramite mail all’indirizzo info@itsvolta.it.
Dai nostri campus
16.05.2022
Inquinamento da microplastiche: un’allegoria tra arte e scienza dell’artista danese Sissel Marie Tonn
Da oggi sino al 20 maggio, l’artista danese Sissel Marie Tonn, vincitrice della challenge “Preserving co-evolution” del programma europeo S+T+ARTS (Science + Technology + Arts), sarà ospite dei laboratori di Area Science Park per sviluppare il suo progetto di residenza artistica “The Sentinel Immune Self”. S+T+ARTS è un’iniziativa della Commissione Europea nata nell’ambito di Horizon 2020 che promuove spazi di collaborazione ibrida tra scienza, tecnologia e arte.
La residenza artistica, sviluppata a partire dall’attività di ricerca dell’ente nazionale e di alcuni centri del sistema, è organizzata in collaborazione con MEET Digital Cultural Center di Milano e fa parte delle 21 fellowship finanziate in tutta Europa dal programma.
Il tema su cui l’artista danese si è confrontata con gli altri candidati è Preserving sustainability and inclusiveness in the co-evolution, ovvero: “come possiamo preservare l’evoluzione delle specie migliorando la capacità delle comunità di essere resilienti?”. Le più grandi sfide del nostro tempo, come estinzioni di massa, pandemie virali e cambiamenti climatici, ci ricordano infatti che siamo intrinsecamente interconnessi con i nostri ecosistemi. Grazie anche al confronto con immunologi e tossicologi, Sissel Marie Tonn esplora da anni nella sua ricerca artistica la relazione tra il nostro sistema immunitario e l’ambiente circostante in continuo mutamento.
A partire dal mese di marzo l’artista ha avuto la possibilità di dialogare con alcuni ricercatori del sistema della ricerca triestina, fra cui Alessio Ansuini e il team di ricerca che si occupa di Data Science e infrastrutture di calcolo in Area Science Park, Jacopo Grilli, ricercatore all’ICTP impegnato su modelli teorici e matematici per definire i fattori che impattano sulla biodiversità terrestre, e Lisa Vaccari, scienziata sperimentale di Elettra Sincrotrone Trieste che nelle sue ricerche utilizza diverse tecniche, dalla spettroscopia alla microscopia, applicandole a diverse tematiche di studio, dalle scienze dei materiali alla biologia.
Dal confronto con i ricercatori e dalla prossima visita ai laboratori di Area Science Park, Sissel Marie Tonn prenderà spunto per ricostruire, attraverso un’animazione immersiva e interattiva, un universo fantascientifico in cui gli esseri umani condividono le risposte immunitarie con tutte le altre specie colpite dall’inquinamento da microplastiche. Un’allegoria dei processi di evoluzione, che intende mettere in guardia rispetto alle conseguenze profonde degli inquinanti sul nostro organismo e sul nostro ecosistema.
L’opera dell’artista verrà esposta al pubblico a partire dal prossimo ottobre al Museo Maxxi di Roma, presso MEET Digital Culture Center a Milano, da Ars Electronica a Linz (Austria) e al ZKM, Center for Art and Media di Karlsruhe (Germania).
“Raccontare i risultati della ricerca in modo chiaro e comprensibile e riuscire così a raggiungere il maggior numero di cittadini possibile è oggi un obbligo per chi fa ricerca” spiega la Presidente di Area Science Park, prof. Caterina Petrillo. “Per farlo è fondamentale esplorare nuove linguaggi, stimolando la contaminazione tra le diverse discipline. Una di queste è di certo l’arte che condivide con la scienza lo stesso percorso creativo. Il confronto tra questi due mondi, apparentemente così diversi, può portare a entrambi idee e stimoli per sviluppare nuove forme di innovazione”.
Sissel Marie Tonn incontra il personale di Area Science Park e i partner dell’iniziativa e illustra il suo progetto:
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S+T+ARTS
Sissel Marie Tonn
The Sentinel Immune Self
12.05.2022
La Fondazione Democenter di Modena visita Area Science Park
Una delegazione della Fondazione Democenter, Centro di Ricerca e di Innovazione che gestisce il Tecnopolo di Modena accreditato alla Rete dell’Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna (ARTER), è venuta per una visita di due giorni in Area Science Park con lo scopo di valutare possibili ambiti di collaborazione. La trasferta della delegazione modenese, guidata dal Direttore Generale Barbara Bulgarelli, è nata in occasione della visita del 10 Dicembre 2021 da parte dell’Industrial Liaison Office di Elettra Sincrotrone Trieste presso i poli scientifici del Democenter.
