Nuove rotte per la meccanica FVG: dazi, rischi e adattamento competitivo
Pubblicato il Report del 1° semestre 2025 dell'Osservatorio della Metalmeccanica FVG
Il nuovo Report Flash dell’Osservatorio della Metalmeccanica FVG curato dal Cluster COMET offre una panoramica aggiornata sull’andamento del settore metalmeccanico regionale nel primo semestre 2025, evidenziando segnali di tenuta in un contesto manifatturiero complesso. Realizzato con il contributo di Area Science Park, Intesa Sanpaolo e le Università del Friuli Venezia Giulia, il report analizza i principali indicatori economici del comparto, con un focus su export e dinamiche territoriali.
Il report mette in luce una lieve crescita del settore (+0,9% tra il 2024 e il 2025), in controtendenza rispetto al resto della manifattura regionale. Spiccano le performance del comparto elettromeccanico (+12,5% variazione esportazioni rispetto al 1° trimestre 2024) e il ruolo crescente dell’export verso il mercato nordamericano, in particolare gli Stati Uniti (+37,3 milioni di euro rispetto al 1° trimestre 2024).
Completano l’analisi i risultati dell’Instant Poll condotto su un campione di aziende del Cluster, che offre uno sguardo diretto sulla percezione delle imprese rispetto alle tendenze di mercato. In particolare, dal sondaggio condotto su 92 aziende del Cluster COMET, il 70% dichiara di essere collegato al mercato USA almeno indirettamente.
Per quanto riguarda le possibili implicazioni derivanti dall’imposizione di dazi e restrizioni commerciali da parte degli USA, il 38% delle imprese regionali del comparto non percepisce al momento impatti significativi, mentre la restante parte intende adottare strategie diversificate: dalla ricerca di nuovi mercati alternativi al posticipo di investimenti, fino alla valutazione di insediamenti produttivi e/o commerciali diretti negli Stati Uniti.
Più in generale, il contesto geopolitico spinge le imprese verso una maggiore diversificazione dei mercati di sbocco e delle fonti di approvvigionamento. A differenza di altri comparti industriali, nessuna azienda metalmeccanica regionale dichiara l’intenzione di ridurre la propria esposizione internazionale: un segnale di resilienza e apertura, anche in un contesto globale instabile.