Dai nostri campus
08.05.2024
Nuovo Sportello antiviolenza del GOAP in Area Science Park
Quella della violenza sulle donne è un fenomeno strutturale nel nostro Paese (e non solo), che investe anche la città di Trieste. A dirlo sono i numeri del Gruppo Operatrici Antiviolenza e Progetti, noto in città come GOAP, attivo con la propria sede principale in via San Silvestro: 5.599 donne che hanno contattato il Centro dal 1999 al 2022; 133 donne e 123 minori ospitati in Case rifugio dal 2002 al 2022; 242 donne e 241 bambini in Case di emergenza dal 2004 al 2022; 367 ospitalità in albergo dal 2010 al 2022. Nel 2023 sono state 352 le donne che si sono rivolte al GOAP, praticamente la media di una al giorno.
Con l’obiettivo di realizzare azioni concrete per il riconoscimento e il contrasto di ogni forma di violenza, Area Science Park attiverà, in via sperimentale, presso i Campus di Padriciano e di Basovizza, uno sportello antiviolenza, in collaborazione con le operatrici del GOAP – Centro Antiviolenza di Trieste, aperto al personale del Parco scientifico e tecnologico. Si tratta del primo sportello di questo tipo aperto in Italia da un Ente di ricerca. Le forme di violenza di genere sono di diversa natura e, spesso, di non immediata identificazione e accettazione perché avvengono all’interno di relazioni che dovrebbero basarsi sul rispetto e la fiducia. Riconoscere le dinamiche violente è il primo passo per non diventarne vittima. Un passo significativo verso la costruzione di una società più equa, inclusiva e sicura include anche la riduzione del rischio di violenza sul posto di lavoro, garantendo un luogo sicuro per ricevere le prime informazioni.
“La violenza di genere, come risulta dai dati, è un fenomeno diffuso e trasversale che può coinvolgere tutte le donne nella loro vita – sottolinea Maria Ferrara, Vicepresidente del GOAP. Dalla nostra esperienza ultraventennale abbiamo osservato che azioni di sensibilizzazione e di conoscenza del fenomeno fanno sì che un numero sempre maggiore di donne si rivolgano ai centri antiviolenza. Altro fattore che può facilitare lo svelamento è la prossimità di luoghi dove trovare operatrici formate sul tema che possono fornire il supporto e le informazioni necessarie per intraprendere un eventuale percorso di rafforzamento di sé e di allontanamento dalla violenza. La volontà della direttrice Anna Sirica di aprire due sportelli di ascolto nelle sedi di Area, oltre a favorire la richiesta di aiuto delle donne, in particolare le dipendenti, rappresenta un riconoscimento istituzionale del fenomeno della violenza di genere che va combattuta e affrontata nell’ottica di rimuovere quegli ostacoli che le donne quotidianamente incontrano nella loro vita privata e sociale e che impediscono loro una piena realizzazione personale”.
“Abbiamo iniziato a lavorare con il centro antiviolenza GOAP nel novembre scorso – spiega il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica – organizzando l’evento intitolato ‘Violenza di genere: conoscere il fenomeno per prevenire le discriminazioni’ e, vista l’importanza del tema, ci è sembrato naturale rendere stabile questa collaborazione stipulando una convenzione triennale, che ci permette di aprire due punti di ascolto del GOAP. La violenza di genere è spesso radicata dove non ce lo aspettiamo e le iniziative che abbiamo individuato rappresentano un impegno concreto nel contrastare soprusi e promuovere relazioni equilibrate e rispettose. Con questa apertura vogliamo contribuire a cambiare atteggiamenti e comportamenti, promuovendo la consapevolezza del rispetto”.
Lo sportello, gestito da operatrici professioniste, garantisce l’anonimato e rappresenta un luogo di ascolto per donne che stanno vivendo la violenza o per quante necessitano di un confronto o di un parere. Più in generale, le operatrici condurranno un’attività di prevenzione, informazione, supporto e contrasto alle forme di violenza contro le donne.
L’attività si inserisce nel contesto del Piano delle Azioni Positive e per la Parità di Genere 2024-2026 di Area Science Park, nello specifico: Area Tematica 4 “Violenza di genere e divulgazione sui temi delle pari opportunità” – Obiettivo 4.02: Favorire la conoscenza degli strumenti utili al contrasto della violenza di genere e fornire adeguato sostegno per affrontare le situazioni critiche.
Lo sportello è aperto ogni secondo e quarto martedì del mese, a partire da maggio 2024.
Questo al momento il calendario delle aperture nei campus di Padriciano e Basovizza di Area, dalle ore 9.00 alle 11.00:
MAGGIO: 14 (Padriciano) e 28 (Basovizza)
GIUGNO: 11 (Padriciano) e 25 (Basovizza)
LUGLIO: 9 (Padriciano) e 23 (Basovizza)
AGOSTO: 27 (Basovizza)
SETTEMBRE: 10 (Padriciano) e 24 (Basovizza)
OTTOBRE: 8 (Padriciano) e 22 (Basovizza)
L’apertura dello sportello presso uno o l’altro campus segue le date indicate in calendario.
È preferibile, ma non obbligatorio, prenotare
→ via e-mail: info@goap.it (nell’oggetto inserire “Sportello Area” specificando se Basovizza o Padriciano)
→ al telefono: 040 3478778
Telefono attivo con orari:
Lunedì, giovedì e venerdì: 09:00-15:00
Martedì e mercoledì: 12:00-18:00
Sabato e domenica: 9:00-15:00
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Dai nostri campus
06.05.2024
Una delegazione di parlamentari della Stiria in visita ad Area Science Park
Visita in Area Science Park di una delegazione di parlamentari e rappresentanti governativi della regione austriaca della Stiria, guidata dai presidenti del Parlamento regionale Manuela Khom e Gerald Deutschmann. Ad accoglierli, la Vicepresidente di Area e Console Onorario dell’Austria a Trieste, Sabrina Strolego, e il Direttore della Struttura Ricerca e Innovazione, Salvatore La Rosa.
