Dai nostri campus
Immagini radiologiche del polmone con una risoluzione senza precedenti realizzate a Elettra Sincrotrone
La principale rivista scientifica europea sulle malattie polmonari, l’European Respiratory Journal, ha appena pubblicato i risultati di una ricerca multidisciplinare svolta presso Elettra Sincrotrone Trieste, nell’Area Science Park, che ha dimostrato come, grazie alle caratteristiche uniche dei raggi X prodotti dalla sorgente Elettra, è possibile ottenere un miglioramento significativo delle immagini radiologiche del polmone rispetto ad una TAC ospedaliera. Lo studio, coordinato dalla dr.ssa Giuliana Tromba di Elettra, ha visto la collaborazione del Prof. Marco Confalonieri, Direttore della Struttura Complessa Pneumologia dell’Ospedale universitario di Cattinara di Trieste, e dei dottori Christian Dullin e Willi Wagner, ricercatori delle Università di Göttingen e di Heildelberg in Germania.
Attualmente, con le macchine TAC ad alta risoluzione più moderne, è possibile osservare dettagli del polmone umano fino al limite di circa 0,5 millimetri, ma estendere la visibilità a dettagli più piccoli comporterebbe un aumento significativo della dose di radiazioni per il paziente. Ad Elettra il gruppo di ricercatori italo-tedesco ha dimostrato che, grazie alla tecnica innovativa del ‘contrasto di fase’, che sfrutta le caratteristiche peculiari della luce di sincrotrone (quali la monocromaticità e la coerenza spaziale), si può ottenere una visione del tessuto polmonare con risoluzioni effettive di 0,067 millimetri, cioè molto più elevate, con una dose di radiazione per il paziente ridotta di 2-3 volte rispetto alla TAC. In pratica, con questa tecnica è possibile produrre un’immagine nettamente superiore per qualità discriminando molto meglio le varie componenti e strutture anatomiche rispetto a quelle di una TAC convenzionale. Ciò rende disponibili informazioni potenzialmente molto utili per riconoscere precocemente lesioni patologiche come tumori e fibrosi del polmone.
Gli esperimenti ad Elettra sono stati svolti presso la linea di luce per la fisica medica SYRMEP e su un modello animale, cioè polmoni di maiale, che hanno la proprietà di essere quelli più simili ai polmoni umani. I polmoni, ottenuti come scarti della macellazione di suini in Germania, sono stati trasferiti in Italia ed esposti alla luce di sincrotrone di Elettra. I risultati appena pubblicati hanno consentito di esplorare la morfologia del tessuto polmonare con un livello di risoluzione senza precedenti.
Con la nuova macchina di luce Elettra 2.0 attualmente in costruzione, che raggiungerà energie dei raggi X molto più elevate, questi studi potranno essere estesi ai pazienti degli ospedali della Regione Friuli Venezia Giulia. Negli esami sui pazienti, la nuova tecnica permetterà di evidenziare in modo molto efficace i cambiamenti densitometrici e strutturali provocati dalle diverse patologie, riconoscendo la natura della lesione patologica più tempestivamente.
Secondo il Prof. Marco Confalonieri “Il lavoro di ricerca condotto a Trieste, a breve consentirà di studiare il polmone umano come se avessimo a disposizione un gigantesco microscopio, aumentando al massimo la risoluzione e riducendo al minimo la dose da radiazioni. Sono molto soddisfatto che il nostro lavoro di ricerca multidisciplinare abbia avuto questo importante riconoscimento europeo. Esso è frutto della collaborazione pluriennale tra la Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato respiratorio dell’Università di Trieste ed Elettra Sincrotrone Trieste con cui ci siamo convenzionati fin dall’apertura della Scuola di Specialità”.
Anche la dr.ssa Giuliana Tromba è molto soddisfatta del lavoro svolto e dai risultati ottenuti che vengono adeguatamente riconosciuti e valorizzati da questa pubblicazione prestigiosa: “Il team di ricerca spera di poter presto mettere a disposizione della sanità triestina una modalità di visione innovativa delle alterazioni create al polmone dalle malattie gravi come i tumori e le fibrosi interstiziali polmonari”. Il primo protocollo clinico di TAC polmonare sarà rivolto essenzialmente ai casi per i quali la diagnosi tradizionale lascia dei dubbi interpretativi. Sono queste le situazioni in cui le potenzialità della luce di sincrotrone si rivelano determinanti per la comprensione e la caratterizzazione delle anomalie del tessuto.
Il Presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Prof. Alfonso Franciosi, ha espresso grande apprezzamento per le ricerche svolte, annunciando che “dal 2026 in poi, con l’entrata in funzione della nuova macchina di luce Elettra 2.0, verrà allestito un ambulatorio radiologico dedicato sulla nuova linea di luce SYRMEP-Life Science che potrà accogliere pazienti da tutta la Regione e costituire una risorsa unica a livello mondiale per la ricerca medica”.
Scarica qui lo studio
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Dengue: uno studio dell’ICGEB apre la strada a nuove strategie di contrasto alla malattia
Pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica Nature Medicine, un’analisi dei casi di dengue grave in un ampio gruppo di bambini in India ha dimostrato che più della metà potrebbe essere attribuita a un’infezione primaria piuttosto che secondaria. La Dott.ssa Anmol Chandele, Responsabile dell’ICGEB-Emory Vaccine Program presso l’ICGEB di Nuova Delhi, India, in collaborazione con la “Emory School of Medicine” di Atlanta, GA, USA, l’AIIMS (“All India Institute Of Medical Sciences”) di New Delhi, e la “St. John’s National Academy of Health Sciences” di Bengaluru, India, è l’autrice dell’articolo sulle malattie gravi durante le infezioni virali primarie e secondarie nella popolazione pediatrica.
Negli ultimi due decenni, le infezioni da dengue sono aumentate notevolmente, particolarmente in India, che oggi conta uno dei maggiori casi di dengue a livello globale. Con 4 sierotipi del virus della dengue, in genere i pazienti affetti da questa malattia si dividono in due categorie: quelli che contraggono l’infezione per la prima volta, noti come affetti da infezioni primarie, e quelli che vengono reinfettati dopo una precedente esposizione, noti come affetti da infezioni secondarie. Tradizionalmente, la convinzione prevalente è stata che solo le infezioni secondarie comportino rischi significativi, portando gran parte della ricerca sullo sviluppo del vaccino e sul trattamento a concentrarsi su questo gruppo.