“È per noi una seconda occasione ricca di spunti che ci permette di sondare possibili nuove applicazioni per il mondo dell’industria e dell’impresa che possono scaturire dalla combinazione delle tecniche di indagine non solo dei nostri molti laboratori ma anche di quelli di altri enti come Democenter”, commenta Marco Peloi, Responsabile dell’Industrial Liaison Office di Elettra Sincrotrone Trieste che gestisce l’attività di trasferimento tecnologico e promuove l’uso delle infrastrutture di ricerca per le applicazioni industriali e la ricerca applicata.
Il Democenter ha sviluppato sul territorio modenese un modello di innovazione a rete per sostenere e sviluppare i distretti locali della meccatronica, dell’automotive e del biomedicale, mettendo a disposizione delle imprese diversi laboratori per la ricerca industriale. Il Centro dispone di laboratori all’avanguardia specializzati in Microscopia Applicata e Biologia Cellulare, in Tossicologia e Proteomica, in Misure, Strumenti e Sensori. Più recentemente ha avviato delle attività di incubazione tramite l’incubatore TPM Cube.
Area Science Park è un ente nazionale di ricerca che gestisce il parco scientifico e tecnologico di Trieste ed è attivo nelle attività di valorizzazione dei risultati della ricerca e nel loro trasferimento al mercato. Una delle caratteristiche distintive di Area Science Park nel panorama della ricerca italiano è il funzionamento nei suoi campus di Piattaforme Scientifiche e Tecnologiche in grado di fornire know-how e servizi finalizzati allo svolgimento di test sperimentali e progetti di ricerca applicata e industriale in modalità “open lab”.
Ad accogliere la delegazione nella prima giornata dell’11 paggio presso il Campus di Padriciano è stata il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica. Agli ospiti sono state presentate le iniziative legate ai principali ambiti di progetti e attività strategici per Area: transizione digitale, piattaforme tecnologiche per la genomica e i nuovi materiali, data science, tecnologie verdi per la transizione ecologica e l’economia circolare, creazione d’impresa.
La seconda giornata del 12 Maggio è stata invece dedicata al Campus di Basovizza, con la visita di 4 delle 28 beamline presenti all’interno della sala sperimentale del sincrotrone Elettra (Syrmep, SISSI, TwinMic, ESCA Microscopy) e la visita del laboratorio di supporto Nanoinnovation Lab, i quali presenteranno lo stato dell’arte delle strumentazioni e delle tecniche di indagine che permettono applicazioni innovative grazie all’alta qualità della luce di sincrotrone prodotta. Le due giornate si sono concluse con la visita del Laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park.
“Siamo un centro di ricerca all’avanguardia sempre interessato ad approfondire le attività di altre realtà e a sviluppare opportunità di collaborazione a livello nazionale”, afferma Barbara Bulgarelli.
“Ampliare la rete di collaborazioni su scala nazionale e internazionale è da sempre una priorità per il nostro ente – spiega il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica –. È, infatti, dalla condivisione di conoscenza e competenze che possono nascere nuovi progetti scientifici e iniziative di trasferimento tecnologico”.
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05.05.2022
L’azalea della ricerca di Fondazione AIRC per la salute di tutte le donne
Domenica 8 maggio, in occasione della Festa della Mamma, l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC torna a colorare tantissime piazze in tutta Italia per sostenere i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne. In 38 anni di vita l’Azalea della Ricerca è diventata il simbolo di questa ricorrenza ed ha permesso nel tempo di raccogliere oltre 280 milioni di euro, risorse che sono state impegnate nella ricerca sul cancro.
Lo scorso anno nel nostro Paese ci sono stati 182.000 nuovi casi di tumore tra le donne e si stima che circa una su tre riceverà una diagnosi oncologica nel corso della vita. I tumori più frequenti nel genere femminile sono: mammella (55.000), colon-retto (20.200), polmone (13.300), tiroide (9.800), utero (8.300), pancreas (7.400), melanoma (6.700), linfoma non-Hodgkin (6.100), stomaco (6.100), ovaio (5.100). Oggi in Italia la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata al 65% e ci sono quasi 2 milioni di donne che hanno superato un cancro grazie ai progressi della ricerca e all’alto livello dell’assistenza oncologica.
