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News

01.03.2022
Solidarietà e sostegno alla popolazione e alla comunità scientifica dell’Ucraina
Area Science Park manifesta il proprio sostegno ed esprime solidarietà alla popolazione e alla comunità scientifica dell’Ucraina che si trovano ad affrontare, in questo particolare momento storico, una situazione estremamente drammatica. Da sempre la scienza si fonda su una collaborazione aperta, interdisciplinare e inter-frontaliera, crea ponti che uniscono popoli di lingue e culture diverse e lo fa in nome del progresso scientifico. Area accoglie l’invito che il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha rivolto a tutti i rettori delle università italiane, ai presidenti degli AFAM e a quelli degli enti di ricerca, a sostenere iniziative del Governo e azioni d’aiuto che possano rispondere a richieste ed esigenze provenienti, nei prossimi giorni, dalla comunità scientifica ucraina.
Istituzionale
15.02.2022
La Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, entra nel CDA dell’ENEA
La professoressa Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park, entra a far parte del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA, su nomina del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani (decreto n. 10 del 13 gennaio 2022). Assieme a lei nominato anche il Professore Raffaele Bifulco, ordinario di Diritto costituzionale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Luiss  “Guido Carli”. I componenti del CDA dell’ENEA sono cinque e durano in carica fino allo scadere del Consiglio di Amministrazione già insediato e nominato con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 21 settembre 2020. La professoressa Petrillo, Presidente di Area Science Park da circa un anno e ordinario di Fisica Sperimentale all’Università degli Studi di Perugia, ha diretto il Dipartimento di Fisica e poi il  Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia,  è stata membro di comitati di indirizzo e strategia della ricerca e di valutazione scientifica internazionali e degli organi direttivi di centri di ricerca internazionali in qualità di esperto scientifico e di rappresentante italiano designato dal MIUR. È membro della delegazione italiana nel gruppo di alti funzionari del G8+5 per lo sviluppo della cooperazione delle infrastrutture di ricerca di scala globale, ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’INFN e del CdA dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2019 è membro straniero dell’Accademia reale svedese delle scienze ingegneristiche e da luglio 2021 è Presidente della General Assembly (l’organo di governo) di ELI-ERIC.  
Istituzionale
14.02.2022
Online la nuova indagine “Mobilità della conoscenza”: disponibili i dati del 2020 e dell’anno accademico 2019/2020
L’emergenza pandemica ha avuto, come era prevedibile, un impatto anche sulla mobilità del mondo scientifico; il lockdown del 2020 e la conseguente riduzione degli spostamenti a livello nazionale e internazionale ha fatto registrare un netto calo del numero di studenti, ricercatori e docenti che trascorrono un periodo più o meno lungo presso le istituzioni scientifiche del Friuli Venezia Giulia. Da anni riconosciuto come territorio attrattivo a livello internazionale per la qualità dei suoi centri di ricerca, il Friuli Venezia Giulia ha visto, nel 2020, un calo della mobilità sia incoming che outgoing. Per quanto riguarda l’incoming, ovvero la mobilità verso l’Italia, si registra una diminuzione del 25% di studenti e del 86% di ricercatori e docenti stranieri, rispetto all’anno precedente. Meno marcata la battuta d’arresto registrata per l’outgoing, ovvero per studenti e ricercatori italiani che trascorrono periodi di studio o lavoro all’estero, i cui dati ci dicono che c’è stata una riduzione del 22% degli studenti italiani che si sono recati all’estero e del 37% di docenti e ricercatori. Non ha subito significative variazioni, invece, il numero di studenti iscritti alle università regionali, inclusi gli stranieri. I dati sono certificati dalla Mobilità delle Conoscenza 2021 (dati 2020 e anno accademico 19/20), l’indagine che rileva, ogni anno, il numero di docenti, ricercatori e studenti stranieri che trascorrono periodi più o meno lunghi pressi i principali