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News

23.03.2022
Progetto NFFA-Europe: firmato il Memorandum per un programma di lungo termine nel settore delle nanoscienze
Ampliare ulteriormente e aggiornare gli impianti di ricerca e i servizi per le nanoscienze a livello europeo e fornire una base ancora più solida per la cooperazione internazionale scientifica in questo settore tecnologico di frontiera. Sono questi i principali obiettivi del Memorandum of Understanding (MoU) di NFFA-Europe per la realizzazione di un programma di lungo termine nel settore delle nanoscienze, firmato da dieci importanti istituzioni di ricerca europee. NFFA-Europe è un’infrastruttura di ricerca distribuita con ventidue partner internazionali e coordinata dall’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom) nel quartier generale di Trieste in Area Science Park, che fornisce accesso integrato a laboratori di fabbricazione e manipolazione a risoluzione atomica dei materiali (nanofoundries) e tecniche di analisi fine della materia, disponibili presso le grandi facilities di ricerca europee. I servizi forniti sono basati sulle competenze e le strumentazioni avanzate messe a disposizione dai partner e beneficiano del sostegno finanziario dei Programmi Quadro della Commissione Europea. NFFA-Europe offre accesso aperto al più ricco catalogo di metodi e strumenti disponibili per eseguire progetti pubblici nel campo delle nanoscienze. Il MoU è il primo passo verso la creazione di servizi di infrastruttura di ricerca innovativi e sostenibili in grado di accrescere la competitività scientifica e tecnologica europea. Il Memorandum scadrà l’1 gennaio 2031 e può essere prorogato su accordo delle parti.
Comunicati Stampa cooperazione internazionale nanoscienze NFFA-Europe Servizi per l'Innovazione
11.03.2022
Consiglio di indirizzo 2022 del SiS FVG: rafforzare l’integrazione e la condivisione delle attività
Condivisione, integrazione e maggiore coordinamento. Sono questi i pilastri su cui lavorare nell’immediato futuro per ottimizzare le risorse e mettere in rete, in modo strutturato, competenze specializzate e infrastrutture di cui il territorio del Friuli Venezia Giulia è estremamente ricco. È quanto emerso nella riunione del Consiglio di indirizzo 2022 del SiS FVG, il Sistema Scientifico dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, un’iniziativa della Regione Autonoma, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Università e della Ricerca. Istituito nel 2016, il SiS FVG nasce con l’obiettivo di valorizzare le numerose realtà scientifiche presenti sul territorio e favorire azioni di sistema e condivisione di competenze e infrastrutture. L’accordo siglato tra Regione Friuli Venezia Giulia, MUR e MAECI è stato rinnovato lo scorso anno. Il Consiglio d’indirizzo si svolge una volta all’anno ed è l’occasione per fare il punto sulle attività svolte, per proporre la nuova programmazione e discutere su tematiche di interesse comune; vi partecipano i rappresentanti delle principali realtà scientifiche del territorio (università, poli tecnologici e centri di ricerca). Il Consiglio del 2022, che si è svolto ieri in Area Science Park, è stato il primo incontro dopo due anni di sospensione dovuta all’emergenza pandemica ed è stata anche l’occasione per confrontarsi sull’emergenza ucraina e sul possibile sostegno che le istituzioni possono offrire alla comunità scientifica. Si è parlato dell’attivazione di borse di studio, assegni di ricerca e di aprire i laboratori del sistema a studenti e ricercatori dell’Ucraina. La collaborazione e i canali di dialogo con il Mur e con il Maeci sono costanti. Al Consiglio 2022 hanno partecipato l’assessore regionale alla ricerca Alessia Rosolen, il  vicedirettore della direzione centrale lavoro e formazione Ketty Segatti, Francesco Ciardiello delegato del MUR e Raffaella Di Fabio e Nico Longo delegati del MAECI. L’assessore Rosolen ha sottolineato l’importanza di continuare a perseguire la strada già tracciata “Mi auguro che la collaborazione nata in risposta ai bandi PNRR possa convergere nella capacità di lavorare in modo integrato su altri due temi prioritari per la regione: l’idrogeno e la farmaceutica” ha spiegato nel corso dell’incontro. “Fare le cose assieme vuol dire mediare, trovare compromessi che portino a risultati collettivi, un