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25.07.2024
Nuovi catalizzatori per convertire i gas serra in combustibili green: uno studio per trasformare il metano in metanolo
Una delle possibilità per raggiungere la “dream reaction”, ovvero la reazione – a lungo cercata- che permetta di convertire i gas serra in combustili preziosi, è in uno studio italiano che ha riunito ricercatori e ricercatrici dei principali enti di ricerca e atenei del Friuli Venezia Giulia: il Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto Officina dei materiali di Trieste (Cnr-IOM), l’Università degli studi di Udine, l’Università degli studi di Trieste, Elettra Sincrotrone e Area Science Park. Dalla sinergia tra un gruppo di ricerca vasto e interdisciplinare è stata, infatti, messa a punto una tecnologia per la preparazione di catalizzatori innovativi in grado di promuovere la trasformazione di metano, un potente gas serra che incide negativamente sul bilancio energetico del Pianeta favorendo il riscaldamento globale.
La metodologia individuata, descritta sulla rivista scientifica statunitense “Small” che le ha dedicato anche la copertina, edita da Wiley, ha riguardato, in particolare, la possibilità di convertire direttamente il metano in metanolo, un prezioso alleato nel processo della futura transizione energetica, attraverso un nuovo materiale a basso costo a base di Cerio e Rame, le cui proprietà catalitiche sono state esplorate grazie alle tecniche all’avanguardia disponibili presso i poli universitari e centri di ricerca della regione.
“È stata investigata la possibilità di sintetizzare dei materiali innovativi a basso costo, evitando l’utilizzo di solventi aggiuntivi e passaggi dispendiosi in fase di preparazione: questa tecnologia sfrutta semplicemente la forza meccanica che va a modificare la struttura del materiale di partenza e lo rende più efficiente nel trasformare il metano in altre molecole”, spiegano Silvia Mauri, ricercatrice di Cnr-Istituto Officina dei Materiali e Rudy Calligaro, ricercatore dell’Università di Udine, entrambi autori del lavoro. “Il risultato è stato duplice: da un lato aver identificato un materiale promettente per il processo di catalisi, dall’altro aver implementato le nostre conoscenze sui meccanismi che stanno alla base dell’efficacia di questi materiali. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di tecniche avanzate che utilizzano la luce di sincrotrone, unitamente alla potenza di calcolo oggi disponibile. In questo modo, sarà da ora in poi più semplice e veloce migliorare ulteriormente il design e l’utilizzo di questi catalizzatori”.
Lo studio ha, quindi, implicazioni importanti nel supportare il processo della transizione energetica imposta dalle conseguenze del riscaldamento globale: “Il metano è una risorsa preziosa e la sua valorizzazione rappresenta una sfida importante nella catalisi eterogenea: per questo la comunità scientifica di tutto il mondo sta concentrando i suoi sforzi nella ricerca di nuovi materiali che ne facilitino i processi di trasformazione in prodotti che possano essere utilizzati in modo più sostenibile”, aggiunge Luca Braglia di Area Science Park: “questo studio, di natura prettamente fondamentale, identifica una nuova classe di catalizzatori preparati in modo economicamente e ambientalmente più sostenibile, e conferma come l’utilizzo simultaneo di più tecniche avanzate e competenze interdisciplinari sia necessario per identificare e sviluppare nuovi materiali e tecnologie a supporto della transizione ecologica”.
La ricerca conferma, inoltre, il ruolo di primo piano assunto dall’Italia nell’affrontare la sfida cruciale della transizione verde e dei nuovi materiali, dimostrando come la cooperazione tra le eccellenze scientifiche regionali porti risultati di grande impatto.
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Dai nostri campus
19.07.2024
Al via SCI-FI, il progetto che unisce agricoltura sostenibile e inclusione sociale
Creare una comunità di pratica sostenibile che promuova la conservazione ambientale e l’inclusione sociale, utilizzando l’agricoltura come strumento di cambiamento positivo. Questo è l’obiettivo di SCI-FI (SCIence For Inclusion), un progetto di Citizen Science nato dalla collaborazione di Primo Principio, impresa insediata nell’Area Science Park di Trieste, con Duemilauno Agenzia Sociale, finanziato dai fondi Europei del progetto IMPETUS.
Sviluppato in Friuli Venezia Giulia, il progetto, che durerà fino a gennaio 2025, promuove l’utilizzo della tecnologia 4.0 in agricoltura, tramite un sistema digitale di supporto decisionale, con un forte focus sull’inclusività di tutta la comunità, cercando di avvicinare il mondo della ricerca all’agricoltura. SCI-FI, che è stato presentato nell’Azienda Agricola Giuseppe Maggiori a Colloredo di Monte Albano, mira a integrare pratiche agricole sostenibili con l’uso di tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Implementando pratiche agricole che minimizzano il consumo di acqua e l’uso di prodotti chimici, il progetto si focalizza sull’adozione di tecnologie di agricoltura di precisione, capaci di ottimizzare le risorse e migliorare la resa dei campi.