istituti di ricerca, le università e i conservatori che fanno pare del SIS FVG, il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia. In un contesto complesso, qual è quello dell’emergenza pandemica che ha richiesto cambiamenti repentini, si registra anche qualche segnale positivo; uno su tutti l’aver ottimizzato l’uso delle opportunità che offre il digitale. Un numero elevato di studenti e ricercatori, soprattutto stranieri, infatti, ha avuto la possibilità di partecipare da remoto a corsi, summer school e attività formative organizzati dagli enti del SiS FVG. Un esempio è il Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” (ICTP) che ha potuto compensare i numeri della mobilità incoming di quasi il 50%, rispetto ai numeri pre-pandemia, grazie alle attività digitali. Gli enti SiS FVG registrano già un cambiamento di tendenza nel primo semestre 2021. Qui è possibile scaricare l’indagine completa. — Il SiS FVG nasce su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
COVID-19 Dai nostri campus mobilità ricerca
10.02.2022
11 Febbraio: International Day of Women and Girls in Science
Una giornata per promuovere la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nelle scienze, in materia di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali. È con questo obiettivo che nasce nel 2015 la Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Area Science Park sostiene la parità di genere promuovendola tra il personale dell’ente di ricerca come pure tra gli addetti dell’intero sistema e attuando iniziative che permettano di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Una di queste, la prima in ordine cronologico, è stata l’aver attivato nel 2005 un asilo nido presso la sede di Padriciano dedicato, in modo prioritario, alle figlie e ai figli di ricercatrici, ricercatori e addetti alla ricerca che lavorano nei due campus. Inoltre, entro fine aprile sarà redatto il Piano di Uguaglianza di Genere o “Gender Equality Plan” (GEP); mentre nel periodo estivo saranno realizzati laboratori scientifici dedicati a bambine e ragazze per far sì che tutte abbiamo la possibilità di sviluppare i propri talenti, magari in ambito scientifico. L’ente nazionale di ricerca, infine, rappresenta comunque una “mosca bianca” nel mondo scientifico e accademico italiano con il 67% di donne sul totale del personale (118 su 189) di cui l’82% ha una laurea (il 31% in stem) e il 20% ha il dottorato di ricerca e un Presidente e un Direttore donne. “Il nostro ente è un’eccezione, viviamo una situazione che definirei privilegiata, dato che in Area ci sono tante donne e la maggior parte con un alto tasso di scolarizzazione” commenta la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo che aggiunge “Di fatto, esistono barriere, legate spesso a modelli culturali, che riducono per le donne le possibilità di accesso ai livelli apicali della carriera e questo vale soprattutto per l’ambito scientifico. Negli anni la situazione generale è migliorata anche grazie alla crescente sensibilità sul tema di genere. Penso che molto ancora si possa fare attraverso interventi sistemici e strutturali da parte delle istituzioni e degli Stati a supporto delle famiglie per ridurre il carico di assistenza che grava sulle donne, facilitandone così l’inserimento nel lavoro e dando loro una prospettiva di carriera che vada oltre il primo impiego”. In occasione della Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza e per promuovere la formazione e l’educazione in ambito STEM, la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, ha partecipato a un incontro, organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, assieme a Roberto Battiston, professore di Fisica Sperimentale dell’Università di Trento Qui è possibile rivedere l’incontro “Be a scientist: tra identità di mestiere e parità di genere”: Area Science Park partecipa, infine, alla campagna lanciata dal MUR, Ministero Università e Ricerca per promuovere la giornata dell’11 febbraio con un video in cui l’ente si impegna a portare avanti iniziative per sostenere le scienziate di domani. Qui il video del Direttore Generale Anna Sirica:
donne e scienza Infrastrutture di ricerca ricerca
10.02.2022
Materiali all-in-one per una futura ottimizzazione energetica