Ora questa percezione ampiamente diffusa sembra perdere terreno. Il nuovo studio condotto in India e basato su un ampio campionamento ha dimostrato che non solo le infezioni secondarie, ma anche quelle primarie possono essere gravi e mettere a rischio la vita dei pazienti. Questa scoperta suggerisce la necessità di rivalutare la nostra comprensione della Dengue e le strategie impiegate per combatterla.
La Dott.ssa Chandele afferma: “L’infezione da virus della dengue è un enorme problema di salute pubblica. Molti pazienti sviluppano una malattia grave che a volte può essere anche fatale. Tuttavia, gran parte della ricerca in corso sull’intervento vaccinale si basa sulla convinzione, attualmente diffusa a livello globale, che le infezioni primarie di dengue non siano generalmente pericolose e che la malattia grave sia dovuta principalmente a infezioni secondarie di dengue”. L’autrice prosegue: “Il nostro studio mette in discussione questa convinzione attualmente diffusa e dimostra che le infezioni primarie costituiscono una frazione sostanziale dei casi di malattia grave e dei decessi”.
Questo risultato ha implicazioni molto importanti per la salute pubblica nel mondo e anche per lo sviluppo e l’implementazione di strategie vaccinali efficaci e sicure per il controllo della dengue. Questi risultati sono molto importanti non solo nel contesto indiano, dove il peso della dengue è considerevole, ma anche su scala globale, poiché i virus della dengue continuano a diffondersi in tutto il mondo.
L’Italia è un esempio eclatante dell’espansione della dengue come evidenziato anche da un recente studio in via di pubblicazione a cui ha collaborato il Dr. Alessandro Marcello, responsabile del laboratorio di virologia molecolare dell’ICGEB che opera nell’Area Science Park di Trieste. “Nel corso del 2023,” ci racconta, “abbiamo avuto nel nostro Paese il più alto numero di casi e di trasmissioni autoctone di dengue fino ad ora. I cambiamenti climatici soprattutto, ma anche gli spostamenti delle persone, sono i maggiori responsabili della circolazione della dengue in nuove aree. Lo studio dei colleghi indiani ci dimostra la necessità di proteggere anche la nostra popolazione fin dal primo incontro con il virus.”
Il laboratorio Chandele studia l’immunologia umana delle malattie infettive, la ricerca sui vaccini e la terapia. Il programma ICGEB-Emory Vaccine è una partnership unica nel suo genere, istituita per facilitare le collaborazioni internazionali nella ricerca sui vaccini per affrontare le malattie di importanza pubblica nei Paesi in via di sviluppo.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Adaptation, il webdoc sull’adattamento alla crisi climatica
Salvare il ‘soldato’ Tagliamento dagli eccessivi prelievi idrici ora che le stagioni calde e siccitose durano molto più che in passato si può fare, ma prima dovrà essere costruita la nuova conduttura che consentirà di prendere l’acqua dal lago di Cavazzo. Il progetto, per ora, è solo sulla carta ma dimostra che il Friuli Venezia Giulia ha un’idea chiara di come affrontare gli impatti futuri della crisi climatica. Di acqua qui ce n’è ancora tanta ma non ci si adagia sugli allori, per questo le 7 Società che assicurano l’approvvigionamento agli abitanti della regione si sono consorziate nel segno dello ‘smart water management’. Si tratta di una modalità ultratecnologica per gestire il ciclo idrico, grazie alla realizzazione di ‘gemelli digitali’ degli acquedotti che consentiranno di rilevare in tempo reale perdite e danni ed effettuare diagnosi predittive sullo stato delle infrastrutture.
Questo è stato uno dei temi principali affrontati nel webdoc Adaptation, un progetto giornalistico internazionale nato per documentare la convivenza tra l’uomo, la tecnologia e la natura nell’era della climate crisis. Ogni giorno i media di tutto il mondo rilanciano notizie di catastrofi naturali legate al cambiamento climatico e disegnano scenari drammatici per il futuro. Da più parti vengono invocate decisioni radicali dei governi per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera mentre l’Intergovernmental Panel on Climate Change avverte che restano solo pochi anni per salvare il pianeta.
Tecnologie innovative, storie di luoghi che cambiano, terre che si rigenerano, persone in prima fila nella lunga marcia dell’adattamento, questo è ciò che racconta ADAPTATION, un webdoc che sfrutta le potenzialità della comunicazione digitale per parlare a pubblici diversi e di tutte le età.
Molti i temi trattati, tutti di grande attualità. I ricercatori dell’Università di Udine stanno studiando funghi e batteri nelle piante, che proliferano a causa delle mutate condizioni climatiche e sono ormai in grado di fare anche un ‘salto di specie’, da un cereale a un frutto, per esempio.
L’agricoltura è una pratica delicata e i prodotti chimici usati per trattare i campi hanno un alto costo ambientale. Ecco perché in una puntata è stato dato risalto al lavoro di Agrivello, una startup universitaria che ha trovato il modo di trasformare la lana delle pecore in fertilizzante naturale. Operazione simile verrà compiuta nell’impianto di depurazione di CAFC a San Giorgio di Nogaro dove, invece, saranno i fanghi provenienti dal sistema fognario, una volta trattati ed essiccati, a diventare pellet da usare in agricoltura.
Adattamento vuol dire avere una visione prospettica, vuol dire scommettere. Scommettere anche su business che fino a ieri non esistevano. Come ha fatto RE49, una piccola azienda di Gonars che crea scarpe con la tela degli ombrelloni da spiaggia e delle vele delle barche. Oppure scommettere su una città, rendendola meno impattante sull’ambiente e più efficiente. Esattamente l’obiettivo del piano di elettrificazione dei moli del porto di Trieste. Quei moli dove attraccano le navi da crociera che tutti i rapporti internazionali classificano come i più inquinanti tra i mezzi di trasporto che si muovono nell’area mediterranea.
