News
13.03.2025
Welcome Office FVG, in crescita i servizi per studenti e ricercatori
Il Welcome Office FVG conferma il proprio ruolo cruciale nel supporto alla mobilità internazionale di studenti e ricercatori in Friuli Venezia Giulia. I dati contenuti nel Report 2024 mostrano infatti un significativo incremento delle attività e una continua evoluzione dei servizi offerti.
Nel corso del 2024, il Welcome Office FVG, sportello che fornisce assistenza e consulenza sulle principali tematiche della mobilità rivolte a studenti, ricercatori e ai loro familiari, sia prima dell’arrivo che durante il soggiorno in regione, ha fornito complessivamente 5.982 consulenze a 655 utenti.
Tra le richieste più frequenti pervenute allo sportello di Trieste, gestito da Area Science Park, figurano le pratiche relative ai permessi di soggiorno, le condizioni di ingresso e soggiorno e le assicurazioni sanitarie.
Per lo sportello di Udine, interno all’Ateneo, il focus principale si è concentrato invece sulla fase pre-arrival, con una maggiore richiesta di consulenze riguardanti le formalità e condizioni di partenza, l’assicurazione e l’assistenza sanitaria e la ricerca di alloggio.
Un punto di forza del Welcome Office FVG è la collaborazione con le istituzioni locali e nazionali. Nel 2024 sono stati siglati 11 accordi per il trattamento dei dati personali tra Area Science Park e i partner che hanno usufruito degli appuntamenti in Questura. Fondamentale anche il rapporto con il Centro Visti del MAECI, con il quale è stato organizzato un evento di formazione e aggiornamento.
Uno dei risultati più significativi è stato l’organizzazione di 10 appuntamenti collettivi con la Questura di Trieste, che hanno permesso a circa 300 studenti, ricercatori e familiari di ottenere il permesso di soggiorno in tempi più rapidi.
Il portale web del Welcome Office FVG continua a essere un punto di riferimento per la mobilità internazionale. Nel 2024 ha registrato 35.689 utenti e 48.954 sessioni, con visitatori provenienti da 158 paesi.
Il Welcome Office FVG ha inoltre partecipato a diversi eventi di promozione, tra cui la “Conferenza di benvenuto per studenti internazionali e in mobilità” presso UniUD e i Welcome Days dell’Università di Trieste, dell’Università di Udine e del Conservatorio Tartini. Il grado di soddisfazione degli utenti rimane elevato: il 94% dei rispondenti al questionario ha dichiarato di raccomandare il servizio.
Servizi per l'Innovazione
12.03.2025
Riciclo delle Terre Rare e brevetti
La Cina rappresenta il mercato più attrattivo per i brevetti nel settore del riciclo delle terre rare (REE), con un numero di richieste di brevetto significativamente superiore rispetto ad altri Paesi. È quanto emerge dallo studio “Innovation in rare earths recycling: A quantitative and qualitative analysis of patent data” che, attraverso un’accurata analisi dei dati sui brevetti, offre un’analisi approfondita sull’innovazione nel settore del riciclo delle Terre Rare.
Le terre rare sono elementi fondamentali per la transizione digitale e la decarbonizzazione, utilizzati in tecnologie chiave come batterie, turbine eoliche e dispositivi elettronici. Tuttavia, la loro estrazione ha un forte impatto ambientale e la catena di approvvigionamento è altamente concentrata in pochi Paesi, rendendo il riciclo una soluzione strategica per garantire un accesso sostenibile a queste risorse, per ridurre la dipendenza dalle importazioni e per limitare l’impatto ambientale dell’estrazione mineraria.
Secondo la ricerca, pubblicata su Resources Policy e condotta da Area Science Park (Riccardo Priore e Marinella Favot) e Università Milano-Bicocca (Marco Compagnoni), la Cina si conferma il mercato più dinamico nel settore del riciclo delle REE e le università cinesi risultano essere i principali attori dell’innovazione, dimostrando un forte impegno nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il recupero di questi materiali. Tuttavia, gli Stati Uniti e il Giappone emergono come leader tecnologici, con brevetti più citati e con una maggiore protezione internazionale delle loro invenzioni, segno di un’innovazione tecnologica più avanzata e rilevante a livello globale.
L’Europa, invece, mostra segnali di stagnazione sia nel numero di brevetti che nella loro qualità. Per colmare il divario con i principali attori del settore, sarebbe necessario un maggiore sostegno all’innovazione attraverso investimenti pubblici, incentivi alle aziende e collaborazioni internazionali. Inoltre, la revisione delle politiche di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), ricchi di materie prime critiche, è fondamentale per rendere l’economia circolare più efficace, migliorando la raccolta dei rifiuti, potenziando gli impianti di riciclo e incentivando l’uso delle materie prime seconde.
“Questo lavoro – afferma Riccardo Priore, del Centro Patlib di Area Science Park – rappresenta una tipologia innovativa di supporto, tramite analisi statistica dei documenti brevettuali, a varie tematiche correlate alle attività di ricerca in ambito accademico. Lo studio sulle dinamiche di innovazione nel settore del riciclo delle terre rare rappresenta un punto di partenza importante per sviluppare strategie più efficaci nel settore del riciclo delle REE, con implicazioni significative per l’autonomia strategica dei Paesi importatori e per il futuro dell’economia circolare globale”.
