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29.09.2023
Trieste Next: presentata la terza edizione del Big Science Business Forum che si terrà nel 2024 a Trieste
Trieste lancia la lunga volata per ospitare nel 2024 la terza edizione del Big Science Business Forum (BSBF), la conferenza internazionale orientata al business che riunisce le principali infrastrutture di ricerca europee, ormai accreditata come il principale punto di incontro tra le infrastrutture di ricerca e l’industria. La presentazione delle tappe che porteranno all’organizzazione del forum dall’1 al 4 ottobre del prossimo anno nel Trieste Convention Center all’interno del Porto Vecchio del capoluogo giuliano, è avvenuta a Trieste Next, nell’ambito dell’evento “Non solo Ricerca. Il valore delle Infrastrutture scientifiche per l’economia e la società”, organizzato da Area Science Park in collaborazione con SIS FVG.
La scelta di Trieste per il BSBF 2024 non è casuale: la città ha una delle più elevate concentrazioni di ricercatori d’Europa ed è sede di numerosi centri e organismi di eccellenza scientifica nazionali e internazionali. Tra questi il Consorzio per le Infrastrutture di Ricerca dell’Europa Centrale (CERIC), punto di accesso aperto ad alcune delle strutture di indagine scientifica più avanzate di otto Paesi centroeuropei (Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Romania, Slovenia, Ungheria) nei campi dei materiali, dei biomateriali, delle nanotecnologie, con particolare attenzione ai temi dell’energia e delle scienze della vita.
“A differenza degli altri programmi esterni di supporto all’innovazione, il BSBF è un’iniziativa promossa autonomamente dalla comunità scientifica per facilitare l’incontro tra ricerca e industria internazionale – spiega Paolo Acunzo dell’ENEA, Direttore delle attività del BSBF Trieste 2024 -. Il fatto che per la prima volta questo importante Forum si svolgerà in Italia è un chiaro riconoscimento del ruolo di protagonista assunto dal nostro sistema Paese nella costruzione di un mercato europeo della Big Science. Fino al 2025 Trieste sarà al centro dell’attenzione del variegato mondo della Big Science e già dal prossimo 26 settembre – conclude Acunzo – si incontreranno a Trieste i rappresentanti tutte le grandi infrastrutture internazionali per concordare le prossime attività da sviluppare congiuntamente in preparazione del BSBF Trieste 2024”.
La candidatura di Trieste, oltre che dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – su input dell’Assessore regionale alla ricerca Alessia Rosolen – e dal Governo italiano, è stata sostenuta dall’Iniziativa Centro Europea, il primo Forum internazionale per Cooperazione Regionale che ha sede a Trieste. Co-organizzatori del Forum sono una serie di Centri di ricerca internazionali: CERN, ESA, ESO, ESRF, ESS, European XFEL, FAIR, ILL, F4E, SKAO. Il Comitato organizzatore locale è composto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Area Science Park, Promo Turismo FVG, Università di Trieste, Camera di Commercio Venezia Giulia. Ulteriori partner sono gli Industrial Liaison Office: ILO (Denmark), ILO (Spain) e ILO Network Italia, la rete composta dai rappresentanti di CNR, ENEA, INAF e INFN.
BSBF si propone come il primo “sportello unico” per aziende europee e altre organizzazioni interessate a interagire con le grandi organizzazioni scientifiche europee, con l’obiettivo di creare in Europa un mercato comune della grande scienza più forte, più trasparente ed efficiente, senza barriere di ingresso ai fornitori industriali che vogliano stringere rapporti con le grandi installazioni di ricerca.
La prima edizione del BSBF, ospitata dall’Agenzia danese per la scienza e l’istruzione superiore a Copenaghen, in Danimarca, è stata un grande successo e risultati simili sono stati raggiunti anche dalla seconda edizione BSBF che si è tenuta a Granada, in Spagna: più di 1.000 delegati provenienti, oltre 500 aziende e organizzazioni da 30 Paesi. L’area espositiva ha visto la presenza di più di 200 aziende e organizzazioni e durante l’evento si sono svolti oltre 790 incontri B2B e B2C.
BSBF ha offerto approfondimenti sulle opportunità di appalti e commesse per le aziende del valore di quasi 10 miliardi di euro complessivi all’anno.
Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
26.09.2023
A Portorose inaugurata la North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV)
Il tanto atteso avvio della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV) è finalmente arrivato. La prima iniziativa transnazionale di questo tipo nell’ambito del programma Horizon Europe, sostenuto dalla Clean Hydrogen Partnership, è stata lanciata a Portorose, in Slovenia. Più di 100 delegati in rappresentanza di 37 partner di progetto provenienti da tre Paesi, Croazia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Italia) e Slovenia, si sono riuniti per il kick-off meeting del progetto.
