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News

Tutte le notizie da Area Science Park

09.09.2025
Dall’Intelligenza Artificiale un’accelerazione per nuovi vaccini
Immaginate un traduttore universale che, invece di convertire l’inglese in italiano, sia in grado di decifrare il linguaggio delle proteine che compongono i virus. Questo “traduttore” esiste già, si chiama Intelligenza Artificiale e sta rivoluzionando la lotta contro le malattie virali, dalla preparazione alle future pandemie alla ricerca di cure. È quanto emerso da una serie di interventi di esperti internazionali che hanno illustrato le ultime frontiere della virologia computazionale oggi a Trieste, nel workshop “AI in Virology: Leveraging AI to Advance Our Understanding of Viruses”, organizzato dall’Unità di Virologia di Area Science Park. Per decenni, per capire un virus, gli scienziati dovevano coltivarlo in laboratorio e studiarne il comportamento, un processo lungo e oneroso. Poi è arrivata la genetica, che ha permesso di leggerne il “libro di istruzioni”, il genoma. Oggi, l’AI fa un passo in più: impara la “grammatica” e la “sintassi” con cui sono scritte le proteine, le macchine molecolari che permettono al virus di entrare nelle cellule e replicarsi. “I nuovi modelli linguistici per proteine sono come dei cervelli artificiali addestrati su milioni di sequenze biologiche – spiega Giuditta De Lorenzo, virologa di Area Science Park – e sono in grado di capire, partendo da una singola sequenza di amminoacidi, quali mutazioni sono possibili e quali invece ‘romperebbero’ la proteina. Questo ci aiuta a prevedere come potrebbe evolversi un virus appena scoperto, un’abilità cruciale per stare un passo avanti alle pandemie. Ad esempio, le attività di ricerca che conduciamo in Area si focalizzeranno a breve sull’effetto dell’infezione virale sulla cellula, come i virus riescono a sconvolgere il suo contenuto. Inoltre, in collaborazione con il nostro Laboratorio di Data Engineering lavoreremo sullo sviluppo di nuovi vaccini, più efficaci, più stabili, che tengano in considerazione il comportamento dinamico delle particelle virali”.   Vaccini super-rapidi grazie alla “Reverse Vaccinology 3.0” In effetti, uno degli impatti più tangibili dell’AI sarà sullo sviluppo di vaccini e anticorpi terapeutici. La cosiddetta “Reverse Vaccinology 3.0” utilizza l’AI per analizzare istantaneamente la struttura delle proteine di un virus e identificare il suo “tallone d’Achille”, cioè il punto preciso su cui dirigere gli anticorpi.  “Il grossissimo vantaggio della Reverse Vaccinology 3.0 – spiega Emanuele Andreano, della Fondazione Biotecnopolo di Siena – è quello di riuscire a scoprire antigeni per candidati vaccinali ad una velocità mai vista prima. Grazie all’AI, ma anche all’avanzamento delle tecniche di immunologia umana, è possibile velocemente identificare degli anticorpi in grado di uccidere il patogeno e poi dalla sequenza dell’anticorpo riuscire a vedere qual è il target, l’antigene sulla superficie del virus del batterio, saltando anni di sperimentazioni in vivo, capendo prima cosa funziona e cosa no. La missione più importante che abbiamo alla Fondazione Biotecnopolo di Siena è sviluppare vaccini e anticorpi monoclonali contro virus o batteri con potenziale pandemico, come è il caso del virus ad del vaiolo delle scimmie”. Ma tutta questa capacità di calcolo – è stato detto -ha costi molto elevati, dietro questi avanzamenti ci sono supercomputer che consumano enormi quantità di energia. È importante che l’opinione pubblica sia consapevole che l’IA, oltre che molto potente, è anche molto costosa e richiede investimenti in infrastrutture.   Un futuro promettente, ma da governare con cautela La capacità di leggere, interpretare e persino “immaginare” nuove proteine non è solo un’opportunità, ma anche una grande responsabilità, gli esperti lanciano un monito chiaro. “Dobbiamo creare regole internazionali condivise e framework di controllo robusti per garantire che questa straordinaria rivoluzione scientifica sia usata solo per il bene dell’umanità – sottolinea Alessandro Marcello, virologo dell’ICGEB. Va considerato il potenziale duplice uso dell’AI, che può essere molto utile dal punto di vista medico sanitario, ma potrebbe comportare anche rischi se finisse nelle mani sbagliate, data la relativa facilità con cui si potrebbero ottenere dei protocolli per produrre virus altamente patogeni. Dobbiamo agire sinergicamente a diversi livelli: quello degli sviluppatori di AI, quello scientifico e quello legislativo per definire leggi e regolamenti che, senza inibire ricerca e innovazione, preservino la società da questi potenziali pericoli”.