modello  che è diventato un pilastro anche del PNRR” ha spiegato Francesco Ciardiello del MUR “L’accordo che ha portato alla nascita e, poi al rinnovo, del Sistema Scientifico dell’Innovazione fonda le sue radici proprio sul principio della condivisione, del confronto e scelte di qualità. Possiamo dire che, in qualche modo, abbiamo anticipato i tempi, abbiamo fatto la scelta giusta, ce lo conferma il fatto che questo modello è stato ritenuto valido anche per il PNRR.” Di programmazione futura e del contributo che può dare l’ente nazionale di ricerca Area Science Park al sistema ha parlato la presidente Caterina Petrillo, soffermandosi in particolare su euro progettazione e brevettazione, quali attività a cui dedicare maggiore attenzione. “Dobbiamo fare uno sforzo collettivo per individuare nuovi modi di lavorare assieme, fare sinergia per massimizzare le risorse” ha commentato la Presidente che ha poi aggiunto “Quello del Friuli Venezia Giulia è un sistema unico a livello nazionale, basato sulla stretta collaborazione tra le realtà scientifiche e una forte relazione con la regione, che ha già, in più di un’occasione, dimostrato di saper lavorare in modo efficace, coordinato e condiviso”.
emergenza Ucraina idrogeno Istituzionale ricerca
08.03.2022
Conflitto in Ucraina: i presidenti degli enti di ricerca sostengono le iniziative che promuovono la pace
La CONPER, Consulta dei presidenti degli enti di ricerca, si unisce alle forti prese di posizione delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e del nostro Governo contro l’aggressione subita dall’Ucraina, esprime la propria vicinanza alla popolazione che soffre i tragici effetti della guerra e sostiene le iniziative volte a risolvere diplomaticamente il conflitto e a promuovere la pace. Gli enti di ricerca, condividendo le decisioni del Governo e degli organismi scientifici internazionali, sottolineano con forza come la scienza debba restare non solo motore di progresso per tutta l’umanità, ma anche fondamentale strumento di costruzione di pace e di cooperazione tra i popoli. Nel concreto, la CONPER intende rispondere positivamente alla richiesta del Ministro dell’università e ricerca di mettere in campo azioni di accoglienza a supporto alla comunità scientifica e accademica ucraina, e si mette a disposizione per diffondere e coordinare le iniziative di solidarietà e sostegno dei singoli enti di ricerca, anche raccordandosi con altre istituzioni nazionali.
Istituzionale scienza Ucraiana
03.03.2022
Grazie al “rumore” si sente meglio: una nuova tecnica sviluppata da UniTS ed Elettra Sincrotrone rivoluziona la Spettroscopia laser ultrarapida
Un team di scienziati italiani, statunitensi e australiani, utilizzando la spettroscopia laser ultrarapida in modo rivoluzionario, consegna un nuovo potente strumento alla Fisica, alla Chimica e alla Fotonica. La tecnica, nella sua versione classica, è utilizzata per localizzare specifici composti chimici in materiali di varia natura, disegnando vere e proprie mappe vibrazionali che ne svelano le caratteristiche più nascoste. Pubblicato su Nature – Light Science & Application, lo studio guidato da Daniele Fausti dell’Università di Trieste ed Elettra Sincrotrone S.c.p.a., consente di convertire in informazioni utili il principale difetto di questa tecnica: il rumore. “Con rumore si intendono le fluttuazioni casuali generate dagli impulsi laser mentre attraversano i materiali da analizzare – spiega il prof. Fausti – le tecniche utilizzate da decenni si sono sempre sforzate di ridurle, noi siamo riusciti a farle diventare fonti di informazioni ulteriori. Con strumenti molto grandi, costosi e complessi era necessario ripetere le misurazioni migliaia di volte al secondo in modo da poter misurare anche i più piccoli cambiamenti nel campione in esame”. Un modo di operare che non considerava attentamente un aspetto cruciale: ogni realizzazione dell’esperimento è unica e quindi misurare la media su molti esperimenti ripetuti non racconta la “storia completa”. “Questo è stato l’Eureka del mio progetto di dottorato – continua Giorgia Sparapassi dell’Università di Trieste e autore principale dello studio – realizzare che le sottili differenze tra le diverse realizzazioni degli stessi esperimenti portano un intero carico di informazioni che si perdono se si misura la risposta in media è stato il