Con una quota di PIL dedicata a ricerca e sviluppo superiore al 5%, la Stiria si è affermata come regione leader per la ricerca e l’innovazione in Europa, attrattiva per imprenditori, investitori e talenti. Questo successo è dovuto alla stretta collaborazione tra imprese, università e istituzioni di ricerca non universitarie.
Dopo una presentazione generale di Area Science Park, sono state illustrate diverse iniziative e attività particolarmente attuali e rilevanti dell’Ente, a partire dal progetto PRP@CERIC che mira a fornire al mondo scientifico, sanitario e industriale competenze e strumenti per lo studio di patogeni umani, animali e vegetali. Altro tema del momento l’Intelligenza Artificiale, con il Laboratorio di Data Engineering (LADE) che svolge ricerca e sviluppo in questo campo e in quello del Data Management, per estrarre conoscenza dai dati prodotti nei laboratori di genomica e di microscopia di Area.
È stato presentato il progetto transnazionale “NAHV – North Adriatic Hydrogen Valley” che mira a sviluppare un ecosistema economico e industriale basato sull’applicazione e diffusione di tecnologie dell’idrogeno, mentre sul fronte della digitalizzazione si è parlato delle potenzialità della Piattaforma Industriale per la Regione FVG – IP4FVG e dell’IP4FVG-EDIH European Digital Innovation Hub, iniziative che hanno l’obiettivo di supportare la trasformazione digitale delle imprese del territorio.
Infine, sul versante della creazione di impresa, sono stati illustrati i programmi per lo sviluppo di startup innovative nei settori deep tech come l’Intelligenza Artificiale e l’Aerospazio.
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11.04.2024
Area Science Park in visita istituzionale in Svezia presso laboratori e infrastrutture di ricerca per lo sviluppo di nuove collaborazioni
Nell’ambito delle iniziative realizzate in occasione della VII edizione della Giornata della Ricerca Italiana nel mondo, “Italian Research day in the world”, l’Ambasciata Italiana in Svezia ha organizzato un incontro di scambio scientifico tra i ricercatori di Area Science Park e del Karolinska Institutet di Stoccolma, prestigiosa università svedese specializzata in discipline biomediche.
L’incontro al Karolinska, nato da un invito dell’Ambasciatore italiano in Svezia, Michele Pala, e del suo addetto scientifico, Augusto Marcelli, alla Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, è stata la tappa conclusiva di una visita istituzionale in Svezia partita lunedì 8 aprile da Lund e che ha visto, oltre alla partecipazione di ricercatori e tecnologi di Area Science Park, anche quella di rappresentanti di alcuni centri di ricerca e startup insediati nel parco scientifico e tecnologico – CNR-IOM, ICGEB, Elettra Sincrotrone e Aindo – nonché di altre realtà di eccellenza che operano a Trieste – Sissa e IRCSS Burlo Garofolo. Obiettivo della visita è rafforzare la cooperazione scientifica con i centri di ricerca di un Paese che offre moltissime opportunità in ambito scienze della vita e scienza dei materiali, costruire possibili nuove collaborazioni e rafforzarne alcune già esistenti.
“La collaborazione italiana con i centri di ricerca svedesi è di lunga data. L’Italia è, infatti, uno dei Paesi partner dell’European Spallation Source (ESS) sin dalla progettazione dell’infrastruttura con importanti contributi alla costruzione dell’acceleratore e della strumentazione. Anche con il MaxIV sono diversi i progetti condivisi con le nostre istituzioni di ricerca anche grazie ai numerosi ricercatori italiani che vi lavorano”, ha dichiarato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo, che ha aggiunto. “Con questa visita ci auguriamo di consolidare e potenziare le collaborazioni nei settori ad alta tecnologia delle scienze dei materiali e della vita”.
A Lund la delegazione guidata dalla Presidente Petrillo ha visitato MaxIV, il laboratorio nazionale svedese per la ricerca con la radiazione di sincrotrone ospitato dall’Università, l’European Spallation Source (ESS), un’infrastruttura europea strategica di cui l’Italia è tra i Paesi fondatori e secondo progetto europeo per grandezza nel campo degli acceleratori, e NanoLund, uno dei laboratori svedesi più importanti per lo sviluppo delle nano-tecnologie per l’accademia e l’industria.
La visita ai tre centri di ricerca è stata anche l’occasione per presentare attività e laboratori presenti nel parco scientifico e tecnologico di Area Science Park e attivi nel campo dello studio dei materiali. Oltre alla Presidente Petrillo a Lund sono intervenuti: il direttore del CNR-IOM Giancarlo Panaccione, la responsabile del laboratorio di Microscopia Elettronica Regina Ciancio, il responsabile della macchina Fermi Luca Giannessi. A seguito delle presentazioni ci sono stati proficui momenti di confronto per approfondire e supportare la collaborazione con l’obiettivo di generare nuove prospettive e cogliere opportunità.
A Stoccolma la visita istituzionale si è concentrata al Karolinska Instiutet, dove a presentare ricerche e principali progetti in corso nelle scienze della vita sono intervenuti: Lawrence Banks, Direttore Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia – ICGEB, ha parlato di cancro e infezioni; Mathew Diamond, professore di Neuroscienze Cognitive alla Sissa, ha illustrato attività e ricerche della Scuola e del Sensory Experience (SENSEx) Lab; Lisa Vaccari, coordinatrice del gruppo di beamlines e laboratori IDEAS, ha presentato studi e possibilità di analisi realizzabili presso i laboratori di Elettra e Fermi; Pio D’Adamo, genetista all’IRCSS Burlo Garofolo e professore all’Università di Trieste, ha presentato gli studi condotti su genetica e malattie rare.