Troppe barche abbandonate o in discarica: il Progetto Refiber punta a creare una filiera del riciclo. Ci sono fin troppe barche abbandonate nei prati e nei giardini e sono solo la punta visibile di un iceberg. Dei sei milioni di barche, prevalentemente piccole, che compongono il parco nautico italiano ogni anno sono 80 mila quelle a fine vita e solo 2.000 vengono riciclate. Sono i numeri che fanno comprendere come sia indispensabile costruire una filiera che affronti, trasformandolo, l’intero processo che va dalla costruzione al fine vita delle imbarcazioni, con l’obiettivo di creare un sistema di economia circolare. È quello che intende fare il Progetto Refiber.
Il Friuli Venezia Giulia, infine, afflitto come tutte le regioni montane da uno scarso innevamento che sta diventando cronico (-63% tra 2022 e 2023), lancia un segnale di speranza al mondo. I suoi due ghiacciai, quello del Monte Canin e quello del Montasio, godono, tutto sommato, di buona salute. Nonostante si siano molto ridotti da un secolo a questa parte, gli esperti li hanno chiamati i “ghiacciai resilienti” perché grazie alla loro posizione e al fatto che i detriti caduti dall’alto li hanno parzialmente ricoperti resistono fieramente alla fusione. A raccontarlo, i ricercatori dell’Istituto Scienze Polari del CNR nel capitolo “Scrigni d’alta quota”.
“Girare per il Friuli Venezia Giulia è stata un’esperienza eccezionale. Abbiamo percorso 2400 km in due settimane, visitando luoghi meravigliosi e incontrando persone visionarie e appassionate”, spiega il giornalista Marco Merola, ideatore del progetto Adaptation. “Il ricordo più bello è legato al Lago di Verzegnis dove abbiamo incontrato casualmente un team dell’Ente di Tutela del Patrimonio Ittico della Regione. Non avevamo un’intervista pianificata con loro eppure sono stati estremamente disponibili a raccontarci del loro lavoro e li abbiamo seguiti mentre stavano monitorando lo stato di salute dei pesci. Ecco, dare voce agli ‘eroi’ dell’adattamento è parte della nostra missione”.
Guarda il webdoc sul Friuli Venezia Giulia
Dai nostri campus
Science for Life, 13 video per la diffusione della cultura scientifica
Promuovere la cultura scientifica e favorire l’orientamento dei giovani verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Questo l’obiettivo del progetto Science For Life sviluppato da Area Science Park e Toscana Life Sciences, con il contributo del Ministero dell’Università e delle Ricerca.
La serie di video Science For Life introduce le giovani generazioni alle professioni nel settore delle scienze della vita e ai lavori del futuro connessi. L’intento è ispirare e motivare alla cultura scientifica, scoprendo in modo divertente e dinamico alcune delle aree principali di questo settore legate alla salute dell’uomo e del pianeta.
Oggi appare sempre più evidente come la salute dell’uomo sia legata a quella dell’intero pianeta e sempre più le figure professionali che si occupano dell’uno o dell’altro settore tenderanno a condividere applicazioni scientifiche e tecnologie. Nei video Science For Life, biologi, fisici, chimici, medici e ingegneri ci guidano dentro e fuori i laboratori, connettendo le innovazioni nel campo delle scienze della vita all’impatto che esse possono avere sulla società e sul nostro futuro.
La serie è costituita da 13 video che affrontano tematiche diverse, dalla salute dell’uomo, a quella delle piante, a quella dei mari, per arrivare a raccontare i luoghi dove vengono formati i tecnici che un domani lavoreranno nel campo delle scienze della vita.
Fra i protagonisti della serie anche ricercatrici e ricercatori attivi in aziende ed enti di ricerca insediati nel parco scientifico, fra cui ICGEB, Shoreline, Laboratorio di Genomica ed Epigenomica (LAGE) di Area Science Park e Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita A. Volta.
Guarda la serie
Dai nostri campus
Le Arance della Salute della Fondazione AIRC per affrontare il cancro insieme, con la prevenzione e la ricerca
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca. Con le Arance della Salute, sabato 27 gennaio decine di migliaia di volontari e sostenitori si incontrano nelle piazze, mentre studenti e insegnanti si mobilitano all’interno delle scuole, per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sull’importanza e sull’urgenza della prevenzione.Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di uno stile di vita sano per ridurre il rischio di cancro. Fino al 40% dei nuovi casi di tumore è potenzialmente prevenibile o più curabile quando si agisce sui fattori di rischio modificabili tramite i comportamenti individuali: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, aderire agli screening raccomandati per la diagnosi precoce.Alcuni dati sulla popolazione residente in Italia hanno mostrato che un terzo circa degli adulti ha fattori di rischio per lo sviluppo di un cancro. Il 33% circa delle persone è in sovrappeso e il 10% obeso, il 31% è sedentario e il 24% fuma. I numeri più preoccupanti riguardano i bambini in età scolare: il 39% circa è in sovrappeso e, di questi, il 17% è obeso. Si tratta di numeri tra i più alti in Europa, dovuti principalmente a un’insufficiente attività fisica e a un’alimentazione che si è allontanata dai principi della dieta mediterranea.Per questo AIRC invita tutti ad agire in prima persona, adottando abitudini più sane e sostenendo la ricerca per prevenire, diagnosticare e curare sempre prima e sempre meglio tutti i tumori.A fine 2023 Fondazione AIRC ha infatti rilanciato la sfida al cancro con un investimento di oltre 143 milioni di euro per garantire continuità al lavoro di più di 6.000 ricercatori impegnati a trovare le migliori soluzioni per prevenire, diagnosticare e curare il cancro.