Servizi per l'Innovazione
05.09.2025
Al via la Summer School di ScaleUp Lab: modelli di business resilienti e strategie per startup deep tech
Prende il via ScaleUp Lab, il programma di capacity building per startup deep tech promosso da Area Science Park che ha l’obiettivo di supportare le nuove imprese tecnologiche nello sviluppo di modelli di business solidi, sostenibili e pronti a dialogare con investitori internazionali. Dal 9 al 12 settembre 2025, la Summer School, promossa nell’ambito del progetto IP4FVG-EDIH, rappresenterà la prima tappa del percorso: quattro giornate di formazione intensiva che combineranno lezioni frontali, attività di assessment e laboratori pratici. I temi centrali spazieranno dall’open innovation ai modelli di collaborazione in ricerca e sviluppo, dalla valutazione del rischio finanziario alle strategie di crescita, fino all’analisi e reinvenzione dei business model in mercati ad alta dinamicità. Un momento di particolare rilievo sarà la partecipazione l’11 e 12 settembre di Alexander Osterwalder, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più influenti esperti di innovazione strategica e ideatore insieme a Yves Pigneur di Business Model Canvas, uno strumento di gestione strategica visiva che ha cambiato il modo in cui gli imprenditori e le organizzazioni possono progettare e mappare il loro modello di business in un’unica pagina, utilizzando nove elementi costitutivi. La sua presenza offrirà ai partecipanti strumenti pratici e metodologie collaudate per affrontare le sfide dell’imprenditorialità high-tech e incrementare le probabilità di successo sul mercato globale. Lo ScaleUp Lab è rivolto a startup attive in settori ad alta intensità tecnologica (high- o deep tech) e si inserisce nel programma di attività e servizi che Area Science Park promuove con lo scopo di sostenere la creazione e la crescita di startup deep tech su scala nazionale e internazionale, e contribuire così allo sviluppo sociale ed economico del territorio. I partecipanti avranno l’opportunità non solo di perfezionare le proprie competenze, ma anche di avviare un percorso di crescita che proseguirà da settembre a dicembre 2025 e che culminerà a Trieste con il Pitch Day, dove le startup coinvolte si presenteranno a investitori ed esperti di settore. Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3 – Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, con l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
05.09.2025
“La vita dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie”: è il tema della XIV ed. di Trieste Next
Quali sono le nuove opportunità che nascono dalle innovazioni tecnologiche? E come vanno declinate? Quali le implicazioni etiche, economiche e sociali dei progressi scientifici? Da queste domande prende spunto Trieste Next, il Festival della ricerca scientifica, XIV edizione in programma dal 26 al 28 settembre 2025 a Trieste. Per tre giorni centinaia di scienziati e scienziate provenienti da tutto il mondo dialogheranno con il pubblico in oltre 100 eventi per riflettere, insieme, sulle sfide del nostro tempo e confrontarsi sulle frontiere dell’innovazione tecnologica. Il tema della manifestazione del 2025 è La vita dentro. Dialoghi tra scienze e tecnologie. Talk, spettacoli, concerti, mostre e laboratori per affrontare temi chiave del dibattito scientifico e culturale attuale: dalla medicina di precisione alla sostenibilità ambientale, dalla robotica alle tecnologie quantistiche. Anche per quest’edizione Area Science Park è promotore della manifestazione assieme al Comune di Trieste, all’Università degli Studi di Trieste, al Gruppo NEM Nord-Est Multimedia/Il NordEst/Il Piccolo, all’OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e alla SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. “Portare all’attenzione del grande pubblico temi di attualità scientifica e spunti di riflessione collettiva è la sfida di ogni edizione di Trieste Next, che attraverso incontri e dialoghi racconta di scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche che sono parte, spesso accettata inconsapevolmente, della vita quotidiana” ha commentato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo “In questa edizione i nostri ricercatori assieme ad esperti di rilevanza internazionale si interrogano su cosa significhi vivere in un mondo totalmente digitalizzato e in che modo l’AI stia cambiando l’intera impostazione nelle scienze della vita, dalla diagnostica alla progettazione e design di nuovi farmaci”. — Il programma presentato a Milano  Accanto ai ricercatori e alle ricercatrici che lavorano presso le numerose istituzioni scientifiche di Trieste, ci saranno nomi di spicco, come David Quammen, autore del bestseller internazionale “Spillover”, che già nel 2012 aveva