Terre rare: EMCEI premia uno studio di Area sull’analisi bibliometrica
L’e-paper dal titolo Rare earth elements from e-waste: bibliometric analysis di Marinella Favot, dell’Ufficio Supporto al Sistema Imprenditoriale di Area Science Park, è risultato vincitore della categoria “Natural resources, agriculture and environment” dell’EMCEI, l’EuroMediterranean Conference for Environmental Integration. Scopo dello studio indagare lo stato degli studi scientifici in materia di recupero delle terre rare dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. EMCEI è una conferenza internazionale in cui si dibattono tutti i temi trasversalmente legati alla salvaguardia, tutela e protezione dell’ambiente mediterraneo, universalmente identificato come hotspot del cambiamento climatico. Una sezione importante della conferenza è dedicata alla produzione scientifica su 16 diverse categorie, con la preventiva candidatura da parte degli autori di studi e ricerche sottoforma di paper scientifici.
“La ricerca è stata condotta all’interno del progetto più ampio denominato CRM.Pharma finanziato dal Ministero dell’Ambiente in cui sono coinvolti anche i colleghi Sara Blasi e Marcello Guaiana– ha affermato Marinella Favot dell’Ufficio Supporto al Sistema Imprenditoriale di Area Science Park -. L’analisi è relativa alla produzione scientifica sul tema del riciclo delle terre rare (REEs) da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). A parte un numero limitato di articoli scientifici pubblicati prima del 2000, la produzione scientifica sul tema ha avuto inizio dal 2007. Quindi l’argomento di ricerca è relativamente “giovane” ma sta diventando sempre più centrale vista la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento delle terre rare, fondamentali nella “twin transition” (green and digital). Stiamo approfondendo anche l’analisi dei brevetti relativi al riciclo delle terre rare dai RAEE, con il collega Riccardo Priore dell’Ufficio Valorizzazione della Ricerca”.
Le perturbazioni internazionali, come la temporanea riduzione dell’export cinese di REEs avvenuta dall’inizio del 2010, ha dato un’accelerata alla ricerca di fonti alternative di approvvigionamento, ad esempio le così dette “miniere urbane”. I settori scientifici più produttivi sul tema sono le scienze ambientali, l’ingegneria e la chimica, e c’è ampio spazio di ricerca nell’ambito “business and economics” per esplorare la sostenibilità economica ed ambientale del recupero di terre rare dai rifiuti, ed eventualmente proporre policy e incentivi a sostegno di progetti industriali innovativi. Il numero di ricercatori e studiosi, per ora abbastanza contenuto, dovrebbe aumentare sensibilmente nei prossimi anni: l’Italia è infatti tra i 5 Paesi più prolifici al mondo per numero di pubblicazioni sul tema.