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Elettra lancia un Assistente Digitale Avanzato al servizio della ricerca
È stato progettato da Elettra Sincrotrone Trieste un assistente digitale avanzato che, grazie all’Intelligenza Artificiale, supporta i ricercatori che utilizzano le linee di luce e i laboratori di Elettra e FERMI. Il primo prototipo è stato implementato con successo per la beamline TwinMic con il nome di TwinBot.
Questa stazione sperimentale, una delle 28 linee di luce del sincrotrone italiano situato a Trieste, è specializzata nella microscopia a raggi X e offre una risoluzione spaziale sub-micrometrica. TwinMic consente studi multidisciplinari che spaziano dalla biologia alla scienza dei materiali, grazie alla capacità di combinare immagini di trasmissione e spettroscopia a raggi X. Le sue applicazioni principali includono lo studio dell’accumulo di nanoparticelle nelle cellule e la comprensione dei meccanismi chimici legati all’asbesto nei tessuti umani.
TwinBot rappresenta un’importante innovazione nell’ambito della ricerca di base, offrendo un accesso immediato e intuitivo alle informazioni tecniche e sperimentali offerte dalla linea TwinMic. Grazie all’intelligenza artificiale, TwinBot risponde in tempo reale a domande formulate in linguaggio naturale, facilitando la preparazione delle proposte e degli esperimenti. I ricercatori non devono più dedicare lunghe ore alla ricerca manuale nei documenti tecnici: TwinBot fornisce risposte rapide e accurate, migliorando significativamente l’efficienza delle loro attività.
Questo strumento ha il potenziale per essere esteso anche ad altre linee di luce e servizi presso Elettra, rafforzando ulteriormente l’ecosistema scientifico dell’istituto. Nessun altro sincrotrone ha ancora adottato una tecnologia simile per questi scopi, rendendo TwinBot un’innovazione unica nel suo genere. Il progetto non solo posiziona Elettra all’avanguardia nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle infrastrutture scientifiche, ma stabilisce anche nuovi standard per il supporto alla ricerca di base.
L’intelligenza artificiale non si limita ad automatizzare compiti ripetitivi, ma va ben oltre: analizza grandi volumi di dati, individua schemi complessi e può contribuire a generare nuove intuizioni che possono portare a ipotesi innovative, spesso basate su grandi volumi di dati o su modelli complessi difficili da analizzare manualmente. Questo cambia radicalmente i metodi di ricerca, consentendo agli scienziati di concentrarsi maggiormente su aspetti creativi e analitici. Quindi l’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando una componente essenziale nella ricerca scientifica moderna, con applicazioni che vanno ben oltre l’automazione.
La capacità dell’AI di identificare schemi nascosti e di accelerare i processi sperimentali è particolarmente evidente nei laboratori di avanguardia, come il Sincrotrone Elettra. Qui, tecnologie innovative come TwinBot dimostrano come l’AI possa ottimizzare la gestione delle informazioni rilevanti agli sperimentali, migliorando l’efficienza e la precisione delle ricerche. In ambito chimico e fisico, l’AI consente agli scienziati di concentrarsi sugli aspetti più creativi e analitici della ricerca, liberandoli da attività ripetitive e aumentando la loro capacità di esplorare nuove frontiere della conoscenza.
Dai nostri campus
Consultazione pubblica per l’aggiornamento del Piano Anticorruzione di Area Science Park
Il Piano Nazionale Anticorruzione 2022 (PNA) approvato dall’ANAC prevede che le amministrazioni, in occasione dell’aggiornamento annuale del proprio contenuto nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), realizzino forme di consultazione pubblica finalizzate alla definizione di un’efficace strategia di contrasto alla corruzione.
Nell’intento di favorire il più ampio coinvolgimento di qualunque soggetto interessato e nella consapevolezza che qualsivoglia contributo possa aiutare a migliorare e rendere più efficace l’azione di prevenzione dei fenomeni corruttivi, Area Science Park invita tutti i portatori di interesse (cittadini, professionisti, collaboratori, operatori pubblici e privati, associazioni e organizzazioni, ecc.) a presentare proposte di modifica e/o integrazione e/o osservazioni al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza di Area Science Park attualmente in vigore entro venerdì 29 novembre 2024, utilizzando il seguente MODULO.