Sulle applicazioni di tecniche di Intelligenza Artificiale e di data science nel campo delle scienze della vita, in particolare per lo studio e la diagnosi di malattie rare, è intervenuto Alberto Cazzaniga, responsabile del Laboratorio di Data Engineering di Area Science Park; a seguire Sebastiano Saccani, co-fondatore di Aindo, startup specializzata nell’utilizzo di dati sintetici nata in Sissa e insediata in Area Science Park. Una sessione parallela, infine, è stata dedicata ai modelli di innovazione applicabili alla deep tech innovation e alla generazione di imprese innovative e ha visto gli interventi di Salvatore La Rosa, direttore della Ricerca e dell’Innovazione di Area Science Park, e di Fabrizio Rovatti, Innovation Manager di Area Science Park. Ai diversi incontri hanno sempre partecipato ricercatori, professori ed esperti di innovazione del Karolinska, illustrando le attività condotte nei settori di interesse.
La giornata si è conclusa con la visita all’ospedale, centro di eccellenza, tra i nosocomi più avanzati in Europa dal punto di vista tecnologico.
“Quello della cooperazione scientifico-tecnologica è uno dei filoni di attività prioritari dell’Ambasciata – ha dichiarato l’Ambasciatore Michele Pala a margine dei tre giorni – per cui siamo particolarmente lieti del successo della visita della prestigiosa delegazione di Area Science Park. La loro presenza ci ha consentito di valorizzare qui in Svezia l’eccellenza italiana e di celebrare significativamente la VII giornata della ricerca italiana nel mondo. Gli incontri hanno permesso di consolidare le relazioni esistenti e di gettare le basi per nuove e promettenti collaborazioni nei settori delle Scienze della Vita, dei materiali, dell’ICT e di energia e ambiente, aree particolarmente rappresentate dai ricercatori italiani che hanno partecipato alle visite che l’ambasciata ha organizzato a Lund e a Stoccolma”.
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Dai nostri campus
19.03.2024
Due concorsi pubblici per funzionari amministrativi laureati
Area Science Park indice due concorsi pubblici, per titoli ed esami, per l’assunzione con contratto a tempo pieno e indeterminato di due Funzionari di Amministrazione di V livello.
Bando 1: il Funzionario dovrà svolgere attività di studio e consulenza alle strutture dell’Ente per l’applicazione della normativa interna e della disciplina degli Enti pubblici di Ricerca, assistenza agli organi e alle strutture dell’Ente nella risoluzione di problematiche legali e formulazione di pareri in varie materie, redazione di atti amministrativi e convenzionali. La domanda dovrà essere inviata entro il 9 aprile 2024.
Bando 2: il Funzionario sarà coinvolto nelle attività del Centro PatLib di Area Science Park, con particolare riferimento alla gestione dei processi e all’elaborazione della reportistica correlati allo svolgimento delle attività di informazione, orientamento, ricerca, studio e analisi in tema di proprietà intellettuale. La domanda dovrà essere inviata entro il 16 aprile 2024.
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Servizi per l'Innovazione
19.03.2024
Esperti internazionali a Trieste per discutere il futuro degli acceleratori di particelle
Il Centro di Ricerca Elettra Sincrotrone Trieste si prepara per un’importante fase di ristrutturazione dell’anello di accumulazione di Elettra, e in vista di questo importante momento, esperti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Trieste per partecipare a un workshop internazionale di tre giorni. L’evento, organizzato in collaborazione con la Canadian Light Source (CLS), vede la partecipazione di oltre cinquanta esperti provenienti da 16 centri di ricerca in Europa, USA, Canada, Giappone e Corea.Durante il workshop, iniziato ieri e che si concluderà domani 20 marzo 2024, gli esperti discutono dei progetti attuali e futuri riguardanti l’aggiornamento e la costruzione di grandi acceleratori di particelle. Saranno presentati progetti già completati, come l’ESRF-EBS, insieme a progetti in corso come APS-U, ALS-U, Elettra 2.0, SLS 2.0, e altri ancora in fase di valutazione.Uno dei principali temi in discussione è la logistica e la movimentazione necessarie per la rimozione e l’installazione delle parti che compongono l’anello di accumulazione di Elettra, nonché di molte linee di luce ed alcune importanti apparecchiature del “Booster”. Questa operazione complessa richiederà tempi, modalità e organizzazione particolari, e l’esperienza condivisa durante il workshop sarà fondamentale per affrontare le sfide che si presenteranno.Il workshop rappresenta anche un’opportunità unica per consolidare una comunità di esperti specializzati in logistica, rimozione e installazione per gli acceleratori di particelle. La condivisione di esperienze, buone pratiche e soluzioni innovative contribuirà a promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel campo degli acceleratori di particelle a livello globale.L’evento segna inoltre un passo importante verso il ritorno alla normalità dopo periodi di restrizioni dovute alla pandemia, offrendo agli esperti del settore l’opportunità di incontrarsi di persona e costruire relazioni significative per il futuro della ricerca scientifica.
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Dai nostri campus
22.02.2024
Immagini radiologiche del polmone con una risoluzione senza precedenti realizzate a Elettra Sincrotrone
La principale rivista scientifica europea sulle malattie polmonari, l’European Respiratory Journal, ha appena pubblicato i risultati di una ricerca multidisciplinare svolta presso Elettra Sincrotrone Trieste, nell’Area Science Park, che ha dimostrato come, grazie alle caratteristiche uniche dei raggi X prodotti dalla sorgente Elettra, è possibile ottenere un miglioramento significativo delle immagini radiologiche del polmone rispetto ad una TAC ospedaliera. Lo studio, coordinato dalla dr.ssa Giuliana Tromba di Elettra, ha visto la collaborazione del Prof. Marco Confalonieri, Direttore della Struttura Complessa Pneumologia dell’Ospedale universitario di Cattinara di Trieste, e dei dottori Christian Dullin e Willi Wagner, ricercatori delle Università di Göttingen e di Heildelberg in Germania.
