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Tutte le notizie da Area Science Park
A cinque imprese del Parco i fondi di Booster for Life Science FVG
Ci sono cinque progetti di imprese insediate in Area Science Park tra i 22 selezionati dal primo sportello dell’avviso “Booster for Life Science-TRL Advancement”, l’iniziativa promossa dal Cluster Scienze della vita Friuli Venezia Giulia su incarico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, per finanziare “progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Scienze della Vita con un budget complessivo iniziale di 10.040.000 Euro”.
I 22 progetti ammessi al finanziamento otterranno ciascuno da 200.000 a 500.000 euro, per “elevare il livello di maturità tecnologica (TRL) di prodotti e servizi innovativi in fase di sviluppo, supportando sia la validazione di idee sia la realizzazione di tecnologie, consentendo l’avvicinamento al mercato di soluzioni all’avanguardia”. Fra le aziende che hanno presentato i progetti ammessi figurano AB Analitica srl, Alifax Research & Development srl, Clonit srl, Dr. Schaer SpA, Prodigys Technology srl. La tipologia dei progetti finanziati comprende startup, startup innovative, spin-off (27%); piccole imprese (23%); pmi innovative (18%); grandi imprese (9%), università (9%); microimprese (9%); medie Imprese (5%).
AB Analitica è un’azienda all’avanguardia nel campo della diagnostica molecolare e si occupa di dispositivi medico-diagnostici da laboratorio per virologia, batteriologia, parassitologia, micologia, genetica molecolare e oncologia. Alifax è una delle più importanti società italiane specializzata nello sviluppo, produzione e distribuzione di strumentazione diagnostica clinica per l’automazione di laboratorio. Dal 1987, Clonit si concentra sullo sviluppo, la produzione e la distribuzione di attrezzature diagnostiche in vitro e reagenti innovativi e affidabili per la diagnostica molecolare. Prodigys applica le tecnologie e i sistemi di intelligenza artificiale e business intelligence più recenti ed innovativi per la sicurezza informatica del software, sia web che mobile, inoltre fornisce servizi di progettazione, realizzazione e supporto di sistemi informativi complessi. Dr. Schär è un’azienda specializzata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di alimenti dietetici per soggetti con esigenze nutrizionali specifiche, tra cui la dieta chetogenica focus del progetto finanziato.
Dai nostri campus
FERMI apre nuove strade al controllo quantistico: nuovi orizzonti per la scienza atomica e molecolare
Un esperimento pionieristico condotto presso FERMI, il laser a elettroni liberi (Free Electron Laser, FEL) di Elettra Sincrotrone Trieste, attivo in Area Science Park, ha permesso per la prima volta di controllare direttamente gli stati quantistici ibridi elettrone-fotone negli atomi di elio, dimostrando il controllo quantistico delle dinamiche elettroniche non lineari. Questo importante risultato, frutto della collaborazione internazionale tra gruppi teorici e sperimentali guidati dal dott. Lukas Bruder dell’Università di Friburgo – che in Italia ha coinvolto: il Politecnico di Milano, l’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Cnr-Ifn), l’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati (Roma) ed Elettra Sincrotrone di Trieste – stabilisce un importante traguardo nella fisica quantistica e apre nuove prospettive per lo studio e il controllo di reazioni chimiche su scala atomica, grazie anche alle straordinarie capacità tecnologiche di FERMI.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, dimostra come una manipolazione precisa degli impulsi luminosi generati dal FEL FERMI consenta di favorire processi quantistici specifici, sfruttando un approccio noto come “controllo coerente”. Questo metodo, già consolidato per la luce visibile e in regime di bassa intensità, è stato ora applicato con successo alle lunghezze d’onda ultraviolette estreme, aprendo un nuovo campo di ricerca per l’analisi di fenomeni atomici e molecolari che avvengono su scale temporali dell’ordine degli attosecondi (un miliardesimo di miliardesimo di secondo).
Il laser FERMI si distingue nel panorama internazionale per essere l’unica sorgente di questo tipo in grado di garantire un controllo così preciso della generazione di radiazione ultravioletta e di raggi X, grazie all’uso di un “seme esterno”. Questo innovativo approccio consente di imprimere ulteriore coerenza alla luce durante il processo di amplificazione, rendendo finalmente realizzabili esperimenti di controllo coerente. In assenza di questo processo infatti la radiazione amplificata risulterebbe caotica e incoerente, con una sequenza casuale di impulsi molto ravvicinati tra loro.
Questo esperimento ha sfruttato impulsi di radiazione ultravioletta con intensità dell’ordine di 10-100 trilioni di watt per centimetro quadrato, generando stati quantistici definiti “dressed states”, in cui gli elettroni interagiscono fortemente con il campo luminoso modificando i loro livelli di energia. Grazie a questa manipolazione precisa della fase e dell’ampiezza degli impulsi luminosi i ricercatori hanno ottenuto un controllo senza precedenti di queste dinamiche.
I risultati ottenuti dimostrano anzitutto l’efficienza e la maturità tecnica raggiunte da FERMI, giacché la capacità di riprodurre nei raggi x effetti ben noti alle frequenze ottiche era e rimane un traguardo ambito ma per nulla scontato.