Ricercatori dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom) di Trieste hanno identificato in un materiale conosciuto come EuSn2P2 le caratteristiche di multifunzionalità tipiche dei materiali quantistici. Lo studio, pubblicato su PNAS, è stato svolto in collaborazione con Princeton University, Rutgers University e Louisiana State University negli Stati Uniti, Diamond Light Source in UK e Center for Quantum Frontiers a Taiwan. “Abbiamo dimostrato che il EuSn2P2 possiede caratteristiche straordinarie: per esempio le sue proprietà quantistiche sono interconnesse a quelle elettriche, inoltre queste proprietà cambiano via via che cambia la profondità del materiale. A ogni strato di questo materiale è presente un diverso elemento, e a seconda di quale sia l’elemento esposto, le proprietà elettroniche di superfice cambiano assieme alle proprietà magnetica”, spiega Giancarlo Panaccione del Cnr-Iom. “La caratteristica fondamentale dei materiali quantistici è proprio questa loro conformazione che viene chiamata “2 in 1” o addirittura “3 in 1” che sottolinea la loro capacità di incorporare caratteristiche diverse”. Questi materiali mostrano proprietà elettriche e proprietà magnetiche che si influenzano reciprocamente. “Lo studio delle interazioni tra proprietà elettrica e magnetica ha portato alla scoperta di nuove entità: le quasi-particelle, che rappresentano nella scienza dei materiali l’analogo delle particelle elementari per la fisica delle alte energie. Si tratta di un campo che ha aperto nuove porte alla ricerca, e confermato vecchie teorie. Per esempio, lo studio degli isolanti topologici, famiglia di materiali elettricamente isolanti ma in grado di trasportare corrente sulla loro superficie esterna, ha costituito la verifica dell’esistenza dei ‘fermioni di Majorana’, particelle postulate nel 1937 dal fisico Ettore Majorana”, aggiunge il ricercatore Cnr-Iom. Il campo dei materiali quantistici è in costante crescita e di enorme interesse per la gestione ottimizzata dell’energia e per altre applicazioni. “I risultati della ricerca non sono ancora applicabili direttamente ai dispositivi in uso, ma confermano che lo studio dei materiali quantistici apre la strada verso un vasto numero di applicazioni. Questi risultati costituiscono il passaggio dalla nozione per cui a un materiale corrisponde una funzionalità a quella del ‘all-in-one’, cioè l’idea di un materiale capace di realizzare funzioni anche molto diverse”, conclude Panaccione. “Le prime possibili applicazioni saranno l’efficientamento energetico e nella miniaturizzazione dei dispositivi elettronici del futuro”.
CNR-IOM Comunicati Stampa Dai nostri campus EuSn2P2 materiali quantistici
04.02.2022
Novartis Farma S.p.a. visita Area Science Park
Una delegazione della Novartis Farma S.p.a., multinazionale svizzera che opera nel settore farmaceutico, la seconda più grande al mondo per fatturato, ha visitato Area Science Park con l’obiettivo di conoscere l’ente e le sue attività di ricerca e sviluppo. Ad accogliere Ottavia Barboni, Novartis Biome Italy Lead – Digital Office, e Francisco Garcia, Chief Digital Officer, il Direttore Generale di Area Science Park, Anna Sirica, a cui si è unita poi la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo.  La delegazione, accompagnata da Ketty Segatti, Vice Direttore, Direzione Centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e Franco Scolari, Responsabile Cluster Life Science FVG, ha, incontrato,  il Vicedirettore Generale e Direttore Struttura Innovazione e Sistemi Complessi,  Stephen Taylor, che ha presentato l’ente e le attività legate alla trasformazione digitale delle imprese attuate attraverso il digital innovation hub IP4FVG. Delle Piattaforme Scientifiche e Tecnologiche, dell’infrastruttura di ricerca avanzata per il sequenziamento del genoma e del Data Center Orfeo presenti nel campus di Basovizza, ha raccontato il Direttore Istituto Ricerca e Tecnologia, Stefano Cozzini.  La delegazione ha poi visitato, sempre nel campus di Padriciano di Area, l’ICGEB, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia. Novartis Italia ha di recente siglato un protocollo d’intesa con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di un polo dell’innovazione nell’ambito della salute attraverso una partnership pubblico/privato.