Attualmente, con le macchine TAC ad alta risoluzione più moderne, è possibile osservare dettagli del polmone umano fino al limite di circa 0,5 millimetri, ma estendere la visibilità a dettagli più piccoli comporterebbe un aumento significativo della dose di radiazioni per il paziente. Ad Elettra il gruppo di ricercatori italo-tedesco ha dimostrato che, grazie alla tecnica innovativa del ‘contrasto di fase’, che sfrutta le caratteristiche peculiari della luce di sincrotrone (quali la monocromaticità e la coerenza spaziale), si può ottenere una visione del tessuto polmonare con risoluzioni effettive di 0,067 millimetri, cioè molto più elevate, con una dose di radiazione per il paziente ridotta di 2-3 volte rispetto alla TAC. In pratica, con questa tecnica è possibile produrre un’immagine nettamente superiore per qualità discriminando molto meglio le varie componenti e strutture anatomiche rispetto a quelle di una TAC convenzionale. Ciò rende disponibili informazioni potenzialmente molto utili per riconoscere precocemente lesioni patologiche come tumori e fibrosi del polmone.
Gli esperimenti ad Elettra sono stati svolti presso la linea di luce per la fisica medica SYRMEP e su un modello animale, cioè polmoni di maiale, che hanno la proprietà di essere quelli più simili ai polmoni umani. I polmoni, ottenuti come scarti della macellazione di suini in Germania, sono stati trasferiti in Italia ed esposti alla luce di sincrotrone di Elettra. I risultati appena pubblicati hanno consentito di esplorare la morfologia del tessuto polmonare con un livello di risoluzione senza precedenti.
Con la nuova macchina di luce Elettra 2.0 attualmente in costruzione, che raggiungerà energie dei raggi X molto più elevate, questi studi potranno essere estesi ai pazienti degli ospedali della Regione Friuli Venezia Giulia. Negli esami sui pazienti, la nuova tecnica permetterà di evidenziare in modo molto efficace i cambiamenti densitometrici e strutturali provocati dalle diverse patologie, riconoscendo la natura della lesione patologica più tempestivamente.
Secondo il Prof. Marco Confalonieri “Il lavoro di ricerca condotto a Trieste, a breve consentirà di studiare il polmone umano come se avessimo a disposizione un gigantesco microscopio, aumentando al massimo la risoluzione e riducendo al minimo la dose da radiazioni. Sono molto soddisfatto che il nostro lavoro di ricerca multidisciplinare abbia avuto questo importante riconoscimento europeo. Esso è frutto della collaborazione pluriennale tra la Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato respiratorio dell’Università di Trieste ed Elettra Sincrotrone Trieste con cui ci siamo convenzionati fin dall’apertura della Scuola di Specialità”.
Anche la dr.ssa Giuliana Tromba è molto soddisfatta del lavoro svolto e dai risultati ottenuti che vengono adeguatamente riconosciuti e valorizzati da questa pubblicazione prestigiosa: “Il team di ricerca spera di poter presto mettere a disposizione della sanità triestina una modalità di visione innovativa delle alterazioni create al polmone dalle malattie gravi come i tumori e le fibrosi interstiziali polmonari”. Il primo protocollo clinico di TAC polmonare sarà rivolto essenzialmente ai casi per i quali la diagnosi tradizionale lascia dei dubbi interpretativi. Sono queste le situazioni in cui le potenzialità della luce di sincrotrone si rivelano determinanti per la comprensione e la caratterizzazione delle anomalie del tessuto.
Il Presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Prof. Alfonso Franciosi, ha espresso grande apprezzamento per le ricerche svolte, annunciando che “dal 2026 in poi, con l’entrata in funzione della nuova macchina di luce Elettra 2.0, verrà allestito un ambulatorio radiologico dedicato sulla nuova linea di luce SYRMEP-Life Science che potrà accogliere pazienti da tutta la Regione e costituire una risorsa unica a livello mondiale per la ricerca medica”.
Scarica qui lo studio
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Dai nostri campus
13.02.2024
Dengue: uno studio dell’ICGEB apre la strada a nuove strategie di contrasto alla malattia
Pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica Nature Medicine, un’analisi dei casi di dengue grave in un ampio gruppo di bambini in India ha dimostrato che più della metà potrebbe essere attribuita a un’infezione primaria piuttosto che secondaria. La Dott.ssa Anmol Chandele, Responsabile dell’ICGEB-Emory Vaccine Program presso l’ICGEB di Nuova Delhi, India, in collaborazione con la “Emory School of Medicine” di Atlanta, GA, USA, l’AIIMS (“All India Institute Of Medical Sciences”) di New Delhi, e la “St. John’s National Academy of Health Sciences” di Bengaluru, India, è l’autrice dell’articolo sulle malattie gravi durante le infezioni virali primarie e secondarie nella popolazione pediatrica.
Negli ultimi due decenni, le infezioni da dengue sono aumentate notevolmente, particolarmente in India, che oggi conta uno dei maggiori casi di dengue a livello globale. Con 4 sierotipi del virus della dengue, in genere i pazienti affetti da questa malattia si dividono in due categorie: quelli che contraggono l’infezione per la prima volta, noti come affetti da infezioni primarie, e quelli che vengono reinfettati dopo una precedente esposizione, noti come affetti da infezioni secondarie. Tradizionalmente, la convinzione prevalente è stata che solo le infezioni secondarie comportino rischi significativi, portando gran parte della ricerca sullo sviluppo del vaccino e sul trattamento a concentrarsi su questo gruppo.