punto di partenza di questa linea di ricerca”. Al progetto di ricerca, oltre a diversi membri del team di Fausti, hanno partecipato il Dr. Jonathan Tollerud, ex collaboratore dell’università di Trieste ora ricercatore della Swinburne University – Melbourne e, per gli aspetti teorici, il Prof. Shaul Mukamel e il Dr. Stefano Cavaletto dell’Università della California – Irvine. Questa collaborazione ha quindi portato allo sviluppo di una nuova tecnica di spettroscopia ultraveloce che, invece di rendere gli impulsi più stabili, utilizza impulsi rumorosi e un approccio basato sulla correlazione tra le intensità della luce a diversi colori per il rilevamento del segnale. In questo nuovo quadro, il campione da analizzare viene sondato con impulsi laser deliberatamente resi “poco educati”, che mostrano quindi fluttuazioni nel tempo e nella frequenza. Le informazioni dal campione sono poi codificate, recuperate e decifrate. Utilizzare la tecnica con questo nuovo approccio potrebbe avere importanti ricadute in campo medico per l’osservazione, ad esempio, dei processi biologici legati alle malattie degenerative, in quello energetico, per lo studio di nuovi materiali al servizio delle rinnovabili e in generale in quello dei dispositivi elettronici di ultima generazione. Questo importante risultato è un’ulteriore dimostrazione di come l’eccellenza del sistema scientifico territoriale triestino, che registra una concentrazione di enti di ricerca senza pari in Italia, possa giocare un ruolo determinante sia nella riuscita di progetti di ricerca ambiziosi che nella formazione di scienziati leader in istituzioni nazionali e internazionali.
Comunicati Stampa Dai nostri campus impulsi rumorosi spettroscopia laser ultraveloce
01.03.2022
Solidarietà e sostegno alla popolazione e alla comunità scientifica dell’Ucraina
Area Science Park manifesta il proprio sostegno ed esprime solidarietà alla popolazione e alla comunità scientifica dell’Ucraina che si trovano ad affrontare, in questo particolare momento storico, una situazione estremamente drammatica. Da sempre la scienza si fonda su una collaborazione aperta, interdisciplinare e inter-frontaliera, crea ponti che uniscono popoli di lingue e culture diverse e lo fa in nome del progresso scientifico. Area accoglie l’invito che il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha rivolto a tutti i rettori delle università italiane, ai presidenti degli AFAM e a quelli degli enti di ricerca, a sostenere iniziative del Governo e azioni d’aiuto che possano rispondere a richieste ed esigenze provenienti, nei prossimi giorni, dalla comunità scientifica ucraina.
Istituzionale
15.02.2022
La Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, entra nel CDA dell’ENEA
La professoressa Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park, entra a far parte del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA, su nomina del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani (decreto n. 10 del 13 gennaio 2022). Assieme a lei nominato anche il Professore Raffaele Bifulco, ordinario di Diritto costituzionale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Luiss  “Guido Carli”. I componenti del CDA dell’ENEA sono cinque e durano in carica fino allo scadere del Consiglio di Amministrazione già insediato e nominato con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 21 settembre 2020. La professoressa Petrillo, Presidente di Area Science Park da circa un anno e ordinario di Fisica Sperimentale all’Università degli Studi di Perugia, ha diretto il Dipartimento di Fisica e poi il  Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia,  è stata membro di comitati di indirizzo e strategia della ricerca e di valutazione scientifica internazionali e degli organi direttivi di centri di ricerca internazionali in qualità di esperto scientifico e di rappresentante italiano designato dal MIUR. È membro della delegazione italiana nel gruppo di alti funzionari del G8+5 per lo sviluppo della cooperazione delle infrastrutture di ricerca di scala globale, ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’INFN e del CdA dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2019 è membro straniero dell’Accademia reale svedese delle scienze ingegneristiche e da luglio 2021 è Presidente della General Assembly (l’organo di governo) di ELI-ERIC.  