L’adozione di comportamenti salutari potrebbe prevenire circa il 30-40% dei nuovi casi di tumore. Il fattore di rischio più importante è il fumo, a cui sono riconducibili almeno 17 diversi tipi di neoplasie oltre al carcinoma polmonare che, nell’85-90% dei casi, è provocato proprio da questa abitudine nociva. Anche l’obesità determina maggiori probabilità di sviluppare un cancro: un’analisi dell’American Cancer Society mostra che nel 2012 i chili di troppo sono stati responsabili del 3,9% circa di tutti i tumori nel mondo, con punte del 7 e 8% nei Paesi occidentali. La dieta ha un ruolo fondamentale nella prevenzione dei tumori: tre neoplasie su dieci sono infatti causate da un’alimentazione poco varia e non equilibrata. Infine, va evitata la sedentarietà: un’attività fisica regolare può diminuire il rischio di sviluppare un tumore del 7% circa rispetto a chi non si muove. L’esercizio inoltre riduce fino al 30% il rischio di recidive e migliora la qualità di vita delle pazienti.
La Fondazione AIRC finanzia numerosi progetti di ricerca in Friuli Venezia Giulia, in particolare a Trieste, diversi dei quali vedono protagonisti in Area Science Park ricercatrici e ricercatori di Elettra Sincrotrone Trieste e ICGEB. Altri progetti sono condotti da Università di Trieste, SISSA e I.R.C.C.S. Burlo Garofolo.
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28.04.2022
Aree industriali inquinate: con il progetto POSIDON al via la sperimentazione in campo di due nuove tecnologie prototipali per la decontaminazione dei suoli
Giovedì 28 aprile l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale consegnerà formalmente le due aree inquinate localizzate nella zona industriale della Valle delle Noghere del Comune di Muggia (Trieste), individuate per la fase di sperimentazione di nuove tecniche di decontaminazione nell’ambito del progetto POSIDON PCP (POlluted SIte DecontaminatiON Pre-Commercial Procurement). Il progetto è infatti giunto alla terza e ultima fase dell’appalto transnazionale di servizi di ricerca e sviluppo tecnologico, quella in cui verranno sperimentate e comparate, in Italia (a Trieste) e in Spagna (a Bilbao), le funzionalità e le prestazioni di due tecnologie innovative per il trattamento dei suoli.
POSIDON, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea e coordinato da Area Science Park, ha l’obiettivo di indirizzare dal lato della domanda pubblica lo sviluppo di nuove soluzioni non ancora presenti sul mercato, in grado di decontaminare in-situ terreni inquinati da frazioni pesanti di idrocarburi del petrolio (TPH e IPA) e metalli pesanti, come piombo ed arsenico.
Nel corso della prima e della seconda fase dell’appalto pre-commerciale (PCP), che si è conclusa ad agosto 2021, consorzi e raggruppamenti internazionali costituiti da aziende, università e centri di ricerca hanno sviluppato e validato su scala di laboratorio quattro prototipi. Tra queste soluzioni, attraverso una procedura competitiva, sono state selezionate per dare avvio alla sperimentazione in campo le proposte di TESECO BONIFICHE (capofila di un Consorzio internazionale composto da TESECO BONIFICHE S.r.l., IRET-CNR, Agencia Estatal Consejo superior de lnvestigaciones Cientfficas CSIC, DN 360 srl, BioCastle Water Technologies LDT, Studio Podgornik Sri, BD BIODIGRESSIONI srl) e di HPC ITALIA (capofila del Consorzio internazionale composto da HPC ITALIA S.r.l., Fondazione Politecnico di Milano, Ambiente S.p.A., HPC International SAS, GEYSER HPC, S.A.U.).
Il consorzio guidato da HCP ha sviluppato la soluzione “Erase” (ElectRode-Aided Soil rEmediation), una piattaforma modulare flessibile in situ che prevede la posa in opera di elettrodi per ridurre la contaminazione sia di inquinanti organici che inorganici, attraverso il trasporto indotto dal campo elettrico nel suolo, oltre che azioni di trattamento chimico e biologico per iniezione di prodotti chimici e nutrienti. Il consorzio capitanato da TESECO ha invece ideato e sviluppato la tecnologia “Soil-Omic” che prevede processi biologici e chimico-fisici integrati, finalizzati alla decontaminazione di suoli e acque sotterranee da inquinanti organici e inorganici tramite formulazioni biologiche basate sull’integrazione di metagenomica e ingegneria ambientale.