digitalizzazione Infrastrutture di ricerca scienze della vita
28.01.2022
S+T+ARTS: selezionato il progetto artistico per la residenza nei laboratori di Area
Si chiama Sissel Marie Tonn ed è un’artista danese che vive a L’Aia. Il suo The Sentinel Immune Self è il progetto vincitore della residenza artistica che sarà ospitata nei laboratori di genomica ed epigenomica e nel Data Center Orfeo di Area Science Park. Organizzata in collaborazione con MEET Digital Cultural Center di Milano, la residenza fa parte delle 21 fellowship finanziate in tutta Europa dal programma europeo S+T+ARTS, che promuove la collaborazione tra scienza, tecnologia e arte. “Collaborare con MEET e con gli artisti che hanno partecipato offre al nostro ente la possibilità di esplorare nuovi orizzonti”. – ha detto Stephen Taylor, Direttore della Struttura Innovazione e Sistemi Complessi di Area Science Park, che ha fatto parte della giuria – “Arte e scienza, infatti, condividono il medesimo processo creativo, per questo è fondamentale farli dialogare: lo scienziato può imparare dall’artista nuovi modi di osservare e analizzare i risultati della ricerca e l’artista può immaginare visioni e scenari futuri ispirati dalla scienza per trasmetterli ai cittadini.” Il tema su cui l’artista danese si è confrontata con gli altri candidati è “Preserving sustainability and inclusiveness in the co-evolution”. Le più grandi sfide del nostro tempo, come le estinzioni di massa, pandemie virali e cambiamenti climatici, ci ricordano, infatti, che siamo intrinsecamente interconnessi con i nostri ecosistemi. Grazie al confronto con immunologi e tossicologi, Sissel Marie Tonn esplora da alcuni anni i modi in cui gli esseri umani percepiscono, agiscono e sono interconnessi con i propri ecosistemi, spingendo la sua ricerca artistica lì dove i confini tra i nostri corpi e l’ambiente circostante iniziano a confondersi. Con The Sentinel Immune Self, Sissel ci porterà a riconfigurare le nostre nozioni di “sé” per riaccendere questa interconnessione. Attraverso un’animazione immersiva e interattiva, l’artista ricostruirà un universo fantascientifico in cui gli esseri umani condividono le risposte immunitarie con tutte le altre specie colpite dall’inquinamento da microplastiche. Un’allegoria dei processi di evoluzione, che intende mettere in guardia rispetto alle conseguenze profonde degli inquinanti sul nostro organismo e sul nostro ecosistema. L’artista avrà sei mesi di tempo per completare la sua ricerca e realizzare l’opera che a partire dal prossimo ottobre verrà messa in mostra al Museo Maxxi di Roma, presso MEET Digital Culture Center a Milano, da Ars Electronica a Linz (Austria) e al ZKM, Center for Art and Media di Karlsruhe (Germania). Scopri il progetto di Sissel Marie Tonn Guarda l’intervista a Stephen Taylor sulla contaminazione tra arte e scienza
Infrastrutture di ricerca
27.01.2022
Assegnati i riconoscimenti del Premio Bernardo Nobile 2021 di Area Science Park
Nella cornice dell’incontro “I brevetti per immaginare il futuro”, sono stati assegnati i riconoscimenti del Premio Bernardo Nobile 2021 per tesi di laurea e di dottorato di ricerca che abbiano dato risalto all’uso dei brevetti come fonte di documentazione. L’iniziativa, istituita da Area Science Park per ricordare Bernardo Nobile, promotore e primo responsabile dell’Ufficio Studi e PatLib del Parco Scientifico e Tecnologico di Trieste, ha visto, nelle sue 17 edizioni, la candidatura di 706 tesi (556 di laurea e 150 di dottorato), provenienti da tutta Italia. L’Edizione 2021 ha visto l’arrivo di 32 domande di partecipazione eleggibili. “Anche quest’anno”, sottolinea il Presidente della Commissione giudicatrice Giulio Groppi, “abbiamo trovato parecchie tesi che si inseriscono perfettamente nella filosofia del Premio, in particolare sul ricavare nuove conoscenze non ovvie né scontate dall’analisi di brevetti che spesso si allontanano dal contenuto specificamente tecnico dei singoli brevetti analizzati. Dal contenuto tecnico si elaborano informazioni su altri argomenti, quali le tendenze di sviluppo economico e l’impatto sociologico. È interessante a questo proposito osservare come le tesi provengano da settori