Il progetto vedrà la partecipazione di cittadini, agricoltori e studenti che verranno formati per raccogliere dati sul campo, contribuendo a perfezionare modelli agronomici avanzati ed integrando la trasformazione digitale nell’agricoltura. Il fulcro delle attività sarà l’Azienda Agricola Giuseppe Maggiori che collabora con la cooperativa Duemilauno Agenzia Sociale e il Centro di Salute Mentale (CSM) di Udine, portando avanti pratiche di inclusione sociale, lavorativa e di formazione tramite il lavoro agricolo. Sarà previsto, infatti, anche il coinvolgimento di ragazzi seguiti dal CSM e di minori stranieri non accompagnati.
Proprio attraverso queste pratiche di cooperazione e inclusione, la cooperativa Primo Principio ha supportato l’installazione di una stazione meteo per monitorare le condizioni climatiche in tempo reale. Grazie alla formazione tecnica sull’interpretazione dei dati e sull’agronomia sostenibile, i partecipanti potranno utilizzare la tecnologia per raccogliere dati di campo e prendere decisioni informate.
Il progetto prevede anche la realizzazione di workshop sull’agricoltura sostenibile e lo sviluppo, con i citizen scientists coinvolti, di una piattaforma digitale user friendly che faciliterà la diffusione dei dati raccolti. Attraverso una rete di comunità rurali attivamente coinvolte, il progetto mira ad accrescere la fiducia verso le iniziative europee, chiarendo le ragioni scientifiche dietro l’adozione di queste tecnologie.
Tutti i partecipanti attivi avranno accesso gratuito al sistema di supporto decisionale WiForAgri, che fornisce informazioni sulle condizioni microclimatiche e, tramite modelli previsionali, permette una gestione ottimale del terreno.
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Dai nostri campus
17.07.2024
Metalmeccanica FVG in flessione nel primo semestre 2024: questa l’analisi del Report Flash dell’’Osservatorio del Comet
Il settore della metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia sta attraversando un periodo di incertezza e riposizionamento sui mercati, con un rallentamento dell’export, principalmente verso la Germania e il Nord Europa. Il 70% delle imprese prevede un fatturato per il 2024 non superiore a quello del 2023, a causa di una frenata dopo la crescita post-Covid. Questa situazione non è compensata dalla crescita in Est Europa, Turchia o Nord America.
A dirlo è l’ultimo Report Flash dell’’Osservatorio della Metalmeccanica FVG, progetto nato e coordinato dal Comet FVG che, in collaborazione delle Università di Trieste e Udine, Intesa Sanpaolo e Area Science Park, unisce differenti banche dati per monitorare il settore metalmeccanico in FVG.
Secondo il presidente del Comet, Sergio Barel, le PMI metalmeccaniche del FVG stanno cercando di reinventarsi per cogliere le opportunità offerte dalla ridefinizione delle filiere mondiali e tedesche.
Nonostante un calo generale, il settore della metalmeccanica del FVG ha reagito meglio rispetto alla manifattura. L’export ha retto bene fino al primo trimestre 2024, con una frenata legata a Germania, USA, Francia e UK, parzialmente compensata da Cile, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa e Australia.
Servizi per l'Innovazione
11.07.2024
Life Science City: online il portale dedicato alla diffusione della cultura scientifica
Promuovere la cultura scientifica e favorire l’orientamento dei giovani verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Questo l’obiettivo di Science for Life, progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, coordinato da Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) in collaborazione con Area Science Park, con la finalità di promuovere la divulgazione scientifica nel settore delle scienze della vita, avendo un’attenzione particolare alle nuove generazioni e al mondo della scuola.
Life Science City introduce i giovani alle professioni nel settore delle scienze della vita e ai lavori del futuro ad esso connessi. L’intento è ispirare e motivare ragazze e ragazzi, promuovendo la cultura scientifica, conducendoli alla scoperta, in modo divertente e dinamico, di alcune delle aree principali di questo settore legate alla salute dell’uomo e del pianeta. Oggi, infatti, appare sempre più evidente come la salute dell’uomo sia legata a quella dell’intero pianeta e come le figure professionali che si occupano dell’uno o dell’altro settore tendano sempre più a condividere applicazioni scientifiche e tecnologie. Nel portale, ampio spazio è dedicato ai corsi Science For Life, dove biologi, fisici, chimici, medici e ingegneri ci guidano dentro e fuori i laboratori, connettendo le innovazioni nel campo delle scienze della vita all’impatto che esse possono avere sulla società e sul nostro futuro.
