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Scoperto l’uso rituale di sostanze psicotrope nell’antico Egitto
Per la prima volta, è stata fornita prova diretta dell’uso di sostanze psicotrope nei rituali dell’antico Egitto tolemaico. La scoperta, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, si basa sull’analisi di un vaso rituale di oltre 2.000 anni fa, che ha rivelato tracce di piante psicotrope usate in pratiche religiose e spirituali. Il vaso è decorato con la testa del dio egizio Bes, una divinità grottesca, ma dalla natura benevola, spesso utilizzata come amuleto protettivo della casa.
La ricerca, coordinata dal professor Enrico Greco dell’Università di Trieste, con la collaborazione di Tampa Museum of Art, University of South Florida, Università di Milano, ha avuto il fondamentale supporto di Elettra Sincrotrone Trieste, che ha contribuito con tecniche avanzate come la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier accoppiata alla luce di sincrotrone (SR µ-FTIR). Chiaramaria Stani, ricercatrice CERIC-ERIC presso la linea SISSI di Elettra, sottolinea: “Queste analisi hanno permesso di identificare il contenuto cerimoniale del vaso, nonostante le tracce residue fossero minime, ma ben conservate nelle porosità della ceramica”.
Questa tecnologia ha permesso di analizzare le tracce residue nel vaso, rivelando la presenza di piante come Peganum harmala (ruta siriana), Nymphaea nouchali (ninfea azzurra) e specie del genere Cleome, tutte note per le loro proprietà psicotrope. L’analisi ha anche indicato l’uso del vaso in rituali che prevedevano il raggiungimento di stati alterati di coscienza, probabili veicoli per la comunicazione con il divino e per esperienze mistico-rituali.
La ricerca non solo conferma ipotesi precedenti, basate su testi e iconografia, ma fornisce anche una solida prova fisica del sofisticato utilizzo delle sostanze naturali da parte degli egizi. L’approccio multidisciplinare, che ha unito scienza, storia e cultura, è stato essenziale per risolvere questo antico mistero, confermando l’importanza della collaborazione tra istituti di ricerca come Elettra Sincrotrone Trieste e le università coinvolte.
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Atomi metallici in reti di grafene: così nascono i materiali del futuro
Una ricerca internazionale svolta congiuntamente dall’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom) e dalle Università di Trieste, Milano- Bicocca e Vienna, ha dimostrato un metodo semplice e innovativo per realizzare una nuova categoria di materiali che uniscono le straordinarie proprietà manifestate da singoli atomi metallici con la robustezza, flessibilità e versatilità del grafene, per potenziali applicazioni nei campi della catalisi, della spintronica e dei dispositivi elettronici.
Lo studio è pubblicato sulla rivista Science Advances: il metodo consiste nel depositare in modo controllato atomi metallici, come il cobalto, durante la formazione dello strato di grafene su una superficie di nichel. Alcuni di questi atomi vengono incorporati nella rete di carbonio del grafene, così formando un nuovo materiale che ha proprietà eccezionali di robustezza, reattività e stabilità.
Il metodo è stato ideato nei laboratori del Cnr-Iom in Area Science Park: “Si tratta di un risultato ancora preliminare, ma già molto promettente, frutto di un’idea originale nata nel nostro laboratorio che all’inizio sembrava irrealizzabile”, afferma Cristina Africh, ricercatrice del Cnr-Iom che ha guidato il team.
Grazie al fatto che il materiale può essere staccato dal substrato mantenendo la sua struttura originale, esso è potenzialmente utilizzabile in ambito applicativo. “La metodologia è stata sperimentata per intrappolare atomi di nichel e cobalto, ma i nostri calcoli dicono che l’uso si potrà estendere ad altri metalli per applicazioni diverse”, spiega Cristiana Di Valentin, professoressa di Chimica generale e inorganica dell’Università di Milano-Bicocca.
Inoltre, il materiale ha mostrato stabilità anche in condizioni critiche: “Abbiamo dimostrato che questo materiale sopravvive anche a condizioni critiche, inclusi gli ambienti elettrochimici utilizzati per le applicazioni in celle a combustibile e batterie”, aggiunge Jani Kotakoski dell’Università di Vienna.
