06/12/2017
DNA e cosmetica personalizzata
I genetisti di G&life puntano a ottenere il primo trattamento di prodotti formulati su base genetica
I Nostri Campus - Genetica
DNA e cosmetica personalizzata

 

E’ genetica la sensibilità della nostra pelle ai fattori esterni in grado di influire su invecchiamento e inestetismi. Se da un lato l’alimentazione, l’attività fisica e altri fattori ambientali influenzano in maniera rilevante l’insorgere di irregolarità della pelle, dall’altro la genetica definisce, tra le altre cose, la sensibilità che i tessuti hanno nei confronti di questi fattori esterni. I genetisti di G&life hanno selezionato alcuni geni implicati nei meccanismi associati ai danni da radicali liberi, rischio di foto-invecchiamento, sensibilità, elasticità, potenziale idratante e ossigenazione cutanea. L’obiettivo? Svelare i meccanismi nascosti responsabili del nostro aspetto, analizzando le predisposizioni genetiche a partire da un semplice campione di saliva.

L’insieme di questi geni, combinato con le abitudini di vita, potrà quindi definire le aree di criticità e i punti di forza della persona nella sua interezza, per suggerire successivamente i prodotti davvero necessari a mantenere la pelle sana e senza imperfezioni. Tutto ciò è importante sia per essere mirati e incisivi in tema di inestetismi già evidenti, sia  per essere proattivi nel prevenire i possibili danni futuri.

Numerosi studi dimostrano la corrispondenza tra determinati polimorfismi genetici e fenotipi cutanei. Ad esempio, i geni MC1R e STXBP5L sono strettamente correlati con il rischio di sviluppare danni da foto-invecchiamento, pur non dando nessun contributo alla pigmentazione della pelle. Due individui apparentemente simili e con lo stesso fototipo – caratteristica determinata secondo il colore della pelle e dei capelli –  potrebbero infatti avere una sensibilità diversa ai raggi UV-A e UV-B richiedendo, di conseguenza, prodotti di protezione solare differenti.

Inoltre, alcuni polimorfismi dei geni che codificano per l’elastina possono predisporre a una ridotta elasticità cutanea, con conseguente rischio di perdita di tono precoce, ma lo stesso risultato  può essere dovuto alla degenerazione del collagene. La consapevolezza della causa scatenante di tali effetti può essere cruciale nella scelta del trattamento di skin-care.

“Facendo un esempio pratico – spiega Francesco Menegoni, CEO di g&life S.p.A.- se sapessimo di essere soggetti a subire in maniera più marcata i danni causati dai radicali liberi, concentreremmo le attenzioni nell’utilizzo di strategie specifiche per la neutralizzazione delle specie reattive. Allo stesso modo, se non fosse ottimale il gene FLG, che codifica per una proteina chiave alla funzione barriera della cute, dovremmo prestare maggiore attenzione a proteggere la pelle e a utilizzare prodotti più delicati, questo per evitare di incorrere in futuro in problemi da iper-sensibilità. G&life mira ad attivare collaborazioni con aziende che possano portare expertise nell’area della produzione di cosmetici all’avanguardia allo scopo di creare, nel prossimo futuro, una soluzione innovativa e integrata”.

Il punto di arrivo è ottenere il primo trattamento combinato di prodotti cosmetici formulati tenendo conto delle caratteristiche costituzionali dettate dal DNA di ogni singolo individuo.

 

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