descritto l’origine e l’evoluzione delle pandemie, e che presenterà a Trieste Next il suo nuovo libro “L’evoluzionista riluttante”. Brian Kobilka, premio Nobel per la chimica 2012, sarà invece protagonista di un incontro speciale sul “linguaggio” delle cellule. Tra gli altri nomi di rilevo: Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica e fondatore di Genenta Science; Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS; Giorgio Vallortigara, docente di Neuroscienze del Centre for Mind-Brain Sciences dell’Università di Trento; il neuroscienziato Sergio Della Sala dell’Università di Edimburgo; Giuliana Mazzoni, docente al dipartimento di Psicologia dinamica e chimica della Sapienza di Roma, Adriana Cavarero, filosofa, figura di spicco del pensiero femminista contemporaneo e il filosofo e psicanalista argentino Miguel Benasayag. Infine il fisico e imprenditore Federico Faggin sarà protagonista della serata di anteprima di Trieste Next. Trieste Next 2025 celebra l’Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, istituito dalle Nazioni Unite, con diversi appuntamenti dedicati alla computazione quantistica e alle sue implicazioni rivoluzionarie per ricerca e società. Una delle novità più significative dell’edizione 2025 sono i Dialoghi sulla Conoscenza: un ciclo interdisciplinare di incontri che vedrà confrontarsi alcuni dei massimi esperti sui temi cruciali del nostro tempo. Dalle neuroscienze alle terapie avanzate, dalla filosofia all’intelligenza artificiale. Ricco anche il Trieste Next per le scuole, il percorso dedicato a studenti e studentesse per avvicinarli alle discipline STEM attraverso il dialogo con giovani scienziati e scienziate. E venerdì 26 settembre, torna la Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici con attività ed eventi sull’intelligenza artificiale, lo studio dei materiali, l’energia e altro ancora. A chiusura della manifestazione, ci sarà l’appuntamento con la cerimonia di consegna del Premio Trieste-Science Book of the Year, dedicato alla divulgazione scientifica. Il programma completo e aggiornato di Trieste Next è disponibile sul sito: www.triestenext.it  — Trieste Next 2025 è promosso da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Gruppo NEM Nord-Est Multimedia/Il NordEst/Il Piccolo, Area Science Park, OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Copromotore è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Curato da Post Eventi, il festival è un progetto di Trieste Città della Conoscenza e si avvale della collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano. Main partner della manifestazione è Generali. Partner sono AcegasApsAmga, Estenergy, Insiel, Smact Competence Center. Content partner sono EuroBioHighTech, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Telethon e Centro Protesi Inail.  
Istituzionale
04.09.2025
L’AI rivoluziona lo studio dei virus: a Trieste un workshop internazionale
In che modo l’Intelligenza Artificiale può aiutarci a prevedere la possibile evoluzione di un virus? Grazie all’AI sarà possibile accelerare il processo di sviluppo di nuovi vaccini? Quali sono i principali rischi etici e di sicurezza associati all’uso dell’AI in virologia e come possiamo mitigarli? Sono queste le domande intorno alle quali si confronteranno alcuni tra i massimi esperti internazionali nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla virologia molecolare, che daranno vita al workshop “AI in Virology: Leveraging AI to Advance Our Understanding of Viruses”, organizzato dall’Unità di Virologia di Area Science Park, coordinata dalla virologa Giuditta de Lorenzo, il 9 settembre dalle 9:30 alle 17 presso il Centro Congressi del Campus di Padriciano del Parco Scientifico di Trieste. Il workshop approfondirà i più recenti progressi nell’applicazione dei Protein Language Models, strumenti informatici che leggono il codice delle proteine, contribuendo ad una comprensione più profonda dei meccanismi virali e aiutando a prevedere l’evoluzione dei virus, accelerare la creazione di vaccini e scoprire nuove terapie. Tra i principali relatori figurano David Robertson e Joe Grove, Group Leaders presso il Centre for Virus Research dell’Università di Glasgow, Francesca Cuturello e Alberto Cazzaniga del Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park, ed Emanuele Andreano della Fondazione Biotecnopolo di Siena. La giornata si concluderà con una tavola rotonda dedicata alle implicazioni in tema di biosicurezza nell’uso dell’AI in virologia, con un’introduzione di Alessandro Marcello dell’ICGEB, per riflettere sul delicato equilibrio tra rischio biologico e progresso scientifico. L’evento è organizzato da Area Science Park nell’ambito del progetto PRP@CERIC (Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade).