Istituzionale
14.02.2022
Online la nuova indagine “Mobilità della conoscenza”: disponibili i dati del 2020 e dell’anno accademico 2019/2020
L’emergenza pandemica ha avuto, come era prevedibile, un impatto anche sulla mobilità del mondo scientifico; il lockdown del 2020 e la conseguente riduzione degli spostamenti a livello nazionale e internazionale ha fatto registrare un netto calo del numero di studenti, ricercatori e docenti che trascorrono un periodo più o meno lungo presso le istituzioni scientifiche del Friuli Venezia Giulia. Da anni riconosciuto come territorio attrattivo a livello internazionale per la qualità dei suoi centri di ricerca, il Friuli Venezia Giulia ha visto, nel 2020, un calo della mobilità sia incoming che outgoing. Per quanto riguarda l’incoming, ovvero la mobilità verso l’Italia, si registra una diminuzione del 25% di studenti e del 86% di ricercatori e docenti stranieri, rispetto all’anno precedente. Meno marcata la battuta d’arresto registrata per l’outgoing, ovvero per studenti e ricercatori italiani che trascorrono periodi di studio o lavoro all’estero, i cui dati ci dicono che c’è stata una riduzione del 22% degli studenti italiani che si sono recati all’estero e del 37% di docenti e ricercatori. Non ha subito significative variazioni, invece, il numero di studenti iscritti alle università regionali, inclusi gli stranieri. I dati sono certificati dalla Mobilità delle Conoscenza 2021 (dati 2020 e anno accademico 19/20), l’indagine che rileva, ogni anno, il numero di docenti, ricercatori e studenti stranieri che trascorrono periodi più o meno lunghi pressi i principali istituti di ricerca, le università e i conservatori che fanno pare del SIS FVG, il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia. In un contesto complesso, qual è quello dell’emergenza pandemica che ha richiesto cambiamenti repentini, si registra anche qualche segnale positivo; uno su tutti l’aver ottimizzato l’uso delle opportunità che offre il digitale. Un numero elevato di studenti e ricercatori, soprattutto stranieri, infatti, ha avuto la possibilità di partecipare da remoto a corsi, summer school e attività formative organizzati dagli enti del SiS FVG. Un esempio è il Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” (ICTP) che ha potuto compensare i numeri della mobilità incoming di quasi il 50%, rispetto ai numeri pre-pandemia, grazie alle attività digitali. Gli enti SiS FVG registrano già un cambiamento di tendenza nel primo semestre 2021. Qui è possibile scaricare l’indagine completa. — Il SiS FVG nasce su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
COVID-19 Dai nostri campus mobilità ricerca
10.02.2022
11 Febbraio: International Day of Women and Girls in Science
Una giornata per promuovere la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nelle scienze, in materia di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali. È con questo obiettivo che nasce nel 2015 la Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Area Science Park sostiene la parità di genere promuovendola tra il personale dell’ente di ricerca come pure tra gli addetti dell’intero sistema e attuando iniziative che permettano di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Una di queste, la prima in ordine cronologico, è stata l’aver attivato nel 2005 un asilo nido presso la sede di Padriciano dedicato, in modo prioritario, alle figlie e ai figli di ricercatrici, ricercatori e addetti alla ricerca che lavorano nei due campus. Inoltre, entro fine aprile sarà redatto il Piano di Uguaglianza di Genere o “Gender Equality Plan” (GEP); mentre nel periodo estivo saranno realizzati laboratori scientifici dedicati a bambine e ragazze per far sì che tutte abbiamo la possibilità di sviluppare i propri talenti, magari in ambito scientifico. L’ente nazionale di ricerca, infine, rappresenta comunque una “mosca bianca” nel mondo scientifico e accademico italiano con il 67% di donne sul totale del personale (118 su 189) di cui l’82% ha una laurea (il 31% in stem) e il 20% ha il dottorato di ricerca e un Presidente e un Direttore donne. “Il nostro ente è un’eccezione, viviamo una situazione che definirei privilegiata, dato che in Area ci sono tante donne e la maggior parte con un alto