Per programmare futuri comuni investimenti di bonifica, il progetto POSIDON sta estendendo la rete dei siti inquinati. Sarà possibile ricevere informazioni aggiornate sullo stato di attuazione della sperimentazione e sulle opportunità di investimento e finanziamento, rispondendo alla manifestazione di interesse disponibile a questo link.
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metalli pesanti
26.04.2022
Farmaci più efficaci e con minori effetti collaterali grazie agli strumenti di nano-analisi
È possibile migliorare l’efficacia di un farmaco riducendone al tempo stesso gli effetti collaterali? La risposta a questo interrogativo è nel progetto Nano-Analytics for Pharmaceutics (Nano-Pharma), sviluppato dal Consorzio Centro-Europeo di Infrastrutture di Ricerca (CERIC), con sede a Trieste. “Lo scopo di Nano-Analytics for Pharmaceutics è migliorare la formulazione dei farmaci mediante l’impiego di avanzati strumenti di nano-analisi”, afferma Aden Hodzic, referente scientifico del progetto.
L’ibuprofene, farmaco da banco per eccellenza, è stato l’oggetto di un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Drug Delivery Science and Technology. “Grazie alle analisi basate sulla luce di sincrotrone e sulla risonanza magnetica nucleare, è stato possibile evidenziare come in particolari condizioni di preparazione la molecola di ibuprofene possa degradarsi. Le tecniche tradizionali impiegate negli studi realizzati in precedenza non erano state in grado di rilevare tale anomalia” continua Aden Hodzic. Il prodotto di questa degradazione, il 4-isobutilacetofenone, può essere infatti la causa di alcuni degli effetti collaterali associati al famoso antinfiammatorio.
Nello studio, il team di ricercatori ha fatto ampio uso del parco strumentazioni disponibili presso i partner del consorzio CERIC. Per fare alcuni esempi, gli esperimenti basati sui raggi X, eseguiti alla linea di luce SAXS dell’Università Tecnica di Graz, installata presso il Sincrotrone Elettra di Trieste, hanno permesso di rilevare alcuni indizi della degradazione dell’ibuprofene. Ulteriori esperimenti basati sui raggi infrarossi e sulla risonanza magnetica nucleare sono stati eseguiti rispettivamente alla linea di luce SISSI di Elettra e all’Istituto Nazionale di Chimica di Lubiana. L’insieme di questi, e altri esperimenti, uniti ai calcoli eseguiti presso i laboratori dell’Università Tecnica di Graz, hanno permesso di identificare tracce di 4-isobutilacetofenone derivato dalla degradazione dell’ibuprofene. L’Università Tecnica di Graz, Elettra Sincrotrone Trieste e l’Istituto Nazionale di Chimica di Lubiana rappresentano le strutture partner di CERIC rispettivamente in Austria, Italia e Slovenia.
“L’approccio nano-analitico permetterà la formulazione e la produzione di farmaci sempre più efficaci e sicuri, soddisfacendo i criteri più stringenti posti dalle agenzie per la regolamentazione dei farmaci” conclude Ornela De Giacomo, vice-direttrice di CERIC e co-autrice dello studio.
CERIC
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14.04.2022
Made in FVG – Ambasciatori di Eccellenza in visita in Area Science Park
Far scoprire le eccellenze imprenditoriali agli studenti delle scuole superiori e del sistema universitario e dell’alta formazione della nostra Regione. E’ questo l’obiettivo del progetto “Made in FVG: Ambasciatori di Eccellenza” promosso dall’Assessorato al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con ARDiS, l’Agenzia Lavoro & Sviluppo Impresa FVG e l’Ufficio Scolastico Regionale FVG.