Nell’immediato disponiamo ora di nuove metodologie per indagare sistemi quantistici fondamentali. Lunghezze d’onda molto corte e durate degli impulsi corrispondentemente più brevi consentono in generale di gestire gli elettroni alle loro scale naturali di lunghezza e tempo, vale a dire quelle atomiche; ciò apre inoltre nuove prospettive nello sviluppo di tecniche per il controllo delle proprietà dei materiali, e delle reazioni chimiche, con potenziali ricadute in settori come il fotovoltaico, la catalisi, e la scienza dei materiali in genere. Scendendo nei dettagli infinitesimi diventa progressivamente sempre più difficile cogliere e comprendere gli eventi sotto osservazione, e questi impulsi così precisi ci permettono di isolare con altrettanta precisione dettagli minuscoli in tempi brevissimi (come con una fotocamera ad altissima risoluzione). Grazie a queste tecnologie, non solo è possibile esplorare passivamente tutti questi fenomeni, ma anche guidarli e manipolarli verso nuove scoperte e ancora nuove ipotesi.
Gli enti coinvolti:
Institute of Physics, University of Freiburg, Friburgo, Germania
Max-Planck-Institut für Physik komplexer Systeme, Dresda, Germania
Elettra-Sincrotrone Trieste S.C.p.A., Trieste, Italia
Institute of Physics, University of Oldenburg, Oldenburg, Germania
Dipartimento di Fisica, IFN-CNR, Milano, Italia
Institut für Ionenphysik und Angewandte Physik, Universität Innsbruck, Innsbruck, Austria
Department of Physics, University of Gothenburg, Gothenburg, Svezia
Istituto Officina dei Materiali, CNR (CNR-IOM), Trieste, Italia
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati, Frascati, Italia
Deutsches Elektronen-Synchrotron DESY, Amburgo, Germania
The Hamburg Centre for Ultrafast Imaging CUI, Amburgo, Germania
IFN-CNR, Milano, Italia
Department of Physics and Astronomy, Aarhus University, Aarhus, Danimarca
Institute for Experimental Physics, University of Hamburg, Amburgo, Germania
Dai nostri campus
Le città protagoniste per il raggiungimento della neutralità climatica
Esperti di politiche ambientali e di pianificazione territoriale e rappresentanti istituzionali si sono ritrovati ieri a Roma per approfondire temi chiave quali il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), il rapporto tra i vari livelli dei piani per la transizione energetica, il percorso verso la neutralità climatica intrapreso dalle città italiane delle mission cities.
L’occasione è stata l’evento “Il ruolo della governance multilivello e della pianificazione territoriale integrata a supporto della transizione energetica”, organizzato congiuntamente dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e Area Science Park, partner italiani dei progetti NECPlatform e IN-PLAN, entrambi finanziati dal programma LIFE, per discutere il ruolo cruciale della pianificazione integrata e della collaborazione tra diversi livelli di governance nella realizzazione degli obiettivi climatici ed energetici nazionali ed europei.
La giornata ha segnato anche l’avvio dei lavori del Tavolo Nazionale di Discussione (National Coalition Group) del progetto IN-PLAN, offrendo un’opportunità unica per i vari stakeholder di confrontarsi e formulare raccomandazioni sulla pianificazione integrata, da condividere successivamente con i decisori politici nazionali.
Testimonianze di diverse città italiane hanno raccontato esempi concreti di approcci partecipativi e iniziative innovative, come i Climate City Contracts, evidenziando l’importanza della governance multilivello per la pianificazione energetica e climatica, focus del progetto NECPlatform.
Tra i diversi interventi ci sono stati anche quelli delle città faro italiane coinvolte nel progetto IN-PLAN: il Comune di Prato ha riportato l’esperienza dell’armonizzazione del nuovo Piano Strutturale Comunale con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile secondo le linee d’azione indicate nel Climate City Contract, il Comune di Narni ha parlato dell’importanza della collaborazione interdipartimentale nei comuni medio-piccoli per affrontare le sfide della complessità e il Comune di Padova delle sfide dell’implementazione di piani integrati ambiziosi per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030.
È stata anche presentata la Linea Guida per supportare i comuni nella redazione, implementazione e monitoraggio di piani territoriali che integrino gli aspetti energetici, climatici e della mobilità, mirati al raggiungimento della neutralità climatica in un’ottica di governance multilivello.
“La ‘Linea Guida’ IN-PLAN suggerisce un approccio integrato e collaborativo che combina piani settoriali (relativi, ad esempio, ad energia rinnovabile, mobilità sostenibile e adattamento climatico) e piani urbanistici in un’unica strategia di pianificazione del territorio– spiega Fabrizia Salvi di Area Science Park -. Inoltre, promuove la collaborazione tra livelli di governo locali, regionali e nazionali, garantendo una maggiore coerenza e risorse per le azioni climatiche. Essa è in linea con iniziative europee come il Green Deal e la Legge Climatica dell’UE, e supporta gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di neutralità climatica”.
La giornata ha visto inoltre la realizzazione del 6° incontro della Piattaforma di dialogo italiana del progetto NECPlatform che con la rappresentante del MASE, Annalidia Pansini, ha avuto l’opportunità di confrontarsi sulla governance multilivello, orizzontale e verticale, e le relazioni tra i diversi piani: dal nazionale al locale per una piena attuazione delle politiche per l’energia ed il clima.