In un contesto di crescente domanda di terre rare, la capacità di riciclo diventerà infatti sempre più cruciale per ridurre la dipendenza dalle importazioni e mitigare l’impatto ambientale dell’estrazione. I risultati dello studio suggeriscono che, per restare competitivi, i paesi occidentali dovrebbero intensificare gli sforzi nel settore del riciclo, promuovendo innovazioni di qualità e investendo nella transizione verso un’economia più sostenibile.
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Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
11.03.2025
Nexstep: aperta la prima call per 18 PhD dedicati alle sfide globali della sostenibilità e dell’innovazione
Aperte le candidature per 18 posti di dottorato nell’ambito di Nextstep, un programma MSCA co-finanziato da Horizon Europe, con l’obiettivo di formare 36 giovani e talentuosi ricercatori attraverso progetti all’avanguardia nel campo della fisica, scienza dei materiali, chimica, biochimica e ingegneria, contribuendo a progressi rivoluzionari nella sostenibilità, nell’industria e nell’innovazione.
Tutte le informazioni per candidarsi ai 18 dottorati di ricerca sono attualmente disponibili sul portale https://www.esrf.fr/Jobs e la scadenza per sottoporre la propria application è il prossimo 2 maggio. I progetti di dottorato inizieranno intorno al 1° ottobre 2025.
I dottorandi selezionati in questa prima call verranno accolti nelle infrastrutture di ricerca ospitanti ESRF – The European Synchrotron Radiation Facility, ILL- The Institut Laue-Langevin, entrambi situati nel Campus Europeo di Grenoble (Francia) e presso il FZJ – Institutes of Forschungszentrum Jülich (Germania).
I dottorandi avranno la possibilità di studiare un argomento di attualità legato allo sviluppo sostenibile o alla competitività industriale e di apprendere alcune tecniche analitiche avanzate disponibili presso la loro infrastruttura di ricerca ospitante.
Una seconda call è invece prevista a partire da febbraio 2026.
Area Science Park partecipa a Nexstep come infrastruttura ospitante dei PhD assieme a ESRF (coordinatore Nexstep) e ILL (Francia), FZJ (Germania), Area Science Park (Italia), NTNU (Norvegia).
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Infrastrutture di ricerca
10.03.2025
Sbloccare l’Idrogeno verde: puntare su ricerca e riciclo
Per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero”, tecnologie emergenti come l’idrogeno verde sono fondamentali. Tuttavia, la produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi dipende da materie prime critiche (CRM), la cui domanda è in aumento mentre l’offerta rimane concentrata in pochi Paesi. Lo studio è stato presentato nel corso della conferenza tenutasi a Lubiana “IRTC25: From Raw Material Policies to Practice”, supportata dall’EIT RawMaterials (Unione Europea) e dal dipartimento Federale per gli Affari Economici (Svizzera). La ricerca condotta da Area Science Park (Riccardo Priore e Marinella Favot) e Università Milano-Bicocca (Marco Compagnoni) nell’ambito del progetto North Adriatic Hydrogen Valley – NAHV, ha esplorato due aspetti chiave: l’innovazione tecnologica nell’idrogeno verde attraverso l’analisi dei brevetti e la valutazione della criticità delle materie prime necessarie.
Per identificare le tendenze globali nell’innovazione dell’idrogeno verde, sono stati analizzati i brevetti relativi a tecnologie chiave come le celle a combustibile e gli elettrolizzatori. Inoltre, è stata valutata la criticità delle materie prime necessarie per queste tecnologie, basandosi sulla lista delle materie prime critiche dell’UE.
Grazie al Centro PatLib di Area, lo studio ha utilizzato un database di brevetti (PATSTAT) nell’arco temporale dal 2000 al 2023, concentrandosi su:
tendenze temporali nei brevetti per celle a combustibile e elettrolizzatori
i paesi in cui è più forte l’interesse verso la protezione della proprietà intellettuale su questi temi
materie prime critiche più utilizzate e loro tendenze nel tempo.
Il quadro emerso è il seguente:
le domande di brevetto per le tecnologie dell’idrogeno sono aumentati notevolmente, raggiungendo il numero di 5.380 domande depositate nel 2022 (dato potenzialmente in crescita), per un totale di oltre 45.600 domande di brevetto dal 2000 al 2023 (si ricorda che periodo di segretezza della pubblicazione delle domande è di 18 mesi)
Cina, Giappone e USA sono i territori maggiormente interessati alla tutela legale (tramite brevetto) della produzione o della commercializzazione di tecnologie chiave dell’idrogeno verde
il 13% dei brevetti menziona almeno una materia prima critica, con Nickel, Platino e Litio come le più importanti per entrambe le tecnologie (celle a combustibile ed elettrolizzatori).
La conclusione dei ricercatori è che, se da un lato l’aumento dei brevetti evidenzia una spinta globale verso soluzioni basate sull’idrogeno verde, dall’altro la dipendenza da materie prime critiche come Nickel, Platino e Litio solleva preoccupazioni legate ai rischi di approvvigionamento, alla volatilità dei prezzi e alle dipendenze geopolitiche. Per garantire una crescita sostenibile delle tecnologie dell’idrogeno, sarà cruciale sviluppare nuova ricerca su materiali alternative e, allo stesso tempo, strategie e filiere di riciclo efficaci.
Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
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