diversi, non solo scientifici o tecnologici, ma anche giuridici e manageriali, a riprova che la cultura brevettuale si amplia in diversi domini. Possiamo senz’altro dire che il Premio Bernardo Nobile stia contribuendo efficacemente ad una riflessione globale sullo studio dei brevetti come fonte d’informazione e ad orientare lo studio e la gestione dei temi di laurea”. Il Premio è suddiviso in 3 sezioni: tesi di laurea magistrale o specialistica che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione; tesi di dottorato di ricerca che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione; tesi di laurea magistrale o specialistica oppure tesi di dottorato di ricerca che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione e i cui risultati, studi e/o ricerche svolte abbiano portato al deposito di una domanda di brevetto o alla nascita di una nuova impresa. Al primo classificato di ogni sezione va una somma di 2.500 euro e la pubblicazione della propria tesi sul sito web di Area Science Park. I vincitori dell’Edizione 2021 sono: • Sezione Tesi di Laurea magistrale o specialistica: Elena Oreglia (Politecnico di Torino, Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale) Titolo tesi: “Brevetti e tecnologia 5G: una analisi empirica”. • Sezione Tesi di Dottorato di ricerca: Gianluca Biggi (Università di Pisa, Doctoral School in Business Administration and Management) Titolo tesi: “Toxic Inventions: Geo-Temporal Dynamics and Firm Level Strategies in the Chemical Industry”. • Sezione Tesi di Laurea o di Dottorato che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione e i cui risultati, studi e/o ricerche svolte abbiano portato al deposito di una domanda di brevetto o alla nascita di una nuova impresa: Sara Fioretti (Università degli Studi di Napoli Federico II, Dottorato di Ricerca in Scienze Veterinarie) Titolo tesi: “Marine organisms model species for the assessment of biological, environmental and economic impacts on marine aquaculture in Campania”.
brevetti Comunicati Stampa Dai nostri campus Premio Bernardo Nobile
26.01.2022
Le Arance della Salute di Fondazione AIRC per sostenere la ricerca sul cancro
Tornano nelle piazze italiane le Arance della Salute con il primo appuntamento dell’anno di raccolta fondi di Fondazione AIRC. Sabato 29 gennaio, ventimila volontari distribuiranno 2,5 kg di arance rosse coltivate in Italia a fronte di una donazione. Il cibo che consumiamo può influire sulla nostra salute ed esserne anche un prezioso alleato: una dieta ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi, contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro. Come raccomanda il World Cancer Research Fund è importante limitare i grassi di origine animale (a eccezione del pesce) e gli zuccheri semplici, da cui sappiamo che i tumori sono fortemente dipendenti. Sulla base di questa conoscenza è nato il progetto “Breakfast”, sostenuto da AIRC e coordinato dal professor Claudio Vernieri presso IFOM e Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. I ricercatori, in associazione alla chemioterapia per il trattamento del tumore al seno triplo negativo, utilizzano una terapia adiuvante innovativa: una dieta ipoglicemizzante ciclica per ridurre la quantità di glucosio nell’organismo. Limitare il consumo di zuccheri contribuisce anche alla prevenzione primaria: circa un terzo dei tumori potrebbe infatti essere evitato grazie a un’alimentazione varia ed equilibrata. “Sono in corso altri studi clinici come ‘Breakfast’ – sottolinea Vernieri – da cui in futuro ci aspettiamo preziose informazioni sull’efficacia della riduzione dei livelli ematici di glucosio, non solo in ottica di prevenzione dei tumori, aspetto già riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, ma anche come terapia in aggiunta alle cure tradizionali, come la chemioterapia e l’immunoterapia”. La Fondazione AIRC finanzia numerosi progetti di ricerca anche in Friuli Venezia Giulia, in particolare a Trieste, diversi dei quali vedono protagonisti in Area Science Park ricercatrici e ricercatori di CNR, Elettra Sincrotrone Trieste e ICGEB. Altri progetti sono condotti da Università di Trieste, SISSA e I.R.C.C.S. Burlo Garofolo.