Sono emersi importanti spunti che saranno riportati nel Policy Brief che il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane proporrà ai partecipanti alla Piattaforma di Dialogo italiana e che sarà presentato al MASE e condiviso con gli altri progetti con i quali si sta collaborando per una piena promozione delle politiche climatiche in Italia e che possa contribuire a diffondere metodologie, buone pratiche e lezioni apprese.
Servizi per l'Innovazione
Sulla ISS il primo micro-satellite realizzato da Picosats e UniTS
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ospita da alcuni giorni un prototipo di micro-satellite messo a punto all’interno del progetto RISE (Resilient Integrated Structural Elements) dell’Università degli Studi di Trieste e dell’azienda PICOSATS, con il contributo dell’ASI – Agenzia Spaziale Italiana, il cui obiettivo è porre le basi per una nuova generazione di micro satelliti modulari e assemblabili, più economici e più facili da produrre. Il prototipo è di plastica, stampato in 3D e ospita tutti i collegamenti elettrici necessari al suo funzionamento.
Dai nostri campus
Area Science Park a CES Las Vegas 2025
Area Science Park parteciperà anche quest’anno all’organizzazione della missione nazionale che porterà le migliori startup tecnologiche italiane al CES di Las Vegas, la più importante fiera della tecnologia al mondo, in programma dal 7 al 10 gennaio 2025. L’ente nazionale di ricerca sarà al fianco di ICE–Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, per accompagnare le 48 startup del Padiglione Italia, che sarà allestito all’interno dell’Eureka Park, l’area del CES dedicata alle innovazioni emergenti.
La missione, che Area Science Park supporta fin dal 2018, rappresenta un’opportunità concreta per le startup di entrare in contatto con il mercato globale, con potenziali partner di ricerca e industriali. Un palcoscenico che permette alle imprese di validare le proprie soluzioni direttamente sul campo, confrontandosi con operatori e investitori di primo piano.
Anche quest’anno Area Science Park ha organizzato la Startup Academy, un ciclo di incontri di formazione e capacity building con esperti del mondo dell’innovazione per preparare le startup a trarre il massimo beneficio dall’esperienza al CES: dall’organizzazione della manifestazione e ai modi migliori di interagire con potenziali partner di ricerca e industriali, investitori e stampa; dagli aspetti contrattuali e legali alla gestione delle relazioni con i media, fino alle tecniche di pitching.
L’attività rientra nelle iniziative di sviluppo della deep tech innovation, privilegiando i settori strategici delle scienze della vita, delle scienze dei materiali, delle tecnologie digitali avanzate e delle filiere energetiche verdi, a sostegno della generazione di impresa e funzionali a promuovere lo sviluppo socioeconomico del territorio nazionale, connettendo ricerca e impresa.
Durante il CES, Area Science Park sarà protagonista anche del palinsesto di eventi, workshop e conferenze che animeranno l’Arena del Padiglione Italia, dove interverranno numerosi stakeholder internazionali del settore tecnologico.
La partecipazione al CES si inserisce nella strategia di Area Science Park a supporto della crescita delle imprese tecnologiche italiane. Tra le iniziative più recenti la quinta edizione di Startup Marathon, in collaborazione con UniCredit e Fondazione Comunica, che si è chiusa con la finale del 26 novembre a Milano, a testimoniare l’impegno dell’ente nel creare connessioni tra startup, ricerca, industria e investitori, stimolando l’open innovation all’interno del tessuto economico e lo sviluppo delle piccole imprese innovative.
Servizi per l'Innovazione
Presentato il Report Fvg Digitale 2024
Nel nuovo teatro immersivo P. Maurensig di Tavagnacco è stata presentata la quarta edizione del report annuale realizzato da DITEDI, in collaborazione con i partner scientifici Area Science Park (Enrico Longato, referente Innovation Intelligence FVG), Università degli Studi di Trieste (Guido Bortoluzzi e Lorenzo Porta) e Università degli Studi di Udine (Maria Chiarvesio e Martina Tomasetig) e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Il Report Fvg Digitale 2024 “Strategie di Business nell’era dell’AI: come le imprese IT affrontano e cambiano il mercato” analizza e descrive come le tante piccole e medie realtà del mondo digitale del FVG stanno generando nuove offerte di prodotti e di servizi legate all’Intelligenza Artificiale e come la utilizzino per customizzare soluzioni in grado di impattare sui prodotti e sui processi produttivi dei loro clienti. Da sole o attraverso forme collaborative, incluse le reti d’impresa, per far entrare questa tecnologia all’interno del tessuto produttivo regionale.
I dati del 2024 evidenziano come gli insediamenti di imprese ICT sul territorio regionale (2908) siano in costante e regolare aumento, +2,4% rispetto al 2022, per un totale di 2214 aziende del Friuli Venezia Giulia operanti nel settore ICT, in aumento dello 0,9% sempre rispetto al 2022, con la provincia di Udine che rappresenta il bacino di riferimento delle aziende del settore della regione, in quanto ospita quasi la metà di quelle individuate.
Le società di capitali (1056 unità) rappresentano la struttura societaria prevalente, pari al 47,7% del totale, in aumento (+1,7%) dal 2022; seguono le imprese individuali (812 unità, 36,7%), che registrano un aumento nominale più significativo, con 31 unità in più rispetto al 2022.