Ora questa percezione ampiamente diffusa sembra perdere terreno. Il nuovo studio condotto in India e basato su un ampio campionamento ha dimostrato che non solo le infezioni secondarie, ma anche quelle primarie possono essere gravi e mettere a rischio la vita dei pazienti. Questa scoperta suggerisce la necessità di rivalutare la nostra comprensione della Dengue e le strategie impiegate per combatterla.
La Dott.ssa Chandele afferma: “L’infezione da virus della dengue è un enorme problema di salute pubblica. Molti pazienti sviluppano una malattia grave che a volte può essere anche fatale. Tuttavia, gran parte della ricerca in corso sull’intervento vaccinale si basa sulla convinzione, attualmente diffusa a livello globale, che le infezioni primarie di dengue non siano generalmente pericolose e che la malattia grave sia dovuta principalmente a infezioni secondarie di dengue”. L’autrice prosegue: “Il nostro studio mette in discussione questa convinzione attualmente diffusa e dimostra che le infezioni primarie costituiscono una frazione sostanziale dei casi di malattia grave e dei decessi”.
Questo risultato ha implicazioni molto importanti per la salute pubblica nel mondo e anche per lo sviluppo e l’implementazione di strategie vaccinali efficaci e sicure per il controllo della dengue. Questi risultati sono molto importanti non solo nel contesto indiano, dove il peso della dengue è considerevole, ma anche su scala globale, poiché i virus della dengue continuano a diffondersi in tutto il mondo.
L’Italia è un esempio eclatante dell’espansione della dengue come evidenziato anche da un recente studio in via di pubblicazione a cui ha collaborato il Dr. Alessandro Marcello, responsabile del laboratorio di virologia molecolare dell’ICGEB che opera nell’Area Science Park di Trieste. “Nel corso del 2023,” ci racconta, “abbiamo avuto nel nostro Paese il più alto numero di casi e di trasmissioni autoctone di dengue fino ad ora. I cambiamenti climatici soprattutto, ma anche gli spostamenti delle persone, sono i maggiori responsabili della circolazione della dengue in nuove aree. Lo studio dei colleghi indiani ci dimostra la necessità di proteggere anche la nostra popolazione fin dal primo incontro con il virus.”
Il laboratorio Chandele studia l’immunologia umana delle malattie infettive, la ricerca sui vaccini e la terapia. Il programma ICGEB-Emory Vaccine è una partnership unica nel suo genere, istituita per facilitare le collaborazioni internazionali nella ricerca sui vaccini per affrontare le malattie di importanza pubblica nei Paesi in via di sviluppo.
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05.02.2024
Adaptation, il webdoc sull’adattamento alla crisi climatica
Salvare il ‘soldato’ Tagliamento dagli eccessivi prelievi idrici ora che le stagioni calde e siccitose durano molto più che in passato si può fare, ma prima dovrà essere costruita la nuova conduttura che consentirà di prendere l’acqua dal lago di Cavazzo. Il progetto, per ora, è solo sulla carta ma dimostra che il Friuli Venezia Giulia ha un’idea chiara di come affrontare gli impatti futuri della crisi climatica. Di acqua qui ce n’è ancora tanta ma non ci si adagia sugli allori, per questo le 7 Società che assicurano l’approvvigionamento agli abitanti della regione si sono consorziate nel segno dello ‘smart water management’. Si tratta di una modalità ultratecnologica per gestire il ciclo idrico, grazie alla realizzazione di ‘gemelli digitali’ degli acquedotti che consentiranno di rilevare in tempo reale perdite e danni ed effettuare diagnosi predittive sullo stato delle infrastrutture.
Questo è stato uno dei temi principali affrontati nel webdoc Adaptation, un progetto giornalistico internazionale nato per documentare la convivenza tra l’uomo, la tecnologia e la natura nell’era della climate crisis. Ogni giorno i media di tutto il mondo rilanciano notizie di catastrofi naturali legate al cambiamento climatico e disegnano scenari drammatici per il futuro. Da più parti vengono invocate decisioni radicali dei governi per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera mentre l’Intergovernmental Panel on Climate Change avverte che restano solo pochi anni per salvare il pianeta.
Tecnologie innovative, storie di luoghi che cambiano, terre che si rigenerano, persone in prima fila nella lunga marcia dell’adattamento, questo è ciò che racconta ADAPTATION, un webdoc che sfrutta le potenzialità della comunicazione digitale per parlare a pubblici diversi e di tutte le età.
Molti i temi trattati, tutti di grande attualità. I ricercatori dell’Università di Udine stanno studiando funghi e batteri nelle piante, che proliferano a causa delle mutate condizioni climatiche e sono ormai in grado di fare anche un ‘salto di specie’, da un cereale a un frutto, per esempio.
L’agricoltura è una pratica delicata e i prodotti chimici usati per trattare i campi hanno un alto costo ambientale. Ecco perché in una puntata è stato dato risalto al lavoro di Agrivello, una startup universitaria che ha trovato il modo di trasformare la lana delle pecore in fertilizzante naturale. Operazione simile verrà compiuta nell’impianto di depurazione di CAFC a San Giorgio di Nogaro dove, invece, saranno i fanghi provenienti dal sistema fognario, una volta trattati ed essiccati, a diventare pellet da usare in agricoltura.
Adattamento vuol dire avere una visione prospettica, vuol dire scommettere. Scommettere anche su business che fino a ieri non esistevano. Come ha fatto RE49, una piccola azienda di Gonars che crea scarpe con la tela degli ombrelloni da spiaggia e delle vele delle barche. Oppure scommettere su una città, rendendola meno impattante sull’ambiente e più efficiente. Esattamente l’obiettivo del piano di elettrificazione dei moli del porto di Trieste. Quei moli dove attraccano le navi da crociera che tutti i rapporti internazionali classificano come i più inquinanti tra i mezzi di trasporto che si muovono nell’area mediterranea.