Percorsi formativi tematici. All’interno dello spazio web Area Science Park ha progettato 4 corsi della durata di 4 ore ciascuno, durante i quali ricercatori e scienziati raccontano il proprio lavoro e le sfide che ci aspettano. I corsi, sviluppati in diversi moduli e con un test finale di autovalutazione, affrontano tematiche diverse, dalla salute dell’uomo, a quella della terra, a quella dei mari, per arrivare a raccontare i luoghi dove vengono formati i tecnici che un domani lavoreranno in questo campo. I temi trattati sono: Scienze della vita, corso che esplora il mondo degli Istituti Tecnici Superiori, i corsi, le strumentazioni e le materie che supportano la formazione, inoltre, approfondisce il funzionamento e l’uso dei macchinari utilizzati dai professionisti delle Scienze della Vita. Salute dei mari, corso che racconta l’Area Marina e aiuta a comprendere le problematiche della salvaguardia marina e a capire come si lavora sul campo e in laboratorio in questo settore. Salute della terra, percorso che porta alla scoperta del mondo vegetale naturale ed artificiale, con focus su l’ERSA FVG, per approfondire le problematiche della salvaguardia vegetale e scoprire come un agronomo lavora sul campo e in laboratorio. Salute dell’uomo, il corso che approfondisce la composizione del nostro DNA e l’ambito della genomica, esplorando le tecniche, le strumentazioni principali e le applicazioni di biologia molecolare per conoscere sempre più a fondo l’essere umano ai fini dello studio e della cura. Protagonisti della serie dei corsi sono ricercatrici e ricercatori attivi in aziende ed enti di ricerca insediati nel parco scientifico e non solo: Simona Iannucci (OGS), Marco Francese (Shoreline), Gian Luca Bianchi (ERSA), Selena Tomada (ERSA), Cristina Kokmann (Astra Snc), Serena Zacchigna (ICGEB), Margherita Degasperi (LAGE, Laboratorio di Genomica ed Epigenomica di Area Science Park), Alberto Steindler (Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita A. Volta), Stefano Chiellini (Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie per la Vita).
Ti racconto le Scienze della Vita. Il portale raccoglie contributi scientifici, sotto forma di news, video e podcast dedicati al racconto delle principali attività di ricerca scientifica portate avanti dalla Fondazione Toscana Life Sciences e da Area Science Park. Un ambiente virtuale che ospita anche “contenuti speciali” come Pop Science, il podcast di TLS che racconta l’attività di ricerca della Fondazione attraverso le voci dei suoi ricercatori e degli studenti delle scuole superiori di Siena. La serie in 5 episodi è disponibile gratuitamente su Spotify, Google Podcast e Amazon Music per l’ascolto on-demand e in streaming. Un progetto di comunicazione e divulgazione scientifica dedicato all’approfondimento della ricerca di TLS su alcune delle principali sfide di salute del nostro tempo. Al centro di ogni episodio ci sono i principali temi oggetto di studio nei laboratori di Toscana Life Sciences: dal progetto sulle leucemie delle cellule B condotto dalla Tumour Immunology Unit; al gruppo VacciBiome che studia il ruolo del microbioma intestinale del paziente sull’efficacia degli approcci immunoterapici contro il cancro; passando per l’esperienza della Mass Spectrometry Unit, da anni, impegnata anche nello studio delle malattie rare, in particolare la Sindrome di Rett, con approccio proteomico. Un viaggio nella scienza che tocca anche le nuove frontiere della bioinformatica, guardando da vicino il DaScH (Data Science for Health) Lab che applica le tecnologie computazionali e di intelligenza artificiale alla biologia, fino alla grande sfida dell’antibiotico-resistenza spiegata attraverso l’attività del MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab, il gruppo di ricercatori che si occupa di identificare anticorpi monoclonali umani contro virus e batteri.
Divulgazione e Formazione 4.0: video e sfogliabili per vivere l’avventura della conoscenza. Nella sezione ‘Divulgazione e Formazione 4.0’ la Fondazione TLS ha raccontato, in pillole, anche con l’aiuto di brevi video, le principali attività di un laboratorio, per conoscere da vicino i ricercatori di TLS e avvicinare i più giovani al mondo della ricerca scientifica nelle life sciences. Nella sezione, inoltre, sono raccolti i contributi scientifici dei ricercatori di TLS dedicati ai temi di attualità: dalla lotta all’antibiotico resistenza al racconto delle nuove frontiere della ricerca scientifica, come la bioinformatica e le applicazioni dell’AI nella ricerca scientifica; fino alla scoperta dei botanicals e ai moderni studi legati alle proprietà biologiche delle piante. Un viaggio che si arricchisce anche attraverso i contributi video, realizzati dalla giovane Martina Cesarini, della Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie per la Vita, che ha contribuito al progetto realizzando i contributi video con tecnologie di realtà aumentata e virtuale, per scoprire insieme ai ricercatori di TLS alcuni dei principali strumenti e attività di ricerca presenti in un laboratorio. La grande avventura della conoscenza, infine, si completa con i contributi della sezione ‘La città delle Scienze della Vita’ dove è possibile leggere, distinti tra le categorie: Uomo, Piante e Microbiologia, i contributi sotto forma di news a cura di Paola Nezi, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences; Marco Martinelli, Divulgatore Scientifico e PhD, student presso Scuola Superiore Sant’Anna; Mattia Cicogni, PhD student presso MSU di Fondazione Toscana Life Sciences ed Elena Caproni, ricercatrice della Unit Vaccibiome di TLS. Hanno, inoltre, contribuito alla realizzazione degli approfondimenti scientifici e dei video i ricercatori di TLS Claudia Sala, Vittoria Cicaloni, Federico Cappelli, Ida Paciello, Dario Cardamone, Sara Joubbi, Alberto Grandi, Gabriele Di Lascio, Assunta Gagliardi, Mattia Benedet e Ilaria Maffei.