Il settore digitale regionale rappresenta un forte spinta innovativa per l’economia e il sistema delle imprese regionali. Infatti, il settore ICT conta attualmente 102 startup innovative, che operano principalmente nello sviluppo di software e rappresentano il 52% di tutte le startup regionali, a testimonianza dell’importanza del settore in termini di spinta innovativa. Altri segnali di questo tipo sono rilevabili anche dall’indicatore di propensione all’innovazione, il quale evidenzia come il 13% delle aziende del settore ICT regionale presenti almeno un segnale di innovazione. Tali aziende rappresentano il 9% di tutte le aziende regionali con una oggettiva propensione all’innovazione.
Accanto a un’analisi dei dati economici e delle dinamiche di crescita del settore, con approfondimenti anche sul merito creditizio (rating), il report presenta 12 casi aziendali significativi che illustrano come le imprese regionali stiano integrando l’AI per sviluppare prodotti, ottimizzare processi e ampliare i propri mercati (aziende rappresentate: AI4IV, Aindo, Datamantix, Datamind, evoseed, eXact lab, Eye-Tech, Infostar, Motion Analytica, NT Nuove Tecnologie, Visiofy e Visup).
L’ecosistema digitale del FVG appare così in crescita e pronto alla sfida dell’AI, e la spinta innovativa non tocca solo prodotti e servizi, ma anche modelli di business e relazioni.
Il report integrale è disponibile qui.
Servizi per l'Innovazione
Successo della prima call di NFFA-DI
La prima call dell’infrastruttura NFFA-DI, annunciata a settembre, si è conclusa con successo il 10 novembre, registrando una partecipazione attiva di 81 ricercatori provenienti da 28 tra istituti di ricerca, università e piccole e medie imprese, incluse quattro istituzioni estere.
NFFA-DI è un’infrastruttura di ricerca distribuita sul territorio italiano realizzata grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che integra strumentazione all’avanguardia, risorse computazionali e cura dei dati scientifici secondo i principi “Fair” e della scienza aperta.
Alle otto unità operative del Consiglio nazionale delle ricerche (coordinatore del progetto) si affiancano quelle dei partner Area Science Park, Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano. Le undici unità operative rappresentano dei centri di ricerca d’eccellenza nel settore della nanoscienza e nanotecnologia in Italia.
Alla prima call sono stati presentati 29 progetti di ricerca, che sfruttano le potenzialità delle 5 installazioni distribuite messe a disposizione dal consorzio nei suoi undici punti di accesso, utilizzandole anche in combinazione tra loro per ottenere risultati innovativi. Le tematiche trattate spaziano su diverse aree scientifiche di punta in Fisica, Chimica, Scienze dei materiali, Ingegneria & ICT. Le applicazioni spaziano dalle tecnologie quantistiche alla biotecnologia applicata alla diagnostica, dall’energia sostenibile alla ricerca sui materiali ibridi nelle nanotecnologie e fotonica.
Questi settori di ricerca sono cruciali per lo sviluppo di soluzioni innovative per sfide globali come la sostenibilità energetica, il miglioramento delle tecnologie mediche, l’innovazione nei dispositivi elettronici e nelle comunicazioni, nonché il potenziamento delle capacità computazionali.
I progetti presentati coinvolgono non solo la ricerca di base, ma anche quella applicata. In particolare, due progetti dichiarano un esplicito interesse industriale.
Nella prima call sono state richieste 45 sessioni sperimentali, per un totale di 260 giorni di accesso alle strutture. Di particolare rilievo è la partecipazione di giovani ricercatori, che costituiscono circa un terzo dei partecipanti: questo indica che NFFA-DI rappresenta un’importante opportunità per i ricercatori alle prime fasi della carriera che offre loro l’opportunità di confrontarsi con tecniche all’avanguardia e di accedere a strumentazioni avanzate, supportati da esperti del settore.
La seconda call del progetto è aperta e chiuderà il 15 aprile 2025.
Numeri in breve:
29 Progetti presentati (di cui 2 di interesse industriale)
45 Sessioni sperimentali richieste
260 Giorni di accesso all’infrastruttura richiesti
18 Tecniche scientifiche diverse
28 Enti (2 PMI e 4 istituzioni estere)
81 Utenti (di cui un terzo giovani ricercatori – studenti / dottorandi / post-doc)
(fonte CNR)
Servizi per l'Innovazione
Idrogeno: le infrastrutture di ricerca finanziate dal FVG
Con 10 milioni di euro saranno finanziate tutte le proposte progettuali pervenute per il bando idrogeno promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia per creare o ammodernare infrastrutture di ricerca nel settore dell’idrogeno rinnovabile. Le prime quattro in graduatoria verranno interamente finanziate, mentre la restante parte godrà di un contributo parziale e verrà collocata in graduatoria nel caso di futuri stanziamenti di risorse.
I progetti presentati hanno come capofila e partner gli enti del Sistema scientifico e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia che da anni operano nell’ecosistema della Valle dell’idrogeno del Nord Adriatico.
Per la gestione delle singole infrastrutture il bando ha previsto costituzione di un advisory board con la presenza di imprese o di rappresentanze delle imprese quali le associazioni di categoria.