La NAHV è partita l’1 settembre e avrà una durata di 72 mesi. Comprende 17 progetti pilota da sviluppare in diverse località in tutti e tre i Paesi partner. Il partenariato, che ha ottenuto un contributo di 25 milioni di euro da Clean Hydrogen Partnership, ed è guidato da HSE, il più grande produttore e distributore di energia elettrica della Slovenia e produttore di energia elettrica da fonti rinnovabili, comprende 37 organizzazioni: aziende, università, istituti e altri enti pubblici dei tre paesi partecipanti, tra i quali Area Science Park. L’ideazione del progetto copre l’intera catena del valore dell’uso dell’idrogeno rinnovabile, dalla produzione, attraverso lo stoccaggio e la distribuzione, fino al suo utilizzo finale in vari settori, in particolare l’industria e i trasporti terrestri e marittimi, accelerando la transizione verso le energie rinnovabili su tre pilastri target: industrie hard-to-abate e i settori dell’energia e dei trasporti. Questi sono i motivi principali per cui NAHV ha ricevuto il Sigillo di Eccellenza, che viene assegnato nell’ambito di Horizon Europe a progetti che hanno ottenuto valutazioni elevate.
L’obiettivo principale dell’iniziativa è creare un mercato per l’idrogeno verde sia dal lato della domanda che dell’offerta, rendendolo una fonte energetica competitiva per il futuro. I principali attori del settore di tutti e tre i Paesi svilupperanno progetti pilota per produrre fino a 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno da fonti energetiche rinnovabili, destinati allo stoccaggio, alla distribuzione e all’uso dell’energia. Si prevede che circa il 20% dell’idrogeno rinnovabile prodotto verrà scambiato tra i paesi partecipanti, creando così un mercato regionale primario per l’idrogeno. Introducendo tecnologie avanzate per l’idrogeno e sviluppando competenze e infrastrutture, il partenariato persegue anche altri obiettivi chiave del Green Deal europeo. In particolare, i progetti NAHV puntano alla decarbonizzazione di importanti settori industriali come la produzione di acciaio, cemento e vetro e forniscono soluzioni sostenibili di trasporto terrestre e marittimo legate alla riduzione dell’impronta di carbonio.
Si prevede che l’implementazione delle attività di innovazione previste libererà ulteriori investimenti in tecnologie legate all’idrogeno rinnovabile per un importo di oltre 300 milioni di euro, destinati ad aumentare la capacità di produzione, stoccaggio, trasmissione e utilizzo dell’idrogeno. Si prevede l’erogazione di ulteriori investimenti, sia durante l’attuazione del progetto che successivamente, sia da fonti private che pubbliche sotto forma di investimenti follow-up nei progetti pilota avviati con successo in 17 siti nei tre Paesi partecipanti, ma anche attraverso nuove iniziative che contribuiranno all’evoluzione di un ecosistema sociale ed economico basato sull’idrogeno rinnovabile. Lo sviluppo previsto crea la necessità di nuove competenze e capacità, che rendono le università e gli enti di ricerca partner dell’iniziativa protagonisti importanti nella progettazione e diffusione di nuovi programmi formativi, poiché la NAHV è destinata a diventare un veicolo per la creazione di posti di lavoro.
Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
25.09.2023
Connettersi al mondo del lavoro con i corsi di ITS Academy Alessandro Volta di Trieste
Saper sviluppare e gestire reti di telecomunicazioni e dispositivi IoT per la salute, apparecchiature biomediche, software per le cartelle cliniche e altri sistemi informatici ospedalieri.
C’è tempo fino al 15 ottobre 2023 per l’iscrizione ai corsi post diploma organizzati dalla Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita Alessandro Volta di Trieste, un Istituto Tecnologico Superiore, una scuola post diploma che offre percorsi altamente professionalizzanti, di durata biennale, che formano tecnici superiori specializzati nei settori biomedicale, dell’informatica medica e delle telecomunicazioni in ambito sanitario.
Tre i corsi offerti dall’ITS Academy Alessandro Volta di Trieste:
Tecnico Superiore di Data Network
Esperto in progettazione, implementazione e gestione di moderne infrastrutture IT, servizi Cloud, soluzioni innovative di Internet of Things (IoT) in ambito sanitario, garantendo la tutela dei dati e della privacy. Corso compatibile con la formula “studio-lavoro” dell’Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca (viene stipulato un contratto a tempo indeterminato frutto della collaborazione tra ITS e aziende che definiscono in sinergia il Piano Formativo Individuale).
Tecnico Superiore di Apparecchiature biomediche
Con competenze elettroniche ed elettromeccaniche, provvede al collaudo, alla manutenzione e alle verifiche di sicurezza elettrica delle strumentazioni biomedicali, di diagnostica per immagini e di laboratorio analisi.
Tecnico Superiore di Informatica medica
Figura professionale strategica per la corretta gestione dei sistemi informatici ospedalieri (cartelle cliniche, PACS, RIS, LIS, ecc.) e l’amministrazione delle infrastrutture di rete in aziende pubbliche e private del settore Nuove Tecnologie della Vita.
