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BIO Open Lab: una due giorni per fare team

21.07.2022
Rafforzare lo scambio di esperienze e la collaborazione scientifica è stato lo scopo dell’evento che ha portato a Trieste giovani assegnisti da diverse parti d’Italia
Servizi per l'Innovazione

BIO Open Lab è un sistema integrato di strumentazioni di ricerca nel settore delle Life Sciences che mette insieme diversi attori scientifici a livello nazionale, dal Nord al Sud del Paese: Area Science Park e il Consorzio CERIC-ERIC a Trieste, l’Università del Salento e l’Università di Salerno.

Il progetto del Rafforzamento del Capitale Umano delle infrastrutture di ricerca che ospitano le strumentazioni prevede anche attività di formazione di figure professionali, giovani ricercatori che in questo settore possono cogliere nuove opportunità. Sono una trentina in tutta Italia gli assegnisti dedicati al progetto e quasi tutti hanno preso parte a una due giorni di lavori a Trieste proprio per scambiarsi esperienze, presentare il proprio lavoro e fare attività di autoformazione.

“La due giorni è stata un successo – dice con soddisfazione Stefano Cozzini, Coordinatore Scientifico del progetto BIO Open Lab –, i ragazzi finalmente si sono incontrati di persona, scambiandosi le esperienze scientifiche sviluppate all’interno del progetto, le problematiche incontrate e identificando possibili interazioni e collaborazioni per far sì che l’infrastruttura del BIO Open Lab possa essere messa a disposizione di tutti i ricercatori del Paese e della comunità di CERIC-ERIC. C’è entusiasmo e voglia di collaborare”.

Uno dei partner di BIO Open Lab è l’Università del Salento, presso la quale sono quasi ultimate le fasi di installazione e collaudo dell’Holo-TEM, un microscopio olografico a risoluzione atomica che sarà utilizzato per lo studio dei materiali con basso danno da radiazione e il cui impiego porterà un forte avanzamento delle conoscenze in biologia, medicina, farmacologia e altri settori.

Altro partner fondamentale di BIO Open Lab è l’Università di Salerno, presso la quale è stata installata strumentazione di spettroscopia di massa all’avanguardia. La spettrometria di massa è al giorno d’oggi la tecnica d’elezione per qualsiasi campo delle scienze biomediche, biofarmaceutiche e con grande impatto clinico, che consente, per esempio, di spiegare il meccanismo d’azione di un nuovo farmaco.

Molto soddisfatti della due giorni triestina le assegniste e gli assegnisti presenti. “Sicuramente è stato un evento molto interessante – dice Fabrizio Merciai, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno – che ha fatto interagire gruppi che si trovano dislocati in Italia, un’ottima opportunità di scambio”.

“Spero che dopo quest’occasione di conoscerci per la prima volta, il futuro ci riservi una maggiore collaborazione”, aggiunge Lucrezia Valeriani, borsista di ricerca presso il gruppo Ricerca e Innovazione Tecnologica in Area Science Park.

“Finalmente abbiamo avuto l’occasione di conoscerci – sottolinea Simona Martano, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento -, di fare rete e soprattutto di poter condividere i nostri progetti e le ambizioni future”.

“È stato un evento assolutamente interessante, che ci ha offerto la possibilità di instaurare numerose collaborazioni scientifiche nell’ambito sia di questo progetto che di altri che speriamo verranno in futuro” è la considerazione finale di Emanuela Salviati, assegnista di ricerca del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno.