Come hanno risposto le imprese femminili all’emergenza pandemica? Quante e dove sono le start-up fondate da donne e come si finanziano? Questi alcuni dei temi che verranno trattati durante “Women 4 Women: l’impronta delle donne nell’economia, nel lavoro e nella tecnologia”. L’evento, che verrà trasmesso in streaming domani, martedì 22 novembre alle 19:00, è stato organizzato da Gruppo Pragma in collaborazione con Associazione EnterprisinGirls, Innovation Factory di Area Science Park, GiGroup, Adecco, ANITEC-ASSINFORM – Associazione italiana per Information Communication Technology-Assinform e STEAMiamoci.
La virtual conference si colloca all’interno di 4 Weeks 4 Inclusion, l’appuntamento interaziendale più importante nel panorama italiano in tema di diversità. Arrivato alla sua terza edizione, l’evento mette insieme più di 300 partner, in un’agenda fitta di appuntamenti sul tema dell’inclusione e della diversità. Ogni giorno per 4 settimane in programma 9 eventi, diversi nei contenuti e nel format, tutti aperti al pubblico, gratuiti e trasmessi in streaming.
L’appuntamento delle ore 19 del 22 novembre si focalizzerà sul tema dell’inclusione lavorativa delle donne di ogni età e condizione, con un’attenzione particolare al settore tech. In Italia infatti metà delle donne sono escluse dal lavoro, poco più del 20% delle imprese sono a guida femminile, le start-up guidate da donne sono meno di un quinto e solo lo 0,5% delle ragazze che si iscrive all’università intraprende percorsi ICT, in un quadro generale che vede la presenza femminile crescere troppo lentamente nelle carriere STEM.
“Includere le donne, dare una decisa spinta all’occupazione e al lavoro qualificato oggi è possibile. – afferma Maria Rita Fiasco, fondatrice del Gruppo Pragma – I tempi sono cambiati, l’ICT sta trasformando il lavoro aprendo spazi prima preclusi alle donne in mestieri che sembravano inavvicinabili ma dove oggi prevale, al posto della forza muscolare, l’intelligenza critica, l’intelligenza sociale, la capacità di gestire complessità, la collaborazione. Qualità nelle quali le donne sanno eccellere”.
“Il numero di start-up prettamente femminile rispetto al totale è molto basso. – afferma Maurizio Caradonna di Innovation Factory, l’incubatore d’impresa certificato di Area Science Park -. Da dati ufficiali a livello italiano le start-up innovative femminili rappresentano il 13,1% del totale e molto bassa è anche la percentuale di presenza nel board (dato presente anche negli Stati Uniti dove il 71% delle start-up non ha donne nel Board). Abbiamo osservato che le donne quando presentano un’idea imprenditoriale arrivano molto più preparate e consapevoli del contesto in cui muoversi rispetto agli uomini, osservazione supportata anche da uno studio della Silicon Valley Bank (SVB) che rivela anche che le start-up fondate dalle donne in America ricevono investimenti con probabilità doppia rispetto a quelle fondate da soli uomini”.
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