Ieri una quarantina di studenti aderenti al progetto sono venuti in visita in Area Science Park e hanno potuto conoscere da vicino un ecosistema fatto di ricerca, innovazione e impresa che può offrire molte opportunità di inserimento lavorativo. Gli studenti hanno inoltre potuto conoscere tre eccellenti testimoni di imprenditoria presenti nel parco scientifico e tecnologico di Area:
Anna Gregorio, CEO di Picosats, azienda innovativa specializzata nello sviluppo di nanosatelliti
Sergio Benedetti, People Operation Manager di Esteco, azienda leader nel campo dell’ottimizzazione numerica e specializzata nello sviluppo di soluzioni software in campo ingegneristico
Rudy Ippodrino, Co-Founder Ulisse Biomed, azienda biotech attiva nel settore healthcare
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13.04.2022
Progetto NOEMIX: aperto il bando da 16,5 milioni di euro per la mobilità elettrica della PA del Friuli Venezia Giulia
Un passo avanti verso un nuovo modello di mobilità elettrica, grazie al quale il Friuli Venezia Giulia si appresta a diventare la prima Regione italiana ad attuare la transizione ecologica delle flotte di veicoli aziendali in dotazione alle Pubbliche Amministrazioni del territorio. Si è aperto il bando del progetto NOEMIX per la creazione di un servizio integrato di car-sharing con veicoli elettrici a noleggio a lungo termine, che vada gradualmente a sostituire i veicoli a gasolio e/o benzina di proprietà degli Enti pubblici attivi in regione. Il bando, la cui scadenza è fissata al 27 maggio 2022, ha una durata di 60 mesi ed è diviso in due lotti per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese.
Nello specifico la gara, bandita dalla Centrale Unica di Committenza Regionale (CUC) per conto dei 17 Enti interessati, prevede la fornitura di:
· 522 veicoli elettrici (BEV – Battery Electric Vehicles) di diverse tipologie in noleggio a lungo termine per una durata di 60 mesi
· 200 infrastrutture di ricarica, ad uso esclusivo, di cui 124 colonnine e 76 wallbox
· sistemi informatici per la gestione e il monitoraggio dei veicoli e delle infrastrutture.
Gli Enti Pubblici destinatari del servizio di mobilità NOEMIX, che recentemente hanno firmato la convenzione per la partecipazione al progetto sono: i Comuni di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste; le aziende sanitarie (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Burlo Garofolo” di Trieste); Area Science Park, l’Aeroporto Friuli Venezia Giulia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, il Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori, l’Università degli Studi di Trieste e l’Università degli Studi di Udine.
NOEMIX è un progetto coordinato da Area Science Park, nato nel 2017 grazie al supporto dell’Unione Europea, che ha finanziato la predisposizione degli studi tecnici e di fattibilità. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, credendo fortemente nei benefici del progetto, ha stanziato 20,5 milioni di euro in cinque anni, contribuendo in modo sostanziale all’avvio del processo di transizione verso una mobilità a basse emissioni di carbonio e alla riduzione dell’inquinamento urbano causato dai veicoli a combustione interna.
Una volta realizzato in Friuli Venezia Giulia, il progetto sarà proposto ad altre regioni italiane e paesi europei, dove potrà essere replicato.
car sharing
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NOEMIX
veicoli elettrici
13.04.2022
Al via 15 borse di studio da realizzarsi presso le aziende di Area Science Park
VEDI LA GRADUATORIE BORSE 2022
Anche quest’anno Area Science Park promuove un bando dedicato esclusivamente alle aziende residenti nel Parco scientifico e Tecnologico (Grandi Imprese, PMI e Start Up), mettendo a disposizione 15 borse di studio per coinvolgere un/una borsista nello svolgimento di un progetto formativo in attività tecnico-scientifica e di ricerca.
Le domande saranno presentate dalle aziende ospitanti, che dovranno aver già individuato la candidata o il candidato a ricevere la borsa di studio di Area Science Park. Ricordiamo che i candidati devono essere disoccupati, diplomati o diplomati ITS o laureati, essere residenti in Italia e non superare il trentesimo anno di età. Puoi consultare le aziende residenti in Area Science Park QUI.
Il periodo di permanenza in azienda è di 12 mesi. I borsisti riceveranno un finanziamento mensile da Area Science Park a seconda dal titolo di studio posseduto al momento della presentazione della domanda.
Le domande devono essere presentate esclusivamente in formato digitale via PEC entro le ore 12.00 di martedì 26 luglio 2022.
L’avvio delle borse è previsto per il 15 ottobre 2022
SCARICA IL BANDO 2022
FAC SIME DOMANDA BANDO BORSE 2022
Per informazioni:
Struttura Parco Scientifico e Tecnologico
Ufficio Sviluppo Parco
borse.parco@areasciencepark.it
t. 040 375 5157 e 040 375 5218.
borse di studio
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formazione
05.04.2022
BAT: visita in Area e attività di networking con imprese del Parco
Visita questa mattina di una nutrita delegazione di British American Tobacco (BAT) al campus di Padriciano di Area Science Park. La visita della delegazione, guidata da Roberta Palazzetti, SEA Area Director di BAT, è stata l’occasione per un incontro aperto dalla Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, durante il quale il vicedirettore, Stephen Taylor, ha presentato le principali attività di Area nell’attrazione di talenti, di insediamenti ad alta tecnologia e nei servizi di innovazione e generazione d’impresa.