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Dai nostri campus
09.07.2024
Analisi di immagini mediche, sicurezza informatica e visione artificiale al centro della 7^ Summer School AI-DLDA di Udine
Quattro giorni di full-immersion con studiosi ed esperti di AI, per fare il punto sulla ricerca legata all’intelligenza artificiale applicata alla analisi di immagini mediche, alla cyber security e alla computer vision.
Sono stati questi i temi al centro della 7a edizione di AI-DLDA: International Summer School on Artificial Intelligence, la scuola estiva sull’IA che si è svolta dal 1° al 4 luglio a Udine, organizzata da Area Science Park, Università di Udine, DITEDI e Digital Innovation Hub di Udine, nel contesto dell’iniziativa IP4FVG-EDIH, il Digital Innovation Hub regionale finanziato dall’Unione europea con Next Generation EU e dal PNRR.
Tra gli speaker di rilievo internazionale erano presenti, quest’anno, Lamberto Ballan (Università di Padova), Sebastiano Battiato (Università di Catania), Gustavo Carneiro (University of Surrey), Emanuele Rodolà (Università Sapienza di Roma), Andreas Windish (Joanneum research) e Stefano Zanero (Politecnico di Milano).
La Summer School di Udine si conferma un’importante opportunità di networking tra ricercatori e altri professionisti del settore. Tra i partecipanti di questa edizione, ben 19 i professionisti provenienti da importanti aziende regionali e nazionali e 16 i ricercatori e dottorandi di realtà universitarie italiane ed europee (Francia, Regno Unito e Lituania le principali).
Oltre che per le sessioni di studio e approfondimento, la Summer School AI-DLDA si è caratterizzata sin dalla sua nascita anche per il fitto programma di workshop pomeridiani, condotti da esperti di applicazioni industriali, quest’anno a cura di aziende ed enti quali Joanneum research, Lenovo, SISSA, Università di Udine, Datamantix, R-Tree Technologies, Università di Modena e Reggio Emilia, beanTech.
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05.07.2024
Phenotypic Fingerprinting School: opportunità di formazione in Area Science Park per due laureati STEM
Un’opportunità di formazione teorico-pratica che, grazie all’utilizzo di approcci e tecniche complementari e integrabili, permette di scoprire le impronte digitali delle vie metaboliche cellulari perturbate dalle infezioni e dalla risposta ai farmaci.
È quella offerta dalla scuola di formazione in “Phenotypic Fingerprinting”, promossa da Area Science Park in collaborazione con Elettra Sincrotrone Trieste, l’International Center for Genetic Engineering and Biotechnology – ICGEB e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR, nell’ambito delle attività di “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” – PRP@CERIC*.
La scuola si terrà in lingua inglese e sarà ospitata a Trieste presso i laboratori di Area Science Park, Elettra Sincrotrone Trieste, ICGEB e Istituto Officina dei Materiali-CNR; è strutturata in due sessioni per un totale di circa 150 ore. Diversi i temi trattati: dai modelli cellulari di interazione ospite-patogeno al sequenziamento di RNA, dalle micro e nano-lavorazioni per la biologia alla citologia chimica, all’analisi, l’integrazione e la gestione dei dati.
Il percorso formativo “Phenotypic Fingerprinting School” nasce per rafforzare le competenze di ricercatori e tecnologi che lavorano nell’ambito del progetto PRP@CERIC, ma prevede anche la partecipazione di una quota esterna di laurati STEM interessati a sviluppare le proprie competenze nello studio delle impronte digitali fenotipiche. Si tratta di due posizioni per le quali Area Science Park promuove una manifestazione di interesse pubblicata sul sito istituzionale e aperta fino al 26 luglio 2024.
I requisiti per presentare la propria candidatura sono:
essere in possesso di diploma di laurea magistrale o specialistica o diploma di laurea vecchio ordinamento in materie STEM;
conoscere la lingua inglese;
godere dei diritti civili e politici nello Stato di appartenenza o provenienza.
Per ciascun partecipante al percorso formativo è previsto il rimborso dei pranzi durante le giornate di lezione (fruibili presso le mense di Area Science Park), mentre, esclusivamente per gli studenti provenienti da fuori Trieste, è previsto il rimborso anche del pernottamento e degli altri pasti.
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*Il progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” – PRP@CERIC è finanziato dal PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”, Linea di Investimento 3.1 “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.