I corsi prevedono attività in aula, in laboratorio e visite in aziende del territorio. I laboratori di ITS Academy Alessandro Volta di Trieste si trovano nel Campus di Basovizza di Area Science Park: sono laboratori interattivi (living lab) che riproducono fedelmente l’ambiente ospedaliero, con tecnologie e apparecchiature biomediche per le esercitazioni pratiche.
Per accedere ai corsi di ITS Academy Alessandro Volta bisogna avere il diploma di scuola secondaria superiore o IFTS e superare la selezione di ingresso, previa preiscrizione sul sito www.itsvolta.it. I corsi durano 2 anni (2.000 ore, di cui fino a 800 di stage in azienda) e la frequenza è obbligatoria per l’80% della durata del corso. A conclusione del percorso formativo, viene rilasciato il diploma di Specializzazione per le Tecnologie Applicate – V livello del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF). Titolo valido per l’accesso ai concorsi pubblici e riconosciuto in tutta Europa.
Per saperne di più su iscrizioni e selezioni, vai al sito della Fondazione ITS Alessandro Volta di Trieste
Dai nostri campus
20.09.2023
Area Science Park al Simposio GeoAdriatico 2023 per parlare di futuro e sostenibilità
Come saranno le città del futuro? Saranno costruite e/o adattate a esigenze legate alla sostenibilità? E come riusciremo ad affrontare la sfida della transizione ecologica e della neutralità carbonica? Sono queste alcune delle domande a cui ha cercato di rispondere l’incontro “Vivere il futuro: una sfida per i territori” organizzato nell’ambito del simposio GeoAdriatico e in collaborazione con il progetto LIFE IN-PLAN, co-finanziato dall’Unione Europea.
Tecnici, imprenditori ed educatori si sono incontrati in Area Science Park, lo scorso giugno, per confrontarsi sul modo in cui affrontare le sfide epocali che attendono l’Europa e non solo, affinché le città possano vivere il futuro in un’ottica di sostenibilità e di resilienza.
I relatori Khalid El-Metaal (Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico), Anna Lindorfer (Urban Innovation Vienna), Daniela Luise (Coordinamento Agende 21 Locali Italiane), Francesco Mazza (MOOG inc), Sergio Nardini (Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale), Susana Ruiz Fernandez (Comune di Bilbao), Fabrizia Salvi (Area Science Park), Roberto Siagri (imprenditore del settore DeepTech) e Simona Tršinar (REGEA – Agenzia regionale per l’energia e il clima della Croazia nord-occidentale) hanno avanzato interessanti proposte inquadrandole da diverse prospettive (dall’edilizia all’educazione, dalla pianificazione territoriale alla rigenerazione urbana), convergendo su alcuni temi trasversali quali l’importanza della digitalizzazione, la centralità del coinvolgimento dei cittadini e il ruolo delle città per il rilancio del territorio in un contesto di sostenibilità.
Come saranno le città del futuro? In cosa saranno diverse da quelle che conosciamo oggi? Dalle sfide ambientali a quelle educative, da quelle tecnologiche a quelle costruttive a quelle sociali legate al rapporto con gli abitanti e gli stakeholder, sono molteplici gli ambiti da considerare per pianificare i migliori scenari futuri per lo sviluppo del territorio.
I contenuti dell’evento e gli spunti emersi durante la discussione sono stati raccolti nel report “Vivere il futuro: una sfida per i territori – Simposio GeoAdriatico 2023”, dove è disponibile una sintesi con esempi provenienti da diverse città europee, da Vienna a Zagabria, da Padova a Bilbao, senza dimenticare il ruolo delle grandi infrastrutture logistiche per lo sviluppo del territorio, come nel caso del porto di Trieste. Il workshop ha individuato due volani per il futuro: la trasformazione digitale e la circolarità e la sostenibilità.
La digitalizzazione, insieme all’IA e alla robotica, possono giocare un ruolo cruciale nel plasmare il futuro delle nostre città e dei nostri territori. Nell’abbracciare questa trasformazione digitale, è essenziale ripensare tutto in un’ottica dal basso verso l’alto. Il futuro delle città e dei territori può essere diverso da quello immaginato, e questo grazie alla trasformazione digitale dei territori in “smart land” e non solo delle città in “smart city”. La città del futuro, inoltre, dovrebbe essere un centro urbano sostenibile, inclusivo, sicuro e duraturo.
Attraverso una pianificazione strategica e sostenibile integrata, le città possono intraprendere azioni efficaci per combattere i cambiamenti climatici e mitigarne gli impatti, attuando misure in diversi ambiti, come sistemi di trasporto sostenibili, incentivi per edifici e infrastrutture efficienti sotto il profilo energetico, sostegno a uno sviluppo urbano compatto, promozione di spazi verdi e adattamento ai cambiamenti climatici.