AIRC stanzia ogni anno un numero importante di borse di formazione per l’Italia: quest’anno sono state 82 le borse triennali AIRC per l’Italia, di cui 1 è stata assegnate a una ricercatrice dell’ICGEB, Centro insediato in Area Science Park. Gli Investigator Grant (IG), della durata di cinque anni, sostengono invece progetti guidati da ricercatori affermati: dei 536 finanziamenti confermati per il 2024, 6 sono stati conferiti a ricercatori operanti in Centri di ricerca dell’Area Science Park: 1 CNR, 1 Elettra Sincrotrone Trieste, 4 ICGEB. Infine, sempre ad ICGEB sono stati assegnati un finanziamento per una start-up e uno dei finanziamenti per i programmi 5xmille di AIRC per un programma di studio sulle metastasi: nel Centro è infatti attiva un’unità guidata da Giannino Del Sal che collabora al progetto di Stefano Piccolo.LE ARANCE DELLA SALUTE NELLE PIAZZE – SABATO 27 GENNAIOSabato 27 gennaio 20.000 volontari AIRC distribuiscono nelle piazze reticelle di arance rosse coltivate in Italia (contributo di 13 euro), miele ai fiori d’arancio (10 euro) e marmellata d’arancia (8 euro). Per trovare il punto di distribuzione più vicino: arancedellasalute.itNELLE SCUOLE CON CANCRO IO TI BOCCIO – 26 E 27 GENNAIOVenerdì 26 e sabato 27 gennaio bambini, ragazzi, insegnanti e genitori di oltre mille scuole diventano volontari AIRC per un giorno distribuendo arance, miele e marmellata nell’ambito di “Cancro io ti boccio”, un progetto di Fondazione AIRC in cui coesistono impegno civico e contenuti educativi focalizzati sulla prevenzione e sulla diffusione della cultura scientifica.Per informazioni: scuola.airc.it/cancro_io_ti_boccio.aspLE ARANCE ROSSE PER LA RICERCA NEI SUPERMERCATI – DAL 2 FEBBRAIODal 2 febbraio migliaia di punti vendita della grande distribuzione e della distribuzione organizzata sostengono il lavoro dei ricercatori AIRC: per ogni reticella di “Arance rosse per la Ricerca” acquistata, AIRC riceve 50 centesimi di euro.LA NAZIONALE UNDER 20 AMBASCIATRICE DELLA PREVENZIONEI calciatori e il CT della Nazionale Under 20 di calcio italiana si impegnano in prima persona a diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione tra le nuove generazioni, grazie all’impegno della FIGC a supporto dell’iniziativa “Un Gol per la Ricerca” di Fondazione AIRC.IL SOSTEGNO DEL PARTNER ISTITUZIONALE BANCO BPMLa campagna sarà visibile in tutta Italia anche attraverso le 1.400 filiali e i canali di comunicazione di Banco BPM, partner istituzionale di Fondazione AIRC impegnato a favorire la divulgazione scientifica e il coinvolgimento del pubblico nel sostegno della ricerca sul cancro.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Fisica quantistica: inaugurati due nuovi laboratori dell’Università di Trieste
Inaugurati due nuovi laboratori di fisica quantistica dell’Università degli Studi di Trieste: il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), in cui saranno studiati sistemi quantistici artificiali tramite il controllo di singoli atomi, e il laboratorio di comunicazione quantistica QCI (Quantum Communication and Information), in cui sarà sviluppata la ricerca e lo sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica e in spazio libero.
I laboratori si trovano negli spazi del CNR in Area Science Park, campus di Basovizza, e sono diretti da Francesco Scazza, professore associato di fisica della materia del dipartimento di Fisica di UniTS e da Alessandro Zavatta, senior research scientist dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR (INO-CNR).
Si arricchiscono così di laboratori dedicati alla ricerca di frontiera anche il nuovo curriculum magistrale in Scienze e Tecnologie Quantistiche, il curriculum in Fisica della Materia e il corso di Laurea triennale in Fisica. L’Università di Trieste vanta una riconosciuta tradizione nell’ambito della meccanica quantistica, sostenuta dalla sinergia con importanti enti di ricerca internazionali.
Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste con la sua università, è protagonista nel campo delle comunicazioni quantistiche grazie ai progetti finanziati dalla Regione e coordinati dall’ateneo giuliano “Quantum FVG” e “QuFree”. Il primo mira a sviluppare una rete regionale in fibra ottica per la trasmissione sicura dei dati tramite tecnologia quantistica, con annesso il laboratorio QCI. Il secondo, invece, è un ambizioso programma di ricerca sulla comunicazione quantistica in aria e si propone di aprire la strada a collegamenti sicuri via satellite.
Laboratorio ArQuS – Atomi freddi per le scienze e le tecnologie quantistiche
Il laboratorio ArQuS (Artificial Quantum Systems), unico in Italia nel suo genere, nasce per realizzare sistemi quantistici artificiali tramite il preciso controllo di singoli atomi di itterbio. Attraverso fasci laser e campi magnetici gli atomi, per natura identici fra loro e molto delicati (al punto che la loro natura quantistica ondulatoria può venire distrutta da qualsiasi disturbo esterno) possono essere rallentati nel loro movimento e così essere osservati minuziosamente, offrendo una preziosa “lente d’ingrandimento” per lo studio di processi e fenomeni altrimenti inaccessibili. Ciò è reso possibile da un apparato sperimentale all’avanguardia all’interno del quale gli atomi vengono isolati dall’ambiente esterno e raffreddati ad una temperatura di solo un milionesimo di grado sopra lo zero assoluto, catturandoli in vere e proprie trappole basate sulla luce laser. La radiazione laser, anch’essa un’onda, se opportunamente sincronizzata con l’oscillazione interna dell’atomo, può essere infatti utilizzata per controllare le particelle in maniera estremamente precisa senza distruggerne la natura quantistica, ma anzi sfruttandola per nuove applicazioni tecnologiche.
Laboratorio QCI – Reti quantistiche per la massima sicurezza di sistemi di informazione
Il laboratorio QCI nasce al servizio della ricerca e dello sviluppo tecnologico di nuove soluzioni per le comunicazioni quantistiche su fibra ottica anche con l’obiettivo di formare gli studenti di fisica e di ingegneria dell’Università di Trieste e di collaborare con i principali enti di ricerca e formazione del settore. Il campo dell’informazione quantistica, una nuova disciplina nata dalla contaminazione tra scienza dell’informazione e meccanica quantistica, è infatti un ambito promettente che negli ultimi anni ha celebrato progressi importanti. Grazie alle strumentazioni presenti nel laboratorio, che consentono di generare chiavi crittografiche quantistiche e di sperimentare comunicazioni ultrasicure, i ricercatori mirano a gettare le basi per realizzare vere e proprie reti quantistiche per la manipolazione e la trasmissione dei dati capaci di garantire la massima sicurezza.