Opportunità
28.06.2024
Visita in Area Science Park del Console Generale di Francia a Milano
Monsieur François Bonet, Console Generale di Francia a Milano, ha visitato Area Science Park accompagnato dal Console Onorario di Francia a Trieste, Riccardo Illy. A Trieste per partecipare al G7 Istruzione, in programma in questi giorni nel capoluogo giuliano, il Console francese è stato accolto dalla Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, e dal Direttore della Struttura Ricerca e Innovazione, Salvatore La Rosa.
La Presidente Petrillo ha illustrato le principali attività dell’ente nazionale di ricerca e i progetti strategici in corso: dal progetto “North Adriatic Hydrogen Valley” a IP4FVG-EDIH l’European Digital Innovation Hub a IMPRESS, che vede anche la partecipazione di realtà scientifiche francesi. Un piccolo focus è stato dedicato alle infrastrutture di ricerca e tecnologiche sul cui sviluppo Area Science Park sta investendo negli ultimi anni.
Grande l’interesse espresso dal Console durante l’incontro, in particolare nei confronti della vocazione scientifica di Trieste e delle numerose istituzioni che vi operano.
François Bonet, in precedenza ambasciatore in El Salvador, è stato nominato Console generale di Francia a Milano nell’agosto 2023.
A seguire, Monsieur Francois Bonet e Riccardo Illy hanno visitato il laboratorio di luce Elettra Sincrotrone Trieste accompagnati da Andrea Locatelli, coordinatore gruppo linee, e Claudio Masciovecchio, dirigente.
Dai nostri campus
26.06.2024
Il Friuli Venezia Giulia punto di riferimento per cooperazione internazionale e diplomazia scientifica Italia/Africa attraverso il Sistema Scientifico e dell’Innovazione
Scienza e formazione possono contribuire efficacemente allo sviluppo del partenariato strategico tra Italia e Africa, anche alla luce del nuovo Piano Mattei per l’Africa promosso dalla Presidenza del Consiglio. Lo dimostra il Friuli Venezia Giulia, che con le numerose esperienze maturate e le storie di successo può rivestire un ruolo centrale per approfondire le già fruttuose collaborazioni. È quanto è emerso dalla Conferenza annuale del SiS FVG, il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, tenutasi mercoledì 26 giugno a Trieste in Area Science Park, e che ha esplorato le connessioni tra cooperazione internazionale e diplomazia scientifica.
“Il Sistema scientifico e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia ha saputo anticipare molti dei temi contenuti nel Piano Mattei. Il tema stesso della diplomazia scientifica ha accompagnato la storia di questo territorio anticipando il dibattito che stiamo affrontando a livello nazionale ed europeo” ha dichiarato Alessia Rosolen, Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia “Il nostro valore aggiunto ha riguardato in particolare i percorsi formativi nell’accompagnamento alla ricerca, nel rapporto tra nuove figure professionali, nella costruzione del sistema dell’alta formazione e degli ITS. In quest’ambito, tra l’altro, abbiamo due eccellenze nazionali: l’esperienza di scambio del Malignani di Udine con l’Egitto e quello dell’ITS Alto Adriatico di Pordenone con il Ghana”.
Numerosi gli speaker che sono intervenuti nel corso della conferenza per portare contribuiti e confrontarsi sul tema. Tra questi Vincenzo Lorusso, responsabile della Cooperazione dell’Unione Europea in Ricerca e Innovazione con l’Unione Africana presso la DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea che ha parlato del ruolo chiave che Ricerca & Innovazione hanno nello sviluppo del partenariato tra Unione Europea e Africa. Lorusso ha anche confermato l’investimento (pari a 150 miliardi di euro), annunciato nel summit UE-UA dello scorso febbraio, che punta a sostenere l’Africa per una ripresa e una trasformazione forte, inclusiva, ecologica e digitale.
Il ruolo della scienza come uno strumento efficace per consolidare le relazioni transnazionali era già stato cristallizzato nella Dichiarazione di Trieste del 2019, firmata dai ministri di 17 Paesi dell’Iniziativa Centro-Europea INCE che designarono come prioritari temi quali la diplomazia scientifica, la mobilità dei ricercatori, lo scambio del personale e la promozione di reti collaborative transnazionali.
Tra le best pratices presentate: il progetto MITS Academy/Egitto e il progetto formazione con il Ghana Confindustria Alto Adriatico. Il primo, nato dalla collaborazione tra l’ITS Academy di Udine e l’Istituto Paritario Don Bosco del Cairo e illustrato da Paola Perabò, Vicepresidente Fondazione MITS Malignani Istituto Tecnico Superiore di Udine, vuole contribuire a ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di personale qualificato nel settore manufatturiero e favorire la cooperazione tra Italia ed Egitto. Il secondo, presentato dal Presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha come obiettivo quello di formare giovani ghanesi, già inseriti nelle scuole tecniche e professionali in quel Paese, per colmare la mancanza di manodopera del sistema industriale del Friuli Venezia Giulia.