Troppe barche abbandonate o in discarica: il Progetto Refiber punta a creare una filiera del riciclo. Ci sono fin troppe barche abbandonate nei prati e nei giardini e sono solo la punta visibile di un iceberg. Dei sei milioni di barche, prevalentemente piccole, che compongono il parco nautico italiano ogni anno sono 80 mila quelle a fine vita e solo 2.000 vengono riciclate. Sono i numeri che fanno comprendere come sia indispensabile costruire una filiera che affronti, trasformandolo, l’intero processo che va dalla costruzione al fine vita delle imbarcazioni, con l’obiettivo di creare un sistema di economia circolare. È quello che intende fare il Progetto Refiber.
Il Friuli Venezia Giulia, infine, afflitto come tutte le regioni montane da uno scarso innevamento che sta diventando cronico (-63% tra 2022 e 2023), lancia un segnale di speranza al mondo. I suoi due ghiacciai, quello del Monte Canin e quello del Montasio, godono, tutto sommato, di buona salute. Nonostante si siano molto ridotti da un secolo a questa parte, gli esperti li hanno chiamati i “ghiacciai resilienti” perché grazie alla loro posizione e al fatto che i detriti caduti dall’alto li hanno parzialmente ricoperti resistono fieramente alla fusione. A raccontarlo, i ricercatori dell’Istituto Scienze Polari del CNR nel capitolo “Scrigni d’alta quota”.
“Girare per il Friuli Venezia Giulia è stata un’esperienza eccezionale. Abbiamo percorso 2400 km in due settimane, visitando luoghi meravigliosi e incontrando persone visionarie e appassionate”, spiega il giornalista Marco Merola, ideatore del progetto Adaptation. “Il ricordo più bello è legato al Lago di Verzegnis dove abbiamo incontrato casualmente un team dell’Ente di Tutela del Patrimonio Ittico della Regione. Non avevamo un’intervista pianificata con loro eppure sono stati estremamente disponibili a raccontarci del loro lavoro e li abbiamo seguiti mentre stavano monitorando lo stato di salute dei pesci. Ecco, dare voce agli ‘eroi’ dell’adattamento è parte della nostra missione”.
Guarda il webdoc sul Friuli Venezia Giulia
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05.02.2024
Science for Life, 13 video per la diffusione della cultura scientifica
Promuovere la cultura scientifica e favorire l’orientamento dei giovani verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Questo l’obiettivo del progetto Science For Life sviluppato da Area Science Park e Toscana Life Sciences, con il contributo del Ministero dell’Università e delle Ricerca.
La serie di video Science For Life introduce le giovani generazioni alle professioni nel settore delle scienze della vita e ai lavori del futuro connessi. L’intento è ispirare e motivare alla cultura scientifica, scoprendo in modo divertente e dinamico alcune delle aree principali di questo settore legate alla salute dell’uomo e del pianeta.
Oggi appare sempre più evidente come la salute dell’uomo sia legata a quella dell’intero pianeta e sempre più le figure professionali che si occupano dell’uno o dell’altro settore tenderanno a condividere applicazioni scientifiche e tecnologie. Nei video Science For Life, biologi, fisici, chimici, medici e ingegneri ci guidano dentro e fuori i laboratori, connettendo le innovazioni nel campo delle scienze della vita all’impatto che esse possono avere sulla società e sul nostro futuro.
La serie è costituita da 13 video che affrontano tematiche diverse, dalla salute dell’uomo, a quella delle piante, a quella dei mari, per arrivare a raccontare i luoghi dove vengono formati i tecnici che un domani lavoreranno nel campo delle scienze della vita.
Fra i protagonisti della serie anche ricercatrici e ricercatori attivi in aziende ed enti di ricerca insediati nel parco scientifico, fra cui ICGEB, Shoreline, Laboratorio di Genomica ed Epigenomica (LAGE) di Area Science Park e Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita A. Volta.
Guarda la serie
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25.01.2024
Le Arance della Salute della Fondazione AIRC per affrontare il cancro insieme, con la prevenzione e la ricerca
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca. Con le Arance della Salute, sabato 27 gennaio decine di migliaia di volontari e sostenitori si incontrano nelle piazze, mentre studenti e insegnanti si mobilitano all’interno delle scuole, per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sull’importanza e sull’urgenza della prevenzione.Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di uno stile di vita sano per ridurre il rischio di cancro. Fino al 40% dei nuovi casi di tumore è potenzialmente prevenibile o più curabile quando si agisce sui fattori di rischio modificabili tramite i comportamenti individuali: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, aderire agli screening raccomandati per la diagnosi precoce.Alcuni dati sulla popolazione residente in Italia hanno mostrato che un terzo circa degli adulti ha fattori di rischio per lo sviluppo di un cancro. Il 33% circa delle persone è in sovrappeso e il 10% obeso, il 31% è sedentario e il 24% fuma. I numeri più preoccupanti riguardano i bambini in età scolare: il 39% circa è in sovrappeso e, di questi, il 17% è obeso. Si tratta di numeri tra i più alti in Europa, dovuti principalmente a un’insufficiente attività fisica e a un’alimentazione che si è allontanata dai principi della dieta mediterranea.Per questo AIRC invita tutti ad agire in prima persona, adottando abitudini più sane e sostenendo la ricerca per prevenire, diagnosticare e curare sempre prima e sempre meglio tutti i tumori.A fine 2023 Fondazione AIRC ha infatti rilanciato la sfida al cancro con un investimento di oltre 143 milioni di euro per garantire continuità al lavoro di più di 6.000 ricercatori impegnati a trovare le migliori soluzioni per prevenire, diagnosticare e curare il cancro.