Primo in graduatoria è l’innovativo progetto Fuse-Open Infrastructure on Future Underground Hydrogen Storage, che creerà un’infrastruttura sperimentale integrata per identificare e modellizzare i potenziali siti di stoccaggio di idrogeno nel sottosuolo (Uhs) e i giacimenti naturali di idrogeno bianco, l’Ogs nel ruolo di capofila lavorerà insieme agli atenei di Trieste e di Udine.
I-CAMPUS-H2-Infrastruttura di Ricerca Caratterizzazione Analitica di Materiali-Processi ad uso strategico H2 è il progetto collocatosi al secondo posto in graduatoria e punta a realizzare una piattaforma organica in sinergia con realtà e infrastrutture già operative nel Campus di Basovizza: il Sincrotrone Elettra, i laboratori di Area Science Park e i laboratori del Cnr, che è capofila del progetto.
H2SmartLab: infrastruttura di ricerca per idrogeno rinnovabile e tecnologie intelligenti e resilienti è il progetto H2SmartLab presentato da Area Science Park come lead partner insieme a Sissa e Università di Trieste, che prevede la creazione di un’infrastruttura di ricerca avanzata sulla produzione, stoccaggio e utilizzo di idrogeno verde, supportata da un sistema di gestione intelligente basato su un digital twin;
E4H2-Efficiency for hydrogen, nato dalla sinergia tra Università di Trieste quale capofila e Università di Udine come partner, riguarda lo sviluppo e potenziamento di un’infrastruttura di ricerca distribuita sul territorio regionale articolata su 4 laboratori volti all’evoluzione di tecniche e soluzioni per il miglioramento dell’efficienza energetica nella filiera dell’idrogeno verde.
Infine, IMPACT-H2-Infrastruttura per lo sviluppo di Materiali e Processi Avanzati per Contribuire alla Transizione Energetica nella filiera Idrogeno con capofila l’Università di Udine in collaborazione con quella Trieste.
(fonte ARC)
Infrastrutture tecnologiche
Nuovi mercati per la metalmeccanica FVG
Un settore dinamico, pronto ad affrontare le sfide legate all’innovazione e alla diversificazione. È quanto evidenzia il report dell’Osservatorio della Metalmeccanica FVG presentato dal Comet il 27 novembre a Valvasone Arzene, presso la Cantina TreZero. L’incontro si è strutturato in due tavole rotonde: nella prima, moderata dal direttore del Cluster Comet Saverio Maisto, è stato illustrato il report da Enrico Longato (Area Science Park), Anna Maria Moressa (Intesa Sanpaolo), Maria Chiarvesio (Università degli Studi di Udine), Guido Bortoluzzi (Università degli Studi di Trieste); nella seconda, moderata da Michele Valerio (Eupragma), si è dato voce alle imprese, con Stefano Picinich (Airworks Srl), Matteo Querini (Eurolls SpA), Elisa Quattrin (Meccanica Hi-Tech Srl), Alessandro Sist (Siom Srl SB). L’evento è stato organizzato in partnership con Area Science Park, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine, Intesa Sanpaolo.
La serata ha messo in luce tre temi principali:
– Una vocazione internazionale
Il settore metalmeccanico rappresenta il 46% della manifattura regionale, con una specializzazione elettro-meccanica (94% della metalmeccanica). Il settore, nella fotografia di novembre 2024, ha «tenuto» meglio di quanto previsto a giugno nel report flash, con 5.114 aziende (-0,3% rispetto a novembre 2023, anziché -0,7%), mentre il resto della manifattura ha mostrato un andamento in linea con le previsioni. La provincia di Udine rappresenta il 45% delle imprese regionali, territorio che più ha registrato il calo dal 2021 (-2,3%). Stabile la provincia di Pordenone, che ospita il 32% delle imprese. Sempre forte la propensione all’internazionalizzazione (41% delle imprese); l’export è più diffuso tra le medie e grandi imprese, spesso innovative e certificate.
– Diversificazione e performance economiche
Dall’indagine interna di Intesa Sanpaolo sulla sua rete commerciale, emerge che le imprese del FVG stanno aumentando la diversificazione geografica dei mercati di sbocco e di approvvigionamento, superando la media italiana. Nel 2023 la crescita del fatturato a prezzi correnti è stata del 22,5%, con un miglioramento della marginalità (+2 punti rispetto al 2019), trainato dall’operatività con l’estero (25,9% di crescita) e dalla partecipazione alla filiera delle costruzioni.
– Strategie di diversificazione aziendale
In un mercato in rapida evoluzione, le aziende del FVG, intervistate dalle Università di Udine e Trieste, esplorano nuove strategie: alcune puntano su diversificazione geografica o settoriale per crescere o scongiurare crisi, altre rafforzano la propria presenza nei mercati attuali. Tuttavia, diversificare richiede competenze trasversali e capacità di adattarsi alle regole dei nuovi mercati non in possesso di tutte le imprese.