Frutto di una collaborazione internazionale, lo studio si è avvalso di competenze diverse e complementari: “Un aspetto decisivo per dimostrare l’efficacia di questo approccio, semplice e potente al tempo stesso”, conclude Giovanni Comelli dell’Università di Trieste.
CNR-IOM
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grafene
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nuovi materiali
Una panchina gialla in ricordo del ricercatore Giulio Regeni
“Mai molar”, ‘non mollare mai’. Paola Deffendi, la madre di Giulio Regeni, ha chiuso con questa tipica esortazione triestina il suo breve intervento in occasione dell’inaugurazione della panchina dedicata a Giulio, collocata al centro del Campus di Padriciano di Area Science Park. Verniciata di giallo, la panchina vuole rappresentare un simbolo di speranza, giustizia e solidarietà, a testimonianza dell’impegno di chi, insieme alla famiglia di Giulio, continua a chiedere verità.
È stata un’iniziativa spontanea, nata dal basso quella di personale, ricercatrici e ricercatori di Area, che con una colletta hanno acquistato vernice e targa per personalizzare la panchina, devolvendo gran parte della quota restante su un conto corrente destinato alle spese legali e per le trasferte processuali sostenute dai coniugi Regeni.
La morte di Giulio dimostra quanto sia fondamentale tutelare la libertà di ricerca, soprattutto in contesti in cui il dissenso o l’indagine su temi sensibili possono essere pericolosi.
Ricordare Giulio significa anche tenere viva la lotta per la difesa dei diritti fondamentali, come la libertà di espressione, di associazione e di ricerca.
Qui il video dell’inaugurazione della panchina avvenuta alla presenza di Paola Deffendi e Claudio Regeni.
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Giulio Regeni
panchina gialla
Elettra lancia un Assistente Digitale Avanzato al servizio della ricerca
È stato progettato da Elettra Sincrotrone Trieste un assistente digitale avanzato che, grazie all’Intelligenza Artificiale, supporta i ricercatori che utilizzano le linee di luce e i laboratori di Elettra e FERMI. Il primo prototipo è stato implementato con successo per la beamline TwinMic con il nome di TwinBot.
Questa stazione sperimentale, una delle 28 linee di luce del sincrotrone italiano situato a Trieste, è specializzata nella microscopia a raggi X e offre una risoluzione spaziale sub-micrometrica. TwinMic consente studi multidisciplinari che spaziano dalla biologia alla scienza dei materiali, grazie alla capacità di combinare immagini di trasmissione e spettroscopia a raggi X. Le sue applicazioni principali includono lo studio dell’accumulo di nanoparticelle nelle cellule e la comprensione dei meccanismi chimici legati all’asbesto nei tessuti umani.
TwinBot rappresenta un’importante innovazione nell’ambito della ricerca di base, offrendo un accesso immediato e intuitivo alle informazioni tecniche e sperimentali offerte dalla linea TwinMic. Grazie all’intelligenza artificiale, TwinBot risponde in tempo reale a domande formulate in linguaggio naturale, facilitando la preparazione delle proposte e degli esperimenti. I ricercatori non devono più dedicare lunghe ore alla ricerca manuale nei documenti tecnici: TwinBot fornisce risposte rapide e accurate, migliorando significativamente l’efficienza delle loro attività.
Questo strumento ha il potenziale per essere esteso anche ad altre linee di luce e servizi presso Elettra, rafforzando ulteriormente l’ecosistema scientifico dell’istituto. Nessun altro sincrotrone ha ancora adottato una tecnologia simile per questi scopi, rendendo TwinBot un’innovazione unica nel suo genere. Il progetto non solo posiziona Elettra all’avanguardia nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle infrastrutture scientifiche, ma stabilisce anche nuovi standard per il supporto alla ricerca di base.
L’intelligenza artificiale non si limita ad automatizzare compiti ripetitivi, ma va ben oltre: analizza grandi volumi di dati, individua schemi complessi e può contribuire a generare nuove intuizioni che possono portare a ipotesi innovative, spesso basate su grandi volumi di dati o su modelli complessi difficili da analizzare manualmente. Questo cambia radicalmente i metodi di ricerca, consentendo agli scienziati di concentrarsi maggiormente su aspetti creativi e analitici. Quindi l’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando una componente essenziale nella ricerca scientifica moderna, con applicazioni che vanno ben oltre l’automazione.