Il modulo, compilato in tutte le sue parti, potrà essere inviato al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) alla casella di posta elettronica rpct@areasciencepark.it oppure alla PEC: protocollo@pec.areasciencepark.it.
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza di Area Science Park contenuto ne PIAO attualmente in vigore è disponibile QUI.
Non saranno presi in considerazione contributi il cui contenuto sia:
a carattere generale o indeterminato, dal quale non si evinca chiaramente il contenuto della proposta e/o osservazione;
in contrasto con la normativa nazionale ed europea;
non riferito alle specifiche disposizioni in materia di anticorruzione e trasparenza.
Area Science Park ringrazia sin d’ora tutti i soggetti che vorranno offrire il proprio contributo.
SCARICA IL MODULO
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Istituzionale
Italia quarta in Europa per domande di brevetti universitari
L’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha pubblicato uno studio che mette in luce il ruolo fondamentale delle università nell’innovazione europea. Secondo la ricerca, l’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per numero di domande di brevetti accademici, preceduta solo da Germania, Francia e Regno Unito.
Lo studio, basato su dati relativi a 1.200 università europee, rivela che un piccolo gruppo di università (5%) è responsabile della metà di tutte le domande di brevetto accademico. Tra queste, le università italiane si distinguono per il loro contributo significativo, con il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Milano e “La Sapienza” di Roma in testa alla classifica nazionale. Dal 2000 al 2020, i brevetti accademici italiani hanno rappresentato l’8,6% del totale delle domande presentate da richiedenti italiani, evidenziando l’importanza della ricerca universitaria nel panorama dell’innovazione tecnologica del paese.
Lo studio dell’EPO sottolinea anche le sfide legate alla frammentazione del mercato europeo della ricerca, come evidenziato nel recente rapporto di Mario Draghi. Nonostante l’eccellenza accademica, l’Europa deve ancora migliorare nella trasformazione della ricerca in successo commerciale. Proprio a tal fine, per facilitare le connessioni tra il mondo della ricerca accademica e gli investitori, EPO ha ampliato la propria piattaforma di ricerca gratuita Deep Tech Finder per includere circa 900 università e oltre 1.500 spin-out, facilitando così il collegamento tra migliaia di startup e/o università che hanno presentato domande di brevetto europee, e che sono pronte per attrarre investimenti.
António Campinos, presidente dell’EPO, ha dichiarato: “L’Europa ha una lunga tradizione di eccellenza accademica, ma a volte fatichiamo a trasformare la ricerca in successo commerciale. Questo studio fa luce sull’inventiva accademica in tutta Europa per indirizzare ulteriormente le politiche e le strategie. Sfruttando i brevetti attraverso licenze, collaborazione o spinout, le università possono amplificare il loro impatto generando valore sia sul mercato che a livello sociale.”
Area Science Park può supportare questi percorsi virtuosi tramite il proprio PatLib, centro di informazione e orientamento sulla proprietà intellettuale accreditato da EPO e dall’UIBM, che mette a disposizione di ricercatori e imprese servizi di assistenza alla brevettazione al trasferimento tecnologico tramite ricerche documentali e competenze per la valorizzazione degli asset di proprietà intellettuale.
Servizi per l'Innovazione
“Come un’onda, contro la violenza sulle donne” approda a Roma
Fa tappa il 24 ottobre all’Università Roma Tre la campagna nazionale “Come un’onda, contro la violenza sulle donne” di Rai Radio1 e del Giornale Radio Rai, il cui obiettivo è dare voce a tutte le realtà che affrontano il tema della violenza sulle donne. Area Science Park ha dato il patrocinio alla campagna e sarà presente all’evento nella capitale con il Direttore generale, Anna Sirica, che interverrà sull’impegno della ricerca nel contrasto alla violenza di genere. Dal maggio scorso, nei Campus di Padriciano e Basovizza di Area è attivo uno sportello antiviolenza, in collaborazione con le operatrici del GOAP – Centro Antiviolenza di Trieste, aperto al personale del Parco scientifico e tecnologico.