Infine, la vita urbana contemporanea dovrebbe accogliere la diversità come nucleo di un centro urbano vivace. L’istruzione è la chiave con cui le comunità urbane sostenibili del futuro possono formare i cittadini di domani e creare nuove sensibilità, poiché richiedono che i cittadini si impegnino per far sentire la loro voce e comprendere il contesto che li circonda.
Al seguente link è possibile scarica il report completo: Vivere il futuro: una sfida per i territori.
Servizi per l'Innovazione
18.09.2023
Area Science Park a Trieste Next 2023
Area Science Park partecipa alla XII edizione di Trieste Next, in qualità di partner, allestendo un grande laboratorio/spazio espositivo in Piazza Unità e organizzando due eventi, uno dedicato ai materiali del futuro e un altro dedicato alle ricadute economico-sociali delle infrastrutture di ricerca sui territori.
LABORATORIO IN PIAZZA UNITÀ – UNO SGUARDO AL FUTURO
Quali sono le sfide del futuro per la scienza e l’innovazione? A cosa stanno lavorando scienziati/e per un mondo sempre più sostenibile? A queste e altre domande rispondono ricercatori e ricercatrici attraverso percorsi ludo didattici, dialoghi ed esperimenti in diversi ambiti: dalle scienze della vita alla fisica, dalle biotecnologie ai materiali innovativi.
Lo spazio espositivo è realizzato a cura di Area Science Park, Elettra Sincrotrone Trieste, Istituto Officina dei Materiali CNR-IOM, International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB), Fondazione Italiana Fegato – FIF, in collaborazione con Idrostudi e Alifax.
Sarà inoltre allestita anche un’area Agorà in cui ricercatori e scienziati racconteranno le loro ricerche e dialogheranno con il pubblico.
Evento
NON SOLO RICERCA. IL VALORE DELLE INFRASTRUTTURE SCIENTIFICHE PER L’ECONOMIA E LA SOCIETÀ
Venerdì 22 settembre
ore 18.00-19.15
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Sala Predonzani, Via dell’Orologio 1, Trieste, TS
Lingua: italiano (senza traduzione)
Intervengono
Paolo Acunzo, direttore attività BSBF Trieste 2024–Big Science Business Forum
Monique Bossi, infrastructure manager Einstein Telescope Infrastructure Consortium
Massimo Florio, docente di Scienza delle finanze Università di Milano
Caterina Petrillo, presidente Area Science Park
Modera
Diana Cavalcoli, giornalista Corriere della Sera
Studi di economisti hanno dimostrato che per ogni euro investito in appalti e gare per acquisto di servizi e tecnologie avanzate ne rientrano tre. Ma in che modo è possibile calcolare questo impatto? In base a quali indicatori? E come il mondo produttivo locale può beneficiarne? Sono le domande alla base dell’incontro, un confronto tra economisti esperti del tema e rappresentanti di territori che ospitano infrastrutture di ricerca di livello internazionale. Nell’occasione sarà presentato il BSBF-Big Science Business Forum, manifestazione internazionale che si terrà a Trieste a ottobre 2024
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Iniziativa promossa in collaborazione con SiS FVG
Evento
AMAZING MATERIALS
Sabato 23 settembre
ore 16.30 – 17.45
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Sala delle Colonne, Riva Nazario Sauro, Trieste, TS
Language: English (without translation)
Intervengono
Riccardo Bertacco, docente di Fisica Politecnico di Milano
Eugenio Del Re, docente di Fisica sperimentale Università di Roma La Sapienza
Francesca Toma, direttrice Istituto di Materiali Funzionali per la Sostenibilità Helmholtz Zentrum Hereon
Modera
Regina Ciancio, responsabile LAME-Laboratorio di Microscopia Elettronica Area Science Park
I materiali presenti in natura, come ad esempio le terre rare, non sono sufficienti per rispondere alle crescenti richieste provenienti da un mondo iperconnesso, digitalizzato e sempre più tecnologico. Ma quali sono le caratteristiche che devono avere i materiali del futuro? E soprattutto quali sono i candidati da tenere sotto “osservazione”? Dai trasporti agli imballaggi, dall’elettronica al biomedicale, scopriamo assieme cosa potrebbe riservarci il futuro.
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Dai nostri campus
13.09.2023
“Un mondo nuovo”: presentata la XII edizione di Trieste Next, il festival della ricerca scientifica
300 tra scienziati, umanisti e grandi personalità provenienti dall’Italia e dal mondo, un centinaio di eventi, un nuovo premio letterario, “Science Book of the Year”, dedicato ai maestri della divulgazione scientifica, 45 spazi espositivi in Piazza Unità, 65 attività per le scuole. Sono questi alcuni dei numeri della XII edizione di Trieste Next, il festival della ricerca scientifica in programma nel capoluogo giuliano dal 22 al 24 settembre 2023.