L’incontro è servito a conoscere da vicino una serie di interessanti esperienze e progetti innovativi che vedono protagoniste alcune delle imprese che hanno insediamenti nel parco scientifico: Reply, Illycaffè ed EY/Teorema Engineering. Al centro delle presentazioni i processi sempre più spinti di digitalizzazione sia del marketing che della progettazione di processi e prodotti industriali, grazie a strumenti di e-business, alla gestione dati basata su algoritmi di intelligenza artificiale, all’utilizzo di realtà virtuale immersiva, aumentata e mista e alle potenzialità delle digital manufacturing platform e della creazione di digital twin dei processi industriali.
BAT
British American Tobacco
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29.03.2022
La nanomedicina personalizzata è la nuova sfida nella lotta contro i tumori
Una nuova terapia personalizzata che include il pre-trattamento dei pazienti oncologici con farmaci già disponibili sul mercato, con l’ausilio di sistemi di imaging. Un metodo di nanoscopia avanzata applicato su sezioni di tessuti malati, in grado di analizzare le variazioni morfologiche e ottiche del tumore prima e dopo il trattamento farmacologico. Sono questi i due obiettivi perseguiti da CATHENA (CAncer THErapy by NAnomedicine), progetto per la nanomedicina personalizzata contro il cancro, frutto di una partnership pubblico-privata tra Bracco Imaging (capofila), A.P.E. Research Srl, Università degli Studi di Trieste e Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO), con il coordinamento scientifico di Area Science Park. Gli studi condotti hanno avuto come obiettivo quello di identificare nuove strategie terapeutiche combinate, volte ad aumentare selettivamente nel tessuto malato la quantità di farmaci antitumorali somministrabile. Oggi grazie alla partnership ed alla condivisione delle conoscenze tecniche, mediche e diagnostiche che il progetto CATHENA ha reso possibili, possiamo affermare di aver più consapevolezza nell’applicazione della nanomedicina contro la patologia oncologica.
I tumori sono la seconda causa di morte dopo le patologie cardio-vascolari. Attualmente le terapie farmacologiche più utilizzate sono basate su anticorpi diretti verso specifici bersagli biomolecolari e recentemente sono stati immessi sul mercato farmaci basati su sistemi di dimensione nanometrica che dovrebbero facilitare la penetrazione nelle cellule del principio attivo. L’organismo, tuttavia, tende a produrre resistenze al vettore, che riducono la diffusione del farmaco e ne limitano la distribuzione all’interno delle cellule cancerose. Nel caso degli anticorpi, questa limitazione è in parte mitigata da una minore resistenza al trasporto nei tessuti e dall’aumento delle dosi terapeutiche, con la conseguenza, però, di esporre i pazienti a notevoli reazioni avverse e far crescere i costi della cura.
Qui entra in gioco il progetto CATHENA, che ha studiato una strategia per massimizzare l’accumulo selettivo dei principi attivi nelle zone affette da patologia oncologica ovvero un pre-trattamento farmacologico che andasse ad aumentare la permeabilità dei vasi.
Ci sono volute competenze diverse e complementari per centrare l’obiettivo, a cominciare da quelle del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Trieste. Qui il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Lucia Pasquato ha contribuito alla preparazione di nuove sonde fluorescenti con diversi gradi di attitudine a legarsi ai grassi e a disperdersi tra essi (lipofilia). Data la complessità strutturale dei composti progettati, la sintesi è stata impegnativa ma ha consentito di raggiungere l’obiettivo con successo. Queste sonde fluorescenti sono state poi incorporate in nanovettori lipidici presso Bracco Imaging. L’attività di ricerca di Bracco si è focalizzata sulla preparazione e studio dei nanovettori, in particolare di quattro tipologie di nanoparticelle lipidiche funzionalizzate con molecole fluorescenti innovative. I risultati hanno mostrato una migliore attitudine delle nuove sonde fluorescenti ad intercalarsi nei nanovettori e quindi una migliore capacità di emissione luminosa.