Arance della Salute Dai nostri campus Fondazione AIRC
24.01.2022
Una nuova piattaforma e un dispositivo indossabile per l’assistenza domiciliare di persone fragili
Una nuova piattaforma di supporto nell’assistenza domiciliare per la rilevazione, misurazione e trasmissione dei dati necessari al monitoraggio a distanza di persone anziane con sindromi geriatriche a rischio caduta e di persone affette da patologie neurologiche, come Parkinson, attacchi ischemici transitori (TIA) o Ictus, integrata a un prototipo di dispositivo indossabile. È il risultato raggiunto dal progetto CASSIA (Cloud Assisted per la Salute e la SIcurezzA), cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del Programma Operativo Regionale del Friuli Venezia Giulia, e sviluppato da un team di cui fanno parte la startup triestina Feature Jam Srl (capofila), Televita SpA, il Laboratorio di Bioingegneria del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) e Area Science Park. La piattaforma è in grado di rilevare parametri vitali come pressione, temperatura, ossigenazione e dati relativi al movimento, forniti dai sensori domiciliari di passaggio, o dall’innovativo dispositivo indossabile sviluppato da Feature Jam e, grazie al machine learning, può monitorare il livello di attività mantenuta nel tempo dall’assistito, rilevare le cadute e le anomalie nei modelli (pattern) di movimento, limitando così i falsi rilievi di caduta. Il progetto, sfruttando un sistema integrato denominato Decision Support System (DDS), associa i sensori a specifici algoritmi di intelligenza artificiale, favorendo la sicurezza domestica grazie alla capacità di individuare anomalie e attivare un servizio di teleassistenza. In Italia, oltre 14 milioni di persone convivono con una patologia cronica, di cui 8,4 milioni sono ultra 65enni. Inoltre, durante un’indagine effettuata in Italia su un campione di over 65, l’8% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista e che il 63% delle cadute è avvenuto all’interno dell’ambiente domestico. I risultati del progetto CASSIA forniscono una risposta efficace e integrata nel sistema di cura, attraverso il supporto agli anziani e ai loro caregiver. La soluzione sviluppata nell’ambito del progetto permette di identificare tempestivamente e gestire adeguatamente sia le alterazioni dei parametri vitali nei pazienti monitorati a distanza, sia le cadute, sia le anomalie nei movimenti quotidiani, e le conseguenti eventuali emergenze, consentendo interventi preventivi mirati quali, ad esempio, un cambio di terapia o di stile di vita. Due studi condotti durante l’emergenza sanitaria da COVID-19 hanno evidenziato un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti monitorati, nonché una notevole riduzione del loro stato di ansia e depressione. “Grazie a CASSIA, è stata sviluppata una piattaforma tecnologica a valenza clinica che sarà alla base dei servizi costruiti sul sistema di dispositivi domiciliari e indossabili – sottolinea Andrea Petronio, CEO Feature Jam Srl. Questi dispostivi contribuiranno a contenere il problema delle cadute degli anziani, permettendo di valutare il rischio in anticipo e adottare soluzioni preventive; il sistema consente inoltre di identificare in tempo reale e automatico eventi di Ictus e TIA, con la possibilità di attivare interventi tempestivi per ridurre gli esiti più gravi”. “Nel progetto CASSIA – spiega Michela Flaborea, Presidente di Televita SpA – ci siamo occupati innanzitutto di realizzare la piattaforma informatica, che include il gateway per la ricezione dei segnali trasmessi dai diversi device, e mettere a punto il sistema di sensori domiciliari di movimento. A regime, il ruolo di Televita sarà quello di Centro Servizi, la struttura deputata a monitorare l’andamento dei diversi parametri rilevati da remoto (parametri vitali, parametri di movimento e cadute), rendendo possibile l’utilizzo delle tecnologie da parte dei soggetti fragili e facilitando la comunicazione tra l’utente e gli attori del Sistema Salute. Il Centro Servizi è quindi sia un agente di presa in carico, che una struttura di mediazione; un punto di riferimento facile, affidabile e sempre disponibile per le varie necessità dell’utente assistito in smart health.” Guarda il video di progetto
assistenza domiciliare CASSIA Comunicati Stampa Dai nostri campus
18.01.2022
Come la levitazione magnetica potrebbe aiutare a diagnosticare il tumore del pancreas