Il tema dell’edizione è “Un mondo nuovo. Scienza, cultura, innovazione per un futuro sostenibile”, che fa il verso al più celebre romanzo fantascientifico di Aldous Huxley. Come ogni edizione il festival presenta un ricco programma sempre più internazionale con ospiti di grande rilievo, tra cui Andrea Rinaldo, vincitore dell’International Stockholm Water Prize 2023, definito il “Nobel dell’Acqua”, il parastronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) John McFall, Henry Sanderson e Paul Ekins, tra i maggiori esperti mondiali di geopolitica delle risorse, Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e chief strategy officer di The Nature Conservancy, la più grande organizzazione ambientale al mondo, Ersilia Vaudo, astrofisica e chief diversity officer dell’ESA, Sandra Savaglio, celebre astrofisica dell’Università della Calabria, cui la rivista Time aveva dedicato una copertina, Chiara Valerio, nota scrittrice e saggista, e Bruce Bassett, cosmologo dell’African Institute for Matematical Science di Cape Town e autore del celebre saggio La relatività a fumetti.
Il festival, in questa sua edizione 2023, tenterà di tracciare, attraverso un caleidoscopio di voci di grande autorevolezza, un profilo di questo nuovo mondo, provando come sempre a immaginare il futuro che ci attende. Esplorerà temi come i cambiamenti climatici e l’emergenza acqua, la transizione energetica e i costi della sostenibilità, l’intelligenza artificiale e i benefici e i rischi che comporta per l’essere umano, la robotica e la transizione digitale, le biotecnologie e le sfide del 21° secolo, i nuovi materiali e i nuovi farmaci, lo spazio e ciò che ancora dobbiamo comprendere dell’Universo.
Si avvarrà di contributi provenienti dal mondo della scienza, ma anche da quello della cultura, nella consapevolezza che se lo strumento principe per costruire un nuovo mondo è il progresso scientifico, questo non può essere disgiunto dal pensiero critico, in un’alleanza tra scienziati e umanisti fondamentale per innalzare le fondamenta del futuro che abiteremo.
“Trieste Next è per il nostro ente e, più in generale, per tutto il sistema della ricerca e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia un appuntamento ormai consolidato. Ogni edizione è per gli organizzatori e i promotori una nuova sfida nella proposta di temi e attività che coinvolgano un pubblico sempre più attento ed esigente” ha commentato Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park, “Il nostro contributo per l’edizione 2023, dedicata a immaginare un nuovo mondo in un futuro sostenibile, si concentra sull’analisi dell’impatto socio-economico che le infrastrutture per la ricerca hanno sui territori. Vogliamo, inoltre, offrire uno spaccato sui materiali del futuro, da quelli quantistici a quelli per gli impieghi energetici, che meglio possono disegnare la transizione verde delle città e dei sistemi produttivi”.
Trieste Next 2023 è un evento che rientra nell’ambito del protocollo Trieste Città della Conoscenza. I promotori di Trieste Next sono il Comune di Trieste, l’Università di Trieste, ItalyPost, Area Science Park, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale – OGS, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA. Co-promotore della manifestazione, realizzata in collaborazione con la Commissione Europea – Rappresentanza di Milano, è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tutti gli incontri sono gratuiti, è necessaria l’iscrizione al seguente link: TRIESTE NEXT 2023.
biotech
Comunicati Stampa
intelligenza artificiale
Istituzionale
materiali
12.09.2023
IMPRESS – Lancio dell’Open Market Consultation (OMC) del progetto europeo dedicato alla microscopia elettronica a trasmissione
Sono stati oltre 80 i partecipanti all’evento dedicato al lancio dell’Open Market Consultation (OMC) del Pre-commercial Procurement (appalto pre commerciale) del progetto europeo IMPRESS. L’evento, tenutosi presso il Lindner Hotel in Duesselfdorf e aperto alla partecipazione online è stato un’importante occasione per condividere con le aziende operanti nel settore della microscopia elettronica (TEM) i dettagli relativi alle procedure di partecipazione al PCP, tipologia innovativa di appalto pubblico orientata alla progettazione, produzione e sperimentazione di prototipi di prodotto/servizio non ancora presenti sul mercato.
Grazie al PCP, le aziende che supereranno con successo la procedura di selezione, diventeranno parte integrante di IMPRESS e potranno contribuire allo sviluppo di nuovi prototipi interoperabili per la microscopia TEM, in un lavoro sinergico tra scienziati, aziende ed esperti del settore.
Durante l’incontro Regina Ciancio, microscopista di Area Science Park e coordinatrice del progetto, ha presentato IMPRESS e l’ambizioso obiettivo di sviluppare una piattaforma interoperabile basata su componenti modulari e standardizzati, progettati in maniera da essere flessibili e adattabili sia a diversi microscopi che ad altra tipologia di strumentazione.
