17/05/2019
Gestione dei dati, soft skills, formazione tecnico scientifica sono necessari alla competitività delle imprese
Sono questi alcuni degli spunti emersi dall’evento sulle competenze digitali tenutosi ieri in Area Science Park. La centralità del sistema degli ITS.
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Gestione dei dati, soft skills, formazione tecnico scientifica  sono necessari alla competitività delle imprese

Tracciare un quadro delle esigenze formative in ambito digitale in Friuli Venezia Giulia, ascoltando le richieste che arrivano direttamente dal mercato, dal mondo dalla formazione e dalla P.A.: è stato questo l’obiettivo dell’evento “Competenze digitali@work: il futuro è oggi”, organizzato da  Area Science Park e Anitec-Assinform (l’Associazione di Confindustria delle imprese di Information & Communication Technology – ICT) nell’ambito di IP4FVG e in collaborazione Gruppo Pragma Srl e Confindustria Venezia Giulia, tenutosi ieri a Trieste.

Le competenze digitali – digital skills, sono ormai un fattore strategico di competitività.  Nelle imprese è crescente l’esigenza di nuove professionalità e la necessità di adeguare in chiave digitale le competenze già esistenti. La sfida è accettare la richiesta che arriva dal mercato, creando nuove opportunità per innovare i percorsi di formazione e offrendo nuovi strumenti per aumentare le competenze professionali di chi oggi già è occupato.

Il mercato del digitale, ha osservato il direttore di Anitec-Assinform, Linda Cecconi, è in espansione: “Il 2018 si è chiuso, e la previsione è identica per il 2019, con una crescita del 2,5%” e “una fortissima divaricazione rispetto al Pil”. Per quanto riguarda la formazione che deve sostenere la transizione verso il digitale, una funzione strategica va assegnata – come è emerso in particolare dai dati presentati da Antonietta Zancan del MIUR – al ruolo degli ITS, gli istituti tecnici superiori, chiamati a soddisfare un fabbisogno nazionale di 20mila tecnici per i prossimi 12 mesi. Zancan ha anche evidenziato come il Friuli Venezia Giulia già oggi figuri al terzo posto nella classifica delle Regioni d’Italia per la qualità dei percorsi formativi degli ITS.

I diplomati – secondo la Regione, rappresentata dagli assessori Alessia Rosolen e Sergio Bini, e Confindustria, rappresentata dal presidente giuliano Sergio Razeto e da Fabrizio Gea, responsabile nazionale Digital Hub – devono potersi formare con l’ausilio di un’alternanza scuola-lavoro ben fatta, salva la possibilità di proseguire poi gli studi all’università. Per il raggiungimento degli obiettivi di Industria 4.0 sarà inoltre decisivo far crescere i laureati e i diplomati in ambiti scientifici e tecnologici (STEM).

“Da un lato bisogna agevolare l’introduzione di tecnologie innovative nelle imprese – ha spiegato il direttore generale di Area Science Park, Stefano Casaleggi che ha moderato la sessione plenaria della mattina – dall’altro bisogna avere persone in grado di utilizzarle al meglio. In quest’ottica lavoriamo per accrescere le competenze dei lavoratori e dell’intero sistema Italia, che deve essere sempre più attrattivo: su questo il Friuli Venezia Giulia è un laboratorio all’avanguardia”.

Nel pomeriggio i lavori del convegno sono proseguiti su 6 tavoli tematici –  Agroalimentare, Biomedicale, ICT, Legno – arredo, Logistica, Meccatronica – con approfondimenti a cura di una sessantina di esperti e la partecipazione di rappresentanti della direzione regionale Lavoro Formazione Istruzione, con l’obiettivo di fare emergere gli elementi utili agli adattamenti delle politiche regionali sui temi della sfida digitale e alla creazione di percorsi formativi ritagliati sulle esigenze delle imprese.

Tra i diversi spunti emersi significativo quello di Alessandro Bacci, “facilitatore” del tavolo dedicato alla Maccatronica: “Sui temi del digitale è emersa in primo luogo la necessità di andare a catturare, analizzare e gestire i dati con figure come quella del Data Analyst o del Business Analyst. Non solo, a livello di sistema potrebbe essere molto interessante la costruzione di un profilo che potremmo chiamare di Project Manager delle attività digitali, colui cioè che gestisce la qualità dei dati e governa i processi digitali. E’ stata rilevata inoltre l’urgenza di fare sistema tra aziende, enti di formazione e attori territoriali per non disperdere preziose energie e utilizzare al meglio le risorse pubbliche a disposizione”. Il tema di potenziare le cosiddette “soft skills”, competenze trasversali in grado di connettere varie esigenze e funzioni aziendali, è inoltre stato evidenziato da diversi tavoli di lavoro.

“E’ stato un primo e positivo confronto tra imprese, formatori e pubblica amministrazione dai cui esiti si potranno individuare percorsi di formazione in grado di accresce le competenze digitali dei lavoratori e lavoratrici di oggi e di domani, che rafforzeranno la competitività delle imprese e del territorio – è la considerazione di  Serena Pulcini, responsabile Ufficio Formazione per le Imprese di Area Science Park. Il nostro lavoro in questa direzione proseguirà nei prossimi mesi, dando sviluppo alle indicazioni emerse”.

 

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