La capacità dell’AI di identificare schemi nascosti e di accelerare i processi sperimentali è particolarmente evidente nei laboratori di avanguardia, come il Sincrotrone Elettra. Qui, tecnologie innovative come TwinBot dimostrano come l’AI possa ottimizzare la gestione delle informazioni rilevanti agli sperimentali, migliorando l’efficienza e la precisione delle ricerche. In ambito chimico e fisico, l’AI consente agli scienziati di concentrarsi sugli aspetti più creativi e analitici della ricerca, liberandoli da attività ripetitive e aumentando la loro capacità di esplorare nuove frontiere della conoscenza.
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Ingegneri si diventa: ESTECO festeggia i suoi 25 anni con un nuovo exhibit per progettare l’auto più efficiente nell’Immaginario Scientifico di Trieste
Nel 25esimo anniversario dalla sua fondazione, ESTECO ha allestito all’interno dell’Immaginario Scientifico di Trieste un nuovo exhibit interattivo dedicato al mondo della progettazione ingegneristica. L’exhibit permetterà ai visitatori del museo di cimentarsi nella progettazione di un’automobile, toccando con mano il valore dell’aerodinamica, della simulazione e dell’ottimizzazione per creazione di veicoli più veloci ed efficienti.
Sono questi, infatti, i temi al centro del successo di ESTECO iniziato 25 anni fa nell’Area Science Park come primo spin-off imprenditoriale dell’Università di Trieste. A fondarla nel 1999 sono infatti tre ingegneri – Carlo Poloni, Enrico Nobile e Luka Onesti – partendo proprio dal concetto di ottimizzazione di prodotto e trovando nel mercato automobilistico il principale settore di utilizzo. “Da sempre la nostra vocazione commerciale ci porta a lavorare con l’estero – commenta Carlo Poloni, Presidente di ESTECO – basti pensare che il Giappone rappresenta quasi la metà del nostro fatturato. Il nostro legame con il territorio tuttavia è forte, in particolare con le istituzioni scientifiche come l’Immaginario Scientifico di cui siamo sponsor da diversi anni. Ci è piaciuto quindi approfittare di questo nostro traguardo per contribuire all’offerta del museo attraverso i temi che conosciamo meglio”.
Il concetto di aerodinamica, ovvero la scienza che studia come l’aria si muove attorno alle cose, è alla base del funzionamento di aeroplani, razzi e persino automobili. Le regole dell’aerodinamica spiegano come un aereo possa volare o come ridurre il consumo di energia impiegata da un’automobile veloce.
La resistenza aerodinamica è invece una forza legata all’attrito dell’aria e alla pressione che agisce sulla superficie esterna dell’automobile. Una pressione elevata davanti all’auto frena la vettura, una pressione elevata sul posteriore della vettura la spinge.
Quando progettano un veicolo, gli ingegneri usano la simulazione computerizzata per calcolare le prestazioni aerodinamiche di una determinata configurazione. E modificano i parametri per minimizzare la resistenza.
L’exhibit interattivo, parte integrante del percorso museale dell’Immaginario Scientifico, permetterà di toccare con mano in modo intuitivo questi aspetti, modificando sei parametri che definiscono la forma della macchina. La vettura risultante e le sue performance saranno visibili in tempo reale.
Gli utenti del museo, a partire dai più piccoli (ma non solo), avranno a disposizione tre tentativi per cimentarsi nell’impresa di progettare una macchina più efficiente possibile. Dopodiché, potranno azionare un algoritmo di ottimizzazione che in modo automatico cercherà la configurazione ottimale, proprio come fanno gli ingegneri che usano la tecnologia di ESTECO in tutto il mondo.