La campagna “Come un’onda” è un’occasione per discutere su nodi e contraddizioni della violenza, l’importanza dell’indipendenza economica delle donne e le buone pratiche. Gli studenti universitari e non solo vengono coinvolti attivamente nei dibattiti. Ogni tappa approfondisce un tema specifico con esperti, con lo scopo di raggiungere il maggior numero di giovani e famiglie e favorire azioni di sensibilizzazione e prevenzione.
Istituzionale
Startup Marathon, scelte le imprese innovative che si sfideranno durante il Digital Day
Tra le oltre 60 candidature arrivate dalla rete di incubatori e acceleratori italiani, ne sono state selezionate 38: sono le startup e imprese innovative che il 24 ottobre si sfideranno di fronte a una platea di aziende, investitori e specialisti del settore nell’ambito dello Startup Marathon Digital Day. Un evento dal quale emergeranno le 10 finaliste dell’edizione 2024 del contest promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica.
L’evento avrà inizio alle 14 e si svolgerà online all’interno del palinsesto del DIGITALmeet. Durante il pomeriggio saranno trasmessi brevi video pitch di presentazione delle 38 startup selezionate tra le oltre 60 che sono state iscritte al contest dagli incubatori e dagli acceleratori di impresa che le supportano. Sono in tutto 33 le realtà – tra cui anche università e parchi scientifici e tecnologici – che hanno aderito al contest, candidando le startup.
I progetti saranno valutati da una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, dell’innovazione e della stampa specializzata, presieduta da Mariarosa Trolese, board member dell’Italian Business Angel Network. A intervallare le presentazioni delle startup in gara saranno gli interventi delle realtà che hanno promosso il contest e dei partner, che illustreranno le ragioni che li hanno spinti a sostenere Startup Marathon e le opportunità di finanziamento per le realtà innovative più interessanti.
«La quinta edizione è quella del consolidamento e i numeri e la qualità delle candidature ce lo confermano», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’Ufficio generazione d’impresa di Area Science Park. «Siamo partiti in full digital nel 2020, lo scorso anno per la prima volta abbiamo organizzato attività in presenza, e anche quest’anno porteremo a Milano una selezione di startup altamente competitive in un appuntamento ormai segnato in rosso sul calendario dell’ecosistema dell’innovazione italiano».
«Il supporto di UniCredit a Startup Marathon concretizza l’obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale e ispirare e mettere in contatto startup, investitori e aziende per sostenere lo sviluppo di un ambizioso ecosistema innovativo territoriale e italiano: Startup Marathon rappresenta una piattaforma di business che aiuta proprio le stesse startup, selezionate attraverso acceleratori, incubatori, parchi scientifici e università a individuare opportunità di crescita attraverso B2B con i nostri partner», dichiara Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est
Per Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, «è sempre un grande piacere sentire l’entusiasmo di tutti coloro che partecipano a Startup Marathon, sia coloro che vivono in zone disagiate che in altre più sviluppate. Certo che resta sempre quel gap italiano della scarsa presenza di investitori sul mondo startup. Proprio per questo iniziative come Startup Marathon diventano fondamentali per proporre un’impresa dinamica, innovativa e proiettata sul futuro. Questo è da sempre il nostro impegno al fianco di chi vuole investire sull’innovazione proponendo crescita alle aziende e posti di lavoro ai giovani. Buona sfida a tutti i partecipanti».
«Siamo giunti alla quinta edizione con risultati sempre in crescita e con grande attenzione da parte di tutto il sistema dell’innovazione», commentano Antonio Bassi e Maurizio Caradonna, fondatori di Startup Marathon. «Dobbiamo dire grazie a chi ha creduto in questa iniziativa che continua ad evolversi introducendo nuove sfide come il programma Open Innovation B2B».
Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi, e Katakem, startup che ha sviluppato un reattore chimico che consente di digitalizzare un processo chimico trasformandolo in un file replicabile ovunque.
I premi in palio
Alla startup vincitrice verrà offerta la partecipazione al programma di accelerazione UniCredit Start Lab e sarà inserita, così come anche la seconda e la terza classificata, tra le preselezionate per prendere parte alla missione nazionale al CES di Las Vegas, la più importante fiera al mondo dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie.
