Edilizia 2040: costruiamo il futuro delle costruzioni
A cosa serviranno in futuro gli immobili? Le città saranno emblemi della sostenibilità o solo luoghi in cui cercare di sopravvivere? Come sarà vissuta la sfida dell’innovazione? Ma soprattutto quali saranno le competenze che gli imprenditori edili dovranno avere per gestire modelli di business basati sui dati e sostenibilità? Sono alcune delle domande a cui ha cercato di rispondere LICoF, il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future, nato su iniziativa Ance Friuli Venezia Giulia e dell’ente nazionale di ricerca Area Science Park, nell’ambito delle attività del digital innovation hub regionale IP4FVG.
Il progetto ha coinvolto, per un circa dodici mesi, un gruppo di trenta professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di realizzare uno studio di “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni per studiare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business.
I principali risultati dello studio sono stati illustrati oggi, 9 settembre 2022, a Trieste nella prestigiosa Sala del Trono del Castello di Miramare alla presenza del gruppo di lavoro, di esponenti del mondo della ricerca, della cultura e delle principali istituzioni triestine.
“Abbiamo avviato un processo di studio e analisi con lo scopo di ampliare lo sguardo sui futuri dell’edilizia e preparare gli operatori delle costruzioni alle diverse possibili alternative. Abbiamo scelto la casa come simbolo del settore edile e la sua possibile evoluzione per raccontare gli scenari futuri” ha spiegato Fabio Millevoi, Direttore di ANCE FVG e coordinatore di LICoF.
Dalle analisi portate avanti dal gruppo si evince che “non ci sono certezze sul futuro, ma si possono osservare le evidenze e i segnali che aiutano a individuare i 4 scenari possibili, unitamente alle quattro case simbolo”. Al centro degli scenari ci sono due temi fondamentali attorno a cui si gioca la sfida del futuro: sostenibilità e digitalizzazione.
I quattro scenari individuati
La casa bunker. Nel primo scenario individuato la trasformazione dell’economia verso una maggiore sostenibilità non ci sarà; il settore delle costruzioni continuerà a incontrare difficoltà, riconoscendo significativi guadagni di produttività che possono derivare dalle applicazioni della digitalizzazione. La casa Bunker è la casa simbolo: una fortificazione per difendersi da una città disordinata e pericolosa.
La casa nido. Saranno solo alcune le imprese in grado di adoperare le nuove tecnologie a loro vantaggio, ma con scarsa attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale; è questo il secondo scenario ipotizzato e rappresentato dalla casa nido, “vaccino” per contrastare la possibile pandemia sanitaria e sociale del 2040.
La casa bicicletta. Nel terzo scenario, l’attenzione verso il cambiamento climatico e demografico guiderà la pianificazione urbana verso una ripresa green e inclusiva. Vivremo nelle case “bicicletta”, macchine perfette. Lo diceva Enzo Ferrari, perché queste case hanno in sé tutto. Non consumano, non inquinano e mettono in relazione le persone con l’ambiente.
La casa shuttle. I modelli di business disruptive trasformeranno, nel quarto scenario ipotizzato, l’edilizia nel motore dell’economia circolare e la nostra dimora sarà la casa shuttle, una casa con una sua vitalità e intelligenza.
La sfida futura
Una volta analizzati gli scenari, il gruppo del percorso LICoF ha individuato degli assi decisionali per consentire a imprenditori e operatori del settore di tradurre in azioni quanto analizzato e indirizzare, quindi, le scelte verso lo scenario desiderabile, avvalendosi del supporto dell’innovazione tecnologica e della conoscenza scientifica.
“Seguire i lavori di Licof è stato estremamente stimolante, soprattutto, per la capacità dei partecipanti di sviluppare scenari plausibili, partendo dall’analisi del presente” ha sottolineato la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo che ha poi aggiunto “Questo sguardo sul futuro delle città e delle infrastrutture si è fondato sempre sulla realtà o sull’estrema plausibilità della tecnologia e delle soluzioni offerte dall’innovazione. È un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro che, auspicabilmente, potrà essere un ulteriore strumento utile allo sviluppo del mondo imprenditoriale”.