AIRC stanzia ogni anno un numero importante di borse di formazione per l’Italia: quest’anno sono state 82 le borse triennali AIRC per l’Italia, di cui 1 è stata assegnate a una ricercatrice dell’ICGEB, Centro insediato in Area Science Park. Gli Investigator Grant (IG), della durata di cinque anni, sostengono invece progetti guidati da ricercatori affermati: dei 536 finanziamenti confermati per il 2024, 6 sono stati conferiti a ricercatori operanti in Centri di ricerca dell’Area Science Park: 1 CNR, 1 Elettra Sincrotrone Trieste, 4 ICGEB. Infine, sempre ad ICGEB sono stati assegnati un finanziamento per una start-up e uno dei finanziamenti per i programmi 5xmille di AIRC per un programma di studio sulle metastasi: nel Centro è infatti attiva un’unità guidata da Giannino Del Sal che collabora al progetto di Stefano Piccolo.LE ARANCE DELLA SALUTE NELLE PIAZZE – SABATO 27 GENNAIOSabato 27 gennaio 20.000 volontari AIRC distribuiscono nelle piazze reticelle di arance rosse coltivate in Italia (contributo di 13 euro), miele ai fiori d’arancio (10 euro) e marmellata d’arancia (8 euro). Per trovare il punto di distribuzione più vicino: arancedellasalute.itNELLE SCUOLE CON CANCRO IO TI BOCCIO – 26 E 27 GENNAIOVenerdì 26 e sabato 27 gennaio bambini, ragazzi, insegnanti e genitori di oltre mille scuole diventano volontari AIRC per un giorno distribuendo arance, miele e marmellata nell’ambito di “Cancro io ti boccio”, un progetto di Fondazione AIRC in cui coesistono impegno civico e contenuti educativi focalizzati sulla prevenzione e sulla diffusione della cultura scientifica.Per informazioni: scuola.airc.it/cancro_io_ti_boccio.aspLE ARANCE ROSSE PER LA RICERCA NEI SUPERMERCATI – DAL 2 FEBBRAIODal 2 febbraio migliaia di punti vendita della grande distribuzione e della distribuzione organizzata sostengono il lavoro dei ricercatori AIRC: per ogni reticella di “Arance rosse per la Ricerca” acquistata, AIRC riceve 50 centesimi di euro.LA NAZIONALE UNDER 20 AMBASCIATRICE DELLA PREVENZIONEI calciatori e il CT della Nazionale Under 20 di calcio italiana si impegnano in prima persona a diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione tra le nuove generazioni, grazie all’impegno della FIGC a supporto dell’iniziativa “Un Gol per la Ricerca” di Fondazione AIRC.IL SOSTEGNO DEL PARTNER ISTITUZIONALE BANCO BPMLa campagna sarà visibile in tutta Italia anche attraverso le 1.400 filiali e i canali di comunicazione di Banco BPM, partner istituzionale di Fondazione AIRC impegnato a favorire la divulgazione scientifica e il coinvolgimento del pubblico nel sostegno della ricerca sul cancro.
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Dai nostri campus
23.01.2024
Fisica quantistica: inaugurati due nuovi laboratori dell’Università di Trieste
Inaugurati due nuovi laboratori di fisica quantistica dell’Università degli Studi di Trieste: il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), in cui saranno studiati sistemi quantistici artificiali tramite il controllo di singoli atomi, e il laboratorio di comunicazione quantistica QCI (Quantum Communication and Information), in cui sarà sviluppata la ricerca e lo sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica e in spazio libero.
I laboratori si trovano negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza, e sono diretti da Francesco Scazza, professore associato di fisica della materia del dipartimento di Fisica di UniTS e da Alessandro Zavatta, senior research scientist dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR (INO-CNR).
Si arricchiscono così di laboratori dedicati alla ricerca di frontiera anche il nuovo curriculum magistrale in Scienze e Tecnologie Quantistiche, il curriculum in Fisica della Materia e il corso di Laurea triennale in Fisica. L’Università di Trieste vanta una riconosciuta tradizione nell’ambito della meccanica quantistica, sostenuta dalla sinergia con importanti enti di ricerca internazionali.
Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste con la sua università, è protagonista nel campo delle comunicazioni quantistiche grazie ai progetti finanziati dalla Regione e coordinati dall’ateneo giuliano “Quantum FVG” e “QuFree”. Il primo mira a sviluppare una rete regionale in fibra ottica per la trasmissione sicura dei dati tramite tecnologia quantistica, con annesso il laboratorio QCI. Il secondo, invece, è un ambizioso programma di ricerca sulla comunicazione quantistica in aria e si propone di aprire la strada a collegamenti sicuri via satellite.
Laboratorio ArQuS – Atomi freddi per le scienze e le tecnologie quantistiche
Il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), unico in Italia nel suo genere, nasce per realizzare sistemi quantistici artificiali tramite il preciso controllo di singoli atomi di itterbio. Attraverso fasci laser e campi magnetici gli atomi, per natura identici fra loro e molto delicati (al punto che la loro natura quantistica ondulatoria può venire distrutta da qualsiasi disturbo esterno) possono essere rallentati nel loro movimento e così essere osservati minuziosamente, offrendo una preziosa “lente d’ingrandimento” per lo studio di processi e fenomeni altrimenti inaccessibili. Ciò è reso possibile da un apparato sperimentale all’avanguardia all’interno del quale gli atomi vengono isolati dall’ambiente esterno e raffreddati ad una temperatura di solo un milionesimo di grado sopra lo zero assoluto, catturandoli in vere e proprie trappole basate sulla luce laser. La radiazione laser, anch’essa un’onda, se opportunamente sincronizzata con l’oscillazione interna dell’atomo, può essere infatti utilizzata per controllare le particelle in maniera estremamente precisa senza distruggerne la natura quantistica, ma anzi sfruttandola per nuove applicazioni tecnologiche.
