NatureTECH: tecnologia e natura si incontrano a Trieste Next 2018 (28-30 settembre)
Presentato il tema della ormai tradizionale manifestazione che quest’anno si terrà dal 28 al 30 settembre 2018
NatureTECH: tecnologia e natura si incontrano a Trieste Next 2018 (28-30 settembre)

“NatureTECH: il sottile confine fra biologico e biotecnologico”: questo il titolo di Trieste Next 2018, il festival della scienza organizzato da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, ItalyPost, Area Science park e Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie ICGEB, quest’ultimo ente promotore guest di quest’anno. Co-promotore della manifestazione è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Anticipazioni sui contenuti e date della manifestazione, giunta alla sua settima edizione, sono state presentate oggi durante una conferenza stampa che si è tenuta alla sala Tergeste del municipio cittadino.

Il rapporto fra tecnologia e natura è un tema di grande attualità, motivo di dibattiti con importanti ricadute di interesse pubblico. C’è chi pensa che la scienza ci stia allontanando, forse in maniera irreversibile, dalla natura. Altri al contrario credono che grazie alla ricerca scientifica avremo terapie mediche più efficaci, salvaguarderemo l’ambiente e in generale vivremo meglio. In realtà ciò che consideriamo naturale è spesso esso stesso frutto della tecnologia, che ci ha accompagnato fin da tempi antichissimi. Pensiamo all’agricoltura: ogni pianta che mangiamo, anche le varietà più tradizionali, sono il risultato dell’intervento umano su specie selvatiche, in origine poco nutrienti se non addirittura velenose. Cos’è naturale dunque e cosa tecnologico? È proprio questo sottile confine fra natura e tecnologia che sarà il tema portante della manifestazione che si terrà dal 28 al 30 settembre 2018. Nel solco della tradizione della manifestazione si affronteranno questi temi esplorando le relazioni tra ricerca scientifica, innovazione, tecnologia e imprenditoria nel settore delle biotecnologie, della bioinformatica e delle scienze biomediche, favorendo al tempo stesso il dialogo tra le discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Math) e le scienze umane e sociali, in un’ottica di divulgazione e inclusione scientifica.

Il programma della manifestazione, ancora in fase di definizione, prevede la presenza di relatori di altissimo profilo provenienti dal mondo della ricerca e della cultura nazionale e internazionale. Come ogni anno ci saranno conferenze, spazi per il dialogo e tanti altri eventi di varia natura.

Tutto si svolgerà come sempre nel cuore della città. In Piazza Unità d’Italia, la mattinata di venerdì 28 settembre sarà dedicata alle scuole di Trieste e di tutto il Friuli Venezia Giulia. Sempre in piazza e durante i giorni della manifestazione si terranno i laboratori e gli esperimenti scientifici per tutte le età curati dagli enti del protocollo Trieste Città della Conoscenza. Gli altri luoghi del festival saranno il Ridotto del Teatro Verdi, il Teatro Miela, il Salone di Rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Museo Revoltella, dove si terranno talk, dibattiti e seminari.

Tra le novità di quest’anno nel corso della conferenza stampa è stata annunciata la partecipazione di AIRC, l’Associazione Nazionale per la Ricerca sul Cancro, che come content partner porterà al festival i più importanti scienziati a livello internazionale per raccontare i nuovi orizzonti della ricerca e delle cure oncologiche. In contemporanea con Trieste Next 2018, la sera del 28 settembre ci sarà inoltre La Notte Europea Dei Ricercatori. Altro importante annuncio è la collaborazione con la Commissione Europea, che ha selezionato il festival della ricerca scientifica come punto di riferimento italiano per le manifestazioni di divulgazione scientifica. Gli organizzatori stanno infatti preparando un evento speciale realizzato con il Consiglio Europeo della Ricerca, l’autorità di riferimento a livello continentale per la ricerca scientifica.

Il programma completo della manifestazione sarà annunciato alla stampa e disponibile sul sito www.triestenext.it a partire da fine agosto.

Novità, anticipazioni e altri contenuti sono stati illustrati dai relatori presenti alla conferenza.

Per il Comune di Trieste è intervenuta Angela Brandi, Assessore all’educazione, scuola, università e ricerca: “Siamo felici di contribuire a Trieste Next, come abbiamo fatto in passato. Il tema scelto per l’edizione 2018 mi sembra inoltre molto calzante per rappresentare il sistema della conoscenza della nostra città, promuovendo l’educazione scientifica nelle scuole”. A tal proposito, l’Assessore ha ricordato che la mattina di venerdì 28 settembre sarà principalmente dedicata alle scolaresche, con numerosi laboratori e attività interattive. “L’amministrazione comunale dà molta importanza al biologico”, ha tenuto inoltre a precisare Brandi. “Infatti nelle nostre mense scolastiche gran parte dei prodotti rispetta stringenti criteri biologici”.

Durante la conferenza Brandi ha inoltre ricordato l’imminente cerimonia che si terrà a Tolosa, il 14 luglio, dove avverrà il passaggio di consegne come Capitale Europea della Scienza fra la città francese e Trieste e alla quale parteciperà il Sindaco Roberto Dipiazza.