tasso di scolarizzazione” commenta la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo che aggiunge “Di fatto, esistono barriere, legate spesso a modelli culturali, che riducono per le donne le possibilità di accesso ai livelli apicali della carriera e questo vale soprattutto per l’ambito scientifico. Negli anni la situazione generale è migliorata anche grazie alla crescente sensibilità sul tema di genere. Penso che molto ancora si possa fare attraverso interventi sistemici e strutturali da parte delle istituzioni e degli Stati a supporto delle famiglie per ridurre il carico di assistenza che grava sulle donne, facilitandone così l’inserimento nel lavoro e dando loro una prospettiva di carriera che vada oltre il primo impiego”. In occasione della Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza e per promuovere la formazione e l’educazione in ambito STEM, la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, ha partecipato a un incontro, organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, assieme a Roberto Battiston, professore di Fisica Sperimentale dell’Università di Trento Qui è possibile rivedere l’incontro “Be a scientist: tra identità di mestiere e parità di genere”: Area Science Park partecipa, infine, alla campagna lanciata dal MUR, Ministero Università e Ricerca per promuovere la giornata dell’11 febbraio con un video in cui l’ente si impegna a portare avanti iniziative per sostenere le scienziate di domani. Qui il video del Direttore Generale Anna Sirica:
donne e scienza Infrastrutture di ricerca ricerca
10.02.2022
Materiali all-in-one per una futura ottimizzazione energetica
Ricercatori dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom) di Trieste hanno identificato in un materiale conosciuto come EuSn2P2 le caratteristiche di multifunzionalità tipiche dei materiali quantistici. Lo studio, pubblicato su PNAS, è stato svolto in collaborazione con Princeton University, Rutgers University e Louisiana State University negli Stati Uniti, Diamond Light Source in UK e Center for Quantum Frontiers a Taiwan. “Abbiamo dimostrato che il EuSn2P2 possiede caratteristiche straordinarie: per esempio le sue proprietà quantistiche sono interconnesse a quelle elettriche, inoltre queste proprietà cambiano via via che cambia la profondità del materiale. A ogni strato di questo materiale è presente un diverso elemento, e a seconda di quale sia l’elemento esposto, le proprietà elettroniche di superfice cambiano assieme alle proprietà magnetica”, spiega Giancarlo Panaccione del Cnr-Iom. “La caratteristica fondamentale dei materiali quantistici è proprio questa loro conformazione che viene chiamata “2 in 1” o addirittura “3 in 1” che sottolinea la loro capacità di incorporare caratteristiche diverse”. Questi materiali mostrano proprietà elettriche e proprietà magnetiche che si influenzano reciprocamente. “Lo studio delle interazioni tra proprietà elettrica e magnetica ha portato alla scoperta di nuove entità: le quasi-particelle, che rappresentano nella scienza dei materiali l’analogo delle particelle elementari per la fisica delle alte energie. Si tratta di un campo che ha aperto nuove porte alla ricerca, e confermato vecchie teorie. Per esempio, lo studio degli isolanti topologici, famiglia di materiali elettricamente isolanti ma in grado di trasportare corrente sulla loro superficie esterna, ha costituito la verifica dell’esistenza dei ‘fermioni di Majorana’, particelle postulate nel 1937 dal fisico Ettore Majorana”, aggiunge il ricercatore Cnr-Iom. Il campo dei materiali quantistici è in costante crescita e di enorme interesse per la gestione ottimizzata dell’energia e per altre applicazioni. “I risultati della ricerca non sono ancora applicabili direttamente ai dispositivi in uso, ma confermano che lo studio dei materiali quantistici apre la strada verso un vasto numero di applicazioni. Questi risultati costituiscono il passaggio dalla nozione per cui a un materiale corrisponde una funzionalità a quella del ‘all-in-one’, cioè l’idea di un materiale capace di realizzare funzioni anche molto diverse”, conclude Panaccione. “Le prime possibili applicazioni saranno l’efficientamento energetico e nella miniaturizzazione dei dispositivi elettronici del futuro”.