Il laboratorio di comunicazione quantistica QCI è stato finanziato dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia tramite i progetti “Quantum FVG” e “QuFree”. Il laboratorio ArQuS, invece, ha ricevuto finanziamenti dall’European Research Council (ERC) nell’ambito del programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 (Grant Agreement n. 949438) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei programmi FARE (progetto FastOrbit) e PRIN 2022 (progetto CoQuS).
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Regenerative Symphony: materiali innovativi, twin (o green) transformation e intelligenza artificiale per la nuova residenza artistica in Area Science Park
Dopo l’ultima positiva esperienza con l’artista danese Sissel Marie Tonn, Area Science Park ripete la sperimentazione delle residenze artistiche, momenti di permanenza fisica di artisti all’interno di istituzioni scientifiche per dare vita a contaminazioni di idee e progettualità tra arte e scienza.
Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con MEET Digital Culture Center di Milano, Area ha infatti ospitato il 6 e il 7 dicembre Studio Above&Below, il duo di artisti vincitore della challenge n. 6 del bando “S+T+ARTS in the City”. La sfida lanciata agli artisti di tutto il mondo, infatti, chiedeva di investigare e raccontare, attraverso il proprio linguaggio e la propria poetica, uno dei passaggi più critici che il modo deve affrontare in questo momento: la trasformazione verde e quella digitale impongono un utilizzo importante di risorse che la UE ha definito critical row materials, ovvero un insieme di materie prime difficili da reperire o molto impattanti nell’estrazione o nel riciclo. Con il progetto Regenerative Symphony, Daria Jelonek, tedesca, e Perry-James Sugden, inglese, dello Studio Above&Below sono risultati vincitori per la residenza in Area Science Park. Il loro progetto è realizzare un’installazione audiovisiva interattiva generata da un modello di intelligenza artificiale che utilizza l’autoanalisi, il monitoraggio dei minerali e l’analisi di mercato della regione settentrionale dell’Italia come dati di input, per riconoscere, decidere e prevedere gli output di un’installazione modulare immersiva. Il pubblico potrà interagire creando nuovi oggetti a partire dal riciclo di altri e grazie a fonti di energia sostenibili. Il modello di AI reagisce alle richieste, individuando differenti soluzioni, tra cui il riciclo di materiali critici da rifiuti elettronici inutilizzati o decisioni di design alternative. Durante il calcolo, l’esperienza digitale nello spazio viene riorganizzata, portando a un nuovo ambiente immersivo.
“Il nostro progetto Regenerative Symphony si concentra su materiali critici, diversi sistemi di intelligenza artificiale e il riciclaggio dei rifiuti elettronici. – spiegano Daria Jelonek e Perry-James Sugden – Siamo particolarmente interessati a utilizzare diversi strumenti di intelligenza artificiale utili a individuare nuovi materiali o nuovi modi di riciclare i rifiuti elettronici, questione che attualmente rappresenta un problema di grande portata. La nostra sarà un’installazione audiovisiva composta da un sistema computazionale e diversi elementi generati in 3D che andremo a creare, con l’idea di lavorare su diversi minerali o materiali critici, immaginando come possano essere riorganizzati e riutilizzati. Grande importanza avrà il suono, per questo abbiamo intitolato il progetto Regenerative Symphony, creando un paesaggio sonoro speciale. La visita ai laboratori dell’Area Science Park ci servirà molto per imparare di più sui materiali innovativi e sulle diverse tipologie di database che possano aiutarci a conoscere i materiali innovativi, grazie al dialogo con scienziati e ricercatori”.
Area Science Park, in qualità di co-host institution della residenza, ha il compito di fornire ispirazione agli artisti attraverso l’accesso a risorse, dati aperti e piattaforme tecnologiche incentrate sulle scienze dei materiali, dei dati e della vita. Nella prima due giorni di residenza dal vivo Daria Jelonek e Perry-James Sugden hanno visitato i laboratori e si sono confrontati con i ricercatori che lavorano nell’ambito della Piattaforma dei Materiali Innovativi, che comprende il Laboratorio di Microscopia elettronica e il Laboratorio di Ingegneria dei Dati, e con gli esperti tecnologi che si occupano di progetti di ricerca e innovazione nell’ambito dell’economia circolare e della valorizzazione della ricerca. Il confronto con gli artisti si è ampliato poi anche a ricercatori di altre realtà del sistema di Area Science Park, come ad esempio con Elettra Sincrotrone Trieste, dove gli artisti hanno potuto visitare e conoscere le principali ricerche in corso sui temi dei “materiali critici” e della loro importanza per la trasformazione verde e digitale che ci troviamo ad affrontare.
Gli artisti avranno 9 mesi di tempo per realizzare l’opera che verrà esposta al Sonar di Barcellona e da Ars Electronica a Linz.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Dr. Schär R&D Centre: da 20 anni cuore pulsante dell’alimentazione specifica, accoglie la sfida della sindrome metabolica
Il centro Ricerche di Dr. Schär chiude i festeggiamenti per i suoi primi 20 anni pensando al futuro: la sfida di domani è la sindrome metabolica. Proprio a questa patologia è dedicato il congresso dal titolo “Il ruolo dell’alimentazione nella sindrome metabolica”, in corso oggi presso l’Area Science Park di Trieste.
La ricetta dell’azienda leader del senza glutine e dell’alimentazione specifica per combattere il cosiddetto quartetto diabolico che causa e caratterizza la sindrome metabolica- ovvero sovrappeso, pressione alta, colesterolo, trigliceridi e glicemia fuori norma- è imperniata, ancora una volta, sulla nutrizione. Una problematica estesa, quella della sindrome metabolica, se consideriamo che ad essere colpito è il 40% della popolazione tra i 50 ed i 70 anni.
Il meeting scientifico riunisce i massimi esperti clinici del settore provenienti da Italia e Germania, tra cui il professor Lucio Lucchin, già direttore UOC di Dietetica e Nutrizione Clinica del Comprensorio Sanitario di Bolzano, la professoressa Simona Bertoli, ordinario di nutrizione clinica presso l’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Obesity Unit presso IRCCS Auxologico ed il Dr. Med. Andreas Michalsen, dell’Institut für Sozialmedizin, Epidemiologie und Gesundheitsökonomie presso Charité – Universitätsmedizin di Berlino e la professoressa Patrizia Catellani, direttore del centro di ricerca PsyLab e professore ordinario di Psicologia Sociale presso l’Università Cattolica di Milano.