Verrà assegnato un premio speciale per la migliore startup, pmi innovativa o spin-off la cui composizione sociale sia a maggioranza femminile, che potrà partecipare al programma di accelerazione internazionale BoostHerUp, organizzato da Area Science Park in collaborazione con Prospera Women. Novità di quest’anno, la classifica delle organizzazioni che supportano e candidano le startup, a cui sarà assegnato un punteggio in base al posizionamento delle loro imprese. Alle prime 3 classificate sarà offerto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento verrà assegnato comunque a tutte le 10 startup finaliste.
Novità di quest’anno, che affianca il contest tradizionale, è il programma Open innovation B2B, che permetterà alle aziende corporate partner della manifestazione di presentare le proprie challenge di innovazione a cui risponderanno le startup. Alle realtà con le proposte più interessanti sarà poi data la possibilità di accedere, nel corso dell’autunno, a degli incontri one-to-one con le corporate per presentare direttamente il proprio progetto di innovazione.
I partner
Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Angel For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camst Group, Carel, Chiesi, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, One Factory, San Marco Group, Star Tech Ventures, Step.
Le startup in gara
Le 35 startup selezionate che parteciperanno al Digital Day sono Nuhpro, Humanos, Cartesia Solutions, Ioendo, Envify, Beadroots, Mama Science, Liqex Italia, Tod System, Northern Light, Impavid, Pagocert, BBSoF, K-inn Tech, Renuvait, Human Maple, Callisia, Plant Flow, Elevit, Accudire, Muscope Cybersecurity, E-Plato, Neew, Rysa, NanoPhoenix, Mach3d, Witty Power, Soundsafe Care, Weabios, Spritz Matter, Method, Joule, 110 Laude, Live Information System, B-Zero, Innoitaly, Agrizapp, Florence Robotics.
Comunicati Stampa
Servizi per l'Innovazione
Al via il questionario della NAHV per il settore dell’idrogeno
Nell’ambito del percorso di costruzione della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV), accrescere il quadro di conoscenza e consapevolezza di tutti gli attori economici e sociali che possono contribuire al suo successo è un passaggio fondamentale. Un contributo importante in questa direzione potrà arrivare dagli esiti del questionario rivolto a un ampio spettro di stakeholder coinvolti nel settore dell’idrogeno e dell’energia, lanciato in questi giorni e utile anche a raccogliere informazioni sulla cooperazione esistente tra aziende, enti di ricerca, associazioni, amministrazioni pubbliche e altre organizzazioni chiave. Il progetto è parte dell’ambizioso piano promosso dalla Clean Hydrogen Partnership per favorire l’evoluzione di un ecosistema di innovazione transregionale che includa Italia, Slovenia e Croazia.
“È fondamentale raccogliere feedback diretti dagli attori del settore per costruire una strategia solida per il Joint Action Plan (JAP) – sottolinea Alberto Soraci, referente di Area Science Park per NAHV. Il nostro obiettivo è capire come gli stakeholder collaborano oggi e quali sono le barriere o le motivazioni che influenzano questa cooperazione. Questo ci permetterà di individuare soluzioni concrete per migliorare la collaborazione futura, non solo tra aziende, ma anche tra università, centri di ricerca e amministrazioni pubbliche.”
Il questionario sarà distribuito tramite reti di contatti e istituzioni come camere di commercio, incubatori e parchi scientifici. I risultati costituiranno una base per sviluppare nuove iniziative volte a facilitare l’adozione dell’idrogeno nei diversi settori, promuovendo l’integrazione tra ricerca e innovazione, soprattutto negli ambiti difficili da decarbonizzare.
La NAHV, con una durata di 72 mesi, prevede 17 progetti pilota che coprono l’intera catena del valore dell’idrogeno rinnovabile.
Per saperne di più sul progetto NAHV clicca qui.
Comunicati Stampa
Infrastrutture tecnologiche
PRC@CERIC: al via la Phenotypic Fingerprinting School
Esplorare i complessi percorsi metabolici coinvolti nella risposta cellulare alle infezioni e ai farmaci grazie all’utilizzo di approcci e tecniche complementari e integrabili. È questo l’obiettivo della “Phenotypic Fingerprinting School“, inaugurata il 14 ottobre presso la conference hall di Area Science Park.