CNR-IOM Comunicati Stampa Dai nostri campus EuSn2P2 materiali quantistici
04.02.2022
Novartis Farma S.p.a. visita Area Science Park
Una delegazione della Novartis Farma S.p.a., multinazionale svizzera che opera nel settore farmaceutico, la seconda più grande al mondo per fatturato, ha visitato Area Science Park con l’obiettivo di conoscere l’ente e le sue attività di ricerca e sviluppo. Ad accogliere Ottavia Barboni, Novartis Biome Italy Lead – Digital Office, e Francisco Garcia, Chief Digital Officer, il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica, a cui si è unita poi la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo.  La delegazione, accompagnata da Ketty Segatti, Vice Direttore, Direzione Centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e Franco Scolari, Responsabile Cluster Life Science FVG, ha, incontrato,  il Vicedirettore Generale e Direttore Struttura Innovazione e Sistemi Complessi,  Stephen Taylor, che ha presentato l’ente e le attività legate alla trasformazione digitale delle imprese attuate attraverso il digital innovation hub IP4FVG. Delle Piattaforme Scientifiche e Tecnologiche, dell’infrastruttura di ricerca avanzata per il sequenziamento del genoma e del Data Center Orfeo presenti nel campus di Basovizza, ha raccontato il Direttore Istituto Ricerca e Tecnologia, Stefano Cozzini.  La delegazione ha poi visitato, sempre nel campus di Padriciano di Area, l’ICGEB, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia. Novartis Italia ha di recente siglato un protocollo d’intesa con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di un polo dell’innovazione nell’ambito della salute attraverso una partnership pubblico/privato.
digitalizzazione Infrastrutture di ricerca scienze della vita
28.01.2022
S+T+ARTS: selezionato il progetto artistico per la residenza nei laboratori di Area
Si chiama Sissel Marie Tonn ed è un’artista danese che vive a L’Aia. Il suo The Sentinel Immune Self è il progetto vincitore della residenza artistica che sarà ospitata nei laboratori di genomica ed epigenomica e nel Data Center Orfeo di Area Science Park. Organizzata in collaborazione con MEET Digital Cultural Center di Milano, la residenza fa parte delle 21 fellowship finanziate in tutta Europa dal programma europeo S+T+ARTS, che promuove la collaborazione tra scienza, tecnologia e arte. “Collaborare con MEET e con gli artisti che hanno partecipato offre al nostro ente la possibilità di esplorare nuovi orizzonti”. – ha detto Stephen Taylor, Direttore della Struttura Innovazione e Sistemi Complessi di Area Science Park, che ha fatto parte della giuria – “Arte e scienza, infatti, condividono il medesimo processo creativo, per questo è fondamentale farli dialogare: lo scienziato può imparare dall’artista nuovi modi di osservare e analizzare i risultati della ricerca e l’artista può immaginare visioni e scenari futuri ispirati dalla scienza per trasmetterli ai cittadini.” Il tema su cui l’artista danese si è confrontata con gli altri candidati è “Preserving sustainability and inclusiveness in the co-evolution”. Le più grandi sfide del nostro tempo, come le estinzioni di massa, pandemie virali e cambiamenti climatici, ci ricordano, infatti, che siamo intrinsecamente interconnessi con i nostri ecosistemi. Grazie al confronto con immunologi e tossicologi, Sissel Marie Tonn esplora da alcuni anni i modi in cui gli esseri umani percepiscono, agiscono e sono interconnessi con i propri ecosistemi, spingendo la sua ricerca artistica lì dove i confini tra i nostri corpi e l’ambiente circostante iniziano a confondersi. Con The Sentinel Immune Self, Sissel ci porterà a riconfigurare le nostre nozioni di “sé” per riaccendere questa interconnessione. Attraverso un’animazione immersiva e interattiva, l’artista ricostruirà un universo fantascientifico in cui gli esseri umani condividono le risposte immunitarie con tutte le altre specie colpite dall’inquinamento da microplastiche. Un’allegoria dei processi di evoluzione, che intende mettere in guardia rispetto alle conseguenze profonde degli inquinanti sul nostro organismo e sul nostro ecosistema. L’artista avrà sei mesi di tempo per completare la sua ricerca e realizzare l’opera che a partire dal prossimo ottobre verrà messa in mostra al Museo Maxxi di Roma, presso MEET Digital Culture Center a Milano, da Ars Electronica a Linz (Austria) e al ZKM, Center for Art and Media di Karlsruhe (Germania). Scopri il progetto di Sissel Marie Tonn Guarda l’intervista a Stephen Taylor sulla contaminazione tra arte e scienza