“Nel corso degli anni, la metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia ha saputo conquistare un ruolo di eccellenza a livello internazionale, grazie a una tradizione solida fatta di competenze artigianali e innovazione tecnologica – ha commentato il direttore del Cluster COMET Saverio Maisto -. Tuttavia, oggi siamo chiamati a rispondere a una sfida ancora più grande: il mondo cambia a una velocità esponenziale, gli scenari globali sono complessi, e ciò che ci ha resi forti finora potrebbe non essere più sufficiente a garantire ancora successo. Abbiamo sempre fatto così, non è più una sicurezza, anzi. La capacità di adattarsi e anticipare il futuro è fondamentale. Dobbiamo guardare oltre i confini dei settori tradizionali e storici in cui siamo stati, e forse siamo ancora, leader, esplorando nuovi mercati che, pur presentandosi inizialmente come sfide, possono rivelarsi come grandi opportunità straordinarie”. Ecco perché diventa fondamentale diversificare, non solo in chiave strategica ma anche nell’immediato. “Solo abbracciando nuovi settori e mercati, continuando a collaborare con il territorio, innovare e consolidare le nostre competenze, le imprese del FVG potranno ancora essere protagoniste della nostra storia”.
“Il futuro del settore metalmeccanico del FVG dipenderà dalla capacità di combinare tradizione e innovazione, diversificando mercati e settori e integrando tecnologie emergenti. La cooperazione e il supporto del COMET saranno centrali per garantire competitività e resilienza sui mercati globali”, ha concluso il presidente del Comet Sergio Barel, ribadendo come il settore metalmeccanico del FVG stia affrontando le sfide di un contesto economico e geopolitico complesso attraverso la diversificazione geografica e settoriale, strategia chiave per ridurre la dipendenza da mercati tradizionali, come quello tedesco, e per cogliere nuove opportunità in aree con maggiore crescita (Nord Europa, Asia, Stati Uniti) grazie a competenze tecniche di nicchia e a produzioni di alta qualità), e settori regolamentati (aerospaziale, medicale, difesa). Circa l’intelligenza artificiale che sta trasformando il settore migliorando qualità, supply chain e innovazione, “richiede però investimenti in formazione e infrastrutture”. Il presidente ha chiuso invitando aziende, cluster industriali, università e istituzioni a fare rete.
Servizi per l'Innovazione
Scoperto l’uso rituale di sostanze psicotrope nell’antico Egitto
Per la prima volta, è stata fornita prova diretta dell’uso di sostanze psicotrope nei rituali dell’antico Egitto tolemaico. La scoperta, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, si basa sull’analisi di un vaso rituale di oltre 2.000 anni fa, che ha rivelato tracce di piante psicotrope usate in pratiche religiose e spirituali. Il vaso è decorato con la testa del dio egizio Bes, una divinità grottesca, ma dalla natura benevola, spesso utilizzata come amuleto protettivo della casa.
La ricerca, coordinata dal professor Enrico Greco dell’Università di Trieste, con la collaborazione di Tampa Museum of Art, University of South Florida, Università di Milano, ha avuto il fondamentale supporto di Elettra Sincrotrone Trieste, che ha contribuito con tecniche avanzate come la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier accoppiata alla luce di sincrotrone (SR µ-FTIR). Chiaramaria Stani, ricercatrice CERIC-ERIC presso la linea SISSI di Elettra, sottolinea: “Queste analisi hanno permesso di identificare il contenuto cerimoniale del vaso, nonostante le tracce residue fossero minime, ma ben conservate nelle porosità della ceramica”.
Questa tecnologia ha permesso di analizzare le tracce residue nel vaso, rivelando la presenza di piante come Peganum harmala (ruta siriana), Nymphaea nouchali (ninfea azzurra) e specie del genere Cleome, tutte note per le loro proprietà psicotrope. L’analisi ha anche indicato l’uso del vaso in rituali che prevedevano il raggiungimento di stati alterati di coscienza, probabili veicoli per la comunicazione con il divino e per esperienze mistico-rituali.
La ricerca non solo conferma ipotesi precedenti, basate su testi e iconografia, ma fornisce anche una solida prova fisica del sofisticato utilizzo delle sostanze naturali da parte degli egizi. L’approccio multidisciplinare, che ha unito scienza, storia e cultura, è stato essenziale per risolvere questo antico mistero, confermando l’importanza della collaborazione tra istituti di ricerca come Elettra Sincrotrone Trieste e le università coinvolte.
Dai nostri campus
Ricerca: rafforzata collaborazione scientifica Italia-Serbia
Si rafforza la collaborazione scientifica tra Italia e Serbia. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro serbo della Scienza, dello Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione, Jelena Begović, hanno inaugurato a Trieste presso Area Science Park il secondo Forum Scientifico Italia-Serbia, con la partecipazione di oltre 100 ricercatori dei due Paesi.
Il Forum è stato un importante momento di scambio e confronto tra esperti e policy maker del settore scientifico dei due Paesi, un’opportunità per condividere ricerche innovative, esplorare nuove collaborazioni in ambiti scientifici e tecnologici di maggiore interesse, quali la biomedicina e l’intelligenza artificiale.
Al termine di un incontro bilaterale, i ministri hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale si conferma l’importanza della cooperazione nei settori della ricerca e dell’innovazione, sulla base del MoU firmato a Belgrado nel 2023, e la promozione della mobilità dei ricercatori, il supporto a programmi congiunti di ricerca, ed eventi scientifici bilaterali.
Nel documento è stato evidenziato, inoltre, il grande successo del primo bando su progetti di ricerca congiunti focalizzati ai seguenti settori: High Performance Computing e Big Data, Intelligenza Artificiale, Tecnologie agroalimentari ed Economia Sostenibile. Le oltre 80 domande ricevute sono in corso di valutazione e i progetti prescelti verranno co-finanziati dai due Paesi (per un totale di 2 milioni di euro) a inizio 2025.