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Nuovi catalizzatori per convertire i gas serra in combustibili green: uno studio per trasformare il metano in metanolo
Una delle possibilità per raggiungere la “dream reaction”, ovvero la reazione – a lungo cercata- che permetta di convertire i gas serra in combustili preziosi, è in uno studio italiano che ha riunito ricercatori e ricercatrici dei principali enti di ricerca e atenei del Friuli Venezia Giulia: il Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto Officina dei materiali di Trieste (Cnr-IOM), l’Università degli studi di Udine, l’Università degli studi di Trieste, Elettra Sincrotrone e Area Science Park. Dalla sinergia tra un gruppo di ricerca vasto e interdisciplinare è stata, infatti, messa a punto una tecnologia per la preparazione di catalizzatori innovativi in grado di promuovere la trasformazione di metano, un potente gas serra che incide negativamente sul bilancio energetico del Pianeta favorendo il riscaldamento globale.
La metodologia individuata, descritta sulla rivista scientifica statunitense “Small” che le ha dedicato anche la copertina, edita da Wiley, ha riguardato, in particolare, la possibilità di convertire direttamente il metano in metanolo, un prezioso alleato nel processo della futura transizione energetica, attraverso un nuovo materiale a basso costo a base di Cerio e Rame, le cui proprietà catalitiche sono state esplorate grazie alle tecniche all’avanguardia disponibili presso i poli universitari e centri di ricerca della regione.
“È stata investigata la possibilità di sintetizzare dei materiali innovativi a basso costo, evitando l’utilizzo di solventi aggiuntivi e passaggi dispendiosi in fase di preparazione: questa tecnologia sfrutta semplicemente la forza meccanica che va a modificare la struttura del materiale di partenza e lo rende più efficiente nel trasformare il metano in altre molecole”, spiegano Silvia Mauri, ricercatrice di Cnr-Istituto Officina dei Materiali e Rudy Calligaro, ricercatore dell’Università di Udine, entrambi autori del lavoro. “Il risultato è stato duplice: da un lato aver identificato un materiale promettente per il processo di catalisi, dall’altro aver implementato le nostre conoscenze sui meccanismi che stanno alla base dell’efficacia di questi materiali. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di tecniche avanzate che utilizzano la luce di sincrotrone, unitamente alla potenza di calcolo oggi disponibile. In questo modo, sarà da ora in poi più semplice e veloce migliorare ulteriormente il design e l’utilizzo di questi catalizzatori”.
Lo studio ha, quindi, implicazioni importanti nel supportare il processo della transizione energetica imposta dalle conseguenze del riscaldamento globale: “Il metano è una risorsa preziosa e la sua valorizzazione rappresenta una sfida importante nella catalisi eterogenea: per questo la comunità scientifica di tutto il mondo sta concentrando i suoi sforzi nella ricerca di nuovi materiali che ne facilitino i processi di trasformazione in prodotti che possano essere utilizzati in modo più sostenibile”, aggiunge Luca Braglia di Area Science Park: “questo studio, di natura prettamente fondamentale, identifica una nuova classe di catalizzatori preparati in modo economicamente e ambientalmente più sostenibile, e conferma come l’utilizzo simultaneo di più tecniche avanzate e competenze interdisciplinari sia necessario per identificare e sviluppare nuovi materiali e tecnologie a supporto della transizione ecologica”.
La ricerca conferma, inoltre, il ruolo di primo piano assunto dall’Italia nell’affrontare la sfida cruciale della transizione verde e dei nuovi materiali, dimostrando come la cooperazione tra le eccellenze scientifiche regionali porti risultati di grande impatto.
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Al via SCI-FI, il progetto che unisce agricoltura sostenibile e inclusione sociale
Creare una comunità di pratica sostenibile che promuova la conservazione ambientale e l’inclusione sociale, utilizzando l’agricoltura come strumento di cambiamento positivo. Questo è l’obiettivo di SCI-FI (SCIence For Inclusion), un progetto di Citizen Science nato dalla collaborazione di Primo Principio, impresa insediata nell’Area Science Park di Trieste, con Duemilauno Agenzia Sociale, finanziato dai fondi Europei del progetto IMPETUS.
Sviluppato in Friuli Venezia Giulia, il progetto, che durerà fino a gennaio 2025, promuove l’utilizzo della tecnologia 4.0 in agricoltura, tramite un sistema digitale di supporto decisionale, con un forte focus sull’inclusività di tutta la comunità, cercando di avvicinare il mondo della ricerca all’agricoltura. SCI-FI, che è stato presentato nell’Azienda Agricola Giuseppe Maggiori a Colloredo di Monte Albano, mira a integrare pratiche agricole sostenibili con l’uso di tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Implementando pratiche agricole che minimizzano il consumo di acqua e l’uso di prodotti chimici, il progetto si focalizza sull’adozione di tecnologie di agricoltura di precisione, capaci di ottimizzare le risorse e migliorare la resa dei campi.