Infrastrutture di ricerca
27.01.2022
Assegnati i riconoscimenti del Premio Bernardo Nobile 2021 di Area Science Park
Nella cornice dell’incontro “I brevetti per immaginare il futuro”, sono stati assegnati i riconoscimenti del Premio Bernardo Nobile 2021 per tesi di laurea e di dottorato di ricerca che abbiano dato risalto all’uso dei brevetti come fonte di documentazione. L’iniziativa, istituita da Area Science Park per ricordare Bernardo Nobile, promotore e primo responsabile dell’Ufficio Studi e PatLib del Parco Scientifico e Tecnologico di Trieste, ha visto, nelle sue 17 edizioni, la candidatura di 706 tesi (556 di laurea e 150 di dottorato), provenienti da tutta Italia. L’Edizione 2021 ha visto l’arrivo di 32 domande di partecipazione eleggibili. “Anche quest’anno”, sottolinea il Presidente della Commissione giudicatrice Giulio Groppi, “abbiamo trovato parecchie tesi che si inseriscono perfettamente nella filosofia del Premio, in particolare sul ricavare nuove conoscenze non ovvie né scontate dall’analisi di brevetti che spesso si allontanano dal contenuto specificamente tecnico dei singoli brevetti analizzati. Dal contenuto tecnico si elaborano informazioni su altri argomenti, quali le tendenze di sviluppo economico e l’impatto sociologico. È interessante a questo proposito osservare come le tesi provengano da settori diversi, non solo scientifici o tecnologici, ma anche giuridici e manageriali, a riprova che la cultura brevettuale si amplia in diversi domini. Possiamo senz’altro dire che il Premio Bernardo Nobile stia contribuendo efficacemente ad una riflessione globale sullo studio dei brevetti come fonte d’informazione e ad orientare lo studio e la gestione dei temi di laurea”. Il Premio è suddiviso in 3 sezioni: tesi di laurea magistrale o specialistica che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione; tesi di dottorato di ricerca che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione; tesi di laurea magistrale o specialistica oppure tesi di dottorato di ricerca che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione e i cui risultati, studi e/o ricerche svolte abbiano portato al deposito di una domanda di brevetto o alla nascita di una nuova impresa. Al primo classificato di ogni sezione va una somma di 2.500 euro e la pubblicazione della propria tesi sul sito web di Area Science Park. I vincitori dell’Edizione 2021 sono: • Sezione Tesi di Laurea magistrale o specialistica: Elena Oreglia (Politecnico di Torino, Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale) Titolo tesi: “Brevetti e tecnologia 5G: una analisi empirica”. • Sezione Tesi di Dottorato di ricerca: Gianluca Biggi (Università di Pisa, Doctoral School in Business Administration and Management) Titolo tesi: “Toxic Inventions: Geo-Temporal Dynamics and Firm Level Strategies in the Chemical Industry”. • Sezione Tesi di Laurea o di Dottorato che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione e i cui risultati, studi e/o ricerche svolte abbiano portato al deposito di una domanda di brevetto o alla nascita di una nuova impresa: Sara Fioretti (Università degli Studi di Napoli Federico II, Dottorato di Ricerca in Scienze Veterinarie) Titolo tesi: “Marine organisms model species for the assessment of biological, environmental and economic impacts on marine aquaculture in Campania”.
brevetti Comunicati Stampa Dai nostri campus Premio Bernardo Nobile
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park