Ad aprire i lavori la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, che si è soffermata sull’importanza strategica del tema della Conferenza, condiviso da tutti i rappresentanti del SiS FVG, “un tema fondamentale per Trieste, polo di eccellenza in cui sono nati e operano numerosi organismi attivi nella ricerca e nell’alta formazione a livello internazionale”. La Presidente ha poi ricordato l’appuntamento il 2 ottobre con un evento del G7 Ricerca, organizzato nel contesto del BSBF 2024, dedicato alla costruzione di competenze e trasferimento di conoscenza per rafforzare la collaborazione tra Italia e Africa.
È poi intervenuto Alessandro Garbellini – Capo Ufficio Spazio, cooperazione scientifica multilaterale e proprietà intellettuale, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha dichiarato: “Il modello del SiS FVG rappresenta sicuramente una leva per la nostra politica estera ed è una prova di quanto un’infrastruttura funzionante unita a proattività delle istituzioni porti beneficio al sistema Paese. Trieste ha inventato un nuovo modello di cooperazione scientifica: mettere insieme le capacità, consentirne l’accesso e fare in modo che i cervelli producano indipendentemente dalla loro origine. Il Ministero sta promuovendo nel mondo il modello Trieste”.
A seguire, l’intervento di Francesco Ciardiello – Segreteria Tecnica Direzione Generale della Ricerca, Ministero dell’Università e della Ricerca – che ha ribadito la centralità di Trieste e del ruolo che il capoluogo giuliano può rivestire nello sviluppo della cooperazione internazionale.
La parte finale della conferenza è stata dedicata a una tavola rotonda moderata da Nico Pitrelli, direttore del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA “Franco Prattico”, incentrata su casi di cooperazione e diplomazia scientifica presentate da diverse istituzioni del SiS FVG.
A intervenire: Alessandro Lombardo, Senior Executive Officer CEI – Central European Initiative; Marianna Maculan, Responsabile Relazioni Esterne per ICGEB – International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology; Atish Dabholkar, Direttore ICTP – International Centre for Theoretical Physics; Tonya Blowers, Coordinatrice del programma OWSD – Organization for Women in Science for the Developing World; Claudia Baracchini, Senior Project Manager TEC4I FVG – Tecnologie per l’innovazione FVG; Peter Mc Grath, Coordinatore Unità Diplomazia Scientifica per TWAS – The World Academy of Sciences; Mounir Ghribi – Direttore Cooperazione Internazionale e Promozione della Ricerca per OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.<
A concludere i lavori l’Assessore Rosolen.
SiS FVG è un’iniziativa della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Università e della Ricerca, per la valorizzazione del Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia.
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Servizi per l'Innovazione
24.06.2024
Area Science Park e La Cappella Underground lanciano la I edizione del Premio letterario Mondofuturo
L’ente nazionale di ricerca Area Science Park e il Centro Ricerche e Sperimentazioni Cinematografiche e Audiovisive, La Cappella Underground, organizzatore del Trieste Science+ Fiction Festival, promuovono la I edizione del Premio letterario Mondofuturo, riconoscimento per il miglior libro di fantascienza originale pubblicato in Italia nel 2023.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica e quello delle produzioni audiovisive, con l’obiettivo di esplorare nuovi modi per favorire la crescita culturale e l’interesse nei confronti della scienza e della letteratura, utilizzando la fantascienza come veicolo per catalizzare l’attenzione, l’interesse.
“L’ente che presiedo è da sempre interessato a sperimentare nuove forme di contaminazione tra culture e linguaggi diversi attraverso cui promuovere la scienza e avvicinare il pubblico e, soprattutto i più giovani, al mondo della ricerca e alle discipline STEM” racconta la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo che aggiunge “Le grandi scoperte che hanno cambiato la società e le nostre vite e le storie degli scienziati che le hanno realizzate sono da sempre oggetto di racconti che trovano espressione in libri e lungometraggi. Ma sono anche fonte di ispirazione e immaginazione per guardare al futuro e a nuovi possibili mondi, reali o immaginari che siano. Con questo Premio e grazie alla collaborazione con la Cappella Underground vogliamo ancora una volta stimolare un dialogo che coinvolga tutti coloro che sono affascinati dalle potenzialità della conoscenza”.
“Con il Trieste Science+Fiction Festival, La Cappella Underground esplora da sempre il presente e i possibili mondi futuri attraverso le immagini e le parole della fantascienza. Quella del 2024 sarà un’edizione del festival particolarmente attenta alla letteratura fantascientifica, con ampio spazio dedicato a panel, ospiti, presentazioni: la I edizione del premio Mondofuturo sarà, quindi, lo spazio privilegiato dove creare momenti di confronto per pubblico e addetti ai lavori sulla letteratura di fantascienza e al contempo rafforzare ancora di più il legame con la scienza che da sempre contraddistingue la manifestazione” racconta Chiara Barbo, Presidente de La Cappella Underground. “In questo senso, la collaborazione con Area Science Park si dimostra ancora una volta essenziale per noi, nella prospettiva della divulgazione scientifica ma anche della meravigliosa esplorazione del rapporto tra scienza e fantascienza”.