Organizzata in collaborazione con Elettra Sincrotrone Trieste, ICGEB e CNR-IOM, la scuola si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” (PRP@CERIC)*, il cui obiettivo è sviluppare un’infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, virologia, genomica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale o vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di nuovi possibili focolai.
Per quattro settimane, i partecipanti alla scuola seguiranno lezioni teoriche e sessioni pratiche, studiando con approccio multidisciplinare l’interazione ospite-patogeno. Il programma prevede interventi di ricercatori e ricercatrici delle diverse realtà partner del progetto PRP@CERIC, oltre a open lectures tenute da esperti di fama internazionale, tra cui il prof. Piero Carninci, che il 17 ottobre terrà in Area Science Park il seminario “My travel from genomic technologies to biology”.
*Il progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” – PRP@CERIC è finanziato dal PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”, Linea di Investimento 3.1 “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.
Infrastrutture di ricerca
Nuove frontiere dell’IA per la ricerca sulle proteine
Il Laboratorio di Data Engineering (LADE) di Area Science Park ha recentemente pubblicato una ricerca innovativa su Bioinformatics che apre nuove prospettive nello studio delle proteine, i mattoni fondamentali della vita. Francesca Cuturello, Marco Celoria, Alessio Ansuini e Alberto Cazzaniga, autori della ricerca, hanno infatti dimostrato come l’intelligenza artificiale possa predire l’impatto delle mutazioni genetiche sulla stabilità delle proteine, contribuendo a comprendere meglio i meccanismi alla base di molte malattie e potenzialmente sviluppare nuovi trattamenti. Il genoma degli esseri viventi muta, infatti, costantemente a causa di agenti esterni o del caso, e questo ci porta ad osservare cambiamenti nelle sequenze delle proteine che essi sintetizzano.
Condotto all’interno delle attività del progetto Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC (PRP@CERIC), lo studio utilizza modelli di AI simili a GPT, applicati alla proteomica. Questi modelli si fondano sull’analogia tra una sequenza proteica e una frase, con gli amminoacidi che fungono da “parole”, consentendo di applicare algoritmi addestrati su centinaia di milioni di sequenze proteiche. Grazie a questa tecnica, i ricercatori del LADE sono riusciti a prevedere come piccole variazioni nella sequenza di amminoacidi, come quelle indotte da mutazioni, possano influenzare la stabilità delle proteine.
Un aspetto particolarmente innovativo è l’uso del modello MSA Transformer, che sfrutta informazioni sulle relazioni ancestrali tra sequenze proteiche per migliorare la precisione delle previsioni. L’algoritmo sviluppato dal LADE offre prestazioni all’avanguardia e sarà reso disponibile alla comunità scientifica per favorire ulteriori progressi in questo campo.
“Prevedere l’effetto delle mutazioni proteiche attraverso l’intelligenza artificiale ci permette di esplorare con grande precisione fenomeni biologici complessi che, fino a poco tempo fa, erano difficili da osservare direttamente – spiega Francesca Cuturello, primo autore della ricerca. – Questa tecnologia è un passo avanti verso soluzioni terapeutiche innovative per una vasta gamma di malattie.”
Il lavoro del team ha già ottenuto ampi riconoscimenti, inclusa l’invito di Francesca Cuturello al prestigioso Research Retreat “Physics of Biological Data Analysis” presso l’Aspen Center for Physics, e sarà presentato in altri centri di ricerca internazionali, come l’ICTP e il Leibniz Center for Informatics.
Per saperne di più sulle attività di LADE clicca qui.
Comunicati Stampa
Infrastrutture tecnologiche
Premio letterario Mondofuturo: selezionati i tre libri finalisti della prima edizione
A un mese dalla cerimonia di consegna della Iª edizione del Premio letterario Mondofuturo, Area Science Park e La Cappella Underground, promotori dell’iniziativa, annunciano i tre libri finalisti del concorso dedicato al miglior libro di fantascienza originale pubblicato in Italia nel 2023.
Il riconoscimento, che sarà assegnato a Trieste il 3 novembre nel corso della 24ª edizione del Trieste Science+Fiction Festival, nasce dalla collaborazione tra il mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica e quello delle produzioni audiovisive, con l’obiettivo di esplorare nuovi modi per favorire la crescita culturale e l’interesse nei confronti della scienza e della letteratura, utilizzando la fantascienza come veicolo per catalizzare l’attenzione.