Comunicati Stampa Servizi per l'Innovazione
26.08.2025
Friuli Venezia Giulia: 4,7 milioni per la ricerca sull’idrogeno rinnovabile
La Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato 4,7 milioni di euro per sostenere nuovi progetti di ricerca sull’idrogeno rinnovabile. Il bando, che sarà attivo dall’1 al 26 settembre 2025, si inserisce in una strategia di consolidamento degli investimenti già avviati con l’Avviso infrastrutture del 2024, che aveva messo a disposizione oltre 11 milioni di euro per la creazione di poli scientifici dedicati alla transizione energetica. Le risorse saranno destinate a finanziare attività di ricerca che potranno svilupparsi all’interno delle infrastrutture in fase di realizzazione sul territorio regionale. I cinque poli già avviati comprendono il progetto FUSE – Open Infrastructure on Future Underground Hydrogen Storage, coordinato dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS) con la collaborazione delle Università di Udine e Trieste; I-CAMPUS-H2 – Infrastruttura di ricerca per la caratterizzazione analitica di materiali e processi ad uso strategico H2, guidata dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) con Area Science Park ed Elettra – Sincrotrone Trieste; H2SmartLab – Infrastruttura di ricerca per l’idrogeno rinnovabile e tecnologie intelligenti e resilienti, capofila Area Science Park insieme a SISSA e Università di Trieste; E4H2 – Efficiency for Hydrogen, coordinato dall’Università di Trieste in collaborazione con quella di Udine; infine, l’Infrastruttura per lo sviluppo di materiali e processi avanzati per la transizione energetica nella filiera Idrogeno, sotto la guida dell’Università di Udine con il supporto dell’Università di Trieste. Potranno partecipare i soggetti già coinvolti nelle infrastrutture regionali citate, tra cui OGS, Università di Udine, Università di Trieste, CNR-IOM, Area Science Park, Elettra Sincrotrone Trieste e SISSA. L’iniziativa prevede il coinvolgimento di oltre 20 ricercatori altamente qualificati che opereranno in sinergia con università e centri di ricerca anche nell’ambito del progetto internazionale NAHV – North Adriatic Hydrogen Valley. I progetti selezionati, della durata massima di 48 mesi, dovranno essere presentati esclusivamente tramite la piattaforma “Istanze Online”. Le spese ammissibili includono il personale di ricerca, il personale di supporto fino al 10% e altre spese a forfait fino al 40%.
Infrastrutture tecnologiche
25.08.2025
IN-PLAN Train-the-Trainer Live a Vienna!
Partecipa alla prima edizione in presenza del programma IN-PLAN Train-the-Trainer, nell’ambito della Conferenza YES-Europe che si terrà a Vienna il 2 e 3 ottobre 2025!Due giorni di formazione interattiva sulla pianificazione territoriale integrata, con casi studio reali, attività pratiche e visite sul campo. Perché partecipare? Sulla scia del successo delle precedenti sessioni di capacity-building, questa edizione del Train-the-Trainer fornirà ai partecipanti conoscenze e strumenti per supportare le autorità locali e regionali nell’integrazione della pianificazione energetica e climatica nei processi di pianificazione territoriale. Acquisirai competenze e strumenti per supportare le autorità locali e regionali nella pianificazione territoriale integrata Scoprirai le migliori pratiche da tutta Europa Diventerai un IN-PLAN Multiplier certificato con Digital Badge L’obiettivo generale di IN-PLAN (Integrated Energy, Climate and Spatial planning), di cui Area Science Park è partner, è infatti quello di sviluppare, testare e implementare la metodologia IN-PLAN – una struttura di supporto di lunga durata che consenta agli enti locali e regionali di attuare efficacemente i loro piani energetici, climatici e territoriali grazie a un’integrazione della pianificazione energetica e climatica con la pianificazione territoriale Previsto anche per alcuni partecipanti selezionati il diritto al rimborso delle spese di viaggio e alloggio fino a un massimo di 500 EUR a persona (l’eventuale procedura di rimborso sarà comunicata nel dettaglio ai partecipanti selezionati). Le registrazioni sono aperte fino al 16 settembre 2025 (17:00 CET). Non perdere l’occasione: unisciti al cambiamento per città più sostenibili e resilienti! Per maggiori informazioni e iscrizioni: https://fedarene.org/event/in-plan-train-the-trainer-live-in-vienna/
Servizi per l'Innovazione
06.08.2025
Una soluzione scalabile per la cattura e lo stoccaggio della CO₂
Lo studio, condotto da un team interdisciplinare che ha riunito scienziati del consorzio di infrastrutture di ricerca CERIC-ERIC, di Elettra Sincrotrone Trieste, dell’Università Tecnica di Graz (TU Graz) e dell’Istituto Officina dei Materiali (IOM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IOM-CNR), è stato recentemente pubblicato su Nature Communications. Nella ricerca, supportata da CERIC-ERIC, i ricercatori  affrontato una sfida critica nel settore: adattare materiali MOF altamente porosi in assemblaggi pratici, durevoli e reattivi, da integrare in tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, mantenendo al contempo la loro integrità strutturale e capacità di assorbimento. Gli obiettivi di neutralità climatica (o carbonica) mirano a mitigare l’impatto umano sul cambiamento climatico raggiungendo un equilibrio tra le emissioni di anidride carbonica (CO2) e