A.P.E. Research ha analizzato la morfologia, la struttura superficiale e le proprietà elettriche e ottiche dei nanovettori con tecniche di microscopia a sonda. Ha sviluppato inoltre uno specifico set-up di nanoimaging multispettrale avanzato che permette di studiare le sezioni istologiche, utile alla validazione in ambito terapeutico. Infine, l’unità di Anatomia Patologica del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano si è occupata dell’analisi di protocolli terapeutici innovativi tramite imaging ottico in vivo, accoppiato a studi di biodistribuzione, farmacocinetica e farmacodinamica specifici per i tumori del colon e ovarici. È stato così valutato l’effetto dei trattamenti attraverso l’analisi e la quantificazione dei nanovettori fluorescenti all’interno del microambiente tumorale, e mediante una dettagliata analisi istopatologica.
Come sottolinea il prof. Vincenzo Canzonieri (CRO e UNITS), il progetto ha permesso di migliorare sia i modelli in vitro 3D (organoidi) che rappresentano degli avatar del tumore dei pazienti, sia modelli in vivo per affinare protocolli terapeutici che utilizzano nanotecnologie avanzate.
I risultati di CATHENA vengono illustrati oggi nel corso dell’evento finale del progetto che vede gli intervenuti del prof. Luis M. Liz-Marzán (CIC biomaGUNE, Basque Research and Technology Alliance (BRTA), Donostia-San Sebastian, Spain), uno dei leader mondiali nelle applicazioni della scienza dei colloidi alla nanoplasmonica, e della dott.ssa Claudia Cabella (Bio-Imaging R&D Manager, Bracco Imaging), esperta in studi preclinici nei campi della risonanza magnetica e nello sviluppo di nanosistemi per l’imaging e per la terapia di malattie cardiovascolari.
CATHENA è un progetto finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia sul bando POR FESR 2014-2020.
CATHENA
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28.03.2022
Torna FameLab 2022: la scienza in tre minuti
Sei un ricercatore, uno scienziato o uno studente universitario con il pallino della divulgazione? Allora FameLab sta cercando proprio te!
Per il decimo anno tornano a far tappa a Trieste le selezioni locali di FameLab, la competizione internazionale che sfida studenti e ricercatori scientifici a raccontare in soli 3 minuti il proprio oggetto di studi o un argomento scientifico che li appassiona.
La selezione si svolgerà la mattina di mercoledì 11 maggio 2022, alla Sala Luttazzi del Magazzino 26 (Porto Vecchio).
I concorrenti, di età compresa fra 18 e 40 anni, possono essere studentesse e studenti universitari, specializzandi, dottorandi o lavorare in ambito scientifico, in medicina o in ingegneria. Possono essere di qualsiasi nazionalità (le presentazioni potranno essere fatte anche in inglese). Non possono partecipare coloro che svolgono attività professionale nell’ambito della comunicazione o promozione scientifica.
Dovranno raccontare un argomento scientifico in modo chiaro, coinvolgente e comprensibile anche a un pubblico di non esperti. Niente proiezioni, grafici o video: a loro disposizione solo 3 minuti e una manciata di parole, e il proprio talento comunicativo, per convincere la giuria e trasmettere il fascino della ricerca scientifica.
Le iscrizioni si effettuano entro il 3 maggio 2022, cliccando QUI
I primi due classificati in ogni selezione locale riceverenno un premio in denaro, accederanno a una Masterclass, che si svolgerà a Perugia in giugno, e poi alla Finale Nazionale in programma a fine settembre in occasione della Notte Europea dei Ricercatori.
Il vincitore di FameLab Italia 2022 avrà accesso alla finalissima FameLab International, in programma in autunno, dove affronterà gli altri concorrenti provenienti da oltre 25 paesi nel mondo.
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Incontri formativi per affrontare al meglio il palco di FameLab
Per aiutare gli aspiranti concorrenti a preparare al meglio la loro presentazione, verranno organizzati degli incontri formativi, a cui potranno partecipare gratuitamente tutti i ricercatori interessati e in possesso dei requisiti per iscriversi.
Gli incontri proporranno alcuni utili consigli su come scegliere e organizzare i contenuti di una presentazione, sui modi per catturare e mantenere l’attenzione del pubblico e sui concetti base della teatralità.
Per maggiori informazioni e per iscriversi agli incontri formativi: info@immaginarioscientifico.it
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GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
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