L’appuntamento odierno prosegue il percorso iniziato a marzo nel 2023 a Belgrado quando Area Science Park ha partecipato alla prima edizione dello Science Forum. A dicembre 2023, poi, in occasione dell’Innovation Forum, è stato siglato, sempre nella capitale, un Memorandum d’intesa tra Area Science Park e i parchi scientifici e tecnologici di Belgrado, Niš, Čačak e Novi Sad, a ulteriore sviluppo di una consolidata cooperazione con la Serbia iniziata nel 2015 per attività di assistenza tecnica nei campi del trasferimento tecnologico e dello sviluppo economico. L’obiettivo è mettere a fattor comune capacità scientifiche e tecnologiche, come quelle generate dalle infrastrutture di ricerca e dalle piattaforme tecnologiche, ad esempio su temi quali le scienze della vita, la transizione energetica e i materiali innovativi.
“Il forum scientifico Italia-Serbia rappresenta, per Area Science Park e per tutto il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, un’importante occasione per rafforzare le collaborazioni tra i due Paesi e creare nuove opportunità di scambio e condivisione di conoscenza e best practices – ha dichiarato Caterina Petrillo, Presidente di Area Science Park -. In particolare, per l’ente che presiedo ospitare, ma soprattutto partecipare al forum, significa ampliare gli ambiti di scambio e confronto con centri di ricerca, università e parchi scientifici e tecnologici, con cui abbiamo già in passato sviluppato progetti di innovazione. Oggi la nostra attenzione è rivolta alle infrastrutture di ricerca e tecnologiche su cui Area sta investendo in questi ultimi anni che per loro natura sono luoghi di aggregazione e condivisione di conoscenza”.
Guarda l’intervista al Ministro Anna Maria Bernini.
Comunicati Stampa
Istituzionale
Ultrasuoni contro il cancro al fegato: a Soundsafe Care la Startup Marathon 2024
Un dispositivo robotico che utilizza gli ultrasuoni per il trattamento del cancro al fegato, una delle principali cause di morte nel mondo, con oltre 900mila casi annuali. La startup pisana Soundsafe Care si è aggiudicata il primo premio della Startup Marathon 2024. Il contest per startup promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica si è concluso martedì 26 novembre, con un evento ospitato nella sede UniCredit di Milano. Dieci le finaliste selezionate da una giuria di imprenditori, investitori ed esperti del settore, a partire da una rosa di più di 60 startup e pmi innovative iscritte al contest da incubatori, acceleratori, centri di ricerca e università di tutta Italia.
I premi per le startup
Attive nei settori dell’intelligenza artificiale, dei materiali innovativi, della nutraceutica, dell’agritech, dell’healthcare, del gaming, della mobilità elettrica e dell’innovazione medicale, le dieci startup si sono contese l’accesso al programma di accelerazione UniCredit Start Lab. Ad aggiudicarsi la vittoria finale è stata Soundsafe Care, realtà supportata dal Polo Tecnologico di Navacchio: utilizzando ultrasuoni focalizzati, il dispositivo sviluppato dalla startup offre un’alternativa non invasiva e senza farmaci per il trattamento del cancro al fegato, riducendo complicazioni e costi ospedalieri. Grazie a una tecnologia avanzata di imaging e automazione, migliora la precisione del trattamento e riduce i tempi di intervento. Soundsafe Care si è aggiudicata anche il premio come migliore startup a maggioranza femminile, che garantisce la partecipazione al programma di internazionalizzazione BoostHerUp, promosso da Area Science Park.
Al secondo posto un’altra startup med-tech, la torinese Impavid, candidata al contest da G-Factor, incubatore di Fondazione Golinelli. Impavid sviluppa un innovativo patch cardiaco biodegradabile per contrastare l’insufficienza cardiaca post-ischemica. Il patch, biomimetico e bioriassorbibile, ricrea la struttura del tessuto miocardico, favorendo il recupero delle cellule e adattandosi al ritmo del cuore. Destinato inizialmente a interventi di bypass, offre una soluzione sicura e meno invasiva per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Con un forte potenziale nei mercati USA ed Europa, il prodotto risponde alla crescente domanda di tecnologie avanzate in cardiologia.
Classificata al terzo posto, la leccese BeadRoots – supportata da Eatable Adventures – sviluppa un idrogel naturale e biodegradabile derivato dalle alghe, capace di trattenere e rilasciare l’acqua in modo efficiente per migliorare la produttività agricola e ridurre gli sprechi idrici, specialmente nelle aree colpite dalla siccità. Rispetto ai prodotti sintetici, il gel è ecologico e supporta i microrganismi del suolo senza impatti negativi.
Le startup a podio avranno la possibilità di usufruire di un accesso privilegiato alla preselezione per la missione nazionale al CES di Las Vegas.
I premi per le organizzazioni di supporto
Premiate anche le migliori 3 organizzazioni di supporto alle imprese che hanno candidato le startup alla manifestazione, a cui è stato assegnato un punteggio in base alla classifica delle startup, con un bonus per il piazzamento delle startup a maggioranza femminile. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il Polo Tecnologico di Navacchio, seguito da G-Factor al secondo posto, e Eatable Adventures al terzo posto. A tutte e tre viene riconosciuto un accesso privilegiato all’Executive MBA in Business Innovation realizzato dal MIB Trieste School of Management. Lo stesso riconoscimento è stato assegnato individualmente a tutte le 10 startup finaliste.