Due delle tre opere finaliste, selezionate tra una rosa di 19 opere in concorso, sono state selezionate da una Commissione di lettori, composta da scienziate/i e addetti/e al mondo della ricerca di Area Science Park ed esperti di fantascienza e di produzioni audiovisive de La Cappella Underground; la terza è stata scelta e candidata dal Collettivo Scrittori FantaTrieste.
I tre titoli finalisti sono: Prigionieri dell’effimero di Nino Martino (Editore Delos Digital), Il Dio elettrico di Federico Tamanini (In riga Edizioni) e Il viaggio della Electra Persei di Piero Schiavo Campo (Editore Delos Digital). Le tre opere esplorano tematiche connesse al mondo della ricerca scientifica: dai viaggi nel tempo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dalle modificazioni genetiche alla sostenibilità, senza dimenticare le implicazioni etiche e pratiche delle tecnologie avanzate. Tutti ambiti di ricerca estremamente attuali e che richiedono dialogo e confronto anche il mondo della scienza.
I libri finalisti sono ora nelle mani di una giuria composta da scienziati, giornalisti ed esperti di fantascienza. Si tratta di: Fabrizio Brancoli, vice direttore de “Il Piccolo”; Roberto Battiston, fisico, già direttore dell’Agenzia Spaziale Italiana; Alberto Garlini, curatore di Pordenone Legge; Fabio Pagan, giornalista scientifico; Fabio “Kenobit” Bortolotti, musicista in 8bit, traduttore ed esperto di videogiochi; Giulia Martino, game critic; Andrea Viscusi, scrittore e content creator; Giovanna Fragneto, direttore scientifico dell’European Spallation Source – ESS; Sergia Adamo, professoressa di Letterature comparate e Teoria della letteratura presso l’Università di Trieste; Nicoletta Vallorani, scrittrice; Agnese Baini, blogger autrice della newsletter “Matilda”; Giovanni Covone, professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e ricercatore INFN e INAF, vincitore del Premio Asimov.
La giuria sceglierà il vincitore che sarà premiato a Trieste il 3 novembre, giornata di chiusura del Trieste Science+Fiction Festival.
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I TRE LIBRI FINALISTI DEL PREMIO LETTERARIO MONDOFUTURO
Prigionieri dell’effimero di Nino Martino – Editore Delos Digital
Nel pianeta utopico Sogno III, Alex Hong e sua sorella Hui Ying indagano su un apparente suicidio che si rivela essere un omicidio. La vittima, Abayomi Musa, era una biologa e poetessa famosa per un’arte effimera, che svanisce dopo la pubblicazione. Mentre svelano il mistero, Alex e Hui Ying scoprono un intricato complotto che minaccia l’esistenza stessa della colonia.
Il Dio elettrico di Federico Tamanini – In riga Edizioni
Nel 2130, Ymir, un’IA quasi divina, controlla il mondo per proteggere l’umanità da sé stessa, imponendo scelte draconiane e privando gli uomini del libero arbitrio. Tra guerre e un pianeta in crisi, un gruppo di ribelli cerca di sfidare l’autorità oppressiva di Ymir, lottando per riconquistare la libertà.
Il viaggio della Electra Persei di Piero Schiavo Campo – Editore Delos Digital
Atte Cutter, funzionario interstellare, accetta una strana richiesta di trasporto a bordo di un avanzato yacht spaziale. La missione apparentemente semplice diventa complessa quando il reperto da recuperare e il suo destinatario rivelano una sorpresa inquietante. Atte dovrà affrontare una serie di imprevisti e pericoli per risolvere la situazione.
Istituzionale
G7 Conference on Research and Capacity Building with Africa
A Trieste, un’occasione di dialogo tra i Paesi del G7 e dell’Unione Africana sui temi della formazione, della ricerca e dell’innovazione come strumenti per la costruzione di competenze. Sono stati questi i temi al centro di “Research and Capacity Building with African countries”, conferenza organizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca in collaborazione con Area Science Park, sotto la Presidenza Italiana G7.