Presente anche l’Università degli Studi di Trieste: “Il nostro Ateneo è particolarmente lieto di contribuire anche quest’anno all’organizzazione della manifestazione”, ha commentato Maurizio Fermeglia, Rettore di UniTS, ente promotore, “Siamo felici di mettere a disposizione, anche quest’anno, decine e decine di docenti e ricercatori di elevato profilo scientifico e culturale, che si uniranno agli illustri ospiti che raggiungeranno Trieste da tutta Europa”.

Fermeglia ha ragionato sul tema proposto: “NatureTECH vuole investigare il rapporto tra il naturale e il tecnologico: il dualismo tra naturale e artificiale/tecnologico è già, e lo sarà sempre di più, un campo di confronto che rende pienamente l’idea di quanto scienza e tecnologia potranno influenzare la nostra vita nel prossimo futuro nel campo della salute dell’uomo, del miglioramento della sua vita, della gestione dell’invecchiamento della popolazione, dell’alimentazione”.

“La sfida”, continua Fermeglia, “è riuscire a gestire queste innovazioni scientifiche e tecnologiche e a integrarle con l’evoluzione culturale e sociale associata. Eventi come Trieste Next rivestono un’importanza enorme nella divulgazione”.

Prosegue Antonio Maconi, direttore di Trieste Next (ItalyPost): “In questi sette anni, a Trieste, si è costruito – attorno a quella che è diventata forse la più importante manifestazione nazionale sulla ricerca scientifica – una comunità di intenti tra soggetti diversi che però hanno sempre avuto chiare due questioni di fondo”, ha spiegato Maconi. “La prima è che mondo dell’impresa e ricerca scientifica devono dialogare costantemente per accrescere la competitività del Paese. La seconda è che il ‘sistema Trieste’ deve dialogare con il mondo ed essere parte di un contesto europeo”. Il direttore della manifestazione ha poi continuato: “L’edizione 2018 è costruita proprio per perseguire questo duplice obiettivo: rafforzare la convergenza tra tessuto delle imprese, università e centri scientifici e proiettare l’eccellenza di questa città a livello europeo, come dimostrano le collaborazioni con la Commissione Europea e con il Consiglio Europeo della Ricerca, che inaugurò la manifestazione nel 2012 con l’allora presidente Helga Nowotny”.

Mauro Giacca, Direttore del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie ICGEB, ha illustrato il ruolo di promotore guest del centro e la centralità dell’argomento proposto. “Che sia il secolo delle biotecnologie vi sono pochi dubbi: dalla possibilità di manipolare geneticamente interi organismi, al creare embrioni, dal modificare il DNA dei pazienti per cercare di curare le malattie, all’ottenere alimenti che riescono a soddisfare la carenza di cibo, le biotecnologie offrono prospettive inimmaginabili solo vent’anni fa”, ha raccontato. “Che invece questo potenziale venga correttamente compreso e percepito dai singoli cittadini vi sono molti dubbi”. Come ha aggiunto il Direttore, l’obiettivo della partecipazione di ICGEB a Trieste Next è proprio fugare questi dubbi e “dimostrare come l’ingegneria genetica sia una scienza facile, pulita e utile per il progresso dell’umanità”.

Il 2018 è un anno che riveste particolare importanza per Area science park, che festeggia 40 anni dalla fondazione. “Il tema di Trieste Next di quest’anno, NatureTECH, ci vede particolarmente coinvolti”, ha raccontato Sergio Paoletti, presidente di Area Science Park. “La stretta connessione tra natura e tecnologia è, infatti, uno degli elementi che da sempre caratterizzano il nostro ente. Non solo perché oggetto di numerose ricerche che si svolgono nei nostri campus, ma anche perché racchiude in sé la storia di Area”. Quella di Area è infatti una storia radicata nel passato ma con lo sguardo al futuro, aggiunge Paoletti. “Nel 1978 si preferì insediare sul Carso un parco scientifico e tecnologico rispettoso della natura, piuttosto che una Zona Franca Industriale dal pesante impatto ambientale. Puntare su ricerca e alta tecnologia nel pieno rispetto della natura fu una scelta lungimirante che nel 2018, anno in cui noi celebriamo i nostri primi quarant’anni di attività, ha ancora più valore”.

Per AIRC, content partner di Trieste Next 2018, a conclusione della conferenza stampa è intervenuto Giorgio Mustacchi, vicepresidente del Comitato AIRC Friuli Venezia Giulia. “Oltre a sostenere il progresso della ricerca oncologica attraverso il finanziamento di progetti d’eccellenza, AIRC è impegnata ogni giorno nel diffondere l’informazione scientifica e nel promuovere la cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole, ponendosi come punto di riferimento e fonte autorevole per la collettività”, spiega Mustacchi. “Questi appuntamenti rappresentano quindi un’occasione preziosa per parlare di scienza al grande pubblico e per informare gli italiani sui risultati raggiunti dai ricercatori che AIRC sostiene grazie alla loro fiducia. Ancora di più in Friuli Venezia Giulia dove la ricerca in oncologia è all’avanguardia”.

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