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Il progetto IMPRESS è un progetto Finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal CNR-IOM che riunisce 19 partner provenienti da 11 paesi d’Europa.
Per saperne di più sul progetto è possibile visitare il sito web dedicato: https://e-impress.eu/
Per domande, commenti o suggerimenti inerenti ai requisiti tecnici per la partecipazione al PCP di IMPRESS è possibile compilare il questionario della consultazione pubblica di mercato sul sito del progetto nella sezione dedicata al PCP: https://e-impress.eu/pcp/
Infrastrutture di ricerca
05.09.2023
Squadra ICGEB contribuisce a dimostrare l’efficacia della terapia genica in una malattia metabolica del fegato
Nel New England Journal of Medicine sono stati pubblicati i risultati di uno studio clinico europeo di terapia genica che ha coinvolto medici della Francia, l’Italia e i Paesi Bassi. Il gruppo di Genetica Molecolare dei topi dell’ICGEB, uno dei fondatori del progetto, ha posto le basi per la traslazione clinica dello studio.
Il capogruppo del Laboratorio ICGEB di Genetica Molecolare dei topi, Dott. Andrés F. Muro e la ricercatrice associata, Dott.ssa Giulia Bortolussi, hanno preso parte al progetto di ricerca europeo CureCN, che mira a sviluppare una terapia genica curativa per la rarissima sindrome di Crigler-Najjar (CN), una malattia epatica potenzialmente letale che colpisce un individuo su un milione alla nascita.
Il progetto, iniziato nel 2013, è guidato da Généthon, Francia e sponsorizzato dal programma H2020 della Commissione europea. Il consorzio comprende 11 partner provenienti da sei Paesi europei e ha visto la collaborazione esterna dell’ICGEB, che è stato fondamentale per la generazione di dati preclinici tramite l’utilizzo del modello murino Ugt1a KO, ponendo così le basi per la successiva traduzione clinica della sperimentazione.
I risultati della sperimentazione clinica sono stati pubblicati il 17 agosto in un manoscritto congiunto sul New England Journal of Medicine, di cui sono coautori i Dott.ri Bortolussi e Muro. Si tratta della prima dimostrazione clinica dell’efficacia della terapia genica in una malattia metabolica del fegato, che dimostra la sicurezza e la tolleranza del trattamento, nonché la sua efficacia alla dose più elevata.
Lo studio ha dimostrato il ripristino dell’espressione a lungo termine dell’enzima mancante con una forte riduzione dei livelli di bilirubina plasmatica nei tre pazienti adulti trattati con la dose più alta. L’attuale fase dello studio, avviata nel gennaio 2023, mira a confermare l’effetto osservato in un numero maggiore di pazienti, compresi i bambini di età pari o superiore a 10 anni, età in cui il fegato matura. Se i risultati dovessero essere conclusivi, si potrebbe presentare una richiesta di licenza per il medicinale alle autorità francesi ed europee.
Il Dott. Muro afferma che: “Siamo molto orgogliosi del nostro contributo alla sperimentazione. I risultati ottenuti nei pazienti rappresentano un fondamentale passo in avanti verso l’applicazione della terapia genica non solo per i pazienti Crigler-Najjar, ma anche per altre malattie genetiche del fegato. Si tratta del primo caso di correzione a lungo termine di una malattia causata da una proteina epatica non secreta”.
La sindrome ereditaria di Crigler-Najjar si verifica subito dopo la nascita. È causata dalla carenza di un enzima specifico del fegato (uridina difosfato glucuronosiltransferasi 1A1) che porta all’accumulo di bilirubina non coniugata tossica in tutti i tessuti del corpo. Se non trattata, la CN provoca danni neurologici irreversibili nel cervello e porta alla morte. Al momento, l’unico trattamento è la fototerapia fino a 12 ore al giorno – che perde efficacia man mano che i pazienti crescono – e prima o poi un trapianto di fegato, che comporta rischi elevati e possibili complicanze.
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Dai nostri campus
11.08.2023
ICGEB, CNR e Area Science Park insieme per la ricerca sul virus SARS-CoV-2
Il progetto di ricerca ‘Impact of SARS-CoV-2 variants on genome integrity and their involvement in inflammation and neuropathogenesis’ (Impatto delle varianti di SARS-CoV-2 sull’integrità genomica e loro coinvolgimenti nell’infiammazione e nella neuropatogenesi) che vede come capofila il laboratorio di Virologia dell’ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) in collaborazione con l’Istituto di Genetica Molecolare del CNR, l’IFOM e Istituto Ricerca e Innovazione Tecnologica dell’Area Science Park di Trieste è risultato tra i vincitori del bando per il sostegno a progetti di ricerca nell’ambito della “Rete Italiana per la sorveglianza virologica, il monitoraggio immunologico, la formazione e la ricerca in Preparazione alla gestione delle Emergenze Infettive – R.I.Pr.E.I.” finanziato dal Ministero della Saluta attraverso l’Istituto Superiore di Sanità.