Il progetto vedrà la partecipazione di cittadini, agricoltori e studenti che verranno formati per raccogliere dati sul campo, contribuendo a perfezionare modelli agronomici avanzati ed integrando la trasformazione digitale nell’agricoltura. Il fulcro delle attività sarà l’Azienda Agricola Giuseppe Maggiori che collabora con la cooperativa Duemilauno Agenzia Sociale e il Centro di Salute Mentale (CSM) di Udine, portando avanti pratiche di inclusione sociale, lavorativa e di formazione tramite il lavoro agricolo. Sarà previsto, infatti, anche il coinvolgimento di ragazzi seguiti dal CSM e di minori stranieri non accompagnati.
Proprio attraverso queste pratiche di cooperazione e inclusione, la cooperativa Primo Principio ha supportato l’installazione di una stazione meteo per monitorare le condizioni climatiche in tempo reale. Grazie alla formazione tecnica sull’interpretazione dei dati e sull’agronomia sostenibile, i partecipanti potranno utilizzare la tecnologia per raccogliere dati di campo e prendere decisioni informate.
Il progetto prevede anche la realizzazione di workshop sull’agricoltura sostenibile e lo sviluppo, con i citizen scientists coinvolti, di una piattaforma digitale user friendly che faciliterà la diffusione dei dati raccolti. Attraverso una rete di comunità rurali attivamente coinvolte, il progetto mira ad accrescere la fiducia verso le iniziative europee, chiarendo le ragioni scientifiche dietro l’adozione di queste tecnologie.
Tutti i partecipanti attivi avranno accesso gratuito al sistema di supporto decisionale WiForAgri, che fornisce informazioni sulle condizioni microclimatiche e, tramite modelli previsionali, permette una gestione ottimale del terreno.
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Life Science City: online il portale dedicato alla diffusione della cultura scientifica
Promuovere la cultura scientifica e favorire l’orientamento dei giovani verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Questo l’obiettivo di Science for Life, progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, coordinato da Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) in collaborazione con Area Science Park, con la finalità di promuovere la divulgazione scientifica nel settore delle scienze della vita, avendo un’attenzione particolare alle nuove generazioni e al mondo della scuola.
Life Science City introduce i giovani alle professioni nel settore delle scienze della vita e ai lavori del futuro ad esso connessi. L’intento è ispirare e motivare ragazze e ragazzi, promuovendo la cultura scientifica, conducendoli alla scoperta, in modo divertente e dinamico, di alcune delle aree principali di questo settore legate alla salute dell’uomo e del pianeta. Oggi, infatti, appare sempre più evidente come la salute dell’uomo sia legata a quella dell’intero pianeta e come le figure professionali che si occupano dell’uno o dell’altro settore tendano sempre più a condividere applicazioni scientifiche e tecnologie. Nel portale, ampio spazio è dedicato ai corsi Science For Life, dove biologi, fisici, chimici, medici e ingegneri ci guidano dentro e fuori i laboratori, connettendo le innovazioni nel campo delle scienze della vita all’impatto che esse possono avere sulla società e sul nostro futuro.