L’edizione 2024 ha anche visto l’introduzione di Open Innovation B2B, un contest che ha sfidato le startup e le Pmi innovative a rispondere a precisi bisogni di innovazione indicati dalle aziende corporate partner dell’iniziativa.
«Siamo molto soddisfatti di questa quinta edizione di Startup Marathon», afferma Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park. «Le startup selezionate per la finale operano in settori molto diversi tra loro, un segnale di come l’innovazione sia un elemento trasversale ad ogni mercato e di come iniziative come questa possano sostenerne lo sviluppo. La tecnologia, e con ancor più grandi potenzialità il settore deep tech, ha oggi capacità trasformative ad altissimo impatto per ogni industria: uno scenario che può esprimersi a pieno con una stretta collaborazione tra i produttori di innovazione e le imprese che hanno le capacità di sfruttarla».
Renzo Chervatin, responsabile sviluppo territori UniCredit Nord Est, dichiara: «Sono tanti i motivi di soddisfazione che ci lascia l’edizione 2024 di Startup Marathon: in particolare il fatto di aver creato un ecosistema virtuoso composto da aziende corporate, investitori e moltissimi acceleratori e incubatori, a livello nazionale. Come UniCredit abbiamo messo a disposizione il know-how maturato in oltre dieci come pionieri e leader nel supporto al mondo delle startup italiane e abbiamo inteso ribadire, nei fatti, il nostro impegno al fianco di chi vuole investire sull’innovazione proponendo crescita alle aziende e posti di lavoro ai giovani».
Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di DIGITALmeet, aggiunge: «Ecco una splendida dimostrazione di alfabetizzazione digitale, una delle sfide-Paese più importanti. A ciò si unisce innovazione e capacità di fare impresa, requisiti che la Giuria ha utilizzato per l’edizione 2024 di Startup Marathon: a settembre erano censite in Italia 16.500 startup innovative; in Europa quasi 200mila, concentrate nei settori della tecnologia, della sostenibilità, della salute digitale e dell’intelligenza artificiale. Le startup sono motore fondamentale per il futuro, grazie alla loro capacità di innovare, adattarsi e trasformare interi settori».
«Ennesima dimostrazione di un’idea che si è rivelata azzeccata», è il commento di Antonio Bassi e Maurizio Caradonna, fondatori di Startup Marathon. «La finale di Startup Marathon, di fronte ad un pubblico di alto profilo, ha mostrato realtà imprenditoriali con grande opportunità di sviluppo e team con elevate competenze e conoscenze tecnologiche supportate da organizzazioni orientate a creare sul territorio nazionale imprese con grandi potenzialità. Non possiamo che essere fieri di aver contribuito anche in piccola parte a favorire la crescita di questo ecosistema di innovazione».
Nata nel 2020, Startup Marathon negli anni ha selezionato e premiato aziende innovative attive in settori come l’intelligenza artificiale, la diagnostica, l’IoT e la sostenibilità. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono Katakem, spin-off dell’Università di Catanzaro che accelera lo sviluppo di nuove molecole, CAEmate, realtà che ha sviluppato un software per la manutenzione predittiva delle infrastrutture, Aisent, che fornisce servizi basati su AI, machine learning e computer vision, e M2Test, spin-off dell’Università di Trieste che ha creato un innovativo metodo di diagnosi per l’osteoporosi.
I partner
Oltre ai tre promotori, sono diversi i partner che sostengono Startup Marathon. Si tratta di Angel For Women, ASAC, Avvio Capital, Bando Easy, Camst Group, Carel, Chiesi, CRCLEX, DBA Group, Eatable Adventures, ELIS Innovation Hub, Eurotherm, Fastweb, FITT, Galdi, Giordano Controls, HiRef, Italian Angels for Growth, Italian Business Angels Network, LIFTT, Manni Group, Master Builders Solutions, Mastercard, Maxfone, MIB Trieste-School of Management, MITO Tech Ventures, One Factory, San Marco Group, Star Tech Ventures, Step, Unicorn Trainers Club, Venture Factory, WDA.
Le startup finaliste, e relative organizzazioni di supporto di riferimento
BeadRoots, Lecce, supportata da Eatable Adventures
Cartesia Solutions, Pisa, supportata da Digital Hub
Impavid, Torino, supportata da G-Factor
InnoItaly, Codognè (Treviso), supportata da Trentino Sviluppo
Joule, Campodarsego (Padova), supportata da Seedble
Northern Light Composites, Monfalcone (Gorizia), supportata da TEC4I FVG
NuHpro, Rimini, supportata da CesenaLab
SoundSafe Care, Pisa, supportata da Polo tecnologico di Navacchio
Weabios, Pisa, supportata da Polo tecnologico di Navacchio
Witty Power, Bolzano, supportata da NOI Techpark
Startup Marathon è un contest per imprese innovative aperto a startup, pmi innovative e spin-off universitari segnalati da incubatori ed acceleratori di impresa. Promosso da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, dal 2020 seleziona le più significative aziende innovative italiane e ne accelera il percorso di go-to-market.
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