Sfide e prospettive della diplomazia scientifica nell’Europa centro e sudorientale
È stato presentato oggi a Trieste il corso di formazione “Sfide e prospettive della diplomazia scientifica nell’Europa centrale, orientale e sudorientale”, che si terrà in regione dal 25 al 28 novembre 2025.
Saranno una trentina i corsisti, provenienti da 12 Paesi membri InCE: Italia, Slovenia, Romania, Albania, Serbia, Polonia, Repubblica Ceca, Montenegro, Ungheria, Macedonia del Nord, Moldova, Croazia.
Il gruppo d’aula sarà composito e multidisciplinare, con l’apporto di diplomatici, ricercatori, funzionari di ministeri o amministrazioni pubbliche, funzionari di università ed enti di ricerca, business professionals, funzionari di Ong.
L’iniziativa è co-organizzata dal Segretariato Esecutivo dell’InCE, dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DISPES) dell’Università degli Studi di Trieste, in collaborazione con il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia (SIS FVG) e l’Alleanza UE per la Diplomazia Scientifica (EU Science Diplomacy Alliance, EUSDA).
Area Science Park, che sostiene e promuove l’iniziativa formativa, sarà protagonista della giornata conclusiva del corso, 28 novembre, con due iniziative dedicate:
- un intervento a cura del dott. Salvatore La Rosa (Direttore Struttura Ricerca&Innovazione) nella tavola rotonda sul tema del ruolo delle Infrastrutture di Ricerca nella diplomazia scientifica nel corso della study visit presso FERMI, il laser ad elettroni liberi attivo nel campus di Area Science Park a Basovizza;
- una tavola rotonda a conclusione dell’intero percorso formativo, ospitata nel centro congressi del campus di Padriciano, con la partecipazione della Presidente Caterina Petrillo e di esperti e diplomatici da realtà quali CNR e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Per Caterina Petrillo, infatti, “Trieste, per la sua storia, per la sua collocazione geografica e per la concentrazione di istituzioni scientifiche di rilevanza internazionale che ospita, è il luogo ideale in cui organizzare una scuola di diplomazia scientifica, uno strumento dal valore indiscusso e su cui è fondamentale fare formazione. In un contesto come questo, il contributo che l’ente che presiedo potrà portare è duplice: da una parte la sua pluriennale esperienza nella gestione di progettualità complesse nell’area balcanica e dell’Europa centro-meridionale, dall’altra il recente sviluppo di infrastrutture di ricerca e tecnologiche, poli di attrazione per il mondo della ricerca e dell’impresa e strumenti di crescita per i territori che le ospitano”.
L’iniziativa si inserisce in un contesto internazionale ed europeo particolarmente dinamico: nel corso del 2025, infatti, l’UNESCO ha promosso il primo Dialogo globale sulla diplomazia scientifica; è inoltre in discussione l’adozione di una Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea che incoraggerà gli Stati Membri a sviluppare un comune “Quadro europeo della diplomazia scientifica” (“A European Framework for Science Diplomacy”).
Con questa iniziativa, Trieste e il Friuli Venezia Giulia intendono confermare il proprio ruolo di laboratorio di dialogo internazionale, dove la scienza diventa un motore di pace, crescita e cooperazione tra Paesi e culture diverse.