il suo assorbimento o sequestro dall’atmosfera. In questo contesto, i MOF, noti per la loro eccezionale porosità e la chimica altamente regolabile, sono tra i candidati più promettenti per le future strategie di mitigazione delle emissioni di CO₂. Tuttavia, la loro integrazione e il loro utilizzo sono stati rallentati dalla difficoltà di fabbricare forme funzionali e stabili – soprattutto film o membrane – compatibili con gli attuali sistemi industriali. In questo nuovo studio, i ricercatori hanno ingegnerizzato film MOF flessibili a base di zinco (Zn), cresciuti come strutture stratificate eteroepitassiali su alcuni substrati. Questi film incorporano leganti organici funzionalizzati, tra cui molecole fotocommutabili come l’azobenzene, che consentono la cattura reversibile di CO₂ innescata dalla luce (sia ultravioletta sia visibile). “Questi risultati dimostrano che è possibile progettare film MOF che non solo funzionano a condizioni prossime a quelle ambientali, ma che possono essere controllati a distanza utilizzando la luce – una strategia intelligente per la cattura dell’anidride carbonica, efficiente dal punto di vista energetico, che consente allo stesso tempo un controllo non invasivo del sistema”, afferma l’autrice principale della ricerca, la Dr.ssa Sumea Klokic, che ha progettato l’esperimento ed eseguito le relative misurazioni nell’ambito della ricerca supportata da CERIC-ERIC e ora è ricercatrice presso la TU Graz. Adattando la chimica dei leganti, il team ha ottenuto una maggiore flessibilità e reattività nei film Zn-MOF, consentendo l’assorbimento reversibile di CO₂ e l’adattamento strutturale dinamico a condizioni quasi-ambientali. “Utilizzando una combinazione di tecniche analitiche all’avanguardia disponibili presso le infrastrutture partner di CERIC-ERIC – tra cui la diffusione di raggi X ad ampio angolo a incidenza radente (GIWAXS) e la spettromicroscopia a infrarossi – siamo stati in grado di caratterizzare a fondo il sistema reversibile a bassa energia che abbiamo sviluppato, osservando le interazioni su scala molecolare e quantificando l’assorbimento di CO₂ in tempo reale, soprattutto in presenza di stimoli esterni come luce e temperatura” aggiunge il Dr Giovanni Birarda, ricercatore presso la linea di luce SISSI-Bio di Elettra Sincrotrone Trieste. Presso la beamline SISSI, la spettromicroscopia a infrarossi ha infatti consentito di studiare la distribuzione spaziale e la dinamica molecolare di CO₂ all’interno dei film MOF con elevata specificità chimica e risoluzione micrometrica. Guardando al futuro, i ricercatori sottolineano la necessità di migliorare le tecniche di imaging su scala nanometrica – come quelle che saranno sviluppate e implementate con l’aggiornamento di Elettra Sincrotrone Trieste (Elettra 2.0), che garantirà l’accesso a metodologie di analisi complementari per sondare processi dinamici su scale di lunghezza ancora più piccole – per mappare la distribuzione di CO₂ all’interno dei film MOF. Tali approcci potrebbero sbloccare ulteriori applicazioni dei MOF oltre allo stoccaggio dell’anidride carbonica, tra cui dispositivi di separazione dei gas, membrane a matrice mista e sensori ambientali.
Dai nostri campus
06.08.2025
Area continua ad attrarre personale ad alta specializzazione
Il Parco Scientifico Tecnologico di Trieste conferma la capacità di attrarre, trattenere e valorizzare competenze altamente qualificate. L’ultima rilevazione sul personale operante nei campus di Padriciano e Basovizza di Area Science Park registra un lieve incremento occupazionale con 2.828 addetti (dato al 31 dicembre 2024, + 28 unità rispetto all’anno precedente), ma l’aspetto più significativo resta l’alto livello di istruzione e specializzazione di coloro che lavorano nelle imprese e centri di ricerca insediati: tre quarti può vantare una laurea (48,6%) o un dottorato di ricerca (28,7%). Le discipline maggiormente rappresentate sono quelle tecnico-scientifiche, in particolare Ingegneria, Biotecnologie e Informatica, in linea con le aree di specializzazione del Parco. L’indagine annuale condotta dall’Ufficio Sviluppo Parco ha coinvolto 50 aziende e 8 centri/enti di ricerca, tra i quali Area Science Park che all’attività scientifica unisce la gestione del Parco. La componente femminile rappresenta oggi il 37% del totale, pari a 1.051 persone, segnando un lieve ma costante incremento rispetto al biennio precedente. I dati evidenziano inoltre che oltre la metà del personale – 1.667 addetti – è costituita da dipendenti, a conferma della stabilità contrattuale prevalente all’interno del sistema. Completano il quadro 844 unità di personale esterno, 234 borsisti e 73 collaboratori, a testimonianza di una rete articolata di competenze che abbraccia ricerca, formazione e trasferimento tecnologico. Quanto alla provenienza, il 64% degli addetti proviene dal Friuli Venezia Giulia, il 21% da altre regioni italiane e il 15% dall’estero. Sul versante anagrafico, il 47% degli addetti ha meno di 40 anni (21% under 30 e 26% nella fascia 31-40 anni), mentre il 24% è compreso nella fascia 41-50 anni e il 29% in quella over 51. Dati che riflettono un equilibrio tra esperienza e nuove energie, a beneficio della continuità e del ricambio generazionale, elementi fondamentali per un sistema della ricerca e dell’innovazione strutturato e in continua evoluzione.