Percorsi formativi tematici. All’interno dello spazio web Area Science Park ha progettato 4 corsi della durata di 4 ore ciascuno, durante i quali ricercatori e scienziati raccontano il proprio lavoro e le sfide che ci aspettano. I corsi, sviluppati in diversi moduli e con un test finale di autovalutazione, affrontano tematiche diverse, dalla salute dell’uomo, a quella della terra, a quella dei mari, per arrivare a raccontare i luoghi dove vengono formati i tecnici che un domani lavoreranno in questo campo. I temi trattati sono: Scienze della vita, corso che esplora il mondo degli Istituti Tecnici Superiori, i corsi, le strumentazioni e le materie che supportano la formazione, inoltre, approfondisce il funzionamento e l’uso dei macchinari utilizzati dai professionisti delle Scienze della Vita. Salute dei mari, corso che racconta l’Area Marina e aiuta a comprendere le problematiche della salvaguardia marina e a capire come si lavora sul campo e in laboratorio in questo settore. Salute della terra, percorso che porta alla scoperta del mondo vegetale naturale ed artificiale, con focus su l’ERSA FVG, per approfondire le problematiche della salvaguardia vegetale e scoprire come un agronomo lavora sul campo e in laboratorio. Salute dell’uomo, il corso che approfondisce la composizione del nostro DNA e l’ambito della genomica, esplorando le tecniche, le strumentazioni principali e le applicazioni di biologia molecolare per conoscere sempre più a fondo l’essere umano ai fini dello studio e della cura. Protagonisti della serie dei corsi sono ricercatrici e ricercatori attivi in aziende ed enti di ricerca insediati nel parco scientifico e non solo: Simona Iannucci (OGS), Marco Francese (Shoreline), Gian Luca Bianchi (ERSA), Selena Tomada (ERSA), Cristina Kokmann (Astra Snc), Serena Zacchigna (ICGEB), Margherita Degasperi (LAGE, Laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park), Alberto Steindler (Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita A. Volta), Stefano Chiellini (Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie per la Vita).
Ti racconto le Scienze della Vita. Il portale raccoglie contributi scientifici, sotto forma di news, video e podcast dedicati al racconto delle principali attività di ricerca scientifica portate avanti dalla Fondazione Toscana Life Sciences e da Area Science Park. Un ambiente virtuale che ospita anche “contenuti speciali” come Pop Science, il podcast di TLS che racconta l’attività di ricerca della Fondazione attraverso le voci dei suoi ricercatori e degli studenti delle scuole superiori di Siena. La serie in 5 episodi è disponibile gratuitamente su Spotify, Google Podcast e Amazon Music per l’ascolto on-demand e in streaming. Un progetto di comunicazione e divulgazione scientifica dedicato all’approfondimento della ricerca di TLS su alcune delle principali sfide di salute del nostro tempo. Al centro di ogni episodio ci sono i principali temi oggetto di studio nei laboratori di Toscana Life Sciences: dal progetto sulle leucemie delle cellule B condotto dalla Tumour Immunology Unit; al gruppo VacciBiome che studia il ruolo del microbioma intestinale del paziente sull’efficacia degli approcci immunoterapici contro il cancro; passando per l’esperienza della Mass Spectrometry Unit, da anni, impegnata anche nello studio delle malattie rare, in particolare la Sindrome di Rett, con approccio proteomico. Un viaggio nella scienza che tocca anche le nuove frontiere della bioinformatica, guardando da vicino il DaScH (Data Science for Health) Lab che applica le tecnologie computazionali e di intelligenza artificiale alla biologia, fino alla grande sfida dell’antibiotico-resistenza spiegata attraverso l’attività del MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab, il gruppo di ricercatori che si occupa di identificare anticorpi monoclonali umani contro virus e batteri.
Divulgazione e Formazione 4.0: video e sfogliabili per vivere l’avventura della conoscenza. Nella sezione ‘Divulgazione e Formazione 4.0’ la Fondazione TLS ha raccontato, in pillole, anche con l’aiuto di brevi video, le principali attività di un laboratorio, per conoscere da vicino i ricercatori di TLS e avvicinare i più giovani al mondo della ricerca scientifica nelle life sciences. Nella sezione, inoltre, sono raccolti i contributi scientifici dei ricercatori di TLS dedicati ai temi di attualità: dalla lotta all’antibiotico resistenza al racconto delle nuove frontiere della ricerca scientifica, come la bioinformatica e le applicazioni dell’AI nella ricerca scientifica; fino alla scoperta dei botanicals e ai moderni studi legati alle proprietà biologiche delle piante. Un viaggio che si arricchisce anche attraverso i contributi video, realizzati dalla giovane Martina Cesarini, della Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie per la Vita, che ha contribuito al progetto realizzando i contributi video con tecnologie di realtà aumentata e virtuale, per scoprire insieme ai ricercatori di TLS alcuni dei principali strumenti e attività di ricerca presenti in un laboratorio. La grande avventura della conoscenza, infine, si completa con i contributi della sezione ‘La città delle Scienze della Vita’ dove è possibile leggere, distinti tra le categorie: Uomo, Piante e Microbiologia, i contributi sotto forma di news a cura di Paola Nezi, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences; Marco Martinelli, Divulgatore Scientifico e PhD, student presso Scuola Superiore Sant’Anna; Mattia Cicogni, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences ed Elena Caproni, ricercatrice della Unit Vaccibiome di TLS. Hanno, inoltre, contribuito alla realizzazione degli approfondimenti scientifici e dei video i ricercatori di TLS Claudia Sala, Vittoria Cicaloni, Federico Cappelli, Ida Paciello, Dario Cardamone, Sara Joubbi, Alberto Grandi, Gabriele Di Lascio, Assunta Gagliardi, Mattia Benedet e Ilaria Maffei.