Ospitata nella suggestiva Sala del Treno del Castello di Miramare, la conferenza G7 ha evidenziato l’importanza di sviluppare percorsi condivisi di formazione superiore, di trasferimento di conoscenze e di sostegno all’innovazione, partendo proprio da Trieste, città caratterizzata da una nutrita presenza di istituzioni scientifiche internazionali e nazionali che negli anni hanno sviluppato una profonda cooperazione e presenza in numerosi paesi del continente africano.
“Trieste è un esempio eccezionale di scienza senza confini. Basti pensare che solo sotto l’egida dell’Unesco ci sono ben quattro enti, tra cui anche ICGEB e ICTP” ha spiegato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo durante il suo intervento di apertura sottolineando che “La scienza rappresenta una forma potente di collaborazione internazionale”.
Al centro del confronto l’impatto che la conoscenza, attraverso formazione e ricerca, ha per assicurare lo sviluppo sostenibile della società e la crescita economica. La conferenza vedrà contributi di alti esponenti del G7, dell’Unione Africana, dell’Unione Europea e dell’UNESCO nonché di rappresentanti del settore privato. La presentazione di alcune storie di successo nei settori della salute pubblica, della transizione verde e delle infrastrutture di ricerca chiuderà i lavori.
Nel corso dell’incontro, inoltre, è stato presentato il Research Capacity Building with Africa, un’iniziativa che l’Italia intende sviluppare, con la partecipazione delle università del G7 interessate, per affrontare le sfide strutturali che ostacolano il potenziale di ricerca e innovazione in Africa.
G7 Conference on Research and Capacity Building with African countries si è svolto a margine del Big Science Business Forum (BSBF), congresso internazionale dedicato alle tecnologie ad alta innovazione che rappresentano un mercato per le grandi infrastrutture di ricerca.
Istituzionale
Big Science Business Forum: passaggio del testimone da Trieste a Maastricht
Si è chiusa, con un passaggio di testimone tutto al femminile tra Alessia Rosolen, Assessore al Lavoro, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia e Jetske Verkerk, Vicedirettrice della Direzione per l’Innovazione e la Conoscenza, Ministero degli Affari economici dei Paesi Bassi e Marleentje Verstreken, Rappresentante per FIT, l’Agenzia regionale per il commercio internazionale del Belgio, la terza edizione del Big Science Business Forum. ospitata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, al Generali Convention Center, in Porto Vecchio a Trieste.
Tra le immagini emozionanti di un’intensa quattro giorni e la necessità di un futuro al femminile della Big Science, sono emersi i numeri di tutto rispetto di questa edizione italiana del più importante evento tra scienza, tecnologia e business promosso in Europa delle dieci principali Big Science Organisations europee (BSOs): CERN, ESA, ESO, ESS, ESRF, European XFEL, FAIR, F4E, ILL e SKAO.
“Il bilancio dell’edizione 2024 del Big Science Business Forum è estremamente positivo. Abbiamo avuto qui a Trieste oltre 1300 delegati da 32 Paesi non solo europei in rappresentanza di piccole e medie imprese, start-up, grandi industrie e prestigiosi istituti scientifici e di ricerca internazionali. Sono stati quattro giorni in cui Trieste è stata veramente il palcoscenico planetario della scienza e della ricerca che diventano tecnica e della tecnica che può sostenere la ricerca e la scienza. L’augurio è che Belgio e Olanda sappiano ottenere un successo superiore a quello della terza edizione. È fondamentale, in una prospettiva di sviluppo dell’economia, che questi mondi sappiano migliorare le loro capacità di dialogo e collaborazione”, ha sottolineato l’assessore Rosolen.
L’ultima giornata del BSBF è stata dedicata alle nuove generazioni, con le 2040 candidature di giovani studenti e ricercatori, under 40, arrivate sulla piattaforma EURES, nella sezione dedicata alla Big Science, raccolte da tutta Europa e alla presenza delle donne nella Big Science. Alla sessione plenaria hanno partecipato Ana Aricha, del Ministero spagnolo della Scienza, dell’Innovazione e dell’Università; Agnes Auledas Ingegnere senior, Atkins Realis; Lars Börjesson, inviato CESAER per le infrastrutture S&T, Chalmers/CESAER; Raffaella Geometrante, Direttore generale di Kyma SpA e Direttore di Kyma tehnologija doo, Kyma; Federica Mantovani, Responsabile Infrastrutture di Ricerca, Area Science Park; Lucy Van Der Tas, Responsabile acquisizione talenti, ESA. “Il Big Science Project ha un enorme potenziale non solo per lo sviluppo tecnologico, ma anche per lo sviluppo culturale e sociale rispettoso della parità di genere”, ha dichiarato Francesca Fantini, coordinatrice del gruppo Women Big Science Business Forum, ingegnera di F4Energy.