Dai nostri campus
05.08.2025
Area Science Park e AVITHRAPID per affrontare possibili future pandemie
È stato firmato nelle settimane scorse il Protocollo d’Intesa tra Area Science Park e il partenariato internazionale del progetto AVITHRAPID (Antiviral Therapeutics for Rapid Response Against Pandemic Infectious Diseases) che segna un passo in avanti nella pandemic preparedess, ovvero la capacità di prevenire e rispondere a future minacce poste alla collettività dal diffondersi di malattie infettive. Il protocollo d’intesa formalizza l’impegno condiviso nel rafforzare la capacità di affrontare future pandemie attraverso la ricerca avanzata, lo sviluppo di antivirali e la creazione di un’infrastruttura sostenibile nel lungo termine, esplicitamente dedicata a prevenzione e contrasto di future pandemie. Al centro dell’accordo, l’obiettivo di promuovere il cosiddetto ‘100-Day Response Framework’, finalizzato a identificare entro i primi 100 giorni candidati clinici efficaci contro i patogeni emergenti e a contribuire allo sviluppo di approcci preventivi. Questo modello di risposta si basa su tre pilastri fondamentali, ovvero la rapida caratterizzazione dei patogeni, lo screening ad alto rendimento di librerie di composti per esplorare opportunità di riposizionamento dei farmaci e l’accelerazione delle pipeline traslazionali. Nel quadro della collaborazione appena firmata, attraverso l’infrastruttura dedicata alla ricerca sui patogeni – PRP@CERIC , Area Science Park apporta piattaforme tecnologiche avanzate, approcci preventivi e strategie innovative per contrastare le infezioni virali emergenti. Oltre alla cooperazione scientifica, il Protocollo si ripropone di individuare opportunità di finanziamento a livello europeo per la realizzazione di iniziative di ricerca congiunte, nonché per attività di comunicazione scientifica e disseminazione sui temi della pandemic preparedess e della ricerca sulle malattie infettive. Sforzi che mirano a favorire una maggiore informazione della collettività e al contempo una maggiore resilienza del sistema sanitario. In un’epoca in cui velocità, collaborazione e condivisione delle conoscenze sono essenziali per la salute globale, questa nuova alleanza si inserisce nell’intento dell’Europa a guidare non solo l’innovazione, ma anche la capacità di prevenire e rispondere al diffondersi di malattie infettive.  