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Visita in Area Science Park del Console Generale di Francia a Milano
Monsieur François Bonet, Console Generale di Francia a Milano, ha visitato Area Science Park accompagnato dal Console Onorario di Francia a Trieste, Riccardo Illy. A Trieste per partecipare al G7 Istruzione, in programma in questi giorni nel capoluogo giuliano, il Console francese è stato accolto dalla Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, e dal Direttore della Struttura Ricerca e Innovazione, Salvatore La Rosa.
La Presidente Petrillo ha illustrato le principali attività dell’ente nazionale di ricerca e i progetti strategici in corso: dal progetto “North Adriatic Hydrogen Valley” a IP4FVG-EDIH l’European Digital Innovation Hub a IMPRESS, che vede anche la partecipazione di realtà scientifiche francesi. Un piccolo focus è stato dedicato alle infrastrutture di ricerca e tecnologiche sul cui sviluppo Area Science Park sta investendo negli ultimi anni.
Grande l’interesse espresso dal Console durante l’incontro, in particolare nei confronti della vocazione scientifica di Trieste e delle numerose istituzioni che vi operano.
François Bonet, in precedenza ambasciatore in El Salvador, è stato nominato Console generale di Francia a Milano nell’agosto 2023.
A seguire, Monsieur Francois Bonet e Riccardo Illy hanno visitato il laboratorio di luce Elettra Sincrotrone Trieste accompagnati da Andrea Locatelli, coordinatore gruppo linee, e Claudio Masciovecchio, dirigente.
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Area Science Park e La Cappella Underground lanciano la I edizione del Premio letterario Mondofuturo
L’ente nazionale di ricerca Area Science Park e il Centro Ricerche e Sperimentazioni Cinematografiche e Audiovisive, La Cappella Underground, organizzatore del Trieste Science+ Fiction Festival, promuovono la I edizione del Premio letterario Mondofuturo, riconoscimento per il miglior libro di fantascienza originale pubblicato in Italia nel 2023.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica e quello delle produzioni audiovisive, con l’obiettivo di esplorare nuovi modi per favorire la crescita culturale e l’interesse nei confronti della scienza e della letteratura, utilizzando la fantascienza come veicolo per catalizzare l’attenzione, l’interesse.
“L’ente che presiedo è da sempre interessato a sperimentare nuove forme di contaminazione tra culture e linguaggi diversi attraverso cui promuovere la scienza e avvicinare il pubblico e, soprattutto i più giovani, al mondo della ricerca e alle discipline STEM” racconta la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo che aggiunge “Le grandi scoperte che hanno cambiato la società e le nostre vite e le storie degli scienziati che le hanno realizzate sono da sempre oggetto di racconti che trovano espressione in libri e lungometraggi. Ma sono anche fonte di ispirazione e immaginazione per guardare al futuro e a nuovi possibili mondi, reali o immaginari che siano. Con questo Premio e grazie alla collaborazione con la Cappella Underground vogliamo ancora una volta stimolare un dialogo che coinvolga tutti coloro che sono affascinati dalle potenzialità della conoscenza”.