Il bando è concepito per conoscere meglio SARS-CoV-2, a partire dalla caratterizzazione delle sue varianti e dei meccanismi di diffusione e patogenicità, fino all’individuazione di strategie innovative per la diagnosi, la prevenzione e la cura.
“Prendendo lo spunto da un lavoro condotto in precedenza dove abbiamo scoperto come il virus sia in grado di danneggiare il DNA cellulare attivando meccanismi pro-infiammatori e senescenza cellulare” dichiara Alessandro Marcello, “abbiamo proposto di studiare l’impatto delle varianti più recenti del virus soprattutto nel contesto della neuroinfiammazione.” Da questa ricerca potranno emergere nuove conoscenze sulle conseguenze a lungo termine dell’infezione, propedeutiche alla sperimentazione di nuove terapie efficaci.
La sinergia con il CNR/IFOM, per lo studio dei meccanismi del danno al DNA e del riparo, e con l’Area Science Park per lo studio delle varianti combinando virologia molecolare, intelligenza artificiale e genomica, sarà determinante per il successo del progetto.
Comunicati Stampa
Dai nostri campus
neuroinfiammazione
SARS-CoV-2
07.08.2023
North Adriatic Hydrogen Valley: siglato il contratto di cofinanziamento del progetto
HSE, capofila del progetto NAHV – North Adriatic Hydrogen Valley, ha recentemente siglato a nome di tutto il consorzio, comprendente Area Science Park, Regione Friuli Venezia Giulia e Università di Trieste e alcune aziende regionali, un contratto dell’importo di 25 milioni di euro con il Clean Hydrogen Partnership Joint Undertaking per il cofinanziamento del progetto. Questo atto rappresenta il via libera ufficiale per l’attuazione di questo progetto europeo transnazionale nell’ambito del programma Horizon Europe. NAHV, che mira a creare la prima e più grande valle dell’idrogeno transnazionale in Europa, inizierà l’1 settembre 2023, durerà 72 mesi e comprenderà 17 progetti pilota nei territori coinvolti.
Il concept del progetto NAHV è stato ideato da Area Science Park, che agirà per supportare lo sviluppo di “sandbox normative” e modelli di business per lo sviluppo dell’ecosistema dell’idrogeno nella Regione Nord Adriatico. La partnership comprende un totale di 37 organizzazioni (34 partner e 3 associati): aziende, università, istituti e altre istituzioni pubbliche di tre territori: Slovenia, Croazia e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il progetto racchiude l’intera catena dell’uso dell’idrogeno rinnovabile, dalla sua produzione, stoccaggio e distribuzione fino al suo utilizzo in vari settori, principalmente industria e trasporti terrestri e marittimi. Il progetto è considerato dalla Commissione Europea una Flagship Initiative.
Gli stakeholder industriali dei tre Paesi svilupperanno progetti pilota per la produzione di più di 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno da fonti energetiche rinnovabili e per il suo stoccaggio, distribuzione e utilizzo. Uno degli obiettivi più importanti del progetto è creare un mercato dell’idrogeno rinnovabile, sia in termini di domanda che di offerta, che lo renda nel futuro un prodotto energetico competitivo. Introducendo tecnologie avanzate per l’utilizzo dell’idrogeno e sviluppando know-how e infrastrutture, il progetto persegue anche altri obiettivi chiave del Green Deal europeo. In particolare, NAHV punta alla decarbonizzazione dei principali settori industriali, come la produzione di acciaio e cemento, e include soluzioni di trasporto sostenibili per ridurre l’impronta ecologica. In questo modo, il progetto NAHV metterà le basi per creare un ecosistema completo per la transizione all’uso dell’idrogeno rinnovabile, che include attività di produzione e di servizio per soddisfare le esigenze delle famiglie e dei cittadini, creando così i posti di lavoro del futuro pianificando le conoscenze e competenze richieste.
Il progetto NAHV rappresenta un’opportunità unica per attivare la capacità regionale e italiana nel settore dell’idrogeno ed è un tassello della strategia a lungo termine per posizionare la Regione Friuli Venezia Giulia all’avanguardia nell’economia dell’idrogeno a livello nazionale ed europeo.
hydrogen valley
idrogeno
Servizi per l'Innovazione
31.07.2023
Area Science Park al Microscopy & MicroAnalysis (M&M) 2023 di Minneapolis
Dal 23 al 27 luglio a Minneapolis (Usa) si è svolta l’edizione 2023 del Microscopy & MicroAnalysis (M&M), l’appuntamento annuale della Microscopy Society of America e della Microanalysis Society che riunisce scienziati, tecnologi e ricercatori con l’obiettivo di condividere conoscenza, creare network e fare il punto sulle novità scientifiche e tecnologiche del mondo della microscopia.