Laboratorio QCI – Reti quantistiche per la massima sicurezza di sistemi di informazione
Il laboratorio QCI nasce al servizio della ricerca e dello sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica anche con l’obiettivo di formare gli studenti di fisica e di ingegneria dell’Università di Trieste e di collaborare con i principali enti di ricerca e formazione del settore. Il campo dell’informazione quantistica, una nuova disciplina nata dalla contaminazione tra scienza dell’informazione e meccanica quantistica, è infatti un ambito promettente che negli ultimi anni ha celebrato progressi importanti. Grazie alle strumentazioni presenti nel laboratorio, che consentono di generare chiavi crittografiche quantistiche e di sperimentare comunicazioni ultrasicure, i ricercatori mirano a gettare le basi per realizzare vere e proprie reti quantistiche per la manipolazione e la trasmissione dei dati capaci di garantire la massima sicurezza.
Il laboratorio di comunicazione quantistica QCI è stato finanziato dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia tramite i progetti “Quantum FVG” e “QuFree”. Il laboratorio ArQuS, invece, ha ricevuto finanziamenti dall’European Research Council (ERC) nell’ambito del programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 (Grant Agreement n. 949438) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei programmi FARE (progetto FastOrbit) e PRIN 2022 (progetto CoQuS).
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Dai nostri campus
07.12.2023
Regenerative Symphony: materiali innovativi, twin (o green) transformation e intelligenza artificiale per la nuova residenza artistica in Area Science Park
Dopo l’ultima positiva esperienza con l’artista danese Sissel Marie Tonn, Area Science Park ripete la sperimentazione delle residenze artistiche, momenti di permanenza fisica di artisti all’interno di istituzioni scientifiche per dare vita a contaminazioni di idee e progettualità tra arte e scienza.
Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con MEET Digital Culture Center di Milano, Area ha infatti ospitato il 6 e il 7 dicembre Studio Above&Below, il duo di artisti vincitore della challenge n. 6 del bando “S+T+ARTS in the City”. La sfida lanciata agli artisti di tutto il mondo, infatti, chiedeva di investigare e raccontare, attraverso il proprio linguaggio e la propria poetica, uno dei passaggi più critici che il modo deve affrontare in questo momento: la trasformazione verde e quella digitale impongono un utilizzo importante di risorse che la UE ha definito critical row materials, ovvero un insieme di materie prime difficili da reperire o molto impattanti nell’estrazione o nel riciclo. Con il progetto Regenerative Symphony, Daria Jelonek, tedesca, e Perry-James Sugden, inglese, dello Studio Above&Below sono risultati vincitori per la residenza in Area Science Park. Il loro progetto è realizzare un’installazione audiovisiva interattiva generata da un modello di intelligenza artificiale che utilizza l’autoanalisi, il monitoraggio dei minerali e l’analisi di mercato della regione settentrionale dell’Italia come dati di input, per riconoscere, decidere e prevedere gli output di un’installazione modulare immersiva. Il pubblico potrà interagire creando nuovi oggetti a partire dal riciclo di altri e grazie a fonti di energia sostenibili. Il modello di AI reagisce alle richieste, individuando differenti soluzioni, tra cui il riciclo di materiali critici da rifiuti elettronici inutilizzati o decisioni di design alternative. Durante il calcolo, l’esperienza digitale nello spazio viene riorganizzata, portando a un nuovo ambiente immersivo.
“Il nostro progetto Regenerative Symphony si concentra su materiali critici, diversi sistemi di intelligenza artificiale e il riciclaggio dei rifiuti elettronici. – spiegano Daria Jelonek e Perry-James Sugden – Siamo particolarmente interessati a utilizzare diversi strumenti di intelligenza artificiale utili a individuare nuovi materiali o nuovi modi di riciclare i rifiuti elettronici, questione che attualmente rappresenta un problema di grande portata. La nostra sarà un’installazione audiovisiva composta da un sistema computazionale e diversi elementi generati in 3D che andremo a creare, con l’idea di lavorare su diversi minerali o materiali critici, immaginando come possano essere riorganizzati e riutilizzati. Grande importanza avrà il suono, per questo abbiamo intitolato il progetto Regenerative Symphony, creando un paesaggio sonoro speciale. La visita ai laboratori dell’Area Science Park ci servirà molto per imparare di più sui materiali innovativi e sulle diverse tipologie di database che possano aiutarci a conoscere i materiali innovativi, grazie al dialogo con scienziati e ricercatori”.
Area Science Park, in qualità di co-host institution della residenza, ha il compito di fornire ispirazione agli artisti attraverso l’accesso a risorse, dati aperti e piattaforme tecnologiche incentrate sulle scienze dei materiali, dei dati e della vita. Nella prima due giorni di residenza dal vivo Daria Jelonek e Perry-James Sugden hanno visitato i laboratori e si sono confrontati con i ricercatori che lavorano nell’ambito della Piattaforma dei Materiali Innovativi, che comprende il Laboratorio di Microscopia elettronica e il Laboratorio di Ingegneria dei Dati, e con gli esperti tecnologi che si occupano di progetti di ricerca e innovazione nell’ambito dell’economia circolare e della valorizzazione della ricerca. Il confronto con gli artisti si è ampliato poi anche a ricercatori di altre realtà del sistema di Area Science Park, come ad esempio con Elettra Sincrotrone Trieste, dove gli artisti hanno potuto visitare e conoscere le principali ricerche in corso sui temi dei “materiali critici” e della loro importanza per la trasformazione verde e digitale che ci troviamo ad affrontare.
Gli artisti avranno 9 mesi di tempo per realizzare l’opera che verrà esposta al Sonar di Barcellona e da Ars Electronica a Linz.
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Dai nostri campus
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park