Infrastrutture di ricerca
31.07.2025
Ferragosto 2025: chiusura uffici e variazioni di orario dei servizi ristorazione dei Campus
Si informa che gli uffici dell’Ente resteranno chiusi da lunedì 11 agosto a venerdì 15 agosto 2025. Le attività riprenderanno regolarmente a partire da lunedì 18 agosto 2025. Data la minor affluenza nei Campus di Area Science Park, inoltre, i servizi di ristorazione e bar subiranno alcune modifiche: Giornate di chiusura della mensa e del bar: 15 agosto 2025 Giornate di chiusura della pizzeria: dal 4 agosto 2025 al 24 agosto 2025 Servizio mensa ridotto con una sola linea self: dal 11 agosto 2025 al 14 agosto 2025 Servizio bar dal 4 agosto 2025 al 24 agosto 2025 orario ridotto dalle ore 8:00 alle ore 15:00 Ci scusiamo per eventuali disagi e auguriamo a tutti buone ferie. Lo Staff di Area Science Park  
Istituzionale
29.07.2025
Riaperte le iscrizioni per il Master in Data Management and Curation
Grazie alla disponibilità di nuove borse di studio e alla possibilità di partecipare come “uditori”, sono state riaperte le candidature per l’edizione 2025–2026 del Master in Data Management and Curation (MDMC). La riapertura della call prevede, infatti, l’introduzione di ulteriori agevolazioni economiche per i candidati più meritevoli, tra cui esenzioni complete dalla quota di iscrizione di 4.500 euro e contributi finanziari fino a 3.000 euro. Un’ulteriore novità è la possibilità di partecipare al corso come uditori a condizione che il numero totale di studenti (partecipanti regolari e uditori) non superi le 20 persone. Nato dalla collaborazione tra due eccellenze del panorama scientifico nazionale, Area Science Park e SISSA, il corso di perfezionamento post-laurea ha lo scopo di formare una nuova generazione di professionisti specializzati nella gestione avanzata dei dati secondo i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable). Il corso MDMC si rivolge a laureati triennali, magistrali o del vecchio ordinamento desiderosi di acquisire competenze teoriche e pratiche essenziali per affrontare le sfide dell’Open Science, dell’Intelligenza Artificiale e della Data Governance nei contesti di ricerca e industria. Il programma, della durata complessiva di 10 mesi e interamente in lingua inglese, include 8 settimane di lezioni intensive in presenza a Trieste, un tirocinio pratico di sei mesi in laboratori ed enti partner, e un progetto di tesi finale. L’approccio didattico si distingue per la metodologia “FAIR-by-design”, che integra l’applicazione pratica dei principi FAIR sin dalla progettazione dei dati, formando figure versatili come Data Steward, Data Curator, Data Engineer e Research Data Manager. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 agosto 2025. La selezione sarà basata sulla valutazione dei titoli e, se necessario, su un colloquio online. Maggiori informazioni sul programma, su come partecipare e sui requisiti di accesso sono disponibili sulla pagina dedicata.
Comunicati Stampa Infrastrutture di ricerca
24.07.2025
Premio Mondofuturo: ecco i tre libri finalisti 2025
Di viaggi nel tempo e futuri distopici, di fughe ed estinzioni, di oggetti banali che immergono gli esseri umani in esperienze disorientanti; sono alcuni degli elementi che caratterizzano i tre libri finalisti della II edizione del Premio Letterario Mondofuturo, concorso che premia il miglior libro di fantascienza, originale e non tradotto, pubblicato in Italia nel 2024. L’iniziativa, promossa e realizzata dall’ente nazionale di ricerca Area Science Park e da La Cappella Underground, nasce con l’intento di suscitare l’interesse pubblico verso la ricerca, la cultura scientifica e la letteratura, utilizzando la fantascienza come catalizzatore dell’attenzione. I tre titoli finalisti della II edizione del Premio sono: Anticaja Canaglia di Cobol Pongide ed Emiglino Cicala (Edizioni Progetto Cultura), Cronache dalla deriva di Carlo Roselli (Zona 42) e Nero. Il complotto dei complotti di Luca Giommoni (effequ). I tre libri finalisti, selezionati tra una rosa di 19 libri in concorso, sono stati scelti da una Giuria di Esperti ed Esperte composta da scrittori e scrittrici, docenti universitari/e, giornalisti/e ed esperti/e di letteratura e fantascienza di fama nazionale. Si tratta di: Nicoletta Vallorani, scrittrice e docente all’Università degli Studi di Milano (Presidente della Giuria); Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice, autrice di Rai Radio3; Alberto Garlini, curatore di Pordenone Legge e scrittore; Giulia Martino, scrittrice e critica videoludica; Andrea Viscusi, scrittore e content creator; Angela Bernardoni, podcaster e co-autrice di “Fantascienza: Storia delle storie del futuro”; Elisabetta Di Minico, Ricercatrice specializzata in distopia e alterità presso l’Università Complutense di Madrid; Dottor Pira, fumettista, grafico e autore televisivo italiano; Collettivo Scrittori FantaTrieste. “È solo la seconda edizione, ma il salto di qualità e di partecipazione rispetto alla prima è notevolissimo: molti romanzi, grande capacità di visione, immaginari che intrecciano spunti scientifici e doti di scrittura nell’invenzione di narrazioni spesso sorprendenti” ha dichiarato Nicoletta