I temi centrali del congresso sono l’attenzione responsabile alla salute personale e la gestione della sindrome metabolica attraverso la promozione di una sana e specifica alimentazione con finalità preventiva e come coadiuvante al riequilibrio dell’organismo.
Dr. Schär presenta uno studio per lo sviluppo di prodotti dedicati alla “malattia del benessere”, realizzato nel Centro Ricerche triestino. Questi prodotti – per ora indirizzati al consumo della colazione e agli snack di metà giornata – condivideranno l’impiego dell’avena e della sua salutare fibra di betaglucani, importante per il controllo del colesterolo e per l’abbassamento dell’indice glicemico. I prodotti, inoltre, saranno caratterizzati da un alto contenuto di fibre prebiotiche per contribuire alla salute dell’intestino e del microbioma e si distingueranno per l’utilizzo di acidi grassi Omega 3 da fonti vegetali quali, in particolare, il lino.
Durante il congresso vengono presentati anche gli esiti del progetto REAliSM: Regionalità ed Eco-circolarità in Alimenti per contrastare la sindrome metabolica, che ha visto la collaborazione del Centro Ricerche Dr. Schär con un’altra realtà eccellente dell’Alto Adige, il Centro di Sperimentazione Laimburg.
“Crediamo nella prevenzione e nella promozione della salute attraverso un migliore “stile di vita” in cui l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Ci impegniamo, quindi, per fornire soluzioni, bilanciate dal punto di vista nutrizionale e gustose, in grado di rispondere alle esigenze di salute delle persone e di semplificare la loro quotidianità – commenta la Dottoressa Virna Cerne, Senior Director of Global Research & Development del Dr. Schär R&D Centre sito nell’Area Science Park di Trieste – La gestione della sindrome metabolica può non essere semplice, ecco perché stiamo finalizzando una linea di prodotti in grado di integrare e aiutare nel mantenimento di un regime alimentare bilanciato”.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Una delegazione di AICEO in visita ad Area Science Park
Venerdì 20 ottobre una delegazione di AICEO, l’Associazione Italiana dei Chief Executive Officers, che conta circa 100 soci rappresentati apicali di importanti aziende italiane e multinazionali (tra queste Sanofi, BNP Paribas, Deloitte, Metricsstream), è venuta in visita ad Area Science Park. Scopo della visita illustrare ad alcuni soci dell’associazione l’ecosistema del parco scientifico e tecnologico, e presentare alcuni centri di ricerca e aziende insediate nel parco.
Durante la visita, organizzata da Gruppo Pragma in collaborazione con Area Science Park e AICEO, i soci hanno potuto visitare i due campus di Basovizza e Padriciano. A Basovizza hanno potuto dialogare con i ricercatori del Laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park, visitare la sorgente di luce Elettra Sincrotrone Trieste e scoprire KYMA, una realtà industriale di primo piano a livello internazionale che produce ondulatori per tutto il mondo, che servono agli impianti di accelerazione di particelle. Nella seconda parte della giornata, oltre a visitare alcune delle realtà insediate nel campus di Padriciano, come Aindo (impresa impegnata nel campo dell’intelligenza artificiale), Modefinance (agenzia di rating di livello internazionale) e Picosats (startup che produce microsatelliti), ai soci è stata anche illustrata la candidatura di Trieste come città ospitante dell’edizione 2024 del Big Science Business Forum (BSBF). Infine, Oriana Cok, CEO di Gruppo Pragma, ha presentato l’evoluzione internazionale di DIVE, la piattaforma innovativa di e-coaching sviluppata dall’azienda.
Dai nostri campus
Aindo chiude un round di investimento da 6 milioni
Aindo, startup nata dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, che ha sviluppato e brevettato una tecnologia di generazione di dati sintetici, annuncia un round di investimento di 6 milioni di euro guidato da United Ventures e a cui partecipa anche Vertis SGR che, con il fondo Vertis Venture 3 Technology Transfer, è stato il primo investitore nella società. Questo nuovo finanziamento consentirà ad Aindo di potenziare il suo team e continuare lo sviluppo di soluzioni che agevolano l’uso dell’intelligenza artificiale in settori strategici come la sanità, la finanza e la pubblica amministrazione.
Il team di Aindo ha come obiettivo non solo quello di consolidare la sua posizione di leader nei dati sintetici, ma anche di rivoluzionare il concetto di mobilità del dato, intesa come scambio sicuro di informazioni, ponendo particolare attenzione alla tutela della privacy.
United Ventures, società di venture capital focalizzata in investimenti su aziende ad alto contenuto tecnologico, guida questo secondo round di investimento attraverso il suo nuovo fondo early-stage UV3, riconoscendo il ruolo sempre più decisivo dei dati sintetici per la promozione di uno scambio sicuro delle informazioni e per lo sviluppo di soluzioni avanzate di Intelligenza Artificiale, in grado di accelerare la transizione tecnologica. In questo contesto l’ulteriore contributo di Vertis, specializzata in gestione di fondi nel Made in Italy innovativo, conferma la fiducia e il forte interesse degli investitori istituzionali alla dimensione strategica della tecnologia.
Secondo Gartner, infatti, i dati sintetici sono tra le tendenze emergenti nel campo dell’AI e si prevede che entro il 2024 il 60% dei dati utilizzati in progetti di AI sarà generato sinteticamente (mentre era solo l’1% nel 2021). A queste valutazioni si aggiunge uno studio condotto da Grand View Research, per il quale il mercato globale dei dati sintetici sarà valutato 1,79 miliardi entro il 2030.
La tecnologia dei dati sintetici ha già provato il suo valore in diversi settori industriali, dall’ambito sanitario al comparto finanziario, bancario e assicurativo. In un settore ad alto impatto sociale come quello della salute, ad esempio, la tecnologia di generazione dei dati sintetici di Aindo ha già trovato varie applicazioni: dal miglioramento dell’analisi predittiva di risposta a terapie farmacologiche in patologie rare, all’efficientamento della presa in carico del paziente in ambito ospedaliero, passando per la capacità di monitorare l’assistenza sanitaria a distanza prevedendo in anticipo situazioni di potenziale rischio.