Ai giovani in platea, è stato rivolto l’intervento di Andrea Illy che ha motivato le future leve della ricerca, della scienza e dell’impresa alla necessità di una rigenerazione culturale e sociale. Un esempio concreto, sul palco del BSBF 2024, è quello dell’Audace Sailing Team, progetto avviato da un gruppo di studenti e studentesse di Ingegneria ed Economia dell’Università di Trieste.
Paolo Acunzo, direttore di BSBF 2024, ha concluso: “Finito il BSBF 2024, è terminato un percorso durato due anni e mezzo che ci ha portato lontano e ha affermato la presenza della Big Science a Trieste e in Italia, destinata a proseguire nel tempo”.
Il BSBF 2024, che è succeduto alle precedenti edizioni tenutesi a Copenaghen e Granada, che nel 2026 sarà ospitato a Maastricht, è stato ospitato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con ILO Network Italia, composto da rappresentanti di CNR, ENEA, INAF e INFN, di Area Science Park di Trieste, di PromoTurismo FVG e promosso dalle dieci principali Big Science Organisations europee (BSOs) quali CERN, ESA, ESO, ESS, ESRF, European XFEL, FAIR, F4E, ILL e SKAO, con il supporto di PERIIA, la rete paneuropea di ILO – Industry Liaison Officers nazionali. La candidatura italiana per ospitare l’edizione 2024 del BSBF ha avuto il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; del Ministero delle Imprese e del Made in Italy; del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero dell’Università e della Ricerca. Oltre che della città di Trieste, dell’Università degli Studi di Trieste, della Camera di Commercio Venezia Giulia Gorizia Trieste e della Central European Initiative.
Istituzionale
A Francesco Ortu il Premio per l’Intelligenza Artificiale dell’UniTS
Francesco Ortu è stato insignito del Premio per l’Intelligenza Artificiale dell’Università di Trieste con la Tesi “Interpreting How Large Language Models Handle Facts and Counterfactuals through Mechanistic Interpretability” del Master “Data Science and Scientific Computing”, sviluppata all’interno dell’Istituto Ricerca e Innovazione Tecnologica (RIT) di Area Science Park. Lo studio verte su come i modelli generativi di linguaggio, alla base di ChatGPT, reagiscono quando viene loro proposto un testo contenente delle informazioni false.
Il lavoro è stato pubblicato negli Atti del 62° incontro annuale dell’Associazione per la linguistica computazionale e presentato lo scorso agosto a Bangkok durante una delle più importanti conferenze sui temi di Linguistica Computazionale e Intelligenza Artificiale per Linguaggio Naturale.
“La ricerca sull’interpretabilità – spiega Francesco Ortu – mira a colmare il divario tra l’approccio empirico e la nostra comprensione scientifica del funzionamento interno dei modelli generativi di linguaggio (LLM). Finora, la maggior parte delle ricerche esistenti in quest’area si è concentrata su come i modelli copiano o richiamano la conoscenza fattuale. Con il nostro studio abbiamo analizzato come l’informazione si propaga all’interno della rete neurale, individuando i “neuroni” che scelgono se promuovere o sopprimere le informazioni false proposte dall’utente”.
Congratulazioni a Francesco, con l’augurio di perseguire scoperte entusiasmanti durante il dottorato di ricerca che inizierà a breve presso il Laboratorio di Data Engineering di Area Science Park.
Infrastrutture tecnologiche
GLI EVENTI IN AREA SCIENCE PARK
Workshop, corsi, incontri e tavole rotonde a carattere scientifico e divulgativo
RUBRICHE VIDEO
Interviste e video racconti dal mondo della ricerca di Area Science Park