Anche Area Science Park ha preso parte – per la prima volta – al congresso internazionale con la responsabile del Laboratorio di Microscopia Elettronica (Lame), Regina Ciancio.
La ricercatrice ha moderato il simposio dal titolo “Machine Intelligence in Action: Delivering Resilient, Sustainable, and Reconfigurable Microscope Ecosystems” in cui si è discusso delle nuove frontiere della microscopia per la scoperta e la progettazione di sistemi di materiali, chimici e biologici.
Nel corso del congresso, si è inoltre tenuta una sessione speciale dedicata al progetto IMPRESS di cui Regina Ciancio è coordinatore. Finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal CNR-IOM, il progetto mira a rivoluzionare il campo della microscopia elettronica a trasmissione proponendo il co-sviluppo di nuovi prototipi interoperabili grazie all’interazione di scienziati, aziende ed esperti del settore.
IMPRESS riunisce 19 partner provenienti da 11 paesi europei con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma interoperabile basata su componenti modulari e standardizzati, progettati in maniera da essere flessibili e adattabili sia a diversi microscopi che ad altra tipologia di strumentazione.
La piattaforma consentirà di effettuare un’ampia gamma di esperimenti multimodali e correlativi utilizzando opzioni metodologiche attualmente non accessibili con microscopi elettronici disponibili in commercio in modo da rispondere alle esigenze di una vasta categoria di utenza. Per realizzare tale obiettivo, IMPRESS si avvarrà di uno strumento innovativo, una procedura di Appalto Pre-Commerciale (PCP) attraverso la quale compagnie con diverse competenze potranno competere per contribuire, assieme agli scienziati, alla progettazione e realizzazione dei prototipi per le diverse applicazioni innovative.
L’IMPRESS Supplier è stata l’occasione per annunciare la Open Market Consultation del PCP lo strumento attivo attraverso il quale le aziende potranno diventare parte integrante del progetto. L’evento ha visto la partecipazione di circa 80 persone e ha consentito di illustrare i vari aspetti del progetto europeo, del processo PCP e di rispondere alle numerose domande del pubblico rappresentato da scienziati internazionali e dalle aziende più importanti nel settore della microscopia elettronica.
Prossimo appuntamento con IMPRESS e il PCP l’1° settembre 2023 a Düsseldorf. Tutte le info: QUI.
appalto pre-commerciale
Infrastrutture di ricerca
materiali innovativi
26.07.2023
Al via la quarta edizione di Startup Marathon
Selezionare e valorizzare le aziende innovative più interessanti del panorama nazionale, ma anche rappresentare un’occasione di sensibilizzazione sul tema della generazione e sviluppo d’impresa. È la missione di Startup Marathon, il contest rivolto a startup, pmi innovative e spin-off universitari promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, che ha aperto le selezioni per la sua quarta edizione.
Il bando, disponibile su startupmarathon.it e aperto fino al 24 settembre, è riservato a incubatori e acceleratori d’impresa, che possono candidare fino a due tra startup, spin-off e pmi innovative. Le realtà selezionate presenteranno il loro pitch di fronte a una platea di investitori e imprenditori nello Startup Marathon Digital Day, in programma il 27 ottobre nell’ambito di DIGITALmeet. Verranno quindi nominate le 10 finaliste che si sfideranno il 14 novembre nella sede di UniCredit a Verona, in quello che sarà il primo evento in presenza nella storia di Startup Marathon. In palio l’ingresso nel programma di accelerazione UniCredit Start Lab e la partecipazione alla missione nazionale al CES di Las Vegas.
Le realtà vincitrici saranno infatti accompagnate in un percorso orientato alla ricerca di grant e di finanziamenti, oltre che allo sviluppo di prodotti e servizi in grado di generare fatturato ed occupazione. Più nello specifico, l’azienda vincitrice parteciperà all’edizione 2024 del programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà preselezionata per prendere parte al programma di internazionalizzazione Primo Innovare. La seconda e la terza classificata saranno inserite tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.
A valutare i progetti sarà una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduta da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network. È previsto anche un premio speciale per una startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile. Questa azienda sarà inserita tra le preselezionate per prendere parte al programma di internazionalizzazione Prospera Women.
«Sono trascorsi undici anni dall’entrata in vigore della legge Passera, che ha riconosciuto le startup innovative nell’ordinamento italiano», ricorda Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park. «In questi anni molto è stato fatto per sostenere l’innovazione nel nostro Paese, ma è uno sforzo che deve continuare per colmare il gap nei confronti delle altre economie più avanzate, che resta ancora notevole. Iniziative come Startup Marathon vanno esattamente in questa direzione, permettendo agli ecosistemi innovativi nazionali di fare rete e mettere a sistema le eccellenze diffuse sui territori».
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