Chiusa la prima tappa di ScaleUp Lab
Si è conclusa la prima edizione della Summer School di ScaleUp Lab, l’iniziativa di Area Science Park volta a supportare le startup innovative nei loro percorsi di crescita e che si inserisce all’interno del progetto IP4FVG-EDIH. La Summer School, dedicata a startup nei settori digital e deep tech, è costruita con lo scopo di supportare le aziende di recente costituzione nella definizione dei loro percorsi di business in particolare in ottica di crescita, scalabilità e resilienza.
Il percorso, a cui partecipano startup provenienti da tutta Italia, prevede tre fasi. La prima, chiusa oggi a Trieste, è consistita in una Summer School residenziale di una settimana con interventi, oltre che degli esperti di Area Science Park, di speaker di assoluto rilievo internazionale: Alexander Osterwalder, CEO di Strategyzer e creatore insieme a Yves Pigneur del Business Model Canvas, considerato uno dei più influenti pensatori di management al mondo, Alberto Di Minin, prof. ordinario di management presso la Scuola Sant’Anna di Pisa, Alvise Bonivento, direttore del fondo di investimento Indaco Venture Partners.
La seconda fase prevede il supporto di esperti di sviluppo di business di Area Science Park nel ruolo di coach delle startup per una validazione sul campo di ulteriori tre mesi sui processi di test e iterazione dei modelli di business. Questo lavoro è finalizzato a traghettare le startup verso la terza fase: un pitch day alla presenza dei principali fondi di investimento italiani in cui sarà possibile confrontarsi direttamente con gli attori del mercato e testare la bontà della propria idea.
“La Summer School è un’attività ad alto valore aggiunto per Area Science Park – sottolinea la Presidente, Caterina Petrillo – poiché si inserisce in un percorso di continuo aggiornamento su modelli e strategie per l’innovazione a supporto della generazione di impresa, ambiti in cui l’ente ha una lunga e consolidata esperienza. Questo percorso, di fatto una scuola unica nel suo genere, combina la formazione teorica a quella pratica e fornisce alle startup che partecipano la possibilità di avere accesso diretto a strumenti e conoscenze specialistiche grazie all’interazione e al dialogo con esperti internazionali”.
“Senza un modello di business che funzioni, anche la tecnologia migliore non riuscirà ad arrivare sul mercato e sicuramente non potrà scalare – spiega Alexander Osterwalder -. Il primo modello di business a cui pensi probabilmente sarà sbagliato, quindi, hai bisogno di testarlo e metterlo continuamente alla prova e se non hai gli strumenti per farlo, sarà molto difficile. Qui entra in gioco Business Model Canvas, uno strumento visivo molto semplice per mappare e tirare fuori la logica di business della tua azienda, rendendo le idee molto concrete e visibili, in modo da poterle condividere con gli investitori e con i membri del tuo team. Business Model Canvas è uno strumento universale e credo che nell’ambito tecnologico e deep tech in particolare il suo utilizzo sia ancora più importante”.
“Per prepararsi agli investitori ci sono due cose fondamentali – sottolinea Alvise Bonivento -: avere molto chiara la propria idea di business, non solo la propria tecnologia, ma anche come andare a mercato, imparando a conoscere l’investitore, capendo quali sono le sue esigenze e come ti può aiutare. Ogni venture capitalist guarda sempre tre cose: il vantaggio competitivo e tecnologico, la presenza di un team di eccellenza sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista manageriale, l’esistenza di un mercato pronto ad assorbire quella nuova tecnologia o innovazione”.
“Le aziende deep tech devono lavorare con soggetti che credono nell’integrazione delle loro tecnologie con le tecnologie altrui – raccomanda Alberto Di Minin – allo scopo di allineare i modelli di business per sviluppare insieme una strategia di Open innovation. L’Open innovation è fondamentale per una startup deep tech per un motivo molto semplice: serve a completare un percorso di innovazione che è sviluppato anche in altre aziende”.
A fare il punto sul percorso ScaleUp Lab in chiusura di questo primo step, è Roberto Pillon, responsabile dell’ufficio Generazione d’impresa di Area Science Park: “Abbiamo dato vita a ScaleUp Lab nella consapevolezza dell’importanza di lavorare sullo sviluppo delle competenze delle nuove imprese innovative, che hanno necessità di crescere e di costruirsi tutti gli strumenti per poter affrontare il mercato e portare l’innovazione a terra. Dopo la Summer School il percorso continuerà nei prossimi tre mesi, dando alle startup un affiancamento, un coaching, un tutoraggio, nello sviluppo del loro prodotto d’impresa e poterle presentare in conclusione in un evento di pitch day a un gruppo di investitori”.
Il progetto IP4FVG-EDIH è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Componente 2 (M4C2) – Investimento 2.3 – Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, con l’obiettivo di stimolare l’adozione di tecnologie digitali e verdi da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.