“L’Intelligenza Artificiale generativa ha recentemente catturato l’immaginario collettivo e l’interesse globale grazie alle sue straordinarie capacità di generare testi e immagini. Le potenzialità dell’AI generativa non si applicano solo a questo tipo di dati, ma anche a informazioni strutturate che costituiscono gran parte del patrimonio di cui dispongono le aziende nei propri database. I dati sintetici che generiamo si comportano come quelli reali delle aziende, ma essendo artificiali non contengono informazioni personali e quindi limitano i rischi legati ai temi della privacy”, dichiara Daniele Panfilo, co-fondatore e CEO di Aindo. E aggiunge: “Quando abbiamo fondato Aindo, questa tecnologia era poco conosciuta al di fuori degli ambienti accademici. Da allora, l’obiettivo è stato quello di rendere la nostra soluzione disponibile al mondo industriale e della ricerca al fine di rendere l’innovazione basata sui dati sempre più sicura ed eticamente responsabile”.
Giulia Giovannini, partner di United Ventures, commenta: “In Aindo, il primo investimento del nostro nuovo fondo UV3, abbiamo trovato tutti gli elementi che da sempre guidano la nostra tesi di investimento in United Ventures: un team forte ed estremamente competente, una tecnologia solida con un potenziale impatto enorme e un mercato in rapida crescita. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale è qui, ma incontra ancora molti ostacoli, tra cui l’inaccessibilità dei dati, i lunghi tempi di elaborazione, le preoccupazioni legate alla privacy e le questioni etiche derivanti dalla raccolta di dati. I dati sintetici sono una risposta a queste problematiche, offrendo alle aziende uno strumento di grande importanza per sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ma al contempo garantendo la privacy necessaria nella gestione dei dati stessi. Crediamo che Daniele e il suo team abbiamo la giusta ambizione per far scalare la piattaforma partendo dall’Italia a livello internazionale nel campo dei dati sintetici, e siamo entusiasti di supportarne la crescita.”
Roberto Della Marina, Operating Partner di Vertis SGR e Managing Partner di Venture Factory, aggiunge: “Confermiamo il nostro supporto in Aindo e nella tecnologia dei dati sintetici, tra le tendenze emergenti nel campo dell’AI. Nei prossimi anni la richiesta di dati sintetici arriverà da diversi settori, in particolare sanitario, finanziario e assicurativo: in questi ambiti le tecnologie di Aindo abiliteranno la reale democratizzazione dell’uso dei dati permettendone utilizzo e condivisione responsabili nell’assoluto rispetto della privacy, aiuteranno ad allenare modelli di ML per rispondere meglio ai bisogni delle persone, generando così un impatto reale sulla vita di milioni di esseri umani. Aindo può guidare responsabilmente una nuova rivoluzione tecnologica abilitata dall’AI e noi siamo intenzionati a continuare a farne parte”.
I dati sintetici di Aindo
I dati sintetici di Aindo non sono raccolti empiricamente, ma generati artificialmente attraverso modelli di machine learning. Questi modelli sono in grado di creare dati artificiali che riproducono fedelmente le caratteristiche e i comportamenti di quelli reali. I dati sintetici così generati mantengono quindi l’utilità statistica contenuta nei dati originali. Essendo artificiali, sono privi di informazioni sensibili e possono pertanto essere scambiati e analizzati in modo sicuro, senza rischi per la privacy degli individui.
Applicazioni dei Dati Sintetici
I dati sintetici consentono di applicare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale in ambiti ad alto impatto sociale e di business, come la ricerca in ambito sanitario o lo sviluppo di tecnologie per i mercati finanziari.
Settore Sanitario – I dati sintetici trovano applicazione nell’addestramento di modelli di intelligenza artificiale necessari per lo sviluppo di strumenti prognostici e predittivi nel campo sanitario, volti a migliorare la diagnostica e la cura di numerose patologie. I dati sanitari dei pazienti sono altamente riservati e in genere non possono essere scambiati; tuttavia la loro analisi può portare a nuove conoscenze diagnostiche e farmacologiche per il trattamento di patologie specifiche o per l’identificazione di fattori di rischio. I dati sintetici di Aindo sono infatti in linea con le previsioni del GDPR: consentono quindi l’utilizzo, la mobilità e lo scambio di dati sanitari sintetici.
Settore Finanziario – Nel mondo finanziario, i dati sintetici giocano un ruolo chiave nello sviluppo di soluzioni e servizi personalizzati. Una banca, per esempio, potrebbe utilizzarli per sviluppare accurati modelli di predizione del rischio, volti a identificare pattern e comportamenti tipici di imprese prossime a incorrere in difficoltà finanziarie. Inoltre i dati sintetici possono essere impiegati con successo nel miglioramento dei sistemi antifrode grazie alle possibilità offerte in ambito di data augmentation.
Infrastrutture ed Energia – Nei settori infrastrutturali ed energetici, i dati sintetici sono strumentali per la condivisione di dati tra settore pubblico e privato. Questo facilita la combinazione dell’offerta e della domanda in ambiti come l’ottimizzazione della gestione delle infrastrutture e delle reti. Pensiamo alle smart cities, agli edifici intelligenti, al monitoraggio delle infrastrutture fisiche, come ponti, viadotti e reti viarie, per valutare usura, gestione del traffico e monitoraggio strutturale. I dati sintetici opportunamente calibrati permetterebbero la valutazione di scenari multi rischio, come quelli statici, sismici e da rischio idrogeologico attraverso la simulazione dei differenti scenari di danno ovvero di gestione ottimale.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
Connettersi al mondo del lavoro con i corsi di ITS Academy Alessandro Volta di Trieste
Saper sviluppare e gestire reti di telecomunicazioni e dispositivi IoT per la salute, apparecchiature biomediche, software per le cartelle cliniche e altri sistemi informatici ospedalieri.
C’è tempo fino al 15 ottobre 2023 per l’iscrizione ai corsi post diploma organizzati dalla Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita Alessandro Volta di Trieste, un Istituto Tecnologico Superiore, una scuola post diploma che offre percorsi altamente professionalizzanti, di durata biennale, che formano tecnici superiori specializzati nei settori biomedicale, dell’informatica medica e delle telecomunicazioni in ambito sanitario.