Il Premio letterario Mondofuturo, che prende il nome dal noto ciclo di incontri Fanta+Scientifici che La Cappella Underground organizza in concomitanza con il Trieste Science+ Fiction Festival, premia il miglior libro di fantascienza originale, scritto in lingua italiana e non tradotto, pubblicato in prima edizione in Italia nel 2023.
Al concorso possono partecipare singoli autori e case editrici, candidando massimo tre opere (romanzi/racconti o raccolta di racconti) a tema fantascienza o riconducibili a tale tema, anche se non appartenenti a una specifica collana editoriale. È possibile candidare le opere entro e non oltre il 30 giugno 2024. Al seguente link è disponibile il regolamento: PREMIO LETTERARIO MONDOFUTURO.
Il Comitato organizzatore, composto da Area Science Park e da La Cappella Underground, selezionerà tra le candidature ricevute tre opere che meglio rispondano ai seguenti criteri: visione scientifica, tecnologica e sociale del racconto; originalità dell’opera; qualità della scrittura. I tre libri finalisti saranno, poi. sottoposti alla valutazione di una giuria di esperti, composta da giornalisti, scienziati ed esperti di fantascienza, che ne decreterà il vincitore.
La cerimonia di consegna del Premio letterario Mondofuturo e l’attribuzione di eventuali menzioni speciali avverranno durante il “Trieste Science+Fiction Festival”, in programma nel capoluogo giuliano dal 29 ottobre al 3 novembre 2024.
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Dai nostri campus
24.06.2024
Il risultato della nuova residenza artistica di Area Science Park presentato al MEET Digital Culture Center
Regenerative Symphony, l’installazione realizzata a seguito della residenza artistica in Area Science Park, è stata presentata durante la quinta edizione del New Atlas of Digital Arts, l’evento internazionale che si è svolto dal 20 al 21 giugno al MEET Digital Culture Center di Milano, e che mira a promuovere e indagare gli scenari della creatività digitale, evidenziando il potenziale degli esperimenti creativi immersivi come possibili motori di innovazione culturale, sociale ed economica.
Durante l’evento, parte del progetto S+T+ARTS in the City, oltre alla presentazione dell’opera, si sono susseguite una serie di testimonianze di istituzioni e attori europei, offrendo una panoramica sullo stato dell’arte e sugli sviluppi delle tecnologie legate alle esperienze immersive.
Con Regenerative Symphony, Daria Jelonek, tedesca, e Perry-James Sugden, inglese, dello Studio Above&Below hanno realizzato un’installazione audiovisiva interattiva generata da un modello di intelligenza artificiale che utilizza l’autoanalisi, il monitoraggio dei minerali e l’analisi di mercato della regione settentrionale dell’Italia come dati di input, per riconoscere, decidere e prevedere gli output di un’installazione modulare immersiva.
L’opera è stata realizzata grazie al coinvolgimento diretto dei ricercatori di Area Science Park che, durante le settimane di residenza, hanno collaborato con gli artisti, fornendo loro ispirazione, materiali e risorse a partire dalle proprie ricerche. In particolare sono stati coinvolti i team del Laboratorio LAME, che hanno illustrato loro i propri risultati di ricerca nell’ambito dei materiali innovativi e delle nanotecnologie, e Francesca Cuturello e Tommaso Rodani del Laboratorio di Data Engineering LADE, con il quale gli artisti hanno di fatto elaborato il modello matematico alla base dell’opera immersiva. Durante le settimane di residenza in Area Science Park, inoltre, gli artisti hanno potuto ispirarsi visitando i laboratori di Elettra Sincrotrone, dove hanno ascoltato dalla voce dei ricercatori, i più sfidanti progetti di ricerca dell’Ente nel settore dei materiali.
“Regenerative Symphony è un’opera d’arte che esplora un futuro (2030-2050) in cui i minerali critici, elementi rari essenziali per le tecnologie moderne, sono riciclati invece di essere estratti – spiegano gli autori – Questo scenario sfida le attuali difficoltà nel riciclaggio di tali minerali. L’installazione utilizza un modello di intelligenza artificiale che lavora con dati di materiali sintetici e naturali per visualizzare questo futuro rigenerativo. L’opera d’arte si manifesta come una proiezione generativa, che rivela la bellezza del riutilizzo attraverso la metafora delle sinfonie sonore. I visitatori possono interagire con l’installazione, regolando la visualizzazione attraverso dati predittivi delle risorse materiali su un iPad”.