Quando si pensa alla levitazione magnetica vengono in mente treni capaci di velocità elevatissime. Tuttavia, un’equipe di scienziati ha utilizzato questa tecnologia per aprire la strada alla diagnosi precoce del tumore del pancreas, grazie al supporto del Consorzio Centro-Europeo di Infrastrutture di Ricerca (CERIC-ERIC) con sede a Trieste. “Il tumore del pancreas è particolarmente subdolo e letale, al punto che nel 90% dei casi viene diagnosticato quando è già in fase avanzata. Pur essendo una malattia rara, la sua diffusione è in aumento e secondo alcune stime potrebbe diventare la seconda causa di morte per tumore nel prossimo decennio, grazie anche al miglioramento delle terapie per altri tumori più comuni. Sviluppare un test efficace per la diagnosi precoce è un passo necessario per ridurne la letalità” afferma la professoressa Daniela Pozzi, responsabile dello studio e cofondatrice insieme al Prof. Giulio Caracciolo del NanoDelivery Lab dell’Università “La Sapienza” di Roma. I risultati della ricerca, sostenuta da Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cancers. Il nuovo metodo di diagnosi prevede l’impiego di nanoparticelle di ossido di grafene che interagiscono con il plasma umano ricavato da un comune prelievo di sangue. Le proteine contenute nel plasma tendono a ricoprire spontaneamente le nanoparticelle, formando una sorta di nuvola attorno a esse. La composizione di questa nuvola, chiamata corona proteica, dipende da vari fattori che possono riflettere lo stato di salute della persona che si sottopone all’esame. Le nanoparticelle vengono quindi immesse in un campo magnetico, dove fluttuano secondo uno schema che dipende dalla composizione della corona proteica. In questo modo si può rilevare la presenza di biomarcatori specifici per il tumore al pancreas. I dettagli su come le nanoparticelle interagiscono con le proteine del plasma umano sono stati ricavati grazie a esperimenti basati sui raggi X ed eseguiti presso la linea di luce SAXS dell’Università Tecnica di Graz (Austria), sita presso il sincrotrone Elettra di Trieste. Gli scienziati hanno ottenuto l’accesso gratuito alla strumentazione grazie a un bando promosso da CERIC-ERIC, di cui l’Università Tecnica di Graz ed Elettra Sincrotrone sono partner rispettivamente in Austria e in Italia. “Sebbene si tratti di test preliminari, i risultati sono molto incoraggianti e, se confermati in studi preclinici e clinici più ampi, permetterebbero la diagnosi precoce di un tumore altamente letale e spesso silente nelle fasi iniziali” conclude la professoressa Pozzi.
Comunicati Stampa Dai nostri campus levitazione magnetica nanoparticelle tumore al pancreas
13.01.2022
Da Unipg e CNR-IOM un metodo per ottenere additivi alimentari e biofertilizzanti dalle biomasse di scarto agroalimentare
Ricercatori dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con colleghi dell’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), hanno messo a punto un nuovo metodo ecologico e sostenibile attraverso il quale è possibile trasformare biomasse di scarto in prodotti organici ad alto valore aggiunto, utilizzabili come additivi alimentari o biofertilizzanti. La tecnica è stata validata in laboratorio e riconosciuta come nuovo brevetto nazionale. Il gruppo autore dell’invenzione oggetto di brevetto è costituito dalle ricercatrici e ricercatori Unipg del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie – la Prof. Carla Emiliani, la Dott.ssa Eleonora Calzoni e il Dott. Alessio Cesaretti – e del Dipartimento di Fisica e Geologia – il Prof. Daniele Fioretto, il Prof. Francesco Cottone e il Dott. Alessandro Di Michele – , e dalle ricercatrici della sede di Perugia dell’Istituto Officina dei Materiali (IOM) del CNR, la Dott.ssa Silvia Caponi e la Dott.ssa Silvia Tacchi. Nello specifico, attraverso un approccio multidisciplinare il gruppo di ricerca ha messo a punto e brevettato un bioreattore in grado di recuperare la componente proteica dei prodotti di scarto – in particolare gli scarti della lavorazione delle aridocolture oleaginose del territorio umbro, come il cardo e il cartamo, attraverso un processo di idrolisi enzimatica, convertendo così un rifiuto in risorsa, in un’ottica di economia circolare.
additivi alimentari biofertilizzanti Comunicati Stampa Dai nostri campus economia circolare
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
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