“Con il Trieste Science+Fiction Festival, La Cappella Underground esplora da sempre il presente e i possibili mondi futuri attraverso le immagini e le parole della fantascienza. Quella del 2024 sarà un’edizione del festival particolarmente attenta alla letteratura fantascientifica, con ampio spazio dedicato a panel, ospiti, presentazioni: la I edizione del premio Mondofuturo sarà, quindi, lo spazio privilegiato dove creare momenti di confronto per pubblico e addetti ai lavori sulla letteratura di fantascienza e al contempo rafforzare ancora di più il legame con la scienza che da sempre contraddistingue la manifestazione” racconta Chiara Barbo, Presidente de La Cappella Underground. “In questo senso, la collaborazione con Area Science Park si dimostra ancora una volta essenziale per noi, nella prospettiva della divulgazione scientifica ma anche della meravigliosa esplorazione del rapporto tra scienza e fantascienza”.
Il Premio letterario Mondofuturo, che prende il nome dal noto ciclo di incontri Fanta+Scientifici che La Cappella Underground organizza in concomitanza con il Trieste Science+ Fiction Festival, premia il miglior libro di fantascienza originale, scritto in lingua italiana e non tradotto, pubblicato in prima edizione in Italia nel 2023.
Al concorso possono partecipare singoli autori e case editrici, candidando massimo tre opere (romanzi/racconti o raccolta di racconti) a tema fantascienza o riconducibili a tale tema, anche se non appartenenti a una specifica collana editoriale. È possibile candidare le opere entro e non oltre il 30 giugno 2024. Al seguente link è disponibile il regolamento: PREMIO LETTERARIO MONDOFUTURO.
Il Comitato organizzatore, composto da Area Science Park e da La Cappella Underground, selezionerà tra le candidature ricevute tre opere che meglio rispondano ai seguenti criteri: visione scientifica, tecnologica e sociale del racconto; originalità dell’opera; qualità della scrittura. I tre libri finalisti saranno, poi. sottoposti alla valutazione di una giuria di esperti, composta da giornalisti, scienziati ed esperti di fantascienza, che ne decreterà il vincitore.
La cerimonia di consegna del Premio letterario Mondofuturo e l’attribuzione di eventuali menzioni speciali avverranno durante il “Trieste Science+Fiction Festival”, in programma nel capoluogo giuliano dal 29 ottobre al 3 novembre 2024.
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La campagna ‘Come un’onda’ di Rai Radio 1 fa tappa in Area Science Park
“Come un’onda”, la campagna di Rai Radio1 e Grr contro la violenza sulle donne ha fatto tappa a Trieste. La giornalista Rai Elena Paba che l’ha ideata, ha realizzato tra ieri e oggi per il giornale Radio e per la trasmissione “L’Italia in diretta” diverse interviste in Area Science Park, dove è stato aperto uno sportello gestito dal centro antiviolenza del GOAP.
Tra gli ospiti, Patrizia Romito, psicologa, professoressa associata presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Trieste, che si occupa di violenza su donne, minori e nelle giovani coppie, la Responsabile del GOAP, Maria Ferrara, il direttore di Area Park Science, Anna Sirica, la responsabile del Laboratorio di Microscopia elettronica di Area, Regina Ciancio. Spazio è stato dato inoltre al punto di vista di alcune studentesse del liceo Carducci-Dante di Trieste.
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Massimiliano Ciarrocchi nuovo Consigliere di amministrazione di Area Science Park
Massimiliano Ciarrocchi, Direttore Generale di Confindustria regionale e di Confindustria Alto Adriatico, l’Associazione degli imprenditori industriali dei territori di Pordenone, Gorizia e Trieste, è il nuovo Consigliere di amministrazione di Area Science Park.
La nomina, in rappresentanza della comunità scientifica ed economica del Friuli Venezia Giulia, è stata fatta dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Ciarrocchi assume anche la carica di Vicepresidente di Area Science Park, subentrando all’imprenditrice Sabrina Strolego.
Tra i diversi ulteriori incarichi che riveste attualmente si segnalano: Vice Presidente Vicario della CCIAA Venezia Giulia, Vice Presidente con deleghe di CON.FI.DI Venezia Giulia, Amministratore Unico di Alto Adriatico Real Estate, Presidente di Formindustria Scarl, Componente nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione Lirica Teatro Verdi Trieste, Componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cro Aviano Onlus.
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GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
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