Il pubblico può, infatti, interagire con l’opera creando nuovi oggetti a partire dal riciclo di altri e grazie a fonti di energia sostenibili. Il modello di AI reagisce alle richieste, individuando differenti soluzioni, tra cui il riciclo di materiali critici da rifiuti elettronici inutilizzati o decisioni di design alternative. Durante il calcolo, l’esperienza digitale nello spazio viene riorganizzata, portando a un nuovo e diverso ambiente immersivo. A conferma di come ogni nostro gesto può avere un impatto concreto sulla salute del nostro Pianeta.
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Infrastrutture di ricerca
18.06.2024
La campagna ‘Come un’onda’ di Rai Radio 1 fa tappa in Area Science Park
“Come un’onda”, la campagna di Rai Radio1 e Grr contro la violenza sulle donne ha fatto tappa a Trieste. La giornalista Rai Elena Paba che l’ha ideata, ha realizzato tra ieri e oggi per il giornale Radio e per la trasmissione “L’Italia in diretta” diverse interviste in Area Science Park, dove è stato aperto uno sportello gestito dal centro antiviolenza del GOAP.
Tra gli ospiti, Patrizia Romito, psicologa, professoressa associata presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Trieste, che si occupa di violenza su donne, minori e nelle giovani coppie, la Responsabile del GOAP, Maria Ferrara, il direttore di Area Park Science, Anna Sirica, la responsabile del Laboratorio di Microscopia elettronica di Area, Regina Ciancio. Spazio è stato dato inoltre al punto di vista di alcune studentesse del liceo Carducci-Dante di Trieste.
Dai nostri campus
14.06.2024
Le infrastrutture di ricerca come esempio di diplomazia scientifica e cooperazione internazionale
Le infrastrutture di ricerca sono uno strumento di aggregazione delle comunità scientifiche internazionali e di attrazione di talenti, sono una leva primaria per la crescita e la competitività dei territori. Promuovono l’internazionalizzazione dei progetti e la mobilità dei ricercatori, sviluppano metodi e tecnologie di frontiera con potenziale impatto globale, indirizzano le sfide globali attraverso uno sforzo collettivo. Per queste ragioni sono anche un modello strategico di sostegno alla cooperazione internazionale e alla diplomazia scientifica,
È stato questo il tema al centro del tavolo “Research Infrastructure: an example of Science Diplomacy and International Cooperation”, organizzato da Area Science Park e ospitato nella Sala Anzellotti oggi il 14 giugno dalle 15.00 alle 17.30.
L’incontro è parte del ricco programma di eventi proposti da GeoAdriatico, Simposio internazionale di geopolitica promosso dalla Vitale Onlus in partnership con l’Università degli Studi di Trieste e con il patrocinio del Ministero dell’Università e Ricerca, un appuntamento giunto ormai alla IV edizione che offre a Trieste momenti di approfondimento su tematiche relative al Forum del Mediterraneo e al ruolo dell’Italia nel nuovo scacchiere geopolitico, nonché argomenti inerenti il G20 quale piattaforma per cooperare su trasporti, infrastrutture portuali, mare e Spazio.
L’incontro organizzato in Area Science Park ha visto la partecipazione di esponenti di rilievo di infrastrutture di ricerca ospitate in diverse aree del mondo: dal Medio Oriente (Synchrotron Sesame) all’Africa (African Light Sorce) all’Europa Centro Orientale (Extreme Light Infrastructure – ELI ERIC e Central European Research Infrastructure Consortium – CERIC ERIC). È stato, inoltre, dedicato uno spazio alle infrastrutture di ricerca presenti in Friuli Venezia Giulia: Elettra Sincrotrone Trieste e PRP@CERIC – Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade, l’upgrade dell’infrastruttura di ricerca ERIC-CERIC, in corso di realizzazione grazie a fondi PNRR, sviluppata per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie.
A condividere progetti ed esperienze: Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park, Alfonso Franciosi, presidente di Elettra Sincrotrone Trieste, Simon Connell, presidente del Comitato esecutivo della Fondazione African Light Sorce, Jana Kolar, direttore esecutivo CERIC-ERIC, Allen Weeks, Director General of ELI-ERIC Delivery Consortium e Andrea Lausi, direttore scientifico SESAME e Federica Montovani, Infrastructure Manager di PRP@CERIC, Area Science Park.
“Siamo lieti di aver dato, anche quest’anno, il nostro contributo alla Vitale Onlus per l’organizzazione di uno degli incontri del Simposio GeoAdriatico che si conferma un’occasione di confronto e dialogo su temi di grande attualità per le istituzioni della città e non solo” ha dichiarato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo durante l’incontro “Il tema trattato nel panel odierno, ossia il ruolo delle infrastrutture di ricerca nella diplomazia, ci ha permesso di dialogare con esperti internazionali che operano in contesti e aree geografiche estremante diversi tra loro, ma che sono mossi verso per il comune obiettivo del progresso scientifico, sociale e sostenibile”.
A concludere i lavori è intervenuta l’Assessore regionale alla Ricerca del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen.
Infrastrutture di ricerca
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park