Vallorani, Presidente della Giuria degli Esperti e delle Esperte e poi aggiunto “Come diceva Le Guin, gli scrittori inventano storie che non sono fatti: per questo si chiamano fiction. Poi, però, queste storie svelano molto del mondo reale, e questo le rende preziose. I finalisti sono la campionatura ragionata di un gruppo molto più ampio. Unico piccolo rimpianto, mio e di tutti/e noi: aver avuto poche donne tra i contendenti. Ma rispetto allo scorso anno, si sta migliorando, e speriamo di averne alla prossima edizione anche più d’una nella terna finale”. Le tre opere finaliste esplorano oggetti e temi connessi al mondo della ricerca scientifica: dai viaggi nel tempo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dal teletrasporto agli alieni, alle pistole laser. Ambiti di ricerca che da sempre suscitano l’interesse e la curiosità del pubblico. I tre libri finalisti sono ora nelle mani di una Giuria di Scienziati e Scienziate composta da circa 50 ricercatori e ricercatrici, addetti e addette al mondo della ricerca che lavorano in Area Science Park affiancati da una giuria onoraria di cui fanno parte: Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park; Giovanna Fragneto, Direttore Scientifico dell’European Spallation Source – ESS; Fabio Pagan, giornalista scientifico; Fabrizio Brancoli, Vicedirettore del gruppo NEM – Nord Est Multimedia con delega a “Il Piccolo”; Giovanni Covone, Professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e ricercatore INFN e INAF; Stefano Liberati, Professore di Fisica delle Astroparticelle alla Sissa. Alla Giuria scientifica il compito di scegliere tra le tre opere in concorso quella da premiare. Tra i criteri che guideranno la scelta: l’originalità e la visione scientifica, tecnologica e sociale del racconto. Il Premio sarà assegnato a Trieste il 2 novembre nella giornata conclusiva della XXV edizione del Trieste Science+Fiction Festival. Il progetto Premio Letterario Mondofuturo è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il sostegno di “Io sono Friuli Venezia Giulia”.   — I TRE LIBRI FINALISTI DEL PREMIO LETTERARIO MONDOFUTURO – EDIZIONE 2025 Nero. Il complotto dei complotti di Luca Giommoni – effequ E se tutte le teorie del complotto servissero solo per nascondere l’esistenza di un unico, grande complotto? E se il viaggio nel tempo fosse possibile, e i centri per l’impiego trovassero il modo di rimandare nel passato i disoccupati per trovare loro lavoro? Nero, giovane disoccupato e grande esperto di complotti, nel tentativo di rimediare alle storture del presente dovrà affrontare le kafkiane difficoltà degli organi di controllo burocratici, oscure potenze al lavoro per preservare la sperequazione sociale e insabbiare gli orrori. E così tutto precipita in un epico multiverso in cui ogni tentativo di riscatto viene revisionato e ogni azione positiva distorta. Ma qual è il fine? E riuscirà Nero, emblema di più di una generazione crocifissa a lavori inutili e ambizioni performative, a comprendere l’ironica ineluttabilità del proprio destino? Anticaja Canaglia di Cobol Pongide ed Emiglino Cicala – Edizioni Progetto Cultura Un essere umano e un robot giocattolo antropomorfo s’incontrano in un mercato delle pulci di Roma: uno di quelli in cui abili nomadi rovistatori di cassonetti dell’immondizia mettono in scena tutta l’obsolescenza programmata occidentale. I due scoprono di essere accomunati da inesplicabili esperienze legati perlopiù a vecchi oggetti desueti o anacronistici: anticaje. Decidono, quindi, di trasformare le proprie vicende in un libro di racconti nel tentativo, forse “proustiano”, di comprendere come quelle vecchie cianfrusaglie siano riuscite a deformare la realtà. Scopriremo allora che entrambi vivono in un universo con regole fisiche un po’ diverse da quelle a noi tanto familiari in un continuum in cui futuro, passato e presente si agitano in modo scomposto finendo, a volte, per divenire indistinguibili. Scopriremo, inoltre, che alcune delle anomalie sono state volontariamente innescate dal robot giocattolo, utilizzando a loro insaputa la comunità nomade Rom, gli addetti alla nettezza urbana e l’amico umano. Tattica un po’ ingannevole, certo, ma volta a salvare, se non l’intero pianeta, almeno una parte dell’umanità.   Cronache dalla deriva di Carlo Roselli – Zona 42 Noi tutti ci apparteniamo così forte, da trovarci nel presente, nel qui, da ogni tempo possibile. Cosa succederà domani, spostando lo sguardo un po’ più in là, nella provincia desolata, sulle coste bruciate dal sole, tra i monti selvaggi e inospitali dell’appennino meridionale? Cosa sarà dell’eredità che ci sforziamo di preservare per le generazioni future? Si perderà completamente o ne rimarranno tracce comprensibili al di là dell’oceano del tempo? È una riflessione in forma di romanzo polifonico, emozionata ed emozionante, sul destino che ci attende, sulla nostra permanenza attraverso una mutazione epocale, sulla solitudine e l’amore, sulla morte, la memoria, il sapere, e sulla capacità dell’immaginazione di costruire un mondo possibile, finalmente liberato dalla gabbia di una contemporaneità perpetua, eternamente uguale a sé stessa.
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