Tre i corsi offerti dall’ITS Academy Alessandro Volta di Trieste:
Tecnico Superiore di Data Network
Esperto in progettazione, implementazione e gestione di moderne infrastrutture IT, servizi Cloud, soluzioni innovative di Internet of Things (IoT) in ambito sanitario, garantendo la tutela dei dati e della privacy. Corso compatibile con la formula “studio-lavoro” dell’Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca (viene stipulato un contratto a tempo indeterminato frutto della collaborazione tra ITS e aziende che definiscono in sinergia il Piano Formativo Individuale).
Tecnico Superiore di Apparecchiature biomediche
Con competenze elettroniche ed elettromeccaniche, provvede al collaudo, alla manutenzione e alle verifiche di sicurezza elettrica delle strumentazioni biomedicali, di diagnostica per immagini e di laboratorio analisi.
Tecnico Superiore di Informatica medica
Figura professionale strategica per la corretta gestione dei sistemi informatici ospedalieri (cartelle cliniche, PACS, RIS, LIS, ecc.) e l’amministrazione delle infrastrutture di rete in aziende pubbliche e private del settore Nuove Tecnologie della Vita.
I corsi prevedono attività in aula, in laboratorio e visite in aziende del territorio. I laboratori di ITS Academy Alessandro Volta di Trieste si trovano nel Campus di Basovizza di Area Science Park: sono laboratori interattivi (living lab) che riproducono fedelmente l’ambiente ospedaliero, con tecnologie e apparecchiature biomediche per le esercitazioni pratiche.
Per accedere ai corsi di ITS Academy Alessandro Volta bisogna avere il diploma di scuola secondaria superiore o IFTS e superare la selezione di ingresso, previa preiscrizione sul sito www.itsvolta.it. I corsi durano 2 anni (2.000 ore, di cui fino a 800 di stage in azienda) e la frequenza è obbligatoria per l’80% della durata del corso. A conclusione del percorso formativo, viene rilasciato il diploma di Specializzazione per le Tecnologie Applicate – V livello del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF). Titolo valido per l’accesso ai concorsi pubblici e riconosciuto in tutta Europa.
Per saperne di più su iscrizioni e selezioni, vai al sito della Fondazione ITS Alessandro Volta di Trieste
Dai nostri campus
Area Science Park a Trieste Next 2023
Area Science Park partecipa alla XII edizione di Trieste Next, in qualità di partner, allestendo un grande laboratorio/spazio espositivo in Piazza Unità e organizzando due eventi, uno dedicato ai materiali del futuro e un altro dedicato alle ricadute economico-sociali delle infrastrutture di ricerca sui territori.
LABORATORIO IN PIAZZA UNITÀ – UNO SGUARDO AL FUTURO
Quali sono le sfide del futuro per la scienza e l’innovazione? A cosa stanno lavorando scienziati/e per un mondo sempre più sostenibile? A queste e altre domande rispondono ricercatori e ricercatrici attraverso percorsi ludo didattici, dialoghi ed esperimenti in diversi ambiti: dalle scienze della vita alla fisica, dalle biotecnologie ai materiali innovativi.
Lo spazio espositivo è realizzato a cura di Area Science Park, Elettra Sincrotrone Trieste, Istituto Officina dei Materiali CNR-IOM, International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB), Fondazione Italiana Fegato – FIF, in collaborazione con Idrostudi e Alifax.
Sarà inoltre allestita anche un’area Agorà in cui ricercatori e scienziati racconteranno le loro ricerche e dialogheranno con il pubblico.
Evento
NON SOLO RICERCA. IL VALORE DELLE INFRASTRUTTURE SCIENTIFICHE PER L’ECONOMIA E LA SOCIETÀ
Venerdì 22 settembre
ore 18.00-19.15
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Sala Predonzani, Via dell’Orologio 1, Trieste, TS
Lingua: italiano (senza traduzione)
Intervengono
Paolo Acunzo, direttore attività BSBF Trieste 2024–Big Science Business Forum
Monique Bossi, infrastructure manager Einstein Telescope Infrastructure Consortium
Massimo Florio, docente di Scienza delle finanze Università di Milano
Caterina Petrillo, presidente Area Science Park
Modera
Diana Cavalcoli, giornalista Corriere della Sera
Studi di economisti hanno dimostrato che per ogni euro investito in appalti e gare per acquisto di servizi e tecnologie avanzate ne rientrano tre. Ma in che modo è possibile calcolare questo impatto? In base a quali indicatori? E come il mondo produttivo locale può beneficiarne? Sono le domande alla base dell’incontro, un confronto tra economisti esperti del tema e rappresentanti di territori che ospitano infrastrutture di ricerca di livello internazionale. Nell’occasione sarà presentato il BSBF-Big Science Business Forum, manifestazione internazionale che si terrà a Trieste a ottobre 2024
PRENOTA IL TUO POSTO
Iniziativa promossa in collaborazione con SiS FVG
Evento
AMAZING MATERIALS
Sabato 23 settembre
ore 16.30 – 17.45
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Sala delle Colonne, Riva Nazario Sauro, Trieste, TS
Language: English (without translation)
Intervengono
Riccardo Bertacco, docente di Fisica Politecnico di Milano
Eugenio Del Re, docente di Fisica sperimentale Università di Roma La Sapienza
Francesca Toma, direttrice Istituto di Materiali Funzionali per la Sostenibilità Helmholtz Zentrum Hereon
Modera
Regina Ciancio, responsabile LAME-Laboratorio di Microscopia Elettronica Area Science Park
I materiali presenti in natura, come ad esempio le terre rare, non sono sufficienti per rispondere alle crescenti richieste provenienti da un mondo iperconnesso, digitalizzato e sempre più tecnologico. Ma quali sono le caratteristiche che devono avere i materiali del futuro? E soprattutto quali sono i candidati da tenere sotto “osservazione”? Dai trasporti agli imballaggi, dall’elettronica al biomedicale, scopriamo assieme cosa potrebbe riservarci il futuro.
PRENOTA IL TUO POSTO
Dai nostri campus
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park